(Rimini) E' stata la madre a chiudere la figlia, morta per le conseguenze dell'anoressia, in un trolley dopo averla vegliata già cadavere per alcuni giorni in casa. Poi la valigia, il trolley blu ritrovato nell'acque del porto canale di Rimini sabato 25 marzo, l'avrebbe gettato in acqua perché disperata e completamente distrutta dal lutto. Il giorno prima del ritrovamento del cadavere nella valigia, la donna, originaria di Mosca, 48 anni, badante in Italia sarebbe tornata in Russia con un volo diretto. E' questa la svolta nell'indagine della squadra mobile di Rimini, coordinata dal sostituto procuratore Davide Ercolani, che ha aperto un fascicolo, per ora formalmente contro ignoti, per dispersione di cadavere e abbandono d'incapace (Ansa).
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