Poste, personale in sciopero fino al 2 dicembre
(Rimini) Sciopero in Emilia-Romagna dal 16 novembre fino al 2 dicembre di ogni prestazione straordinaria e aggiuntiva, compresa la flessibilità operativa del personale addetto al recapito. “Quello che abbiamo deciso di mettere in campo contro Poste italiane è un conflitto necessario”, spiega Giuseppe Ledda, coordinatore SLC Emilia-Romagna. “I problemi sono tanti e si deve fare molto di più dopo una gestione della prima ondata dei contagi da parte dell’azienda non di certo ineccepibile”, sottolinea Francesco Miceli coordinatore regionale SLC CGIL Poste. Per questo, “siamo convinti che, seppur in una condizione difficile per il Paese, non possiamo abdicare al nostro ruolo. E nel rispetto di tutte le regole sulla sicurezza, porteremo avanti una vertenza che da troppo tempo attende risposte e che auspichiamo diventi presto unitaria”, aggiunge Ledda.
La carenza di personale, che nei diversi ambiti aziendali sta assumendo dimensioni preoccupanti, assieme all’incertezza sanitaria, stanno provocando forti ripercussioni sulle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori. In particolare l’emergenza sanitaria da Covid-19 sta facendo registrare una costante crescita dei casi anche in azienda. La salvaguardia della sicurezza e della salute delle persone diventa quindi per noi un obiettivo primario. Inoltre, il numero di addetti è insufficiente per una clientela sempre più esposta a disservizi, con molti uffici ancora chiusi e lunghe code di fronte a quelli aperti. Di conseguenza, anche il clima interno all’azienda si fa sempre più ostile. Indicazioni operative sulle ferie disattese, revoca dei part time, aspettative e permessi speciali non riconosciuti, alimentano lo sconforto tra il personale. A peggiorare la situazione anche le pressioni commerciali sempre più aggressive e non rispettose del codice etico su consulenti e sportellisti, a cui si sommano distacchi continui del personale. Non ultimo, la qualità delle relazioni industriali e gli incontri sindacali che in molti casi non hanno dato le risposte per risolvere queste criticità, così come successo durante l’incontro regionale (riferito all’accordo nazionale sulle politiche attive) in cui non è stato possibile verificare i i numeri che riguardano la nostra regione.
“Si tratta di una mobilitazione inevitabile. Poste non sfugga dai problemi che stiamo denunciando, valorizzi i tavoli regionali, perché la situazione in termini di organici e carichi di lavoro è ormai insostenibile”, conclude Ledda.
18 novembre
Il piano della Asl | Test costosi | Traffico di cactus
Più forza lavoro, più informatizzazione e tamponi antigenici: così la Asl vuole stare sul pezzo con il covid
(Rimini) Nonostante le difficoltà dovute all'alto numero di casi di cui si è già parlato nei giorni scorsi, la Asl Romagna ha un piano per venire fuori dall’impasse “In primo luogo hanno avuto concretizzazione le misure annunciate non più di 4 giorni fa e cioè l'attivazione di convenzioni con laboratori privati che arriveranno a processare 2.500 tamponi al giorno” spiega l’azienda sanitaria in una nota. “Contestualmente sta iniziando l'utilizzo di tamponi antigenici che hanno tempi di processazione più veloci e che saranno utilizzati per gli esami di screening per particolari categorie di utenti (sanitari, forze dell'ordine e altri), dei quali sarà conseguentemente sgravata l'attività di analisi dei tamponi legati a contact tracing e gestione dei pazienti”.
La Asl rimarca che “la crescita dei casi positivi ha determinato un importante aumento dei provvedimenti di quarantena e delle relative comunicazioni alla cittadinanza, attività che a sua volta richiede tempi non trascurabili. L'Azienda si è dunque attivata per sostenere, dal punto di vista amministrativo, anche questa parte di attività. Si è in primo luogo continuato a lavorare sul fronte degli operatori, andando ad individuare dipendenti amministrativi di altri settori, che si sono resi disponibili a supportare l'attività di comunicazione con l’utenza".
Sono state quindi “già attivate 10 nuove postazioni lavorative per personale inviato dalla Protezione Civile, che si ringrazia per la preziosa collaborazione, e che si affianca all'Esercito, impegnato sul fronte dei drive thru. Così come si ringraziano le Amministrazioni comunali che stanno mettendo a disposizione loro dipendenti con la medesima finalità”. Infine “un passaggio importante anche dal punto di vista tecnologico: è stata infatti effettuata l'informatizzazione delle procedure amministrative relative ai provvedimenti di quarantena e di relativa conclusione che consente il tempestivo invio dei provvedimenti, direttamente ai cittadini interessati”.
Liti e armi in centro storico, Pecci Lega: “Gnassi poco autorevole”
(Rimini) Un uomo armato di pistola in piazza Ferrari a Rimini. E’ il protagonista di un video pare diffuso sui social, un video che il consigliere comunale della Lega Marzio Pecci cita per far denunciare la condizione di scarsa sicurezza del centro storico. “Le statistiche servono per il dibattito politico, ma per i cittadini ciò che è importante è il sentirsi sicuri in casa propria. E' un loro diritto perché non bisogna mai dimenticare che la sicurezza è un bene costituzionalmente garantito e deve essere garantito dagli apparati dello Stato”, ha ribadito recentemente Pecci, anche in consiglio comunale. “Purtroppo Rimini vive i problemi di sicurezza ormai da molti anni: la prostituzione, il traffico di sostanze stupefacenti, i furti, le truffe, la presenza della criminalità organizzata, ecc. Cambiano i Questori ed i Prefetti, ma il problema della sicurezza rimane”.
I “solleciti” al sindaco, Andrea Gnassi, “con interrogazioni, raccolta firme ed interventi in Consiglio comunale non sono mai serviti a nulla. Da qualche giorno circola sui social un video molto preoccupante che riprende alcuni giovani in piazza Ferrari, impegnati in una animata discussione, in cui uno dei partecipanti impugna una pistola. Un altro video, invece, riprende il viale delle Regine ove viene praticata la prostituzione, indipendentemente dal coprifuoco”. Ribadisce Pecci, “non ci è dato conoscere le ragioni della discussione dei giovani in piazza Ferrari, ma le immagini sono inquietanti dato che riprendono il soggetto armato in un luogo di frequentazione dei riminesi, siano essi grandi o piccoli. A Rimini, lo denunciamo continuamente, la presenza della criminalità è in costante aumento e, purtroppo, fino ad oggi, non abbiamo avuto la fortuna di vedere le istituzioni impegnate nella risoluzione radicale del problema”.
“Constatiamo che il territorio è stato fortemente presidiato durante il lockdown, come ha dimostrato la foto dei Vigili Urbani che si sono "precipitati" sull'indifeso cittadino che prendeva il sole in spiaggia oppure anche adesso durante "il coprifuco" si ripetono le medesime disposizioni di polizia, ma tutto ciò contrasta con le disposizioni sui controlli nel periodo di normalità. Anzi si potrebbe dire che proprio durante i momenti di normalità si registra un maggior rigore sull'esercizio delle attività regolari, mentre si nota un certo lassismo sulle attività irregolari ed illecite”, ribadisce Pecci. “Ritengo che il Ministro dell'Interno abbia una grande responsabilità per queste direttive perché è dall'Ufficio del Ministro che dipende l'Amministrazione della Pubblica Sicurezza e tutto il suo personale. Infatti a livello locale il Prefetto ha il dovere di dare attuazione alle direttive del Ministero e di predisporre i piani di controllo del territorio che le forze di polizia devono attuare. Il sindaco ed il Presidente della Provincia, che fanno parte del Comitato per l'ordine e la sicurezza, hanno il dovere di vigilare e garantire il buon funzionamento di tutte le forze di polizia perché possano svolgere la loro funzione sia per prevenire il crimine che per reprimerlo. Rimini è certamente una città complessa, ma siamo certi che quasi tutti i problemi di ordine pubblico sarebbero facilmente risolvibili ... sol che avessimo un sindaco autorevole”.
Covid, accordo con la sanità privata per aumentare i posti letto
(Rimini) Altri 640 posti letto disponibili per i pazienti Covid, per un totale che potrà così superare i 4.300 in Emilia-Romagna. Regione, peraltro, già allineata alle richieste nazionali sui Covid Hotel: non ci sarà bisogno, infatti, di requisire alcun albergo per accogliere i malati di Coronavirus, perché nei 4 presenti sul territorio regionale l’83% dei posti è ancora libero (risultano occupati meno di 2 posti letto su 10). Non solo: anche le strutture presenti sul territorio per garantire l’isolamento a chi non può trascorrerlo in casa – altre 17 strutture, spesso alberghiere - sono libere quasi al 40% della loro capienza, che potrà essere comunque aumentata, in caso di necessità, grazie ad accordi già stipulati con le associazioni di categoria. La Regione ha risposto alla ricognizione nazionale del Commissario straordinario per il contenimento della pandemia, Domenico Arcuri, che chiedeva di valutare i fabbisogni dei singoli territori per i posti letto dove ospitare chi non può trascorrere l’isolamento nella propria abitazione o chi soffre di patologie più lievi, e quindi gestibili anche in luoghi non di ricovero.
Potenziata la rete dei posti letto Covid. Inoltre, per potenziare la rete dei posti letto, con l’obiettivo di continuare a curare i pazienti Covid e, insieme, garantire il più possibile le altre prestazioni, a partire da quelle essenziali, in accordo con Aiop, l’associazione degli ospedali privati, ha già pronto il piano di espansione della dotazione di posti letto Covid: attualmente sono 3.697, con un incremento previsto della dotazione di ulteriori 640 posti, di cui 498 messi a disposizione dalle strutture private accreditate, per un totale di 4.607.
“In Emilia-Romagna abbiamo raggiunto l’obiettivo richiesto dal Governo per quanto riguarda le terapie intensive già un mese fa, ma siamo sempre stati consapevoli che non fosse l’unico strumento necessario per contrastare l’epidemia- afferma l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Soprattutto, sappiamo che nella lotta al Coronavirus è fondamentale la tenuta di tutto il sistema sanitario, non solo dei reparti Covid: per questo motivo ci siamo mossi per tempo sia per evitare l’ospedalizzazione quando non strettamente necessaria, garantendo un numero congruo di posti letto nei Covid Hotel e potenziando l’assistenza domiciliare con le Usca, sia per aumentare il numero di posti letto con l’obiettivo specifico di garantire tutte le prestazioni essenziali anche in tempo di pandemia”.
I Covid Hotel attivi in Emilia-Romagna. All’inizio di questa settimana, sono 4 quelli operativi, dove accogliere i malati con sintomi lievi: uno a Salsomaggiore Terme, in provincia di Parma, con 30 camere attualmente libere su 40; uno a Novi di Modena, con 15 stanze tutte occupate; uno a Bologna, dove sono a disposizione tutte e 70 le camere; uno a Ferrara, con 37 stanze libere su 40 totali. Complessivamente, sono quindi 137 su 165 i posti letto liberi. Per quanto riguarda invece le strutture destinate all’isolamento domiciliare di chi non può trascorrere la quarantena nella propria abitazione, per motivi ad esempio di spazio, in totale sono 17: 3 in quella di Piacenza, 3 in quella di Parma, uno in quella di Reggio Emilia, uno in quella di Modena, 3 in quella di Bologna, uno in quello di Ferrara, 2 in quella di Forlì-Cesena, 3 in quella di Rimini. In questi hotel i posti letto disponibili sono 685, di cui 433 occupati, pari quindi al 62%.
Le singole Aziende Usl della Regione, a cui spetta la valutazione del fabbisogno ricettivo, hanno promosso da mesi convenzioni per queste esigenze, grazie a specifici accordi quadro con le associazioni di categoria dei titolari di hotel, che assicurano tariffe e condizioni contrattuali uniformi sull’intero territorio regionale e agevolano le trattative con gli operatori economici. In diverse province le Aziende sanitarie stanno infatti già valutando di espandere la disponibilità di posti nelle strutture già convenzionate, oltre ad aumentare il numero di quest’ultime.
Opere 2020-2022: 5,2 milioni per Rimini
(Rimini) Manutenzione delle strade, interventi sulle scuole e riqualificazione degli impianti sportivi: su queste tre 'macro' categorie di interventi finanziati con questa manovra a cui concorrono anche i circa 5,2 milioni di contributi statali destinati a Rimini in quanto tra le zone maggiormente colpite dalla prima ondata dell'epidemia da Covid-19. Una manovra, l'ultima importante variazione di bilancio 2020/2022, che ha ricevuto questa mattina il parere favorevole della V Commissione Consigliare e che per quanto riguarda il capitolo degli investimenti consentirà all'Amministrazione di andare a garantire lavori di risanamento e conservazione delle strade per circa un milione e mezzo di euro, oltre a proseguire nel percorso di riqualificazione e adeguamento delle scuole, con oltre 1,2 milioni dedicati a manutenzione, accessibilità e interventi strutturali. Altra voce rilevante sul fronte della parte straordinaria è quella dedicata all'impiantistica sportiva, con 200mila euro dedicati allo stadio del baseball e 715 mila euro per la Palestra Montessori. Previste anche risorse per illuminazione pubblica, opere viarie, arredo urbano, cimiteri e implementazioni software per i servizi.
"Tra marzo ed aprile, nel pieno della pandemia, abbiamo fatto un'operazione coraggiosa, tempestiva, andando a mettere mano al bilancio coprendo con nostre risorse il corposo pacchetto di azioni adottato per alleggerire il peso su famiglie e imprese in questa difficilissima fase economica - spiega l'assessore al Bilancio Gian Luca Brasini – Lo abbiamo fatto senza avere certezze di ristori, prendendoci anche qualche rischio, ma forti di una solidità di bilancio consolidata negli anni. In una fase come quella attuale che, come ha dimostrato anche la ricerca del Sole 24 ore di ieri, si contraddistingue da una crescita di liquidità ma da un ovvio immobilismo dettato dall'incertezza, il Comune di Rimini si muove in controtendenza, continuando ad investire in particolare su servizi fondamentali come strade e scuole".
Riccione, bilancio in chiusura con utile di 7,4 milioni
(Rimini) Il Bilancio del Comune di Riccione chiude con un utile di 7 milioni e 467 mila euro. Il dato del Bilancio consolidato, che assomma utili e perdite delle proprie partecipate approvato dalla Giunta in attesa del passaggio in Consiglio Comunale.
Geat chiude nel 2019 con un più 3 milioni e 694 mila euro (cifra comprensiva dei dividendi Hera), New Palacongressi con più 176 mila euro; SIS (rete idrica distretto Sud) con un più 56 mila euro. "Molto diversa la situazione delle partecipate PMR, Start e Amir, dalle quali il comune di Riccione ha intenzione di uscire - ha detto l'assessore al Bilancio Luigi Santi -. I loro bilanci sono decisamente al ribasso e per tutelare i conti pubblici dell'Ente pubblico e quindi di tutti i cittadini noi non vogliamo più starci. Basta pensare che PMR presenta ricavi che non sono in grado di remunerare il capitale investito e porta un milione di debiti; Start perde utili e passa da 588mila euro del 2018 ai 93 mila euro del 2020; Amir ha visto un decremento degli utili da record, passando da 2 milioni e 800 mila euro nel 2018 a 206mila euro del 2019. Insomma i maggiori oneri di gestione aggravano questi bilanci e per noi è inconcepibile".
In Consiglio comunale entro novembre, sarà presentato oltre al documento del consolidato 2019 anche quello delle variazioni 2020 e equilibro dei conti pubblici. "Prima di tutto - specifica Santi - non ci sono debiti fuori bilancio, gli accantonamenti e i fondi di credito sono corretti e abbiamo incassato l'approvazione totale da parte dei Revisori dei Conti. Le variazioni riguardano soprattutto investimenti, le maggiori entrate della tassa di soggiorno, il ristoro della zona rossa".
Sul fronte degli investimenti: rotonda di viale Formia (64mila euro); messa in sicurezza del sottopassaggio di viale Da Verrazzano e rotonda (500 mila euro); finanziamento aggiuntivo per il Buon Vicinato di San Lorenzo (50 mila euro); sala del quartiere Fontanelle (28.500 euro); nuovo viale Venezia (80mila); progetto di riqualificazione ex Mattatoio (39mila); lungomare Goethe anticipo di intervento nella prima metà del 2021 per il tratto nella zona di piazzale Moro (923 mila euro); palestra di via Ionio (anticipazione del mutuo 875 mila euro).
Si recepiscono in variazione di bilancio un milione e 231mila euro del ristoro della zona rossa, di cui un milione e 131 viene accantonato e 100 mila già destinato a supporto fragilità; maggiori entrate di tassa di soggiorno per 650 mila euro sul previsionale di 1 milione e 800 mila. La tassa di soggiorno in parte andrà a finanziare le luminarie in tutta la città.
Infine nella variazione di bilancio anche le maggiori spese che il Comune ha dovuto sostenere per la gestione delle spiagge libere durante la pandemia , 24 mila euro in totale, per cui ha ricevuto un contributo dalla regione di 10 mila euro e 14 mila a spese dell'Ente.
Bellaria e Coriano, riprendono i mercati settimanali
(Rimini) E’ stato definito per la giornata di domani, (mercoledì 18 novembre) e per i due mercoledì successivi (25 novembre e 2 dicembre) lo svolgimento in forma e con modalità straordinarie del mercato settimanale di Bellaria: un provvedimento fortemente voluto dall’Amministrazione, con l’obiettivo di far convivere il pieno e rigoroso rispetto delle misure vigenti, ed il sostegno alle attività che settimanalmente esercitano lungo le strade che circondano la residenza comunale. Il mercato si svolgerà nella consueta collocazione, tra via Caduti per la Libertà, via De Gasperi e via Don Milani, dalle 8.00 alle 13.00: presenti tutti gli stand, dal settore alimentare alle altre merceologie di prodotti. L’area sarà perimetrata, con la creazione di varchi di accesso e di uscita: l’ingresso e la fruizione del mercato saranno strettamente vincolati al rispetto delle prescrizioni anti Covid-19, dall’uso della mascherina all’igienizzazione delle mani in prossimità di ogni banco del mercato. Sarà presente apposito servizio di sorveglianza, che assicurerà il rispetto delle misure previste dal protocollo dedicato al commercio su aree pubbliche; si anticipa infine sin da ora che analogo provvedimento è previsto per il mercato settimanale di Igea Marina in programma venerdì.
Sul versante di Coriano, giovedì 19 novembre il mercato di Ospedaletto si svolgerà regolarmente nel rispetto delle normative attuali. Come avevamo promesso il nostro impegno è stato massimo per permettere, da una parte, agli operatori di poter svolgere il loro lavoro e dall'altra ai cittadini di fruire di un servizio indispensabile in piena sicurezza. "Abbiamo scelto di mantenere i mercati nelle aree a loro dedicate perpetrando, come richieste, e rafforzando il piano di circolazione all'interno delle stesse. I mercati saranno sorvegliati e si farà massima cura affinché vengano evitati assembramenti. Siamo fiduciosi che tutto si possa svolgere nel migliore dei modi, visto anche il comportamento sempre puntuale dei mesi scorsi di operatori e clienti”, spiega Domenica Spinelli (sindaco). A partire da giovedì tutti i mercati anche di sabato a Cerasolo Ausa e Lunedì a Coriano riprenderanno regolarmente.
Aggiornamento coronavirus: +207 positivi, + 39 guariti
(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 93.285 casi di positività, 2.219 in più rispetto a ieri, su un totale di 22.381 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è oggi del 9,9%, rispetto al 17,6% di ieri. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 984 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 304 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 456 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.
L’età media dei nuovi positivi di oggi è 45,2 anni. Su 984 asintomatici, 361 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 65 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 4 con gli screening sierologici, 21 tramite i test pre-ricovero. Per 533 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province dell’Emilia-Romagna vede Modena con 517 nuovi casi e Bologna con 360, a seguire Reggio Emilia (241), Ravenna (230), Rimini (207), Piacenza (200), l’imolese (120), Ferrara (117). Poi Parma e Forlì (entrambe con 81 casi), e Cesena (65).
Effettuati 22.381 tamponi, per un totale di 1.895.816. A questi si aggiungono anche 3.774 test sierologici. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 57.268 (1.839 in più di ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 54.570 (+1.781 rispetto a ieri), il 95,2% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano 48 nuovi decessi: 20 in provincia di Bologna (9 donne rispettivamente di 69, 79, 81, 86, 87, 88, 91 anni e 2 di 85 anni; 7 uomini di cui 2 di 74 anni, uno di 78, uno di 80, 2 di 84 e uno di 85 anni; altre 4 donne nell’imolese, rispettivamente di 41 anni, 90 anni e 2 di 80 anni); 8 in quella di Reggio Emilia (3 donne, una di 64 anni e 2 di 86 anni, e 5 uomini di 84, 85, 87, 92, 93 anni); 7 in provincia di Modena (6 donne rispettivamente di 70, 84, 91, 92 e due 90enni, e un uomo di 96 anni), 7 in quella di Ravenna (3 donne di 77, 87 e 89 anni e 4 uomini di 73, 74, 82 e 92 anni), 3 in quella di Parma (tutte donne, rispettivamente di 81, 83 e 91 anni); uno a Piacenza (un uomo di 88 anni), uno a Ferrara (un uomo di 87 anni) e uno in provincia di Forlì-Cesena (un uomo di 79 anni di Cesenatico). Dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus, in Emilia-Romagna i decessi sono complessivamente 5.115.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 247 (dato stabile rispetto a ieri), 2.451 quelli in altri reparti Covid (+58). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 12 a Piacenza (dato invariato rispetto a ieri), 17 a Parma (invariato), 26 a Reggio Emilia (+1), 64 a Modena (+2), 66 a Bologna (+2), 1 a Imola (-2), 20 a Ferrara (invariato), 11 a Ravenna (-3), 6 a Forlì (dato invariato), 1 a Cesena (invariato) e 23 a Rimini (invariato). Le persone complessivamente guarite salgono a 30.902 (+332 rispetto a ieri, di cui 39 a Rimini).
Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 10.023 a Piacenza (+200 rispetto a ieri, di cui 90 sintomatici), 8.202 a Parma (+81, di cui 48 sintomatici), 13.659 a Reggio Emilia (+241, di cui 185 sintomatici), 16.662 a Modena (+517, di cui 377 sintomatici), 18.460 a Bologna (+360, di cui 147 sintomatici), 2.269 casi a Imola (+120, di cui 52 sintomatici), 4.542 a Ferrara (+117, di cui 6 sintomatici), 5.667 a Ravenna (+230, di cui 116 sintomatici), 3.521 a Forlì (+81, di cui 57 sintomatici), 2.932 a Cesena (+65, di cui 51 sintomatici) e 7.348 a Rimini (+207, di cui 106 sintomatici).
Centri anziani chiusi: saranno messi a disposizione della Asl per i test covid
(Rimini) "Il grande impegno messo in campo dal Asl per evitare ricoveri ospedalieri, su cui sono concentrate soprattutto l'unità dell'Igiene Pubblica e tutte la struttura della medicina del territorio potrebbe, nei prossimi giorni, arrivare alla necessità di trovare nuovi spazi idonei dove poter fare il tampone rapido". Lo annuncia il vicesindaco del comune di Rimini Gloria Lisi. "Una necessità, evidenziata dalla medicina territoriale, in quanto gli ambulatori e gli spazi a disposizione dei medici di famiglia, potrebbero non essere sufficienti a soddisfare le tantissime richieste. A questo scopo il Comune si è attivato individuando tre diverse sedi di centri sociali anziani, distribuite in diverse zone del territorio per andare incontro alle necessità di tutti i cittadini e ridurre al amassimo gli spostamenti".
Qualora si rendesse necessario, "il Comune di Rimini metterà a disposizione dell'Asl e per i medici di base e le Unità Speciali di Comunità Assistenziale, 3 edifici dislocati sul territorio nella parte nord, centro e a sud della città. Una disponibilità per testimoniare come il Comune e le istituzioni siano molto vicine alle esigenze dell'AUSL e si lavori veramente in sinergia per trovare velocemente tutte le migliori soluzioni possibili per gestire l'emergenza su diversi fronti ed evitare di mettere in crisi la struttura ospedaliere. Una soluzione che va incontro anche ai cittadini evitandogli grossi spostamenti".
In questo momento, infatti, per le misure di contrasto al Covid, i centri sociali sono purtroppo chiusi. Tuttavia alla loro riapertura i dodici centri anziani riminesi (e i circa 2.500 iscritti) troveranno alcune importanti novità ad attenderli. Per loro, ma non solo, la Giunta ha appena approvato gli indirizzi di valorizzazione e nuove possibilità di sostegno economico. Gli obbiettivi sono diversi, favorire la socializzazione nella terza età, promuovere spazi di incontro e condivisione, valorizzare una dimensione dell'età anziana sempre più dinamica, attiva e propositiva verso la quale anche la pubblica amministrazione sta mostrando - a diversi livelli, non solo quelli sanitari e sociali - grande attenzione e interesse. Una conferma ed una importante novità.Gli attuali centri anziani sono tutti ospitati beni immobili facenti parte del patrimonio comunale destinato a scopi sociali. Per loro il Comune conferma la possibilità di partecipare anche alle spese per utenze, fino alla concorrenza di un importo massimo di 5 mila euro.
La novità è la possibilità, inedita fino ad oggi, è quella relativa ai centri anziani autonomamente organizzatisi ad iniziativa di associazioni di volontariato o associazioni di promozione sociale in immobili non messi a disposizione della Amministrazione. A quelli che assicurano una frequenza di attività di almeno quattro giorni a settimana, con un numero di iscritti e frequentanti non inferiore a 50, e siano dotati di regole di funzionamento che garantiscono la libera adesione dei nuovi associati e la elettività delle cariche, possono ora essere assegnati contributi per sostenere le spese di funzionamento per affitto ed utenze (debitamente rendicontate) fino ad un massimo di 11 mila euro.
"Quella introdotta – spiega Gloria Lisi, assessore alla protezione sociale del Comune di Rimini – è una novità importante che, una volta che si potranno riaprire, amplierà ulteriormente il sostegno dell'Amministrazione al variegato mondo dei centri anziani. Parliamo di realtà presenti in tutti i quartieri del Comune di Rimini, dal centro storico alle frazioni di Viserba, Torre Pedrera, Miramare, Santa Giustina, Corpolò. Centri che contribuiscono in maniera determinante allo sviluppo di servizi di prossimità, animazione, welfare e culturali. Associazioni molto attive sul territorio che sosteniamo e che vogliamo valorizzare ulteriormente. Il sostegno anche ai centri sociali autonomi, non ospitati cioè in strutture comunali, va in questa direzione. Vengono da queste realtà tanti volontari determinanti nei servizi di assistenza durante il lockdown. Molti di loro non si sono più fermati e continuano tuttora nel loro impegno quotidiano. Sono Centri, associazioni, persone speciali a cui va, oltre un rinnovato sostegno, anche il grande ringraziamento mio e dell'Amministrazione"