Coriano, atti vandalici al parco
(Rimini) In questi giorni il Comune di Coriano è stato oggetto di atti vandalici che hanno arrecato danno di grande preoccupazione per tutta la comunità. Nella serata di venerdì 11 dicembre, un'auto in dotazione della Polizia Locale di Coriano è stata danneggiata da ignoti che hanno sfondando il lunotto posteriore senza nessuna apparente motivazione. "Non nascondo la nostra preoccupazione per questi episodi, e nell'attesa che vengano individuati i responsabili dell'accaduto invito tutti i cittadini a prestare la massima attenzione a episodi sospetti e a confrontarsi con le Forze dell'Ordine al fine di punire i colpevoli. Solo la massima collaborazione di tutti può essere il deterrente contro queste deprecabili azioni", sottolinea il sindaco Domenica Spinelli.
Al primo grave episodio si aggiunge il rogo volontario di una panchina nel Parco dei Cerchi di Coriano, rinvenuta nella mattina di domenica 13 dicembre. La panchina da prima sradicata è stata cosparsa di liquido infiammabile e data alle fiamme anche questa volta inspiegabilmente. A seguito delle denunce presentate sono in corso le indagini.
Appello Blue economy, Gnassi e Montini con le Marinerie
(Rimini) “Le cooperative della pesca nazionali e locali hanno dimostrato di rappresentare, soprattutto nel periodo di lockdown, un nodo cruciale per l’approvvigionamento del paese ed il sostentamento della popolazione, segnalandosi anche per importanti interventi di solidarietà a favore dei più deboli", così il sindaco di Rimini Andrea Gnassi e l'assessore Anna Montini raccolgono l'appello delle marinerie al governo per la difesa della filiera ittica nazionale e locale.
"Le cooperative della filiera ittica rappresentano inoltre un importante presidio per le economie dei territori in cui operano. Per questo motivo ci uniamo all’appello nazionale delle marinerie aderenti all’Alleanza delle cooperative Italiane, chiedendo al Governo, e in particolare alla ministra Bellanova, un’attenzione particolare per questo importante settore economico e sociale, anche a livello locale. Sono quanto mai necessarie misure che mirino al sostegno, in ogni ambito istituzionale, a partire da quello europeo e al riposizionamento della filiera ittica".
Oggi la marineria di Rimini "consiste in circa 100 imbarcazioni da pesca, con 300 persone imbarcate facenti capo alla Cooperativa Lavoratori del Mare e altre centinaia di persone occupate per attività direttamente collegate e di supporto a terra alla marineria. Considerando l’intera filiera ittica (che ricomprende le attività connesse con la pesca, la lavorazione del pesce, la preparazione di piatti a base di pesce incluso il relativo commercio all’ingrosso e al dettaglio), la provincia di Rimini ha circa 450 imprese (Unioncamere, VII rapporto sull’economia del Mare) e risulta al sesto posto per valore assoluto dell’export (29,6 milioni di euro). Il nostro appello va anche nella direzione di valorizzare al meglio gli investimenti fatti da questa amministrazione non solo nella blue economy, ma anche nelle strutture e infrastrutture a sostegno della marineria e del suo indotto, ma anche e soprattutto dell’intera comunità riminese”.
Zona rossa, appello di Tosi a Bonaccini
(Rimini) "Sono sconcertati le notizie di un cambio di rotta continuo del Governo". Così il sindaco di Riccione Renata Tosi. "Oggi si torna a parlare di zona arancione potenziata o addirittura di blocco di Natale per pubblici esercizi e negozi. Da più parti mi arrivano richieste di aiuto, di chiarimenti, di bisogno di certezze sul lavoro e sul futuro. Gli operatori economici che, hanno già programmato in base ad un Dpcm, inizialmente garantito fino a gennaio, acquisti di merce e contratti con fornitori e manodopera, sono disperati. Se saranno costretti a chiudere avranno un doppio danno economico. Allo stesso tempo, i cittadini si sentono disorientati, non sanno più come affrontare i prossimi giorni, perché psicologicamente e non solo economicamente, con questa strategia delle confusione si sta distruggendo la coesione di intere comunità. Il Governo e le istituzioni sono chiamate ad intervenire quando nelle comunità di cittadini vengono deliberatamente messi in contrapposizioni gli interessi fondamentali. Sembra che con il caos e con la strategia della confusione si vogliano contrapporre giovani contro anziani, operatori economici contro medici, famiglie contro lavoratori. Chi ha paura del contagio e chi è costretto a sfidare il contagio per portare il pane in tavola o mantenere l'azienda. Dividi et impera in Romagna si direbbe che è una strategia vecchia come il cucco. Basta quindi".
In questo contesto, "al presidente Bonaccini in qualità di presidente della conferenza delle Regioni, rivolgo caloroso appello: si faccia più pressante nell'azione persuasiva nei confronti del Governo e raccolga e faccia sue le posizioni che arrivano dalle città romagnole e dai Comuni costieri. Presidente Bonaccini promuova una conferenza dei Comuni e poi si faccia garante dei diritti di tutti e della coesione stessa delle sue comunità nei confronti del Governo. Ora serve una parola di chiarezza e non lo spauracchio della zona rossa".
Commissione bilancio: nel 2021 sostegno a imprese e famiglie
(Rimini) Con il parere positivo della V Commissione consigliare prosegue l’iter di approvazione del bilancio 2021/2023, che arriverà in Consiglio Comunale prima della pausa dei lavori natalizia. Un bilancio strutturato in modo da poter garantire sostegno alle famiglie e al tessuto economico della città per un 2021 che ci si augura possa rappresentare l’anno della ripresa a pieno ritmo, dopo un 2020 segnato dall’emergenza sanitaria. Un 2021 che correrà su un doppio binario: da una parte la necessità di continuare a garantire sostegno a imprese e famiglie per affrontare i mesi che verranno, contraddistinti ancora da incertezze e instabilità. Dall’altra la necessità di accelerare sugli investimenti strategici per la città, per continuare nel percorso di crescita e sviluppo che Rimini ha intrapreso in questi anni.
Investimenti che trovano la sintesi nel piano triennale delle opere pubbliche, a partire dal Parco del Mare con il completamento dei tratti 1, 2, 3 e 8, il completamento del nuovo polo museale, la riqualificazione dell’area stazione, gli interventi sulla città diffusa e nei quartieri. Tra gli interventi diffusi da segnalare per il 2021 le opere che interessano le scuole media Bertola, Elementari Griffa e Casti (per circa complessivi un milione di euro), gli interventi sui cimiteri del forese (100mila) e in particolare per il cimitero di San Martino Montellabate (175mila euro nel 2021) e San Lorenzo in Correggiano (1,2 milioni annualità 2022), il parcheggio Kiss and Ride in via Ugo Bassi vicino alla stazione ferroviaria e diversi interventi sulla viabilità, dalla manutenzione stradale (500mila euro per il 2021 che si sommano al milione e mezzo di lavori già finanziati e in partenza nel nuovo anno), al parcheggio di via San Leo nella zona Padulli (260 mila euro), passando per la rotatoria tra via Orsoleto e via Solarolo all’altezza del casello autostradale dell’A14.
Il sostegno a famiglie e imprese trova invece conferma nella scelta di non aumentare le imposte, tasse e tariffe per il 2021, confermando tutte le agevolazioni per IMU, TARI, imposta di soggiorno, Icp. Quasi 56.000 riminesi (oltre metà dei contribuenti) non pagheranno nemmeno l’Addizionale IRPEF grazie all’esenzione per redditi fino a 15.000 euro, mentre sono previsti inoltre nuovi interventi sulla Tari rivolti alle utenze non domestiche per le attività colpite dalle chiusure legate alle normative anti-Covid. Continua inoltre la progressiva riduzione del debito, estinto di 72 milioni in dieci anni.
“Nel 2020 siamo riusciti a centrare un obiettivo tutt’altro che scontato, quello di riuscire a dare risposte in tempo reale ai cittadini e imprese al cospetto di uno tsunami inaspettato e drammatico come il Covid – ripercorre l’assessore al Bilancio Gian Luca Brasini – Abbiamo agito su tutte le leve che erano a nostra disposizione e abbracciando tutti i campi, dalla protezione sociale, della scuola, dei tributi, il sostegno al commercio e alle imprese, lo sport. Ed è stato possibile perché il bilancio nel corso degli anni si è sempre retto su basi solide e con una gestione che ci ha permesso anche di fronteggiare una crisi globale come quella dettata dalla pandemia. E solidità è anche la parola chiave del bilancio del 2021, dandoci modo di affrontare il futuro con il giusto bilanciamento di prudenza e coraggio. Prudenza, perché il prossimo anno potremo contare solo parzialmente sui trasferimenti statali e coraggio, perché dovremo proseguire negli investimenti strategici per dare motore allo sviluppo e guardare con ottimismo al futuro. Parlando del Recovery fund, l’ex presidente della Bce Mario Draghi ha dettato la linea: i fondi di natura straordinaria devono essere usati non per pareggiare i conti ma per dare corpo a progetti di valore, opportunità di sviluppo sociale, ambientale. Dunque per investire sul futuro.
Quello che il Comune di Rimini con pragmatismo e visione vuole fare nel 2021 seguendo due direttrici: da una parte sostegni e contributi finalizzati all’obiettivo, evitando di ricorrere a finanziamenti a ‘pioggia’ a favore invece di interventi ‘chirurgici’. Dall’altra cercare di proseguire con le opere strategiche, investendo nei servizi e nelle infrastrutture come ambiente, scuola, mobilità, anche proseguendo nell’intensa attività di fundraising”.
Provincia, approvato bilancio 2021-2023
(Rimini) Il Consiglio provinciale, nella seduta di ieri, ha adottato con il voto favorevole della maggioranza (contraria l’opposizione) il Bilancio di previsione finanziario 2021/2023. L’adozione costituisce il primo step del percorso che porterà entro l’anno all’approvazione del bilancio, sempre da parte del Consiglio, e dopo l’espressione del parere da parte dell’Assemblea dei sindaci.
Come spiegato dal presidente Riziero Santi, “questo bilancio riferito al triennio 2021/2023, in continuità con quello dello scorso anno, si configura come un bilancio di rilancio poiché riesce a confermare il quadro di ritrovata solidità finanziaria dell’Ente, caratterizzato, dopo la fase critica degli anni 2015/2018, dalla prosecuzione del robusto piano di investimenti avviato nel 2019 nella manutenzione delle scuole e delle strade di competenza provinciale. Un bilancio che implica moltissimo lavoro – conclude Santi – e portato avanti nei suoi programmi da una struttura decisamente ridotta rispetto al passato, a meno di un terzo dei dipendenti, a cui va pertanto un plauso per l’impegno costante profuso.”
L'effetto dell’emergenza pandemica Covid-19 sul Bilancio dell’Ente si è tradotto in una perdita di gettito dell’imposta provincial di trascrizione (Ipt) nella primavera 2020 di circa 2,5 milioni di euro, perdita ampiamente bilanciata dai trasferimenti statali ricevuti dall’Ente. Superata la primavera e la fase del lockdown il gettito dell’ipt, sostenuto dagli incentivi all’acquisto dei veicoli avviati a partire da agosto, si è riallineato alle annualità precedenti, mentre il gettito dell’altra entrata tributaria dell’Ente, l’addizionale sull’assicurazione obbligatoria degli autoveicoli, ha sostanzialmente tenuto durante tutto l’anno, anche grazie al maggior uso dei mezzi private rispetto a quelli pubblici per effetto della pandemia.
In questo quadro il Bilancio del prossimo triennio conferma, fra spese finanziate dall’Ente per 4 milioni di euro e spese finanziate da trasferimenti dello Stato e della Regione per oltre 5,5 milioni di euro, l’impegno della Provincia di Rimini per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli istituti scolastici, soprattutto con riferimento agli adeguamenti sismici, e con 7,3 milioni di euro nel solo 2021 per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade.
Come negli anni precedenti, determinanti al raggiungimento dell’equilibrio finanziario del bilancio, sono risultate le operazioni di razionalizzazione delle spese effettuate, sia con riferimento al personale (oggi la Provincia conta 84 dipendenti rispetto ai 270 di appena cinque anni fa e la spesa è passata da 10 a 4,5 milioni di euro) sia alle spese per affitti e di gestione delle società partecipate.
Approvato, sempre con la stessa maggioranza, il piano triennale delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari 2021-2023.
15 dicembre
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Guida in stato di ebrezza o al telefonino: week end di patenti ritirate
(Rimini) Guida in stato d’ebrezza, uso delle cinture di sicurezza e guida col telefonino, sono state queste le tre violazioni al Codice della Strada, maggiormente riscontrate nei controlli fatti dalla pattuglia della Polizia Locale, domenica pomeriggio.
I bimbi della Gabbianella "abbracciano" il quartiere
(Rimini) Ti regaliamo un sorriso. Da questa mattina e fino a giovedì i bimbi della scuola d’infanzia La Gabbianella (Circolo Didattico 6 Rimini) usciranno dalla scuola per portare agli abitanti del quartiere Villaggio Primo Maggio i loro pensieri e gli auguri di Buone Feste. “Quest’anno non possiamo invitare i nonni e le famiglie come al solito – dicono le maestre della scuola, che aderisce al progetto Rimini Scuola Sostenibile promosso da Anthea insieme al Comune di Rimini - ma i bambini hanno ben compreso il motivo ed hanno aderito con entusiasmo alla proposta di uscire dalle aule per andare incontro al quartiere. Il progetto ha proprio questo obiettivo generale: porre la scuola al centro, renderla riferimento e luogo propositivo di idee e dialoghi”.
“Anche in questo anno particolare – il commento dell’Assessore Mattia Morolli - continua la collaborazione tra la scuola Gabbianella, il Comune e Anthea. Un percorso nato dalla curiosità e voglia delle insegnanti e la capacità, anche visionaria, di Anthea nel trovare una linea di futuro insieme. Una linea tratteggiata dai bambini che sono protagonisti di questa esperienza”. I bambini si sposteranno in piccoli gruppi, in sicurezza. Una sezione al giorno animerà le strade con canzoni e sorrisi dedicati a tutti coloro che incontreranno. Con due missioni: la prima sarà recapitare alla Caritas del quartiere gli alimenti raccolti a scuola dal carretto sistemato all’ingresso e grazie alla generosità dei genitori; la seconda per addobbare gli alberi delle aree verdi circostanti con le lanterne realizzate con materiale di riciclo e all’interno i loro pensieri e i loro auguri.
Un megafono della scuola amplificherà la ‘canzone del sorriso’, pensata appositamente per l’occasione e cantata durante il tragitto. La meta sarà il parco di quartiere, frequentato da tanti nonni e ragazzi, che potranno trovare i messaggi dei bambini. Chi vorrà, potrà ricambiare affiggendo un messaggio di ringraziamento e augurio affiggendolo sulla bacheca della scuola.
Aggiornamento coronavirus: +114 positivi
(Rimini)
Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 146.325 casi di positività, 1.574 in più rispetto a ieri, su un totale di 10.517 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 15%.
Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 862 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 280 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 454 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.
L’età media dei nuovi positivi di oggi è 45,4 anni.
Sugli 862 asintomatici, 477 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 71 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 20 con gli screening sierologici, 7 tramite i test pre-ricovero. Per 287 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.
La situazione dei contagi nelle province vede Modena con 330 nuovi casi, Bologna con 300, Ravenna (195), Reggio Emilia (167), Ferrara (120), Parma (119), Rimini (114), Piacenza (30). Poi l’Imolese (86), Cesena (72), Forlì (41).
Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 10.517 tamponi, per un totale di 2.334.039. A questi si aggiungono anche 1.139 test sierologici e 369 tamponi rapidi effettuati ieri.
Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.273 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 74.694.
Il numero dei casi attivi, cioè i malati effettivi, è di 64.986 (+228 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi - che non richiedono cure ospedaliere - o prive di sintomi, sono complessivamente 61.933 (+214), il 95,3% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano 73 nuovi decessi: uno in provincia di Piacenza (un uomo di 79 anni); 7 in quella di Parma (4 donne, di 71, 81, 92 e 99 anni, e 3 uomini, di 59, 81 e 89 anni); 8 in quella di Modena (3 donne, di 61, 89 e 93 anni, e 5 uomini, rispettivamente di 65, 72, 80, 81 e 89 anni). 41 in quella di Bologna: si tratta di 22 donne, di 52, 59, 61, 62, 71, 74, 77 anni; 2 di 80 anni – di cui una originaria dell’imolese; l’altra, del bolognese, deceduta a Ferrara – ; le altre di 84, 85 anni; 2 di 86 anni; una di 87 anni, una di 88, 2 di 89; le altre di 92, 94 anni, 2 di 95, una, infine, di 98 anni. Diciannove gli uomini deceduti nel bolognese, rispettivamente: 2 di 50 anni, gli altri di 60, 61, 67, 68 anni; 2 di 80 anni, poi di 82, 84, 83, 87, 88 anni; 2 di 89 anni; gli altri di 91, 92 e 93 (entrambi dell’imolese) e, infine, un 99enne. Nel ferrarese ci sono stati 3 decessi (2 donne, di 80 e 81 anni, e un uomo di 89 anni); 7 in provincia di Ravenna (2 donne, di 75 e 83 anni, e 5 uomini, rispettivamente di 80, 81 e 3 di 88 anni) e 6 in provincia di Forlì-Cesena (4 donne, di 62, 76, 81, 88 anni, e 2 uomini di 63 e 77 anni). Nessun decesso nel reggiano e nel riminese. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 6.645.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 222 (+2 rispetto a ieri), 2.831 quelli negli altri reparti Covid (+12).
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 13 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri), 18 a Parma (+3), 30 a Reggio Emilia (invariato), 39 a Modena (-3), 57 a Bologna (invariato), 6 a Imola (invariato), 18 a Ferrara (+1 rispetto a ieri),13 a Ravenna (invariato), 5 a Forlì (invariato), 1 a Cesena (-1) e 22 a Rimini (+2).
Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 13.803 a Piacenza (+30 rispetto a ieri, di cui 18 sintomatici), 11.777 a Parma (+119, di cui 71 sintomatici), 20.495 a Reggio Emilia (+167, di cui 64 sintomatici), 26.899 Modena (+330, di cui 188 sintomatici), 28.755 a Bologna (+300, di cui 118 sintomatici), 4.552 casi a Imola (+86, di cui 22 sintomatici), 7.447 a Ferrara (+120, di cui 28 sintomatici), 10.360 a Ravenna (+195, di cui 40 sintomatici), 5.124 a Forlì (+41, di cui 35 sintomatici), 4.774 a Cesena (+72, di cui 57 sintomatici) e 12.339 a Rimini (+114, di cui 71 sintomatici).
Economia, Romagna: 10,3% contrazione del valore aggiunto 2020
(Rimini)
I dati economici più aggiornati, presentati dalla Camera di commercio confermano le criticità che sta attraversando anche il sistema produttivo della Romagna - Forlì-Cesena e Rimini, dovute alla pandemia da Covid-19 e, soprattutto, consentono di capire le asimmetrie di impatto della crisi e il posizionamento del nostro territorio nel panorama regionale e nazionale.
Come prevedibile, vista l'eccezionalità e gravità della situazione generale, che ha portato a un blocco - mai sperimentato prima - delle attività produttive, anche nel nostro territorio quasi tutte le variabili e gli indicatori economici sono temporaneamente in terreno negativo.
A soffrire in modo particolare sono le imprese più piccole e meno strutturate, i settori del turismo, terziario, trasporti e logistica e alcuni importanti mercati di sbocco.
Per l'area Romagna, dopo un buon posizionamento a livello nazionale con il quale si era chiuso anche il 2019, i dati del 2020 confermano una diminuzione del valore aggiunto stimata al 10,3%. Complessivamente, considerata la maggiore incidenza del terziario, e in particolare del turismo, che caratterizza i nostri territori, è previsto un calo lievemente più significativo rispetto alla media regionale e nazionale, condizionato dalle maggiori difficoltà del territorio riminese rispetto a quello forlivese e cesenate. Le previsioni per il 2021 sono però positive, di resilienza e di progressivo recupero.
"Si sta chiudendo un anno particolarmente difficile, un anno in cui ci siamo trovati, tutto il mondo si è trovato, a vivere una situazione inimmaginabile, inaspettata e gravissima. La pandemia da Covid-19, ha portato con sé paura, dolore per le troppe morti e, inevitabilmente, una crisi sociale ed economica mai vista prima. I principali indicatori certificano che la situazione attuale è indubbiamente molto complessa, ma certo non senza soluzioni. In questo contingente abbiamo visto anche di che pasta siamo fatti, vediamo ogni giorno persone che reagiscono, imprenditori, che tra mille difficoltà si reinventano, resistono. – commenta Alberto Zambianchi, presidente della Camera di commercio della Romagna –. Il nostro compito ora, il dovere degli amministratori è quello di guardare al futuro in modo positivo, di riflettere su quanto fatto e quanto, tanto, c'è da fare per la ripartenza. Dalla crisi, nostro malgrado, dobbiamo anche trarre insegnamenti. La pandemia ha portato con sé un'occasione di innovazione "disruptive", dirompente, obbligandoci a rivoluzionare modelli che credevamo indiscutibili e facendo emergere ulteriori risorse e potenzialità. Un esempio su tutti, il balzo in avanti della digitalizzazione del Paese e delle imprese, ambito in cui l'Italia si trovava in una posizione arretrata rispetto ad altre economie simili. Questo è un cambiamento sociale e culturale, che occorrerà governare, ma è una sfida che possiamo vincere e che potrà incrementare crescita e sviluppo. In questo momento voglio rivolgere un pensiero di gratitudine a tutti gli imprenditori per i loro sforzi e assicurare che la Camera di commercio continuerà a lavorare, a fianco di Istituzioni e Associazioni, per il sostegno e lo sviluppo dell'economia del territorio. L'augurio che rivolgo a tutti noi per il nuovo anno è di potere disporre di cure risolutive contro questo virus e di volontà e capacità di costruire il futuro, con una visione comune di innovazione, resilienza e coesione. E di tornare ad abbracciarci, non solo virtualmente".
Focus: i dati aggiornati sull'economia della provincia di Rimini
La situazione generale - grave e incerta, provocata dal virus pandemico - ha determinato, nel corso del 2020, una forte contrazione dell'economia provinciale: flessione della produzione nel manifatturiero, decremento nelle vendite del commercio al dettaglio, riduzione delle esportazioni, rilevante incremento delle ore di cassa integrazione, crescita sensibile del tasso di disoccupazione e deciso calo del movimento turistico; a ciò si aggiungono le problematiche strutturali e congiunturali del comparto agricolo (aggravate da fenomeni meteorologici avversi). Note positive: la sostanziale stabilità delle localizzazioni e delle imprese attive e un aumento del fatturato nell'edilizia. In tale contesto, buona notizia è la ripresa del credito alle imprese, sostenuta da specifici interventi di garanzia pubblica.
Nel complesso, gli scenari Prometeia, aggiornati a ottobre, indicano un lieve aumento del valore aggiunto (in termini reali) per il 2019 dello 0,2% (inferiore a quello medio regionale e nazionale); nel 2020, invece, si prevede un forte calo (-11,1%), indotto dalle dinamiche del Covid-19, superiore alla variazione negativa regionale e nazionale. Per il 2021 è atteso un rimbalzo significativo (+6,4%) ma non sufficiente ad un pieno recupero della crescita persa nel 2020.
In dettaglio
Il tessuto imprenditoriale provinciale, al 31/10/2020, è costituito da 34.188 imprese attive (sedi), sostanzialmente stabili rispetto al 31/10/2019 (-0,2%); l'imprenditorialità è molto diffusa: 101 imprese attive ogni mille abitanti (89 in Emilia-Romagna, 85 in Italia). Più della metà (il 52,2% del totale delle imprese attive) sono imprese individuali, mentre le società di capitali, pari al 21,4% del totale, rappresentano una quota progressivamente crescente. Riguardo alla dimensione d'impresa, il 94,1% del sistema imprenditoriale provinciale è costituito da aziende con meno di 10 addetti.
In flessione il numero delle imprese artigiane (9.519 unità al 30/9/2020; -0,4% rispetto allo stesso periodo del 2019), così come decresce il numero delle imprese cooperative (278 unità al 31/10/2020; -1,4% annuo).
Le start-up innovative al 30/11/2020 risultano 93 (il 9,8% delle start-up regionali), in sensibile diminuzione rispetto a novembre 2019 (-18,4%).
Riguardo ai principali settori, al 31/10/2020 si contano 2.425 imprese agricole attive, in diminuzione del 2,0% rispetto al medesimo periodo del 2019; in lieve flessione anche le imprese del comparto Pesca e acquacoltura (199 unità, -0,5%). Nel mercato ittico all'ingrosso di Rimini, nel periodo gennaio-ottobre 2020, si rileva una flessione delle quantità commercializzate (-26,5% sul medesimo periodo del 2019) e una contrazione del valore del pescato (-25,5% rispetto a gennaio-ottobre 2019).
I dati relativi all'indagine congiunturale Unioncamere Emilia-Romagna, al terzo trimestre 2020, mostrano risultati decisamente negativi per tutti gli indicatori dell'industria manifatturiera: rispetto al terzo trimestre 2019, si assiste ad un sensibile decremento della produzione (-11,5%), del fatturato (-9,3%) e degli ordinativi (-10,2%). La variazione della produzione media degli ultimi 12 mesi (rispetto ai 12 precedenti) è pari al -12,5%. Dal punto di vista strutturale, al 31/10/2020, si rileva una diminuzione tendenziale (-0,7%) della consistenza delle imprese manifatturiere attive, che si attestano sulle 2.526 unità.
Per il settore delle costruzioni si riscontra un lieve incremento annuo nel numero delle imprese attive pari allo 0,3% (4.864 al 31/10/2020). In aumento, più deciso, anche il volume d'affari: +7,0% nel terzo trimestre del 2020, rispetto ad analogo periodo del 2019 (fonte: indagine congiunturale di Unioncamere Emilia-Romagna).
Riguardo al commercio al dettaglio, le vendite nel terzo trimestre 2020, rispetto al medesimo periodo del 2019, risultano in diminuzione (-3,6%); ne risentono, riguardo al comparto, sia l'alimentare (-2,8%) sia il non alimentare (-4,8%) e, riguardo alla dimensione, in misura maggiore la piccola e media distribuzione (rispettivamente, -5,3% e -3,5%) e minore la grande distribuzione (-0,8%). In termini di numerosità, invece, risultano in calo le imprese attive del commercio al dettaglio (4.876 aziende al 31/10/2020, -1,7%). Diminuisce, inoltre, anche la consistenza delle imprese nel settore del commercio nel suo complesso (all'ingrosso, al dettaglio e riparazioni autoveicoli), che conta 8.649 imprese al 31/10/2020 (-0,7% rispetto al 31/10/2019).
In sensibile decremento l'export provinciale (1.611 milioni di euro) nei primi nove mesi del 2020: -19,4% la variazione rispetto ad analogo periodo del 2019. Ciò è dovuto alla diminuzione del valore esportato dei principali prodotti, con l'unica eccezione rappresentata dalle bevande, in aumento del 24,7% (3,2% dell'export); in sintesi: -27,3% gli articoli di abbigliamento (17,8% del totale), -16,0% le macchine utensili e per la formatura dei metalli (15,1%), -36,5% le navi e imbarcazioni (9,6%), -7,2% le altre macchine di impiego generale (9,4%), -25,2% gli altri prodotti alimentari (3,7%), -3,9% i materiali da costruzione in terracotta (3,5%), -0,6% gli altri prodotti in metallo (3,3%), -46,8% gli elementi da costruzione in metallo (3,1%) e -27,4% gli apparecchi per uso domestico (2,9%). Decrescono, poi, le esportazioni verso l'Unione Europea (49,0% dell'export): -14,3%, causa le variazioni negative nei mercati di sbocco rappresentati da Francia (-8,1%), Polonia (-25,9%) e Spagna (-25,3%), mentre rimangono sostanzialmente stabili le esportazioni verso la Germania (+0,1%). In diminuzione, del 23,8%, anche l'export verso i Paesi Extra UE (51,0% del totale), complice sia il calo verso gli Stati Uniti (-27,1%, primo Paese mondiale) sia quello verso il Regno Unito (-33,1%).
Le imprese attive dei servizi di alloggio e ristorazione (4.706 unità al 31/10/2020) sono in diminuzione rispetto al 31/10/2019 (-0,9%). I dati provvisori relativi al movimento turistico nel periodo gennaio-settembre 2020, per la provincia di Rimini, registrano una forte diminuzione annua degli arrivi del 43,7% e delle presenze del 43,9%: la clientela straniera è quella che ne risente maggiormente, facendo segnare un -66,1% negli arrivi e un -67,6% nelle presenze, mentre risulta più ridotto il calo del turismo nazionale (-37,6% di arrivi, -36,4% di presenze). Risultato dovuto ad una serie di fattori, tra i quali i principali sono: sospensione della ricettività turistica dal mese di marzo fino a circa la metà di maggio dovuta alle disposizioni di contenimento del Covid-19, riduzione della capacità di spesa degli italiani e diminuzione degli spostamenti per timore del contagio.
Le imprese attive nel settore "trasporti di merci su strada" sono in flessione del 5,1% su base annua (580 unità al 31/10/2020), analogamente alla dinamica del settore nel suo complesso (944 unità, -3,6%). Decisamente negativi, causa chiusura in diversi periodi dell'anno per emergenza covid-19, i dati sul movimento passeggeri all'aeroporto Fellini di Rimini: -90,1% di arrivi e -89,7% di partenze nel periodo gennaio-ottobre 2020, rispetto al medesimo intervallo del 2019.
I dati ISTAT Forze di lavoro relativi al secondo trimestre 2020 (media annua), rilevano per la provincia di Rimini:
- un tasso di attività 15-64 anni (71,9%) inferiore al dato regionale (73,7%) ma superiore a quello nazionale (64,6%);
- un tasso di occupazione 15-64 anni (64,8%) più basso rispetto al dato regionale (69,6%) ma migliore di quello nazionale (58,6%);
- un tasso di disoccupazione 15 anni e più (9,6%) più alto sia della media regionale (5,3%) sia di quella nazionale (9,0%);
- un tasso di disoccupazione giovanile 15-24 anni (34,3%) maggiore rispetto a quello dell'Emilia-Romagna (20,6%) e dell'Italia (27,6%).
I dati "destagionalizzati" SILER relativi ai rapporti di lavoro dipendente, elaborati dall'Agenzia Regionale per il lavoro dell'Emilia-Romagna, mostrano un saldo occupazionale (differenza tra attivazioni e cessazioni lavorative) negativo per il periodo marzo-giugno 2020 (-7.980 unità) e, complice la ripresa delle attività legate al commercio e al turismo, positivo nel mese di luglio (+3.675 unità).
Nel periodo gennaio-ottobre 2020 risultano autorizzate 16.180.403 ore di Cassa Integrazione Guadagni, con un rilevante incremento, causa disposizioni specifiche Covid-19, rispetto ad analogo periodo 2019 (+1389,1%). In fortissimo aumento il ricorso alla CIG Ordinaria (63,7% della CIG totale), che comprende, nello specifico, le suddette disposizioni, mentre ricompare la CIG in deroga (33,6%) che nel 2019 non era stata prevista. Il 50,1% dello ore totali di CIG autorizzate si ritrova nel settore manifatturiero; a seguire, commercio (20,1%) e costruzioni (8,1%).
Riguardo all'andamento del credito, al 30 settembre 2020 i prestiti bancari alle imprese, che ammontano a 5,5 miliardi di euro (il 61% del totale clientela), risultano in aumento del 9,1% rispetto al medesimo periodo del 2019: variazione positiva sia per quelli alle imprese medio-grandi (+11,9%) sia per quelli alle piccole imprese (+2,1%). A livello settoriale, si registrano incrementi dei prestiti, in forma decisa, al manifatturiero (+20,0%) e verso il settore dei servizi (+9,0%); calano, invece, i prestiti all'edilizia (-1,2%). In lieve aumento anche il credito erogato alle famiglie (+0,6%). Le sofferenze sui prestiti totali, al secondo trimestre 2020, sono state pari al 5,13% (Emilia-Romagna: 4,43%, Italia: 3,74%), con trend in calo; in diminuzione anche il ritmo di crescita delle nuove sofferenze rilevato in provincia nel terzo trimestre 2020 (+1,5%), che risulta inferiore a quello regionale (+1,9%).
In relazione al Fondo di Garanzia per le PMI, a seguito dei provvedimenti adottati per fronteggiare la crisi economica fortemente aggravata dall'emergenza sanitaria, nel corso dell'anno è stato registrato un netto aumento delle domande pervenute. Tra il 17 marzo e il primo dicembre, infatti, nella provincia di Rimini sono state registrate 12.111 operazioni di finanziamento (9,6% del totale regionale), di cui il 71,6% riferite ai prestiti entro i 30mila euro, per un importo finanziato pari a 759 milioni di euro (63mila euro come importo finanziato medio). Tali operazioni, che hanno riguardato, grazie al Decreto Liquidità, una platea più ampia di imprese (quelle con meno di 500 addetti), nel periodo considerato sono state pari a 35 ogni 100 imprese attive (32 in Emilia-Romagna, 28 in Italia). Le domande pervenute nell'intero anno 2019 erano state 640.