Ecomondo al via, Cagnoni: ricorderemo a lungo il 2020
(Rimini) Mercato e tecnologie innovative su piattaforma digitale per lo sviluppo della Green Economy. Si sono presentate così questa mattina Ecomondo e Key Energy 2020 di Italian Exhibition Group: con una digital edition (raggiungibile previa iscrizione dai siti ecomondo.com e keyenergy.it) che fino al 15 novembre porta alla ribalta le eccellenze produttive del Paese e un calendario di 140 convegni scientifici e di politica economica, proprio mentre è in cantiere il Recovery Plan nazionale per uscire dalla pandemia. I due saloni, punti di riferimento internazionali per l'economia circolare e le energie rinnovabili, si sono aperti a Rimini con interventi in diretta streaming e in videocollegamento.
«Il 2020 – ha esordito nel suo saluto iniziale il Presidente di IEG Lorenzo Cagnoni – è un anno che verrà ricordato a lungo. Noi di IEG abbiamo rimodulato i nostri due saloni riprogettandoli nel più ampio format del digitale. La risposta di circa 400 aziende è molto positiva e per questo ringraziamo gli imprenditori che hanno accettato di essere con noi e approfittare delle opportunità dei nuovi strumenti digitali».
«Ecomondo ci ha fatto capire – ha ricordato il sindaco di Rimini Andrea Gnassi – che lo sviluppo non è in antagonismo con l'ambiente. Per i sindaci le azioni sono i piani regolatori, e magari senza Ecomondo avremmo pensato in modo diverso. Noi abbiamo visto le esperienze di alcune città nel Nord Europa e le abbiamo tradotte in romagnolo. Ora occorre che Governo e Regioni affianchino e premino i comuni che intraprendono un percorso dove rifiuti, tutela dell'acqua, rischio idrogeologico, sono asset che entrano nello sviluppo».
«Il vento in Europa è cambiato, e da Ecomondo e Key Energy – ha detto Elly Schlein, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna – può arrivare un contributo straordinario che serve all'intero Paese per abbracciare una svolta necessaria. La Regione Emilia-Romagna ha sta scrivendo assieme sindacati, associazioni datoriali, terzo settore e le associazioni impegnate nel patto per clima un documento che declini una visione strategica tenendo insieme ripresa e occupazione di qualità con due aspetti macro: la decarbonizzazione prima del 2050 e passare entro il 2035 a energie pulite».
«Faremo il nostro meglio – ha riassunto il professor Fabio Fava, Presidente del Comintato scientifico dellamanifestazione di IEG – per condividere le migliori eccellenze industriali e di cooperazione internazionale. Parleremo di ricerca e innovazione, di aspetti normativi e di policy nel quadro del Green Deal europeo facendo attenzione a declinare gli impatti che la pandemia ha prodotto sul nostro patrimonio costruito e naturale. Lo faremo assieme ai ministeri, alla Commissione europea, all'OCSE e alle Nazioni Unite. Questi giorni ci aiuteranno ciascuno per i ruoli a pianificare un recovery più efficace e più sapiente».
«L'Europa – commenta il Presidente del Comitato scientifico di Key Energy Gianni Silvestrini – ha deciso di alzare i suoi obiettivi sulle emissioni di gas climalteranti al 55%, Noi abbiamo chiesto al Politecnico di Milano che cosa significa questo obiettivo per l'Italia. Per esempio, il fotovoltaico dovrà più che triplicare. Abbiamo una straordinaria opportunità per alcuni segmenti da rafforzare dal punto di vista industriale: la mobilità elettrica, gli elettrolizzatori per idrogeno, fotovoltaico, offshore eolico».
«L'impulso all'internazionalizzazione di Ecomondo e Key Energy – ha detto Roberto Luongo Direttore di ICE – con 350 tra buyer e giornalisti esteri e 1.250 incontri, è fondamentale per un motivo: spesso non si sa che l'Italia è leader mondiale nelle tecnologie verdi. È un aspetto fondamentale del nostro sistema industriale, ma lo dobbiamo fare conoscere e quale palcoscenico mondiale migliore di Ecomondo e Key Energy?».
«Ecomondo e Key Energy – ha affermato il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio – sono manifestazioni che presentano tecnologie dove l'Italia è all'avanguardia: sistemi ad alto moltiplicatore per posti di lavoro generati e ricchezza prodotti. Sono 432 mila le imprese che hanno investito in tecnologie verdi. Chi ha scelto la sostenibilità è più competitivo nei mercati esteri e i green job in Italia hanno superato i tre milioni di unità. Il Governo punta in questa direzione e la Farnesina è impegnata nel potenziamento delle fiere internazionali come Ecomondo e Key Energy».
«È la terza inaugurazione di Ecomondo-Key Energy a cui partecipo cono grande orgoglio italiano – ha concluso il Ministro dell'Ambiente Sergio Costa –. Ascoltare ciò che viene da Ecomondo è molto importante per avvicinare il mondo politico, che segna il perimetro di ingaggio, al mondo produttivo. Creare valore economico e occupazione, ridurre il rischio sanitario e ambientale, far sì che i cittadini si sentano attori principali del cambiamento. Questo è il percorso che immagino nel Recovery Plan. Ecco la sfida dell'anno prossimo, abbiamo tre anni non 30, per farlo».
La cerimonia di apertura è poi proseguita con la sessione plenaria degli Stati Generali della Green Economy, in cui Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo sostenibile, ha illustrato lo stato dell'arte dell'economia circolare nell'Italia del dopo Covid. Nel frattempo, sulla piattaforma digitale di IEG, si susseguono incontri e business meeting, a conferma di quanto sia vivo e produttivo il mondo della green economy.
Aggiornamento coronavirus: +122 positivi, + 3 in terapia intensiva
(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 61.158 casi di positività, 1.912 in più rispetto a ieri, su un totale di 23.700 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è oggi dell’8%, dimezzata dal 16% di ieri. Dei nuovi contagiati, 961 sono gli asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: complessivamente, tra i nuovi positivi 397 persone erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 374 sono state individuate nell’ambito di focolai già noti.
L’età media dei nuovi positivi di oggi è 43,3 anni. Sui 961 asintomatici, 489 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing,67attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 5per screening sierologico, 10 con i test pre-ricovero. Per 390 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province vede Modena con 569 nuovi casi, poi Reggio Emilia (280), Bologna (214), Ravenna (141), Ferrara (137), Piacenza (131), Rimini (122), Forlì (107), Parma (100), Cesena (66) e Imola con 45 casi di positività.
I tamponi effettuati sono stati 23.700, per un totale di 1.635.729. A questi si aggiungono anche 3.634 test sierologici. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 28.348 (1.859 in più di ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 26.731 (+ 1.762 rispetto a ieri), il 94,7% dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano 23 nuovi decessi: 6 in provincia di Modena (3 donne di 70, 80 e 92 anni e 3 uomini di 76, 77 e 84), 5 in provincia di Bologna (3 uomini di 69, 76 e 83 anni e 2 donne di 90 e 100 anni), 4 in provincia di Parma (3 uomini di 78, 80, 83 anni e una donna di 87 anni), 4 in provincia di Ferrara (3 donne di 85, 94, 96 anni e un uomo di 75 anni); 3 in provincia di Reggio Emilia (3 uomini, rispettivamente di 82, 87 e 88 anni) e 1 in provincia di Ravenna (un uomo di 85 anni). Non si registrano decessi nelle province di Piacenza, Forlì-Cesena e Rimini. Dall’inizio dell’epidemia i morti complessivi in Emilia-Romagna sono 4.687.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 153 (+15 rispetto a ieri), 1.464 quelli in altri reparti Covid (+82). Sul territorio, le 153 persone ricoverate in terapia intensiva sono così distribuite: 9 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri), 14 a Parma (+2 rispetto a ieri), 11 a Reggio Emilia (+3 rispetto a ieri), 29 a Modena (+1), 55 a Bologna (+10), 4 a Imola (invariato rispetto a ieri), 8 a Ferrara (invariato), 6 a Ravenna (invariato), 3 a Forlì (-2 rispetto a ieri), 2 a Cesena (- 2 rispetto a ieri) e 12 a Rimini (+3 rispetto a ieri). Le persone complessivamente guarite salgono a 28.123 (+ 30 rispetto a ieri).
Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella i cui è stata fatta la diagnosi: 7.453 a Piacenza (+131 rispetto a ieri, di cui 26 sintomatici), 6.097 a Parma (+100 di cui 68 sintomatici), 9.511 a Reggio Emilia (+280, di cui 237 sintomatici), 9.290 a Modena (+569 di cui 293 sintomatici), 11.883 a Bologna (+214, di cui 24 sintomatici),1.161 casi a Imola (+45, di cui 29 sintomatici), 2.896 a Ferrara (+137 , di cui 42 sintomatici), 3.367 a Ravenna (+141, di cui 65 sintomatici), 2.606 a Forlì (+107 di cui 91 sintomatici),1.955 a Cesena (+66, di cui 47 sintomatici) e 4.939 a Rimini (+122, di cui 29 sintomatici).
Funerali don Giorgio, l'omelia del vescovo Lambiasi
(Rimini) Di seguito, l'omelia pronunciata dal Vescovo di Rimini Francesco Lambiasi, in occasione del funerale di don Giorgio Dell'Ospedale, oggi martedì 3 novembre, presso lo stadio comunale di Riccione. Il titolo è 'Il centuplo del Pastore innamorato. Omelia in memoria di don Giorgio Dell'Ospedale'.
"Purifica, Signore, il mio cuore e le mie labbra, perché io possa degnamente annunciare il tuo vangelo": è la preghiera del diacono, prima di proclamare il santo vangelo. Permettetemi di farla mia, perché interpreto questa mia omelia come la proclamazione di quello che si potrebbe chiamare un brano del 'quinto vangelo'. Il vangelo scritto non da uno dei quattro evangelisti, ma dalle varie generazioni dei cristiani lungo i secoli. E per questo mi aggancio al vangelo secondo Marco, appena proclamato, scelto dai giovani della parrocchia, perché era il preferito da don Giorgio. Ma c'è da dire pure che i nostri giovani amici hanno anche intuito che in queste righe si trova il segreto della vita di don Giorgio e dei suoi 47 anni di ministero pastorale nella parrocchia degli Angeli Custodi.
1. Ecco il segreto di don Giorgio. Il brano evangelico proclamato dal diacono racconta la conclusione della sequenza del cosiddetto 'giovane ricco'. Quel tale che prima aveva incantato Gesù, ma poi se ne era andato via triste "poiché possedeva molti beni", aveva finito per provocare nel Maestro un lamento amaro: "Quanto è difficile per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!" (Mc 10,23). A quel punto è scattata la domanda di Pietro sul risarcimento dovuto a quanti hanno lasciato tutto per seguire il Maestro di Galilea. La risposta di Cristo è in-credibile e sorprendente: il centuplo "già ora in questo tempo e la vita eterna nel tempo che verrà". Le parole di Marco non sono una risposta retorica, formulata con ingenuo ottimismo. Egli infatti si affretta a precisare "insieme a persecuzioni". Comunque l'opinione del Cristo non ammette dubbi di sorta. La sequela non è strada di morte, ma di vita. Non è povertà, ma ricchezza. Non è perdita, ma guadagno.
2. Ecco il segreto di don Giorgio: se lasci tutto, avrai il Tutto. Se il giovane Giorgio rinuncia a dei figli suoi, ne avrà tanti. Addirittura non cento, ma cento per cento. Se rinuncia a formarsi una famiglia tutta sua, ne avrà molto più di cento. Basti pensare a tutte le coppie da lui unite in matrimonio nei suoi 47 anni di parroco agli Angeli Custodi. E non ci basterà una calcolatrice per riuscire a contare i tantissimi bambini che avrà incontrato nei 47 mesi di maggio dei suoi anni di parroco. E quando a Natale celebrerà la Messa di mezzanotte nel Palazzetto dello Sport, raccoglierà ben tremila persone per un totale di 24 mila dal 2012, una cifra stratosferica che neanche il Vescovo di Rimini riuscirebbe a radunare in 50 anni di episcopato. Ma se questi numeri, corrispondono ad altrettanti volti, allora il calcolo non va fatto solo in termini quantitativi, bensì in termini qualitativi. Perché una comunità si costruisce attraverso una rete di relazioni. Attraverso uno spessore di umanità che si forma vivendo con cuore aperto e sincero. Capace di riscaldare il cuore alla gente, camminando nella notte con loro, dialogando con le loro illusioni e delusioni, senza disperdersi e precipitare nell'amarezza. Un cuore capace di toccare e ricomporre le disintegrazioni altrui, "senza lasciarsi sciogliere e scomporsi nella propria identità".
3. Ecco il segreto di don Giorgio. Ridurre questo fratello a grande organizzatore è affibbiargli una caricatura che non solo sarebbe ingenerosa, ma risulterebbe ingrata e profondamente ingiusta. Perché questo nostro fratello non aveva in testa la parrocchia come un'azienda da gestire. La sua pertanto non è stata una pastorale puramente organizzativa, ma comunionale e perciò eminentemente generativa. Il primo impatto che ebbi con lui, appena qualche domenica dopo il mio arrivo a Rimini come nuovo vescovo, fu quello della festa parrocchiale di fine settembre. Ne rimasi felicemente sorpreso. Mi apparve non come la festa di una parrocchia, ma come la celebrazione di una comunità cristiana. Cosa impossibile se don Giorgio non avesse svolto il servizio dell'ascolto, compresa la capacità di 'perdere tempo' con pazienza e disponibilità, il saper donare attenzione, comprensione e 'cuore' alla persona dell'altro: Questo è il primo servizio a cui un prete non può sottrarsi. Ne misura la passione pastorale, la capacità di lasciarsi interrogare dalle situazioni in cui vive la sua gente, la disponibilità a portare insieme il peso della sofferenza che la provano. Un vero pastore è sempre pronto a tenere l'orecchio nel cuore di Dio e la mano sul polso del tempo. Perché se la vita pastorale non mirasse all'incontro con Dio, resterebbe un affanno inconcludente. Similmente se la vita interiore non portasse ai fratelli e alle sorelle, si risolverebbe in una evasione sterile.
4. Ecco il segreto di don Giorgio: l'amicizia con il Signore. Se oggi avessimo potuto proclamare non uno, ma due brani di vangelo, ecco quello che avrai scelto per il mio fratello e amico don Giorgio. "Simone, figlio di Giovanni, mi ami tu?". La domanda di Gesù non indaga prima di tutto abilità e competenze di Simon Pietro. Gesù non gli chiede se ama le pecore del gregge di Dio, e non gli dice: "Allora, pascile!". Ma gli domanda se ama lui, il grande Pastore delle pecore: Allora sì che gliele affida. Scrive Papa Francesco: "Il segreto del presbitero sta in quel roveto ardente che ne marchia a fuoco l'esistenza". Di questi tempi noi preti ci interroghiamo su qual è l'essenziale nel nostro servizio pastorale. Ecco se non vogliamo confondere l'essenziale con il minimale, allora don Giorgio ci ricorda che non esiste un pascere che non sia sostanziato dal rimanere in Lui. Ma allora si verifica il miracolo di un pastore innamorato: innamorato del Pastore buono e del gregge che gli è affidato.
Adesso non ditemi che la sparo grossa. Io credo che in quel momento estremo il Signore chieda a un prete se è disposto a offrire la propria vita in cambio della vita anche di una sola pecorella del suo gregge.
Io credo che don Giorgio, alla richiesta del Signore, non abbia potuto dire altro che: "Eccomi, Signore, prendi me".
Grazie, don Giorgio!
Parco eolico, Montevecchi (Lega): sindaci ignorati
(Rimini) "Il progetto del parco eolico offshore al largo delle coste riminesi solleva perplessità sempre maggiori. Convince ancora meno l'audizione promozionale in commissione svolta oggi dal presidente della Provincia di Rimini Riziero Santi, tra l'altro senza la presenza dei sindaci riminesi". Così interviene il consigliere regionale della Lega Matteo Montevecchi che rimarca come "il progetto risulti irricevibile a causa dell'inevitabile conseguenza del deturpamento del paesaggio nel nostro territorio ad alta vocazione turistica. Sono infatti certe le ricadute negative sul turismo come hanno affermato con forza le categorie. Chi parla di "attrattiva" abita su un altro pianeta. Inoltre il progetto porta grandi rischi per la sicurezza dei nostri pescatori, come già precisato dalla Cooperativa dei Lavoratori del Mare".
"Oltre a queste problematiche – aggiunge il leghista - i promotori del progetto non sono in grado di dare risposte esaustive su altre perplessità sollevate che minano alla base l'utilità del parco eolico stesso. La zona di mare prescelto non risulta essere tra le più ventose, infatti il comune di Rimini ha ridimensionato di due terzi il dato approssimativo di produzione annua fornito dalla società promotrice del progetto. Mentre incentivando ad esempio il fotovoltaico di ultima generazione sugli edifici, sia pubblici che privati, si darebbe occupazione a tutta la filiera locale, creando posti di lavoro veri per le imprese del posto. Così si potrebbe produrre la stessa quantità di energia ad un costo decisamente minore".
"Ci si domanda anche perché, a fronte di un impegno tanto gravoso per il nostro territorio, non siano state previste forti ricadute positive sulla collettività della nostra provincia, che risulta così "terra di conquista" senza trarne vantaggio". Poi precisa Montevecchi: "Alcune amministrazioni comunali della nostra provincia si sono già espresse negativamente. È ora che il presidente Santi ripensi la sua posizione riguardo questo progetto che, nato male, non potrà che causare danni all'economia riminese senza ottemperare adeguatamente alla produzione di energia pulita. Il gioco non vale la candela" punge il consigliere regionale.
"Colpisce infine il fatto che in questa audizione non siano stati coinvolti i sindaci riminesi e che l'invito si sia limitato al Presidente della Provincia Riziero Santi. Forse – sottolinea Montevecchi - per cercare di nascondere sotto il tappeto le contraddizioni in casa PD sul tema, data la contrarietà sul progetto del parco eolico espressa perfino dal primo cittadino di Rimini Andrea Gnassi. Evidentemente Santi si sarebbe potuto sentire alquanto imbarazzato" conclude Montevecchi.
Parco eolico, slitta il termine per le osservazioni
(Rimini) Parco eolico, il termine per presentare le osservazioni al progetto di Energia wind è stato spostato all’ultima settimana di novembre. Lo ha riferito il presidete della provincia di Rimini, Riziero Santi. La proroga è dovuta al fatto che il Ministero per le infrastrutture e i trasporti ha richiesto alla società di presentare il progetto definitivo dell’impianto (ad oggi è depositato un preliminare) al fine di poter correttamente valutare la proposta e quindi potersi esprimere, a ragion veduta, nel merito.
Santi ha riferito della contrarietà palese dimostrata dai sindaci di Rimini, Riccione, Bellaria, Misano e Coriano, così come si sono espresse negativamente “le diverse categorie economiche (bagnini, pescatori, albergatori, commercianti, artigiani), e diverse associazioni ambientaliste, da Italia Nostra alla locale Basta plastica in mare, giudicando il progetto troppo invasivo ed incompatibile con il paesaggio e la vocazione turistica del territorio riminese”. Ci sono anche pronunciamenti “a favore, o possibilisti, come quello di Confindustria Romagna e associazioni e movimenti come Lega Ambiente o “Fridays for future” (il movimento di Greta Thumberg) di Rimini”.
Il parco, così come presentato oggi da Santi in Regione, prevede l’installazione di 51 aerogeneratori installati su mono piloni cilindrici di 4,8 m di diametro, infissi per 35 metri al di sotto del fondale; 2 piattaforme marine in acciaio, di forma circolare (circa 40 metri di diametro) e sostenute da quattro piloni simmetrici di 2,8 metri di diametro, che ospitano le due stazioni di trasformazione elettrica; 2 condotte elettriche sottomarine lunghe circa 9,75 km; 2 giunti cavi terra-mare e n° 2 vasche, attigue al lungomare Giuseppe di Vittorio. L'area marina interessata dal progetto revisionato da Energia wind viene ridotta di 33 kmq rispetto all'area di 113,4 kmq individuata preliminarmente; nell'attuale configurazione l'area marina totale è di circa 80 kmq. L'area effettivamente interessata dagli aerogeneratori, dalla proiezione delle pale, dalle sottostazioni marine e dai cavi sottomarini corrisponde a circa 1,3 kmq circa 1,6 % dell'area marina totale (in allegato la relazione integrale di Santi).
“Voglio dire molto chiaramente che alla Provincia di Rimini non interessa il singolo progetto e tantomeno intende sostenere, aprioristicamente, quello presentato da Wind 2020, ciò che però va affermato è che occorre seriamente porsi il problema di come passare da una quasi totale dipendenza di produzione e consumo di energia da fonti fossili alla ricerca dell’autosufficienza energetica attraverso la produzione di energia da fonti rinnovabili. Questi sono peraltro gli obiettivi che ci indica l’Unione Europea e che la stessa Regione Emilia-Romagna riprende e rilancia”, sottolinea Santi, ricordando come gli studi sul'eoilico a livello regionale prevedessero un impianto al largo di Rimini e due al largo di Ravenna.
Banda larga: situazioni critiche in Alta Valmarecchia e a Viserba
(Rimini) Si è riunita oggi in provincia la Cabina di regia "Scuole ed emergenza Covid", convocata per fare il punto su due particolari situazioni, la didattica digitale integrata da implementarsi nelle Scuole superiori fino al 100% e l'organizzazione del trasporto pubblico locale, anche nell'ipotesi di riduzione della capienza dei mezzi al 50%. All'incontro hanno preso parte i rappresentanti delle Istituzioni scolastiche e degli Enti locali della provincia oltre all'Ufficio scolastico provinciale, ad Agenzia Mobilità Romagnola e a Start Romagna.
Sul tema della didattica digitale integrata "è stata illustrata la situazione della connettività a banda ultra larga delle Scuole superiori della provincia, così come elaborata da Lepida che segue il progetto a livello regionale. Viste alcune situazioni critiche, in particolare in Alta Valmarecchia ma anche nella zona di Viserba, l'impegno che si è assunta la Provincia è quello di tenere costantemente monitorata la situazione e di ricercare tutte le possibili soluzioni alternative, anche emergenziali, al fine di consentire lo svolgimento della didattica a distanza e garantire il diritto allo studio dei nostri studenti, tutto questo in attesa del completamento delle progettazioni esecutive e dei lavori da parte di Lepida".
Sul tema del trasporto pubblico locale, "nell'attesa di possibili nuove riduzioni della capienza fino al 50% dei mezzi, l'impegno assunto e ribadito dagli Enti locali, da AMR e Start è quello di confermare l'attuale organizzazione che ha visto da inizio anno scolastico un significativo potenziamento del servizio di trasporto fino ad avere circa 40 bus in strada in più rispetto all'ordinario. Anche per il trasporto scolastico degli studenti del primo ciclo, tramite scuolabus, sono state fornite rassicurazioni sul mantenimento del servizio così come erogato sino ad oggi". In generale dalla Cabina di regia, che verrà convocata con cadenza settimanale, "è emersa l'indicazione di valutare ogni possibile scenario alternativo vista la fluidità della normativa e delle decisioni che potranno essere assunte sia dal Governo che dalle Regioni".
Provincia, il 13 dicembre si rinnova il consiglio
(Rimini) Questa mattina il presidente della Provincia Riziero Santi ha firmato il decreto di indizione, per il giorno domenica 13 dicembre 2020, dei comizi elettorali per l'elezione dei 12 componenti del Consiglio Provinciale di Rimini. Per il rinnovo del Consiglio (il presidente resta invece in carica per altri due anni, come prevede la lege 56/2014) sono elettori i sindaci e i consiglieri comunali dei Comuni compresi nel territorio provinciale di Rimini in carica alla data del 13 dicembre 2020. Le operazioni di voto si svolgeranno in un’unica giornata, domenica 13 dicembre, nel seggio costituito presso la sede della Provincia di Rimini in via D. Campana 64 (sala Marvelli) dalle ore 8.00 alle ore 20.00.
Economia, si riparte dal green
(Rimini) La green economy rappresenta un modo nuovo di intendere lo sviluppo economico attraverso l'aumento dell'efficienza energetica, l'abbattimento delle emissioni di gas serra e la riduzione dell'inquinamento, arrivando all'istituzione di una vera e propria economia e di uno sviluppo sostenibile, servendosi prevalentemente di risorse rinnovabili. Il principale strumento d'azione è rappresentato dal programma Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile contenente 17 obiettivi prioritari. In Italia gli Stati Generali della Green Economy rappresentano in questo senso il principale processo di elaborazione strategica, aperta e partecipata.
Anche in Emilia-Romagna il tema "green" è molto sentito: la Regione, da un lato, ha avviato con gli Stati Generali un percorso di collaborazione e coordinamento in merito agli interventi in materia di economia verde, dall'altro, ha implementato con ART-ER (ex ERVET) l'Osservatorio Regionale GreenER allo scopo di monitorare la diffusione della green economy. L'Osservatorio predispone quindi specifici report che riportano la consistenza delle imprese green; imprese, quindi, che producono prodotti ed erogano servizi in modo eco-sostenibile riducendo al minimo l'impatto ambientale.
Ciò premesso, nel territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, a maggio 2020, hanno sede, complessivamente, 1.035 imprese green, che rappresentano il 17,4% delle imprese green regionali; in termini di incidenza, le imprese "verdi" dell'aggregato Romagna costituiscono il 14,7‰ del totale delle imprese attive territoriali, dato sostanzialmente simile a quello dell'Emilia-Romagna (14,9‰). Con riferimento ai settori prevalenti, più della metà delle imprese green si concentra nell'Agroalimentare (572 unità, 55,3% del totale); seguono Energia rinnovabile ed efficienza energetica (75, 7,2%), Ciclo rifiuti (73, 7,1%) e Mobilità (62, 6,0%). Riguardo, invece, al peso settoriale sulle corrispondenti imprese green regionali, troviamo, nell'ordine: Agroalimentare (20,7%), Energia rinnovabile ed efficienza energetica (19,7%), Mobilità (18,0%) e Tessile, abbigliamento e calzature (17,1%).
"Le imprese green affrontano meglio la crisi. È questo il dato che emerge dall'ultimo Rapporto Greenitaly, curato da Fondazione Symbola e Unioncamere, e conferma l'importanza della "Green economy", anche all'interno di uno scenario difficilissimo come quello attuale – commenta Alberto Zambianchi, presidente della Camera di commercio della Romagna –. Si conferma che le imprese green sono più resilienti e innovative o, per meglio dire: "più resilienti perché innovative". Sono imprese che investono maggiormente in Ricerca e Sviluppo (R&S), utilizzano di più le tecnologie e le competenze 4.0, e offrono uno spazio privilegiato di realizzazione a quella imprenditorialità giovanile di cui il nostro tessuto produttivo appare particolarmente bisognoso. Le difficoltà della situazione attuale su cui si concentra, doverosamente, molta della nostra attenzione, non ci devono far perdere di vista i grandi temi e le direttrici di sviluppo - come la green economy – perché, nel lungo periodo, è proprio quest'ultima che può garantire uno sviluppo sostenibile e risultati solidi in termini di miglioramento della competitività e attrattività dei nostri territori. La Camera, soprattutto attraverso la propria Azienda Speciale CISE, è sempre stata pioniera su questi temi e da tempo, ha identificato la linea strategica dello "sviluppo sostenibile, del benessere e della responsabilità sociale" come prioritaria, lavorando, di conseguenza, ininterrottamente per realizzare l'habitus culturale e gli strumenti necessari a realizzarla".
Imprese della Green Economy – focus provinciale Rimini. In provincia di Rimini, a maggio 2020, hanno sede, nel complesso, 305 imprese green, che rappresentano il 5,1% delle imprese green regionali; in termini di incidenza, le imprese cosiddette "verdi" costituiscono il 9,0‰ del totale delle imprese attive provinciali, dato inferiore a quello dell'Emilia-Romagna (14,9‰). Con riferimento ai settori prevalenti, praticamente la metà delle imprese green si concentra nell'Agroalimentare (152 unità, 49,8% del totale); seguono Mobilità (25, 8,2%), Ciclo rifiuti (24, 7,9%), Energia rinnovabile ed efficienza energetica (22, 7,2%) ed Edilizia (20, 6,6%). Per ciò che riguarda, invece, il peso settoriale sulle corrispondenti imprese green regionali, troviamo, nell'ordine: Mobilità (7,3%), Bonifica siti (7,3%), Chimica verde (6,7%), Edilizia (6,1%), Energia rinnovabile ed efficienza energetica (5,8%), e Ciclo idrico integrato (5,8%).
UniRimini, a Valpharma il premio Cultura d'impresa 2020
(Rimini) Valpharma Group è stato insignito del Premio Cultura d’Impresa 2020, conferito da Uni.Rimini Spa e dal Campus di Rimini dell’Università di Bologna per le concrete opportunità di formazione offerte agli Studenti universitari nell’ambito del Corso di Laurea in Farmacia. “Il Premio Cultura d’Impresa, giunto alla dodicesima edizione, è nato per sottolineare il rapporto tra il sistema produttivo locale e l’Università – ha dichiarato il Presidente di Uni.Rimini, Simone Badioli - con il desiderio che questa iniziativa possa mettere in luce la profonda integrazione tra la realtà accademica presente a Rimini e le Imprese del territorio.” Alessia Valducci, Presidente e Ceo di Valpharma Group, che racchiude la sinergia in ambito farmaceutico, nutraceutico, di integrazione alimentare e cosmeceutica tra le aziende Valpharma San Marino, Valpharma International di Pennabilli ed Erba Vita Group, ha ricevuto la targa premio presso la sede di Uni.Rimini
Le aziende del ‘Polo romagnolo della Salute’ e la famiglia Valducci sono legate al Campus di Rimini sin dalla sua nascita. Valpharma Group nel 2019 ha attivato un assegno di ricerca e una borsa di studio dedicata agli studenti di Farmacia dell’Università di Bologna, Campus di Rimini e ha avviato una collaborazione attiva all’interno del Master in ‘Nutraceutici, Fitoterapici ed Integratori Alimentari’ con una lezione condotta dal direttore scientifico di Erba Vita e l’organizzazione di un ‘open day’ dedicato ai corsisti presso lo stabilimento produttivo di San Marino.
Collaborazioni che arricchiscono entrambe le realtà e che si intende consolidare.
'Crescere insieme', lo "staff alternativo" non si ferma
(Rimini) In un periodo in cui le opportunità di lavoro sembrano così incerte, è bello sapere che sarà ancora Alex a servirci il caffè, che Nadia continuerà a prender nota delle consumazioni e che Rachele accompagnerà ancora i turisti agli ombrelloni. Sì, perché lo "staff alternativo" creato dall'Associazione Crescere Insieme non si fermerà nonostante i molti ostacoli incontrati sulla sua strada. Lo scetticismo iniziale di chi pensava che i ragazzi con sindrome di Down e disabilità intellettive non fossero in grado di lavorare, le difficoltà derivanti da una pandemia che complica l'inserimento lavorativo, non hanno impedito il raggiungimento di notevoli traguardi. In quest'ottica va valutata l'iniziativa del 4 ottobre scorso durante la quale le Associazioni Crescere Insieme e Rimini for Mutoko organizzando un'apericena di solidarietà presso il Bagno Tiki 26 di Marina centro sono riuscite a raccogliere molti consensi, a seguito di una numerosa partecipazione di riminesi, e ben 1900 euro di donazioni che serviranno a finanziare le future iniziative.
Così, il progetto di Crescere Insieme, partito ormai da alcuni anni, si trova a muoversi su basi sempre più solide verso concreti e fattivi risultati. Uno di questi vede il moltiplicarsi del numero di realtà coinvolte nel progetto, che possono quindi vantare, al loro interno, uno "staff alternativo". Tra questi: l'Hotel Corallo di Rimini, il ristorante Tiki, il Bagno 26, l'Hotel Madalù, il bar della stazione di Viserba ed il bar spiaggia Botticella.
Strutture ed esercizi questi che, aiutati dagli educatori di Crescere Insieme, hanno assunto i ragazzi con contratto stagionale o offerto loro tirocini formativi regolarmente retribuiti. "Non posso nascondere un'iniziale scetticismo per una situazione a me completamente sconosciuta" ammette Cristina che, insieme al marito Fabio, gestisce L'Hotel Corallo a Rimini e che, da febbraio, ha accolto nel suo team Nadia. "Tutte queste preoccupazioni, però, sono state dissipate dal sorriso, dalla disponibilità e dall'entusiasmo di questa ragazza. Nadia ci arricchisce ogni giorno".
E Nadia è solo una delle ragazze coinvolte. Insieme a lei Alex, Matilde, Sofia, Enzo, Francesco, Giuseppe, Rachele e Benedetta confessano che "lavorare è difficile", richiede impegno, costanza e coraggio. Non è un caso che molti di loro raccontano di aver preferito inizialmente un lavoro "dietro le quinte", che non li esponesse più del dovuto. Poi pian piano hanno messo in gioco se stessi sempre di più affrontando incarichi impegnativi, soprattutto a contatto con il pubblico e questo li ha resi ancora più autonomi e sicuri di loro stessi.
Doppia occasione quindi per festeggiare. Da un lato, due associazioni che lavorano fruttuosamente insieme; dall'altro, la dimostrazione che un messaggio di solidarietà è riuscito non solo ad essere divulgato, ma anche a essere messo in pratica, dimostrando a tutti che non c'è modo migliore che l'inserimento nel mondo del lavoro per combattere l'isolamento di questi ragazzi e per incamminarsi sul sentiero dell'inclusione. Ad alzare i calici, sebbene distanziati, oltre 150 persone che hanno voluto sostenere questo progetto, comprendendo come per questi ragazzi davvero il lavoro sia vita.