Filippo Franchini, miglior sommelier d’Italia 2012, e la disputa sui vini

Giovedì, 25 Ottobre 2012

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Filippo Franchini, miglior sommelier d’Italia 2012, e la disputa sui vini


Filippo Franchini, neo eletto miglior sommelier d’Italia 2012 dalla Fisar (Federazione italiana sommelier albergatori e ristoratori), è toscano, della provincia di Siena. Di lavoro non fa il sommelier, nella vita fa tutt’altro (disegnatore meccanico), ma ha una grande passione. “Provengo da una famiglia che in passato ha prodotto vino – racconta – ho sempre partecipato a tutte le fasi di produzione, ma poi ho scelto strade differenti, finché non ho voluto approfondire alcune tematiche legate a questo mondo. Ho iniziato come un grande appassionato, poi, nel corso di questi anni, fare il sommelier è diventato un secondo lavoro, lo faccio sempre con grande passione”. Ed è questa passione che ha aiutato Franchini a ottenere l’ambito titolo: “Per arrivare a questi livelli è fondamentale perché ogni anno questo settore cambia, cambiano le doc,… e se una persona vuole restare a certi livelli deve sempre interessarsi, informarsi, studiare ed essere aggiornato sulle nuove tendenze che il mercato offre”.
Altro elemento del successo del miglior sommelier d’Italia 2012 è la terra di origine, la Toscana, regione che, come l’Emilia-Romagna, ha una lunga tradizione legata al nettare di Bacco. “Abitando in provincia di Siena – sottolinea il sommelier – mi trovo nel cuore della zona del Chianti e infatti qui possiamo produrre sia il Chianti classico che il Chianti dei Colli Senesi. In generale, poi, tutta la Toscana è baciata da questa fortuna avendo terreno, avendo lima, avendo esposizione del territorio favorevole per la coltivazione di molti vitigni”.
Tra i vitigni più diffusi in Toscana, ci sono il Sangiovese e il Trebbiano, vitigni importanti anche in Emilia-Romagna. Da tempo è infatti in atto una disputa sulla loro vera zona d’origine, contesa da entrambe le regioni italiane: “Per gli emiliano-romagnoli, il Sangiovese è autoctono dell’Emilia-Romagna, per i toscani è originario della Toscana. Questa è una diatriba che si perde nella notte dei tempi. In ogni caso, in entrambe le regioni, da questo vitigno si ottiene un vino eccellente”. La disputa sul Trebbiano è meno accesa, come spiega Franchini: “Sono biotipi diversi. C’è sia il Trebbiano romagnolo, sia quello modenese, sia quello toscano. Tutti e tre fanno parte del ceppo del Trebbiano, ma hanno poi caratteristiche leggermente diverse”.
Toscana ed Emilia-Romagna, due ottime regioni vitivinicole, ma il sommelier Filippo Franchini, se deve scegliere un vino, non ha dubbi: “Essendo nato a Poggibonsi (Si) non posso che dire che il mio vino preferito è il Chianti Classico. Mi piacciono poi i vini da meditazione, come il Barolo, l’Amarone,… vini che devono evolversi, che devono avere un certo invecchiamento per ottenere determinate caratteristiche”.