16 febbraio
Vaccini, prenotazioni in tilt | Pd in cerca di pace | FdI scalpita
Turismo in crisi, Bondoni (Pd): il vaccino è il Recovery plan
(Rimini) Il nuovo Governo appena formato vede, tra le fila dei ministeri, uno dedicato al turismo e dotato, "finalmente, di portafoglio". A commentare la noizia, oggi, è Marcella Bondoni, responsabile Pd Turismo Provincia di Rimini. "Non è cosa da poco né tantomeno banale. Il nostro territorio ha sempre spronato Roma ad intraprendere questa strada. Oggi più che mai, in un tempo sospeso dove ancora non ci siamo lasciati alle spalle la Pandemia, è necessario un cambio di passo. Il 2020 ha chiuso con un impietoso dato negativo in termini di presenze e arrivi e il 'conto invernale' che ancora deve essere presentato sarà salato".
Per la Bondoni, "non è eccessivo il paragone con l'anno orribile delle mucillagini, 1989, che avevano invaso l'Adriatico mettendo in ginocchio per primo, vista la sua importanza, il turismo romagnolo. Sembrava che tutto fosse azzerato, che non ci fosse futuro. Eppure ce l'abbiamo fatta. Abbiamo saputo vedere oltre al contingente. Si è cominciato a pensare alla destagionalizzazione, alla riqualificazione delle strutture ricettive, all'idea di una Riviera di Rimini diversa dal modello balneare che fino a quel momento ci aveva guidato plasmando l'immaginario collettivo. Poi è intervenuto il Governo raccogliendo le istanze portate avanti con tenacia dai Sindaci , con la legge Carraro – Vizzini, una boccata di ossigeno, 245 miliardi di lire, in conto capitale e in conto interesse, per riqualificare i servizi e innovare gli alberghi. Dobbiamo riprendere quello spirito e quella marcia".
E oggi, "l'unico vaccino, dopo quello sanitario, in grado di fare uscire il settore dall'orlo del baratro, è quello di sfruttare con mirata intelligenza le risorse messe a disposizione dall'Unione Europea. Abbiamo, infatti, una nuova occasione di rinascita: le risorse del Recovery Plan. L'ultimo Piano di distribuzione, prima della caduta del Governo per intenderci, prevedeva per Turismo e Cultura tre macro aree di intervento, che riguardano principalmente il rilancio degli elementi trainanti, tra siti, città e musei – un progetto specifico riguarda esclusivamente Roma – ma anche lo sviluppo di una "nuova frontiera", con i piccoli borghi e le aree rurali in prima linea, per promuovere un turismo lento e sostenibile. Totale dei finanziamenti: 8 miliardi di Euro. Di questi, 1,5 miliardi destinati al miglioramento delle infrastrutture di ricettività e dei servizi turistici".
È "ovvio che i denari destinati su questo capitolo non possono andare a coprire il mancato reddito di questo terribile anno. Essi sono lo strumento per innovare la nostra offerta in termini di qualità strutturale, ambientale, tecnologica: dagli alberghi agli stabilimenti balneari, dai campeggi alle attività di ristorazione. Il turismo non può rimanere fuori dalle priorità dell'Italia. Un fondo rotativo, a sostegno degli investimenti delle imprese, come afferma il presidente di Federalberghi Regionale Sandro Giorgetti, è una proposta interessante che va sostenuta. Tuttavia voglio aggiungere un ulteriore elemento di riflessione: perché non utilizzare una parte robusta dei finanziamenti, per lavorare su premialità anche in conto capitale (sulla scia di quello che avvenne nel 1989) rispettando, ovviamente, i parametri europei?"
Se "si costituiscono reti d'impresa di strutture ricettive (alberghi, stabilimenti balneari, ecc.), se si presentano progetti innovativi che segnano un cambio di passo della nostra offerta, perché non premiarli con tutti gli strumenti, che oggi possono essere messi in campo? Non possiamo rimanere passivi e registrare ad ogni stagione la chiusura di decine alberghi o, ancora peggio, il passaggio di proprietà poco trasparenti. L'occasione del Recovery Plan è troppo importante per coglierla come ordinaria distribuzione di risorse. Non basta. Può e deve essere la leva per scrivere un'altra pagina della lunga e preziosa storia del turismo romagnolo. Ora occorre, però, non perdere tempo e rivolgere una particolare attenzione ai progetti specifici, velocizzando il processo prima che lo facciano i nostri competitor internazionali. Forza allora passiamo presto dalla poesia alla prosa".
Tassa di soggiorno 2020: 5,3 milioni per Rimini. Gettito dimezzato
(Rimini) Sono pari a 5.295.645,80 euro le entrate legate all'imposta di soggiorno nel 2020 nel Comune di Rimini, perfettamente coerenti con le previsioni che, a causa dell'emergenza sanitaria, erano state cautelativamente riviste al ribasso durante la scorsa primavera, rispetto ai 10 milioni di euro ipotizzati in linea con i risultati del 2019. Il dato dell'imposta di soggiorno 2020 se da una parte conferma come la stagione estiva, nonostante le grandi incertezze iniziali, sia andata meglio di quanto ci si aspettasse inizialmente, dall'altra mette in evidenza che se c'è un settore industriale che ha pagato l'effetto della pandemia più degli altri per la sua natura, questo è proprio il turismo.
Il risultato dei movimenti turistici inevitabilmente ha avuto un impatto sulle entrare legate all'imposta di soggiorno, anche se, grazie ai mesi di luglio e soprattutto di agosto, è stato registrato un volume di presenze inimmaginabile a giugno, quando si temeva il collasso del sistema turistico ed era impossibile avere una percezione di come si sarebbe evoluta la situazione.
"Nel 2020 – commenta l'assessore Gianluca Brasini - tutte le strutture ricettive del Paese hanno subito un profondo shock a causa della pandemia, ma va rilevato che, appena gli effetti dell'emergenza sanitaria hanno iniziato a registrare una ripresa, gli italiani in particolare hanno subito premiato Rimini e la vacanza sicura e 'open space', registrando una progressiva crescita che, nel mese di agosto 2020, ha visto un segno +1,3%, sul fronte degli arrivi italiani rispetto all'anno precedente. Per questo mai come quest'anno le risorse che sono entrate a disposizione dell'Amministrazione grazie all'imposta di soggiorno hanno un valore simbolico decisivo a far sì che Rimini, a differenza di tanti altri competitor, possa uscire prima e meglio da questa crisi. Rimini, che ha introdotto la tassa di soggiorno nel 2012, ha destinato i suoi ricavi per finanziare via via il Piano di salvaguardia di balneazione, la cura del verde, il restauro dei contenitori culturali, l'organizzazione di eventi e la loro sicurezza, l'illuminazione delle zone turistiche, la nascita della Dmc Visit Rimini. Risorse che servono per sostenere e alimentare i progetti e le iniziative che hanno elevato e stanno elevando la qualità della nostra destinazione svolgendo un ruolo di straordinario moltiplicatore di ricchezza e benessere per la città. Questa condivisione di obiettivi ha consentito anche di rafforza l'azione di tax compliance nei confronti degli albergatori che ha consentito di avere buone performance nella riscossione. Nessuno pensa che si uscirà rapidamente da questa congiuntura, e l'ultimo segmento a ripartire sarà quello dei mercati esteri verso i quali stavamo, anno dopo anno, guadagnando significative fette di mercato. Però in questi anni, anche grazie all'imposta di soggiorno, abbiamo investito sulla bellezza e sostenibilità della nostra destinazione: Rimini è già una città più bella, più verde, più blu, pienamente in linea con le nuove esigenze di un turismo che oggi, anche a causa della pandemia, è molto più attento ad elementi nuovi e sostenibili. Quando gli effetti della campagna vaccinale ci consentiranno di lasciarci alle spalle l'emergenza sanitaria, una città come Rimini oggi, sarà pronta ad essere ancora turisticamente più competitiva".
Vaccini, a Rimini oltre 2.600 prenotazioni in un giorno
(Rimini) Quasi 54mila prenotazioni (53.976) nel pomeriggio, a giornata non ancora conclusa. Quindi il 30% dei cittadini dagli 85 anni in su dell’Emilia-Romagna - in totale 178.000 - ha già prenotato, nel giorno di avvio, il vaccino contro il Covid-19. È partita infatti questa mattina sull’intero territorio regionale la campagna vaccinale per le persone con 80 anni e più, con la possibilità di prenotare da oggi per coloro che hanno dagli 85 anni e oltre e dal 1^ marzo per i cittadini nati dal 1937 al 1941 (compresi).
“Questa è una giornata importante, possiamo infatti concentrare la campagna vaccinale sulla popolazione più vulnerabile alla quale dobbiamo dimostrare tutto il nostro amore e la nostra riconoscenza- sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Con un numero così alto di prenotazioni in una sola giornata, pari al 30% del target complessivo, l'immunizzazione degli anziani segnerà nei prossimi giorni un importante passo in avanti. Parliamo infatti di persone che già da domani inizieranno a ricevere la somministrazione del vaccino".
“Le prenotazioni proseguiranno anche nei prossimi giorni, tutti potranno farlo e nessuno resterà escluso- aggiunge Donini-. Stiamo cercando di mettere a disposizione più canali di prenotazione possibile per cittadini che non sempre hanno facilità di muoversi, contando anche sull’aiuto di chi sta loro vicino. Grazie a tutte queste persone per la disponibilità a vaccinarsi, davvero importante per l’intera collettività. Di fronte ad un inedito e grandissimo afflusso di utenti - chiude l’assessore- il sistema ha retto ad un numero di prenotazioni senza precedenti e nella mattinata, con un lavoro di squadra fra Regione, Aziende Territoriali e Lepida, si sono risolti in corsa i problemi di gestione informatica registrati nelle primissime ore della giornata”.
Rispetto ai territori, sono già state effettuate 17.681 prenotazioni a Bologna, 1.965 a Imola, 2.500 a Piacenza, 4.643 a Parma, 4.670 a Reggio Emilia, 8.429 a Modena, 4.642 a Ferrara. Infine, 9.446 i prenotati nel territorio di competenza dell’Ausl Romagna: a Cesena 2.175, Forlì 1.702, Ravenna 2.914, Rimini 2.655. Per prenotarsi, bastano i dati anagrafici o il codice fiscale, nient’altro. Tutte le informazioni sulle modalità di prenotazione sono consultabili a questo link: http://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/
Indino (Confcommercio): solidarietà agli imprenditori della montagna
(Rimini) “Siamo imprenditori del turismo e capiamo quanto sia stata pesante per i nostri colleghi delle località sciistiche la decisione del governo di non riaprire gli impianti di risalita e dunque la stagione". E' la Confcommercio di Rimini a manofestare solidarietà nei confronti degli imprenditori del turismo sciistico. "Ancora una volta – dice il presidente Gianni Indino – è arrivata una decisione dal giorno alla notte, una di quelle che, ahinoi, abbiamo dovuto subire con i pubblici esercizi non più di qualche settimana fa, con attese, annunci e provvedimenti di apertura posticipati al lunedì quando le aziende avevano già fatto spese per la domenica. Questo significa altri pesantissimi danni per imprese già in ginocchio. Una situazione inaccettabile, per la quale hanno tutti la nostra solidarietà. Si dia subito il via a ristori efficaci e congrui per queste imprese chiuse da un anno, bistrattate e mortificate".
Da Confcommercio Rimini comprensione per gli operatori della montagna, "capiamo la loro frustrazione e la loro rabbia, non solo per la decisione in sé, ma per come è arrivata. Pubblici esercizi, alberghi, trasporti, impianti di risalita, maestri di sci: in un attimo si è perso davvero tantissimo in termini economici. Un danno nel danno. Con il governo Draghi speriamo davvero in un cambio di marcia, soprattutto per quanto riguarda chiarezza e capacità, ma se questo è il buongiorno, torniamo ad essere seriamente preoccupati anche per i mesi a venire. Tenendo nella massima considerazione gli aspetti sanitari che vengono prima di tutto, serve un cambio di metodo. Ora abbiamo finalmente il ministero del Turismo, che tanto abbiamo voluto, desiderato per il quale siamo battuti: si adoperi subito per evitare che si ripetano ancora situazioni di questo tipo".
"Non si può firmare un provvedimento la sera per la mattina seguente: le imprese hanno bisogno di un preavviso congruo. Lo sottolineiamo anche pensando alle dichiarazioni rilasciate dal professor Ricciardi sulla necessità di un lockdown totale. Sarebbe il de profundis per il sistema impresa, metterebbe il Paese a rischio di tensioni sociali e usando questo metodo tutto sarebbe ampliato: il settore del turismo e tutte le sue imprese meritano rispetto”.
Nonostante il covid Rimini continua ad attrarre residenti
(Rimini) Nonostante il Covid, Rimini risulta in controtendenza rispetto alle grandi città metropolitane per la differenza fra le iscrizioni e le cancellazioni anagrafiche. L'inchiesta del "Sole 24 ore", pubblicata oggi infatti pone un problema serio sul fatto che il virus abbia fatto calare l'interesse per gli spostamenti nelle grandi città. Un fenomeno che a Rimini non è accaduto in quanto, si conferma debole ma positivo il saldo migratorio con un aumento del 0,51% rispetto al 2019.
Sono 15 le città metropolitane prese in esame nella ricerca del quotidiano economico-finanziario che riporta l'andamento dei residenti registrati in anagrafe negli ultimi 5 anni. Uno spaccato da cui emerge come 13 di queste città portino un segno negativo sui trasferimenti di residenza. Risultato statistico che si raggiunge al netto dei fenomeni naturali (nascite e decessi) e che mette in luce i segni di una crisi le cui origini sono da imputare anche all'emergenza sanitaria.
Il trend negativo però non si riflette nelle città con vocazione turistica che evidentemente sono state in grado di attrarre più cittadini, probabilmente per una maggiore offerta di servizi e una migliore qualità della vita. Rimini è fra queste città. Anche se non è stata presa in esame nell'inchiesta del quotidiano, Rimini, come risulta dai dati dell'ufficio statistica, è fra le località che continuano a confermare il segno positivo davanti al tasso di attrattività.
L'indice di attrattività residenziale o anche tasso di attrattività che indica la differenza tra le iscrizioni e le cancellazioni anagrafiche, nel periodo dicembre 2019 – dicembre 2020 è cresciuto del 0,51%. Una percentuale che si riferisce esclusivamente ai nuovi residenti e non tiene conto del saldo negativo sull'andamento natalità / decessi del 2020 che, anche a Rimini, (con 1022 nascite e 1951 decessi) nell'anno appena trascorso ha raggiunto il suo picco massimo a causa degli eventi luttuosi dovuti alla pandemia.
Il 2020 ha segnato un saldo migratorio di 774 cittadini in più rispetto al 2019 che ne aveva registrati 703 rispetto all'anno recedente. Una crescita che - ad esclusione del 2020 - risulta comunque sempre positiva negli ultimi 5 anni, anche se si includono i dati derivati dall'andamento natalità / decessi, che come noto è negativo da oltre 10 anni. Questa variazione percentuale generale dei residenti registrati in anagrafe negli ultimi 5 anni infatti è cresciuta di 0,84% nel 2016; 0,33 nel 2017; 0,79 nel 2018; 0,11% nel 2019 e risulta invece negativa nel 2020 con un valore di -0,07%.
"Una crescita, anche se leggera, nell'indice di attrattività - dichiara Anna Montini Assessore alla statistica - nonostante l'anno difficilissimo che ha attraversato la nostra città è un segnale positivo che testimonia come Rimini risulta una località di grande interesse regionale e nazionale e non solo per le motivazioni turistiche ma per l'offerta dei servizi e della qualità della vita che è in grado di offrire ai suoi residenti. Una conferma del lavoro che in questi anni ha fatto l'Amministrazione comunale."
Aggiornamento coronavirus: 103 nuovi positivi, 1 decesso, 166 guariti
(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 237.123 casi di positività, 1.391 in più rispetto a ieri,su un totale di 12.058 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dell’11,5%, non indicativa dell’andamento generale visto il numero di tamponi effettuati che la domenica è inferiore rispetto agli altri giorni. Inoltre, nei festivi soprattutto quelli molecolari vengono fatti soprattutto su casi per i quali spesso è atteso il risultato positivo.
Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa prima fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, oltre che gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni. Inoltre, da oggi lunedì 15 febbraio, i cittadini emiliano-romagnoli di 85 anni e oltre (dunque, i nati nel 1936 o negli anni precedenti) possono prendere appuntamento per la vaccinazione, con le prime che saranno effettuate già da domani, martedì 16. Dal 1^ marzo sarà la volta dei nati tra il 1937 e il 1941, quindi di coloro che hanno dagli 80 agli 84 anni. Il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid. Con la nuova versione aggiornata è possibile sapere anche quante sono le seconde dosi somministrate. Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 288.937 dosi; sul totale, 126.698 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.
Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 630 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 388 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 459 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 40,3 anni. Sui 630 asintomatici, 315 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 43 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 21 con gli screening sierologici, 11 tramite i test pre-ricovero. Per 240 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 400 nuovi casi; poi Modena (291), Cesena (110), Rimini (103), Imola (94); quindi Reggio Emilia (85), Ferrara (72), Parma (70), Ravenna (66). Seguono le province di Piacenza (51), e Forlì (49). Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 8.706 tamponi molecolari, per un totale di 3.186.022. A questi si aggiungono anche 11 test sierologici e 3.352 tamponi rapidi. Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.718 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 189.406. I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 37.570 (-348 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 35.426 (-410), il 94,3% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano 21 nuovi decessi: 3 in provincia di Parma (una donna di 89 anni e due uomini di 72 e 77 anni); 1 nella provincia di Reggio Emilia (un uomo di 84 anni); 3 nella provincia di Modena (due donne - di 90 e 94 anni - e un uomo di 80); 1 in provincia di Bologna (una donna di 94 anni); 5 nella provincia di Ferrara (tre donne - rispettivamente di 83, 90 e 92 anni - e due uomini, entrambi di 83 anni); 2 in provincia di Ravenna (una donna di 96 e un uomo di 91 anni); 5 in provincia di Forlì-Cesena (due donne di 95 e 96 anni; tre uomini di 77, 82 e 88 anni); 1 nel riminese (una donna di 90 anni). Nessun decesso nella provincia di Piacenza. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 10.147.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 172 (+1 rispetto a ieri), 1.972 quelli negli altri reparti Covid (+61). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 12 a Piacenza (+2), 9 a Parma (numero invariato rispetto a ieri), 17 a Reggio Emilia (-2), 33 a Modena (-2), 51 a Bologna (+2), 10 a Imola (invariato), 17 a Ferrara (invariato), 3 a Ravenna (invariato), 2 a Forlì (invariato), 3 a Cesena (+1) e 15 a Rimini (invariato).
Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 19.287 a Piacenza (+51 rispetto a ieri, di cui 29 sintomatici), 16.458 a Parma (+70, di cui 49 sintomatici), 30.796 a Reggio Emilia (+85, di cui 37 sintomatici), 41.576 a Modena (+291, di cui 189 sintomatici), 47.340 a Bologna (+400, di cui 178 sintomatici), 7.995 casi a Imola (+,94 di cui 43 sintomatici), 13.873 a Ferrara (+72, di cui 11 sintomatici), 17.752 a Ravenna (+66, di cui 38 sintomatici), 9.060 a Forlì (+49, di cui 38 sintomatici), 10.559 a Cesena (+110, di cui 94 sintomatici) e 22.427 a Rimini (+103, di cui 55 sintomatici). Nel riminese segnalati inoltre 166 guariti.
Rimini 2021, Manuela Fabbri: il femminismo non esiste più
(Rimini) "Non è una novità che il Partito Democratico si guardi l’ombelico, ma in epoca di pestilenza è più grave del solito, nei due livelli: nazionale e locale". L’attivista ambientalista Manuela Fabbri, leader del movimento ‘Basta plastica in mare’, esponente del #nuovoumanesimo a Rimini, interviene nel dibattito pre elettorale a Rimini. Nel mirino l'uso di temi femministi per portare il cosnenso da una parte piuttosto che dall'altra, soprattutto nell'ambito del Pd, partito in cui la Fabbri in passato ha militato.
"Con le donne - va avanti Manuela Fabbri - per la esclusione tra i ministri Pd nel Governo Draghi che però sono pronte a lasciarsi lottizzare coi sottosegretariati per pareggiare il conto, anziché fare mea culpa per non aver saputo accrescere la cultura dei meriti e delle competenze femminili, quelle alte, che andrebbero sostenute con orgoglio di appartenenza al genere. Tali e tante affinché siano realmente e abitualmente in competizione con gli uomini di partito, anziché dare ruolo solamente a yeswoman e ancelle… un problema tra i peggiori dentro il Pd che non vale solamente per le donne. La realtà è che la competenza è un deterrente rispetto alla connotazione di uomo e donna cresciuti al servizio del partito, avvezzi al servilismo acritico. Ed è anche la Conferenza delle Donne che in questi giorni alza la voce con i trenini corporativi delle preferite - ma tra loro: brutta copia della commissione femminile del Pci del secolo scorso per chi ne ha ricordo - ad accorgersi del gap sempre e solo in fase di nomina e/o elezioni nel conteggio dei posti in quota rosa, comunque correntizi e spartiti col bilancino".
Manuela Fabbri usa il termine "glocal, appunto. A Rimini adesso questa stucchevole diatriba, per i due contendenti, che novità eh?! Anche da noi c’è chi la butta sul femminismo, ma vogliamo parlarne, chi, quando, come e perché, rincorre il voto femminile solamente in funzione all’utilità elettorale? Chiedo scusa per l’autocitazione, chi lo dice è l’unica candidata a sindaco di una lista tutta al femminile, seconda elezione Ravaioli 2001. La differenza? Allora c’era in ballo l’ideale: la nostra era una testimonianza autentica, di libertà e autodeterminazione, ancora come tra le donne della rivoluzione nonviolenta negli anni ’70, quella delle conquiste vere, fuori dalle istituzioni, poiché il collante politico è stato la sorellanza non il potere". Manuela Fabbri ricorda la presentazione della lista L'ala: laica, ambientalista, liberale, antiproibizionista. Ore, invece, "il femminismo non esiste più".
Mentre "ora gli ideali sono una merce rara. Prevenire è meglio che curare. Tutti sapevano tutto, da tempo. Quando due contendenti contrapposti sono già scesi in campo per la candidatura a Sindaco di Rimini, si rilasciano appelli su appelli all’unità. Quale unità, se non si hanno le capacità per costruirla? Forse perché in politica si “auspica” anziché agire assumendosi qualsiasi responsabilità, tanto da dover chiamare i tecnici a dirigere il Bel Paese? Un insulto a noi cittadini/elettori che li abbiamo messi lì a prendere decisioni al posto nostro. Invece tutti in ordine sparso, auspicano ancora, coi loro clan di riferimento, bla bla, bla bla. Dal presidente di provincia, ai segretari Pd comunale e provinciale che nulla hanno fatto finora per evitare conflitti, mentre tifoserie agguerrite si organizzano: da Nadia Urbinati al resuscitato Cesare Mangianti, e ne siamo certi, è lì lì per arrivare anche il mantra che già anni fa ripetevano a iosa i Giovani e puri Democratici nelle Direzioni Pd, “… per favore, non litigate”. E giù applausi dagli anziani. E’ con dispiacere che devo ammetterlo: lo spettacolo è indecoroso".
Vaccine Day, boom di prenotazioni e sistema in tilt
(Rimini) "Oggi l'Emilia Romagna ha vissuto una sorta di secondo 'v day', con l'avvio delle prenotazioni delle vaccinazioni per gli over 85 in tutto il territorio regionale. Un momento che di fatto segna l'inizio della campagna vaccinale per una fascia di popolazione tra le più a rischio, quella dei 'nonni' più anziani (una platea di circa 6mila uomini e donne a Rimini), quelli che più di altri in questi lunghi mesi di pandemia abbiamo cercato di proteggere e tutelare dalle insidie del virus. L'attesa era alta e, fortunatamente, alta è stata anche la richiesta di prenotazioni in questa prima giornata, segno che ci fa sperare in un'alta propensione alla vaccinazione nella nostra comunità. Questa mattina però, soprattutto nelle prime ore di apertura del servizio, numerosi cittadini hanno riscontrato difficoltà con il sistema di prenotazione dell'Azienda sanitaria locale, problemi poi superati e risolti in corso d'opera, consentendo da domani di partire con le somministrazioni: 450 al giorno quelli in programma nell'hub provinciale che ha trovato sede nei padiglioni della Fiera, 240 quelle previste alla sede di Cattolica giovedì e venerdì. È chiaro che stiamo vivendo una fase complessa, tra la necessità di accelerare sul piano delle vaccinazioni e le difficoltà di affrontare una sfida sotto il profilo organizzativa e gestionale inedita e mai messa in campo finora. Ad oggi la nostra regione e il nostro territorio senza eccezione sono riusciti a garantire un servizio efficace, nonostante lo stress a cui è sottoposto tutto il sistema sanitario da ormai un anno. Le istituzioni, dalla Regioni agli enti locali, stanno profondendo lo sforzo massimo per reggere l'urto di una crisi emergenziale senza precedenti, con buoni risultati. Ora stiamo entrando nella fase più delicata: c'è la necessità di dare gambe al piano vaccinale di massa, di andare a coprire il prima possibile la più ampia fascia di popolazione, mettendo in protezione le nostre comunità. Guardando i dati a sabato scorso, 13 febbraio, sono state oltre 14mila le somministrazioni (tra prima e seconda dose) che sono state effettuate alla Fiera di Rimini, a cui si aggiungono le oltre 3mila effettuate agli ospiti delle Cra, le residenze per anziani. Su questo fronte segnalo un piccolo ritorno alla 'normalità': dopo mesi di stop, stanno riprendendo in questi giorni gli ingressi nelle Cra, con i nuovi ospiti che saranno sottoposti alla vaccinazione. Stanno accelerando anche le vaccinazioni a domicilio, dedicate alle persone con più di ottant'anni che fanno affidamento sull'assistenza domiciliare (nei territori dell'Ausl Romagna sono più di 15mila). Un'attività questa particolarmente articolata a livello logistico, per via delle non semplici modalità di conservazione, preparazione e somministrazione del vaccino Pfizer attualmente a disposizione e che limita dunque il numero di persone da poter raggiungere nell'arco di una giornata. Ad oggi sono 120 gli anziani in carico all'assistenza domiciliare sottoposti alla prima somministrazione, circa il 20% degli ultraottantenni seguiti dal Comune di Rimini. Un dato in linea con la tabella di marcia che contavamo di poter seguire. Andiamo avanti senza riserve, consapevoli che la campagna vaccinale deve essere la priorità del Paese e che non esiste ripartenza senza un'immunizzazione di massa".
Il Gruppo Teddy unisce a Gatteo il suo cuore logistico
(Rimini) Il Gruppo Teddy, protagonista internazionale del fast fashion con i marchi Terranova, Calliope e Rinascimento, ha completato la realizzazione del suo nuovo “cuore” logistico. E’ stato infatti costruito ed ha ora cominciato la fase di test il nuovo centro di distribuzione del Gruppo che ha sede a Gatteo (FC) nei pressi di Rimini. Con lo sviluppo di questo progetto Teddy continua a guardare alla crescita, nonostante il complesso momento attuale.
L’entrata in funzione è imminente con benefici che si avranno compiutamente con la piena operatività prevista entro luglio 2021. Il nuovo centro di distribuzione sarà molto più performante rispetto ad oggi: più velocità, più produttività, processi semplificati, persone agevolate in tutti i lavori e concentrate sulle attività strategiche. La capacità di smistamento colli sarà pari a 520.000 alla settimana rispetto ai 180.000 attuali. Tutta la distribuzione centrale sarà riunita in un unico magazzino, mentre oggi è divisa in tre.
L’investimento complessivo è pari a oltre 70 milioni di euro ed è stato sostenuto per la parte immobiliare da T&M Properties (il ramo immobiliare del gruppo di cui fa parte anche Teddy, TM Holding). Inoltre la costruzione del nuovo centro di distribuzione sta portando al territorio di Gatteo oltre 3 milioni di Euro di opere per la comunità cittadina.
La dimensione complessiva del nuovo centro di distribuzione è pari a 79.137 metri quadri con 32.874 mq occupati da edifici, di cui 26.003 mq adibiti a magazzino e 6.871 mq di uffici e spazi per servizi. Piazzali di sosta e parcheggi si estenderanno su 29.116 mq mentre un ruolo importante avranno le aree verdi che andranno ad occupare 17.147 metri quadri.