GIORNALAIO 12 07 2013

Venerdì, 12 Luglio 2013

giornalaioLe fogne di Rimini e il buio dei fondi statali. Aeradria: cosa aspettano i privati? Maxi canoni pertinenziali, prime soluzioni in decreto del fare. La musica a Riccione costa il doppio che a Senigallia. Vendita spregiudicata di alcolici in riviera

 

Chi è il vero padre del nuovo piano per la chiusura degli scarichi a mare? “Nuovo piano fognario, l’ex sindaco Alberto Ravaioli non ci sta. Non è merito solo della nuova amministrazione, ma anche di chi c’era prima. In sintesi è questo il suo pensiero, dopo che mercoledì il sindaco Gnassi ha presentato i futuri interventi che entro il 2020 faranno sparire gli scarichi a mare. E Ravaioli spiega a chiare lettere: «Il Piano è la continuazione intelligente di quanto già iniziato in precedenza». Ad esempio: «Vorrei ricordare che Rimini Isola, raddoppio del depuratore e dorsale nord sono farina del lavoro della precedente giunta e sindaco». Senza contare il raggiungimento della coperture finanziaria, su cui l’ex primo cittadino rivendica l’intuizione iniziale: «Il finanziamento di 36 milioni di euro è stata una mia idea»”, CorriereRomagna (p.5).
L’architetto Marco Benedettini difende invece la sua proposta bocciata da comune ed Hera: un tubo/vasca posizionato sotto l’arenile sud, lunga 7 chilometri. “A questo punto penso non l’abbiano nemmeno compreso”. Perché dice così? Lo dimostrano alcune obiezioni sull’idea chiave. Intanto si continua a parlare di maxi tubo o tubone, un po’ anche in maniera dispregiativa. Ma in realtà si tratta di una grande vasca, lineare, longilinea, una vasca sezionabile. Ecco perché la pendenza a cui fa riferimento Hera, quei venti metri di profondità, non solo non serve a niente, ma sarebbe addirittura dannosa”, LaVocediRomagna (p.13).
L'aumento di tariffe a molti non va giù. “Un punto questo che agita in particolare il Comune di Bellaria: «Non sarà certo facile far digerire questo aumento ai nostri cittadini – si lamenta l’assessore all’Ambiente Giovanardi - dato che costoro si troveranno alla fine a dover pagare per interventi che riguardano esclusivamente Rimini e, in piccola parte, altri Comuni, e che non toccano quindi in alcun modo Bellaria. Intendiamoci: tutta l’operazione per rifare il sistema fognario di Rimini e per restituire finalmente un mare pulito a riminesi e turisti è ovviamente necessaria e come tale non se ne può certamente fare a meno. Detto questo, ci pare però oggettivamente sbilanciato il rapporto che si verrà a creare tra costi e benefici per i cittadini bellariesi. L’auspicio è dunque che questo gap possa essere quantomeno ridotto. Le tariffe infatti non sono ancora ufficiali e speriamo dunque che dialogando con Hera e gli altri soggetti interessati si possa trovare una soluzione per quanto ci riguarda meno penalizzante»”, NuovoQuotidiano (p.3). Il sindaco di Riccione è invece convinto che per i cittadini della perla corrisponderanno adeguati benefici dall’aumento della tariffa.

“E ADESSO, che cosa dirà domenica ai riminesi il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, quando gli chiederanno se il governo stanzierà qualche contributo per aiutare Rimini a risolvere l’emergenza fogne? Già perché da Roma, in questi giorni, sono arrivate cattive notizie. Quei milioni di euro che palazzo Garampi sperava di ‘intercettare’ dal governo, magari riuscendo a inserire i lavori sulle fogne tra quelli coperti dal Cipe (il Comitato interministeriale che finanzia le grandi opere), sembrano irraggiungibili. Dopo le prime buone notizie di qualche settimana fa, da Roma è arrivato un brusco stop: difficilmente le fogne di Rimini troveranno contributi statali”, ilRestodelCarlino (p.8).

 

Canoni e concessioni demaniali, inizia a lavorare il tavolo ministeriale. “Un incontro molto importante per l’Anci e per le città del mare in cui, forse per la prima volta, un rappresentante del Governo, non solo sposa quasi completamente le richieste che avevamo fatto in maniera ufficiale, ma dimostra di voler agire in tempi brevissimi, se possibile all’interno della discussione del ‘decreto del fare’. Così Luciano Monticelli, sindaco di Pineto e Delegato Anci al demanio marittimo”. Al tavolo anche Emma Petitti (Pd) e Sergio Pizzolante (Pdl). “«Il sottosegretario Baretta si è impegnato a definire una soluzione già nel prossimo ‘Decreto Fare’ per i maxi canoni». Così i parlamentari Pdl Sergio Pizzolante, Maurizio Gasparri, Deborah Bergamini, Ignazio Abrignani e Cinzia Bonfrisco dopo la costituzione del tavolo al ministero dell’Economia, per il riordino delle concessioni e dei canoni demaniali. «E’ prioritario» spiega l’on Sergio Pizzolante «risolvere il problema dei maxi canoni delle concessioni pertinenziali determinati dalla finanziaria Prodi del 2007. A tal proposito è necessario approvare una norma per: la sospensione dei pagamenti, un forte abbattimento dei valori dei canoni arretrati e l’abrogazione della normativa esistente; sulle concessioni demaniali è necessario stabilire che: l’offerta turistico balneare rappresenta un’eccellenza italiana da valorizzare garantendo la continuità della gestione agli attuali concessionari; la legge spagnola offre all’Italia nuovi spazi di contrattazione in Europa»”, LaVocediRomagna (p.3). Petitti ha ricordato “che nel solo comune di Rimini sono una quindicina le attività economiche interessate dall’aumento dei canoni per le pertinenze. Si è valutata la possibilità di una moratoria da concedere con urgenza, in attesa di pervenire a un riordino della materia che porti chiarezza, equità e sostenibilità per le imprese interessate e nello stesso tempo anche certezza delle entrate per l’erario”.


Aeradria, "l’udienza in Tribunale è prevista per il 18 giugno e già dal giorno dopo ci sarà un movimento sottotraccia di ulteriori imprenditori e privati pronti a mettere mano al portafoglio. «Arriveranno altri soldi, una volta chiuso il concordato e stabilizzata la situazione, numerosi imprenditori si faranno avanti nel breve e medio periodo: sono certo, l’interesse nei confronti dello scalo è molto, molto alto». E la conferma che il Fellini sia molto ambito arriva anche dalla Repubblica di San Marino, da dove è arrivata una nota ufficiale: «Lo scalo riminese non solo riveste un ruolo importante per lo sviluppo del territorio e della Repubblica a livello turistico, ma acquista ancora più valore per gli indubbi riflessi che il rilancio dell’aeroporto andrà a determinare nel momento in cui si concretizzerà il progetto industriale che San Marino ha già portato all’attenzione delle autorità italiane»”, Corriere (p.11).
L’unico privato ad aver partecipato al bando è il riccionese Roberto Ciuffoli, titolare dell’Italcamel. “Perché lui sì e tutti gli altri no? Il diretto interessato commenta senza tanti giri di parole: «Credo che per chi come noi si occupa di turismo qui in zona sia doveroso nei confronti di una struttura fondamentale per il territorio»”, LaVoce (p.15).
“Ci si aspettava di più. Soprattutto dall'imprenditoria locale. Non solo dai “big” dell'industria riminese (e ce ne sono), ma anche dal settore alberghiero. Gli albergatori sono tra i maggiori beneficiari dei flussi prodotti dall'aeroporto, e magari con un impegno singolo minimo avrebbero potuto formare una cordata per arrivare almeno alla cifra minima dei centomila euro, è il ragionamento che si sente fare. Non è stato capito (è la sintesi di quanto lamenta più d'uno) che se l'aeroporto esce dalla logica del pubblico può forse essere anche una grande occasione”, NQ (p.7).
“SIAMO fatti così: ci piace pensare in grande, ma con i soldi degli altri. Il ‘braccino’ è corto. L’ultima conferma arriva dall’aeroporto…Dalle associazioni e dagli imprenditori di Rimini sono arrivati 300mila euro: 100mila da Confindustria e 200mila da Italcamel. Spiace dirlo, ma la capitale del turismo è tutta qui”, ilRestodelCarlino in prima.


Urbanistica, la Provincia boccia il Comune. “Il Comune deve rimettere mano alla variante del Prg. E adesso va ricalibrato il taglio netto sulle 111 schede votato in consiglio l’11 aprile scorso e che avrebbe portato alla riduzione di un numero di futuri appartamenti stimato tra le 1200 e le 1800 unità. Il motivo è semplice e arriva direttamente dagli uffici della Provincia, dove hanno studiato a fondo la variante e hanno stabilito che cè qualcosa che non va. Nulla di complicato, ma di certo insormontabile: nelle 111 schede prese in considerazioni per i tagli, sono state inserite anche quelle aree sottoposte a vincolo di tutela paesaggistica. Tradotto: zone di riqualificazione ambientale della costa e dell’arenile; delle aree fluviali, di bacini e laghi. E non importa che sia stato previsto una diminuzione delle capacità edificatorie: in quelle zone non si può intervenire, sono blindate in base regole precise. A cominciare dalla Legge regionale 20 del 2000”, Corriere (p.8).

 

Vendita spregiudicata di alcolici. “DRINK alcolici a tredicenni e quattordicenni serviti senza problemi al bancone di un noto disco pub sulla spiaggia di Bellaria Igea Marina. A lanciare l’allarme è stato un papà in vacanza nel vicino camping con i figli minorenni. L’uomo non credeva alle sue orecchie quando il ragazzo di 15 anni, di ritorno dalla serata di sabato scorso, ha raccontato degli amichetti intenti a bersi sciortini a base di tequila e long drink pesantissimi”, ilCarlino (p.4). “ALCOL selvaggio e rumori notturni. Due problemi strettamente collegati. Ma Giuliano Lanzetti, titolare del Bounty e presidente di Fipe Confcommercio, giudica il problema dei rumori in zona mare «relativo e da gestire con attenzione, senza criminalizzare nessuno». Ma riguardo al ‘pianeta alcol’ denuncia un fenomeno «in letterale esplosione questa estate». Ovvero? «Sono nate qualcosa come un centinaio di bottiglierie bazar in più rispetto al 2012 in zona mare, nelle quali si vendono bibite e alcolici a uno o due euro, senza controlli né garanzie di nessun tipo». Chi le gestisce? «Venditori cingalesi, bengalesi e di vari etnie — aggiunge il presidente Fipe — che non pagano né le tasse né le multe, una Notte Rosa, nei suoi aspetti più deleteri, continuata e no limits»”.


Concerti: a Riccione costano di più che a Senigallia. “MALIKA Ayane e Max Gazzè, «al Comune di Senigallia le loro esibizioni costano molto meno che a Riccione», rileva Vincenzo Cicchetti, del Movimento 5 Stelle, «qui i conti non tornano». Delibere alla mano la differenza è sensibile, mentre le somiglianze tra quanto accade a Senigallia e ciò che viene realizzato a Riccione è servita. In entrambi i casi siamo davanti a un grande evento mediatico, una radio che trasmette sul posto e grandi artisti in concerto. Nel caso di Senigalia si chiama CaterRaduno, realizzato in collaborazione con la trasmissione Radio 2 di Caterpillar. Dal 22 al 29 giugno la località ha vissuto di grandi concerti, dirette radiofoniche e tanta pubblicità. Senza volere entrare nel merito del richiamo mediatico che può portare Radio 2 a Senigallia se confrontata a Radio Deejay a Riccione con due mesi di attività, Cicchetti mostra i numeri. «Il concerto di Malika Ayane è costato al Comune marchigiano 25mila euro Iva esclusa. A Riccione il concerto dell’artista per la Notte Rosa è costato 40mila euro, sempre senza Iva. La cosa si ripete con Max Gazzè che a Senigallia pagano 18mila euro mentre al Comune di Riccione costa 30mila»”, ilCarlino (p.11).


Cultura, è querelle tra LaVoce e una compagnia teatrale, tra quelle di cui ha pubblicato i preventivi, (p.4).


Il deputato grillino Giulia Sarti non risponde alle osservazioni dei riminesi sulla sua assenza a Rimini. “Ha spiegato: «Se avessi bisogno di dire qualcosa a Carla Franchini non risponderei tramite i giornali ma le parlerei direttamente, di persona». Il messaggio è preciso: non era il caso di tirare fuori la questione del suo presunto assenteismo da Rimini sulle pagine dei giornali, sarebbe stato gradito un chiarimento faccia a faccia. Chiarimento che però, stando alle affermazioni della Franchini, è mancato proprio per la irreperibilità della deputata”, Corriere (p.8).