Aggiornamento coronavirus: 430 positivi, nessun decesso, 145 guariti
(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 293.400 casi di positività, 3.477 in più rispetto a ieri, su un totale di 47.160 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, il numero più alto da inizio pandemia. La percentuale dei nuovi positivi sui tamponi fatti da ieri è del 7,4%.
Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, in maggioranza già immunizzati, gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni, e le persone dagli 85 anni in su; proseguono le prenotazioni per quelle dagli 80 agli 84 anni, iniziate il 1^ marzo. Poi il personale scolastico e universitario e le forze dell’ordine. Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 556.354 dosi; sul totale, 177.068 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.
Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 1.392 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 643 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 1.100 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 42,7 anni. Sui 1.392 asintomatici, 667 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 105 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 56 con gli screening sierologici, 26 tramite i test pre-ricovero. Per 538 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 1.015 nuovi casi, seguita da Modena (514) e Rimini (430); poi Reggio Emilia (298), Ravenna (274), Parma (256), quindi Ferrara (188) e Cesena (156). Seguono le province di Forlì (140), Piacenza (107) e Imola (99). Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 24.194 tamponi molecolari, per un totale di 3.646.581. A questi si aggiungono anche 341 test sierologici e 22.966 tamponi rapidi. Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.457 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 219.789. I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 62.617 (+1.985 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 59.070 (+1.940), il 94,3% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano 35 nuovi decessi: 3 a Piacenza (una donna di 84 anni e due uomini di 76 e 84 anni); 8 nella provincia di Modena (cinque donne - rispettivamente di 80, 83, 87, 94 e 103 anni - e tre uomini, di 50, 80 e 89 anni); 13 nella provincia di Bologna (quattro donne di 76, 79, 87 e 93 anni, e nove uomini di 60, 69, 73, 82, 84, 85, 87, 94 e 96 anni); 2 nella provincia di Ferrara (entrambi uomini, di 56 e 65 anni); 2 nella provincia di Ravenna (una donna di 74 e un uomo di 83 anni); 7 in provincia di Forlì-Cesena (una donna di 77 anni e sei uomini di 67, 75, due di 78, 81 e 82 anni). Nessun decesso nelle provincie di Parma, Reggio Emilia e Rimini. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 10.994.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 350 (+5 rispetto a ieri), 3.197 quelli negli altri reparti Covid (+40). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 10 a Piacenza (+1), 19 a Parma (numero invariato rispetto a ieri), 30 a Reggio Emilia (invariato), 73 a Modena (+4), 99 a Bologna (+1), 34 a Imola (-1), 33 a Ferrara (+1), 14 a Ravenna (-1), 4 a Forlì (invariato), 9 a Cesena (+1) e 25 a Rimini (-1).
Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 20.758 a Piacenza (+107 rispetto a ieri, di cui 79 sintomatici), 19.810 a Parma (+256, di cui 127 sintomatici), 36.468 a Reggio Emilia (+298, di cui 185 sintomatici), 50.723 a Modena (+514, di cui 371 sintomatici), 62.607 a Bologna (+1.015, di cui 618 sintomatici), 10.445 casi a Imola (+99, di cui 54 sintomatici), 16.886 a Ferrara (+188, di cui 43 sintomatici), 22.483 a Ravenna (+274, di cui 151 sintomatici), 11.273 a Forlì (+140, di cui 105 sintomatici), 14.078 a Cesena (+156 , di cui 83 sintomatici) e 27.869 a Rimini (+430, di cui 269 sintomatici).
Del dettaglio per Rimini, si tratta di 220 pazienti di sesso maschile e 210 pazienti di sesso femminile; 161 asintomatici e 269 sintomatici. Sono stati tracciati: 156 per sintomi; 268 per contact tracing, la maggior parte familiari e già in isolamento al momento della diagnosi; 4 test volontari; 2 test per ricovero. Si possono stimare in circa 145 le guarigioni.
Volley, il campionato italiano all'Rds stadium
(Rimini) Presentate oggi le Finali Coppa Italia Frecciarossa, la manifestazione organizzata da Lega Pallavolo Serie A Femminile e Master Group Sport che si terrà sabato 13 e domenica 14 marzo all'RDS Stadium di Rimini e che assegnerà la 43^ Coppa Italia di Serie A1 e la 24^ Coppa Italia di Serie A2. "Per questa Regione che ha scelto di puntare sul sport come strumento di promozione territoriale, di crescita e di sviluppo, è un grande risultato che ci motiva a lavorare ulteriormente per nuovi traguardi. Sostenendo contemporaneamente anche lo sport di base e continuando nell'azione che abbiamo avviato per innovare e qualificare sempre più i nostri impianti. A tutti gli atleti e agli staff il nostro benvenuto in Emilia-Romagna", ha commentato Giammaria Manghi, capo della segreteria politica della presidenza Regione Emilia Romagna.
"Abbiamo ancora negli occhi la splendida manifestazione di qualche anno fa, con l'Rds Stadium completamente esaurito e vibrazioni che oggi purtroppo non potremo vivere - afferma Gianluca Brasini, Assessore allo Sport del Comune di Rimini -. Da buoni romagnoli, nella difficoltà vogliamo dare un segnale forte di continuità e con la Sport Commission della Regione abbiamo cercato e tuttora cerchiamo di intercettare il maggior numero di eventi di grande impatto mediatico, come saranno le Finali di Coppa Italia. Non posso che augurarmi che lo sport, sia quello di altissimo livello che quello di base, possa presto riprendere nella sua normalità. Abbiamo bisogno tutti di ripartire, in sicurezza, ma il prima possibile".
La prima semifinale di A1, sabato alle 18, vedrà di fronte la detentrice del titolo Imoco Volley Conegliano e la Saugella Monza. La seconda semifinale, sabato alle 20,30, opporrà Igor Gorgonzola Novara e Reale Mutua Fenera Chieri. Prima della finalissima di domenica, si disputerà la finale della Coppa Italia di Serie A2 tra CBF Balducci HR Macerata e LPM BAM Mondovì.
Nuova stretta anticovid, da domani aumentano i controlli
(Rimini) "Verranno intensificati i controlli già a partire dalla giornata di domani". Ad annunciare la stretta è l'assessore al commercio e sicurezza del comune di Rimini, Jamil Sadegholvaad. "Sono certo che prevarrà un forte senso di responsabilità collettiva nel rispetto di queste misure restrittive perché è decisivo uscire prima possibile da questa situazione, ma questo è possibile solo con il contributo di tutti. È chiaro che questo sforzo ulteriore che si sta chiedendo all'Italia e a Rimini avrà senso se verrà finalmente spinta a regime la campagna vaccinale. Su questo non ci sono e non ammettiamo proroghe o rinvii."
Sadegholvaad interviene a commento delle nuove misure anticovid allo studio del governo. "Siamo con il Governo ma tengo ancora una volta a ribadire l'urgenza della tempistica dei ristori affinché possano davvero arrivare prima possibile, per dare un contributo reale nel momento più duro in cui le imprese devono far fronte ai propri costi di gestione. Un sostegno urgente, che speriamo - come già detto - possa arrivare in forma di indennizzo a fondo perduto piuttosto che un credito d'imposta in modo da risultare davvero efficace per il difficilissimo momento che stanno affrontando i tanti lavoratori, liberi professionisti e le partite IVA che anche a Rimini stanno vivendo enormi difficoltà", spiega.
Nel merito, "con le nuove misure annunciate in queste ore per cercare di abbassare la curva epidemiologica, in rapida salita, il Governo rende ancora più rigorose le limitazioni, con la zona rossa per le festività pasquali. Nuovi divieti che, fino al 7 aprile, vedono una parte delle regioni in fascia arancione e rossa; la chiusura per bar e ristoranti; studenti ancora alla didattica a distanza e altre limitazioni per diverse categorie di attività economiche. È un ulteriore step di misure emergenziali, urgenti e necessarie a contenere la circolazione del Covid-19, che è facilitata dalle varianti e fa salire l'indice di contagio Rt oltre la soglia critica. La salute prima di ogni cosa. E in questa fase di risalita dei contagi il rigore è necessario, non evitabile. Ma si deve gestire da...ieri anche l'impatto che avranno queste misure su un tessuto socioeconomico come il nostro, che tradizionalmente vedeva nel periodo di Pasqua l'anticipo, vero e proprio, dell'apertura della stagione estiva".
Team bota compie un anno con 200 volontari
(Rimini) È passato un anno da quando tremila cittadini della città di Rimini si sono trovati un regalo nella buchetta delle lettere, una cartolina con su scritto: "Sono le piccole cose, le azioni quotidiane della gente comune che tengono a bada l'oscurità. Semplici atti di gentilezza e di amore. Andrà tutto bene. A te cittadino di Rimini regaliamo il nostro tempo, come possiamo aiutarti? Alleghiamo 3 numeri di telefono. TeamBòta Rimini". E' l'inizio del Team Bota, il gruppo di amici che da lì in avanti si è impegnato in una serie di azioni di solidarietà a sostegno di Rimini e dei riminesi.
"Era difficile immaginare che quel gesto di solidarietà, scritto da una decina di amici riuniti presso il ristorante Come Stai?, avrebbe fatto tanto parlare di sé. Un "semplice atto di gentilezza" che ha risuonato di casa in casa e ha dato voce alla città in un momento in cui molte persone avevano bisogno di essere ascoltate. L'idea vincente del TeamBòta è, ed è sempre stata, quella di dare spazio alle persone, di ascoltare paure e necessità, e il forte desiderio di aiutare il prossimo. E come le buone idee sono solite fare, il TeamBòta si è ingrandito a vista d'occhio, un'onda arancione (questo il colore che identifica l'associazione) che ha invaso la città coinvolgendo più di 200 volontari", spiegano i promotori.
Le attività condivise con la cittadinanza tramite social networks, hanno spaziato dalla consegna di spesa e medicinali, al trasporto di medicinali per l'Ospedale Infermi di Rimini, consulenza telematica e digitale in campo sanitario (psicologico, infermieristico e fisioterapico), doposcuola e attività educative per bambini. Da maggio 2020, il TeamBòta è diventato Organizzazione di Volontariato (ODV), iscritta all'albo regionale e con marchio registrato.
"Molte cose sono cambiate dai quei primi mesi di attività frenetiche e cellulari incandescenti per le richieste ricevute (durante il primo lockdown si sono raggiunti fino a 50 servizi di assistenza domiciliare al giorno). Ma immutato è rimasto l'entusiasmo di questa Community di Volontari che non smette di stupire con idee e attività dall'alto valore sociale e simbolico (un esempio, l'evento Toy Story, che ha trasformato il ristorante Come Stai? nella casa di Babbo Natale, regalando un pomeriggio di gioia a tutti i bambini della città e raccogliendo montagne di giocattoli per le famiglie in difficoltà economica seguite da diverse associazioni del territorio)".
Ogni due settimane, la cittadinanza trova davanti ai supermercati volontari di tutte le età con sgargianti magliette arancioni mentre raccolgono cibo, prodotti per l'igiene e materiale scolastico per le più di 120 famiglie che il TeamBòta assiste. I beni raccolti grazie a al progetto Spesa Sospesa sono poi integrati con la frutta e verdura raccolti dal progetto Orange Loop, grazie al quale aziende agricole, produttori locali e fruttivendoli del mercato di Rimini donano nei weekend frutta e verdura di ottima qualità rimasta invenduta o che non soddisfa requisiti estetici per la grande distribuzione.
Costi trasporto pubblico, Santi fa chiarezza
(Rimini) Costi del Metromare, il presidente della provincia di Rimini Riziero Santi chiarisce che i costi del Trasporto Pubblico Locale non sono aumentati a causa di Metromare e,che i Comuni che non beneficiano di Metromare non ne pagano i costi.
"Icriterio utilizzato per suddividere i costi del tpl è chiarissimo e le tabelle vanno lette correttamente. Ogni Comune paga per i chilometri che le vetture del tpl percorrono nel proprio territorio. Più chilometri vengono percorsi più alti sono i costi. Come il consumo dell’acqua che esce dal rubinetto", spiega Santi. "La gran parte dei costi è coperta dai contributi regionali, circa il 65% del totale. Un’altra parte è coperta dalle entrate dei biglietti e degli abbonamenti, una quota particolarmente alta, in condizioni normali, in provincia di Rimini (è circa il 20%). Il resto viene ripartito tra i Comuni sulla base dei chilometri".
In provincia di Rimini "vengono percorsi in totale circa 7,5 milioni di chilometri; Metromare pesa per circa 300 mila chilometri, ovvero meno del 5% del totale. Questi chilometri vengono pagati dai Comuni di Rimini e di Riccione e, per il 25%, dalla Provincia, che paga una quota fissa per tutti i chilometri sovracomunali effettuati. Nessun altro Comune, quindi, paga per il Metromare".
Nel 2021 "è solo cambiato il beneficio che ogni Comune riceve, per il proprio bilancio, dal contributo regionale. Per calcolarlo bisogna dividere il totale del contributo dato dalla Regione per il totale dei chilometri che quest’anno aumenterà, appunto, di circa il 5%. Questo avverrà quando Metromare entrerà in servizio a pieno regime, con i mezzi e l’infrastruttura collaudati. A quel punto, per fare un esempio, un Comune che versava 100 mila euro avrà un incremento di costi non superiore al 5%, ovvero 5 mila euro". Nel 2020, "grazie a questo metodo di ripartizione dei costi, sempre per restare all’esempio, quel Comune ipotetico avrebbe risparmiato circa 20 mila euro".
Santi aggiunge che "l’incasso da tariffe è ripartito tra tutti i Comuni e non è suddiviso secondo il Comune di provenienza dell’incasso, il che favorisce non certo gli hub". Detto ciò, "non si può pensare che si possa avere un miglior servizio, puntuale moderno e sostenibile, agli stessi costi di una rete superata e che non può essere mantenuta così com’è oggi. Mi aspetterei piuttosto proposte su come migliorare il servizio integrandolo con il piano comunale della mobilità urbana e per connettersi con altri territori".
I comuni, in ogni caso pagano di più. "E' venuto meno l’incentivo che la Regione aveva dato per tre anni per premiare la realizzazione dell’Agenzia unica della Romagna, Amr", spiega Santu. Inoltre, "è aumentato qualche canone, e i canoni, come da statuto, si suddividono tra tutti i Comuni, secondo le quote di capitale possedute in Amr. Per questo la Provincia di Rimini ha messo a disposizione 100 mila euro a vantaggio dei piccoli Comuni, per abbassare gli incrementi dei costi e praticare una sorta di sussidiarietà istituzionale trasversale”.
False dichiarazioni, in 4 beneficiavano indebitamente del reddito di cittadinanza
(Rimini) I finanzieri del Comando Provinciale di Rimini sulla base degli esiti dell'operazione “Spill out”, in collaborazione e sinergia con l’Inps hanno accertato l’infedele dichiarazione dei dati autocertificati nella Dichiarazione Sostitutiva Unica da parte di quattro cittadini residenti nella provincia di Rimini, cosa che gli ha consentito di beneficiare indebitamente del Reddito/Pensione di cittadinanza. "Una vera sorpresa è stata per le fiamme gialle", spiegano dal Gruppo di Rimini, quanto emerso all’esito delle indagini finanziare svolte nei confronti di un’anziana signora riminese, all’apparenza indigente, la quale, a fronte di un patrimonio mobiliare dichiarato ai fini Isee di 590 euro, "è risultata invece titolare di contratti di assicurazione sulla vita per 900 mila euro. Questa omessa comunicazione all’Inps di possidenze ha permesso all’anziana di percepire indebitamente la pensione di cittadinanza".
Nei confronti di altri due percettori del reddito di cittadinanza, invece, "sono state rilevate omissioni relative a patrimoni mobiliari riconducibili al possesso di quote in società di capitali operanti rispettivamente nel settore immobiliare e in quello della “produzione cinematografica”, aventi sede nella provincia di Pesaro-Urbino e Roma". Il quarto soggetto denunciato "è un pluripregiudicato, residente a Rimini, che beneficiava del reddito di cittadinanza nonostante fosse sottoposto a misura cautelare in carcere".
I quattro beneficiari oltre ad essere stati deferiti all’Autorità Giudiziaria sono stati segnalati all’Inps che ha proceduto di conseguenza alla immediata revoca del sussidio e attivato il recupero dell’indebito, per un totale di circa 23 mila euro. Inoltre, sono in corso ulteriori accertamenti, da parte dei finanzieri, tesi a verificare se, nel corso degli anni, le stesse persone abbiano usufruito indebitamente di ulteriori prestazioni sociali. L’operazione Spill out ha consentito complessivamente di denunciare 22 persone perché percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza e di recuperare somme indebitamente erogate, per un totale di oltre 113mila euro.
12 marzo
Vaccino sospetto | "In Gran Bretagna funziona" | Bagnino ecosostenibile
Astrazeneca, anche in ER divieto utilizzo lotto sospetto
(Rimini) Sono 11.907 le dosi del vaccino AstraZeneca provenienti dal lotto ABV2856 scadenza 05/2021 - il cui utilizzo è stato sospeso oggi da Aifa per precauzione - che sono state utilizzate fino ad oggi in Emilia-Romagna. Su un totale di 60.691 dosi di vaccino AstraZeneca somministrate in regione. A oggi, precisa l’assessorato regionale alla Sanità, in Emilia-Romagna non si sono osservate reazioni anomale.
La decisione di Aifa, come è stato sottolineato dall’Agenzia stessa, è stata presa “a seguito della segnalazione di alcuni eventi avversi gravi, in concomitanza temporale con la somministrazione di dosi appartenenti al lotto ABV2856 del vaccino AstraZeneca anti COVID-19”. Aifa ha quindi deciso in via precauzionale di emettere un divieto di utilizzo di tale lotto su tutto il territorio nazionale e “si riserva di prendere ulteriori provvedimenti, ove necessario, anche in stretto coordinamento con l’EMA, Agenzia del farmaco europea”. Aifa ha inoltre chiarito che “al momento non è stato stabilito alcun nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e tali eventi”.
Sentenza Reggio Emilia: dpcm "illegittimi"
(Rimini) A partire da quello dell'8 marzo 2020, tutti i Dpcm del Governo per contenere la pandemia e le limitazioni agli spostamenti in essi contenuti sono "illegittimi per violazione della legge Costituzionale". Lo afferma Dario De Luca, Gup del tribunale di Reggio Emilia, nelle motivazioni di una sentenza depositate il 27 gennaio e visionate dalla 'Dire'.
Il caso esaminato risale invece al 13 marzo dell'anno scorso quando, nel pieno della prima ondata del Covid, una coppia della provincia di Reggio sorpresa fuori casa dai Carabinieri fornisce ai militari un'autocertificazione non veritiera. La donna aveva riferito di essersi dovuta recare in ospedale a Correggio per delle analisi e che l'uomo l'aveva accompagnata. Una verifica dell'Arma aveva però appurato che non c'era stato alcun accesso alla struttura sanitaria e per i due era scattata la denuncia. Il giudice De Luca li ha assolti entrambi dichiarando "il non luogo a procedere perché il fatto non costituisce reato".
Nella motivazione, scritta in punta di diritto, si sottolinea in premessa che il Dpcm "stabilendo un divieto generale e assoluto di spostamento al di fuori della propria abitazione, con limitate e specifiche eccezioni, configura un vero e proprio obbligo di permanenza domiciliare". Tuttavia, prosegue la sentenza, "nel nostro ordinamento giuridico, l'obbligo di permanenza domiciliare consiste in una sanzione penale restrittiva della libertà personale che viene irrogata dal giudice penale per alcuni reati all'esito del giudizio (o in via cautelare, in una misura di custodia cautelare disposta dal giudice, nella ricorrenza di rigidi presupposti di legge) e in ogni caso nel rispetto del diritto di difesa".
Inoltre, "sicuramente nella giurisprudenza è indiscusso che l'obbligo di permanenza domiciliare costituisca una misura restrittiva della liberta' personale". Ed è a questo punto che il giudice reggiano chiama in causa l'articolo 13 della Costituzione, secondo cui le misure restrittive della libertà personale possono essere adottate solo su "atto motivato dall'autorita' giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge". Da questo principio il Gup desume due corollari. Il primo "è che un Dpcm non puo' disporre alcuna limitazione della libertà personale, trattandosi di fonte meramente regolamentare di rango secondario e non già di un atto normativo avente forza di legge". Il secondo corollario è invece quello secondo il quale "neppure una legge (o un atto normativo avente forza di legge, qual è il decreto-legge) potrebbe prevedere in via generale e astratta, nel nostro ordinamento, l'obbligo della permanenza domiciliare disposto nei confronti di una pluralità indeterminata di cittadini, posto che l'articolo 13 della Costituzione postula una doppia riserva, di legge e di giurisdizione, implicando necessariamente un provvedimento individuale, diretto dunque nei confronti di uno specifico soggetto".
In terzo luogo, "poiché trattasi di un Dpcm, cioè di un atto amministrativo, il giudice ordinario non deve rimettere la questione di 'legittimita' costituzionale alla Corte costituzionale, ma deve procedere, direttamente, alla disapplicazione dell'atto amministrativo illegittimo".
Infine, motiva ancora la sentenza, "non può neppure condividersi l'estremo tentativo dei sostenitori, ad ogni costo, della conformità a Costituzione dell'obbligo di permanenza domiciliare sulla base della considerazione che il Dpcm sarebbe conforme a Costituzione, in quanto prevederebbe delle legittime limitazioni della libertà di circolazione secondo l'articolo 16 della Costituzione e non della libertà personale". Infatti, "come ha chiarito la Corte Costituzionale la libertà di circolazione riguarda i limiti di accesso a determinati luoghi il cui accesso può essere precluso, perché ad esempio pericolosi, ma giammai può comportare un obbligo di permanenza domiciliare". Quando invece "il divieto di spostamento non riguarda i luoghi, ma le persone, allora la limitazione si configura come vera e propria limitazione della libertà personale". In conclusione, sentenzia De Luca, "deve affermarsi la illegittimità del Dpcm indicato per violazione dell'articolo 13 della Costituzione con conseguente dovere del Giudice ordinario di disapplicare tale Dpcm". I due imputati sono quindi stati assolti con formula piena perché "costretti a sottoscrivere un'autocertificazione incompatibile con lo stato di diritto del nostro Paese e dunque illegittima".
(fonte: Agenzia Dire)
Aggiornamento coronavirus: 223 positivi, 9 decessi, + 1 in terapia intensiva, 200 guariti
(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 289.957 casi di positività, 2.845 in più rispetto a ieri, su un totale di 39.832 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 7,1%.
Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, in maggioranza già immunizzati, gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni, e le persone dagli 85 anni in su; proseguono le prenotazioni per quelle dagli 80 agli 84 anni, iniziate il 1^ marzo. Poi il personale scolastico e universitario e le forze dell’ordine. Il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quante sono le seconde dosi somministrate. Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 538.653 dosi; sul totale, 170.502 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.
Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 1.146 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 622 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 890 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 42,7 anni. Sui 1.146 asintomatici, 570 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 35 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 40 con gli screening sierologici, 13 tramite i test pre-ricovero. Per 488 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 911 nuovi casi, poi Modena con 389 e Ravenna (328); seguono Rimini (223), Reggio Emilia (190), Cesena (186) e Ferrara (174); poi Parma (155), Forlì (140), Imola (118). Infine, Piacenza (31). Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 23.322 tamponi molecolari, per un totale di 3.622.387. A questi si aggiungono anche 378 test sierologici e 16.510 tamponi rapidi. Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.558 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 218.332. I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 60.666 (+1.242 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 57.160 (+1.162), il 94,2% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano 45 nuovi decessi: 2 a Piacenza (una donna di 86 anni e un uomo di 70); 3 nella provincia di Reggio Emilia (una donna di 73 anni e 2 uomini di 46 e 77 anni); 8 nella provincia di Modena (6 donne – rispettivamente di 72, 78, 84, 88 e 2 di 91 anni – e 2 uomini, di 72 e 83 anni); 17 nella provincia di Bologna (5 donne, rispettivamente di 65, 76, 84 – quest’ultima di Imola – 90, 95 anni, e 12 uomini, di 66, 68, 71, 72 – quest’ultimo di Imola – 73, 74, 76, 78, 82, 85, 86, 92); 2 nella provincia di Ferrara (entrambi uomini, di 92 e 96 anni); 4 in provincia di Forlì-Cesena (una donna di 85 anni e 3 uomini, rispettivamente di 39, 73 e 84 anni, quest’ultimo deceduto a Bologna); 9 nel riminese (5 donne, rispettivamente di 71, 84 – quest’ultima deceduta a Cesena – 85, 91 e 98 anni, e 4 uomini: uno di 81, 2 di 90, e uno di 85 anni). Nessun decesso nelle provincie di Parma e Ravenna. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 10.959.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 345 (+12 rispetto a ieri), 3.161 quelli negli altri reparti Covid (+68). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 9 a Piacenza (-1 rispetto a ieri), 19 a Parma (numero invariato), 30 a Reggio Emilia (+2), 69 a Modena (-1), 98 a Bologna (+8), 35 a Imola (+2), 32 a Ferrara (+1), 15 a Ravenna (invariato), 4 a Forlì (invariato), 8 a Cesena (invariato) e 26 a Rimini (+1).
Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 20.651 a Piacenza (+31 rispetto a ieri, di cui 22 sintomatici), 19.554 a Parma (+155, di cui 98 sintomatici), 36.170 a Reggio Emilia (+190, di cui 98 sintomatici), 50.209 a Modena (+389, di cui 280 sintomatici), 61.625 a Bologna (+911, di cui 476 sintomatici), 10.346 casi a Imola (+118, di cui 64 sintomatici), 16.699 a Ferrara (+174, di cui 59 sintomatici), 22.209 a Ravenna (+328, di cui 231 sintomatici), 11.133 a Forlì (+140, di cui 114 sintomatici), 13.922 a Cesena (+186, di cui 148 sintomatici) e 27.439 a Rimini (+223, di cui 109 sintomatici).
Riguardo ai nuovi casi nel riminese, si tratta di 111 pazienti di sesso maschile e 112 pazienti di sesso femminile; 114 asintomatici e 109 sintomatici. E nel dettaglio: 78 per sintomi; 136 per contact tracing, la maggior parte familiari e già in isolamento al momento della diagnosi; 3 test volontari; 4 test di categoria; 2 test per ricovero. Si possono stimare in circa 200 le guarigioni. Dei nove decesi comunicati oggi, si tratta di: 3 donne di 84, 85 e 98 anni di Rimini; 3 uomini di 81, 90, 90 anni di Riccione; una donna di 71 anni di Morciano; una donna di 91 anni di Poggia Torriana; un uomo di 85 anni di Sant’Agata Feltria.