Ciclone Boris, 300mila euro di danni
Ammonterebbe a circa 300 mila euro la prima stima dei danni riscontrati sul territorio comunale in seguito alle precipitazioni intense, diffuse e persistenti su tutta la Romagna e sul territorio comunale iniziate lo scorso 17 settembre.
Una stima provvisoria che verrà completata solo a seguito della ricognizione su tutti gli 840 chilometri di strade del territorio comunale che verrà effettuata nelle prossime settimane da parte dei tecnici di Anthea e a seguito della quale si potrà avere lo stato di manutenzione effettivo delle strade con la definizione delle priorità di intervento e relativa stima della spesa ai fini delle previsioni di bilancio.
Si tratta di una prima stima, dunque, che tiene conto dei costi relativi agli interventi urgenti rilevati in seguito all’emergenza per riparare i danni causati dalle forti precipitazioni sul patrimonio stradale, sul patrimonio verde, sugli edifici scolastici e le palestre annesse.
Ciò che emerge da quest’analisi, suddivisa in 2 fasce di spesa, è un importo complessivo di circa 300 mila euro, di cui circa 200mila euro stimati sia per tutta l'attività urgente eseguita durante l’emergenza per le attività di ripristino delle strade, l’illuminazione pubblica, il verde pubblico, la rimozione di terra e fango dalle strade e altri tipi di danni legati alla sicurezza della viabilità, sia per gli interventi da realizzare per il potenziamento degli impianti di alcuni sottopassi e per quelli da realizzare per risolvere le criticità in alcuni fossi stradali. A questo importo, si aggiungono circa 100mila euro per gli interventi di messa in sicurezza e ripristini localizzati, in parte già eseguiti dalla società Anthea, su edifici scolastici ed annesse palestre.
“I danni di questi giorni di maltempo - precisa l’Assessore ai Lavori Pubblici Mattia Morolli -sono stati molto più contenuti rispetto a quelli del maggio di un anno fa, anche se va precisato che si tratta solo di una prima stima parziale che dovrà essere completata a seguito della ricognizione puntuale che potrà essere portata a termine solo quando saranno concluse tutte le verifiche sul territorio che abbiamo disposto e che i tecnici stanno portando avanti assieme ad Anthea. Sul fronte della sicurezza idraulica va segnalato inoltre che a ottobre prenderanno avvio anche i due grandi interventi che completeranno il Psbo: verranno avviati i lavori di realizzazione delle vasche di laminazione Rimini sud (Rodella e Colonnella 2) e entro l’anno partiranno i lavori della Dorsale Ausa, uno degli interventi inseriti nell’ultimo aggiornamento del Piano di salvaguardia della balneazione (Psbo 2.0), con l’obiettivo di incrementare la sicurezza idraulica alla luce in particolare del ripetersi di fenomeni meteorologici particolarmente intensi. Due opere chiave per rendere più efficiente la gestione delle acque e la sicurezza idraulica del territorio e che miglioreranno anche l’efficienza della rete di illuminazione territoriale.”
Elena Ugolini lancia la sua lista
La nostra lista civica, 'Elena Ugolini Presidente', nasce con l'obiettivo di rappresentare un motore di cambiamento, aprendo la strada a un futuro migliore per l'Emilia-Romagna. Desideriamo mettere al centro di tutte le azioni della Regione le persone, con la loro capacità di prendersi delle responsabilità, con il loro desiderio di educare, di fare impresa, di curare un malato, di prendersi a cuore gli anziani e i più fragili. Stiamo coinvolgendo un'ampia pluralità di persone: donne, studenti, professionisti, imprenditori, operatori sanitari, uomini e donne dello sport e della cultura.
Petitti, Parma, Gobbi, Raffaeli: il Pd riminese ha scelto i candidati alle regionali
Dalla Direzione del Partito democratico riminese arrivano i nomi dei quattro candidati alle elezioni regionali del 17 e del 18 novembre per la provincia di Rimini. Sono Emma Petitti, Alice Parma, Simone Gobbi e William Raffaeli.
“Questa scelta fortemente condivisa, con 90 voti favorevoli e due astensioni, viene a chiudere un periodo di confronto interno e con la base come sempre molto utile e costruttivo. Ringrazio tutti coloro che in questi mesi si sono messi a disposizione e al lavoro nei vari circoli per arrivare alle proposte di oggi, consentendoci di predisporre una sintesi programmatica coerente con quella del nostro candidato presidente Michele De Pascale. Un programma che andremo ad annunciare a breve e che ha per capisaldi il grosso lavoro da portare avanti sulle infrastrutture e la sanità, Si apre ora una corsa importante per il Partito Democratico e l’intero centro sinistra, una nuova competizione fondamentale appunto per l’ambito sanitario e la crescita del territorio”. Così il segretario Filippo Sacchetti all’indomani della Direzione Provinciale del Partito Democratico che ha approvato lunedì sera le quattro candidature alle elezioni regionali in programma il 17 e il 18 novembre.
La scelta è ricaduta sulla presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna Emma Petitti, sull’ex sindaca di Santarcangelo nel decennio 2014-2024 Alice Parma, sul presidente del consiglio comunale di Riccione Simone Gobbi e su Wiliam Raffaeli, medico esperto in terapia antalgica (ha diretto il relativo reparto all’Infermi per 10 anni) in segreteria provinciale dal 2022 con delega alla sanità. “Figure dalla grande competenza trasversale, politica e amministrativa. Donne e uomini di comprovata esperienza sia nella gestione della cosa pubblica che appunto in un settore vitale come la sanità” aggiunge Sacchetti, esprimendo “grande soddisfazione per questa sintesi unitaria che apre una campagna elettorale fatta di proposte concrete e condivise per confermarci alla guida dell’Emilia Romagna”.
Una capacità di sintesi evidenziata anche dal segretario regionale Luigi Tosiani, che ha espresso il suo apprezzamento per il percorso compiuto da Sacchetti e dal Coordinamento provinciale e ha sottolineato l’importanza di questa proposta unitaria per affrontare la sfida delle urne con grande impegno da parte del Partito Democratico e dell’intero centrosinistra.
Il messaggio biblico in Chagall, incontro con suor Gloria Riva
“Il Messaggio Biblico” di Marc Chagall sarà il tema dell’incontro che, suor Maria Gloria Riva studiosa di sacra Scrittura e Patristica nonché storica dell’arte, affronterà lunedì 23 settembre alle ore 21,15 presso il Cinema Teatro Tiberio. È l’occasione per rivisitare le diciassette pitture monumentali dedicate alla Genesi, all’Esodo e al Cantico dei Cantici. Esse sono custodite nel Museo Nazionale del Messaggio Biblico edificato a Nizza dopo la donazione delle opere allo stato francese.
“Fin dalla mia prima giovinezza sono stato affascinato dalla Bibbia. Mi è sempre sembrato e mi sembra tuttora che sia la più grande fonte di poesia di tutti i tempi. Il mondo è per me come un grande deserto in cui la mia anima vaga come una torcia, ho realizzato questi dipinti all’unisono con questo sogno lontano. Ho voluto lasciarli in questa sala perché le persone potessero cercare di trovare una certa pace, una certa spiritualità, una religiosità, un senso della vita.” Marc Chagall.
L’incontro è organizzato dal “Centro Internazionale Giovanni Paolo II” in collaborazione con il “Cinema Teatro Tiberio”; una proficua collaborazione che dura nel tempo.
Sadegholvaad: "Basta sciacallaggio politico"
Ritirandosi da Rimini, dalla Romagna, dall'Italia e dall'Europa, il ciclone Boris lascia non solo tanti danni ma anche tante domande. "Non mi riferisco certamente alla polemica politica, organizzata per evidenti fini elettorali con le persone e le imprese romagnole ancora nel fango, senza neanche avere il pudore di attendere la fine delle piogge", precisa il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad. "Pessimo, disgustoso lo sciacallaggio di chi non si ferma neanche davanti al dolore nel tentativo di prendere un voto in più. Non è questa la politica di cui ha bisogno il nostro Paese. Intendo invece i problemi strutturali e amministrativi che queste calamità impongono al dibattito pubblico, italiano e europeo (abbiamo visto che i danni e le vittime che il ciclone Boris ha fatto in mezza Europa: Austria, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria)".
Secondo i dati Arpae, nell'arco di appena 48 ore sono caduti in Romagna 350 millimetri di pioggia. "La stessa Agenzia regionale sottolinea come se nel maggio 2023, quando ricorse l'ultima devastante alluvione più o meno negli stessi territori, caddero 400-450 millimetri d'acqua, ciò avvenne in due eventi calamitosi e non in uno come in questi giorni. Vuol dire che da martedì a oggi in Romagna è piovuto di più rispetto all'alluvione del maggio di un anno fa, ribadisce il sindaco.
A Rimini, in 24 ore, nello specifico è caduta più del triplo della quantità d’acqua che cade di media nel mese di settembre, se si considera che la media delle precipitazioni di settembre a Rimini è intorno ai 70 mm e che nel mese di settembre 2024 (dal 1/9/2024 ad oggi) sono caduti 240 - 250 mm, di cui 210 - 220 mm solo nella giornata di mercoledì 18 settembre. "Quindi, numeri alla mano, nell'arco di 16 mesi si sono verificati nella stessa area geografica due eventi calamitosi di portata record. Al di là delle opinioni e dei catastrofisti/negazionisti, è evidente che i segnali di un cambiamento del contesto naturale in atto ci siano tutti", fa notare Sadegholvaad.
"Rispetto ad alcuni decenni fa, sono in aumento sia intensità che frequenza di questi eventi. E ciò pone un primo problema strutturale: le città d'Italia, d'Europa, del mondo in cui abitiamo sono state realizzate negli anni, nei decenni e forse nei secoli intorno a un modello e uno scenario che sta mutando rapidamente. E se cambia il contesto naturale devono essere rimodellate le città, sia nel rapporto con la rete fluviale circostante sia in relazione con il reticolo idrico fognario urbano. E rimodellare città e interi territori non è roba da un giorno e da un euro", sottolinea.
Rimini, la provincia di Rimini, "anche questa volta ha subito meno danni a persone e cose rispetto al resto della Romagna. A Rimini, anche stavolta, non ci sono stati evacuati e le scuole sono aperte nella giornata odierna. Problemi ne abbiamo certamente avuti e ancora ne avremo (c'è da tenere in stretta osservazione tutta la problematica idrogeologica che riguarda principalmente Valmarecchia e Valconca, non sono mancati casi di allagamenti in strade e case private) ma senza quelle terribili, devastanti immagini che ancora registriamo purtroppo da altre parti della Romagna a cui va la nostra vicinanza e il nostro supporto operativo".
Per Sadegholvaad, "è chiaro che le situazioni non sono comparabili, ma mi chiedo cosa sarebbe potuto accadere in questi giorni e negli ultimi 20 o 30 anni se non avessimo avuto le nuove condotte idriche del Psbo; se non avessimo realizzato in anni recenti interventi di 'taglio' del flusso delle acque in centro storico (a ogni pioggia, fino a poco tempo fa, il quadrante tra via Castelfidardo, via Santa Chiara, via IV Novembre e parte del Corso d'Augusto finiva sott'acqua); se negli anni 70 gli allora sindaci Pagliarani e Zaffagnini non avessero realizzato il deviatore sull’Ausa; se quasi un secolo fa non si fosse realizzato quella 'divisione' del fiume Marecchia chiamata deviatore".
"Basta osservare la larghezza del Marecchia o dell’Ausa quando entrano in città e l'ampiezza molto più esigua ad esempio del porto canale dopo il Ponte di Tiberio per capire come, in assenza di quella 'biforcazione' fluviale, tutta Rimini dalla Statale Adriatica al mare, si sarebbe completamente allagata ogni volta che eventi piovosi intensi avrebbero gonfiato il Marecchia o l’Ausa, vale a dire almeno 5 volte dall'anno 2000 in poi. Così si capisce bene come una città 'fragile' come Rimini nell'arco di diversi decenni si sia adattata e si stia adattando alle dinamiche della natura, anche con tutte le difficoltà e i problemi del caso. E lo stesso è stato fatto dalle altre città della Romagna, consapevoli che il cambiamento naturale è continuo, inarrestabile, non si ferma. E' un lavoro "per il territorio riminese che dovrà proseguire con la stessa intensità nei prossimi anni, tenendo in massimo conto le nuove indicazioni che, purtroppo anche attraverso eventi calamitosi, ci sta lanciando la stessa natura. Gli ‘aggiornamenti’ al cambiamento climatico del Parco del Mare e della rete idraulica sono già segnali precisi verso quale direzione si debba proseguire".
Ribadisce il sindaco, "è di questo che dovrebbe parlare oggi la politica. Senza raccontare bugie di interventi strutturali che si possono fare in poche settimane o in pochi anni. E senza però cadere nella contraddizione di invocare da una parte interventi strategici decisivi nel percorso di 'adattamento' alle nuove esigenze della natura e dall'altra rendere complicati e difficili quegli stessi interventi per procedure o peggio per impasse dovuti a battaglie ideologiche. Mi chiedo cosa succederebbe oggi se, come un secolo fa, si decidesse di fatto di deviare il corso del Marecchia o dell’Ausa per la sicurezza di Rimini. Saremmo tutti d'accordo? Oppure comincerebbe la solita litania di polemiche, esposti, Tar e Consigli di Stato che lascerebbero i progetti al palo per anni e anni?".
Rimodellare le città significa, quinid, "tempo e risorse economiche imponenti. Sia per gli interventi sugli ambiti fluviali che su quelli dentro le città riguardanti il miglioramento della rete di scolo e fognaria. E significa però prendere atto che qualcosa sta già profondamente cambiando intorno a noi e allo stesso tempo che occorre superare anche distanze ideologiche per concentrarsi su quello che serve nel rapporto con il contesto geografico, morfologico e naturale che le città hanno intorno. Questo, a mio modo di vedere, è il compito della politica".
Sole24ore, classifica criminalità: Rimini scende dal podio
Milano, Roma e Firenze si confermano sul podio dell'Indice della Criminalità 2024 del Sole 24 Ore, la classifica stilata ogni anno dal quotidiano di Confindustria che mette in fila le province a partire dalla meno sicura. In cima restano le metropoli e le capitali turistiche e per la prima volta dal 2013 in avanti, nel 2023 si registra una crescita del 3,8 per cento delle denunce di reati violenti sul 2022. Per la prima volta dopo molti anni, inoltre, Rimini scende dal podio passando dal secondo posto dello scorso anno al quarto nel 2024. Tuttavia, la capitale della riviera resta in terza posizione per le denunce relartive a lesioni e furti e in seconda posizione per le estorsioni.
In cima al podio, generale, resta Milano con oltre 7mila reati denunciatii ogni 100mila abitanti nel 2023, la crescita è del 4,9% rispetto al periodo pre-pandemia, in particolare nei furti e nelle rapine. Seconda Roma con un incremento delle denunce del 16,7% rispetto al 2019 e dell'11% rispetto al 2022. Terza Firenze.
Tornando su Rimini, la capitale balneare passa quindi dal secondo posto dello scorso anno, con 6.246,4 denunce ogni 100mila abitanti presentate nel 2022, vale a dire 21.118 totali, al quarto posto quest'anno per i reati denunciati nel 2023: 6.002,8 denunce ogni 100 mila abitanti, 20.418 totali. Nello specifico, secondo le denunce presentate nel 2023, Rimini è: terza per lesioni dolose: 575 denunce, 169 ogni 100 mila abitanti (era 25esima in classifica nel 2022); settima per rapine: 283 (era prima nel 2022); undicesima per percosse: 127 (era ottava); seconda per estorsioni: 104 (era sedicesima); quinta i per omicidi volontari commessi: sono stati 5 (nel 2022 era al trentesimo posto); terza per i furti con 10.925 denunce, era prima nel 2022.
Via Bassi, il comune accetta la donazione Asi per l'edilizia pubblica
Triangolone, l'archistar Ranaulo al lavoro
Il Corone in "viaggio verso casa"
Unire la musica, la bellezza e la cultura con la solidarietà, costruendo un legame solido e fraterno con persone che vivono ben oltre i propri confini è, da ben undici anni, lo scopo del Corone di Rimini (coronerimini.it).
Diretto da Laura Amati e Anna Tedaldi, nasce dall’esperienza delle famiglie del Ponte sul Mare, associazione dedicata all’educazione dei giovani e che ora sostiene 25 studenti in Uganda, presso la Luigi Giussani High School di Kampala.
Si intrecciano storie notevoli e sorprendenti, dietro all’esperienza del coro e di questa scuola assai speciale. Nata per la volontà di donne malate di AIDS, unite attorno all’infermiera ugandese Rose Busingye, ora è un’isola di bellezza in mezzo a povertà e violenza, come ci narra Matteo Severgnini in questo video.
Severgnini era partito dall’Italia per dirigere la scuola, lasciando tutto. Poco dopo lo stesso ha fatto il suo amico Andrea Nembrini, chiamato a sostituirlo (qui il suo racconto dello scorso anno).
Un intreccio di storie e di incontri che si allarga e si estende fino a riassaporare, in maniera nuova, il valore della propria terra.
Il titolo dello spettacolo di questo anno sarà, infatti, “Verso casa”. Il concerto si terrà presso la Corte degli Agostiniani, martedì 13 agosto, alle ore 21 e proporrà il consueto viaggio verso le tradizionali culture musicali provenienti dal mondo intero, ma avrà un'ampia parte dedicata alla Romagna. Ospite d’eccezione sarà Moreno il Biondo, per lungo tempo colonna portante dell’orchestra Casadei.
L’idea di coinvolgere Moreno il Biondo è nata dopo aver ricevuto la telefonata di Riccarda, figlia di Secondo Casadei, autore di Romagna Mia. Riccarda, come ha raccontato in una recente intervista, aveva visto su YouTube ed apprezzato l’esecuzione da parte del coro della canzone scritta da suo padre, scelta come chiusura del concerto dello scorso anno. Come ha dichiarato, il Corone è stata “una bella scoperta, che non mi aspettavo! Ci sono tanti cori che fanno le nostre canzoni, però il Corone ci ha colpito per la grande intensità, allegria ed entusiasmo che comunicano. È un coro che si distingue, diverso da tutti gli altri, ed è stato proprio bello vedere la gioia e il coinvolgimento con il pubblico. Davvero una sensazione unica”.
Ciò che dà al Corone questo timbro “speciale”, è senza dubbio il motivo del loro cantare, ovvero quel senso di condivisione di cui parlavamo all’inizio.
Lo si comprende bene dalle parole di Andrea Nembrini che quest’anno racconta quel che accade in Uganda in quattro clip registrate per gli amici riminesi e presenti su YouTube.
Nella prima racconta la vita della scuola in questo anno, partito con difficoltà, giacché le case di tanti studenti sono state distrutte per smottamenti accaduti nella baraccopoli (gli studenti provengono dai quartieri poveri di Kampala); (vedi qui il racconto).
Nella seconda narra un paio di episodi significativi. Ci parla di due studenti ribelli, che si appassionano alla lettura fino a impegnare l’intervallo del pranzo, sostituendo i libri ai giochi oppure dell’aiuto dato dai compagni di classe a un ragazzo non in grado di coprire alcune spese, portando i loro infimi, ma preziosissimi, risparmi purché possa non lasciarli, come narra qui.
Nella terza clip si va al cuore, al significato dell’esserci martedì sera o di donare tramite il sito (coronerimini.it) e far parte così di questa bella avventura. Nembrini ci spiega (qui il link) che i soldi servono - senza le donazioni la scuola chiuderebbe - ma soprattutto serve ad ognuno (i ragazzi, lui stesso, ognuno di noi qui in italia) comprendere, coinvolgendosi, di che bisogno siamo fatti, di che cosa abbiamo davvero bisogno nella vita.
Infine nella quarta ci spiega cosa c’entri la sua fede con la partenza per l’Africa e cosa c’entri con il suo impegno. Andrea testimonia così (ascoltalo cliccando qui dalle sue parole) l’apertura e la simpatia che la fede cristiana porta ad avere per “i nostri fratelli uomini”, intercettando il loro cuore, assetato di infinito come il nostro e verificando come possa essere appagato dall’incontro con Cristo.
Aeroporto, Enav dà l'ok fino alle 24
La notizia tanto attesa per lo scalo di Miramare alla fine ieri è arrivata: da enac è arrivato l'ok all'operatività fino alle 24 della torre di controllo dell'aeroporto di Rimini.
AIRiminum 2014, la società di gestione dell’Aeroporto Internazionale di Rimini e San Marino, esprime "apprezzamento per l’intervento presso le autorità competenti da parte del Viceministro
delle Infrastrutture e Trasporti Galeazzo Bignami il quale, sensibilizzato dal sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad, ha permesso di estendere per il periodo estivo, la chiusura della torre di controllo dell’aeroporto di Rimini fino alle 24 per poter gestire eventuali ritardi delle compagnie che operano su Rimini", spiega una nota.
“La chiusura della torre di controllo del Fellini alle 23 – commenta l'ad Leonardo Corbucci – rappresentava un grave limite operativo per l’aeroporto. Desidero ringraziare il viceministro Bignami, l’ENAV e il sindaco Sadegholvaad che sensibilizzati della criticità, accentuata soprattutto nel periodo estivo, si sono immediatamente attivati per risolvere la problematica di disagio per l’aeroporto, per i passeggeri e per il territorio di Rimini estendendo l’operatività della torre di controllo fino alle 24. La possibilità di poter contare su un’ulteriore ora di operatività della torre di controllo nel periodo estivo – continua Corbucci – consentirà che non si ripetano problemi operativi come quelli della scorsa settimana con conseguenti disagi per i vettori e per i passeggeri. Sono convinto – conclude Corbucci – che anche per il futuro, in vista di una crescita attesa sostenuta dei voli, la collaborazione e il confermato supporto delle istituzioni coinvolte, contribuiranno a migliorare i servizi dell’aeroporto e risolvere le problematiche operative con un beneficio rilevante per la Clientela e il territorio”.