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Elezioni, Arlotti guarda ai frontalieri

Mercoledì, 07 Febbraio 2018

(Rimini) “Nella passata legislatura, il Parlamento italiano di cui ho fatto parte come deputato del Partito democratico ha approvato una serie di importanti provvedimenti a favore degli oltre 5.500 lavoratori frontalieri che prestano la propria opera nel territorio della Repubblica di San Marino. Si tratta di un tema che ho seguito attentamente sin dal giorno del mio insediamento, non dimenticando mai la mia esperienza e le mie lotte alla guida del Comitato frontalieri alla fine degli anni ’90”. Così Tiziano Arlotti candidato dal Pd al collegio uninominale del Senato.
“Nella passata legislatura, con la Legge di stabilità 2014 abbiamo raggiunto lo storico obiettivo di rendere strutturale la franchigia fiscale annuale di 6.700 euro per i lavoratori frontalieri, mentre nella Legge di stabilità 2015, grazie ad un emendamento a mia prima firma, è stato inserito l’aumento della franchigia a 7500 euro”.
Sempre la Legge di stabilità 2015 “ha definitivamente stabilizzato il bonus fiscale da 80 euro mensili che, grazie alla risoluzione da me sollecitata al direttore generale dell’Agenzia delle entrate, è stato riconosciuto anche a tutti i lavoratori frontalieri”.
Arlotti fa sapere di essersi “inoltre impegnato, con interrogazioni parlamentari e interventi, affinché l'anticipo pensionistico (Ape social) venisse riconosciuto anche ai lavoratori con contribuzione estera, inizialmente esclusi dall'Inps. Grazie a questo, i beneficiari con contribuzione estera potranno ottenere il perfezionamento del requisito contributivo minimo per l’accesso all’Ape sociale totalizzando i periodi assicurativi italiani con quelli esteri, maturati in Paesi UE, Svizzera, SEE o extracomunitari convenzionati con l’Italia”.
Rispetto a San Marino, “nel corso di questa legislatura, il Parlamento italiano ha chiuso un’importante partita di accordi che regolano i rapporti, a partire dalla ratifica della Convenzione per evitare le doppie imposizioni, di cui sono stato relatore, un provvedimento atteso da tempo per la normalizzazione dei rapporti fra i due Paesi”.
Il lavoro svolto “va ora completato nella prossima legislatura. Dobbiamo approvare lo Statuto dei lavoratori frontalieri e definire così un quadro di diritti e doveri chiari per tutti. Sarà un quadro normativo organico che dovrà affrontare questioni quali fisco, tassazione, welfare e status giuridico della figura del lavoratore frontaliere, in modo da risolvere tutte le questioni che riguardano le centomila persone che ogni giorno attraversano i confini nazionali per prestare attività all’estero. Lo Statuto dovrà trattare il rafforzamento dell’indennità di disoccupazione, la franchigia fiscale per i frontalieri fuori fascia, la tassazione della previdenza estera (secondo pilastro, prepensionamenti) e le misure di welfare. Sarà inoltre necessario avviare un confronto Italia-San Marino sugli ammortizzatori sociali che punti alla parificazione di trattamento per i lavoratori italiani occupati a San Marino e per i lavoratori sammarinesi in Italia, in modo da garantire a tutti pari diritti".


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