Bilancio e Palas, precisazioni dell'amministrazione: immobile è dei riccionesi

Lunedì, 03 Maggio 2021

(Rimini) L'amministrazione comunale di Riccione risponde al consigliere di minoranza Andea Delbianco, che in consiglio comunale aveva attaccato il bilancio, denunciado un buco di 4,2 milioni, e la gestione del palacongressi.

"L'operazione risalente a nove anni fa riguardante la Palariccione SPA è stata una procedura di liquidazione estremamente complessa che ha impegnato per mesi commercialisti e uffici finanziari - ha dichiarato la Dott.ssa Cinzia Farinelli, dirigente responsabile del Settore Finanziario del Comune di Riccione -. Eccepirne cavilli inesistenti e fuorvianti, senza una ragionata analisi tecnica, significa confondere le idee dei cittadini con superficialità. Tecnicamente, invece, l'anticipazione di liquidità concessa nel 2009 dal Comune di Riccione alla Palariccione, alla data dello scioglimento e non restituita per note difficoltà finanziarie della società, con conseguente operazione di accollo anche della suddetta anticipazione, è a tutt'oggi in corso di ammortamento fra i debiti pluriennali del Comune insieme ai mutui tutt'ora in essere. Su ciò che divenne la problematica Palas pesarono fin dall'inizio controversie posizione su assunzioni, incentivi tecnici, difetti di costruzione e quant'altro. Anche in conseguenza di ciò l'operazione di scioglimento fu particolarmente complessa, la SPA si presentava come un groviglio inestricabile di problemi, vertenze, procedure di stampo pubblico e privatistico. Qualcuno la definì di "straordinaria complessità amministrativa". Ad oggi grazie a quell'operazione, al certosino e preciso lavoro fatto dagli Uffici competenti del Comune di Riccione, l'immobile può dirsi dei riccionesi. Se si pongono problematiche tecniche, come è stato fatto, è ovvio attendersi risposte tecniche e qualificate delle quali fonti primarie sono i Bilanci di Previsione e i Rendiconti così come le valutazioni collegiali dei Revisori dei Conti. Un'ultima precisazione tecnica riguarda infine le approvazioni dei Bilanci comunali approvati a maggioranza e per i quali va considerato che il voto di astensione (non contrario) non esclude responsabilità davanti alla legge in caso ipotetico di danno erariale".

Interviene anche l'assessore Luigi Santi.  "Più che un'analisi politica, quella dell'esponente del gruppo misto, è una sorta di rievocazione storica che mette sotto processo le scelte di una parte della sinistra, che oggi a distanza di nove anni si ritrova a dover usare una testa di ariete per rompere il fronte dell'altra parte della medesima sinistra. Di chi è davvero la posizione espressa da uno degli esponenti del gruppo misto in Consiglio comunale? E' una domanda che si sono fatti in molti in questi giorni e che trova solo una risposta: stiamo assistendo alla solita guerra tra Pd1 contro Pd2 che poco ha a che vedere davvero con i Bilanci del Comune di Riccione. Bilanci che come la dirigente del settore ha precisamente spiegato sono asseverati dai Revisori dei Conti, passati in consiglio comunale proprio con l'astensione da parte di chi oggi critica. Astensione con responsabilità appunto. Ma se da un punto di vista contabile tale posizione dimostra leggerezza di approccio, superficialità di contenuti e capacità analitiche, dal punto di vista politico scopre le carte di un gioco vecchio come il Pd. Si utilizzano ex "astenuti" per una sorta di prova di aggregazione, ma al solo vantaggio di una parte della sinistra, senza pensare che l'altra parte della sinistra ha le più pesanti responsabilità nelle scelte fatte ieri e criticate oggi dal futuro alleato. Insomma per chiarire l'esponente del gruppo misto, dato da molti come futuro esponente del Pd. Certo che se sono queste le premesse per un ingresso forzato, i litigi a sinistra non saranno pochi. Sul Palas le responsabilità politiche sono chiare e così come chi c'era alla testa dell'operazione in quegli anni. Oggi è chiaro invece ha salvato la situazione, ha recuperato proprietà e risorse per la collettività. Rievocare la questione Palas oggi è un tale autogol politico che dalla Corte dei Conti il boomerang è pronto a tornare a chi l'ha lanciato".