(Rimini) Emma Petitti, presidente dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna è stata nominata vice-coordinatore della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e Province autonome che si è riunita in plenaria, questa mattina a Roma, per il rinnovo dei propri organi.

"Ringrazio i colleghi per la fiducia accordata - commenta la presidente Petitti -. Questo risultato testimonia il grande lavoro svolto dall'Assemblea assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna e dell'intero Ufficio di presidenza che voglio ringraziare per l'impegno che svolge quotidianamente. Messi a dura prova nel difficile contesto dell'ultimo anno, abbiamo dimostrato di sapere reagire alle difficoltà, cercando soluzioni con la massima dedizione e ottenendo risultati proficui per la nostra comunità regionale. A livello mondiale stiamo attraversando un momento estremamente delicato a causa della pandemia. Come istituzioni siamo chiamati ad affrontare delle sfide epocali per sostenere il nostro Paese sul piano sanitario, sociale ed economico, e ora più che mai dobbiamo lavorare tenendo ben presenti i compiti che la Conferenza ha prefissato nel suo Statuto tra cui quello di promuove iniziative atte a valorizzare il loro ruolo di rappresentanza democratica delle Assemblee. Sono certa che attraverso un lavoro sinergico e obiettivi comuni, per i quali la Conferenza si impegnerà nei prossimi mesi, potremo programmare la ripartenza e guardare con più ottimismo al futuro".

 La Plenaria, con il Coordinatore Roberto Ciambetti (presidente del consiglio regionale del Veneto), si è impegnata a scrivere al presidente del Consiglio Mario Draghi e alla Ministra Gelmini "perché il Governo ponga un'attenzione particolare ai ristori per le attività economiche nelle zone arancioni e, per un'azione congiunta comune a quella dei presidenti delle Regioni, nell'affrontare la situazione epidemiologica ed economica in atto". Già nella precedente seduta, i presidenti delle Assemblee legislative regionali avevano sottoscritto un documento firmato all'unanimità, inviato all'ex presidente Giuseppe Conte, per chiedere sostegno alle categorie economiche delle "zone arancioni".

(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 255.479 casi di positività, 2.575 in più rispetto a ieri, su un totale di 40.148 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 6,4%.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa prima fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni, e le persone dagli 85 anni in su (dal 1^ marzo prenotazioni aperte anche per quelle dagli 80 agli 84 anni). Il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quante sono le seconde dosi somministrate. Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 367.049 dosi; sul totale, 133.730 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 1.037 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 438 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 862 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.L’età media dei nuovi positivi di oggi è 42,7 anni. Sui 1.037 asintomatici534 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing44 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 68 con gli screening sierologici10 tramite i test pre-ricovero. Per 381 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 663 nuovi casi, seguita da Modena con 515; poi Rimini (258), Reggio Emilia (229), quindi Ravenna (216). Seguono Cesena (172), Parma (162), Ferrara (122), Forlì (101). Infine, Imola (89) e Piacenza (48). Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 21.692 tamponi molecolari, per un totale di 3.376.900A questi si aggiungono anche 825 test sierologici e 18.456 tamponi rapidi. Per quanto riguarda le persone complessivamente guaritesono 1.004 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 205.768. I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 39.222 (+1.540 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 36.919 (+1.495), il 94% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 31 nuovi decessi: 4 a Piacenza (3 donne, di 82, 85 e 91 anni, e un uomo di 81); 2 nella provincia di Parma (entrambi uomini, di 76 e 99 anni); 7 nella provincia di Reggio Emilia (2 donne, di 84 e 88 anni, e 5 uomini, rispettivamente di 62, 79, 82, 83, 87 anni); 3 nel modenese (2 donne, di 82 e 86 anni, e un uomo di 83 anni); 9 in provincia di Bologna (5 donne – rispettivamente di 82, 87, 90 e 2 di 91 anni – e 4 uomini, di 71, 79, 82, 85 anni); 1 nel ferrarese (una donna di 84 anni); 4 in provincia di Forlì-Cesena (3 donne, di 82, 94 e 97 anni, e un uomo di 93). Nessun decesso nelle province di Ravenna e Rimini. Infine, si segnala il decesso di un uomo di 75 anni a Parma, ma residente a Verona. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 10.489.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 211 (+8 rispetto a ieri), 2.092 quelli negli altri reparti Covid (+37). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 10 a Piacenza (+1), 13 a Parma (+1), 18 a Reggio Emilia (+1), 44 a Modena (invariato), 52 a Bologna (+1), 18 a Imola (+2), 22 a Ferrara (-1), 6 a Ravenna (numero inviato rispetto a ieri), 3 a Forlì (invariato), 8 a Cesena (+2) e 17 a Rimini (+1).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi:19.855 a Piacenza (+48 rispetto a ieri, di cui 35 sintomatici), 17.553 a Parma (+162, di cui 88 sintomatici), 32.682 a Reggio Emilia (+229, di cui 140 sintomatici), 44.593 a Modena (+515, di cui 383 sintomatici), 52.057 a Bologna (+663, di cui 398 sintomatici), 8.942 casi a Imola (+89, di cui 53 sintomatici), 14.798 a Ferrara (+122, di cui 41 sintomatici), 19.327 a Ravenna (+216, di cui 81 sintomatici), 9.704 a Forlì (+101, di cui 80 sintomatici), 11.670 a Cesena (+172, di cui 109 sintomatici) e 24.298 a Rimini (+258, di cui 130 sintomatici).

(Rimini) Questa mattina la giunta del Comune di Riccione ha dato il via libera alla costituzione del comitato scientifico ed organizzatore che sarà il cuore pulsante del Centenario della città di Riccione. 

Responsabile del Centenario per l'Amministrazione sarà l'assessore ai Servizi Educativi, Biblioteca e Museo, Alessandra Battarra. "E' un grande onore e una grande responsabilità alla quale ho risposto subito con entusiasmo - ha detto l'assessore Battarra -. Dal punto di vista personale, mi sento fortunata a poter vivere i 100 anni della nostra città, esserci insieme con tutta l'amministrazione e con tutta la comunità di Riccione. Il Centenario della nostra città sarà una festa lunga un anno che andrà dal 19 ottobre 2021 al 19 ottobre 2022. Questo anno sarà costellato di bellissime tappe dove tutti gli eventi come quelli per il Natale o per la Pasqua, come la nostra bella estate, saranno declinati nella cifra del Centenario. Tutta la comunità sarà coinvolta, dai luoghi della cultura come il Museo, il Teatro e la Biblioteca, ma anche le associazioni di volontariato, i comitati di quartiere, le scuole senza dubbio, le associazioni di categorie e i consorzi. Tutti noi dobbiamo avere la possibilità di dare il nostro contributo. Per farlo abbiamo anche pensato ad una sede storica, Villa Franceschi, che sarà il quartier generale per il Centenario e dove si potranno raccogliere i contributi di idee ma anche documentali della città". 

  Il 19 ottobre 1922 con Regio Decreto n° 1439 veniva sancita la nascita di Riccione comune autonomo. L'autonomia di Riccione ha suggellato il punto di arrivo di un processo economico e sociale veicolato dalla nascita e dallo sviluppo dell'industria turistica, ed ha siglato anche il punto di partenza per il raggiungimento di nuovi grandi traguardi della comunità riccionese "inverando un sogno coltivato con amore ed impegno di opere da generazioni di riccionesi ricchi di fantasia, di idee e di talenti da mettere a frutto" (cit. Dante Tosi). 

"I cento anni della nascita del comune di Riccione rappresentano un'opportunità unica e straordinaria per celebrare questa significativa ricorrenza storica, culturale e istituzionale e per valorizzare l'identità della città e delle sue istituzioni come volano di un nuovo sviluppo - ha detto il sindaco Renata Tosi -, l'Amministrazione comunale intende promuovere una programmazione di iniziative che attraverso rassegne, incontri e progetti espositivi, editoriali, multidisciplinari e spettacolari coinvolgano autori, artisti, ricercatori, insegnanti e studenti, unitamente a eccellenze culturali, associazioni, archivi, istituti, musei e biblioteche della città, della provincia e della regione chiamati a rendere testimonianza e a raccontare un secolo di avvenimenti e storia e nel contempo a porre una riflessione sul presente e sul futuro della città. Ci saranno anche delle pubblicazioni che resteranno a testimonianza solenne del nostro Centenario".

Il calendario delle iniziative partirà dal compimento dei novantanove anni di autonomia il prossimo 19 ottobre 2021 fino al Centenario in data 19 ottobre 2022, e coinvolgerà i singoli cittadini e tutte le realtà e le loro forme espressive, aggregative ed associative della città di Riccione. Infine, il Centenario dell'autonomia di Riccione costituisce un'occasione per valorizzare luoghi, spazi e contenitori storici dell'intero contesto territoriale cittadino e per tramandare il patrimonio materiale ed immateriale della memoria cittadina in ambito locale, nazionale ed internazionale.

Considerato che l'iniziativa comporta un'organizzazione articolata e complessa e richiede la collaborazione di più soggetti coinvolti nei vari ambiti del progetto la Giunta comunale ha istituito un comitato scientifico e organizzatore per il Centenario che procederà alla definizione del programma delle iniziative ed eventi anche attraverso la raccolta e la valutazione di idee e progetti presentati dai singoli cittadini e da tutte le realtà della città. Faranno parte del comitato Stefano Medas, archeologo subacqueo e navale, autore di romanzi storici, esperto di marineria; Lorenzo Conti, curatore e critico di arti sceniche; Roberto Cesarini, capo di gabinetto del sindaco; Simona Cesarini, giornalista incaricata staff del sindaco; Simone Bruscia, posizione di alta specializzazione presso il settore "turismo, sport, cultura, eventi" con compiti di programmazione e coordinamento degli eventi turistici, culturali e sportivi; Simona Terenzi, responsabile servizio coordinamento attività ed eventi turistici e culturali; Sara Andruccioli, istruttore amministrativo-contabile servizio cultura, anche con funzioni di segreteria. Fanno parte del comitato Renata Tosi, sindaco di Riccione in qualità di presidente, ed Alessandra Battarra, in qualità di assessore delegato al Centenario e l'assessore al Turismo, Stefano Caldari.

 

 

Venerdì, 26 Febbraio 2021 15:44

Vaccini, 26mila persone immunizzate in Romagna

(Rimini) In Emilia-Romagna la campagna vaccinale inizia già a portare i suoi frutti nelle due categorie che sono state le prime a beneficiarne, perché tra quelle più a rischio: il personale sanitario e gli ospiti delle CRA. Dal 20 dicembre al 21 febbraio i casi di positività tra gli operatori sanitari sono passati da 720 a 100, registrando quindi un calo dell’86%, e nello stesso arco di tempo le persone assistite nelle strutture socio-sanitarie che hanno contratto il virus sono passate da 2.353 a 782, con una diminuzione pari al 66%. Un risultato ancora più significativo se si considera che le nuove positività complessive, sul totale della popolazione, non hanno purtroppo registrato alcuna flessione. Anzi, sono state maggiori nella settimana dal 15 al 21 febbraio rispetto a quella dal 14 al 20 dicembre.

In totale sono più di 90mila gli uomini e le donne che lavorano nel mondo della sanità ad avere ricevuto entrambe le dosi di vaccino, che anche per queste categorie, come per l’intera popolazione, è su base volontaria: sono già stati immunizzati il 75% dei medici, il 68% degli infermieri e il 58% degli operatori sanitari. E Nelle Cra sono quasi 20.000 gli ospiti che hanno concluso il ciclo vaccinale, con oltre il 90% delle residenze al momento Covid-free: ad oggi, infatti, sul totale di 1.428 strutture presenti da Piacenza a Rimini, in sole 126 strutture sono presenti degenti positivi.

Come va l’immunizzazione e per quanto tempo si mantiene

primi studi effettuati in Emilia-Romagna, in particolare dall’Azienda ospedaliera di Modena, sul livello dell’immunizzazione garantita dal vaccino e sulle sue conseguenze, danno risultati confortanti. Su 4.296 operatori sanitari presi in esame, a distanza di 4 settimane dalla seconda dose è stata valutata lquantità e la qualità della risposta immunitaria: nel 99,99% dei casi il personale vaccinato ha sviluppato gli anticorpi fondamentali per evitare il contagio. E per quanto riguarda le reazioni avverse, non ne risultano né di gravi né di inattese: il sintomo più frequente è il dolore dove è stata praticata l’iniezione, a seguire la febbre.

Un’altra ricerca in corso, condotta dall’Azienda Usl della Romagna con l’Unità operativa di microbiologia di Pievesestina di Cesena su 10mila dei propri operatori sanitari già vaccinati con prima e seconda dose, permetterà inoltre di dare risposta a un interrogativo fondamentale: qual è la tempistica e la reale durata dell’immunità indotta dai vaccini anti-Covid.

“La prima fase della campagna vaccinale, peraltro ancora in corso mentre è iniziata quella verso i grandi anziani, sta dando ottimi risultati, e con ottimi risultati intendiamo centinaia di vite salvate- dichiara l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Saremmo arrivati anche a una immunizzazione ben superiore, se i quantitativi consegnati dai produttori fossero stati sempre rispettati: come Regione siamo pronti ad accelerare in ogni momento, se ci saranno garantite adeguate dosi di vaccino. Intanto, l’Emilia-Romagna fa importanti passi avanti anche sul fronte della ricerca: i due studi testimoniano- chiude Donini- la capacità dei nostri professionisti di guardare avanti, anche in momenti complicati come quello attuale. Assieme alla gestione dell’emergenza è importante, infatti, valutare scientificamente anche gli effetti a lungo termine della vaccinazione, e mettere i risultati a disposizione della comunità scientifica”.

Le vaccinazioni provincia per provincia

Al 23 febbraio, quindi a meno di due mesi dal Vaccine day del 27 dicembre, in Emilia-Romagna sono stati immunizzati 90.308 operatori sanitari e 19.486 ospiti delle Cra, le prime categorie a ricevere il vaccino perché più a rischio, in quanto maggiormente esposte e fragili.

Per quanto riguarda la suddivisione dei vaccinati per Azienda sanitaria di riferimento, hanno ricevuto due somministrazioni e quindi completato il ciclo a Piacenza 5.002 professionisti della sanità e 1.638 ospiti delle strutture socio-sanitarie; a Parma sono rispettivamente 10.645 e 2.186 persone; a Reggio Emilia 7.379 e 2.012, a Modena 13.725 e 2.639; a Bologna 21.436 e 3.614; a Imola 2.245 e 551; a Ferrara 8.921 e 1.700; nelle province dell’Ausl della Romagna (quindi Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini) 20.955 e 5.146. 

Venerdì, 26 Febbraio 2021 09:13

26 febbraio

Pasqua “chiusa” | Una “regia strategica” per il turismo | Contagi in crescita

(Rimini) “Ieri ho incontrato le Regioni e oggi incontro i Comuni. Noto con soddisfazione che abbiamo tutti un obiettivo condiviso: andare uniti sulla promozione turistica del brand Italia nel mondo e migliorare l'aspetto digitale. La promozione deve invitare il turista a venire in Italia e non perdersi in mille rivoli. Sulla tematica dei ristori, nel prossimo decreto affronteremo il tema ottimizzando i meccanismi, quello che si è fatto sull’onda dell’emergenza può essere migliorato. Sul tema Bolkestein lo affronterò subito con il ministro competente delle infrastrutture e dei trasporti. Do sin d’ora la mia piena disponibilità a istituire con i Comuni una cabina di regia permanente che si riunisca periodicamente, così come ho fatto ieri con le Regioni”.Così il ministro per il turismo Massimo Garavaglia ai delegati Anci incontrati in video conferenza ieri.

(Rimini) La costruzione di un piano di rilancio del turismo, il Recovery Fund, le misure a breve periodo per tenere in vita e rilanciare le aziende turistiche, il tema dei canoni demaniali marittimi, il rilancio del settore fieristico e la costituzione di una cabina di regia permanente con i comuni. Questi alcuni dei temi al centro del primo confronto in videoconferenza fra il neoministro del Turismo Massimo Garavaglia, il presidente dell’Anci Antonio Decaro, il presidente della commissione Anci turismo Luca Pastorino e il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi, delegato Anci al Turismo, che si è svolto questo pomeriggio. Un confronto ampio che ha sancito l’attenzione del governo per il contributo che i Comuni possono dare per strategia e azioni sinergiche coordinate.

“Come sindaci - così il Presidente Antonio Decaro - sentiamo la responsabilità di farci trovare pronti per la ripartenza del turismo, alla quale ci auguriamo di poter lavorare presto. Abbiamo avviato uno scambio col nuovo ministro e accolto con piacere la sua proposta di riunirci sul tema periodicamente”.

Il Sindaco Gnassi ha espresso l’augurio di buon lavoro al ministro e soddisfazione per l’attenzione che il nuovo governo ha riservato al turismo che vede finalmente un ministero interamente dedicato al settore. Il Sindaco di Rimini, il presidente Pastorino e il presidente dell’Anci Decaro hanno assicurato la piena disponibilità dell’associazione dei comuni italiani a collaborare con il Ministro Garavaglia e con il Governo per un confronto costruttivo per affrontare da subito le grandi sfide che attendono un settore messo in ginocchio dalla pandemia e per le azioni di sistema per il rilancio strategico del settore che attendono da anni di essere attuate e che ora non sono più rinviabili.

Mai come adesso il settore turistico ha bisogno di nuovi modelli di sviluppo, fondati sulla preservazione del patrimonio ambientale, artistico e culturale che ne costituiscono le principali chiavi di successo. Il Recovery Fund deve essere lo strumento di rilancio dell’industria turistica oggettivamente la più penalizzata dalla pandemia. È la prima volta che la filiera dell’accoglienza ha l’opportunità concreta di essere considerata settore industriale a tutti gli effetti, a cui approcciarsi con risorse economiche adeguate per sostenerne la competitività, l’ammodernamento, la digitalizzazione, la sostenibilità e la logistica attraverso un piano a breve, medio e lungo respiro.

“Occorre definire – ha commentato il Sindaco Gnassi - un piano strategico e di rilancio dopo una crisi epocale per quello che, non senza retorica, viene spesso considerato il petrolio italiano. Come Anci abbiamo chiesto questo incontro, e ringraziamo il Ministro per averlo accolto e subito inserito nella sua agenda, perché, seppur consapevoli del fatto che per competenze assegnate la materia è delegata alle Regioni, sappiamo anche che poi, di fatto, i fautori e i player determinanti sono proprio i comuni: dalle norme urbanistiche ed edilizie per le imprese turistiche in senso lato, da quelle ricettive, a quelle di scambio e commercio, alla rigenerazione urbana di prodotto turistico. Occorre, a nostro modo di vedere, agire sull'emergenza turismo su due piani. Quello a breve periodo deve avere l’obiettivo di tenere in vita le aziende turistiche: decreto ristori con indennizzi equi e mirati, incentivi fiscali del superbonus 110% estesi anche alle strutture ricettive, sostegno attraverso le politiche per il lavoro per chi è in difficoltà, un grande piano di investimenti per la concessione di contributi a fondo perduto per l’ammodernamento delle strutture ricettive e delle imprese turistiche, iniziative di sostegno e facilitazioni di accesso al credito per le imprese turistiche, sostegno e agevolazioni fiscali per le imprese di settore, investimenti per lo sviluppo digitale. Bene alla proroga del bonus vacanza al 31 dicembre, ma chiediamo che questa agevolazione possa diventare strutturale fino a quando saremo usciti definitivamente da questa crisi Parlare di “sistema Italia” per noi significa anche che Regioni e Comuni non si muovano in ordine sparso. Prendiamo ad esempio il tema dei canoni demaniali marittimi. Come noto, sta determinando enormi problematiche e incertezze nei Comuni tali da generare sul territorio nazionale comportamenti ed azioni amministrative non omogenee ed uniformi, anzi diverse non solo fra Regione e Regione, ma anche fra Comuni della stessa Regione. L’esposizione dei Comuni rispetto ad un quadro di regole non certe né chiare è altissima, aggravata anche dall’emergenza sanitaria che sta mettendo in ginocchio le imprese turistiche e necessita di urgente attenzione da parte del Governo e del Ministero competente. A destare preoccupazione anche lo stato del sistema fieristico italiano, fra i settori più gravemente colpiti dal perdurare della pandemia. L’aiuto al settore fieristico non è un tema che può essere ignorato e affidato solamente alla responsabilità degli enti locali: il rafforzamento del settore deve essere uno snodo cruciale del progetto di rilancio del Paese”.

 

(Rimini) "Continuano gli scavi sul Lungomare Tintori per installare i voluminosi tubi della nuova rete fognaria e dell’acqua, che avrebbero dovuto essere effettuati prima e non dopo l’inaugurazione del nuovo tratto di lungomare. I nuovi lavori delle condotte di fognatura e acqua si stanno realizzando eliminando le opere già completate, quali il rinterro, i camminamenti pedonali, e la copertura a prato", fa notare il consigleire comunale di Fratelli d'Italia, Gioenzo Renzi. "Non si comprendono le ragioni per le quali, questi lavori preliminari non siano strati eseguiti effettivamente prima delle opere che hanno permesso l’inaugurazione e l’utilizzo del nuovo lungomare". 

La Giunta Comunale "ha approvato il 13 Ottobre 2020, quindi dopo l’inaugurazione e apertura del nuovo lungomare, la Perizia Suppletiva e di Variante, riguardante la necessità di eseguire lo spostamento delle reti a servizio delle aree del Lungomare Tintori e dell’arenile, per l’importo di Euro 646.209, che aumenta la spesa di oltre il 30%, opere che si stanno eseguendo solo ora. A questo punto sorge il dubbio che il Comune non abbia acquisito tutti i pareri e la conoscenza delle reti dagli Enti erogatori dei servizi pubblici durante il progetto e comunque prima di avviare i lavori, che sarebbe un obbligo di legge e prassi. Inoltre, è strano che la Perizia Suppletiva e di Variante sia stata approvata dopo la fine dei lavori del nuovo Lungomare, quando ha autorizzato tutti i lavori preliminari alle opere di completamento e finitura".

"Per di più, dalla lettura della Perizia approvata, si apprende che sono stati autorizzati ulteriori nuovi lavori che hanno riguardato le piantumazioni, i corpi illuminanti e altre opere di finitura, con un ulteriore importante aumento della spesa, che andavano sicuramente studiati e progettati prima dell’appalto. Alla luce dell’interrogazione presentata in Consiglio Comunale il 18 Febbraio scorso, senza ricevere una convincente risposta per rimuovere il dubbio su un aumento ingiustificato dei costi e di un non corretto uso delle risorse pubbliche, ho ritenuto opportuno sottoporre le vicende all’attenzione dell’Autorità preposta al controllo della spesa pubblica".

Giovedì, 25 Febbraio 2021 17:58

Centro sinistra, Rimini Futura: basta tensioni

(Rimini) “Le tensioni emerse in questi giorni denotano sicuramente passione politica e volontà di vincere in una città che si ama e che si vorrebbe contribuire a migliorare. Purtroppo, si è dimenticato che c'è una comunità costretta a leggere ogni giorno battibecchi sui social e sui giornali, senza tener conto del fatto che esiste una destra populista e ambiziosa con cui ci dovremo misurare”, così Luca pasini consigliere comunale di Rimini Futura.

“Fra le tante cose che abbiamo letto in questi giorni ci sono attacchi pesanti alle liste civiche rappresentate in Consiglio per la loro volontà di evitare il ricorso alle primarie. Noi di Futura abbiamo messo da parte le nostre proposte per la scelta del futuro candidato Sindaco, rinunciando ad individuarlo secondo i nostri desiderata a favore di un’unità d’intenti di coalizione; un interesse più alto rispetto a quello dei singoli, da perseguire proponendo una candidatura che non divida ma unisca, che permetta alla città di continuare a cambiare, a rivoluzionarsi, a spingersi nel futuro e ad elaborare progetti che possano attrarre i fondi del Next Generation EU, detti anche Recovery Fund. Rimini ha le carte in regola per questa importantissima sfida, poiché il Psbo della nostra città è stato citato tra gli esempi virtuosi nel programma per lo Sviluppo sostenibile definito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. C'è chi ha accusato le Civiche di essere antidemocratiche”. 

“Noi come Futura, pur non avendo un nostro rappresentante in Giunta, siamo fieri del lavoro svolto dall'Amministrazione e abbiamo promosso assieme agli altri consiglieri delle liste civiche un tavolo di confronto e di lavoro che si è subito positivamente allargato anche a partiti e movimenti attualmente non rappresentati nella maggioranza consiliare”. 

“Se dichiariamo pubblicamente di auspicare una risoluzione alla controversia sul nome del candidato sindaco nell’ambito di questo tavolo è perché, a differenza di altri, teniamo molto di più al progetto collettivo che al singolo nome. Ai programmi e all'impegno delle donne e degli uomini che vorranno realizzarli più che alle individualità. Se come liste civiche avessimo voluto imporre un candidato proveniente dalla società civile, avremmo potuto farlo, rivendicando il risultato elettorale di cinque anni fa che vide il civismo protagonista di un exploit nelle urne. Qualcuno potrebbe obiettare che come Futura non contiamo abbastanza per alzare la voce”. 

“Ribattiamo che noi a quel tavolo ci siamo e ci saremo per risolvere i problemi con la pragmaticità e la determinazione che ci contraddistinguono. Chiunque sarà il nostro candidato dovrà essere all'altezza di una città straordinaria, in anni difficili e con avversari mai agguerriti come oggi. Nessuno può farcela da solo, dovremmo averlo capito ormai”. 

“Abbiamo proposte molto chiare sul futuro di Rimini. Progettando gli interventi su cui andremo a intercettare i fondi europei non potremo non tener conto di questi fondamentali obiettivi: l’aiuto alle imprese colpite duramente dalla pandemia, il sostegno con ogni mezzo possibile all’occupazione e al lavoro, il supporto al turismo del territorio e la promozione di Rimini come meta vacanziera e fieristica, il lancio della candidatura di Rimini 2024 capitale della Cultura (nel solco dello sviluppo dei motori culturali), la continuazione della rigenerazione ambientale della città, che va ulteriormente rilanciata investendo nel forese per dare alle periferie i servizi e le utilities che meritano. E soprattutto, l’attenzione ai giovani, sfibrati dall’isolamento provocato da una crisi che ha minato in profondità i rapporti sociali, le opportunità lavorative, i sogni di stabilità e progettualità”.

“Futura sta ancora lavorando per la città, sta seguendo da vicino le vicende legate a questa pandemia che sta mettendo in ginocchio il nostro territorio, ed è in continuo contatto con maggioranza, assessori e Sindaco per segnalare problemi e proporre soluzioni per le attività, i cittadini e gli uffici pubblici. Nessuna dietrologia, semplicemente il mandato che gli elettori ci hanno affidato”.

(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 252.915 casi di positività, 2.092 in più rispetto a ieri, su un totale di 40.804 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 5,1%.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa prima fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni, e le persone dagli 85 anni in su (dal 1^ marzo prenotazioni aperte anche per quelle dagli 80 agli 84 anni). Il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quante sono le seconde dosi somministrate. Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 357.235 dosi; sul totale, 132.607 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 861 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 654 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 779 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 42 anni. Sui 861 asintomatici442 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing107 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 27 con gli screening sierologici19 tramite i test pre-ricovero. Per 266 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 386 nuovi casi e Modena con 379; poi Rimini (289) e Reggio Emilia (247), quindi Ravenna (196), Parma (164) e Ferrara (139). Seguono Cesena (94), Forlì (72), Imola (69) e Piacenza (55). Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 21.823 tamponi molecolari, per un totale di 3.355.208. A questi si aggiungono anche 1.205 test sierologici e 18.981 tamponi rapidi. Per quanto riguarda le persone complessivamente guaritesono 1.121 in più rispetto a ieri di cui 88 a Rimini e raggiungono quota 204.763. I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 37.693 (+936 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 35.432 (+898), il 94% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 33 nuovi decessi:1 a Piacenza (una donna di 96 anni); 2 nella provincia di Parma (due uomini di 79 e 80 anni); 7 nella provincia di Modena (quattro donne, rispettivamente di 82, 85, 89, 91 anni e tre uomini di 76, 80 e 82 anni); 9 in provincia di Bologna (cinque donne, rispettivamente di 70, 72, 90, 91 e 95 anni, quest’ultima residente a Imola, e quattro uomini: uno di 83 anni, uno di 84 anni e due di 92 anni); 3 nel ferrarese (una donna di 89 anni e due uomini di 75 e 80 anni); 6 in provincia di Reggio Emilia(quattro donne di 52, 70, 91 e 93 anni e due uomini di 83 anni); 2 in provincia di Forlì-Cesena (una donna di 101 anni e un uomo di 89); 2 nel riminese (due uomini di 85 e 91 anni). Nessun decesso nella provincia di Ravenna. Infine, si segnala il decesso di una donna di 95 anni diagnosticata dall’Ausl di Bologna ma residente in provincia di Roma. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 10.459.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 203 (+3 rispetto a ieri), 2.058 quelli negli altri reparti Covid (+35). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 9 a Piacenza (+1), 12 a Parma (numero invariato rispetto a ieri), 17 a Reggio Emilia (invariato), 44 a Modena (-1), 51 a Bologna (-4), 16 a Imola (+2), 23 a Ferrara (+3), 6 a Ravenna (+1), 3 a Forlì (+1), 6 a Cesena (-1) e 16 a Rimini (+1).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi:19.807 a Piacenza (+55 rispetto a ieri, di cui 37 sintomatici), 17.391 a Parma (+164, di cui 95 sintomatici), 32.453 a Reggio Emilia (+247, di cui 154 sintomatici), 44.078 a Modena (+379, di cui 231 sintomatici), 51.404 a Bologna (+386, di cui 258 sintomatici), 8.853 casi a Imola (+69, di cui 40 sintomatici), 14.677 a Ferrara (+139, di cui 33 sintomatici), 19.111 a Ravenna (+196, di cui 117 sintomatici), 9.603 a Forlì (+72, di cui 58 sintomatici), 11.498 a Cesena (+94, di cui 48 sintomatici) e 24.040 a Rimini (+289, di cui 158 sintomatici).

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