Giovedì, 19 Novembre 2020 18:54

Regione, test rapidi dai medici di base

(Rimini) Tamponi rapidi anche negli ambulatori dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta dell’Emilia-Romagna. Il provvedimento, operativo tra pochi giorni e che durerà – salvo ulteriori proroghe – fino al 31 dicembre 2020, è frutto di un duplice accordo siglato oggi della Regione: con Fimmg (per i medici di medicina generale) e con Fimp e Federazione Cipe-Sispe-Sinspe (per i pediatri di libera scelta). La “materia prima” c’è già: i quasi 45mila tamponi antigenici rapidi, forniti all’Emilia-Romagna dal Commissario per l’emergenza Covid-19 insieme ai Dispositivi di protezione individuale, sono già stati distribuiti nei magazzini delle singole Aziende Usl e a brevissimo verranno consegnati a medici e pediatri.

“Un passo molto importante per rafforzare l’attività di indagine epidemiologica- commentano il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Ringraziamo i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta per la disponibilità dimostrata, perché il loro impegno è prezioso e di grande rilevanza: i tamponi rapidi antigenici sono un utile strumento per contenere l’epidemia, fornire alla popolazione una risposta tempestiva e una conseguente presa in carico rispetto alla diagnosi nel caso ci sia il sospetto di Covid-19”. “In questa situazione così critica- concludono Bonaccini e Donini- è fondamentale unire le forze e fare squadra”.

Le intese siglate dalla Regione danno attuazione agli accordi collettivi nazionali del 30 ottobre 2020, che contengono disposizioni per il potenziamento dei servizi erogati dalla medicina e dalla pediatria generale nell’attività di indagine epidemiologica attraverso l’accertamento diagnostico. Con un obiettivo preciso: contribuire a identificare rapidamente i focolai e a isolare i casi.

I tamponi rapidi dai medici di medicina generale: come funziona. In base all’accordo siglato i pazienti, per effettuare i tamponi antigenici rapidi, dovranno prenotare dopo aver fatto un triage telefonico. Potranno fare il test dal proprio medico di medicina generale - qualora operi nel proprio studio - i contatti stretti asintomatici individuati dal medico stesso oppure segnalati dal Dipartimento di Sanità pubblica in attesa di tampone rapido; e i casi sospetti di contatto che il medico di medicina generale si trova a dover visitare e che decide di sottoporre a test rapido.

Qualora il medico operi in strutture rese disponibili dall’Azienda sanitaria (per esempio, in una Casa della salute), gli si potrà chiedere di ampliare il proprio target anche agli assistiti di altri medici di medicina generale, nello specifico a contatti stretti asintomatici allo scadere dei 10 giorni di isolamento identificati in base a una lista trasmessa dal Dipartimento di Sanità Pubblica/Igiene e Prevenzione al medico individuato.

I medici titolari di incarichi temporanei, provvisori, di sostituzione a breve o lungo temine (compresi i medici che frequentano il corso di formazione specifica), eseguono e rendicontano le attività relative ai test con le stesse modalità dei titolari. Nelle strutture rese disponibili dall’Azienda Usl fanno test diagnostici, in caso di necessità, anche i medici di continuità assistenziale (ex guardia medica), i medici di emergenza sanitaria territoriale (ad esempio, nel 118), i medici della medicina dei servizi (come quelli che operano negli istituti penitenziari) e i medici impegnati nelle attività territoriali programmate.

Sedi e locali. Le Aziende Usl forniscono il proprio supporto attraverso l’individuazione e l’organizzazione delle sedi idonee dove effettuare i test rapidi qualora i medici di assistenza primaria non possano eseguirli nel proprio studio. Potrà anche essere utilizzata una modalità di erogazione drive through, secondo un criterio di prossimità al bacino di utenza, con modalità definite a livello aziendale tramite specifici accordi.

Fornitura dei test e dei Dispositivi di protezione individuale (Dpi). La fornitura dei tamponi antigenici rapidi, o di altro test previsto nell’accordo collettivo nazionale del 30/10/2020, è assicurata ai medici dal Commissario per l’emergenza Covid-19 insieme ai Dispositivi di protezione individuale (mascherine, guanti, visiere e camici). Tutto il materiale (test e dispositivi) è già stato fornito ai centri logistici indicati dalla Regione, e di qui ai magazzini delle Aziende Usl. Le modalità di consegna ai medici viene stabilita a livello aziendale. Ai medici che non effettuano i tamponi in studio, saranno in ogni caso assicurati Dispositivi di protezione individuale necessari.

Gestione dell’esito del tampone rapido. In caso di esito positivo, il medico lo comunica al paziente e lo informa sul percorso da seguire. Il medico si autentica tramite la propria cartella opportunamente integrata o tramite il portale regionale SOLE, in modo da registrare l’esito positivo; ciò anche al fine di segnalare il caso al Dipartimento di Salute pubblica. Il medico valuta, quindi, le condizioni cliniche del paziente, e lo informa sull’obbligo di rispettare l’isolamento al domicilio, ovvero di continuare il proprio stato di quarantena in attesa dell’esito del tampone di conferma (molecolare). Il medico prende dunque in carico il paziente e gli fornisce le indicazioni opportune da seguire. In caso di esito negativo, il risultato è registrato sul portale regionale SOLE e ne viene rilasciata attestazione al paziente.

Presa in carico dei pazienti. I medici di medicina generale prendono in carico i propri assistiti posti in isolamento o quarantena - con l’eventuale supporto dell’Unità speciale di continuità assistenziale (Usca) - fornendo ai soggetti interessati le informazioni igienico-sanitarie e comportamentali da seguire. Valutano l’opportunità di porre in sorveglianza attiva, con il contatto telefonico o telematico, i soggetti che necessitano di un maggior supporto, nello specifico i pazienti a rischio di complicazioni.

I tamponi rapidi dai pediatri di libera scelta. I pediatri di libera scelta utilizzano i tamponi antigenici rapidi durante l’attività ambulatoriale o domiciliare a favore dei propri assistiti. Sia che operi nel proprio studio (anche per gli assistiti di altri pediatri) o che si trovi ad operare in strutture rese disponibili dall’Azienda Usl, il pediatra esegue i test antigenici su prenotazione e dopo aver fatto un triage telefonico prioritariamente per i contatti stretti asintomatici - alla prima data utile dopo la scadenza dell’isolamento - identificati in base a una lista trasmessa dal Dipartimento di Sanità Pubblica al medico individuato (è il target privilegiato); per i contatti stretti asintomatici individuati dal pediatra; per i casi sospetti di contatto che il pediatra visita e decide di sottoporre a test rapido.

Anche in questo caso, come per i medici di medicina generale, le Aziende Usl forniscono il proprio supporto preferibilmente attraverso l’individuazione delle sedi idonee ove effettuare i test rapidi qualora i pediatri di libera scelta siano impossibilitati a eseguirli nel proprio studio. Potrà essere utilizzata una modalità di erogazione drive through, secondo un criterio di prossimità al bacino di utenza. In considerazione delle possibili difficoltà di esecuzione dei tamponi nella fascia di età pediatrica, le Aziende Usl forniranno personale di supporto in base alle necessità. Fornitura dei test e dei Dispositivi di protezione individuale (Dpi), come per i medici di medicina generale, sono a carico del Commissario per l’emergenza Covid-19.

Gestione dell’esito del tampone rapido. In caso di esito positivo, il pediatra comunica l’esito ai genitori o familiari del paziente, informandoli sul percorso da seguire. Il pediatra si autentica tramite la propria cartella opportunamente integrata o tramite il portale regionale SOLE per registrare l’esito, valuta le condizioni cliniche e raccomanda fortemente l’isolamento al domicilio in attesa dell’esito del tampone di conferma, quando previsto. Il pediatra prende in carico il paziente e fornisce le opportune indicazioni igienico-sanitarie e comportamentali da seguire nel periodo in oggetto. Nel caso in cui il pediatra effettui un tampone su un paziente che non risulti tra le scelte in carico, comunicherà al pediatra del bambino l’esito e quest'ultimo prenderà in carico il suo paziente. In caso di esito negativo, il risultato è registrato sul portale regionale SOLE e ne viene rilasciata attestazione al paziente.

Presa in carico dei pazienti. I pediatri di libera scelta prendono in carico i propri assistiti posti in isolamento o quarantena, con l’eventuale supporto dell’Unità speciale di continuità assistenziale (Usca), fornendo alle famiglie interessate le informazioni igienico-sanitarie e comportamentali da seguire. Valutano l’opportunità di porre in sorveglianza attiva, con il contatto telefonico o telematico quotidiano, i bambini/ragazzi che necessitano di un maggior supporto, nello specifico quelli a maggior rischio di complicazioni

Giovedì, 19 Novembre 2020 18:51

Soliditas e Anci premiano il parco del mare

(Rimini) Per il secondo anno consecutivo Rimini è tra le città premiate nell'ambito del Cresco Award - Città sostenibili, il contest promosso da Fondazione Sodalitas in collaborazione con ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e con il patrocinio della Commissione Europea e del Ministero dell'Ambiente, che premia l'impegno dei Comuni italiani per lo sviluppo sostenibile dei territori in linea con gli obiettivi dell'Agenda 2030 dell'ONU. I premi, assegnati da una Giuria indipendente presieduta dal Rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta, sono stati assegnati oggi nel corso di un evento digitale all'interno della 37esima Assemblea Annuale dell'ANCI. Se nel 2019 il Comune di Rimini era stato premiato per l'importante lavoro in corso di risanamento ambientale e di infrastrutturazione fognaria attraverso il Piano di Salvaguardia della Balneazione, in questa edizione la città ha ricevuto un riconoscimento specifico (Premio impresa - Bureau Veritas) per il progetto del Parco del Mare. Il premio era rivolto ai Comuni impegnati "nella definizione e nel raggiungimento di obiettivi di sostenibilità per il territorio" e che valorizzano "la capacità di perseguire - con un approccio sistemico - obiettivi e relativi indicatori volti a migliorare l'attrattività, l'ambiente, la resilienza, la coesione sociale, il benessere, promuovendo un utilizzo responsabile delle risorse nel territorio".

"Questo secondo riconoscimento in due anni fotografa esattamente il percorso della città: abbiamo prima lavorato sul 'sotto', sulle fogne, sul risanamento e valorizzazione di una delle nostre principali risorse, il mare – sottolinea l'assessore alla pianificazione del territorio Roberta Frisoni, intervenuta alla cerimonia di premiazione in rappresentanza del Comune di Rimini – Per poi intervenire sulla rigenerazione urbana del waterfront, con il progetto del Parco del Mare che già in questa prima fase ha cambiato non solo l'immagine ma anche e soprattutto il modo di vivere i nostri lungomari, attraverso una rinaturalizzazione e nuove funzioni. Un risultato frutto di una pianificazione strategica, di risorse investite consapevoli che i risultati sarebbero stati visibili nel medio termine e non nell'immediato e che hanno consentito di archiviare quel termine 'riminizzare' che negli anni è stato sinonimo di consumo del territorio e cementificazione. Ci siamo riappropriati dei contesti urbani rimettendo al centro l'ambiente e la persona, lavorando sull'infrastrutturazione dei sistemi fognari, della mobilità alternativa, degli spazi per la convivialità e l'attività all'aria aperta. È evidente che questo lavoro debba proseguire nei prossimi anni. Il presente e il futuro di Rimini sono green e sostenibili".

Giovedì, 19 Novembre 2020 17:59

Riccione, domani niente mercato settimanale

(Rimini) L'amministrazione avvisa che domani, venerdì 20 novembre, il mercato settimanale del venerdì non potrà svolgersi regolarmente. Nel rammaricarsi, l'amministrazione rende noto che a seguito di un incontro avvenuto quest'oggi alle 13, le associazioni di categoria si erano rese disponibili a sostenere gli oneri di vigilanza conseguenti alle disposizioni previste dall'ordinanza regionale in vigore fino al 3 dicembre. La dislocazione su più vie, con più varchi quindi all'area mercatale, necessita - come da protocolli sanitari anti Covid impartiti dalla Regione Emilia Romagna nell'ordinanza per contenere l'epidemia - di un doppio varco di entrata e di uscita presidiati, e della presenza di operatori di vigilanza all'interno dell'area del mercato, unitamente al personale della Polizia Locale e della Protezione Civile. Stando alla comunicazione in serata da parte delle associazioni è venuta meno l'iniziale disponibilità a sostenere, in maniera ripartita ed equa tra i 300 operatori, gli oneri di vigilanza. L'amministrazione, nel rammaricarsi della decisione presa, ne ha quindi preso atto, confidando che da venerdì 27 novembre il mercato si potrà svolgere nuovamente in maniera regolare.

 

(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 97.814 casi di positività, 2.160 in più rispetto a ieri, su un totale di 18.930 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è oggi dell’11,4%, stabile rispetto a ieri. Dei nuovi contagiati, 986 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 287 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 386 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. 

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 45,4 anni. Su 986 asintomatici, 412 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 82 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 8 con gli screening sierologici, 38 tramite i test pre-ricovero. Per 446 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province dell’Emilia-Romagna vede Bologna con 483 nuovi casi, Reggio Emilia con 411, Modena (361), Piacenza (195), Rimini (167), Parma (164), Ravenna (119) e Ferrara (110). Poi l’area di Forlì (61), Cesena (53) e Imola (36).

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 18.930 tamponi, per un totale di 1.935.478. A questi si aggiungono anche 3.752 test sierologici. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 61.099 (1.690 in più di ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 58.276 (+1.650 rispetto a ieri), il 95,4% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 50 nuovi decessi: 13 in provincia di Modena (8 uomini di cui due di 91 anni, due di 94 anni e gli altri rispettivamente di 53, 61, 78 e 84 anni e 5 donne di 71, 78, 84, 85 e 99 anni), 9 a Reggio Emilia (8 uomini di cui due di 85 anni, due di 86 e quattro di 78, 79, 83 e 84 anni e 1 donna di 86 anni), 9 a Ravenna (di cui 7 donne di 83, 87, 88, 89, 92, 94 e 98 anni e 2 uomini di 76 e 84 anni), 6 a Piacenza (4 uomini di 69, 79, 84 e 93 anni e 2 donne di 83 e 90 anni), 5 a Rimini (3 donne di 92, 93 e 99 anni e 2 uomini di 78 anni), 4 a Parma (2 uomini di 68 e 95 anni e 2 donne di 78 e 88 anni), 3 a Ferrara (3 donne di 75, 84 e 98 anni), 1 a Bologna (1 uomo di 65 anni). Dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus, in Emilia-Romagna i decessi sono complessivamente 5.218.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 244 (stabili rispetto a ieri), 2.489 quelli in altri reparti Covid (+40). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 12 a Piacenza (+1 rispetto a ieri), 14 a Parma (-2 rispetto a ieri), 28 a Reggio Emilia (invariato), 60 a Modena (-1),  63 a Bologna (-2), 5 a Imola (+1), 20 a Ferrara (+1),11 a Ravenna (invariato), 6 a Forlì (+1), 1 a Cesena (invariato) e 24 a Rimini (+1). Le persone complessivamente guarite salgono a 31.587 (+420 rispetto a ieri).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 10.454 a Piacenza (+195 rispetto a ieri, di cui 56 sintomatici), 8.594 a Parma (+164, di cui 108 sintomatici), 14.343 a Reggio Emilia (+411, di cui 316 sintomatici),17.484 a Modena (+361 di cui 263 sintomatici), 19.469 a Bologna (+483, di cui 196 sintomatici), 2.397 casi a Imola (+36, di cui 16 sintomatici), 4.757 a Ferrara (+110, di cui 15 sintomatici), 5.916 a Ravenna (+119, di cui 46 sintomatici), 3.668 a Forlì (+61, di cui 41 sintomatici), 3.044 a Cesena (+53, di cui 39 sintomatici) e 7.688 a Rimini (+167, di cui 78 sintomatici).

(Rimini) L'Appello all'umano torna in streaming viste le restrizioni delle autorità per combattere la diffusione del Covid 19. Così domani sera alle 21 chi vorrà partecipare al momento dovrà collegarsi online su YouTube. Alle ore 21 è prevista la recita del rosario cui seguirà la testimonianza di Emanuele Boffi, direttore del settimanale Tempi. 

In particolare si punterà l'attenzione sulla presenza dei cristiani in Europa, dato che negli ultimi periodi il terrorismo islamico ha colpito la Francia e l'Austria in particolare. Per questo nella locandina di convocazione il comitato Nazarat ha riportato quanto ha detto il 30 ottobre scorso Pierre Hervé Grosjean, un sacerdote francese della diocesi di Versailles: "Là dove cadono i cristiani assassinati in ragione della loro fede in Gesù Cristo, quella diventa terra santa. Questi martiri ci parlano! Che la loro morte ravvivi la nostra fede e ci incoraggi nei nostri propositi! Il male non avrà mai l'ultima parola... E noi cristiani risponderemo diventando ancor di più cristiani!".

(Rimini) Il Natale torna a Bellaria Igea Marina con l’installazione dei presepi monumentali: il presepe di sabbia in Viale Ennio a Igea e il presepe di ghiaccio presso la piazzetta Federico Fellini antistante la biblioteca comunale, ai quali si aggiunge il nuovo presepe marinaro sul porto canale bellariese. Sono ben centoventi le tonnellate di sabbia depositate sul viale Ennio per costruire lo scultoreo presepe, con uno staff di 10 persone tra cui gli scultori Michela Ciappini, Gianni Schiumarini,  Gaspari Andrea,  Susanne Paucker, Franco Daga.   Il Presepe di ghiaccio invece sarà costituito da 2520 chili di ghiaccio, con statue alte fino a due metri intagliate dalla campionessa Italiana di scultura su ghiaccio 2019, Michela Ciappini.   Tale proposta scultorea è in stile contemporaneo: non seguirà il modello del presepe tradizionale ma ogni scultura sarà tratta da un’idea originale. Verranno infatti composte quattro scene su quattro temi appartenenti alla nostra quotidianità: la vitalità, la diversità, la cura e l’abbraccio.

In contemporanea, mentre proseguono i lavori al Presepe di Ghiaccio e quello di Sabbia, nel programma natalizio di Bellaria Igea Marina si aggiunge un'altra nuova installazione: anche la zona porto si doterà di una propria rappresentazione della natività in chiave marinara, posta sotto i gazebi del porto canale. Quest’ultima sarà curata da Walter Biagetti, esponente di spicco dell’ex comitato del porto e verterà sulla raffigurazione della Natività a bordo di una barca storica, contestualizzata in un’ambiente in stile marinaro con le rappresentazioni degli antichi mestieri legati al mare. La peculiarità di questa installazione consiste nell’utilizzo di materiali di riciclo come vecchi manichini, vestiti dismessi, attrezzi e reti in disuso. Anche Fondazione Verdeblu ha partecipato mettendo a disposizione il proprio staff per collaborare con uno dei maggiori cultori della tradizione bellariese. Infine ma non ultima, dalla prossima settimana partiranno anche i lavori per l’installazione dell’attesa Snow Globe: la famosa bolla trasparente posizionata in piazza Matteotti, contenente una fiabesca atmosfera natalizia.

(Rimini) Il covid impone un modo diverso di concepire sé, le proprie relazioni, le proprie abitudini e un nuovo rapporto con la città. Per questo il consigliere comunale di Rete civica a Rimini, Davide Frisoni, chiede la riconcezione dell'uso del centro storico. "Le scelte scellerate di amministrazioni precedenti che hanno voluto costruire centri commerciali troppo vicini al centro città, hanno imposto un cambiamento nelle abitudini di tutti i cittadini. Questi centri commerciali oggi vedono mettere in crisi il sistema di commercio di massa, proprio per via della diffusione del covid".

In centro storico, invece, "abbiamo la bellezza di ben otto gallerie commerciali costruite e molto utilizzate dagli anni sessanta fino alla metà degli anni ottanta, oggi semi abbandonate, con spazi commerciali chiusi. Sono in centro, sono al coperto e contemporaneamente sono all'aperto. Tutte caratteristiche che gli permettono una fruizione controllata dei clienti. Perché non verifichiamo la possibilità di riaprire i negozi dentro le Gallerie Commerciali con la formula dei Temporary Store, con una prima semplice operazione di aiuto economico, per tutto il periodo Natalizio?".

Per Frisoni "l'aiuto economico in favore di chi vuole affittare uno spazio commerciale, chiedendo ai proprietari dei negozi di vedere in questo progetto, un embrione, un germe positivo di rilancio delle attività nelle loro proprietà, in favore di una rinascita della nostra città. Di quanti negozi parliamo in tutto, una cinquantina? Decidiamo un contributo di 1.000,00 € per ogni attività aperta? Bene, con una variazione di bilancio, spostando una parte di soldi non spesi per la cultura (settore più colpito dal Covid) o contributi da altri settori, si può dare il via a una operazione di aiuto concreto a nuove attività economiche. Solo facendo rivivere gli spazi e verificandone la vivibilità potremo riprogettare un percorso commerciale vero e proprio e con questo la rinascita del Centro Storico come "anima" del commercio cittadino".

(Rimini) Grazie ad un impegno quotidiano, la divisione Events&Congress di Italian Exhibition Group raccoglie i frutti della propria semina, nonostante la sospensione delle attività congressuali imposta dal Governo con gli ultimi Dpcm. È stata ufficializzata in questi giorni l'aggiudicazione al Palacongressi di Rimini del 21° congresso dell'European College of Sport Science (ECSS) in programma dal 3 al 5 luglio 2024.

Grazie all'iniziale interessamento del professor Claudio Stefanelli, direttore del Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita dell'Università di Bologna, Campus di Rimini (nonché ambasciatore della divisione Events&Congress di IEG), la candidatura di Rimini e del Palacongressi è stata presentata congiuntamente dall'Università Alma Mater di Bologna e dall'Università di Padova, in questo caso attraverso il prezioso contributo del professor Marco Narici, docente al Dipartimento di Scienze Biomedicali e past president di ECSS. Ha inoltre potuto godere del supporto tecnico e di co-marketing di APT Emilia-Romagna, coerentemente con la linea strategica del progetto "Lo sport in valigia".

Tra i principali congressi scientifici sulle scienze motorie in tutto il mondo, le ultime edizioni del congresso ECSS si sono svolte nel 2018 a Dublino e nel 2019 a Praga. Causa Covid19, il congresso ECSS 2020 si terrà in modalità a distanza, e Siviglia precedentemente selezionata per questo congresso ospiterà quello del 2021. Slitterà poi Glasgow che dal 2021 andrà al 2022. Rimini, scelta per ospitare il congresso del 2024, ha avuto la meglio sulle sedi di Parigi, Losanna e Göteborg.

"Ci siamo confrontati con le candidature di numerose e famose città europee e la selezione è stata durissima – dichiara il professor Claudio Stefanelli - Il prestigio e la reputazione scientifica delle Università di Bologna e Padova, le più antiche d'Europa, hanno avuto il loro peso, ma fondamentali sono state le visite ispettive, quando le delegazioni di ECSS hanno potuto rendersi conto di persona delle enormi capacità organizzative della divisione congressi di IEG, della capacità ricettiva e bellezza della località e del grande entusiasmo di enti locali e realtà produttive, che insieme a noi hanno contribuito a formare una grande squadra. Questa aggiudicazione è stata una grande soddisfazione per il nostro Dipartimento che ha sede a Rimini".

"Il congresso ECSS – sottolinea il professor Marco Narici - si annuncia come stimolante opportunità per le giovani generazioni di studiosi di conoscere i più recenti sviluppi della ricerca nel campo delle discipline scientifiche legate allo sport. Avranno la possibilità di presentare le proprie ricerche, di condividerle con la comunità scientifica, in un luogo peraltro incantevole come la Riviera di Rimini. Sono oltremodo lieto di avere contribuito a portare il congresso ECSS a Rimini, 21 anni dopo l'ultimo congresso che si è tenuto nel nostro Paese, a Roma nel 1999".

Grande soddisfazione è stata espressa dall'attuale presidente dell'associazione ECSS Jørn Wulff Helge: "È stato veramente un grande piacere per noi avere potuto visitare Rimini e conoscere di persona il team della divisione congressi di IEG. Abbiamo toccato con mano il loro entusiasmo, l'adeguatezza della struttura e abbiamo potuto godere di un'ospitalità davvero autentica".

(Rimini) Proseguono i controlli nell’area riminese per il rispetto delle normative volte al contrasto del Covid-19 ed unitamente ad esse anche i controlli negli esericizi pubblici. Nella giornata di ieri 19 novembre, i Carabinieri della Stazione di Rimini-Miramare hanno controllato un hotel dell’area al fine di verificare coloro che materialmente occupavano le stanze e il titolo per il quale si trovavano nella struttura alberghiera.
Durante i controlli sono stati individuati 5 persone, tutte straniere, che venivano denunciate a piede libero per violazioni delle norme sull’immigrazione clandestina. In particolare 4 di esse non avevano ottemperato all’ordine del Questore di lasciare il territorio nazionale, mentre una era sul territorio totalmente priva di qualsiasi titolo. Dopo le attività identificative di rito, venivano segnalate anche alle autorità amministrative, cosi come l’attività alberghiera stessa, per le successive incombenze.

(Rimini) Dirty cleaning, ovvero sanificazione sporca, magari in odore di camorra. Così la guardia di finanza ha nominato l’operazione scattata oggi con le notifiche degli arresti per quattro persone indagate per intestazione fittizia e diverse perquisizioni nelle province di Pesaro, Rimini e Trento. Sotto seuqtestro è finita un’azienda operante tra Rimini e Pesaro nel settore delle sanificazioni anti – covid 19. 

“La ditta a seguito delle indagini delle fiamme gialle, pur se intestata ad altra persona, di fatto è risultata gestita da E.S., originario di Napoli, pregiudicato, già coinvolto nel 2014 nell’operazione anti-droga denominata “Drugstore” condotta dagli stessi finanzieri riminesi”, spiegano i finanzieri. “Attesa la pericolosità sociale manifestata, nel 2016 E.S. è stato anche attinto dalla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale ed è fratello di altro pregiudicato, quest’ultimo ritenuto affiliato al Clan Camorristico dei “DI LAURO”, operante nella zona settentrionale del capoluogo campano; quest’ultimo è stato condannato definitivamente nel 2010 per associazione per delinquere di stampo mafioso e più recentemente, nel 2017, per aver partecipato ad un raid punitivo di camorra”. 

Il provvedimento di sequestro preventivo eseguito oggi, quindi, “costituisce l’epilogo di articolate indagini economico-patrimoniali condotte dalle fiamme gialle del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Rimini, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Rimini nella persona del Sostituto Procuratore Paola Bonetti, finalizzate al contrasto delle intestazioni fittizie di beni e dei tentativi d’infiltrazione della criminalità nell’economia legale della Provincia”.

L’attività di indagine ha infatti permesso di accertare che “il pregiudicato E.S., al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali, nel mese di aprile scorso, in  piena emergenza “Covid-19”, è divenuto socio occulto di una ditta individuale operante nel settore delle sanificazioni delle autovetture, degli esercizi commerciali e degli hotel ubicati in questa provincia ed in quella limitrofa di Pesaro e Urbino, partecipando agli utili ed utilizzando le autorizzazioni rilasciate alla stessa. Egli così operando rilasciava certificazioni e fatture, grazie alla ditta individuale intestata fittiziamente a terzi”. Lo schema imprenditoriale occulto, ricostruito nel corso delle indagini, è risultato particolarmente redditizio per il pregiudicato, “tant’è che questi, nel corso di alcune intercettazioni telefoniche, compiacendosi per il suo fiorente giro d’affari, ha definito il Coronavirus un buon affare”.

Pagina 493 di 1907