GIORNALAIO 15.12.2012

Sabato, 15 Dicembre 2012

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Politiche, primarie Pd. Galli, Gnassi, Morri: Eccoci, mandate noi. Carim2: Bonfatti non è uno che la manda a dire. Il masterplan, dal consiglio alla mostra. Rifiuti, per il 2013 “pesanti” aumenti. Provincia divisa: le giunte rischiano lo stesso


Banca Carim
“NESSUN taglio ai 750 dipendenti e ai 96 sportelli, ma il personale della Carim dovrà scordarsi per un bel po’ benefit e promozioni. E i 7.431 soci della banca non vedranno dividendi almeno fino al 2014, nonostante nel 2013 Carim tornerà sicuramente a fare utili”, ilCarlino (p.11). “IL RECUPERO del rapporto coi soci passerà anche attraverso una nuova vendita di azioni». E, continua Bonfatti, diventa «fondamentale il sostegno a famiglie, piccole e medie imprese, professionisti. Dobbiamo dare più finanziamenti a loro, e rivedere quelli all’immobiliare e all’alberghiero». Dunque meno soldi al mattone e agli hotel, per «diluire la concentrazione del rischio»”.


“Abbiamo rovesciato sulla pista del Fellini 7 milioni di euro ma le decisioni ci passano sulla testa. Così non va.Era da dirsi che prima o poi, scongiurato l’affondamento di Aeradria con il concordato di continuità, la Carim uscisse allo scoperto per mettere becco, e non solo quattrini, sul tavolo dell’aeroporto…Se Aeradria non è “precipitata” lo si deve all’intervento del tribunale che ha dato l’ok al piano di salvataggio. Ma in ballo c’è anche la ricapitalizzazione da sette milioni anticipati appunto da Carim, che quasi tutti i soci pubblici hanno deliberato senza però mettere nel concreto ancora un centesimo. Normale che da piazza Ferrari vogliano dire la loro. «Siamo la banca più esposta in questa partita, ci siamo accollati il 60% del debito di Aeradria ma sono meravigliato dal fatto che non riceviamo la considerazione dovuta da parte dei soci pubblici. Un esempio: Carim è la banca principale ma gli advisor per il concordato non sono stati indicati da noi. Perché non abbiamo voce in capitolo? Perché non meritiamo rispetto istituzionale? Insieme al direttore generale cercheremo di mettere ordine su questo. La banca deve riacquisire il ruolo che le spetta corrispondente alla propria esposizione»”, CorriereRomagna (p.11).


Eticredito. “Credito alle aziende Le richieste sono tante, ma Bonfatti richiama le imprese al ‘senso di responsabilità’ facendo «la propria parte nelle ristrutturazioni»: «non mi sono ancora reso conto di quanto le proprietà contribuiscano al risanamento e ricapitalizzazione». Eticredito La fusione per incorporazione «è l’unica operazione conveniente per Eticredito e opportuna per Carim, ma la vogliamo fare con il massimo della condivisione possibile, non ci interessa avere il 51% dei soci Eticredito favorevoli e gli altri contro». «La pretesa che (il Comitato Etico, ndr) sia scritto nello Statuto, tradisce la diffidenza nei confronti di Carim, che un domani l’accordo non venga rispettato. Questo personalmente mi disturba». Sarebbe «funzionalmente indifferente» collocare in Carim l’organismo richiesto con una soluzione diversa da quella statutaria. Bonfatti ha avvisato: «avanzeremo una proposta compiuta, preferiamo essere sgradevoli che ambigui»”, LaVocediRomagna (p.11).


“Il discorso scivola sul cambio della ‘politica’ degli impieghi, già indicato come un ‘must’ dai commissari: ovvero, diluizione della concentrazione a determinati settori, edile ed alberghiero, ed espansione ad altri settori (famiglie, piccole medie imprese, start up). «Non vogliamo mettere in difficoltà le imprese» ha spiegato Benfatti, che ha però mandato un messaggio chiaro: «D'accordo il sostegno bancario, ma anche le imprese devono fare la loro parte laddove abbiano accumulato in passato risorse che possono essere impiegate nella ricapitalizzazione dell'impresa»”, NuovoQuotidiano (p.7).


Mostra masterplan


“UNA MOSTRA che prende origine dal piano terra per dipanarsi poi su su fino al ridotto del teatro e alla magnifica sala Ressi, restituita agli antichi splendori dopo essere rimasta chiusa 20 anni. E’ solo il primo passo (costato quasi 6 milioni di euro) per il restauro del Galli. Perché dopo il foyer, da gennaio si fa sul serio per il teatro. Con la Cesi, la cooperativa di Imola arrivata prima nel bando e per l’offerta economica e per il progetto tecnico, non ci dovrebbero essere sorprese. «Si stanno terminando le procedure — conferma l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto Biagini — ma le carte dell’azienda sembrano tutte in regola». A palazzo Garampi, a dirla tutta, non temono neanche eventuali ricorsi. La Conscoop, il colosso forlivese arrivato secondo (che si è già aggiudicato i lavori di restauro del Fulgor) non dovrebbe presentare alcun ricorso. Quindi? «Quindi partiamo, in primavera, con i lavori, che sono già finanziati», ricorda Biagini. Che conferma: «Il Galli, come avevamo anticipato, sarà strutturato per essere utilizzato anche in estate: ci sarà un’apertura verso Castel Sismondo per sfruttare lo spazio di piazza Malatesta»”, ilCarlino (p.10).


“Andrea Gnassi ha inaugurato ieri, attorniato dai vertici del Piano Strategico e dallo staff comunale, la mostra “Rimini Futura”: foyer del teatro Galli, scalone d’onore, sala Ressi e salette attigue sono stati trasformati in una vetrina multimediale dell’identità cittadina, o meglio delle sue identità nella stratificazione storica, fino a far vedere le suggestioni del futuro. L’iniziativa è quindi qualcosa di più della mostra del Masterplan Strategico, l’atto di indirizzo urbanistico approvato a maggioranza giovedì sera. E’ una condensazione di Gnassi-style, nei suoi pregi e difetti: efficace, esteticamente bella, misto antico-moderno, ma con eccessi di slogan e verbosità. Messe da parte le varie Friburgo e Stoccolma (abbiamo scrutato i pannelli senza trovarne ricorrenze, grazie al cielo), il primo cittadino ha impiegato tutta la sua passione per fare dell’esposizione un gesto cittadino, politico in senso lato. Un intero settore degli uffici, compresi il dirigente e le posizioni organizzative, pancia a terra a incollare fotografie, alzare pannelli, stendere cerotti adesivi perché tutto fosse pronto per il taglio del nastro pomeridiano”, LaVoce (p.15).


“Il tour si muove dal basso, dal foyer, dove viene rappresentato il gigantismo cinese che è poi il simbolo di quanto si trova in giro per il mondo. Pochi metri in avanti e si comincia a ragionare: un mega pannello accoglie la proiezione del mare con tanto di onde e sciacquio”, Corriere (p.6).


“Luigi Camporesi, capogruppo del Movimento cinque stelle, boccia proprio la politica del piano. «Il Masterplan presenta diverse parti che sembrano fantasie senza alcuna correlazione con la realtà dei fatti. Parti che necessitano di interventi amministrativi pesanti e che dovrebbero essere approvate da tutta la cittadinanza con consultazioni di tipo referendario». Inoltre, «non vi è praticamente traccia di pianificazione temporale e finanziaria, ragione per cui, nonostante le lodevoli intenzioni, il documento appare privo di realismo». Non è mancata la tensione in consiglio quando ha detto che in passato «mazzette o comunque vantaggi personali a favore di funzionari pubblici non possono che avere circolato in quantità, in relazione al mercato dell’edilizia». Questa affermazione, spiega, «è basata su statistiche matematiche»”, NQ (p.8).

Fuori tia e tarsu, avanti tares


C’è molta confusione, dice Samuele Zerbini nei panni di presidente della commissione bilancio. E ci saranno “aumenti pesanti”. “Lo conferma l’Osservatorio nazionale Uil Politiche territoriali: «Rincari certi nel Riminese rispetto ai 250 euro medi pagati oggi per i rifiuti da ogni famiglia, per Tia o Tarsu». La nuova tassa si pagherà in base all’80% della superficie calpestabile. Inoltre, dovrà coprire interamente il costo del servizio (oggi si arriva all’80%). Il governo impone 0,30 euro in più a metro quadro, che incamera. Lascia ai Comuni scegliere se introdurre ulteriori 0,10 euro in più, sempre a metro quadro. «Su questo nessuna decisione, è prematuro, il quadro è troppo confuso», mette le mani avanti l’assessore al Bilancio Gianluca Brasini. Che ammette: «Gli 0,30 euro valgono circa un 12% di aumento medio». Nel solo capoluogo sinora l’ente gestore (Hera Servizi) incassava come Tia sui 34 milioni di euro l’anno”, ilCarlino (p.5).


“Detto ciò, c’è la ‘patata bollente’ che Palazzo Garampi deve gestire. Dall’1 gennaio, dopo 10 anni in capo a Hera, la riscossione della tassa torna al Comune che però non dispone né di una struttura preparata al riguardo, né delle banche dati sugli 80mila contribuenti. Manca pure il regolamento con le tariffe e il software gestionale. Ad aggravare il tutto ci si è messo il fatto che Hera - come si legge nella relazione del funzionario comunale Antonella Scanzi - ha trasmesso all’amministrazione “solo” il 6 dicembre scorso le banche dati della Tia, e oltre al ritardo “le informazioni contenute sono assolutamente carenti”. Mancano i dati catastali e i numeri civici delle case, cosa che impedisce l’incrocio con le banche dati dell’Agenzia del territorio e quindi il calcolo delle superfici imponibili”, LaVoce (p.13).


Fiabilandia


Ieri incontro con i sindacati. “L’azienda ha confermato la sua intenzione di procedere al licenziamento (scatterà da gennaio) di tutti gli 11 dipendenti annuali, 6 operai e 5 impiegati (verranno comunque riassunti ad aprile, alla riapertura del parco, con un contratto questa volta stagionale e non più a tempo indeterminato) e nello stesso tempo anche il suo piano di forti tagli per quanto riguarda i lavoratori stagionali, vale a dire gli addetti ai giochi e agli spettacoli, anche se non ha fornito in questo caso cifre precise: «E‘ proprio questa incertezza – spiega Mirco Botteghi della Filcams Cgil - uno degli elementi principali che ci hanno impedito di arrivare a un’intesa»”, NQ (p.11).


Primarie Pd


Ravaioli e Imola fatevi da parte, sembra dire la lettera al partito firmata dall’assessore provinciale e dai sindaci di Rimini e Santarcangelo. “Parole che sembrano favorire sempre più Biagini, nonché l’eventuale corsa dello stesso Galli (spinto da Rimini sud) e osteggiare la candidatura di Ravaioli e Imola. L’ex primo cittadino di Rimini ieri è rimasto molto amareggiato da questa lettera, che ha creato scompiglio in casa Pd. Tanto che Ravaioli, a questo punto, potrebbe decidere di non candidarsi più. Zerbini ci pensa, ma intanto avanza la candidatura del giovane consigliere comunale Sara Donati: 32 anni, impegnata nel sociale, è una delle outsider che potrebbe alla fine correre contro l’attuale on. Pd Elisa Marchioni. Dipenderà molto da Nadia Urbinati, mentre Patrizia Lanzetti potrebbe a questo punto tirarsi indietro”, ilCarlino (p.4).


Riccione vuole scegliere i suoi candidati. Dice Mauro Villa, consigliere comunale del Pd e consigliere del PalaRiccione: «Spero che la Federazione provinciale possa intervenire per fare sì che le primarie si trasformino in un competizione di idee, competenze e meriti, anziché un concorso dell’ambizione personale. Vedersi proporre o imporre candidati ancora prima che siano approvate le regole sarebbe una provocazione inaccettabile. A Riccione vogliamo poter scegliere i nostro delegati a Roma», Corriere (p.7).


Provincia divisa, ma le giunte rischiano lo stesso


“A quanto si apprende - assicura l’agenzia Dire - il governo è intenzionato a presentare un emendamento alla legge di stabilità per congelare quelle norme. Diverso l’orientamento di molti senatori della commissione Bilancio che hanno presentato emendamenti per l’abolizione di quelle norme. Il governo, però, non vorrebbe congelare la norma che abolisce le giunte provinciali che, per effetto del decreto del ministro Patroni Griffi dovrebbero sparire dal 1 gennaio”, Corriere (p.7).


Inchiesta Meeting


“dice bene l’assessore provinciale Galli, sottolinea Sel, quando chiede che il contributo da 120mila euro venga restituito nel caso le ipotesi d’accusa vengano confermate, ma «riteniamo che un simile finanziamento sia stato troppo consistente per un ente come la nostra Provincia. Sarebbe poi importante conoscere quali altri enti pubblici e partecipate hanno contribuito a finanziare il Meeting, per quali importi (se ammontano a 310mila euro o di più) e quale atteggiamento intendono tenere». Sbagliato, secondo il circolo, come invece suggerito da Fabio Pazzaglia, ritirare la disponibilità da parte di Fiera, Provincia e Comune a ospitare la prossima manifestazione del Meeting previsto per agosto prossimo. «Riteniamo oltremodo pretestuose - concludono - le dichiarazioni di esponenti del Pdl»”, Corriere (p.9).