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Tavares voleva annientare “l’identità” della Notaro e “odiava l’Italia”

Lunedì, 22 Gennaio 2018

(Rimini) Edson Tavares è stato “malvagio” in modo “inquietante e sconvolgente” secondo le motivazioni della sentenza che lo ha condannato a dieci anni di reclusione per l’aggressione con l’acido a Gessica Notaro, il 10 gennaio del 2017. Il giudice Fiorella Casadei ha depositato un fascicolo di 116 pagine.
C’è di più. Il capoverdiano non solo ha agito per “annullare la bellezza del suo volto (di Gessica, ndr), tratto caratterizzante della sua identità, ben sapendo che lei stava perseguendo una carriera nel mondo dello spettacolo”, ma addirittura ha voluto eliminare l’identità stessa della donna. “L’uccisione di identità della vittima si rinnova nel quotidiano stillicidio dell’i n e vi t a bi l e raffronto fra l’immagine di sé fino al gesto distruttivo – e come riconsegnata dai ricordi e dalla pregressa autocoscienza – con l’immagine attuale così da rendere arduo riconoscere una continuità fra identità presente e passata, recuperabile solo attraverso un faticoso lavoro di rivalorizzazione del proprio io più profondo”, scrive il giudice.
L’odio per Gessica, infine, si sarebbe mutato in odio per l’Italia. La fine della relazione lo svrebbe incattivito da portarlo a di “Vado con l’Isis”.


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