Aggiornamento coronavirus: 196 positivi, 6 decessi, 160 guariti
(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 152.204 casi di positività, 1.745 in più rispetto a ieri, su un totale di 16.762 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri scende al 10,4%. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 840 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 364 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 503 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 45,8 anni.
Sui 840 asintomatici, 413 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 93 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 8 con gli screening sierologici, 10 tramite i test pre-ricovero. Per 316 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province vede Modena con 381 nuovi casi, Bologna (355), Reggio Emilia (228), Rimini (196), Ravenna (131), Parma (87), Piacenza (80), Ferrara (65). Poi Cesena (87), Imola (78) e Forlì (57). Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 16.762 tamponi, per un totale di 2.398.435. A questi si aggiungono anche 739 test sierologici e 5.156 tamponi rapidi effettuati da ieri. Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.920 in più rispetto a ieri di cui 160 a Rimini e raggiungono quota 82.928. I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 62.326 (-250 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 59.355 (-214), il 95,2% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano 75 nuovi decessi: 4 a Piacenza (tre donne, rispettivamente di 71, 91e 98 anni; e un uomo di 76 anni), 2 in provincia di Parma (una donna di 87 anni e un uomo di 91 anni); uno in provincia di Reggio Emilia (si tratta di un uomo di 71 anni); 4 nel modenese (due donne, entrambe di 86 anni, e due uomini, rispettivamente di 88 e 90 anni); 41 in provincia di Bologna (24 donne – di 57e 65 anni, due di 77anni, due di 85 anni, due di 86, una di 87, una di 88, una di 90, una di 93, una di 94, due di 95, due di 96 anni, due di 98 anni, una di 100 anni. Le rimanenti 4 donne, dell’imolese, sono rispettivamente di45, 64, 83, 86 anni; e 17 uomini – 66 e 68 anni, due di 74anni, uno di 77, due di 80 anni, uno di 82, uno di 84, uno di 85, uno di 89, due di 90, uno di 91, e tre di Imola: di 78, 83 e 84 anni; 6 nel ferrarese (una donna di 93 anni e 5 uomini, rispettivamente di 73, 83, 85, 91 e 92 anni); 10 in provincia di Ravenna (6 donne – di 84, 86, 88, 90, 93 e 95 anni – e 4 uomini, rispettivamente di 78, 87, 92 e 93 anni); uno a Forlì-Cesena (e precisamente: una donna di 90 anni); 6 nel riminese (due donne di 89 e 91 anni; e 4 uomini, rispettivamente di 69, 75, 85 e 87 anni). In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 6.950.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 207 (+1 rispetto a ieri), 2.764 quelli negli altri reparti Covid (-37). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 16 a Piacenza (+1 rispetto a ieri), 15 a Parma (-3), 21 a Reggio Emilia (-2), 39 a Modena (+4), 55 a Bologna (numero invariato rispetto a ieri), 6 a Imola (+1), 15 a Ferrara (invariato), 17 a Ravenna (+1), 4 a Forlì (-1), 1 a Cesena (invariato) e 18 a Rimini (invariato).
Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 14.147 a Piacenza (+80 rispetto a ieri, di cui 45 sintomatici), 12.105 a Parma (+87, di cui 60 sintomatici), 21.279 a Reggio Emilia (+228, di cui 107 sintomatici), 27.922 Modena (+381, di cui 221 sintomatici), 30.026 a Bologna (+355, di cui 159 sintomatici), 4.829 casi a Imola (+78, di cui 16 sintomatici), 7.703 a Ferrara (+65, di cui 19 sintomatici), 10.895 a Ravenna (+131, di cui 63 sintomatici), 5.347 a Forlì (+57, di cui 42 sintomatici), 5.010 a Cesena (+87, di cui 69 sintomatici) e 12.941 a Rimini (+196, di cui 104 sintomatici).
Export: segno meno a causa di covid e brexit
(Rimini) Nei primi nove mesi dell'anno le conseguenze del Covid-19, con il successivo lockdown delle imprese, e l'effetto Brexit, con l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, hanno inciso negativamente sulle esportazioni del territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini; tale andamento trova spiegazione, da un lato, nella diminuzione del valore esportato dei principali prodotti, dall'altro, nella perdita di quote di mercato estero. Unica nota positiva, il rallentamento del trend negativo dell'export nel 3° trimestre rispetto ai due precedenti.
Export delle imprese: aggregato Romagna – Forlì-Cesena e Rimini. Nel periodo gennaio-settembre 2020 nel sistema aggregato Romagna - Forlì-Cesena e Rimini le esportazioni ammontano a 4.085 milioni di euro, con un calo del 14,5% rispetto allo stesso periodo del 2019, superiore sia alla variazione negativa regionale (-10,6%) sia a quella nazionale (-12,5%). Tale decisa diminuzione è dovuta soprattutto al forte decremento dell'export nel secondo trimestre dell'anno in corso (-32,1% su aprile-giugno 2019), con il primo e il terzo trimestre caratterizzati, invece, da cali annui più contenuti (rispettivamente, -6,5% e -3,4%); nello specifico, quindi, il trimestre luglio-settembre fa segnare un rallentamento della diminuzione delle esportazioni. Nel dettaglio, diminuisce il valore esportato dei principali prodotti, con l'unica eccezione rappresentata dai mobili (5,0% dell'export), in crescita del 5,3%: -20,4% le navi e imbarcazioni (7,9% del totale), -28,1% gli articoli di abbigliamento (7,7%), -13,8% le macchine utensili e per la formatura dei metalli (6,9%), -6,2% le altre macchine di impiego generale (5,6%), -15,0% per tubi, condotti, profilati cavi e accessori in acciaio (5,2%), -1,4% le altre macchine per impieghi speciali (4,7%), -11,2% gli apparecchi per uso domestico (4,5%), -32,7% gli articoli sportivi (4,2%) e -25,5% le calzature (4,1%). In decremento, inoltre, le esportazioni verso l'Unione Europea (55,6% dell'export): -11,3%, causa le variazioni negative nei principali mercati di sbocco rappresentati da Francia (-7,9%, primo Paese mondiale), Germania (-5,7%), Spagna (-19,5%) e Polonia (-18,2%). In diminuzione, del 18,2%, anche l'export verso i Paesi Extra UE (44,4% del totale), complice i cali verso gli Stati Uniti (-21,3%) e il Regno Unito (-23,8%).
Export delle imprese: focus provinciale Rimini. Nel periodo gennaio-settembre 2020 in provincia di Rimini le esportazioni ammontano a 1.611 milioni di euro, con un calo del 19,4% rispetto allo stesso periodo del 2019, superiore sia alla variazione negativa regionale (-10,6%) sia a quella nazionale (-12,5%). Tale decisa diminuzione è dovuta soprattutto al forte decremento dell'export nel secondo trimestre dell'anno in corso (-40,5% su aprile-giugno 2019), con il primo e il terzo trimestre caratterizzati, invece, da cali annui più contenuti (rispettivamente, -9,9% e -5,0%); nello specifico, quindi, il trimestre luglio-settembre fa segnare un rallentamento della diminuzione delle esportazioni. In calo risulta il valore esportato di tutti i principali prodotti, con l'unica eccezione delle bevande, in aumento del 24,7% (3,2% dell'export): -27,3% gli articoli di abbigliamento (17,8% del totale), -16,0% le macchine utensili e per la formatura dei metalli (15,1%), -36,5% le navi e imbarcazioni (9,6%), -7,2% le altre macchine di impiego generale (9,4%), -25,2% gli altri prodotti alimentari (3,7%), -3,9% i materiali da costruzione in terracotta (3,5%), -0,6% gli altri prodotti in metallo (3,3%), -46,8% gli elementi da costruzione in metallo (3,1%) e -27,4% gli apparecchi per uso domestico (2,9%). Decrescono, poi, le esportazioni verso l'Unione Europea (49,0% dell'export): -14,3%, causa le variazioni negative nei mercati di sbocco rappresentati da Francia (-8,1%), Polonia (-25,9%) e Spagna (-25,3%), mentre rimangono sostanzialmente stabili le esportazioni verso la Germania (+0,1%). In diminuzione, del 23,8%, anche l'export verso i Paesi Extra UE (51,0% del totale), complice sia il calo verso gli Stati Uniti (-27,1%, primo Paese mondiale) sia quello verso il Regno Unito (-33,1%).
La Taverna degli artisti è bottega storica
(Rimini) Anche il ristorante Taverna degli Artisti è entrato nell’Albo e può fregiarsi del titolo di Bottega Storica del Comune di Rimini. Il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino, ha consegnato alla famiglia Pappano, che la gestisce dal 1998, la speciale targa di Bottega Storica con cui, tramite un Qr Code, viene messa “in rete” con le altre Botteghe storiche riminesi, valorizzandone l’identità attraverso schede e immagini di ieri e di oggi e creando speciali itinerari tematici per andare “di bottega in bottega” (www.botteghestoricherimini.it ).
Il ristorante, aperto nel 1967, è stato il ritrovo riminese delle celebrità. Non c’è stato cantante, attore o regista che, tra gli anni Sessanta e Settanta, non si sia seduto al tavolo della Taverna degli Artisti. Famoso rimane il “tavolo imperiale”, il più ricercato, rimasto tutt’ora identico e fruibile. Situato nel cuore di Marina Centro, a pochi metri dal Grand Hotel e dal mare, dal 1998 è gestito dalla famiglia Pappano. Mario insieme alla moglie hanno trasmesso la loro passione per la ristorazione e l’accoglienza ai figli e ora anche Elena, Leonardo e Antonio sono parte integrante della Taverna degli Artisti. Una sintonia familiare che ha permesso a questo storico luogo della Rimini della Dolce Vita di risplendere anche ai giorni nostri. Più di ogni altra cosa a distinguere la Taverna degli Artisti è la valorizzazione del Made in Italy e la scelta, in primis, di una produzione sempre artigianale e degli ingredienti genuini e tipici di altissima qualità.
“Siamo fieri di questo riconoscimento – spiega la famiglia Pappano – proprio perché attesta ufficialmente la storia del nostro locale. Anche con i lavori di ammodernamento che abbiamo fatto con la nostra gestione, abbiamo lasciato intatta l’atmosfera magica che la Taverna ha sempre avuto e che si respira ancora. Credo che il Comune abbia fatto bene ad incentivare l’Albo delle Botteghe Storiche: Rimini ha tanti negozi e locali che la rappresentano e con il progetto di valorizzazione di Confcommercio tutti potranno conoscerne la storia e andarli a visitare”.
“Passione e creatività della famiglia Pappano danno ogni giorno lustro a questo storico locale di Marina Centro – dice il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino -. La Taverna degli artisti merita questa iscrizione all’albo delle Botteghe Storiche, così come merita di essere visitato per un pranzo e, quando sarà possibile, una bella cena. Un luogo esclusivo, che negli anni ha visto sedere ai suoi tavoli il jet set italiano ed è ancora oggi capace di risplendere grazie all’impegno quotidiano di un’intera famiglia”.
Lettera del vescovo alle autorità: politica serva il bene
(Rimini) L’Italia ai tempi della pandemia e il desiderio di un apolitica al servizio del bene e del bene comune sono tra gli spunti che il vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, ha deciso di affidare a una lettera indirizzata ai politici locali. La missiva (il testo integrale in allegato) è ispirata all’enciclica di papa Francesco ‘Fratelli tutti’ e sostituisce in via straordinaria il tradizionale incontro della diocesi con la politica. È ispirata dalla recente enciclica di Papa Francesco, Fratelli tutti, dedicata alla fraternità e all'amicizia sociale.
"La Lettera viene diffusa per esteso sul settimanale diocesano ilPonte – spiega Don Pierpaolo Conti, Direttore dell'Ufficio Diocesano per Pastorale Sociale – inoltre è affidata ai media diocesani (newsrimini, IcaroTV e Radio Icaro) e a tutti i media presenti e operanti sul territorio della Diocesi di Rimini. Intende arricchire il servizio di ognuno con riflessioni e motivazioni di valore, che possono contribuire al migliore svolgimento dei compiti assegnati".
Sigismondo d'oro, quest'anno va all'ospedale Infermi
(Rimini) Al presidio sanitario territoriale, Ospedale 'Infermi' di Rimini, alla sceneggiatrice e produttrice televisiva e cinematografica Laura Paolucci e al manager d'azienda e amministratore delegato del Fondo Strategico Italiano Maurizio Tamagnini, è assegnato per l'anno 2020 il Sigismondo d'Oro. La consegna avverrà nella giornata di mercoledì 23 dicembre. Nel pieno rispetto delle prescrizioni di contrasto alla diffusione del Covid, la cerimonia avverrà esclusivamente con modalità tecnologiche smart, in diretta streaming sui canali d'informazione comunali. La cerimonia è organizzata con il sostegno di Ieg.
"Nell'anno più difficile dal dopoguerra a oggi- spiega il sindaco Andrea Gnassi- la decisione è caduta su due figure e una istituzione di scienza e lavoro collettivo che simboleggiano bene la storia e l'orizzonte futuro della nostra città. L'eccezionale abnegazione di medici, infermieri, personale sanitario, i nostri eroi, in questo drammatico anno del Covid insieme al modello organizzativo sanitario del territorio costruito negli anni e riorganizzato per la pandemia ha consentito e consentirà a Rimini di guardare al futuro con concreta speranza di giustizia sociale, con una sanità eccellente per tutti. Un Sigismondo d'oro in questo caso ad un corpo collettivo dei 'nostri eroi' della sanità pubblica di oggi e di domani. E un domani in cui Rimini assumerà il ruolo di protagonista internazionale attraverso la sua nuova dimensione urbana. La salute, l'economia che sostiene le imprese, la cultura che moltiplica le sue forme e i suoi linguaggi per essere sempre al centro della contemporaneità, sono le sfide che Rimini, l'Italia, il mondo deve pianificare per uno sviluppo differente, perché 'nulla sarà più come prima'. Di queste sfide Laura Paolucci è protagonista discreta da anni, elemento fondamentale di un'impresa e di una storia culturale che dall'Italia, con i suoi personaggi e la sua narrazione, parla e fa identificare il mondo. In lei lo spirito delle donne del nostro tempo. Ho letto di recente una intervista a Maurizio Tamagnini in cui confidava che quella cicatrice che porta ancora sull'avambraccio se la è fatta da giovane, versandosi il brodo bollente addosso durante un servizio da cameriere a Rimini. È una storia che trasmette il senso del lavoro e di tante generazioni riminesi. Un grande uomo d'impresa che in Europa e nel mondo quasi rivendica con orgoglio da dove è cominciata la sua storia di successo e che oggi continua affiancando chi prova a fare impresa e creare lavoro. In quella cicatrice voglio intravedere un messaggio e un segno: siamo quel che siamo per sempre, e questo per chi è di questa città non è un limite ma l'invito all'infinito".
Metromare: collaudo positivo con i bus tradizionali
(Rimini) Tutte le verifiche e le prove effettuate sull’infrastruttura hanno avuto esito favorevole: è questo l’esito ufficiale del collaudo di USTIF, l’ufficio preposto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha rilasciato ieri il nulla-osta per l’apertura al pubblico esercizio dell’impianto fisso del trasporto rapido costiero Rimini-Riccione, composto di linea aerea, sottostazioni e impianti di terra del sistema di ausilio. Ora si attende il rilascio di analogo nulla-osta della commissione anche per i mezzi a trazione elettrica, i filoveicoli VAN HOOL “Exqui.City18T” .
“La procedura di collaudo procede bene – commenta il presidente della Provincia di Rimini Riziero Santi – e ringrazio USTIF per l'impegno e la collaborazione dimostrati. Naturalmente c’è soddisfazione quando si compie una tappa importante come quella di ieri, frutto del lavoro di squadra con PMR, Start Romagna e il Comune di Rimini. Si avvicina il momento in cui Metromare, dopo l’esercizio sperimentale che ne ha dimostrato con evidenza tutti i vantaggi per il territorio, diventerà operativo nella sua forma definitiva.”
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Capodanno a San Marino | Confusione e restrizioni | Minacce al sindaco
17 dicembre
Scuola e rischio assembramenti | L'avvento della zona rossa | Stanziati i fondi per il lockdown
Manifesti "Provita", Montevecchi: negare affissione è pura ideologia
(Rimini) "Ci troviamo davanti ad una vera e propria censura ideologica perpetrata da parte della Giunta del Partito Democratico di Rimini, ormai divenuta sistematica in tante città del nostro Paese". Interviene così il consigliere regionale riminese della Lega Matteo Montevecchi, in merito alla decisione dell'amministrazione comunale riminese di vietare l'affissione dei manifesti della campagna nazionale di Pro Vita e Famiglia sulla pillola Ru486.
"Il falso messaggio che sta passando - rimarca Montevecchi - non è quello di Pro Vita come qualcuno cerca di far credere, semmai è quello mainstream che cerca di accelerare sempre di più il processo di desacralizzazione della vita umana e di banalizzazione dell'aborto, come se non si trattasse nemmeno più di un dramma. Ben venga invece il confronto, il dibattito affinché possa finalmente passare il messaggio che quella pillola non è affatto una caramella, non è innocua e indolore e che l'aborto non è un metodo contraccettivo".
"Pochi mesi fa - sottolinea Montevecchi - a Riccione si è svolta una bellissima mostra sulla vita del celebre genetista francese Jérôme Lejeune e sulla sua straordinaria testimonianza in difesa della dignità della vita, grazie ai ragazzi di 'Centro21-Cuore21', a cui presenziò anche il presidente dell'Assemblea Legislativa Emma Petitti (PD). Ebbene, Jérôme Lejeune non aveva timore nel definire questa pillola 'il primo pesticida umano'. Seguendo il controverso ragionamento della Giunta del Partito Democratico di Rimini quindi anche un evento del genere su Lejeune non dovrebbe essere permesso? Sarebbe davvero assurdo".
Inoltre Montevecchi continua: "Oggi si rischia di essere etichettati e censurati per la sola 'colpa' di essere dalla parte della vita. Questo la dice lunga su coloro che, almeno all'interno del nome del loro partito, si fanno chiamare 'democratici', quando poi, come in questo caso, sono i primi a negare quella libertà che tanto invocano tramite decisioni liberticide come quest'ultima presa nei confronti dei manifesti di Pro Vita e Famiglia".
"Il Partito Democratico, al posto di ostacolare in tutto il Paese la libertà di espressione e di pensiero di chi non la pensa come loro o di chi semplicemente non rispetta i parametri politicamente corretti del pensiero unico, dovrebbe pensare bene di trovare soluzioni alla drammatica crisi demografica che vive il nostro paese, dato che nascono sempre meno bambini. Ogni anno tocchiamo il minimo storico delle nascite dall'Unità d'Italia ad oggi. Si dedicassero ad approvare le politiche pro family e pro life per cercare di invertire questa tendenza, invece di respingerle sempre e comunque in modo ideologico".
Paesani sindaco? Il centro destra: "pura fantasia"
(Rimini) La notizia è apparsa oggi sul giornale online Chiamamicittà. Il centro destra starebbe pensando di candidare Lucio Paesani, imprenditore nel settore dei locali e gestore in prticolare del Coconuts, quale sindaco di Rimini nel 2021. La lega, però, ha inviato una nota stampa che né smentisce né conferma la notizia, firmata da Jacopo Morrone (Lega), Gioenzo Renzi (FdI) e Antonio Barboni (FI). “Ringraziamo l’agenzia stampa ‘Chiamami Città’ per l’attenzione che riserva al nostro lavoro programmatorio per Rimini 2021, ma ciò che scrive la Redazione nel comunicato odierno è pura fantasia”, dico i tre esponenti del centro destra. “Di certezze assolute ancora non ce ne sono. L’amico Lucio Paesani è una grandissima risorsa per la città e per l’ampia area che si è riunita intorno all’ambizioso progetto che si sta elaborando, ma ancora è troppo presto per ‘bruciare’ inutilmente nomi di prestigio nella hit parade delle candidature. Giustamente Paesani si è schierato contro il Governo Conte, che, con i continui ‘stop and go’, sta mandando a gambe all’aria l’economia del paese. Come tante personalità locali, Paesani sarà certamente in campo perché Rimini ritorni ad essere un punto di riferimento per l’Emilia-Romagna e per la costa adriatica. Il lascito del Pd e del centrosinistra non è certamente esaltante. Per quanto siano verosimili le classifiche stilate annualmente da quotidiani nazionali, Rimini è precipitata, in ambiti importanti della vita cittadina, a livelli poco invidiabili. C’è dunque molto da fare, da recuperare e da progettare, dopo gli ultimi fallimentari anni di amministrazione Gnassi. Crediamo, quindi, che più che le illazioni per il toto-candidati, le priorità siano altre”.