Misano, prende forma il 'mare d'inverno'
(Rimini) Il consiglio comunale di Misano ha approvato una delibera che regola l’installazione di opere temporanee per consentire a bar e ristoranti di ampliare su aree a loro disposizione anche in questi mesi, l’area destinata ai propri clienti. "La richiesta è pervenuta da parte dei titolari di pubblici esercizi ai quali è concessa la possibilità di ampliare, in forma provvisoria e stagionale, i loro spazi di accoglienza del pubblico per rispettare le norme sul distanziamento sociale", spiegano dal comune. Le opere, di area massima pari a 30 metri quadri "dovranno soddisfare obiettive esigenze, contingenti e temporanee", e dovranno essere "immediatamente rimosse" al cessare della temporanea necessità e, comunque, entro un termine non superiore a 180 giorni e come limite al 31 maggio, previa comunicazione di avvio dei lavori all’amministrazione comunale.
“E’ un’opportunità prevista dalla Legge Regionale – il commento del Sindaco Fabrizio Piccioni – e volentieri abbiamo colto l’istanza degli operatori se ciò agevola la loro attività e la orienta al completo rispetto delle norme sul contrasto al contagio. I locali sul mare potranno quindi disporre di altre aree panoramiche a disposizione della clientela, così come i bar del centro potranno ampliare la loro offerta. I progetti andranno presentati al Comune che ne valuterà i requisiti anche quanto all’utilizzo di materiali ecosostenibili”.
La cultura viaggia online: riparte il palinsesto digitale di Emilia Romagna Creativa
(Rimini) In Emilia-Romagna la cultura non si ferma e viaggia on line. Con i teatri, i musei, le mostre e le sale cinematografiche chiuse per ragioni di sicurezza dovute al protrarsi della pandemia, la Regione sostiene anche in questo periodo la visione e l’ascolto on line di grandi spettacoli, concerti, presentazioni di mostre, letture e incontri. Il palcoscenico che si apre per lo spettatore collegato ovunque egli sia, grazie un cartellone ricco eventi ea disposizione di chi - anche in questa difficile fase che stiamo vivendo - non vuole comunque rinunciare all’ offerta culturale emiliano-romagnola. Programma disponibile sul Cartellone on line di Emiliaromagnacreativa.it, il portale della cultura della Regione. Sono circa 70 gli eventi finora in programma nel mese di dicembre, in un cartellone in continua costruzione e aggiornato in tempo reale, una piattaforma che prosegue a raccogliere le adesioni di enti culturali e di tutta la comunità di produzione regionale.
“La cultura viaggia on line” viene appunto valorizzata e diffusa sul portale regionale Emiliaromagnacreativa. Tra gli eventi in programma già dai primi di dicembre, il dramma lirico “Werther” in live streaming dal Teatro Comunale di Bologna, uno spettacolo del Collettivo Cinetico, il film “Gli anni che cantano” di Filippo Vendemmiati, un concerto della Filarmonica Toscanini, le favole al telefono del MamBo, il Museo d’arte moderna di Bologna. E ancora: i live dei gruppi del Mei di Faenza, la presentazione della mostra “La Piacenza che era”, la lettura del romanzo “Padri e Figli” di Turgenev. Sono solo alcuni esempi, a dimostrazione della varietà della proposta realizzata. Non mancheranno poi spettacoli e concerti dedicati alle festività. Ad accompagnare l’iniziativa, la Regione ha lanciato in questi giorni una campagna di comunicazione dal messaggio “La cultura viaggia on line - seguila su Emiliaromagnacreativa”, veicolata attraverso mezzi di trasporto, pensiline e arredi urbani. Partita a Imola e Modena, dove già ‘viaggia’ sui bus di linea, da oggi la campagna sarà visibile in tutte le città della regione con più di 50 mila abitanti e verrà diffusa successivamente anche attraverso i media regionali.
“Abbiamo voluto dare un segno tangibile del nostro sostegno al mondo della cultura- afferma l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori- valorizzando il lavoro svolto dagli enti culturali e sostenendo rassegne musicali e spettacoli, realizzati anche in assenza di pubblico e veicolati sul web, per continuare ad offrire opportunità di lavoro alla comunità artistica regionale”. “La rassegna La cultura viaggia on line, sarà una formidabile vetrina del nostro panorama di spettacoli e incontri. Il digitale- conclude Felicori- è stato e continua ad essere una risorsa durante questi mesi di pandemia e lo sarà anche quando torneremo a frequentare i teatri, i festival e le rassegne dal vivo, quale elemento di forza per valorizzare ulteriormente le nostre produzioni e diffonderle aldilà dei confini regionali”
Aggiornamento coronavirus: + 293 positivi, + 5 decessi, +200 guariti
(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 126.110 casi di positività, 1.569 in più rispetto a ieri, su un totale di 19.676 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è quindi dell’8%, in calo rispetto all’8,7% di ieri. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 838 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 288 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 401 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.
L’età media dei nuovi positivi di oggi è 44,7 anni. Sui 838 asintomatici, 436 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 66 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 10 con gli screening sierologici, 7 tramite i test pre-ricovero. Per 319 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 316 nuovi casi; a seguire Rimini (293), Modena (191), Ravenna (186), Reggio Emilia (166), Piacenza (122) e Ferrara (118). Poi il territorio di Cesena (49), Imola (47) e Forlì (46), infine la provincia di Parma (35).
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 19.676 tamponi, per un totale di 2.156.981. A questi si aggiungono anche 1.728 test sierologici. Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 2.037 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 48.931. I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 71.305 (-537 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 68.366 (-500), il 95,9% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano 69 nuovi decessi: 18 a Bologna (10 donne di cui quattro di 90 anni, due di 92 anni e le rimanenti di 63, 83, 87 e 93 anni e 8 uomini di cui due di 90 anni e i rimanenti di 73, 80, 81, 85, 91 e 96 anni), 10 a Ravenna (8 donne di 66, 72, 81, 83, 86, 90, 92, 97 anni e 2 uomini di 71 e 89 anni), 8 a Piacenza (6 donne di cui due di 92 anni e le rimanenti di 50, 74, 84 e 88 anni e 2 uomini di 85 e 89 anni), 7 a Reggio Emilia (4 uomini di cui tre di 72 anni e uno di 86 e 3 donne di cui due di 92 anni e una di 87), 7 a Ferrara (5 uomini di 55, 77, 82, 89 e 90 anni e 2 donne di 80 e 97 anni), 6 a Parma (4 donne di 61, 76, 86 e 99 anni e 2 uomini di 70 e 75 anni), 6 a Modena (4 donne di 85, 86, 89 e 92 anni e 2 uomini di 79 e 94 anni), 5 a Rimini (3 uomini di 78, 84 e 91 anni e 2 donne di 82 e 97 anni), 1 a Forlì-Cesena (1 uomo di 73 anni). Figura tra i decessi anche un uomo di 72 anni, diagnosticato dall’Ausl di Parma ma residente fuori Regione. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 5.874.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 247 (invariato rispetto a ieri), 2.692 quelli negli altri reparti Covid (-37). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 13 a Piacenza (-2 rispetto a ieri), 16 a Parma (+2), 34 a Reggio Emilia (invariato), 57 a Modena (+1), 60 a Bologna (+4), 4 a Imola (invariato), 18 a Ferrara (-3), 12 a Ravenna (-2), 6 a Forlì (-1), 3 a Cesena (invariato) e 24 a Rimini (+1).
Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 12.715 a Piacenza (+122 rispetto a ieri, di cui 47 sintomatici), 10.565 a Parma (+35, di cui 19 sintomatici), 17.967 a Reggio Emilia (+166 di cui 61 sintomatici), 22.991 Modena (+191, di cui 121 sintomatici), 24.504 a Bologna (+316, di cui 123 sintomatici), 3.609 casi a Imola (+47, di cui 16 sintomatici), 6.235 a Ferrara (+118, di cui 31 sintomatici), 8.387 a Ravenna (+186, di cui 90 sintomatici), 4.634 a Forlì (+46, di cui 38 sintomatici), 4.069 a Cesena (+49, di cui 32 sintomatici) e 10.434 a Rimini 293 positivi, di cui 155 sintomatici, e 200 guarigioni.
Saldi "rinviati": i dubbi delle associazioni dei consumatori
(Rimini) Il 1 dicembre si è tenuto un incontro online, convocato dall'assessore regionale Andrea Corsini, sul tema saldi invernali. All'incontro hanno partecipato le associazioni degli operatori del piccolo commercio, alcune amministrazioni locali, le associazioni dei consumatori e quelle sindacali. L'assessore ha presentato in apertura una proposta, quella di rispondere ai problemi del piccolo commercio spostando di un mese l'avvio dei saldi, e superando allo stesso tempo il divieto di promozioni nel mese precedente. "Per le associazioni dei consumatori, al di là del riconoscimento della difficile fase per tutti, un sistema collaudato come quello dei saldi a partire dal primo sabato di gennaio (con il contestuale divieto della promozionalità a dicembre, spesso priva di reali contenuti), garantiva tutti, imprenditori e consumatori. L'imprenditore perché gode del forte impatto, anche mediatico, attorno ad un periodo nel quale ormai si concentra una parte determinante dei fatturati; il consumatore perché ha maggiori garanzie che i prodotti in saldo siano effettivamente scontati, e siano per davvero rimanenze di stagione, e non altro".
Tutto questo "non avverrà in Emilia Romagna". Nonostante il "parere critico" delle associazioni dei consumatori, e la "contrarietà dell'unico capoluogo di provincia intervenuto", l'assessore ha annunciato l'adozione, da parte della Regione, del provvedimento presentato in apertura. "I saldi inizieranno quindi il 30 gennaio, e le promozioni sono possibili da subito. Quali gli effetti?
Il primo effetto sarà il caos generato dal fatto che molte Regioni adotteranno o hanno già adottato, d'intesa con le associazioni del commercio, provvedimenti anche radicalmente diversi, col rischio di incentivare la mobilità interregionale dei consumatori in un periodo decisamente complicato. Il secondo effetto è l'impossibilità per i consumatori di rendersi conto se le promozioni a dicembre e gennaio saranno effettivamente reali, o se al contrario saranno soltanto operazioni di marketing: un cartello o poco più. Il terzo effetto è quello di cancellare anche i saldi invernali, come già accaduto pochi mesi fa a quelli estivi, spostati al 1° agosto. Nessuno può credere che sia davvero possibile, dopo due mesi di “offerte speciali”, avere un consumatore interessato a quello che resta sugli scaffali. Il quarto effetto è quello, negativo, sui prezzi al consumatore. Come ci è stato riferito nel corso dell'incontro da parte di una associazione del commercio, “con le offerte speciali i margini per le imprese restano alti, mentre crollano con i saldi”. Significa esattamente questo, che saranno i consumatori, ancora una volta, a pagare".
Le associazioni dei consumatori "hanno presentato una proposta alternativa, che cercava di mettere assieme le diverse esigenze. Abbiamo proposto che i saldi partissero il 15 gennaio, e che soltanto nei 15 giorni precedenti fosse possibile attuare promozioni. Una proposta di mediazione, che purtroppo è stata respinta dall'Assessore Corsini, che ha confermato l'impostazione iniziale.
Quella sui saldi invernali 2021 è quindi per noi una operazione, per quanto legittima, non condivisibile e scarsamente lungimirante. Una iniziativa che, è facile prevederlo, troverà contrarietà anche tra gli stessi operatori del commercio. Una operazione che frantuma la forza e l'impatto di una iniziativa come i saldi in una pletora di piccole iniziative individuali".
In un periodo come questo "sarebbe stato opportuno costruire azioni fortemente condivise, perché commercianti e consumatori sono soggetti interdipendenti, e non si salva un settore, quello del piccolo commercio, facendo pagare il conto ai consumatori. Perché il rischio, va ricordato, è l'ancor maggiore crescita dei colossi dell'online, che nei prossimi mesi si troveranno davanti un concorrente ancora più debole".
Posticipo saldi invernali: a Confesercenti piacciono, ma "situazione resta molto critica"
(Rimini) "Accogliamo con grande soddisfazione lo spostamento dell'avvio dei saldi invernali in Emilia-Romagna al 30 gennaio annunciato dall'assessore regionale Andrea Corsini". Lo dichiara Confesercenti della Provincia di Rimini. "Insieme alla sospensione del divieto di effettuare vendite promozionali nei 30 giorni precedenti, per cui attendiamo il passaggio in Assemblea legislativa, significa concedere una boccata di ossigeno in più alle attività commerciali, iniziando a ricreare condizioni di normalità per operatori e consumatori nel momento dell'uscita dalla zona gialla. Pensiamo che in un momento così difficile per il settore sia determinante la revoca del divieto di effettuare le vendite promozionali nei 30 giorni prima dei saldi, incoraggiando così i consumatori agli acquisti.La situazione resta comunque molto critica. La nostra speranza è che questa novità possa aiutare gli esercenti, a condizione che non resti isolata, bensì sia accompagnata da ristori concreti dei danni subiti in questo difficilissimo periodo".
Sos via Telegram, il nuovo servizio della polizia municipale intercomunale
(Rimini) Domani, 3 dicembre, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, prende avvio il nuovo servizio della polizia intercomunale di Riccione, Misano Adriatico e Coriano di segnalazione delle emergenze che coinvolgono le persone sorde, per mezzo del sistema di comunicazione Telegram. Questo progetto che ha vinto il bando di finanziamento della Regione Emilia Romagna (20 mila euro) si affianca al canale pubblico dedicato a tutte le segnalazioni relative alla mobilità dei disabili, attivo già da un anno. Per il nuovo servizio riservato alle persone sorde è necessario prima registrarsi e ricevere il contatto riservato. Da domani un video esplicativo verrà lanciato sulle piattaforme social dalla Polizia Locale, inoltre, sono state ordinate e a breve verranno distribuite delle speciali mascherine protettive che nella parte centrale saranno fatte di un materiale trasparente in maniera da rendere visibile il movimento delle labbra. Nel progetto sono stati coinvolti alcuni agenti che stanno apprendendo il linguaggio dei segni.
Le persone sorde sono utenti come tutti gli altri, ma lo svantaggio comunicativo impedisce loro l'utilizzo dei normali canali di comunicazione per lo svolgimento delle attività quotidiane. La Polizia Locale vuole essere vicina a tutti i cittadini, specialmente alle fasce deboli della popolazione e, più che mai, nelle emergenze della vita quotidiana. Con il progetto "Ascoltare chi non può sentire" tramite un contatto Telegram accessibile da smartphone, tablet e pc, digitando un messaggio o un'icona si potrà richiedere velocemente e con più facilità l'intervento delle forze dell'Ordine e del Primo Soccorso, garantendo così l'autonomia e la privacy della persona sorda, l'accesso all'informazione e alla comunicazione, così come sancito dalla Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità.
Il canale Telegram consente alla persona sorda di richiedere l'intervento della Polizia Locale tramite un messaggio che viene ricevuto e preso in carico dalla centrale operativa. Oltre al messaggio della persona che chiede aiuto, l'app invia la localizzazione e consente di aggiungere informazioni aggiuntive (per es. il nome di un familiare o altri dati utili). Ricevuto l'SOS, il personale della Centrale operativa tramite chat personale contatterà immediatamente il cittadino sordo.Abbattere le barriere del silenzio si può! L'iniziativa è frutto della collaborazione con l'Associazione di promozione sociale Emergenza Sordi e con la Regione Emilia Romagna.
Biodiversità: oltre 80 le farfalle dell'Oasi Ca' Brigida
(Rimini) Sono ben 51 le specie di farfalle identificate nell'Oasi Wwf di Ca' Brigida a Verucchio, circa il 40 per cento delle specie presenti in Romagna. Sono questi i risultati salienti della ricerca sui lepidotteri dell'Oasi e del circostante territorio presentata in questi giorni. Circa 30 le specie di falene (farfalle notturne) identificate, anche se queste non fanno parte della ricerca in quanto necessitano di particolari metodi di cattura e identificazione. Ne sono state comunque determinate 30 diverse specie in occasione delle numerose escursioni esplorative. Nessun esemplare è stato catturato.
Curata da Loris Bagli e Gabriella Romagnoli, la ricerca ha come obiettivo la conoscenza del popolamento di farfalle e falene in rapporto alle piante spontanee utilizzate per la riproduzione e il nutrimento. Le farfalle rientrano tra gli insetti più noti al pubblico. La loro sopravvivenza è fortemente minacciata dagli inquinanti ambientali, soprattutto la chimica usata in agricoltura, dalla riduzione degli habitat e dai cambiamenti climatici. La ricerca, iniziata un anno fa, terminerà nella primavera del 2021. L'identificazione avviene mediate osservazione diretta e documentazione fotografica ripresa sul campo. Si stanno cercando già da ora finanziamenti per poter realizzare una pubblicazione. Sono state scoperte alcune specie incluse nella Direttiva Natura 2000, riconosciute quindi ufficialmente come specie di interesse a livello di Comunità Europea.
La loro presenza verrà utilizzata come integrazione della richiesta inoltrata da parte del WWF. Rimini di inserire l'Oasi nell'esistente Sito di Interesse Comunitario (SIC) Torriana, Montebello, Fiume Marecchia, richiesta ad oggi del tutto ignorata. Dopo questi risultati l'Oasi WWF Ca' Brigida si dimostra sempre più scrigno di biodiversità tanto che il WWF Italia l'ha promossa da Oasi di Educazione ad Oasi di Conservazione. Palese la soddisfazione del responsabile scientifico dell' Oasi, prof. Loris Bagli e dei volontari che dedicano il loro tempo libero agli studi e alla cura e manutenzione dell' area stessa.
Economia e innovazione: per la ripresa si guarda alla meccatronica
(Rimini) "Per rispondere, è fondamentale conoscere il potenziale di ciascun settore e ciascuna filiera e valutare azioni mirate di accompagnamento verso la ripresa. Ecco perché la fotografia del fenomeno innovazione alla vigilia della pandemia è importante tanto quanto l'osservazione dei drammatici sviluppi successivi. Per sapere come riprenderci, dobbiamo sapere di che pasta siamo fatti e come questa possa essere resiliente e duttile per rispondere efficacemente alle sfide presenti e future". E' con questo intento che ala Camera di commercio presenta oggi i dati più aggiornati dell'Osservatorio Innovazione Emilia-Romagna, per un aggiornamentosulle trasformazioni in atto nei comparti e settori dell'economia dell'Emilia-Romagna. Lo studio è curato dal Centro per l'innovazione e lo sviluppo economico (Cise), sostenuto dalla Camera di Commercio della Romagna, co-finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e realizzato in collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna e ART-ER, dal 2012, l'Osservatorio Innovazione monitora l'evoluzione del fenomeno innovazione nelle sue declinazioni tecnologica, organizzativa, di mercato.
L'edizione 2020 è basata su una analisi rappresentativa di oltre 5.000 impreseemiliano-romagnole con più di un milione di euro di fatturato, stratificate per dimensione e localizzazione territoriale (provincia). Dopo due open talk (a luglio, sull'open innovation; a novembre,sulle competenze per governare la relazione tra uomo e macchina), l'Osservatorio Innovazione lancia un nuovo strumento di comprensione dell'innovazione regionale in questa fase di elevata incertezza: gli "speciali" sulle principali filiere dell'economia dell'Emilia-Romagna, curati in collaborazione con Antares, research partner per l'intera operazione. Gli "speciali" propongono un cruscotto di lettura per prodotto e territorio, utile a leggere l'attuale fase di elevata incertezza e permettere alle imprese azioni di benchmarking.
Il primo "speciale" dell'Osservatorio Innovazione è dedicato alle filiere della «meccanica intelligente» dell'Emilia-Romagna, ovvero le imprese ed i settori che adottano una fusione di tecnologie meccaniche, elettroniche, oleodinamiche e digitali che siamo abituati a ricomprendere nel termine «meccatronica». Le imprese delle filiere della meccatronica rappresentano un osservatorio privilegiato di una «doppia frontiera» innovativa: hanno un'elevata propensione all'export e mostrano un'elevata capacità di sintonizzarsi con la trasformazione digitale in atto.
Si è riscontrata l'elevata propensione all'export delle filiere della "meccanica intelligente": il 75% circa delle imprese dichiara attività di export. Più di un terzo delle imprese meccatroniche esporta oltre il 50%. Inoltre, quasi il 60% delle imprese ha almeno un cliente internazionale fra i primi 3 in ordine di importanza. Si è riscontrata anche una maggiore propensione all'innovazione e alla trasformazione digitale: oltre il 40% delle imprese meccatroniche dichiara di affrontare un percorso di innovazione e di trasformazione digitale, contro appena un terzo delle imprese non meccatroniche; le principali tecnologie 4.0 sono MES, COBOT, BIG DATA, SIMULATION, IOT, IA).
Un esame per origine e destinazione dei prodotti meccatronici permette di comprendere come la caratteristica di esposizione su mercati globali contenga, al contempo, elementi di vulnerabilità e di resilienza. Una valutazione di questi fattori appare cruciale nella fase di ripartenza dopo il 2020 e dopo lo shock provocato da Covid-19 sulle supply chain globali e lo "speciale" presenta un indicatore di esposizione ai rischi di «rottura» delle supply chain della meccatronica regionale durante eventi estremi, come quello registrato nel 2020. Circa 300 milioni di euro di export (il 40% del totale export della meccanica strumentale) sono vulnerabili a rotture della supply chain a causa di eventi estremi.
L'analisi evidenzia poi come la migliore capacità di ripresa non dipenda soltanto da una diversificazione del portafoglio prodotti/mercati, quanto dal grado di dipendenza da filiere di sbocco meno esposte alla crisi globale. La meccanica regionale che confluisce nelle costruzioni, infrastrutture e macchine presenta una maggiore vulnerabilità in termini di estensione della supply chain; mentre quella meno vulnerabile è quelle che confluisce nel packaging e nell'agroalimentare.
Effetto covid: saldi rinviati di un mese
(Rimini) Saldi, si posticipa di un mese. Partirà infatti dal 30 gennaio 2021 il periodo degli sconti in tutta l’Emilia-Romagna. La decisione è stata presa dalla Regione dopo l’incontro con i rappresentanti degli enti locali, delle organizzazioni di consumatori, delle associazioni maggiormente rappresentative del settore e dei sindacati. "Una misura necessaria per dare un po’ di respiro alle imprese commerciali, in particolare i negozi di abbigliamento e calzature, alle prese con le gravi difficoltà legate alla pandemia e alle conseguenti misure restrittive imposte a tutela della salute dei cittadini", spiegano dalla regione.
E con lo spostamento della data dei saldi, slitterà anche il divieto di vendite promozionali che non scatterà più quindi dal 6 dicembre. Nei trenta giorni precedenti all’avvio dei saldi invernali, in via straordinaria e dopo il passaggio in Assemblea legislativa, sarà quindi sospeso il divieto di effettuare le vendite promozionali dei seguenti prodotti: abbigliamento, calzature, biancheria intima, accessori di abbigliamento, pelletteria e tessuti per abbigliamento e arredamento.
“Interveniamo ancora una volta, dopo il posticipo estivo dei saldi, con una misura condivisa con i territori- precisa l’assessore regionale al Commercio, Andrea Corsini- per dare alle imprese uno strumento in più per recuperare la stagione autunno-inverno penalizzata dal protrarsi dell’emergenza sanitaria e dalle limitazioni agli spostamenti delle persone con la collocazione della nostra regione in fascia arancione. È una leva ulteriore che ha l’intento di sostenere le vendite del periodo e che deve essere affiancata da misure economiche ad hoc per dare un aiuto concreto a tutta la rete del commercio”
Emergenza freddo, a Torre Pedrera un albergo per i senzatetto
(Rimini) Dai volontari dell'unità di strada alle mense, dai progetti innovativi come l'housing first agli alberghi che integrano e in parte sostituiscono i classici dormitori, il kit di emergenza e igiene personale. Non si ferma in tempi di Covid ma, anzi, si moltiplica, la complessa e multiforme rete di solidarietà ed assistenza che vede il Comune al fianco di un consistente sistema di associazioni di volontariato, a contrasto della povertà e a sostegno dei senza fissa dimora, persone più fragili che, con l'arrivo del freddo, rischiano di pagare più di altri anche la situazione generata dalla pandemia. “Restare a casa, infatti, per chi una casa non ce l'ha, e per chi da anni vive per strada, comporta difficoltà ancora maggiori”, sottolineano dal comune che ha messo in campo oltre 500mila euro messi sia per sostenere servizi consolidati che per avviare progetti innovativi.
"La consapevolezza – spiega Gloria Lisi, assessore alla protezione sociale del Comune di Rimini – è che dobbiamo inventarci nuove modalità logistiche di intervento, mediando tra esigenze sanitarie e necessità sociali. Un esempio è quello dei dormitori comuni, dove il rischio contagio è più alto, che stiamo cercando di aggiornare con soluzioni individualizzate. Non è facile, ma insieme all'associazionismo riminese abbiamo accettato la sfida e proposto soluzioni innovative in grado di aggiornare le modalità, ma non lo spirito del servizio. L'istruttoria appena conclusa sull'albergo per i senza fissa dimora è solo l'ultima in ordine di tempo, e affianca housing first, unità di strada e i servizi territoriali più consolidati. Sentiamo forte il dovere, e la responsabilità, di essere pronti per affrontare queste nuove esigenze e farci trovare pronti, grazie alla rete costruita insieme all'associazionismo, per il difficile periodo che stiamo vivendo e per quelli che potrebbero arrivare".
L'ultimo arrivato, in ordine di tempo, è l'albergo per l'accoglienza dei senza fissa dimora, che sarà operativo nei prossimi giorni. Una struttura in grado di garantire il rispetto delle normative sanitarie e di sicurezza, evitando al massimo il rischio contagio, garantendo la distanza minima tra le persone, e qualsiasi tipo di assembramento. Una struttura in grado di ospitare tra le 25 e le 30 persone, in soluzioni separate e singole. L'esito dell'istruttoria del Comune di Rimini è proprio di questi giorni. Ad assegnarsi il progetto, per il quale sono stati stanziati 55 mila euro, è stata la Caritas - con la collaborazione dell'Associazione Papa Giovanni XXIII - che ha individuato, per la sua realizzazione, un albergo di Torre Pedrera.
Unità di strada. Sono già attivi, perché in realtà non si fermano mai, i volontari dell'unità di strada per i senza fissa dimora. Un progetto ormai consolidato, finalizzato sia all'offerta di interventi a bassa soglia e primo intervento, sia al monitoraggio della persone senza fissa dimora presenti sul territorio e alla mappatura dei luoghi del disagio. Caritas, Croce Rossa e Associazione Papa Giovanni XIII si alternano nel portare nelle strade riminesi conforto e sostegno ai senza fissa dimora offrendo pasti, the caldi, biscotti, oppure coperte e sacchi a pelo, oltre a calore umano e umanità. Lunedì sono i volontari di Caritas a scendere in strada, martedì e venerdì quelli di Croce rossa, mentre il resto della settimana è coperto dalla APG XXIII.
I servizi territoriali. Sono operativi sia le mense che i dormitori, compresi i servizi docce. Le mense attive sono quelle della Caritas e di Sant'Antonio, che si sono attrezzate per continuare il servizio nel rispetto delle norme sanitarie per il contrasto al Covid, con porzioni monouso e distanziamenti. Stesso discorso per il servizio docce, che rimane aperto per due giorni a settimana.
I dormitori per l'accoglienza dei senza fissa dimora ospitano attualmente una cinquantina di persone distribuite tra le strutture gestite dall'Associazione Papa Giovanni XXIII e da Rumori sinistri. Oltre a questo rimane aperto l'Albergo sociale, nato per ospitare per un periodo transitorio persone in situazione di disagio abitativo emergenziale (come quando si arriva alla data di esecuzione dello sfratto, senza che il nucleo familiare si sia potuto attivare per trovare una nuova soluzione abitativa) che attualmente ospita sei persone. Numeri ridotti per garantire il rispetto delle norme sanitarie.
I nuovi interventi. Il Comune di Rimini è riuscito a potenziare la portata dei servizi di protezione sociale attraverso nuovi interventi pensati per la gestione delle emergenze. Si va dai pacchi viveri ai kit di emergenza (con mascherine e igienizzanti), dai prodotti di igiene a quelli per la cura personale, fino alle attrezzature per l'assistenza e l'ospitalità. Più di 600 i kit di emergenza, con beni di prima necessità, più di mille i kit di igiene personale, contenenti mascherine e igienizzante, oltre importanti accessori per l'igiene e la cura personale, differenziati per maschi e femmine. Si è inoltre potenziata la dotazione per la gestione di eventuali emergenze grazie all'arrivo di coperte, brandine, sacchi a pelo.
Housing first. Entro fine anno arriveranno a diciotto, ma sono già tredici le soluzioni abitative individuate per altrettante persone senza fissa dimora, inseriti nel progetto Housing first. Un nuovo modello di intervento per il contrasto alla marginalità grave che inverte i canoni formali dell'assistenza, partendo da dove solitamente si termina, dando cioè abitazione ai senza fissa dimora stanziali sul territorio ovvero, autonomia, fiducia. Un progetto unico nel suo genere, nato nel 2013 con quattro o cinque persone, e cresciuto gradualmente fino a diventare oggetto di interesse di grandi capitali europee, come Dublino ed Amsterdam, dove Rimini è stata chiamata ad esporre la propria esperienza.