Concessioni, a Riccione arriva i canoni unici
(Rimini) La Giunta del Comune di Riccione in ottemperanza alle disposizione di legge nazionali ha preso atto dell'obbligo di istituire, con decorrenza da gennaio del "Canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria" (di seguito CUP) in sostituzione: della Tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche/Canone per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche; dell'Imposta comunale sulla pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni; del Canone per l'installazione dei mezzi pubblicitari; del Canone di cui all'articolo 27, commi 7 e 8, del Codice della strada, di cui al Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n. 285, limitatamente alle strade di pertinenza dei Comuni e delle Province.
Il "Canone di concessione per l'occupazione delle aree e degli spazi appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile, destinati a mercati realizzati anche in strutture attrezzate" (di seguito Canone Mercatale), che si applica in deroga alle disposizioni concernenti il suddetto CUP, arriva invece in sostituzione: del Canone per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche; dei prelievi sui rifiuti, di cui ai commi 639, 667 e 668 dell'art. 1, della L. 147/2013, limitatamente ai casi di occupazioni temporanee, di cui al comma 842, L. 160/2019. L'istituzione del Canone sarà posto al voto del Consiglio Comunale.
"Si tratta di un passaggio tecnico di adeguamento alla normative nazionali - spiega l'assessore al Bilancio, Luigi Santi - a cui tutti i Comuni devono adeguarsi. Il canone unico non implicherà per Riccione alcun aumento tariffario per i tributi che nel nostro Comune sono fermi al 2014. E' da 7 anni che l'amministrazione comunale di Riccione non ha aumentato le tariffe per la Cosap anzi in quest'anno di grande sofferenza per l'economia italiana, a Riccione la Cosap è stata esentata (per un anno da marzo 2020 fino al 31 marzo), non solo per la parte di allargamento che riguardava il progetto Riccione Square, ma per tutta l'occupazione, compreso per le aree del mercato e attività artigianali. Il Comune di Riccione ha intrapreso in questi anni una serie di politiche al fianco dell'economia della nostra comunità che sono andate dalla gratuità delle strisce blu dei parcheggi, all'abbattimento della Tari, fino alla restituzione delle somme a coloro che avevano pagato in anticipo la Cosap poi esentata per tutti. Fino alla cancellazione per tutti dell'addizionale Irpef comunale".
Renzi: No alla cementificazione del fossato di Castel Sismondo
(Rimini) E’ in corso in questi giorni la costruzione del “vano tecnico” della cosiddetta “fontana felliniana”, interrato nel “fossato” di Castel Sismondo, ad una profondità di 4 metri, con muri perimetrali e divisori in cemento armato, comprendente il serbatoio, il locale di ispezione, la scala di accesso. "E’ incredibile come si possa realizzare una voluminosa costruzione di cemento armato, con una superficie di circa 100 mq, alta non meno di 3 metri, in un’area archeologica, nonostante vincoli insuperabili. Esistono, infatti, il Vincolo Archeologico del 29/10/1991 sull’intera area della Rocca Malatestiana comprendente il “fossato”, finalizzato a garantire la tutela del sottosuolo e il Vincolo di inedificabilità assoluta del 14 Marzo 1915 su tutta Piazza Malatesta", spiega il capogruppo di Fratelli d'Italia Gioenzo Renzi. "Eppure, assistiamo alla costruzione invasiva nel “fossato” di Castelsismondo, che viene riempito, con muri e platee di cemento armato, senza nessuna considerazione e valorizzazione dei ritrovamenti archeologici emersi nello scavo, quali la “scarpa” delle mura difensive e i “battiponte” di accesso al Castello".
L’Amministrazione Gnassi, "invece di riscoprire il “fossato” liberandolo dagli interramenti del 1800, per fare riemergere l’originario e imponente Castel Sismondo progettato dal Brunelleschi, realizza strutture incompatibili nell’area tutelata.La fontana in superficie di 1.000 mq con una lama d’acqua per creare atmosfere felliniane e l’esteso vano tecnico interrato, snaturano l’integrità architettonica e la storia di Castel Sismondo. Dopo due interrogazioni al Sindaco Gnassi, una Mozione nel Consiglio Comunale, una interrogazione parlamentare al Ministro dei Beni Culturali Franceschini, senza esito per ragioni politiche, ci rivolgiamo alla Procura della Repubblica per verificare la compatibilità dei lavori nel fossato di Castel Sismondo con i Vincoli di tutela esistenti".
Bus, comune Riccione: Start Romagna vuole aumentare costo biglietti
(Rimini) "Start Romagna ha intenzione di aumentare il prezzo dei biglietti degli autobus. Il Comune di Riccione dice NO agli aumenti paventati questa mattina durante l'assemblea sul piano industriale 2021-2024. Anche se questa mattina nulla è stato messo al voto, tutti i soci di Start, tranne Riccione e Bellaria, si sono detti a favore dell'aumento. Per noi è inconcepibile aumentare il costo dei biglietti dei mezzi pubblici della Romagna, proprio oggi che tante famiglie devono fare i conti con minori entrate dovute al Covid, e un'economia generale che ha subito uno stop praticamente totale. Ma c'è di più, oltre a prevedere un prezzo più alto per i biglietti ai cittadini, Start vuole mettere già in conto anche un aumento dei corrispettivi che versano gli Enti soci. Quindi sulle tasche dei cittadini si rifanno due volte: la prima volta con l'aumento dei prezzi dei biglietti e la seconda con le contribuzioni dei Comuni, quindi sempre soldi pubblici dei contribuenti. Per l'amministrazione di Riccione, che ribadisce ancora una volta la volontà di uscire da questa società, la Start ha un problema di efficienza da tutti i punti di vista: economico e di gestione del personale vista anche la nota dei sindacati che chiedono un incontro urgente. A fronte di tariffe ferme al 2018, il problema di Start è far quadrare i conti e procedere con politiche sociali in grado di aderire alle esigenze delle comunità, soprattutto nelle province di Rimini e Forlì Cesena, per le quali già due anni fa ci sono stati degli incrementi sui biglietti. Inutile dire che anche a livello di governance c'è qualche crepa, visto che oggi è stato comunicato ai soci che a fronte di 10 mila biglietti gratuiti per gli studenti, Start sta ancora aspettando l'integrazione promessa dalla Regione e dallo stesso governatore Bonaccini che in campagna elettorale aveva assicurato qualsiasi trasporto locale gratuito agli studenti, con un piano da 25 milioni di euro. Direi che qualcosa in questo caso si è interrotto".
Educazione alimentare, premiatele mense di Maestre Pie e Maria Ausiliatrice
(Rimini) Promozione dei prodotti biologici, educazione alimentare, laboratori di cucina, coinvolgimento delle famiglie. Sono questi alcuni dei punti forti degli innovativi progetti di educazione alimentare e promozione delle mense biologiche dell'Istituto Maestre Pie e della scuola materna di Maria Ausiliatrice di Rimini. Si tratta dei due Istituti scolastici privati che, posizionandosi ai primi due posti, si sono aggiudicati il riconoscimento e il finanziamento del Comune di Rimini per lo sviluppo del biologico nelle mense scolastiche. Nella valutazione sono state valorizzate la sostenibilità e l'attenzione ai prodotti del territorio, alla tradizione e centralità del cibo, alla sperimentazione e l'innovazione con esperti, alla cultura alimentare in generale. Un vasto programma che coinvolge anche le famiglie e permette ai bimbi più di sperimentare e cucinare i prodotti tipici romagnoli, come la piadina. Proprio così, ancora con le mani ricoperte di farina, i piccoli alunni dei due Istituti hanno ricevuto questa mattina Mattia Morolli - assessore ai servizi educativi – e Jamil Saedegholvaad – asssessore alle attività economiche -. Sono stati loro a consegnare nelle mani delle responsabili dei due Istituti la pergamena e l'assegno per lo sviluppo delle loro mense scolastiche.
"Le mense biologiche di Rimini – spiega Morolli – compiono sedici anni. Da allora ne è stata fatta di strada, portando Rimini ad essere premiata a livello nazionale come città di riferimento per il biologico. Un riconoscimento di prestigio, e non solo, visto che questo ha significato l'arrivo di risorse da investire sul territorio. Il sistema scolastico riminese è integrato e diffuso, con una collaborazione tra pubblico e privato che funziona e permette di dare più servizi a più famiglie, soprattutto nell'infanzia. Per questo abbiamo coinvolto sia le scuole pubbliche che quelle private, dando a tutti l'opportunità di partecipare a questo bando. Ci tengo a sottolineare la grande professionalità con cui le maestre, le direzioni e i tecnici stiano sviluppando questi concetti, includendo i più piccoli e le loro famiglie.Un percorso virtuoso che, attraverso lo sviluppo del km.0, è in grado di valorizzare e sostenere la filiera che parte dai produttori per arrivare fino alle attività economiche locali".
Infortuni sul lavoro e covid, Cisl: Rimini maglia nera
(Rimini) I dati pubblicati da Inail non sono confortanti. Da gennaio a dicembre 2020 in Romagna sono stati 2.368 gli infortuni sul lavoro dovuti al Covid e 5 le vittime."I dati sono migliorati rispetto alla prima ondata - afferma il Segretario generale della Cisl Romagna Francesco Marinelli - ma gli aumenti nel mese di dicembre devono preoccuparci. Diversamente da marzo dello scorso anno, ora abbiamo protocolli e dispositivi di sicurezza, ma nonostante ciò, l'andamento degli infortuni da novembre è ripreso a salire in maniera preoccupante. È fondamentale che le aziende e i lavoratori non abbassino la guardia".
La provincia che registra i dati peggiori è quella di Rimini con 943 infortuni, poi Ravenna con 744 e Forlì-Cesena con 681. Il 39% degli infortuni hanno colpito lavoratori con una età compresa tra i 35 e il 49 anni e sono le donne le più colpite, il 73% sul totale degli infortuni. "Questo è spiegabile - sottolinea il segretario cislino - dal fatto che la maggioranza degli infortuni si registra nel settore sanità e assistenza sociale, dove in maggioranza è impiegato personale femminile".
Forlì-Cesena registra in Regione il dato migliore con il 6,6% di infortuni rispetto al totale regionale. La provincia di Ravenna è invece maglia nera in regione come aumento nel mese di dicembre, registrando un aumento del 67%. Ma Ravenna registra anche il triste primato di infortuni mortali per Covid con 3 decessi, seguito da Rimini con 2 e nessuno a Forlì-Cesena.
Rimini segna nel 2020 il dato più alto con 943 di infortuni Covid, e registra anche un forte aumento tra novembre e dicembre, + 46%.
Rispetto al resto del Paese l'Emilia Romagna ha registrato un numero maggiore di infortuni nel mese di marzo, mentre è inferiore alla media italiana nella seconda ondata di ottobre-novembre.
La nostra regione è 4° in Italia sia per numero di infortuni Covid, sia per infortuni mortali. Il 68% degli infortuni si registra nel settore sanità e assistenza sociale, il 16% nella pubblica amministrazione e il 6,3% nei lavoratori precari della ricerca e tecnici impiegati in sanità.
La professione più colpita (46% del totale) è, secondo la definizione dell'Inail, quella dei "tecnici della salute", di cui l'84% degli infortuni sono ricondotti a infermieri. "Questo è certamente dovuto alla maggiore esposizione al virus nelle strutture sanitarie, – sottolinea il segretario Marinelli - come dimostrano il numero elevato di accessi registrato ai pronti soccorsi degli ultimi mesi e i casi di contagio avuti all'interno delle medicine. Su questo tema è già stato posto l'accento da parte della nostra organizzazione sindacale, che da tempo sottolinea la necessità di estrema attenzione al tema degli organici e dell'organizzazione di tutti i reparti maggiormente esposti alle conseguenze dell'andamento pandemico a garanzia del personale e della qualità dei servizi"
"I dati anche in Romagna sono migliori rispetto al resto del Paese, dove invece il numero di infortuni Covid tra ottobre e novembre è superiore rispetto alla prima ondata di contagi avuta tra marzo e maggio. Questo significa che nei nostri territori i protocolli fatti con le aziende sono stati utili ed utilizzati, ma - sottolinea il Segretario CISL Romagna Marinelli - preoccupano fortemente gli aumenti registrati nell'ultima rilevazione del mese di dicembre".
"Ora, a differenza della prima ondata, sono a disposizione ampie dotazioni di dispositivi di sicurezza che vanno utilizzati correttamente, ma è fondamentale non abbassare la guardia continuando ad impegnarsi per limitare sempre di più le occasioni di contagio per i lavoratori".
Rimini a lutto per Arturo Menghi Sartorio
(Rimini) Ieri dopo pranzo, nella sua abitazione e senza che nulla lo lasciasse presagire, Arturo Menghi Sartorio è improvvisamente deceduto. Lascia in un dolore immenso la moglie Benilde, i figli Aldo, Simona e Barbara coi loro coniugi e gli amatissimi nipoti. Nato nel 1938 a Cesena, è facile identificarlo come il ‘Signor Civis’. Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana, fu lui infatti a sviluppare e affermare Civis Augustus, l’istituto di vigilanza privata che dal 1974 ha garantito sicurezza sul territorio a tante aziende ed enti pubblici. Sviluppo che ha consentito le aperture o le acquisizioni di imprese del settore a Ravenna, Faenza, Cervia e Cesena, occupando fino a 290 addetti di cui oltre 250 guardie giurate. Oltre 6.000 i clienti fra aziende, banche, enti pubblici e privati. Negli anni l’attività s’è svolta anche in Polonia e Romania.
Ma Arturo Menghi Sartorio ha inciso sul tessuto cittadino in tanti ambiti. La carica di Presidente dell’Accademia dei Filopatridi di Savignano riassume un’enorme attività in ambito storico, con la scrittura di libri dedicati alle vicende della sua amata città. Negli anni ’90 diede vita al progetto Aere Civium che teneva insieme aziende del territorio, con fondi raccolti e destinati al recupero di opere d’arte di proprietà pubblica. Fu l’assessore alla Cultura di Rimini, Stefano Pivato, a dirgli che alcune opere al Museo avevano bisogno di essere restaurate. La spesa prevista era di circa 150 milioni di lire. Troppo per l’abituale attività del Rotary Club Rimini Riviera. Quindi decise di mettere in piedi un pool di aziende: Aeffe, Italia in Miniatura, Ren Auto e Securtech. In cinque anni fu ultimato il recupero di trenta opere tra cui quindici dipinti, nove cornici, tre sculture e tre disegni.
Da giovane ha praticato Aikido, fino alla cintura nera ed è stato fra i soci fondatori del Golf Club di Villa Verucchio. Arturo Menghi Sartorio è stato delegato provinciale delle Guardie d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon ed ha svolto il suo compito di presidio turnandosi regolarmente con le Guardie a Roma.
Fra le tante pubblicazioni, ‘Risorgimento senza retorica. Rimini e la Romagna da Napoleone a Garibaldi (1815-1861)’, ‘I racconti del legato. Noterelle riminesi dell'Ottocento’ e ‘Stanislao Freddi. Un carabiniere del Papa’. Arturo Menghi Sartorio è stato Presidente del Rotary Rimini Riviera, ha sostenuto la società cittadina di rugby di cui era appassionato ed è sempre stato presente per aiutare chi gli manifestasse un bisogno. Appassionato del Risorgimento riminese legato alla restaurazione pontificia nel periodo compreso tra Napoleone e il 1860. Sei libri dedicò al tema.
Oggi alle 18.00 il Rosario, domani il funerale alle 15.00 alla chiesa del Suffragio in piazza Ferrari a Rimini
Il sindaco Andrea Gnassi, a nome dell'amministrazione comunale di Rimini, ha inviato questa mattina alla famiglia di Arturo Menghi Sartorio un telegramma. “A nome mio personale e dell'Amministrazione comunale di Rimini esprimo il senso di profondo cordoglio e vicinanza per la improvvisa scomparsa del caro Arturo. La Città di Rimini lo ricorderà come imprenditore illuminato, mecenate, uomo di cultura e persona perbene. Un abbraccio giunga a tutta la famiglia”.
28 gennaio
Sotto “quota cento” | Ieg: persi 100 milioni | La Lega corteggia Zilli
Demografia, Rimini resta sopra i 150mila residenti
(Rimini) La popolazione residente a Rimini al 31 dicembre 2020 ammonta a 150.654 abitanti, in leggerissimo calo rispetto l'anno precedente (-0,07% in un anno, ovvero 101 persone in meno). La popolazione femminile è di 78.383 unità (-82), quella maschile 72.271 (-19). Il saldo migratorio è positivo (+774 unità), in aumento rispetto alle 697 unità del 2019 (+11%). L'età media della popolazione nel 2020 è di 45,96 anni, 3 in più rispetto a 20 anni addietro.
"I primi dati statistici - spiega l'assessore Anna Montini - confermano la tendenza demografica dell'Italia con un 2020 segnato, anche nelle dinamiche individuali e sociali, dalla pandemia - è la dichiarazione dell'assessore Anna Montini -. E non lo si vede purtroppo solo dal dato dei decessi ma anche dei matrimoni, appena 263 mai così pochi, anche per evidenti ragioni di impossibilità, in alcuni mesi, di celebrarli in chiesa o nei municipi. Nonostante il Covid, resta la capacità attrattiva di Rimini, meta soprattutto di immigrazione interna al Paese. E' chiaro che certe dinamiche 'centrifughe' saranno meglio fotografate statisticamente nei prossimi anni ma il dato 2020 già indica questioni sociali che devono diventare punti importanti nell'agenda dell'Europa e dell'Italia".
Natalità e decessi. Nel 2020 sono nati 1.022 bambini, 6 in meno rispetto al 2019; 495 (-29) le nascite in azzurro e 527 (+23)le nascite in rosa. Per ritrovare un valore così basso di natalità bisogna tornare indietro al 1988 con 1.024 nascite. I decessi aumentano di 355 unità, facendo registrare un totale di 1.951 casi (1.081, +214, per le donne, e 870, +141 per i maschi). Nell'anno della pandemia mondiale, il saldo naturale risultante dalla differenza tra nascite e decessi risulta essere negativo, facendo registrare -929 unità (era di -568 del 2019). L'età media dei decessi dall'anno 2000 è cresciuta di circa 4 anni. Ammonta a 79,90 l'età media degli uomini e a 84,33 l'età media per le donne.
Movimenti migratori, saldo in aumento. In positivo di +774 unità il saldo migratorio con un aumento dell'11% rispetto alle +697 unità del 2019. Esaminando invece la cittadinanza di chi ha preso la residenza a Rimini nel 2020, la maggioranza di chi arriva è rappresentata da cittadini italiani: quasi 8 su 10, di cui 95 che rientrano dall'estero e fissano nuovamente la propria dimora a Rimini; 34 provenienti dalla Repubblica di San Marino. Gli immigrati stranieri nel 2020 scendono a 682, un numero pari al 17,38% degli ingressi totali. Le principali cittadinanze straniere in ingresso (sopra le 100 unità) sono quelle Albanesi (118) e Argentine (107). Il flusso dall'estero rappresenta un quinto dell'immigrazione in città (20,51%); 4 immigrati su 5 provengono quindi da altri comuni italiani, in particolare dalla nostra Provincia con 1.023 arrivi (26,07%), 603 dalla Regione (15,37%) e per suddivisione geografica 385 dal settentrione (9,81%), 485 dal centro (12,36%) e 572 dal meridione (14,55%). I principali comuni di provenienza all'interno della Provincia sono Santarcangelo (228), Riccione (173), Coriano (115), e Bellaria (102). Le emigrazioni totali sono 2.307, in aumento (+12,65%), i cittadini italiani in uscita. La destinazione prevalente rimane l'Italia con 2.391 uscite, 215 verso l'Unione Europea e 340, in forte aumento (+27,82%), verso destinazioni extra UE. In generale la fascia d'età 25-39 anni è quella più coinvolta dal flusso in uscita, con 1.246 persone pari al 39,56% del totale. I cambi di indirizzo avvenuti all'interno del territorio comunale, che registrano il livello di mobilità cittadina, sono pari a 6.126 mentre sono ben 59.373 (quasi il 40%) i cittadini che dimorano a Rimini costantemente sin dalla nascita.
Stranieri in lieve calo ma stabili sopra quota 20 mila. Al 31 dicembre 2020 risiedono in città 20.280 cittadini stranieri in lieve calo (-47 unità) rispetto alla fine del 2019. I residenti stranieri costituiscono il 13,42% della popolazione di Rimini (12,40% fra i maschi e 14,44% fra le femmine) mentre è superiore (15,13%) la percentuale di minori stranieri rispetto al totale dei minori. Le donne sono la maggioranza (11.316 contro 8.964 uomini). Il rapporto è di circa 2 stranieri residenti ogni 15 residenti totali.
E' da considerare, inoltre, che gli stranieri contribuiscono per un 21% alla natalità del nostro comune. Sul territorio, in valore assoluto, sono dislocati maggiormente nell'ex circoscrizione 5 con 4.595 individui, ma in valore relativo ai residenti ne ritroviamo un numero percentualmente maggiore nella ex circoscrizione 1. Ammonta a 2.870 il numero degli stranieri residenti nati in Italia, di cui 221 maggiorenni e 2.649 minorenni.
Nuclei familiari. Le famiglie aumentano nel conteggio anagrafico ma si riducono nella composizione; si registrano ben 67.591 nuclei (+268 rispetto al 2019) con un indice di 2,26 (2,24 nel 2019) che indica la media del numero dei componenti. La maggioranza delle famiglie è composta da un singolo elemento e rappresentano oltre il 37% delle famiglie totali. Da segnalare la presenza di numerose coabitazioni tra famiglie, con 10.148 nuclei (il 15% del totale) coinvolti in residenze multiple nello stesso alloggio. La prevalenza riguarda convivenze con 2 nuclei (3.987), 3 nuclei (398) sino ai casi più affollati di convivenze in residence o in strutture sociali o solidali.
Le famiglie di due o più componenti sono in leggero aumento. Su questa tendenza incide la minore propensione ad avere figli da parte di coniugi o coppie di fatto. Le famiglie unipersonali (25.338) risultano pressoché equivalenti tra maschi e femmine nell'età giovanile mentre prevalgono invece i maschi in età matura fino ai 55 anni. Tra gli anziani le famiglie unipersonali sono formate in maggioranza da donne sole, principalmente per effetto della longevità che le caratterizza. In aumento sia le famiglie italiane che arrivano a 57.302 nuclei (+27) che le famiglie di cittadini stranieri pari a 6.875 (+59). Più deciso l'aumento delle famiglie con cittadinanza mista italiana e straniera; sono 3.414 con un rialzo di 182 nuclei.
Aggiornamento coronavirus: 93 positivi, 2 decessi, 315 guariti
(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 213.501 casi di positività, 923 in più rispetto a ieri, su un totale di 23.751 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 3,9%.
Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa prima fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani: il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid. Con la nuova versione aggiornata è possibile sapere anche quante sono le seconde dosi somministrate.
Alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 148.900 dosi, di cui 4.626 oggi; sul totale, 23.675 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.
Si ricorda che, a causa dei tagli pari a circa il 50% delle dosi fornite la scorsa settimana – decisa autonomamente da Pfizer-BioNtech – anche per i prossimi giorni in Emilia-Romagna la priorità è data ai richiami, con la somministrazione della seconda dose a chi ha ricevuto la prima, e ai degenti delle Cra.
Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 451 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 282 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 433 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.
L’età media dei nuovi positivi di oggi è 46,3 anni.
Sui 451 asintomatici, 303 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 64 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 3 con gli screening sierologici, 15 tramite i test pre-ricovero. Per 66 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.
La situazione dei contagi nelle province vede Reggio Emilia con 132 nuovi casi, poi Ravenna (116) e Bologna (104). Seguono Rimini (93), Ferrara (89), Piacenza (84), Forlì (69), Cesena (67), il Circondario Imolese (60). Infine, Modena (55) e Parma (54).
Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 14.159 tamponi molecolari, per un totale di 2.929.686. A questi si aggiungono anche 453 test sierologici e 9.592 tamponi rapidi.
Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.918 in più rispetto a ieri di cui 315 a Rimini e raggiungono quota 156.088.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 48.106 (-1.033 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 45.615 (-1.011), il 94,8% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano 38 nuovi decessi: 6 a Piacenza (2 donne, di 87 e 92 anni, e 4 uomini rispettivamente di 76, 87, 89 e 92 anni); 1 in provincia di Parma (un uomo di 86 anni); 3 nella provincia di Reggio Emilia (tutte donne, di 80, 82, 93 anni); 5 nella provincia di Modena (3 donne – di 68, 82, 94 anni – e 2 uomini di 86 e 93 anni); 1 in provincia di Bologna (un uomo di 68 anni); 3 nel ferrarese (2 donne, di 85 e 89 anni, e 1 uomo di 70 anni); 8 in provincia di Ravenna (3 donne – di 72, 93 e 95 anni – e 5 uomini, rispettivamente di 48, 75, 80, 81, 91 anni); 9 in provincia di Forlì-Cesena (4 donne – rispettivamente di 85, 87, 92, 93 anni, quest’ultima deceduta però a Ravenna –; e 5 uomini, di 65, 74, 84, 90, 91 anni), 2 nel riminese (entrambi uomini, di 80 e 93 anni).
In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 9.307.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 210 (-10 rispetto a ieri), 2.281 quelli negli altri reparti Covid (-12).
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 18 a Piacenza (-1 rispetto a ieri), 16 a Parma (-2), 18 a Reggio Emilia (-2), 42 a Modena (-2), 41 a Bologna (-2), 14 a Imola (invariato), 26 a Ferrara (invariato), 11 a Ravenna (+1), nessun paziente a Forlì (-1), 3 a Cesena (-1) e 21 a Rimini (invariato).
Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 18.154 a Piacenza (+84 rispetto a ieri, di cui 33 sintomatici), 15.027 a Parma (+54, di cui 22 sintomatici), 28.389 a Reggio Emilia (+132, di cui 46 sintomatici), 37.725 a Modena (+55, di cui 45 sintomatici), 42.175 a Bologna (+104, di cui 62 sintomatici), 6.750 casi a Imola (+60, di cui 29 sintomatici), 12.304 a Ferrara (+89, di cui 21 sintomatici), 16.281 a Ravenna (+116, di cui 74 sintomatici), 7.962 a Forlì (+69, di cui 56 sintomatici), 9.044 a Cesena (+67, di cui 44 sintomatici) e 19.690 a Rimini (+93, di cui 40 sintomatici).
Rispetto a quanto comunicato nei giorni scorsi, sono stati eliminati 3 casi, positivi a test antigenico ma non confermati dal tampone molecolare. Sono stati inoltre eliminati 9 casi, sempre comunicati in precedenza, in quanto giudicati non Covid-19. Infine, in seguito a verifica sui dati comunicati nei giorni passati è stata eliminata una persona deceduta in provincia di Rimini, in quanto la causa del decesso non è Covid
'Il cuore negli occhi', arte fotografica per la Karis
(Rimini) La pandemia ha reso ancora più evidente l'urgenza di porre al centro della vita della nostra comunità la sfida dell'educazione. La scuola, dai nidi dell'infanzia per arrivare fino al termine delle superiori, è il luogo dove costruiamo il futuro dei nostri giovani e ogni prospettiva di rilancio e ripartenza del nostro tessuto, culturale, sociale ed economico del nostro Paese. Affrontare e superare la paura del futuro.
E la sfida educativa, la volontà di offrire una scuola in cui i giovani siano intercettati nei loro desideri più veri e venga loro offerta un'ipotesi di significato che gli permetta di entrare nella vita accogliendone anche le sfide più impegnative, è da trent'anni la missione delle scuole pubbliche paritarie Karis.
A sostenere con un'inedita modalità di raccolta fondi, una storia in grado di creare a Rimini e Riccione una realtà fatta di nidi d'infanzia, asili, scuole elementari, medie e liceo classico, scientifico, linguistico, frequentati oggi da più di mille studenti, seguiti da 100 tra docenti e operatori scolastici, arriva la mostra fotografica "Il cuore negli occhi".
Da venerdì 29 gennaio, fino a domenica 14 febbraio, cinque fotografi riminesi Isotta Gabellini, Giacomo Bellavista, Giuliano Mami, Roberto Masi e Manuel Palmieri, espongono al Common Space di via Quintino una raccolta di alcuni dei loro racconti fotografici più significativi. Scatti donati alla Fondazione Karis e destinati alla vendita al pubblico (ogni pomeriggio dalle ore 15.30 alle 19.00). Ognuna della foto può essere acquistata al costo di 70 euro e l'intero ricavato dell'iniziativa sarà utilizzato per sostenere l'attività educative delle scuole Karis.
Isotta Gabellini, racconta il mare di Rimini scattando attraverso la lente del tessuto di lettini e brandine da spiaggia. Giacomo Bellavista sceglie il bianco e nero per fermare con il suo obiettivo momenti della Via Crucis o le onde che s'infrangono sulla diga foranea. Con Giuliano Mami si lascia, invece, la città e si entra con le sue fotografie in un viaggio dentro e fuori il Santo Sepolcro. Mentre, Roberto Masi mette a tema la natura, le piante del sottobosco delle colline i loro fiori, che diventano narrazione della dimensione più semplice e pura della bellezza. A chiudere la mostra il ritorno nel luogo centrale dell'immaginario riminese, spiaggia e sabbia, fermate dagli scatti di Manuel Palmieri.