Medici in pensione, a Torre Pedrera assistenza sanitaria in crisi

Venerdì, 24 Giugno 2022

(Rimini) Il problema dell’assenza di personale medico non riguarda solo i pronto soccorsi di quasi tutta Italia, ma anche l'assistenza di prossimità. A Torre Pedrera, per esempio, il presidio sanitario è diventato critico nel momento in cui sono andati in pensione due medici storici. "L’Azienda Sanitaria della Romagna, in collaborazione con la nostra amministrazione, sta lavorando alacremente per risolvere questo ‘vuoto’, attraverso una maggiore messa in rete del sistema sanitario locale e la definizione di soluzioni atte a garantire una risposta immediata ai bisogni dei cittadini", spiega l'assessore Kristian Gianfreda.

"Si è stabilito di chiedere supporto ai medici del territorio che non hanno raggiunto la quota massima di pazienti attendendo, in parallelo, che a metà luglio siano assegnate le zone carenti sul Comune (una di queste tre auspichiamo possa andare a copertura dei due pensionamenti)". Ma c'è anche un'altra questione da risolvere. "Oltre a questo buco, inoltre, si addizionano anche i problemi legati alla copertura di guardie mediche turistiche nella zona nord, che con l’arrivo dei turisti, svolgono un ruolo centrale per la tenuta della salute pubblica. Stiamo chiedendo altre disponibilità sul territorio proprio in questi giorni con l’obiettivo di garantire ai turisti un servizio di prossimità. Questo però non toglie che ci troviamo di fronte a un problema ben più esteso, che sta colpendo tutti i territori del nostro Paese, da Nord a Sud, davanti al quale serve una risposta tempestiva da parte del Governo. Ad urlare ‘aiuto’ sono soprattutto i Pronto Soccorsi, i reparti che, insieme a quelli di Medicina d’Urgenza, soffrono di più la mancanza di organico".

Per Gianfreda, "è necessaria una soluzione strutturale, e non a spot, per intercettare i medici, mediante, a mio avviso, una necessaria rimodulazione dei meccanismi di premialità che vada a riconoscere lo sforzo di chi lavora in determinate unità in termini economici, di carriera e, non da ultimo, di sicurezza. L’azienda sanitaria in sinergia con il comune sta facendo di tutto per fronteggiare, per quanto possibile, l’insufficienza di medici, che in alcuni reparti, come ad esempio la medicina d’urgenza, dopo due anni di pandemia hanno davvero dato tutto quello che potevano dare. Anche noi cittadini possiamo fare qualcosa: per quanto è possibile cerchiamo di utilizzare i servizi del pronto soccorso solo quando davvero ci serve, evitando che i PS vengano congestionati da codici bianchi e codici verdi, i quali, secondo le ultime stime, rappresentano l’83% dei pazienti”.