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Rimini, lista Monti | Un comodo traghetto per la terza repubblica?

Sabato, 05 Gennaio 2013

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Rimini, lista Monti. Un comodo traghetto per la terza repubblica?


Dopo le dichiarazioni di principio, che non si negano ad alcuno decida di scendere o salire in campo, ciò che dirà della bontà del progetto Monti sarà la sua effettiva capacità di raccogliere e selezionare nuovo personale politico e di mettere a disposizione nuove competenze autorevoli. E così per ogni singolo territorio.
Per il momento, almeno da noi, sembra che da un lato si continui a spingere verso il progetto originario (quello di una aggregazione di moderati della società civile oltre i partiti), mentre dall'altro, da parte di chi la politica la fa da un bel po' di tempo, si abbiano ben altre preoccupazioni. Insomma, attorno all’ex premier tecnico, si parlano due linguaggi molto diversi.


Così a Rimini, giovedì pomeriggio, c’è chi si è incontrato per un caffè e per cominciare a parlare di campagna elettorale per la lista a sostegno dell’agenda Monti, ma non c'erano tutti. Presenti Udc, Fli e Rimini più, l’anima cattolica nella lista ‘Verso la terza Repubblica’(sulle orme dell’ex ministro Andrea Riccardi). Presenti, dunque, i partiti già esistenti nella seconda Repubblica. A prendere il caffè con loro invece non c’è andata Italia Futura, da mesi sostenitrice della candidatura di Mario Monti, promotrice della lista 'Verso la terza Repubblica' e anima liberale della stessa, guidata Luca Cordero di Montezemolo, e che, nelle sue vesti riminesi, vede Alessandro Rapone come referente.
“Noi oggi non partecipiamo – spiega Rapone – perché non abbiamo tutta questa premura. Le trattative di partito non ci interessano. Quando sarà il momento tireremo le file, ma non dobbiamo dimenticarci che noi siamo i montiani della società civile e le beghe di parte non sono nel nostro dna”. Il concetto è molto chiaro, ma Rapone si spiega anche meglio.
“Non è che vogliamo fare i marziani, ci rendiamo conto che ci sono delle logiche e dei meccanismi, che c’è una lista unica al Senato per cui bisognerà trovare una sintesi”. In attesa di questa sintesi Italia futura ha proposto due ‘disponibilità’ territoriali. Per palazzo Madama il presidente dell’ordine dei medici Maurizio Grossi, per Montecitorio Massimo Bucci, presidente di Italia futura Romagna, ex presidente di Confindustria.
“Rispetto a quello che sarà delle liste – spiega Rapone – il leader è Monti e lui ha detto che non vuole politici riciclati o persone con problemi con la giustizia. Grossi è un personaggio della società civile in sintonia con il nostro spirito. E’ soprattutto un uomo libero, che ha avuto i suoi successi personali, non ha mai posseduto una tessera di partito, si è messo in gioco senza nessuna pretesa, neanche di candidatura sicura, ma semplicemente condividendo il percorso di Italia futura”.


Rispetto ai nomi, invece, glissa chi il caffè a Rimini lo ha preso. Da Gigi Bonadonna per Rimini più a Pasquale Barone per Fli. Presente per l’Udc Maurizio Nanni. “Siamo tutti candidati, ma sarà Roma a decidere il posizionamento in lista”, dice Barone. E più o meno lo stesso concetto lo esprime anche Bonadonna.
Da Roma le notizie che arrivano, anche quelle dei problemi con l’Udc per il no all’ennesima candidatura di Lorenzo Cesa perché politico consumato, rincuorano Rapone. “Siamo due anime in un corpo. Noi come Italia futura nella lista Verso la terza Repubblica, mettiamo in gioco parte della nostra identità per un progetto più grande. Speriamo che i nostri compagni di viaggio facciano altrettanto. Enrico Bondi è un manager ‘tagliateste’ voluto accanto da Mario Monti appunto per ‘fare le analisi del sangue’ a tutti i candidati”, dice. E’ certo che saranno tutti passati al setaccio, ma sa anche che “nei grandi numeri a volte passa anche qualche pesciolino che puzza”.


Al di là delle infinite specie di pesci del mare, il progetto di Monti in virtù dell’investitura ricevuta direttamente dal Partito popolare europeo interessa a diversi tra i vecchi politici. Come dimostra, la notizia è oggi sui giornali, il fatto che da Pd e Pdl anche a livello locale ci sia chi sta emigrando verso il progetto per la rifondazione del centro.
Questa unione tra politici e società civile nella lista Monti (ma sarebbe uguale anche se il candidato leader fosse un altro) per adesso sembra una replica della fusione a freddo fatta prima a sinistra e poi a destra. Con una aggravante abbastanza evidente nella differenza di motivazioni tra le diverse anime.


Intanto, Udc, Fli e Rimini più si sono “visti – spiegano – perché al Senato andremo con una lista unica e bisogna mettere in piedi le iniziative sul territorio. Ancora non si parla di una vera e propria agenda, ma è opportuno iniziare a preparare qualcosa di concreto”. Bonadonna non vede l’ora di attizzare i carboni. Del suo compagno di banco nella lista Verso la terza Repubblica dice: “Con Rapone siamo un corpo solo e un’anima sola”.
Da parte sua Barone è molto ottimista rispetto al futuro dei montiani. “Questo gruppo – spiega – si incontra da tempo per la questione del terzo polo, adesso con Monti viviamo una fase di ulteriore convergenza. Su questa coalizione si costruirà un nuovo movimento a livello locale, magari in vista delle prossime amministrative, un movimento civico alternativo alla sinistra a Rimini”.

Ultima modifica il Sabato, 05 Gennaio 2013 10:59

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