24 luglio
Effetto green pass | Metromare, collaudo rinviato | L’attesa per Matteo
Enzo Piccinini, la "santità" del gusto per la vita
(Rimini) Se c’è una possibilità che santità e gusto per la vita possano andare a braccetto, l’esempio è testimoniato da Enzo Piccinini, chirurgo emiliano scomparso nel 1999 in un incidente sulla A1. A fornire l’occasione per un affondo sulla sua figura è stata la presentazione del libro biografico ‘Ho fatto tutto per essere felice. Enzo Piccinini, storia di un insolito chirurgo’ firmato dal giornalista Marco Bardazzi, ieri sera nei giardini della colonia Comasca di Rimini. «Ho letto d’un fiato il libro di Bardazzi, scritto con grande sapianza tecnica. Mi ha trasmesso una serie di episodi essenziali che mi hanno portato a riconoscere quel tipo di santità che Enzo ha rappresentato, la santità di cui ha bisogno il mondo moderno, quella santità che come diceva anche San Giovanni Paolo II, consiste nel godersi la vita, nel godersi lo sforzo di prendere il meglio della propria vita», ha raccontato l’oncologo Ludovico Balducci, Sigismondo d’Oro nel 2002, che ha diretto il primo programma di Oncologia Geriatrica nel mondo al Moffitt Cancer Centerda a Tampa (Florida), amico di Piccinini.
Balducci, nel suo intervento audio inviato dagli Usa, non usa parole a caso. Per Piccinini è infatti iniziato il processo di beatificazione. Specializzato in chirurgia vascolare nel 1979, nel 1980 Piccinini si trasferisce all’Università di Bologna, continuando a collaborare in numerosi progetti di ricerca con le Università di Harvard, Chicago e Parigi. Piccinini, l’uomo dei paradossi. «Perché questa sera siamo così in tanti a parlare di una persona che non c’è più da oltre 20 anni? La vita di Enzo era piena di paradossi», rileva Emmanuele Forlani della Fondazione Piccinini, moderatore della serata. Tra gli ospiti, Tiziano Carradori, direttore generale della Asl Romagna.
«Aver letto questo libro ha stuzzicato molto la mia curiosità, e ora mi manca la possibilità di soddisfarla: di conoscere l’uomo», ammette sorridendo Carradori. «Il mio pensiero e i miei valori non sono necessariamente sovrapponibili a quelli che hanno determinato l’appartenenza di Enzo Piccini. Eppure nel racconto di Bardazzi ho ritrovato degli elementi che riconosco miei». Primo tra tutti, «quel “mettere il cuore” nelle cose che si fanno, per esempio, dare senso alle cose. Questo io lo condivido totalmente». Quando «si ha a che fare con l’uomo, in senso lato, c’è sempre una parte mezza vuota del bicchiere che noi dobbiamo cercare di colmare e ciò che ci consente di farlo è il senso che si dà alle cose che facciamo».
Un senso delle cose, che richiama il senso del «limite umano, la malattia, la sofferenza, la morte», e la possibilità di «viverlo bene con serenità». Questo senso del limite, «da tanti punti di vista, non solo in quello della sofferenza, vuol dire essere consapevole dell’incertezza che caratterizza le nostre vite». Una consapevolezza che, però, «non ti porta a rinchiuderti o alla paura, ma alla coscienza della necessità dell’altro, che può essere un sostegno, un arricchimento il confronto con i più qualificati. Da persona curiosa, quale sono, sono sempre contento quando trovo un altro diverso da me».
Per Carradori, ciò che in Piccinini è stato «straordinariamente aderente» al suo concetto di professione medica è il “senso della regola”, «che non può mai impedire alla persona di agire nell’interesse primario di colui che sta servendo, che sta assistendo. La regola è necessaria, utile, e per certi versi insostituibile, ma quando annichilisce la capacità dell’individuo di strasgredirla nell’interesse del bene (della sopravvivenza dell’altro, comincia ad essere qualche cosa di diverso da quello che ne ha generato il senso».
Restando sul libro, l’autore Marco Bardazzi ne ha delineato la genesi. «È nato alla fine del 2019. Ci siamo ritrovati a lavorarci sopra, si tratta di un’opera collettiva, nel febbraio dell’anno scorso, quando il mondo è cambiato. E così anche il libro è cambiato, ne è cambiato il senso: l’esigenza di tornare a parlare in un certo modo di malattie, di ospedali, della morte, del rapporto col limite. Quando guardo al lavoro fatto, penso di essere stato in un certo senso “usato”. Penso che Enzo avesse una grande voglia di tornare tra noi e ha trovato un giornalista che aveva voglia di scrivere e tanti suoi amici che avevano voglia di raccontare». Il libro è cresciuto durante il lockdown «nei lunghi mesi di isolamento», passati da Bardazzi a intervistare in video call nei loro ospedali «gli amici di Enzo, in camice e mascherine, mentre lottavano contro il covid. Quella di Enzo è una storia che inizia e finisce nel ‘900, ma è piena di spunti per l’oggi». Durante il cammino alla scoperta di Enzo Piccini, Bardazzi racconta di essersi scoperto sorpreso «dalla sua modalità di lavorare», che ha conservato sempre «il bisogno di voler essere felice, di voler mettere il cuore in quello che faceva», e di «rispondere a qualcosa che lui aveva incontrato quando aveva 18 anni, passando poi il resto della sua vita a investire su quell’incontro, a capire cosa quell’incontro diceva a lui come persona, ai suoi amici, al suo bisogno di mettere su una famiglia, e tantissimo al suo lavoro». L’incontro è quello con il movimento di Comunione e liberazione, e con il suo fondatore, don Luigi Giussani. «Nel suo percorso emerge fortissimo il bisogno di avere un ancoraggio, un ancoraggio legato a quello che lui ripeteva sempre: che da soli non ce la si fa. Tu puoi arrivare fino a un certo punto con la tua tecnica, ma poi hai bisogno di un confronto. Come tutti noi aveva bisogno di un centro affettivo con cui confrontarsi. Per lui questo centro si chiamava don Luigi Giussani ed è diventato il punto di ancoraggio di un metodo di lavoro».
Metodo di lavoro che hanno verificato colleghi e soprattutto pazienti di Piccinini. «Il metodo Enzo io l’ho visto coi miei occhi toccato con le mie mani», racconta un amico e paziente di Piccinini, l’imprenditore Domenico Pirozzi. «Trent’anni fa mi è stato diagnosticato un tumore allo stomaco. Il 2 agosto sono stato ricoverato, il 6 operato. Ancora oggi ricordo passione e dedizione con cui sono stato seguito dalla sua equipe, attenzioni che non erano riservate a me in quanto suo amico, ma a tutti i pazienti. Anche il mio compagno di stanza era rimasto stupito di come il gruppo fosse capace di prendersi cura non solo di lui ma anche di tutta la sua famiglia». Piccinini «era un chirugo schietto», dice anche Pirozzi.
L’andare oltre le regole «non irresponsabilmente ma come esigenza di verità», «il non scandalizzarsi del limite» e il senso della morte «come qualcosa che c’è e con cui bisogna fare i conti sono alcune delle cose più soprendenti che ho trovato. Insieme alla sottolineatura che Enzo faceva sempre che non si può privare una persona del fare piena esperienza della sua morte e che quindi va accompagnata in quel momento perché è un momento chiave della sua vita», chiosa l’autore verso il finale.
Residenti via Ducale temono tempi lunghi per la ztl
(Rimini) "Ecco i lavori su Porta Galliana questa mattina ore 10, al lavoro c'è un solo operaio". I residenti del rione Clodio e di via Ducale tornano all'attacco sui tempi del cantiere. "La conclusione dei lavori, come dichiarato ieri sera in Consiglio Comunale, è prevista per fine agosto, ma di questo passo finirà sicuramente dopo le elezioni del sindaco. La strategia è chiara, siccome secondo il Comune crea interferenze con il senso unico da avviare su via Circonvallazione Occidentale, cosa assolutamente falsa e intuibile anche dai non addetti ai lavori, il cantiere terminerà sicuramente dopo le elezioni. Conseguentemente il senso unico, se verrà mai realizzato, slitterà a dopo le elezioni per non perdere consenso elettorale dal quartiere coinvolto nella riorganizzazione della viabilità, affossando ancora una volta le attese del rione Clodio - via Ducale, che con la Ztl diurna sperava di vedere ridotto il traffico sotto casa. Al di là delle precisazioni in merito del Vice Sindaco, questa è la realtà di cosa sta succedendo. È il peggio che la politica può esprimere verso le persone, giocando per mero consenso elettorale sulle prospettive di vita di ciascuno di noi".
Vaccini, effetto green pass
(Rimini) Impennata nelle prenotazioni per il vaccino anti-Covid in tutta l’Emilia-Romagna. Dopo le notizie prima sul possibile utilizzo e poi sulla decisione ieri da parte del Governo di introdurre il Green pass – a partire dal 6 agosto – per lo svolgimento di molte attività, dall’accesso a musei e mostre alla presenza a eventi sportivi fino alla consumazione nei bar e ristoranti al chiuso. In poco più di quattro giorni, da lunedì scorso alla mattina di oggi, infatti, sono state oltre 77mila le nuove prenotazioni ricevute dalle Aziende sanitarie: 5.873 nel territorio della Asl di Piacenza, 6.875 a Parma, 6.537 a Reggio Emilia, 9.608 a Modena, 17.583 a Bologna, 1.753 a Imola, 3.746 a Ferrara e 25.969 nei territori di competenza dell’Asl Romagna. Un totale quindi di 77.944 prenotazioni in poco più di quattro giorni: di queste, in particolare, 14.499 sono arrivate dalla fascia di età 12-19 e 4.745 dai 60-69enni, due fasce di età per cui le Asl hanno lanciato o stanno per lanciare iniziative ad hoc, come la vaccinazione sui camper nei mercati o in spiaggia.
“Qualunque sia il motivo, per noi ogni prenotazione in più è una buona notizia- afferma l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Sicuramente ha influito la notizia del Green pass e delle limitazioni che saranno imposte a chi non lo ha a disposizione, ma io voglio credere ci sia stata anche una risposta di responsabilità da parte di tanti emiliano-romagnoli- continua l’assessore- che in questi ultimi giorni hanno visto purtroppo aumentare i contagi. E non bisogna sottovalutare le campagne di sensibilizzazione delle aziende sanitarie”.
“Il nostro sistema vaccinale è rodato ed è assolutamente in grado di gestire questa quantità di richieste nei tempi opportuni, - conclude Donini- dopo aver superato i 2 milioni di immunizzati proseguiamo verso il nostro unico obiettivo che è il raggiungimento della protezione di comunità che si raggiunge con la soglia del 70% di vaccinati”.
Per fare un esempio della significatività degli aumenti delle prenotazioni, a cui oltre all’annuncio del Green pass concorrono anche le campagne di sensibilizzazione delle aziende, a Modena e provincia le prenotazioni nel periodo dal 12 al 15 luglio erano state 5.656 mentre negli stessi giorni della settimana successiva, quindi dal 19 al 22, sono arrivate 9.608 richieste: un aumento del 69,9%.
A rendere evidente l’effetto Green pass, un dato che arriva dalla Asl Romagna: nelle prime ore di venerdì 16 luglio le prenotazioni erano state circa 1.600, da mezzanotte alle 3 di oggi, venerdì 23 luglio, il numero è più che triplicato, arrivando a 5.057.
Aggiornamento coronavirus: 78 positivi
(Rimini) Sono 78 i nuovi positivi al coronavirus tracciati oggi nella provincia di Rimini: si tratta di 42 pazienti di sesso maschile e 36 pazienti di sesso femminile; 30 asintomatici e 48 sintomatici. E nel dettaglio: 37 per contact tracing; 37 per sintomi; 1 test per categoria; 2 rientri dall’estero; per 1 caso la pratica non è ancora conclusa. Si possono stimare in circa 14 le guarigioni. Oggi non è stato comunicato nessun decesso. Dall’inizio dell’epidemia in Emilia-Romagna si sono registrati 390.389 casi di positività, 474 in più rispetto a ieri, su un totale di 21.511 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 2,2%. Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, estesa a tutti i cittadini sopra i 12 anni di età. Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 4.738.641 dosi; sul totale, 2.112.010 sono le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.
Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 116 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 156 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 192 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 30 anni. Sui 116 asintomatici, 65 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 29attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 4 con gli screening sierologici, 3 tramite i test pre-ricovero. Per 15 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province vede Rimini con 78 nuovi casi, seguita da Bologna (76) e Piacenza (56); poi Modena (50), Reggio Emilia (47), Parma (46), Ravenna (31), Ferrara (25). Quindi Cesena (29) e Forlì (24) eil Circondario Imolese (24). Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 8.958 tamponi molecolari, per un totale di 5.163.126. A questi si aggiungono anche 12.553 tamponi rapidi. Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 78 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 373.211. I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 3.906 (+396 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 3.753 (+394), il 97% del totale dei casi attivi.
Non si registrano nuovi decessi. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione restano quindi 13.272. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 9 (-3 rispetto a ieri), 144 quelli negli altri reparti Covid (+5). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 1 a Piacenza (-2 rispetto a ieri), 2 a Modena (-1), 5 a Bologna (+1), 1 a Ferrara (numero invariato). Nessun ricovero a Imola, Ravenna, Forlì, Rimini e a Reggio Emilia, dove ieri ne era stato registrato 1.
Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 24.041 a Piacenza (+56 rispetto a ieri, di cui 33 sintomatici), 28.983 a Parma (+46, di cui 22 sintomatici), 47.482 a Reggio Emilia (+47, di cui 46 sintomatici), 66.161 a Modena (+50, di cui 43 sintomatici), 82.931 a Bologna (+76, di cui 67 sintomatici), 12.739 casi a Imola (+12, di cui 11 sintomatici), 23.349 a Ferrara (+25, di cui 15 sintomatici), 30.744 a Ravenna (+31, di cui 27 sintomatici), 17.208 a Forlì (+24, di cui 22 sintomatici), 19.874 a Cesena (+29, di cui 24 sintomatici) e 36.877 a Rimini (+78, di cui 48 sintomatici).
Tombanuova, ok in consiglio a piano particolareggiato
(Rimini) Con 16 voti favorevoli e 7 astenuti il Consiglio Comunale ha approvato la ratifica delle conclusioni delle Conferenza dei Servizi in merito al procedimento unico per la realizzazione delle opere di urbanizzazione previste dal piano particolareggiato di Tombanuova. Oltre alla costruzione del collegamento viario tra via Bartali e via Corciano (via Casartelli), il progetto prevede la realizzazione di un nuovo parcheggio in via Coppi e il completamento di quello già parzialmente realizzato in via Corciano. L'area verde vicina all'abitato sarà completata con la piantumazione di alberature ed arbusti, con la realizzazione del camminamento e dell'illuminazione pubblica e sarà dotata di arredi e giochi bimbi. Il progetto ha un valore complessivo di 576.000 euro, finanziato attraverso le risorse ottenute dall'escussione della polizza fideiussoria. L'iter ora prevede la procedura espropriativa, per consentire l'avvio delle opere pubbliche nella seconda metà del 2021.
In apertura il Consiglio Comunale ha inoltre approvato (25 favorevoli e 3 astenuti) l'attribuzione a Oscar Fabbri (Lega nord) del seggio rimasto vacante a seguito delle dimissioni del consigliere Davide Manfroni. La successiva convalida è stata approvata con 26 voti favorevoli e 2 astenuti. Infine, è stata prorogata la convenzione tra il Comune di Rimini e la Provincia per l'esercizio in forma associata delle funzioni di segretario generale (17 favorevoli e 8 astenuti).
Aeroporto, Provincia interessata a rilancio
(Rimini) In mattinata il presidente della Provincia Riziero Santi insieme alla consigliera regionale Nadia Rossi, ha incontrato il direttore dell’Aeroporto di Rimini Leonardo Corbucci. E’ stata l’occasione per fare il punto sul futuro dello scalo riminese e soprattutto per confrontarsi in merito ai progetti che compongono il masterplan elaborato dalla società AIRiminum, che prevede una prima notevole fase di sviluppo da qui al 2024.
Come è noto, la Regione Emilia-Romagna contribuisce agli investimenti da compiere con un contributo pari a circa 12 milioni, così come è stato ribadito recentemente a seguito di un’interrogazione in consiglio regionale da parte di Nadia Rossi. Il residente della Provincia ha ribadito “di essere particolarmente interessato al rilancio e sviluppo di questa importante infrastruttura che deve porsi al servizio del nostro territorio, nell'interesse delle imprese e dei lavoratori, anche recuperando e superando qualche difficoltà che si è manifestata in passato. La collaborazione e l’integrazione, infatti, sono da sempre alla base del lavoro e del successo dell’area riminese.”
Metromare, niente collaudo per i bus belgi
(Rimini) Le prove sui mezzi elettrici e sulla linea di Metromare, iniziate giovedì scorso, si sono concluse ieri "con la necessità di ulteriori verifiche tecniche al fine di ottenere il nulla osta definitivo per la messa in esercizio dei nuovi veicoli", spiegano dalla provincia. "Sono state giornate molto impegnative per la commissione ministeriale e per i tecnici di Start, PMR e della Provincia che hanno assistito ai collaudi. Le prove di tensione applicata sui primi mezzi sono state superate ed hanno avuto esito positivo. Le prove di immissione in linea, invece, hanno messo in luce alcuni aspetti che richiedono un approfondimento e un ulteriore verifica".
La commissione pertanto, appena possibile, e soprattutto dopo aver risolto le criticità emerse sugli Exqui City 18 T della ditta Van Hool, tornerà a Rimini per completare i collaudi affinché i veicoli possano essere immessi in linea sul tracciato di Metromare. "Nell’auspicio che i tempi di attesa per il nuovo collaudo siano quanto più possibile brevi, il servizio di Metromare prosegue regolarmente".
Anagrafe, da oggi certificati in tabaccheria al costo di 2 euro
(Rimini) Sono 13 le tabaccherie del territorio comunale che partiranno per prime con il nuovo progetto che le vede in prima linea nell'erogazione dei certificati anagrafici ai cittadini. Un servizio che - a partire da oggi - è stato organizzato grazie ad una convenzione tra Comune e Federazione Italiana Tabaccai. A presentare il servizio - questa mattina nella rivendita tabacchi n°140 di via Giovanni Pascoli, c'erano gli Ass.ri Eugenia Rossi di Schio e Jamil Sadegholvaad, rispettivamente con le deleghe all'Innovazione digitale e alle Attività economiche, che hanno ritirato il primo certificato, direttamente dalle mani del presidente provinciale della Federazione Italiana Tabaccai Giorgio Debori. A partire da oggi infatti 14 tipi diversi di certificati anagrafici - come quello di residenza oppure lo stato di famiglia - potranno essere rilasciati anche in tabaccheria, un'operazione di semplificazione messa in campo nell'ottica di venire incontro ai cittadini che possono accedere a questi servizi d'anagrafe senza necessariamente recarsi in Comune.
Discoteche chiuse, Indino: "Valutiamo ricorso"
(Rimini) “Siamo arrabbiati e delusi". Non usa mezzi termini il presidente regionale del Silb Gianni Indino in merito alle ultime decisioni del governo che tengono chiuse le discoteche nonostante l'adozione del green pass. "Lasciare chiusi i locali da ballo è una decisione senza logica perché se i vaccini funzionano devono poter consentire libertà di azione a chi è vaccinato, perché se il Green pass va bene per eventi, per aerei, stadi e teatri, deve andare bene anche per i nostri locali. Altrimenti, ci dicano chiaro e tondo che i vaccini non funzionano, che il Green pass è un’invenzione e che tutto quello che stiamo vivendo è una farsa. Ci spieghino perché stanno continuando a prenderci in giro. Questa è l’unica conclusione a cui possiamo arrivare valutando questi provvedimenti governativi. Ancora una volta alla politica è mancato il coraggio, la forza e la volontà di prendersi le responsabilità dell’apertura dei locali da ballo, lasciando su di noi tutto il peso di questa crisi. Una decisione inaccettabile. Stiamo valutando la possibilità di presentare un ricorso al TAR o al Consiglio di Stato".
"Siamo stati i primi a chiedere di aprire esclusivamente ai possessori di certificato, abbiamo condiviso protocolli e linee guida, siamo in grado di controllare e di essere controllati, ma si è preferito legalizzare l’abusivismo che ogni giorno e ogni notte dilaga. A parole la politica di ogni ordine e grado ha convenuto con noi sulla necessità e l’opportunità di farci riaprire, salvo poi rimangiarsi tutto nel momento delle scelte definitive. È vergognoso. Ancora una volta siamo i capri espiatori, lo siamo stati dall’inizio, nonostante l’impennata dei contagi non possa essere di certo imputata ai nostri locali, che ormai sono chiusi da un anno e mezzo. Al contrario ogni giorno e ogni notte vediamo che tutto è permesso in piazze, spiagge, in luoghi che non hanno alcuna licenza, alcuna regola, alcuna possibilità di controllare gli avventori".
"E pensare che addirittura senza Green pass potremo salire sui mezzi pubblici, entrare negli uffici e partecipare alle centinaia di feste più o meno abusive che si stanno organizzando da mesi. Se qualcuno trova una logica in questa decisione, ce la spieghi. E non ci si nasconda dietro allo stanziamento di fondi per ristorare i gestori dei locali: è una cifra ingente quella di cui si è parlato, ma per le imprese del settore ormai in ginocchio in definitiva sarà la solita mancetta con cui forse si riusciranno a pagare le imposte che ogni mese ci arrivano con la bolletta dell’energia elettrica nonostante i locali siano chiusi. Ci abbiamo provato in tutti i modi, siamo sempre stati in prima linea, sempre disponibili al dialogo, a spiegare, a motivare, al contrario di altri che si pavoneggiano denigrando il lavoro altrui, ci abbiamo sempre messo la faccia, pronti a trovare una soluzione e una convergenza che potesse permetterci di tornare a fare il nostro lavoro, permetterci di lavorare in sicurezza come siamo capaci a fare. Abbiamo trovato risposte rassicuranti, sorrisi, strette di mano e poi, alla luce dei fatti, un muro di gomma su sui rimbalziamo. Il comparto dell’intrattenimento notturno sparirà e con esso decine di migliaia di posti di lavoro, come evidentemente qualcuno auspica, ma nessuno dimenticherà le prese in giro a cui continuiamo ad essere sottoposti”.