Confesercenti, un operatore sanitario per il presepe del vescovo
(Rimini) Confartigianato Imprese Rimini e Coldiretti Rimini hanno consegnato al Vescovo di Rimini, S.E. Francesco Lambiasi, la ‘statuina dell’anno’ da posizionare nel Presepe della Diocesi di Rimini.
L’iniziativa nazionale vuole rendere omaggio attraverso l’arte e il valore artigiano di eccellenza al mestiere dell’anno: l’operatore sanitario. La statuina è stata realizzata in esclusiva dalla prestigiosa bottega d’arte napoletana ‘La Scarabattola dei Fratelli Scuotto’. Oltre a Monsignor Lambiasi, alla consegna erano presenti Valeria Piccari (Vicepresidente Confartigianato Imprese Rimini) e Giuseppe Savioli (Coldiretti)
Ristori governo, la 'Brigata del diavolo' cucina per i poveri
(Rimini) I “ristori” del governo saranno usati per donare oltre cento pranzi alle famiglie che da sole non riuscirebbero a celebrare al meglio la giornata di festa. Questa l’iniziativa natalizia della Brigata del Diavolo, associazione che da fine 2017 mette insieme oltre venti fra i più importanti cuochi della Romagna per far vivere e conoscere i territori attraverso il traino della cucina. Proprio per il suo “status” e per l’impossibilità di portare a termine le attività già organizzate, l’organismo ha ottenuto un contributo a fondo perduto e i soci hanno deciso di destinarlo appunto a un’iniziativa solidale. Per concretizzarla, la Brigata del Diavolo ha coinvolto il Convento di Santa Croce di Villa Verucchio e i Comuni di Verucchio e Poggio Torriana perché individuassero attraverso i rispettivi Servizi Sociali i nuclei in maggiori difficoltà economiche e lo screening ha visto aderire all’iniziativa una trentina di nuclei familiari.
Si è quindi immediatamente innescato un moto solidaristico collettivo e si è costituita una brigata di 10 cuochi e un panificatore che si è immediatamente messa al lavoro per predisporre un menu delle feste in tre portate. Adattandolo alle esigenze delle famiglie coinvolte. A loro si sono aggiunti inoltre un albergatore e un produttore di vino che hanno messo a disposizione le bottiglie per completare il menu. Nella prima mattinata di venerdì 25 dicembre, i cuochi si ritroveranno al Convento del Cipresso di San Francesco per ultimare le preparazioni nella cucina messa a disposizione dai frati e da lì un gruppo di una quindicina di persone fra volontari e amministratori si occuperà poi della consegna degli oltre 100 pranzi, portando ai vari nuclei familiari l’augurio dell’intera Brigata del Diavolo. I cuochi prepareranno il pranzo anche per gli undici frati al momento ospiti del Cipresso, un luogo sacro che la Brigata del Diavolo intende contribuire a rendere sempre più un punto di riferimento per la solidarietà sul territorio.
Terapia intensiva neonatale, un diario per i genitori
(Rimini) “Il primo viaggio insieme”: sotto l’albero di Natale un diario per i genitori della terapia intensiva neonatale di Rimini. A realizzarlo Urbano Marano, papà di due gemelline nate premature, Bianca ed Allegra, disegnatore per passione di vignette molto popolari in rete (firmate #ILROMPI). Il diario, stampato in 300 copie grazie al contributo di Krona Koblenz spa, azienda dove il padre lavora come responsabile Marketing, nasce da una idea di Natascia Simeone, infermiera esperta di sviluppo del neonato prematuro, che lavora nella Terapia Intensiva Neonatale (Tin) di Rimini, diretta dalla dott.ssa Gina Ancora. “Insieme alla mia titolare abbiamo voluto che questa donazione avvenisse prima di Natale, giorno in cui si celebra la natività: "Natalis Solis Invicti", come dicevano gli antichi romani, ossia la nascita del nuovo sole che, dopo la notte più lunga dell'anno, riprendeva nuovo vigore” racconta Urbano. Si tratta di un Diario di Bordo che permette ai genitori di descrivere e fotografare eventi importanti durante il ricovero del loro bambino in Tin. "Le emozioni sono intense e ti accorgi che nulla è sotto il tuo controllo, tutto ruota attorno a quei piccoli guerrieri che stanno in una mano e che attimo dopo attimo prendono a morsi la vita”, spiega il papà di Bianca ed Allegra. Dentro la Tin nulla è scontato. “Per farvi capire” continua Urbano, “vedere finalmente il proprio bimbo succhiare poche gocce di latte diventa un momento da festeggiare, così come l'aumento di peso di 5 o 10 grammi, il primo attacco al seno, il primo bagnetto, il passaggio dall’incubatrice al lettino!” Le pagine del diario forniscono la possibilità di annotare emozioni e sentimenti che mamma e papà insieme ai fratellini e ai nonni vivono durante la lunga permanenza nel reparto. Al suo interno ci sono anche ampi spazi dedicati alla “medicina narrativa” in cui possono essere i genitori o gli operatori a parlare al posto del bambino. Altre pagine come “La visita medica”, “Il colloquio con l’equipe” permettono invece al genitore di annotare aspetti medici o legati allo sviluppo che, spesso per lo stress della situazione, non sempre ricordano. Un’altra peculiarità che rende unico questo diario è che i genitori possono comporlo come meglio credono ed in base al loro percorso in Tin, vista la possibilità di aggiungere o togliere pagine. “Il Primo Viaggio Insieme”, viene rappresentato sulla copertina con un treno che si muove all’interno delle pagine del diario e che rappresenta il viaggio della famiglia all’interno della Tin.
22 dicembre
Vaccine day per 70 riminesi | Tamponi rapidi: sono subito finiti | Giudice Pasini, nomina annullata
Regione: tutto pronto per il Vaccine day
(Rimini) Tutto pronto in Emilia-Romagna per il Vaccine Day: domenica 27 dicembre, come stabilito peraltro a livello nazionale, le prime dosi di vaccino Pfizer-BioNtech (9.750 per l'avvio in tutt'Italia) verranno somministrate su tutto il territorio da Piacenza a Rimini, a 975 professionisti della sanità regionale tra medici, infermieri, operatori socio-sanitari. Nella giornata di domenica verranno vaccinati i medici e gli infermieri, con precedenza ai vaccinatori che saranno in prima linea in questa campagna. L'organizzazione della giornata è in carico alle singole Aziende, con la supervisione dell'assessorato regionale alle Politiche per la salute.
"Ci siamo mossi in tempi rapidissimi- sottolineano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l'assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- per essere pronti il 27 dicembre, giornata che possiamo definire veramente storica. I primissimi a essere vaccinati, quasi mille in Emilia-Romagna, saranno i medici, gli infermieri, gli operatori socio-sanitari delle strutture sanitarie, quelli che ormai da mesi sono in prima linea nella lotta al virus. Abbiamo lavorato insieme alle Aziende sanitarie, che ringraziamo per la collaborazione e la prontezza di risposta fornita, per mettere in campo un'organizzazione a dir poco complessa, che ci consentirà di avviare il percorso di uscita dalla pandemia. Il 27 dicembre sarà un giorno tanto atteso quanto importante, e siamo certi che tutto andrà per il meglio".
Da Piacenza a Rimini, i luoghi del Vaccine Day. In Emilia-Romagna ogni Azienda ha già predisposto il luogo esatto, all'interno delle strutture sanitarie presenti sul territorio di competenza, dove il 27 verranno somministrate le vaccinazioni. Piacenza ha scelto il Laboratorio analisi dell'ospedale; Parma vaccinerà presso l'Ospedale Maggiore; Reggio Emilia nei locali dell'ex ospedale Spallanzani; a Modena la somministrazione avverrà presso l'aera di riabilitazione dell'ospedale di Baggiovara. A Bologna le vaccinazioni verranno somministrate presso l'Autostazione e alla Casa di Residenza Cardinal Giacomo Lercaro mentre a Imola il Vaccine Day si svolgerà nel Medical Centre dell'Autodromo, inaugurato a fine ottobre scorso; a Ferrara il luogo identificato è l'Ospedale Sant'Anna di Cona mentre per la Romagna i centri individuati sono il Pala De Andrè a Ravenna, il Quartiere Fieristico di Rimini e Cesena Fiera.
Per quanto riguarda i vaccinatori che presteranno servizio domenica prossima, non esiste un "team tipo" – come ci sarà invece nella campagna vaccinale vera e propria – ma è a discrezione dell'organizzazione aziendale. Tutte le Aziende, peraltro, hanno già individuato, e inviato al ministero della Salute, i nominativi di medici e infermieri che il 27 vaccineranno i propri colleghi.
Vaccine Day, i numeri per Azienda. Un "esercito" di circa 180mila professionisti, da Piacenza a Rimini, tra chi lavora nella sanità (92mila 600 addetti) e chi nelle strutture per anziani e disabili (84mila 600 persone): è questa la prima fascia di popolazione che, come peraltro ha previsto il ministero della Salute in base alla prima quota di vaccino assegnato, sarà sottoposta a vaccinazione. Domenica 27 dicembre si partirà con i primi 975 operatori sanitari (a partire da coloro che poi dovranno effettuare le vaccinazioni sui colleghi) così distribuiti: 50 a Piacenza, 100 a Parma, 100 a Reggio Emilia, 150 a Modena, 225 (+50 per una CRA) Bologna (inclusi il personale degli Istituti Ortopedici Rizzoli), 25 a Imola, 50 a Ferrara e 225 nel territorio dell'Ausl della Romagna.
Una cabina di regia per ogni Azienda sanitaria. Ogni Azienda sanitaria si è dotata di una cabina di regia per l'organizzazione della vaccinazione. Nei territori dove ci sono anche Irccs e Aziende ospedaliero-universitarie, sarà definita un'unica cabina di regia. Coordinata dalla Direzione sanitaria, e composta da un medico della Direzione sanitaria (che svolgerà il ruolo di referente con la Regione), un medico di sanità pubblica, un medico di cure primarie, un responsabile della Direzione assistenziale, un responsabile della Direzione attività socio-sanitaria, un farmacista (responsabile dell'hub che conterrà le dosi vaccinali), un referente del Servizio Ict, un medico competente aziendale, un referente della Protezione civile, un referente dell'Ordine dei medici provinciale.
I vaccini: partenza dal Belgio e arrivo in Italia, ecco il calendario. Le dosi di vaccino con destinazione Italia partiranno dal Belgio giovedì 24 dicembre; saranno consegnate direttamente da Pfizer in un unico punto nazionale, a Roma, all'Irccs Lazzaro Spallanzani, il 26 dicembre, per essere poi ripartite tra le Regioni e le pubbliche amministrazioni dalle Forze Armate. Le dosi saranno distribuite in Cryo - box, all'interno di borse, per mantenere la temperatura di 2-8°. Le borse verranno prelevate dall'Esercito allo Spallanzani e, con diversi mezzi (su gomma, aerei), trasportate nei 20 punti di somministrazione individuati, la mattina del 27 dicembre per consentire l'avvio del Vaccine Day. L'orario di inizio per la vaccinazione in Emilia-Romagna, che sarà lo stesso per tutte le Aziende, sarà definito nei prossimi giorni.
La variante inglese del Coronavirus, la Regione già in campo. Per quanto riguarda la variante inglese del virus, la Regione Emilia-Romagna ha subito attivato i propri laboratori sottoponendo a test chi è rientrato ieri dall'Inghilterra. Come stabilisce l'ordinanza ministeriale emanata ieri, le persone che si trovano nel territorio nazionale e che nei quattordici giorni antecedenti le disposizioni ministeriali hanno soggiornato o transitato nel Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, anche se asintomatiche, sono obbligate a comunicare immediatamente l'avvenuto ingresso in Italia al Dipartimento di prevenzione dell'Azienda sanitaria competente per territorio e a sottoporsi a test molecolare o antigenico. Attualmente sul territorio regionale non risultano esserci positivi alla variante inglese del Coronavirus tra coloro che sono rientrati da oltre Manica.
Don Probo, oggi i funerali in cattedrale
(Rimini) Si sono svolte questo pomeriggio, alle ore 15, le esequie del Decano della Chiesa riminese Don Probo Vaccarini, trasmesse in diretta su Icaro TV (canale 91 digitale terrestre). Don Probo è deceduto a casa, nella notte tra venerdì e sabato all'età di 101 anni. A presiedere la s. Messa in Basilica Cattedrale, a Rimini, c'era il vescovo di Rimini Francesco Lambiasi. Tantissimi i sacerdoti, presenti, e tutti i figli maschi: don Giuseppe, don Giovanni, don Gioacchino e don Francesco. I figli maschi hanno portato il feretro a spalla all'ingresso e all'uscita per l'ultimo viaggio verso la sepoltura. Le figlie e una nipote hanno proclamato la Liturgia della Parola e le preghiere dei fedeli.
Per esplicita volontà dei familiari, non sono state cambiate le letture della Liturgia della Parola, ma mantenute quelle del giorno nelle quali è stato facile trovare corrispondenza con la vita stessa di don Probo.
Nell'Omelia, il Vescovo di Rimini ha parlato di un "Doppio Natale" per don Probo. E ha citato i Dialoghi delle carmelitane, in cui l'autore Georges Bernanos definisce la morte un doppio abito, una veste candida non cucita in serie con taglie approssimative ma confezionata della giusta misura", della taglia del defunto, pronta per essere indossata. "Quando toccherà anche a noi, ci renderemo conto che perfino la data e anche tanti particolari erano quelli giusti".
È accaduto così anche per don Probo, proprio come era successo per don Oreste Benzi morto tra la notte del'1 e del 2 novembre perché "a seconda del fuso orario, le varie comunità della Papa Giovanni XIII sparse sulla faccia della terra potessero dire che il don era stato chiamato dal Signore al Santo Viaggio in occasione della festa dei santi o per la commemorazione dei fedeli defunti".
Don Probo era un "autentico patriarca", lo ha definito il Vescovo. La sua morte non poteva che accadere nel tempo di Avvento perché durante "le esequie si potessero proclamare proprio queste parole della liturgia, come l'incantevole brano tratto dal Cantico dei Cantici e il Vangelo della visitazione di Maria, in modo da vederle combaciare perfettamente con la sua vita.
In questo brano di Vangelo risuona per la prima volta in tutto il Nuovo Testamento la prima benedizione in assoluto. Ieri era la domenica del sì di Maria, oggi la giornata della benedizione".
Se lo scorso 4 giugno 2019 ci si era soffermati durante la Messa in Basilica Cattedrale sui sì di don Probo alle varie chiamate che hanno ritmato la sua lunga esistenza (la chiamata alla vita, alla fede, alla conversione attorno ai 25 anni, al matrimonio, la generazione dei figli, la vocazione di quattro di loro al sacerdozio, e la sua personale chiamata al diaconato e poi al presbiterato), oggi – ha detto il Vescovo – è importante fare un cenno "della vita di don Probo come avvolta dall'arcobaleno della benedizione".Le varie chiamate per lui sono state tutte sotto il segno della benedizione del Signore e anche il suo ministero è stato sotto la grande benedizione del Signore e ricevuta con tantissime sorelle e fratelli nel segno della benedizione nel nome del Signore. In ogni tua parola, caro don Probo, – ha proseguito il Vescovo Francesco – in ogni gesto e in ogni iniziativa hai cercato fino alla spasimo di vivere il primato del ministero e della benedizione.
Facciamo così: ogni volta che penseremo e pregheremo per te, ricordaci che dire a qualcuno: «ti benedico», significa vedere il bene e la luce in lui, il grano buono e non la zizzania che ci portiamo in cuore un po' tutti. Vedere il grano buono con stupore e senza rivalità, senza amarezza, senza invidia, vale in particolare per noi pastori ma il messaggio – un testamento spirituale – è estendibile ai fedeli della tua piccola parrocchia, a tutta la tua famiglia di sangue, alla famiglia delle Ancille, a quanti hanno potuto beneficiare della preziosa e infaticabile tua guida spirituale. Ricorda a noi e a tutti, che se non impariamo a benedire chi abbiamo accanto non potremo entrare con tutti e due piedi nel regno di Dio e non potremo mai essere felici, mai.
Ma noi confidiamo nel Signore, nella sua Santissima Madre da te tanto venerata e amata, nella preghiera tua e di don Oreste, e dei vescovi defunti, perché venga pronunciata anche per noi la parola: benedetto sei tu, perché porti il Signore, come Maria, o clemente o pia o dolcissima Maria".
Aggiornamento coronavirus: 133 positivi, 11 decessi, 60 guariti
(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 157.185 casi di positività, 1.594 in più rispetto a ieri, su un totale di 7.938 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 20%.
Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 811 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 297 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 489 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.
L’età media dei nuovi positivi di oggi è 46,1 anni.
Su 811 asintomatici, 407 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 47 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 7 con gli screening sierologici, 5 tramite i test pre-ricovero. Per 345 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.
La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 420 nuovi casi, poi Modena (259), Reggio Emilia (215), Ferrara (135), Rimini (133), Ravenna (110), Parma (86) e Piacenza (66). Poi Cesena (86), Imola (48) e Forlì (36).
Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 7.938 tamponi, per un totale di 2.431.885. A questi si aggiungono anche 1.167 test sierologici e 742 tamponi rapidi effettuati da ieri.
Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 416 in più rispetto a ieri di cui 60 a Rimini e raggiungono quota 88.011.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 62.054 (+1.140 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 58.937 (+1.076), quasi il 95% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano 38 nuovi decessi: 2 a Piacenza (due donne di 77 e 93 anni),5 in provincia di Reggio Emilia (tre donne - di cui due di 93 e una di 95 anni – e due uomini di 65 e 75 anni), 3 nel modenese (due donne di 84 e 89 anni e un uomo di 94), 5 a Bologna (una donna di 99 anni e quattro uomini rispettivamente di 81,83,86 e 93 anni), 1 a Ferrara (una donna di 56 anni), 8 a Ravenna (quattro donne di 84, 87, 91 e 92 anni e quattro uomini di 71, 80, 83 e 85 anni), 2 a Forlì-Cesena (una donna di 86 anni e un uomo di 90), 11 a Rimini (6 uomini - di 80, 83, 86 e 90 anni e due di 85 – e 5 donne rispettivamente di 82, 94, 95 anni e due di 91) e 1 proveniente da fuori regione. Nessun decesso è avvenuto in provincia di Parma.
In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 7.120.
Stabili i pazienti ricoverati in terapia intensiva, che sono 203 (+2 rispetto a ieri), 2.914 quelli negli altri reparti Covid (+62).
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 16 a Piacenza (invariato rispetto a ieri), 14 a Parma (invariato), 19 a Reggio Emilia (invariato), 39 a Modena (+3), 51 a Bologna (-1), 6 a Imola (-1), 17 a Ferrara (+1), 17 a Ravenna (invariato), 3 a Forlì (invariato), 1 a Cesena (invariato) e 20 a Rimini (invariato).
Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 14.413 a Piacenza (+ 66 rispetto a ieri, di cui 38 sintomatici), 12.368 a Parma (+86, di cui 67 sintomatici), 21.976 a Reggio Emilia (+215, di cui 95 sintomatici), 28.711 Modena (+259, di cui 139 sintomatici), 31.118 a Bologna (+420, di cui 194 sintomatici), 4.995 casi a Imola (+48, di cui 14 sintomatici), 8.114 a Ferrara (+135, di cui 26 sintomatici), 11.284 a Ravenna (+110, di cui 55 sintomatici), 5.475 a Forlì (+36, di cui 28 sintomatici), 5.326 a Cesena (+86, di cui 56 sintomatici) e 13.405 a Rimini (+133, di cui 71 sintomatici)
Acqua Arena a Viserba: approvato progetto di fattibilità
(Rimini) La Giunta comunale ha approvato in linea tecnica il progetto di fattibilità per la nuova piscina comunale di Rimini, che si propone di realizzare a Viserba Monte, nell'area tra via Sacramora e via Baroni. La proposta della Giunta nasce a seguito della risoluzione del contratto con la società Acqua Arena, che avrebbe dovuto realizzare il nuovo impianto sportivo in via della Fiera; lavori solo cantierati nel marzo 2017 e fermatisi poco dopo a causa del fallimento della società, con cui è tutt'ora in atto un contenzioso. Una situazione che, alla luce del mutato contesto generale e delle nuove esigenze emerse, ha portato la Giunta comunale a valutare una nuova collocazione per la struttura, con l'obiettivo di andare a potenziare la dotazione di servizi per lo sport nelle zone dove esiste maggiore richiesta.
È stata quindi individuata un'area a Rimini nord, comparto della città al centro negli ultimi anni di un forte sviluppo demografico e dove, a differenza della zona sud della città, mancano strutture per lo sport in acqua. La nuova localizzazione, a Viserba, è inoltre distante solo poche centinaia di metri dal Centro Studi che raggruppa numerosi istituti, sia secondari (tra cui il liceo sportivo) sia scuole primarie. Un'area quindi che si sposa con il principale obiettivo dell'impianto, che considerata la sua natura pubblica, vuole rispondere alla domanda di servizio a tariffe calmierate quindi per associazioni sportive, scuole, centri anziani.
L'area individuata – a monte di via Sacramora - misura 25.600 metri quadrati e secondo il progetto di fattibilità approvato (che sarà poi perfezionato nella successiva fase progettuale) sarà occupata per circa 3.730 mq dalla piscina, con 4.100 mq circa dedicati a parcheggio e i restanti 18mila metri quadrati (circa il 70%) destinati a superficie verde.
Il progetto prevede un'area piscine, composta da tre vasche, di cui una principale da dieci corsie (da 25 metri) e le altre due vasche con diverse profondità per attività come fitness in acqua, acqua motricità per bambini, avviamento al nuoto per ragazzi, recupero funzionale). Sono previste inoltre aree comuni per l'ingresso e i servizi per l'utenza ed il personale, oltre ad altre aree e spazi esterni per funzioni collaterali. Nell'impianto saranno presenti tribune per gli spettatori e spazi idonei a bordo vasca per gli istruttori, dimensionati così come spogliatoi e servizi, secondo le norme CONI.
Il progetto sarà completato grazie alla realizzazione di nuovi percorsi pedonali e ciclabili e con riqualificazione dell'area verde, in modo da migliorarne la fruibilità da parte delle famiglie e dei residenti.
Il nuovo polo per il nuoto si inserisce quindi in un contesto, quello di Rimini nord, al centro di un importante intervento di riqualificazione urbana – grazie al progetto del Parco del Mare nord - oltre che di miglioramento dell'accessibilità e della mobilità, già completati, in corso di realizzazione o in progetto, come il possibile prolungamento fino a Viserba monte del tratto del Metromare stazione- Rimini Fiera.
Il progetto, per un investimento complessivo di 7.440.000 euro, prevede l'avvio del bando per la progettazione esecutiva e definitiva già a gennaio. Contestualmente sarà avviato il confronto sul progetto sia con le forze consiliari sia con il territorio.
Parco nazionale Sasso Simone Simoncello: il sogno di Gnassi e Giani
(Rimini) "Un nuovo grande parco nazionale che si affaccia sulle terre di Piero della Francesca e del Montefeltro e arriva alla linea blu del nostro mare, del mare amato da Tonino Guerra". Di questo il sindaco di Rimini Aandrea Gnassi ha discusso ieri con il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, in uno scenario insolito. "Ho avuto il piacere di incontrarlo non nelle sale di qualche sede istituzionale - spiega Gnassi - bensì circondati dalla bellezza del Parco Sasso Simone e Simoncello, una meraviglia di paesaggio, bellezza e incanto che unisce Toscana, Marche, la Romagna della Valmarecchia e il Montefeltro, proprio alle spalle della nostra riviera. Una vastità di verde incontaminato e bellissimo tra Michelangelo, Raffaello, Piero della Francesca e le Terre Malatestiane che scendono con la poesia di Tonino fino al mare. L'incontro con il presidente Giani, in collegamento con il presidente Bonaccini, è stato promosso dal presidente del Parco Lino Gobbi, con il sindaco del Comune di Sestino Fabio Dori".
Sindaco e presidnete hanno "condiviso una sfida comune: quella di fare del Parco Sasso Simone e Simoncello un Parco Nazionale. Un percorso che nasce da una consapevolezza: il paesaggio italiano e i suoi spazi saranno un motore della rinascita post-Covid. Siamo immersi in un presente drammatico e doloroso, che ci vede impegnati con il massimo sforzo nella lotta ad un virus che si sta rivelando sempre più ostico da sconfiggere. Siamo pronti, grazie alla scienza e al nostro sistema sanitario, a mettere in campo la più grande campagna di vaccinazione mai fatta. E parallelamente come amministratori stiamo pressando il Governo centrale affinché i ristori non restino solo annunci ma si traducano presto in liquidità per tutte le categorie (tutte, anche quelle oggi escluse) duramente colpite dalla pandemia. Faremmo però un grave errore se, nonostante le difficoltà, rinunciassimo a progettare il futuro per farci trovare pronti nell'anno che verrà. La valorizzazione del paesaggio, del patrimonio naturale, storico, artistico è il miglior investimento che si possa fare per un nuovo slancio e un futuro di benessere, per avere economia e posti di lavoro attraverso le "miniere" italiane di bellezza. Al contrario, chi progetta ancora soluzioni fuori contesto, figlie di un post industrialismo già obsoleto ancora prima della tragedia Covid, di fatto ruba il futuro alle giovani generazioni. A due passi da Sasso Simone, pochi anni fa, era stato ipotizzato un impianto eolico impattante come e più di quello che oggi vorrebbero realizzare davanti alla nostra spiaggia. L'Italia ha già fatto in passato questo errore e cioè quello di sacrificare il paesaggio e la natura senza una pianificazione. Oggi più che mai abbiamo bisogno di aggrapparci al nostro patrimonio di bellezza, anche iniziando la sfida per l'istituzione del Parco Nazionale Sasso Simone e Simoncello. Dai 1200-1400 metri si vede la linea blu del mare. E alle spalle ancora la meraviglia del Montefeltro e della Toscana. Pensarsi 'uno', integrati dal mare ai monti, rende più forte e più attrattiva la nostra terra nel mondo".
Piano vaccinale, ufficiale: sarà la fiera ad ospitare le operazioni
(Rimini) Sarà la Fiera di Rimini ad ospitare il piano vaccinale anti-Covid della popolazione riminese. "Una scelta maturata nel giro di poche ore, alla fine di un percorso serrato, condiviso in tempo reale con Ausl Romagna. La Fiera rappresentava la soluzione ideale, non solo per la logistica, ma anche perché la sola a poter garantire un presidio di lungo periodo. Una volta individuata la nostra priorità, il resto lo ha fatto Ieg (Italian Exhibition Group) che, tramite il Presidente Lorenzo Cagnoni, in tempi record, ha fatto passare solo qualche ora tra la prima telefonata esplorativa al sopralluogo con i tecnici", rende noto il vice sindaco Gloria Lisi.
L'obbiettivo "a cui stiamo lavorando è quello di essere pronti per la prima tornata di vaccini, dedicata al personale sanitario, già a partire dal 27 dicembre. La struttura, grazie alla disponibilità di Ieg, rimarrà operativa per garantire, con le tempistiche previste dal Governo, le vaccinazioni a tutti i cittadini, a partire dagli ospiti dei centri residenziali per anziani, ai pazienti oncologici, agli over sessanta fino, via via, alla copertura potenziale di tutta la cittadinanza".
Negli spazi individuati "sarà possibile vaccinare sei persone contemporaneamente. Chi viene vaccinato sarà poi trasferito in osservazione in una sala attigua, permettendo così, a rotazione, la vaccinazione di altre sei persone. Sarà inoltre possibile allestire negli stessi spazi anche due desk amministrativi, che avranno il compito di registrare i cittadini vaccinati. Uno spazio interno a cui va aggiunta la grande disponibilità logistica dei padiglioni fieristici, sia in termini di flussi di traffico che di possibilità di parcheggio. Non solo, si tratta di spazi adatti alla conservazione dei vaccini, in particolare anche per quelli con catena del freddo estrema, che richiedono una conservazione particolare. Tutte caratteristiche necessari per gestire al meglio una vaccinazione di massa senza precedenti. In questo modo sarà possibile mantenere per il tempo necessario un presidio utile alla popolazione di tutto il territorio della provincia di Rimini. Anche per questo la Fiera è stata preferita ad altre destinazioni, comunque valutate, quali Palacongressi e 105 Stadium. L'invito che ora rivolgo a tutti i cittadini è quello di a rispettare le disposizioni natalizie, per arrivare nelle condizioni più idonee al primo vaccino il 27".
Lisi conclude sottolineando "un aspetto su cui mi sono più volte soffermata; il sistema Rimini. Perché, se è vero che siamo al cospetto di una pandemia che richiede un piano di azione europeo se non globale, è però nelle città, negli ospedali, nei nostri laboratori che questo piano ha la ricaduta concreta. Dalla serata di giovedì, giorno in cui insieme ad Ausl abbiamo individuato le possibili sedi, al pomeriggio di venerdì, quando i tecnici sono entrati negli spazi fieristici per i sopralluoghi non sono passate neanche ventiquattro ore. A Ieg ne sono servite poco più di un paio, dalla telefonata con il presidente Cagnoni, per avere non solo l'ok ma anche già le porte aperte dei padiglioni. Dico questo per sottolineare anche il valore simbolico di questa operazione, dove le diverse istituzioni stanno condividendo non solo risposte pratiche a problemi inediti, ma un vero e proprio percorso di presa di responsabilità collettiva al servizio di tutta la nostra comunità".