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Urbanistica, Moretti scrive ad Agosta

Mercoledì, 27 Marzo 2013

3b

Caro Marco A.
Ho voglia di rispondere alle tue dichiarazioni perché la lunga seduta del consiglio di ieri sera mi ha lasciato l'amaro in bocca. Si possono trovare motivazioni ad ogni azione. Ma vi sono motivazioni soddisfacenti e no. Scusa ma quelle che tu adduci mi lasciano a dir poco perplessa. E mi interessa approfondire onestamente il ragionamento al di là degli slogan d'effetto.
Tu sostieni che il passaggio compiuto ieri sera sia quello dall'interesse privato all'interesse pubblico. Dopo avere per decenni fatto prevalere l'interesse di pochi sul bene comune, ora avete deciso di far prevalere l'interesse pubblico.


Cosa intendi per interesse pubblico?
Io preferisco parlare di bene comune. E per bene comune non intendo una categoria astratta, penso che il bene comune sia dato dal soddisfacimento dei bisogni particolari primari o anche secondari di tutte le persone reali, i singoli, le famiglie ecc.
Il suo raggiungimento comporta una posizione umana aperta che guarda in faccia alle singole persone e ai loro bisogni, non astratta e generale.


Permettere a diverse famiglie che hanno risparmiato per farsi una casa per sé o i loro figli, in un'area quasi depressa e da urbanizzare, di cui loro migliorerebbero l'aspetto senza danneggiare altri, per me, significa contribuire al bene di una comunità.


Quando dici che le norme transitorie sono figlie di un epoca passata, non capisco. Sarò sicuramente io la dura di cervice, ma le norme transitorie che fra l'altro hai convintamente perorato solo due anni fa (e due anni non sono un lustro) non servono forse per passare da uno strumento urbanistico ad un altro? In questo caso dal PRG al PSC senza danneggiare le persone che hanno avviato degli iter urbanistici e che hanno maturato aspettative date da regole che sono in procinto di cambiare? Non sono forse nate per questo ? Cosa significa che sono figlie di un epoca passata? Mi pare una frase insensata. Potresti dire che il PRG è figlio di un epoca passata, e sarei d'accordo.


Riguardo al Master Plan che ha fatto sue alcune delle linee che entrambi abbiamo condiviso nel piano strategico, come tu sai, ho anche apprezzato pubblicamente alcune idee che esprime . Oggi tu dici che la sfida è arrivare all'adozione degli strumenti urbanistici del PSC e RUE che porteranno ad una notevole riduzione dell'indice di edificabilità.


E qui la mia critica è questa. Il Sindaco Gnassi ha perso troppo tempo nel mettere a punto lo strumento di indirizzo politico del Master Plan, in quasi due anni avrebbe potuto iniziare anche l'iter che porterà all'adozione di PSC e RUE, mettendo così in moto quel meccanismo di riqualificazione urbana di cui tu parli. Fermando la cementificazione con i legittimi strumenti e regolamenti urbanistici. Riducendo così anche il tempo di vigenza delle norme transitorie.


Oggi non può sopperire alla sua lentezza o indecisione usando metodi del tutto personali , arroganti e forse anche illegittimi.
Giuliana Moretti

Ultima modifica il Mercoledì, 27 Marzo 2013 21:35

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