Giovedì, 19 Novembre 2020 09:38

19 novembre

Seimila in quarantena | La droga uccide | Forbici al chiodo

(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 95.654 casi di positività, 2.371 in più rispetto a ieri, su un totale di 20.732 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è oggi dell’11,4 %, rispetto al 9,9% di ieri. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 1.159 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 331 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 481 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 44,2 anni. Su 1.159 asintomatici, 390 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 111 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 27 con gli screening sierologici, 25 tramite i test pre-ricovero. Per 606 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province dell’Emilia-Romagna vede Bologna con 528 nuovi casi e Modena con 461, a seguire Reggio Emilia (273), Piacenza (236), Parma (228), Rimini (173), Ravenna (130), Ferrara (105), Imola (92), Forlì (86) e Cesena (59).

Effettuati 20.732 tamponi, per un totale di 1.916.548. A questi si aggiungono anche 3.858 test sierologici. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 59.319 (2.053 in più di ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 56.626 (+2.058 rispetto a ieri), il 95,4 % del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 53 nuovi decessi: 25 in provincia di Bologna (6 donne rispettivamente di 81, 80, 73, 56 anni e due di 95 anni; 19 uomini di cui 2 di 97 e 2 di 91 anni e gli altri rispettivamente di 93, 87, 84, 83, 80, 82, 79, 78, 74, 71,72, 64, 61, 60, 59); 11 in provincia di Modena (8 donne rispettivamente di 95, 92, 89, 87, 83, 81,79 e 60 anni, e tre uomini di 89, 87, 83 anni); 9 in quella di Reggio Emilia (4 donne, una di 21 e le altre di 98, 86 e 76 anni, e 5 uomini rispettivamente di 91, due di 88 anni, e gli altri 82 e 79 anni); 3 i quella di Ferrara (due uomini di 82 e 66 anni, e una donna di 92 anni); 2 nella provincia di Ravenna (due uomini di 88 e 50 anni), 2 in quella di Rimini (entrambe donne, rispettivamente di 87 e 83 anni) e uno a Parma, un uomo di 91 anni.Dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus, in Emilia-Romagna i decessi sono complessivamente 5.168.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 244 (-3 da ieri), 2.449 quelli in altri reparti Covid (-2). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 11 a Piacenza (-1 rispetto a ieri), 16 a Parma (-1 rispetto a ieri), 28 a Reggio Emilia (+2), 61 a Modena (-3), 65 a Bologna (-1), 4 a Imola (+3),19 a Ferrara (-1),11 a Ravenna (dato stabile da ieri), 5 a Forlì (-1),1 a Cesena (dato invariato) e 23 a Rimini (dato invariato). Le persone complessivamente guarite salgono a 31.167 (+265 rispetto a ieri, di cui 53 a Rimini).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 10.259 a Piacenza (+236 rispetto a ieri, di cui 31 sintomatici), 8.430 a Parma (+228, di cui 173 sintomatici), 13.932 a Reggio Emilia (+ 273, di cui 222 sintomatici),17.123 a Modena (+461 di cui 351 sintomatici),18.986 a Bologna (+528, di cui 204 sintomatici), 2.361 casi a Imola (+92, di cui 32 sintomatici), 4.647 a Ferrara (+105, di cui 5 sintomatici), 5.797 a Ravenna (+130, di cui 31 sintomatici), 3.607 a Forlì (+86, di cui 58 sintomatici), 2.991 a Cesena (+59, di cui 41 sintomatici) e 7.521 a Rimini (+173, di cui 64 sintomatici)

(Rimini) L’assessore al Bilancio del Comune di Riccione ha dichiarato che l’amministrazione vuole uscire da alcune aziende partecipate, tra cui Amir, approfittando di un decreto governativo che ha congelato parzialmente gli effetti della Legge Madia e i suoi criteri finalizzati alla riduzione delle aziende partecipate, in specie quelle con bilanci in deficit da tre esercizi consecutivi. “Pur non essendo questo il caso di Amir, visto che da cinque anni chiudiamo il bilancio in utile e soprattutto, negli ultimi tre esercizi abbiamo distribuito ai soci oltre 4,2 milioni di euro, risulta piuttosto bizzarro il criterio di giudizio dell’assessore nel classificare le partecipate da cui uscire”, fa notare l’amministratore di Amir, Alessandro Rapone.

“Non mi pare molto elegante fare raffronti e graduatorie fra le diverse aziende di cui il Comune detiene partecipazioni, ma al tempo stesso non posso accettare che la sua valutazione faccia riferimento alla “performance” aziendale, visto che abbiamo chiuso in utile anche il bilancio 2019, dove, l’assessore avrà sicuramente letto, abbiamo anche fatto un accantonamento di 1,2 milioni di euro di riserva. Insomma, non risulta corretto nella forma e nella sostanza quanto dichiarato dall’assessore in riferimento ad AMIR SpA, laddove afferma che i maggiori oneri di gestione aggravano i bilanci”. “È pur vero che la partecipazione del Comune di Riccione nella nostra base societaria è piuttosto esigua, rappresentando lo 0,52% del capitale sociale ma nondimeno abbiamo sempre manifestato la massima attenzione al nostro socio, che gode ovviamente di pari diritti rispetto agli altri Comuni con partecipazioni ben maggiori”. 

(Rimini) Nella settimana tra il 9 e il 15 novembre si sono verificate 3.744 positività su persone residenti in Romagna, su un totale di 35.477 tamponi (vale a dire oltre cinquemila al giorno di media, con punte di settemila), con un’incidenza dunque del 10,6 per cento che, pur aumentando rispetto alla settimana precedente, resta ancora più bassa rispetto all'incidenza nazionale. Il report arriva dalla Asl Romagna. Sulla base dei dati si registra, quindi, nell’ultima settimana, un aumento nei territori di Rimini e Cesena, un lieve calo a Ravenna ed un calo più significativo a Forlì. Si registra invece un aumento in tutti i territori rispetto all'indicatore delle positività su popolazione residente. Restano pressochè invariate le percentuali di asintomatici con quella di Rimini ancora superiore alle altre.

Per quanto riguarda l'occupazione dei posti letto, nella settimana di riferimento si è verificato un aumento, in questo caso omogeneo tra i vari territori, di malati nei reparti di degenza; per quanto riguarda le Terapie intensive, a fronte di un lieve aumento di ricoverati in valore assoluto, è diminuita di mezzo punto la percentuale di ricoverati in terapia intensiva rispetto al totale dei ricoverati. E sempre in tema di ricoveri, è interessante notare che l'incidenza di ricoveri per covid su popolazione residente in Romagna è di 42,2 per diecimila abitanti, a fronte del 53,24 di media regionale; scorporando tale dato, l'incidenza di ricoveri non in terapia intensiva è di 38,65 per diecimila in Romagna contro una media regionale di 48,37 e l'incidenza di ricoveri in terapia intensiva è di 3,55 per diecimila in Romagna contro una media regionale di 5,03.

"Da questi dati emerge come la Romagna continui ad avere indicatori più positivi rispetto al resto  della regione, in particolare dal punto di vista dei ricoveri ospedalieri - rimarca il direttore sanitario dell'Ausl Romagna Mattia Altini -. Ciononostante i valori assoluti dei contagi restano alti, e conseguentemente pure i numeri di ricoveri, che anche nella settimana scorsa sono aumentati, mantenendoci nel 'livello rosso' del Piano dinamico per gli ospedali. Una ulteriore crescita di ricoveri significherebbe limitare di conseguenza il resto dell'attività sanitaria extra - covid, ovviamente per le prestazioni non urgenti, ma questa è una situazione che vogliamo evitare a tutti i costi. Anzi vogliamo continuare, come stiamo facendo, ad erogare il maggior numero di prestazioni sia per completare il recupero di quelle saltate durante i mesi della 'prima ondata' e per le nuove prenotazioni. Come detto stiamo lavorando sfruttando ogni potenzialità per implementare sempre più il contact tracing  in modo da individuare il maggior numero di casi possibili in fase iniziale così da poterli gestire a domicilio, e stiamo sempre più attivando strutture come le Cra covid per pazienti fragili e paucisintomatici. Mi permetto di dire che stiamo facendo tutto il possibile, anche in acccordo col privato e con le altre Istituzioni, che ringraziamo, ma tutto rischia di essere vanificato se la cittadinanza non continua con perizia a seguire le buone pratiche mirate a limitare il contagio".

(Rimini) È stato pubblicato sul sito del Comune di Misano il bando di accesso per l'erogazione di pacchi alimentari di prima necessità a seguito dell'emergenza Covid-19. Anche quest'anno l'Amministrazione Comunale ha destinato risorse economiche a sostegno di un bisogno primario e ne sono destinatari i cittadini residenti a Misano da almeno sei mesi, in difficoltà anche a causa dell'emergenza sanitaria ed economica che stiamo attraversando.  Coloro che sono in possesso dei requisiti previsti, potranno ricevere prima delle feste natalizie un pacco alimentare contenente generi alimentari di prima necessità. I moduli sono disponibili sul sito www.misano.org o possono essere ritirati, previo appuntamento, all'Ufficio Servizi Sociali del Comune di Misano; vanno consegnate entro il 12 dicembre 2020.

"E' un'importante misura di sostegno a famiglie che quest'anno stanno vivendo la difficoltà economica che consegue quella sanitaria – spiega il Vicesindaco e Assessore ai servizi sociali Maria Elena Malpassi -. Destinatari dell'intervento saranno pertanto non solo persone fragili già conosciute dai servizi sociali dell'Amministrazione, ma anche quelle famiglie che hanno maggiormente subito la crisi economica di questi ultimi mesi. Rispetto agli anni precedenti la composizione del pacco sarà quantitativamente proporzionata a seconda del numero dei componenti del nucleo, così da garantire una più equa distribuzione dei generi alimentari".

(Rimini) Il 25 novembre ricorre la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: “anche quest’anno, nonostante la difficile situazione determinata dalla pandemia, l’Amministrazione comunale di Santarcangelo vuole cogliere l’occasione di questa data per proporre alcune iniziative e spunti di riflessione sul tema”, spiega una nota del comune. Da lunedì 23 a mercoledì 25 novembre, quindi, in vari punti del territorio comunale si svolgerà “Sisterhood”, un’opera d’ascolto realizzata da Teatro Patalò in collaborazione con Focus, Pro Loco Santarcangelo e Città Viva: undici artiste interpreteranno i testi di alcune autrici fondamentali per innescare un pensiero sulla rimozione delle donne nel tessuto culturale e sulla violenza quotidiana delle parole e dei comportamenti.
“Nascerà così un’orazione, un’invettiva, una preghiera laica. Un canto di sorellanza e una chiamata al rispetto per i diritti umani attraverso la voce, che proviene dal corpo e va a toccare altri corpi, ora lontani. Nei tre giorni dell’iniziativa, infatti, l’opera d’ascolto sarà trasmessa durante alcune azioni “invisibili” ma udibili in città: altoparlanti, filodiffusione, messaggi via smartphone e social, fino all’ultima trasmissione il 25 novembre.”, spiegano gli organizzatori.
Accanto a questi eventi principali – pensati per essere realizzati in assenza di pubblico – si svolgeranno una serie di azioni collaterali per alimentare il pensiero critico: collaborazione con i docenti di educazione civica, condivisione via web e social di contenuti d’informazione e approfondimento già a partire da mercoledì 18 novembre, realizzazione di un breve documentario e di un podcast.
Oltre a “Sisterhood”, in occasione del 25 novembre l’Amministrazione comunale ha aderito all’iniziativa “Orange the world”, lanciata da Un Women (Ente delle Nazioni Unite per l'uguaglianza di genere e l'empowerment delle donne) e promossa in Provincia di Rimini dal Soroptimist Club International. Dal 25 novembre al 10 dicembre – anniversario della Dichiarazione dei diritti umani – la Torre civica di Santarcangelo sarà illuminata di arancione, già da qualche anno scelto come colore-simbolo di un futuro senza violenza basata sul genere, un rifiuto corale della violenza per dare voce con forte impatto simbolico anche alle “presenze silenziose”.
“In questo momento in cui non è possibile realizzare spettacoli abbiamo pensato a una serie di azioni per riuscire a coinvolgere comunque la cittadinanza, anche attraverso le tecnologie digitali, con un’opera diffusa udibile in più luoghi del territorio comunale” afferma la vice sindaca e assessora alle Pari opportunità, Pamela Fussi. “La scelta della voce come tema portante dell’iniziativa va intesa come un invito ad ascoltare, un atto che riteniamo importante anche per prevenire la violenza di genere e riuscire ad aiutare chi si trova in una situazione di difficoltà”.

(Rimini) “Mai come quest’anno abbiamo bisogno di scelte d’acquisto etiche e ponderate. Mai come quest’anno - spiega Giammaria Zanzini, referente provinciale e consigliere nazionale di Federmoda-Confcommercio - i commercianti delle città italiane hanno bisogno dell’aiuto e della solidarietà dei propri concittadini”. Purtroppo però, “le conseguenze della pandemia rischiano di premiare una volta di più l’e-commerce delle multinazionali capaci di grandi margini di guadagno a fronte di pratiche non sempre trasparenti e di imposte irrisorie. Aspettando una vera ed efficace web tax che equipari le tasse dei colossi del web a quelle dovute dai commercianti in sede fissa, quello che sta facendo maggiormente le spese del cambiamento dei modelli di consumo rimane il commercio tradizionale, in particolare il settore tessile che va dalle calzature all’abbigliamento, fino all’intimo e gli accessori, di cui purtroppo il governo pare essersi dimenticato e che invece vale l’1,2% del Pil italiano. I numeri che arrivano dall’ultima Congiuntura economica elaborata dall’Ufficio Studi di Confcommercio sono drammatici in particolare per il nostro settore rispetto ad un 2019 in cui già non mancavano i problemi: -15,2 nel primo trimestre 2020, -45,2 nel secondo, -14,9 nel terzo, con una tendenza del -12,1% per il mese di novembre”.
Un “disastro” economico che i commercianti, le loro famiglie e i loro dipendenti stanno toccando con mano “vedendo lo spettro della chiusura attività. Fatichiamo ad avere liquidità dalle banche, con migliaia di imprese impossibilitate ad accedere al credito, come ha sottolineato anche il governatore della Banca d’Italia, Visco a proposito dell’impostazione rigoristica dell’EBA (Autorità Bancaria Europea), lottiamo con i fornitori per clausole più eque, chiediamo ancora una volta sostegni allo Stato perché le nostre attività sono aperte, ma di fatto bloccate nelle vendite dalla mancanza di persone e di occasioni di socialità. Anche ieri abbiamo ribadito i numeri della crisi, le problematiche di settore e specifiche richieste di sostegno alla politica nell’audizione alla X Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera. Ma un grande peso lo possono, anzi, lo devono avere anche i consumatori”.
Per Zanzini, è arrivato il momento in cui “ognuno di noi deve porsi qualche domanda. Un click dal divano vale la perdita del tessuto economico e sociale della mia città? Il risparmio di qualche euro vale la perdita dei posti di lavoro dei miei amici? Riempirsi gli armadi di tanta merce di bassa qualità facendola arrivare dall’altra parte del mondo vale i rischi per la salute, lo sfruttamento del lavoro, l’inquinamento e l’aumento di contraffazione e falso? Le grandi piattaforme multinazionali non hanno dalla loro parte solo la mancanza di una web tax che l’Europa discute da anni senza trovare modo di applicarla. Il patron di Amazon dichiara che la piattaforma non è in grado di impedire ai venditori terzi (che contribuiscono per il 53% al fatturato aziendale e a cui chiedono commissioni pesanti) di vendere on-line merce falsa o contraffatta, ma di questo non è responsabile; il patron di Ali Baba ammette che nel Sudest asiatico esiste un distretto di moda parallelo in grado di produrre le griffe italiane con gli stessi tessuti e gli stessi tagli; la società NetNames, che si occupa di protezione dei marchi online, stima che sulla piattaforma marketplace Taobao controllata dal colosso cinese con 370 milioni di utenti, 8 prodotti su 10 non sono originali”.
Il consumatore “deve capire che la battaglia combattuta dai piccoli commercianti per rimanere sul mercato non è ad armi pari. E allora servono più che mai degli alleati: i nostri clienti, a cui chiediamo di non alimentare le aziende predatrici, ma di fare un piccolo sforzo in più per il bene della comunità. Ben vengano dunque tutte le iniziative possibili: in Francia sta spopolando la petizione #NoelSansAmazon, che non è solo un atto di denuncia contro il colosso (con tanto di numeri) e la richiesta di leggi ad hoc, ma un incentivo agli acquisti nei piccoli negozi. Nel nostro piccolo apprezziamo le iniziative e gli appelli dei nostri amministratori locali su luminarie natalizie e parcheggi a tariffe calmierate. Ma tutto questo non può bastare senza una presa di coscienza e un cambio di mentalità. Solo così potrà essere davvero Natale per tutti”.

(Rimini) Ripartiranno domani le misure socio assistenziali a domicilio a favore di persone fragili, in quarantena o non autosufficienti. Il Comune di Rimini - grazie alla collaborazione di AUSER, Caritas diocesana, Croce rossa e l'Associazione Tin Bota– già nella prima fase dell'emergenza sanitaria aveva predisposto una serie di servizi fruibili da domicilio per le per le persone ultra 65enni o affette da problematiche sanitarie che hanno difficoltà a recarsi ai punti vendita dei beni alimentari e di consumo quotidiano oppure a prepararsi il pasto.

Con l'acutizzarsi della situazione di emergenza sanitaria si è pensato di riproporre le misure e gli interventi di supporto al domicilio, rivolti alle persone in quarantena confinate presso il proprio domicilio, alle persone non autosufficienti e alle persone fragili che hanno difficoltà a recarsi presso i punti vendita di generi di prima necessità, a prepararsi il pasto e ad attendere ad altre attività. La novità è quella relativa all'avvio anche del servizio di gestione rifiuti solidi urbani ed altre residue necessità logistiche legate alla emergenza sanitaria da Covid- 19.

Una scelta che si è ritenuta necessaria in seguito alle misure straordinarie contenute nelle disposizioni adottate dal Governo a decorrere dal 7 ottobre e, da ultimo, nel DPCM del 3 novembre 2020. Come noto si tratta di misure che prevedono, tra gli altri interventi e prescrizioni, che le persone che presentano sintomi assimilabili ad infezione da Covid-19 restino confinate presso le proprie abitazioni fino all'esito negativo del tampone e le persone più fragili e maggiormente esposte a rischio di contagio, riducano quanto più possibile le occasioni di incontro e restino presso il proprio domicilio.

Per segnalare persone in difficoltà di qualsiasi genere, la cui condizione è aggravata dalle misure restrittive previste nei decreti governativi si potrà contattare il n° 0541-704.000.

(Rimini) Prende "forma" il nuovo e moderno palazzetto dello sport di Cattolica. La Giunta Comunale, riunitasi ieri pomeriggio, ha approvato il progetto definitivo dell'impianto che sorgerà all'interno del VGS, nell'area in origione destinata alla realizzazione di un bowling. L'elaborato è stato redatto dalla società bolognese Mynd Ingegneria, con sede a Pianoro.  

Il palazzetto previsto, per le caratteristiche costruttive e gli spazi disponibili, dopo le opere di trasformazione e finitura, sarà omologabile per discipline quali pallavolo (serie A2 Maschile e serie A1 Femminile), pallacanestro (serie B Maschile), ed a livello agonistico per ginnastica artistica e ritmica, arti marziali e pugilato. La superficie da gioco principale è pari a circa 1150 mq, con un’altezza utile interna di 9 metri. Due tribune telescopiche da oltre 1000 posti a sedere per la pallavolo e 552 posti per la pallacanestro. Particolare attenzione alla fruizione da parte delle persone con diversabilità, sia spettatori che atleti, con percorsi, servizi, attrezzature e posti a sedere dedicati per la completa accessibilità. Ed il palazzetto si presta anche eventi di natura diversa, in tal senso sono state previste soluzioni funzionali alla migliore acustica all'interno dell'impianto. Previsti impianti di climatizzazione invernale ed estiva ad alta efficienza per evitare il dispendio energetico e contenere i costi di gestione.  

La scorsa settima si è perfezionata la cessione dell'immobile con un atto notarile sottoscritto tra un gruppo di società private ed il Comune e la Società. L'iter per la realizzazione dell'opera procede, dunque, speditamente e tale progetto si candida al recepimento delle somme necessarie al cofinanziamento dell’intervento. “Gli uffici del Comune – aveva spiegato il Sindaco Mariano Gennari – continuano a lavorare speditamente su un percorso di rigenerazione dal valore complessivo di circa 2,7 milioni. Il palazzetto che sorgerà sarà un impianto d'eccellenza inserito in un più eterogeneo distretto sportivo ed educativo e potrà proporsi quale volano fondamentale per la destagionalizzazione turistica del territorio”. È intenzione dell'Amministrazione, dopo il conseguimento delle risorse, di procedere celermente all'acquisizione dei pareri previsti dalle legge. Per abbreviare ulteriormente le tempistiche, si andrà a gara tramite appalto integrato permettendo, così, di individuare la società che si occuperà della progettazione esecutiva e della realizzazione dei lavori in una unica procedura. Il Dirigente ai progetti speciali, Baldino Gaddi, ha sottolineato come “quella del recupero del Bowling potrebbe sicuramente rappresentare una delle best practices di recupero degli spazi degradati delle periferie urbane. Il nuovo palazzetto potrebbe divenire un centro d'eccellenza dell'impiantistica sportiva Romagnola”. L'obiettivo temporale è quello di giungere all'affidamento dell'appalto entro la prossima estate e vedere l'avvio del cantiere subito dopo la bella stagione.

(Rimini) Con l’approvazione della delibera, ieri pomeriggio, la Giunta Comunale ha deciso di resistere nel giudizio dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione, dopo il ricorso dei Ministeri dell’Economia e Finanze e dell’Interno, condannati dalla Corte d’Appello a versare al Comune di Rimini oltre 2 milioni di euro come risarcimento per Ici non versata dallo Stato. Una condanna con cui la Corte d’Appello di Bologna, 6 mesi fa, aveva respinto il ricorso presentato dal Ministero dell’Interno e dal Ministero Economia e Finanze (MEF) contro la sentenza di primo grado che, nel giugno 2016, accolse le ragioni del Comune di Rimini, condannando i Ministeri a versare i contributi economici compensativi, per ICI immobili di categoria D, che avrebbe dovuto ricevere dallo Stato per gli anni compresi tra il 2001 e il 2009.

Come noto la vicenda pone le sue basi vent’anni fa, con l’introduzione della possibilità per i fabbricati di categoria D (che comprende anche gli alberghi) di rivedere le proprie rendite catastali e definendo per legge che i minori imponibili derivanti dalla autodeterminazione provvisoria di tale rendite fossero compensati con corrispondente aumento dei trasferimenti statali. A causa però di una diversa interpretazione della normativa, il Comune di Rimini ha subìto una riduzione degli importi spettanti per oltre 1,8 milioni di euro (856mila euro recuperati dal Ministero perché considerati non dovuti e 984mila euro mai versati). Per questo motivo, l’Amministrazione, a fronte di un cambio di interpretazione della norma che ha finito per penalizzare il bilancio comunale, decise nel gennaio del 2010 di presentare ricorso al TAR, il quale dichiarò il difetto di giurisdizione in favore del Giudice Ordinario e, conseguentemente, proseguì con la costituzione in giudizio innanzi al Tribunale di Bologna che in primo grado nel 2016 riconobbe la bontà delle ragioni del Comune.

L’eventualità del ricorso in Cassazione da parte dei Ministeri, era già stata valutata dal Comune di Rimini che nella remota eventualità di una condanna ha previsto, un adeguato accantonamento al fondo rischi contenzioso. “Abbiamo deciso di resistere al ricorso dei Ministeri – sottolinea l’assessore al Bilancio Gian Luca Brasini – per ribadire le ragioni del Comune di Rimini. Lo Stato interviene con riforme e provvedimenti che incidono sulle entrate di un Comune e non sono mai previsti trasferimenti a titolo compensativo, per far sì che i Comuni non debbano far fronte a squilibri di bilancio improvvisi. Queste sono risorse che oggi più che mai diventano essenziali, per far fronte allo sbilancio dovuto alla pandemia, sul quale attendiamo dal Governo garanzie e certezze finanziarie per mantenere adeguato il livello di servizi alle famiglie e di sostegno alle imprese in questa fase delicatissima.”

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