Teatro Galli, la prosa riparte con Goldoni

Mercoledì, 26 Ottobre 2022

(Rimini) E' I due gemelli veneziani di Carlo Goldoni il titolo di apertura della nuova stagione di prosa del Teatro Galli di Rimini. Un classico della commedia italiana che venerdì 28, sabato 29 (ore 21) e domenica 30 ottobre (ore 16) inaugura il cartellone nella versione diretta da Valter Malosti, che ne ha firmato l'adattamento a quattro mani con Angela Demattè.

Lo spettacolo, prodotto da Emilia Romagna Teatro Ert – Teatro nazionale, è una macchina di divertimento con un intreccio trascinante fatto di duelli, amori e disamori, fughe, prigioni, ritrovamenti, in cui svetta la magnifica invenzione dei gemelli identici ma totalmente opposti di carattere, uno sciocco l'altro scaltro. Ma lo stesso testo è anche una farsa nera, eversiva, inquietante, sulla famiglia l'identità, l'amore (anche brutale, violentemente erotico, incestuoso) e la morte. La scena parte dalla casa e si sfalda in un labirinto di vicoli e prospettive misteriose, una strada a volte pericolosa dove avvengono assassini e ritrovamenti, dove si consuma una trama densa di colpi di scena.

I due gemelli veneziani rappresenta il primo incontro tra Malosti e l'opera di Carlo Goldoni, dopo la ricerca condotta negli anni passati con i testi di Luigi Pirandello. Malosti ha compiuto "un lavoro a ritroso – spiega nelle note di regia - partendo da quelli che per me sono gli autori fondamentali nella costruzione di una lingua italiana per la scena: Giovanni Testori, Pier Paolo Pasolini, Carlo Emilio Gadda, Roberto Longhi. Ma ho incrociato anche Federico Fellini, Patrizia Valduga e Antonio Tarantino"

Quello compiuto dal regista è infatti un viaggio nel laboratorio linguistico goldoniano "utilizzando soprattutto il corpo dei suoi lavori per musica e gli Intermezzi in modo da regalare ai personaggi un italiano (ed anche un veneziano) più sporco, meno edulcorato, più ruvido più birichino". Una rilettura nella quale si allarga "la prospettiva dei personaggi, soprattutto quelli femminili un po' trascurati qui da Goldoni, donandogli riverberi da altri loro consimili".