Sanità, l'Emilia Romagna recluta personale laureato all'estero

Martedì, 29 Marzo 2022

(Rimini) In Emilia-Romagna anche dopo il termine dello stato di emergenza da Covid fissato al 31 marzo, rimangono aperte le porte per medici, infermieri e operatori sanitari provenienti da altri Paesi che desiderano lavorare per un periodo limitato in strutture sanitarie pubbliche, private o accreditate regionali.

Lo ha stabilito la Giunta regionale nella seduta di ieri, con un provvedimento che conferma e mantiene la piena efficacia di quanto disposto nei precedenti decreti (59/2020 e 31/2021) adottati dal presidente della Regione nella fase dell'emergenza sanitaria, in qualità di soggetto attuatore di speciali misure previste dal Dipartimento della Protezione Civile nazionale.

Il provvedimento consente alle strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private accreditate dell'Emilia-Romagna di continuare a selezionare i professionisti sanitari formati all'estero, reclutati con le medesime modalità e requisiti dei precedenti bandi regionali per fronteggiare le esigenze straordinarie e urgenti legate alla pandemia e al piano di vaccinazione anti-Covid.

I professionisti della sanità in possesso delle specifiche qualifiche professionali conseguite all'estero e regolate dalle direttive dell'Unione europea possono dunque presentare la propria candidatura fino al 31 dicembre 2022.

"Un provvedimento con cui teniamo aperte le porte della sanità a professionisti di altri Paesi che vogliono svolgere un'esperienza lavorativa nelle nostre strutture, in questo periodo particolarmente complesso e delicato- spiega l'assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Dalle manifestazioni di interesse che giungeranno, le strutture sanitarie impegnate nell'emergenza da Covid potranno attingere, se necessario, per reclutare temporaneamente nuovo personale dall'estero. Anche perché- aggiunge l'assessore- nonostante la situazione epidemiologica sia sotto controllo grazie al successo della campagna vaccinale, il Covid purtroppo non è finito e circola ancora. Il mio appello, oltre a vaccinarsi, resta sempre quello di non abbassare la guardia e di mantenere comportamenti consapevoli".