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“Rimini eccentrica”, in mostra 173 anni di turismo balneare

Giovedì, 21 Luglio 2016

(Rimini) Tende, ombrelloni e cabine. E infine passerelle di legno e parchi acquatici galleggianti. Una sintetica storia della marina di Rimini potrebbe abbracciare questi elementi caratterizzanti della fruizione della spiaggia. Ma 173 anni di turismo balneare riminese sono davvero difficili da sintetizzare, perché l'altra Rimini, quella del mare, è un'altra città, un altro mondo. Eccentrico, effervescente, perfino bizzarro e stravagante. "L'unica bandiera, mediamente comune di tutti i riminesi, è quella del turismo, anche di quelli che nel contempo ne sono diventati ostili perché l'auto di un villeggiante sul proprio passo carraio dà fastidio”, ha scritto Silvano Cardellini, il più noto giornalista riminese nel suo "testamento" letterario, Una botta d'orgoglio.
È vero, il turismo mette tutti d'accordo, anche i contrari, perché gli ultimi due secoli di Rimini sono indissolubilmente legati all'economia dell'ospitalità.
Un racconto per immagini, suggestive e spesso impreviste, della Rimini del mare è "Rimini eccentrica. Marina World", la mostra curata dagli architetti Alida Carletti e Umberto Ciccarelli. Promossa dall'associazione Eventi inCentro e allestita alla Darsena di Rimini (22 luglio-30 settembre, ingresso gratuito), l'esposizione regala a riminesi e turisti 50 grandi immagini (su pannelli giganti) sulle quali scorrono 173 anni di turismo balneare, con le trasformazioni socio-antropologiche che lo hanno accompagnato.
Dall'inaugurazione del primo stabilimento balneare della riviera (1 luglio 1843), con i rudimentali camerini posti al di sopra di palafitte sul mare, collegati a terra da una passerella, si passa alla nascita del Kursaal, che rappresenta il segno del "Grandioso Stabilimento Balneare", con la suggestiva pagoda per i bagni marini. I primi del '900 sono gli anni della nascita del Grand Hotel e del grande asse viario del Lungomare, mentre il secondo Dopoguerra vede l'affermarsi in tutta Europa della Riviera di Rimini. "Alla filosofia di questo nuovo stabilimento - spiegano i due curatori - si ricollega la nascita di una nuova idea di turismo e di vacanza che unisce la salute al divertimento. È la prima sperimentazione di questo nuovo modello che diventerà a Rimini il modello trainante del moderno wellness".
Nemmeno la guerra e la distruzione a tappeto riescono a mettere ko Rimini e il suo turismo. Indicando la strada della vacanza al mare per tutti, la città risorge e imbocca la strada del turismo di massa, l'unica offerta sul mercato. Una creatività che porterà qualche anno più tardi a contare 1300 alberghi, 40mila camere, 64mila posti letto, stando almeno ai dati ufficiali.
"Marina World" cresce e cambia. E la mostra "Rimini eccentrica" racconta le varie fasi con gusto e attenzione al particolare.
Albergatori, ristoratori, artigiani, commercianti e bagnini fanno il "miracolo" della riviera romagnola. Esplode il divertimentificio: sono gli anni del turismo di massa, del "carnaio" sulla spiaggia, del fare turismo in modo intensivo ed esasperato. Esplode il mito della Publiphono, il Bandiera Gialla (e il Paradiso) fa il giro del mondo. Il resto è storia recente, attualità: gli sport sulla battigia, la Notte Rosa, i fuochi d'artificio, i locali sulla sabbia, il BoaBay.
La mostra racconta in maniera sintetica ma e godibile questa Rimini del mare. E c'è spazio pure per una storia nella storia del turismo riminese: si tratta del percorso delle insegne che "accendono" centro storico e marina, spesso per merito di Neon Rimini, azienda nata nel 1956 grazie all'intuizione e alle capacità imprenditoriali del cavalere Giuseppe Ciabatta. Con le sue insegne luminose, Neon Rimini fa "brillare" tempi del ballo come Embassy Club e Bandiera Gialla, e "templi" dell'incontro come Bar Dovesi e del commercio come Omnia. L'azienda risolve problemi di spazio, forma ed esposizione, e riesce a mettere nella giusta luce ogni attività. Lo stesso obiettivo che la Rimini del turismo insegue, e spesso garantisce, da quasi due secoli a questa parte.


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Rimini by @lisaram, foto vincitrice del 15 febbraio

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