Spiaggia solidale con i bagnini diversamente abili
(Rimini) "Fare vacanza respirando valori": è questo il motto che i bagnini del Consorzio Marina Centro di Rimini (stabilimenti dal 20 al 28a eccetto il 23) hanno lanciato per questa stagione 2019 dando seguito concreto a Marina C'Entro, il pluripremiato progetto che dal 2017 li rende spiaggia ad alta responsabilità sociale. Marina C'Entro è il progetto grazie al quale le persone con disabilità intellettiva, all'interno di un adeguato percorso educativo e formativo, possono diventare dei veri professionisti del turismo (aiuto-bagnini, animatori, addetti alla ristorazione), contribuendo alla produttività e allo sviluppo della società e acquisendo, al contempo, una maggiore autostima e indipendenza.
"Le parole chiave di tutto questo sono 4: comunità, responsabilità, sostenibilità, inclusività" ha spiegato Stefano Mazzotti, anima del Consorzio Spiaggia Marina Centro alla conferenza stampa di presentazione "I ragazzi coinvolti hanno potuto mettersi alla prova in una vera e proprio esperienza lavorativa estiva, affiancando i professionisti che lavorano in spiaggia e costruendosi un futuro, primo passo verso l'autonomia". "Il nostro impegno è teso a far sì che la spiaggia diventi sempre più uno spazio di impresa aperto alla comunità, sensibile ad azioni di responsabilità sociale" gli fa eco il presidente Fabrizio Pagliarani.
"I risultati della fase pilota, oggi conclusa, sono stati notevoli" spiega Sabrina Marchetti, presidente di Crescere Insieme, associazione che si occupa di favorire l'autonomia dei ragazzi con sindrome di Down e disabilità intellettiva "inclusione sociale di 11 ragazzi con disabilità all'interno del consorzio, altri 4 oggi in tirocinio, 3 regolarmente assunti e qualcuno che, forte dell'esperienza acquisita, si è lanciato in nuove avventure professionali esterne al circuito."
Marina C'Entro è stato realizzato grazie alla rete con le associazioni Crescere Insieme, Rimini Autismo e alla collaborazione con la coop. Sociale Il Millepiedi e grazie all'aiuto di Figli Del Mondo, caposaldo riminese della responsabilità sociale d'impresa.
Oggi, il progetto lascia la fase pilota e si avvia verso un futuro proteso all'autofinanziamento: in questo senso va l'Ombrellone Solidale, operazione attiva dal 24 giugno negli stabilimenti del Consorzio che permette ai clienti di divenire parte attiva. "1 euro per 1 euro", per ogni euro donato al progetto, il bagnino ne investirà altrettanti nel perseguimento degli obbiettivi di inclusione lavorativa, per attivare nuovi tirocini e per dare nuove opportunità di lavoro.
Plauso espresso da Palma Costi, Assessore alle attività produttive - Regione Emilia Romagna che aveva già conosciuto il progetto Marina C'entro in occasione del primo premio Innovatori Responsabili istituito dalla regione "Marina C'Entro è pioniere di cambiamento: nel 2017 ho apprezzato l'idea di un percorso che mettesse a sistema i territori, le imprese, le associazioni e le Istituzioni e che lo facesse, con una visione di lungo periodo, restituendo valori alla comunità e attraverso una serie di azioni replicabili anche in altre zone. Oggi celebriamo dei risultati concreti e tangibili che non sono solo numeri positivi ma vite reali di persone e famiglie che, grazie al lavoro, hanno trovato realizzazione e futuro. Cambiare è impegnativo e credo non sia un caso che ad essere pioniere nell'inclusione sia questo territorio, quello di Rimini, celeberrimo per l'accoglienza" prosegue l'Assessore ricordando come quello del Consorzio sia il primo piano in ambito turistico a concorrere per la responsabilità sociale d'impresa e come, oggi, sia importante dare risposte nuove a bisogni nuovi.
Apprezzata dalla platea anche la visione dell'iniziativa come replicabile, non solo per gli altri operatori riminesi, ma anche a livello nazionale. Sottolinea l'opportunità l'Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Rimini, Mattia Morolli "l'ombrellone solidale è un passo in avanti rispetto a quanto viene normalmente svolto per progetti di questa natura poiché fonde formazione e mondo del lavoro. L'inclusione è il fulcro della società che vogliamo, una comunità in cui nessuno rimanga solo."
Non siamo nel mondo dell'assistenza dunque ma in un contesto in cui ognuno arricchisce l'altro ed in cui formazione e lavoro prendono forma in un progetto di vera inclusione sociale. Replica di Morolli alla Costi "è vero, non è un caso che Marina C'Entro nasca qui a Rimini: la nostra è da sempre una terra con una grande anima".
Rimini calcio, ritiro a Sant’Agata per i biancorossi
(Rimini) Per il secondo anno consecutivo sarà Sant'Agata Feltria la località che ospiterà il Rimini per il ritiro in preparazione al prossimo campionato di Serie C. I biancorossi partiranno il 21 luglio e si fermeranno nella suggestiva località dell'Alta Valmarecchia sino al 4 agosto, quartier generale della squadra sarà ancora una volta l'Hotel Falcon. Il ritiro pre-campionato sarà preceduto da una settimana di test fisici e atletici che verranno svolti in sede (da definire se a Rimini o sul rettangolo verde di Misano). La truppa biancorossa, agli ordini di mister Mario Petrone, si radunerà dunque lunedì 15 luglio.
Rimini nord, cinque cantieri strategici
(Rimini) Dopo l'avvio nei giorni scorsi dei lavori per la realizzazione dell'asse Via Diredaua – Domeniconi – Caprara - Serpieri – Mazzini, un intervento strategico che prevede un investimento complessivo di 5,4 milioni di euro che consentirà il potenziamento della viabilità presente a ridosso della linea ferroviaria, sono in procinto di chiudere la progettazione esecutiva per essere pronti all'inizio dell'autunno 2019 gli interventi per altri 5 importanti cantieri che, con un costo di 45.620.000 euro, porteranno un forte impulso al piano di riqualificazione della zona nord del comune a Viserba, Viserbella e Torre Pedrera, Rivabella e San Giuliano Mare.
Si tratta del potenziamento e completamento degli itinerari ciclabili della Bicipolitana di Rimini Nord per 800.000 euro; del piano operativo per la messa in sicurezza della SS16 con la realizzazione di una nuova rotatoria sulla statale all'altezza di via Grazia Verenin (1.820.000 di euro il costo complessivo interamente finanziato coi fondi Fsc; il completamento della separazione delle reti fognarie parte del Psbo sui bacini Sortie, Turchetta, Pedrera Grande, Brancona e Viserbella (25.000.000 di euro l'intervento complessivo suddiviso in due stralci); e il Bando delle Periferie - il progetto di riqualificazione dei lungomari San Salvador, Porto Palos, Dati e Toscanelli - il cui importo complessivo è pari a 18.000.000 di euro suddivisi in 6 lotti di cui 5 saranno realizzati dall'Amministrazione Comunale e 1 da RFI (sottopasso carrabile e ciclopedonale a Viserba).
Emergenza caldo: allerta per 26mila ultra 75enni
(Rimini) Anche se l'estate è appena iniziata, il Comune di Rimini e l'Ausl Romagna hanno già attivato il piano per il contrasto delle ondate di calore, anche in previsioni dei picchi di calore previsti probabilmente già da i prossimi giorni. Un piano attivo su tutto il territorio romagnolo che, ormai da vari anni, viene realizzato a cura dei Distretti dell'Ausl in stretto raccordo con gli Enti locali, i Medici di Medicina Generale, le associazioni di volontariato e le organizzazioni no profit (tra cui la Protezione Civile, la Caritas, e altre presenti nei vari territori), per rendere gli interventi sinergici e quindi più efficaci.
Ad essere monitorati, in particolare, saranno gli anziani sopra i settantacinque anni di età che, nel territorio riminese, sono esattamente 26 mila e 652. È questo il target di riferimento, tra cui vengono individuati i casi più a rischio a cui vengono effettuate le telefonate, rientranti nella cosiddetta "mappa delle fragilità", realizzata ad inizio anni 2000 e puntualmente aggiornata ogni anno.
Nello specifico del distretto di Rimini nord (che comprende il Comune di Rimini, Bellaria - Igea marina, Santarcangelo di Romagna e tutta la Valmarecchia), dal 2007 (quando è stato formato il nucleo fragilità) ad oggi sono state circa 30 mila le telefonate nelle case di anziani considerati più in difficoltà.
Per ogni territorio sono state inoltre costruite mappe dell'emergenza, aggiornate grazie alla collaborazione con le Istituzioni e in particolare coi Medici di Famiglia, degli utenti fragili, in particolare le fasce di persone molto anziane, che vivono sole o con reti parentali e – o di vicinato assenti o molto deboli, e quindi maggiormente a rischio. Qualora gli operatori riscontrino situazioni in cui si renda necessario un intervento di natura sanitaria o sociale, attivano il soggetto titolato a risolvere la criticità (Protezione Civile, Ospedali, Assistenza Domiciliare, Enti Locali, Volontariato...), sempre nell'ottica della collaborazione in rete tra tutti i soggetti che partecipano al piano.
Rientra in questa collaborazione anche la possibilità di ospitare anziani per periodi limitati all'emergenza climatica, in strutture residenziali per anziani o parrocchie, in ambienti climatizzati, protetti ed assistiti da personale infermieristico e sanitario.
Pioggia il primo giorno, sole al secondo: buona edizione per Al meni
(Rimini) Nonostante un avvio all’insegna della pioggia e del maltempo, la seconda giornata di Al Meni, illuminata dal sole e dai contenuti unici della sua proposta, ha registrato un bagno di folla e un grande successo. Lunghe file davanti ai punti di street food stellato e del gelato d’autore, grande apprezzamento per i laboratori e gli incontri proposti un po’ ovunque dentro e fuori dal circo, grande successo per i piatti unici degli chef protagonisti degli showcooking che hanno raccontato e mostrato la loro arte davanti ad un folto pubblico di appassionati e curiosi, rendendo Al Meni uno dei festival enogastronomici più apprezzati, originali e frequentati d’Italia.
Un apprezzamento che arriva anche dai protagonisti dell’evento, i produttori, i casari, i vignaioli, i birrai e soprattutto gli chef che chiedono numerosi, ogni anno, di poter partecipare ad Al Meni, un evento che si è affermato di anno in anno per la sua capacità di scovare e valorizzare i nuovi talenti della cucina internazionale, così come per quella di offrire una vetrina importante agli chef già affermati. Come dimostra il fatto che fra i primi top 50 chef che figurano nella lista dei “50 best 2018”, sono ben 8 quelli che sono passati ad Al Meni nelle sei edizioni fin qui realizzate.
“Al Méni – commenta il Sindaco Andrea Gnassi – è un appuntamento di punta del calendario enogastronomico internazionale, capace di rafforzarsi di anno in anno e che pochi mesi fa si è fregiato anche della nomination fra i ‘best event’ del prestigioso premio gastronomico ‘World Restaurant Awards’. Chi vuole conoscere i talenti della cucina del futuro sa che li troverà prima che altrove proprio qui, sotto questo tendone visionario ispirato a Fellini e nato da un’idea avuta insieme allo chef numero uno al mondo, che solo a Rimini poteva trovare il suo spazio ideale, nella piazza dedicata al regista. Chi guarda questo evento in profondità vede che Al Meni è un grande laboratorio di talenti, di mani e di cuori, una ‘fabbrica’ che si sviluppa su tre driver principali: i talenti dei giovani che sono il futuro; la protezione e valorizzazione dei presìdi che sono tutela di qualità, territori e lavoro; la lotta allo spreco alimentare e alla sostenibilità ambientale, mai come in questa edizione che si sta muovendo verso l’obiettivo Romagna Plastic Free 2013, anche grazie al contributo prezioso della sensibilizzazione portata avanti da Slow Food”.
Il circo dei sapori e delle eccellenze emiliano romagnole sta in queste ore smontando la sua tenda pensando già alla prossima edizione. Sono stati oltre cinquanta i giornalisti nazionali ed esteri accreditati. Fra loro Laura Miller, giornalista inglese del quotidiano free press Metro e Francine Segan, giornalista americana, apprezzata storica del cibo e tra i maggiori esperti americani di cucina italiana, autrice di vari libri sull’argomento. La stampa estera, oltre a seguire l'evento Al Meni, è stata accompagnata da Apt servizi Emilia Romagna alla scoperta del centro storico di Rimini e della città che cambia e si riqualifica.
Nubifragio: operativi i sistemi di monitoraggio dei sottopassi
La sera di sabato 22 giugno ha 'esordito' il nuovo sistema di controllo e monitoraggio dei sottopassi comunali e carrabili di cui si sta dotando la città per innalzare il livello di sicurezza in caso di calamità. Il sistema è entrato in funzione già nella serata di sabato quando la città come tutta la regione è stata investita da fortissimi rovesci, entrando operativamente in funzione nel momento in cui il livello di precipitazioni nel sottopasso di via Tripoli ha raggiunto il limite di sicurezza – non più di 10 cm - facendo scattare il semaforo rosso posto all'imbocco e allarmando la centrale operativa della Polizia locale di Rimini che ha provveduto ad inviare sul luogo le pattuglie operanti per chiudere anche con le barriere il passaggio. Sono cinque i sottopassi comunali pedonali e carrabili che da circa metà luglio potranno contare ufficialmente e al 100% sui nuovi sistemi di monitoraggio e sicurezza destinati ad entrare in funzione in caso di allagamenti, posti tra Via Genghini e Via Curiel, tra Via Costantinopoli e Via Martinelli, in Via Iolanda Capelli, in Via Cavalieri di Vittorio Veneto e in Via Tripoli, tutti dotati delle nuove funzionalità che consentiranno di intervenire in caso di allagamento dei sottopassi grazie allo sviluppo della piattaforma software già presente denominata TMacs (Traffic Management Advanced Control System) voluto dall'Amministrazione comunale in collaborazione con Hera.
Un sistema che, una volta concluse le operazioni amministrative e addestrato il personale al suo utilizzo, permetterà per ciascuno dei cinque sottopassi di controllare e comandare diverse funzioni nonché di visualizzare i diversi allarmi. In particolare il sistema controllerà in tempo reale la presenza di acqua su strada con invio di messaggi di allarme in caso di necessità o di superamento delle soglie previste. Il sistema Mosys è infatti un sistema centralizzato per il monitoraggio e il controllo dello stato dei cinque sottopassi comunali permettendo di bloccarne l'accesso in presenza di livelli eccessivi di acqua nel fondo stradale provocata da notevoli precipitazioni meteoriche. Il sistema in caso di allerta, attiva automaticamente le segnalazioni luminose agli imbocchi del sottopasso e invia segnalazioni per avvertire dell'emergenza in atto. Le centraline sono collegate a sensori di rilevamento presenza acqua posti in differenti punti del sottopasso per valutare il raggiungimento della soglia di criticità e lo stato di allerta. In presenza di livelli eccessivi di acqua, Mosys attiva automaticamente l'accensione delle lanterne semaforiche a led di colore rosso poste agli imbocchi del sottopasso, per indicare ai veicoli della situazione di pericolo in corso. Alle lanterne semaforiche sono associati segnali di pericolo e pannelli integrativi per segnalare all'utenza di fermarsi in caso di semaforo rosso acceso. Il sistema è anche dotato di due telecamere live di controllo sottopasso che consentono da remoto di monitorare visivamente la situazione del sottopasso.
Osservatorio San Patrignano: cocaina resta la droga più diffusa
(Rimini) La cocaina resta la droga più usata, mentre l’eroina viene sempre più fumata e sempre meno assunta per via iniettiva. Questa la fotografia scattata dall’Osservatorio sulle tossicodipendenze di San Patrignano 2019, in linea con i dati dell’anno precedente. L’attuale indagine è relativa alle 429 persone con cui la comunità è entrata in contatto nel 2018, fra gli ingressi nella struttura di preaccoglienza di Botticella e nella comunità stessa.
La sostanza più utilizzata, come un anno fa, è la cocaina (88,5%), seguita a ruota dai cannabinoidi (84%). Decisamente staccata invece l’eroina (47%), seguita dall’ecstasy (34,5%), ketamina (26%), allucinogeni (20,9%) e anfetamine (17,7%). A sottolineare il minor uso di eroina anche il fatto che non è più la principale dipendenza primaria fra chi entra in comunità (intesa come la prima sostanza da cui la persona è dipendente) visto che si attesta al 43,6%, superata anche quest’anno dalla cocaina, pari al 47,8%. La cocaina viene per lo più inalata (97%), ma anche assunta per via iniettiva dal 25% delle persone. Anche per l’eroina sono tanti coloro che l’assumono per via inalatoria (87%), ma rimane comunque significativo l’uso per via iniettiva, pari al 61%. Se però si considera il totale delle 429 persone osservate, l’utilizzo della siringa è avvenuto solo per il 28,9%.
“La maggior parte di chi fa uso di eroina oggi, inizia per via inalatoria, per via nasale o più spesso fumandola – spiega Antonio Boschini, responsabile terapeutico della comunità –L’uso per via iniettiva può subentrare nel corso del tempo, a volte dopo anni. Anche se l’eroina non è più la dipendenza principale nella nostra casistica, resta comunque la sostanza che più facilmente provoca dipendenza. Infatti sono pochi quelli che la usano sporadicamente, chi la prova ne diventa quasi sempre dipendente. Inoltre, se si considerano le persone minorenni, in particolare le femmine, negli ultimi 2-3 anni stiamo osservando una tendenza ad una dipendenza da eroina molto precoce, per via iniettiva, e senza alcuna percezione dei rischi associati (overdose, HIV, epatite C, etc.)”.
Interessante inoltre notare come la cannabis sia la droga primaria per il 5,1% dei neoentrati, con 10 ragazzi che hanno utilizzato unicamente questa sostanza. Un dato più basso rispetto al 2018, ma comunque altissimo, la percentuale di poliassuntori, pari all’85% dei neo entrati. Fenomeno da non sottovalutare infine quello della dipendenza da alcol, pari al 35,9%.
“Oggi nove su dieci persone che arrivano da noi fanno un uso smodato di sostanze, senza fare troppe differenze fra una droga e l’altra – continua Boschini – L’unico fine è sballarsi, spesso alla ricerca di un divertimento che senza droghe sembra non poterci essere. Un fenomeno considerato sempre più “normale” e per questo sempre più spaventoso”.
Preoccupante il dato secondo cui l’età media del primo contatto con le sostanze stupefacenti resta di 15 anni (come nel 2018), che si abbassa a 14 anni quando si parla di cannabis per alzarsi a 18-19 quando si parla di cocaina ed eroina.
Analizzando i dati degli ingressi del 2018, a chiedere aiuto alla comunità sono state 74 ragazze (17,3%) e 355 ragazzi (82,7%), con un’età media complessiva di 30 anni (rispetto ai 28 del 2017) che si abbassa a 25 anni se si prendono in esame soltanto le ragazze. 20 gli ingressi dei minorenni (10 ragazze e 10 ragazzi, numero dettato dalla capacità dei due centri dedicati ai minorenni), ma i giovani continuano ad essere tanti, dato che sono 301 quelli che vanno dai 18 ai 35 anni (con i minorenni raggiungono il 74,8% del totale), mentre sono 108 quelli dai 36 in su (il più anziano un uomo di 55 anni). Di questi solo 26 le persone che hanno scelto San Patrignano per scontare una pena.
Le prime regioni di provenienza di questi ragazzi risultano essere come negli ultimi anni l’Emilia Romagna (54) e la Toscana (51), mentre sono più staccate tutte le altre: Lombardia (36), Campania e Lazio (32), Marche (30), Sardegna (22), Veneto (21), Sicilia (20), Puglia (19), Piemonte (16), Trentino Alto Adige e Liguria (15), Abruzzo (10), Calabria (4), Basilicata e Friuli Venezia Giulia (3). Un dato dettato principalmente dal lavoro svolto dalle associazioni legate a San Patrignano presenti sul territorio. Sono 17 invece gli stranieri che hanno fatto ingresso in comunità nel 2018, principalmente dai Paesi dell’Unione Europea (due da Gran Bretagna e da Romania, uno da Bulgaria, Croazia, Germania e Svizzera) e dall’Europa dell’Est (due dall’Ucraina, uno dall’Albania, Russia e Turchia). Un ragazzo è arrivato invece dal Marocco e tre da oltreoceano, uno dagli Stati Uniti d’America, uno dall’Ecuador e uno dal Brasile.
Un problema tossicodipendenza che colpisce indirettamente anche tanti bimbi, visto che dei 429 entrati, ben 80 (il 18,6%) hanno lasciato a casa almeno un figlio, con 123 figli totali. Se i padri sono 69 e le 11 madri, solo una di queste ha potuto intraprendere il percorso di recupero assieme al suo bambino. Non nuovo infine il problema di ragazzi con uno dei due genitori alle prese o con alle spalle una dipendenza, vale a dire il 14,4% del totale, inferiore a quella del 2018 (26%), ma comunque significativa. “Anche per questo riteniamo fondamentale proseguire con il nostro progetto di Parenting Program dedicato a tutti i ragazzi in percorso che sono genitori – conclude Boschini – Mentre i ragazzi ritrovano loro stessi, grazie a questo progetto intraprendono un percorso sulla genitorialità, imparando che cosa significa essere madre o padre e come relazionarsi al meglio con il proprio figlio. Un rapporto che deve essere costruito al meglio durante gli anni di comunità per far sì che il genitore sia pronto per quando tornerà a casa”.
Non si ferma, indagato agente che sparò
(Rimini) Un poliziotto della Stradale di Rimini è indagato per accensioni ed esplosioni pericolose dopo che, il primo giugno, ha sparato quattro colpi di pistola contro una vettura condotta da un 28enne che non si era fermato all'alt, in via Tonale. Lo riportano i quotidiani locali.
A quanto si apprende non è per ora stato aperto un procedimento disciplinare e nella valutazione potrebbe aver inciso lo stato di servizio del poliziotto encomiato nel 2012 per il salvataggio di una famiglia da un appartamento in fiamme.
Gli inquirenti valuteranno, con eventuali testimonianze, la dinamica dei fatti. Quel giorno un ragazzo, alla guida di una Y10 non si era fermato all'alt perché in ritardo e pare al cellulare. Davanti alla paletta rossa aveva proseguito la marcia e secondo il poliziotto l'auto aveva tentato di investirlo, colpendolo al braccio (versione confermata dal collega in pattuglia) e così aveva esploso quattro colpi finiti nel lunotto posteriore dell'utilitaria e pare uno nello schienale del passeggero (Ansa).
24 giugno
Rinforzi ok | La ztl si allarga | Fughe all’alt
La nuova stazione: al via i lavori per piazza don Benzi
(Rimini) Con le prime lavorazioni di scavo per lo spostamento dei sottoservizi e lo spostamento parziale delle rastrelliere e delle biciclette, prende avvio mercoledì 26 giugno la prima fase dell'intervento di riqualificazione del piazzale antistante la stazione ferroviaria, che avrà il suo apice nella demolizione della Palazzina ex Iat per realizzare al suo posto la nuova piazza pubblica di accesso alla stazione ferroviaria di Rimini. Gli scavi e lo spostamento dei sottoservizi sono infatti propedeutici alla cantierizzazione prima e alla demolizione poi del manufatto ormai da tempo obsoleto. Un lavoro propedeutico che vista la strategicità del luogo si presenta estremamente complesso per la presenza di una miriade di servizi ausiliari all'attività della stazione ferroviaria, dalle linee del gas, enel, telecom, acqua, illuminazione pubblica, alla fibra ottica per la fonia e i dati.
Oltre alle rastrelliere per le biciclette anche tutto il sistema del trasporto pubblico locale, dei taxi, degli stalli per la sosta di auto e motocicli verrà riorganizzato entro metà luglio lungo piazzale Cesare Battisti.
Come noto, l'intervento è parte di quello più complessivo e strategico che riguarda il futuro delle aree della stazione ferroviaria di Rimini dopo il Protocollo Tecnico d'Intesa sottoscritto da Comune di Rimini, Rete Ferroviaria Italiana, FS Sistemi Urbani S.r.l. e Regione Emilia-Romagna, che prevede la riqualificazione di una delle aree strategiche della città, a collegamento tra centro e marina, e un insieme di altri interventi a completamento della funzionalità urbana.
Dopo la stipula del protocollo, i prossimi step prevedono la presentazione in consiglio comunale dell'Accordo Territoriale. La prima fase di progettazione degli interventi (nuova piazza pubblica di accesso alla stazione ferroviaria di Rimini, prolungamento del sottopassaggio centrale di stazione, con apertura lato mare, miglioramento del sottopassaggio ciclo-pedonale Parco Ausa, del sottopassaggio "grattacielo" ) si concluderà entro l'anno, termine entro il quale dovrebbero completarsi i lavori per la piazza pubblica che con la cantierizzazione prendono avvio la prossima settimana.
"E' un disegno urbano strategico e ambizioso – è il commento dell'Amministrazione comunale – quello che dalla prossima settimana prende avvio, perché è qui che con la realizzazione di un moderno e funzionale hub intermodale per mobilità e interscambio nonché con l'individuazione del luogo in cui sviluppare la moderna Città Pubblica, dei Servizi e dell'Housing, che Rimini potrà trovare risposta alle sue ambizioni di sviluppo efficiente, solidale e ecologicamente sostenibile. La nuova piazza pubblica, capace di dare respiro e bellezza ad una parte importante e centrale della città, non è solo il primo momento di questo progetto ma il vero e proprio biglietto da visita attraverso cui, proprio dalla stazione, milioni di viaggiatori iniziano a conoscere Rimini. E' anche per questo che - come anticipato dl sindaco di Rimini Andrea Gnassi in occasione della giornata di festa della comunità Papa Giovanni XXIII del dicembre scorso - è nostra intenzione dedicare questa nuova porta di ingresso e di accoglienza della nostra città a un grande riminese come don Oreste Benzi."