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Aeroporto di Rimini, addii e investimenti bloccati

Giovedì, 03 Novembre 2016

Ma qual è il reale obiettivo del signor Leonardo Corbucci, azionista di ampia maggioranza di Airiminum 2014 e amministratore delegato della società? Da grande vuole davvero fare il gestore di un aeroporto o semplicemente è impegnato a rimettere in piedi il Fellini giusto quanto basta per poterlo vendere al miglior offerente e realizzare un’ottima plusvalenza? Se un po’ di mesi fa questo sospetto era alimentato da chi vedeva Airiminum 2014 come il fumo negli occhi e non era disposto a concedere un minimo di credito alla nuova società di gestione, adesso l’eventualità di una vendita da parte di Corbucci sarebbe salutata con favore da molti soggetti che sono totalmente insoddisfatti dell’attuale gestione.

Fra questi ci sono certamente i soci della cordata riminese di Rimini Partecipazioni che hanno venduto tutte le loro quote alla società Armonie controllata da Corbucci. “Era diventato impossibile restare. – afferma Enrico Pinetti, presidente di Aircoop, che era socio e gestiva il bar dell’aeroporto – Chiunque abbia avuto a che fare con il signor Corbucci si è reso conto che i rapporti sono estremamente difficili, per dirla con un eufemismo. Il 31 ottobre è scaduto il nostro contratto, la società ha emesso un bando per trovare un nuovo partner al quale non parteciperemo anche perché sono state inserite condizioni che ci escludono. Abbiamo venduto anche le quote perché era impossibile continuare. Ci dispiace molto, perché da anni abbiamo condiviso le sorti dell’aeroporto anche accettando di rimetterci pur di essere presenti, perché credevamo all’importanza di questa infrastruttura per il nostro territorio”.

Non è quindi stato un addio sereno quello dei soci di Rimini Partecipazioni. Lo stesso Raffaele Ciuffoli, prima della sua improvvisa scomparsa, si era trovato nelle stesse difficoltà. Nei mesi scorsi anche noi di buongiornoRimini avevamo raccontato come la linea gestionale di Corbucci (e il suo carattere) provocasse continui conflitti con gli altri soggetti coinvolti nell’aeroporto.

Adesso l’aeroporto è completamente nelle mani di Corbucci ed il futuro dipende dalle sue decisioni (e dai suoi conti). Dalle mosse fin qui compiute si capisce che non è disponibile a rimetterci un solo euro, anzi l’obiettivo, legittimo, è esclusivamente quello di guadagnare, rischiando il minimo indispensabile.

In una recente intervista a Icaro.tv il presidente Laura Fincato ricordava che Airiminum 2014 è ancora in attesa della firma del decreto congiunto ministero del tesoro e ministero delle infrastrutture per la concessione definitiva. Finché non ci sarà quel decreto, che alcuni aeroporti hanno atteso per quattro anni – sottolineava Fincato – non sarà possibile fare alcun intervento sostanziale in aeroporto e la società non potrà accedere ai finanziamenti europei o regionali. Quindi, almeno per il momento, nessun investimento strutturale in aeroporto. E questo non è un particolare trascurabile.

In attesa degli investimenti, possono comunque essere incrementati i voli, charter e di linea, che portino un maggior numero di turisti a Rimini. La summer season 2017 si costruisce in questi mesi, il traffico al Fellini nell’estate 2017 dipenderà dai contatti e dai contratti che saranno siglati adesso. Al convegno svolto nell’ambito del Ttg si è parlato di tre linee d’azione: consolidamento del mercato russo, nuovi collegamenti con Israele, ricerca di una compagnia low cost, partner dell’aeroporto, che garantisca rotte per il nord Europa.

Vedremo cosa effettivamente andrà in porto. I risultati del 2016, molto enfatizzati secondo lo stile più di un ente pubblico che di un’impresa privata, sono in realtà deludenti. Soprattutto perché non saranno certo i restanti mesi di novembre e dicembre (dove ci sono alcuni voli russi il sabato e poco più) a ribaltare le sorti di un traffico che supera appena i 200 mila passeggeri e che colloca Rimini fra gli ultimi posti nella classifica degli aeroporti italiani. Al di là dei numeri, si vede inoltre che il magro risultato è stato ottenuto con una ripresa dei russi, alla quale ha corrisposto un calo dei turisti provenienti dalla Germania proprio nell’anno dei grandi investimenti promozionali di Apt in terra tedesca. Per il resto niente di nuovo, è stata realizzata l’attività “istituzionale” che affonda le radici nel recente passato. Airiminum può controbattere ricordando che è stato impossibile preparare adeguatamente la summer 2016 perché la gestione dell’aeroporto era sotto la spada di Damocle della sentenza del Consiglio di Stato sul ricorso presentato contro il bando Enac. Questo è certamente vero, ma è altrettanto vero che d’ora in poi non ci saranno più alibi. Airiminum 2014 d’ora in poi è chiamata a dimostrare di essere capace di riportare l’aeroporto di Rimini ai fasti di un tempo.


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