Elezioni | Novafeltria conferma Zanchini sindaco
(Rimini) A Novafeltria è stato confermato il sindaco uscente Stefano Zanchini. Sono 2.239, il 60,19%, gli elettori che lo hanno preferito su 3.823 (gli aventi diritto erano 6.220), mentre in 1.481, 39,81%, hanno preferito la sfidante Ottavia Borghesi. In consiglio comunale vanno 8 seggi alla lista Percorso comune e 4 alla lista Rin-Nova. Sono 73 le schede nulle e 30 quelle bianche.
Elezioni | Sassofeltrio cambia: Medici è il nuovo sindaco
(Rimini) Sassofeltrio, per la sua prima elezione dall'ingresso nella provincia di Rimini, ha eletto sindaco Fabio Medici con 502 voti, pari al 51,97 sul totale dei votanti. Il sindaco uscente Bruno Ciucci ha ottenuto 464 voti, pari al 48,03 per cento. Hnno votato in 979 su 1.478 aventi diritto, 12 schede nulle, 1 scheda bianca, zero contestate. Alla lista 'Insieme si può vanno 7 seggi, alla lista Progetto comune 3.
Elezioni | Pennabilli (definitivo): confermato Giannini
(Rimini) A Pennabilli il sindaco uscente Mauro Giannini (Identità montana) è stato confermato con il 67,29 per cento dei voti, 1.193 in numero assoluto. La sfidante Crisitna Ferri di Orizzonte comune si è fermata al 32,71 per cento con 580 voti. Su 2.576 aventi diritto si sono espressi in 1.810 elettori. Pari a 22 il numero delle schede nulle, 15 schede bianche, nessuna scheda nulla nelle cinque sezioni allestite. Alla lista Identità montana spettano 8 seggi in consiglio comunale, 4 vanno a Orizzonte comune.
Elezioni | L'affluenza definitiva si ferma al 55,62 in provincia
(Rimini) Chiusi i seggi elettorali dei sei comuni del riminese dove si è votato ieri e oggi per il rinnovo delle amministrazioni comunali. Il dato definitivo dell'affluenza alle 15 di oggi si ferma al 55.62 per cento complessivamente nel riminese. Scendendo nel dettaglio, nel comune capoluogo ha espresso il suo voto il 55,59 dei 120.146 riminesi aventi diritto. In provincia, solo Pennabilli supera, di poco, il tetto del 70 per cento del votanti con il 70,26 per cento. Procedendo in ordine decrescente troviamo Sassofeltrio con il 66,24 per cento, Novafeltria con il 61,46per cento, Cattolica con il 53,10 per cento fanalino di coda Montescudo-Montecolombo con il 47,10 per cento. E' tutto, in attesa dei primi risultati parziali.
4 ottobre
Bassa affluenza | Successo per il tartufo | Avati, Argento e Marcorè al Galli
Elezioni | Scarsa l'affluenza del primo giorno
(Rimini) Tra le 7 e le 23 di ieri, primo giorno di consultazioni elettorali per il rinnovo di sei amministrazioni comunali nel riminese il dato medio di affluenza è stato pari al 42,28% (58% quello delleprecedenti consultazioni). Record di afflusso a Sassofeltrio con il 54,40%, seguono: Pennabilli 54,39%, Novafeltria 48,39%, Rimini 42,12%, Cattolica 39,26%, Montescudo-Monte Colombo 37,33%.
Aggiornamento coronavirus: 35 positivi
(Rimini) Dall'inizio dell'epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 424.089 casi di positività, 351 in più rispetto a ieri, su un totale di 26.629 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dell'1,3%.
Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, estesa a tutti i cittadini sopra i 12 anni di età. Il conteggio progressivo delle somministrazioni di vaccino effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all'argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quanti sono i cicli vaccinali completati. Tutte le informazioni sulla campagna: https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/.
Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 6.487.099 dosi; sul totale, 3.299.009 sono le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.
Prosegue l'attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 140 sono asintomatici individuati nell'ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 148 erano già in isolamento al momento dell'esecuzione del tampone, 218 sono stati individuati all'interno di focolai già noti.
L'età media dei nuovi positivi di oggi è 38,9 anni.
Sui 140 asintomatici, 95 sono stati individuati grazie all'attività di contact tracing, 1 con lo screening sierologico, 26 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 4 tramite i test pre-ricovero. Per 14 casi è ancora in corso l'indagine epidemiologica.
La situazione dei contagi nelle province vede Parma con 63 nuovi casi, seguita da Bologna (57), Modena (54) e Ravenna (52); poi Rimini (35), Forlì (24) e Ferrara (18); quindi Piacenza e Reggio Emilia (entrambe con 13 nuovi casi), e infine il Circondario Imolese e Cesena (entrambe con 11).
Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all'andamento dell'epidemia in regione.
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 9.143 tamponi molecolari, per un totale di 5.843.023. A questi si aggiungono anche 17.486 tamponi rapidi.
Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 87 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 396.314. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 14.298 (+262). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 13.882 (+266), il 97,1% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano due decessi: uno in provincia di Parma (una donna di 96 anni), uno nella provincia di Modena (un uomo di 73 anni).
In totale, dall'inizio dell'epidemia, i decessi in regione sono stati 3.477.
Invariato, rispetto a ieri, il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva (46); 370 quelli negli altri reparti Covid (-4).
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 3 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri); 5 a Parma (+1); 1 a Reggio Emilia (invariato); 3 a Modena (-1); 15 a Bologna (invariato); 3 a Imola (invariato); 3 a Ferrara (invariato); 2 a Ravenna (invariato); 3 a Forlì (invariato); 3 a Cesena (invariato); 5 a Rimini (invariato).
Questi i casi di positività sul territorio dall'inizio dell'epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 26.259 a Piacenza (+13 rispetto a ieri, di cui 11 sintomatici), 32.440 a Parma (+63, di cui 23 sintomatici), 51.057 a Reggio Emilia (+13, di cui 8 sintomatici),71.756 a Modena (+54, di cui 39 sintomatici), 88.829 a Bologna (+57, di cui 43 sintomatici), 13.501 casi a Imola (+11, di cui 8 sintomatici), 25.593 a Ferrara (+18, di cui 14 sintomatici ),33.491 a Ravenna (+52, di cui 36 sintomatici), 18.598 a Forlì (+24, di cui 17 sintomatici), 21.382 a Cesena (+11, di cui 4 sintomatici) e 41.183 a Rimini (+35, di cui 8 sintomatici).
Miramare, nordafricano aggredito sul lungomare
(Rimini) La scora notte a Miramare il 118 ha soccorso un nordafricano gravemente ferito alla testa nella zona del lungomare. Si pensa si sia trattato di un regolamento di conti. Le indagini per chiarire le motivazioni dell'aggressione e trovare i responsabili sono affidate alla questura di Rimini. L'uomo ha riportato traumi alla testa causati da bastonate, è ricoverato all'ospdale infermi di Rimini, non è in pericolo di vita.
Eticredito, in un libro la parabola della banca etica riminese
(Rimini) "Dopo la crisi finanziaria del 2008, che ha messo in difficoltà parecchie banche, tanti avranno sentito ripetere fino alla noia che andavano salvate, sempre con soldi pubblici, perché "troppo grandi per fallire". Tradotto vuol dire che il danno, per i risparmiatori, gli azionisti e l'intera economia, di un loro fallimento sarebbe stato superiore al costo per salvarle. Quanto sia vera questa ipotesi è comunque da dimostrare, rispetto all'efficienza del sistema, quanto per le ricadute sui singoli". Inizia più o meno così il racconto della storia di Eticredito a Rimini.
"Paradossalmente, se invece siete una piccola banca, raccogliete denaro sul territorio, erogate piccoli prestiti, sostenete progetti e nuove imprese a forte valenza etico-sociale, facendo affidamento sulla responsabilità e la voglia di intraprendere e di riscatto delle persone con mezzi propri, il problema salvezza non si pone. Siete così piccoli, il danno che fate è così marginale, che potete tranquillamente chiudere. Magari, e questo è il secondo paradosso, non prima di aver trasferito il vostro capitale sociale, raccolto tra tante persone e imprese socialmente motivate, in una banca complementare, nonché azionista, come era la Carim, enormemente più in difficoltà di voi, ma per ragioni diverse e ben più gravi".
E' quello che è capitato ad Eticredito, una banca nata sulla scia della finanza etica in un periodo critico, quando cioè scoppiava la più grande crisi finanziaria dopo quella del 1929, che per questo ha dovuto fronteggiare, nei suoi primi anni di vita, i normali ostacoli di qualsiasi nuova impresa, più quelli aggiunti dalla crisi, prima finanziaria poi economica, che non l'hanno certo favorita. Nonostante, questo va sottolineato, Eticredito praticamente non registrasse crediti deteriorati. I primi bilanci di Eticredito hanno risentito, negativamente, degli oneri di avviamento più del previsto. Ma inattesa era anche la crisi.
Comunque niente che non fosse gestibile, come infatti gli ultimi dati, quando le perdite si sono drasticamente ridotte, da 850 mila euro del 2010 a 25 mila euro del 2012, cominciavano a dimostrare. "Sarebbe stato sufficiente attendere qualche anno in più, e magari ricevere da Banca Carim quel supporto amministrativo e promozionale promesso e mai arrivato, che avrebbe sgravato Eticredito di tanti costi, consentendole di camminare in acque più tranquille".
"Ma così non è stato. Al contrario, dopo la prima verifica della Banca d'Italia, gli ispettori, non senza avere riconosciuto la validità e la correttezza del lavoro svolto, consigliano, per fare massa critica, di accorpare di fatto Eticredito a Banca Carim, trasferendo in toto il suo capitale sociale, 14 milioni di euro, nella casse di quest'ultima, che si trovava in difficoltà ben maggiori e strutturali. Il risultato è stato che questa operazione non è servita, come è noto, a salvare Banca Carim, mentre sarebbe bastato infinitamente meno per rimettere su binari di sostenibilità Eticredito e salvare il capitale degli investitori, praticamente azzerato".
Eticredito che già il primo anno, il 2006, e con un solo sportello, era riuscita a raccogliere 5,2 milioni di risparmi, cresciuti ininterrottamente sino ad arrivare a 40 milioni nel 2012. Quando cesserà di funzionare. Con impieghi, che nello stesso periodo, avendo raggiunto un tetto di 2.800 clienti, salivano da 3,7 milioni a 35,1 milioni di euro. Con un grosso ruolo, proprio a ridosso della crisi, giocato dal microcredito. Prestiti di poche migliaia di euro, che nessuna banca concede, ma fondamentali per le persone in difficoltà. Senza dimenticare la presenza, tra i clienti, di numerosi immigrati, che in una fase coprivano quasi un terzo della clientela. Immigrati che si sono dimostrati solvibili più di tanti autoctoni.
"Ora tutto questo non c'è più e il territorio ha perso sia la "sua" banca di riferimento, passata a Crédit Agricole, che Eticredito. Proprio in un momento in cui, a seguito della crisi sanitaria, un istituto bancario vicino ai meno fortunati sarebbe stato di grande utilità, economica e sociale. L'insegnamento di questa storia è comunque chiaro: una banca troppo grande per fallire le Autorità preposte faranno di tutto per salvarla, per le altre, tanto più se tra la clientela annoverano persone e imprese che una normale banca, considera non bancabili, si farà pesare, senz'altra considerazione, la scure dei bilanci".
Questo libro "ha la pretesa di rendere testimonianza di una buona idea, sostenuta da tante persone e imprese di buona volontà, interrotta troppo presto e finita in un gioco più grande di lei. Lasciando il territorio più povero e con meno risorse a disposizione, nel silenzio generale. Perché, come ricorda il prof. Zamagni nella sua prefazione, si dimentica troppo spesso che l'idea fondativa del Monte di Pietà, che precede la finanza etica, era proprio che "il credito va concesso al povero perché questi possa essere aiutato ad uscire dalla sua condizione e a chi ha progetti da realizzare". Zamagni poi conclude con una domanda tuttora aperta: a chi spetta definire l'obiettivo rispetto al quale misurare l'efficienza della performance economica di un soggetto ? Aggiungiamo noi: perché mai devono esistere solo grandi gruppi bancari e vanno applicate le stesse regole a tutti, senza nessun riguardo per il diverso ruolo economico e sociale che svolgono ? Eticredito non c'è più, ma le domande, in attesa di risposte, restano ancora valide. Ma un fatto è certo: oggi, siamo tutti più poveri".
Polisportiva Riccione firma garanzie finanziarie per il comune
(Rimini) Prima la firma del Piano Esecutivo, che oggi verrà autenticata da un notaio, poi la sottoscrizione da parte della Polisportiva di due garanzie bancarie a favore del Comune di Riccione. Si è concluso regolarmente, sia per l'Amministrazione di Riccione che per l'associazione sportiva, l'iter necessario e non più procrastinabile per la regolarizzazione documentale dei rapporti tra Ente Pubblico e Associazione sportiva. Con tale regolarizzazione si interrompe dunque il blocco dei pagamenti operato dall'Amministrazione con relativo versamento dei fondi alla Polisportiva.
"Il Comune di Riccione ha bloccato il pagamento del contributo semplicemente perché è emerso che all'atto della stipula della Convenzione non fu mai sottoscritto il Piano Esecutivo di Gestione del project financing e mai prestata la relativa fideiussione di 200.000 euro prevista - ha spiegato la dott.ssa Cinzia Farinelli, Dirigente del Settore Bilancio, Tributi e Programmazione finanziaria del Comune di Riccione -. In tali condizioni l'istituzione della Commissione d'Indagine era atto dovuto per accertare le responsabilità, e ne vedremo gli esiti. Nel frattempo gli uffici si sono dati da fare per regolarizzare la situazione con la firma dei documenti mancanti e il rilascio delle necessarie garanzie da parte dell'Associazione".
"Nonostante le divergenze e la diversità di opinioni il comune e la polisportiva hanno lavorato insieme per ricomporre il rapporto e formalizzare la parte tecnico amministrativa. Grazie allo sforzo di tutti si è giunti ad un risultato positivo che permetterà alla Polisportiva e all'amministrazione di collaborare per continuare a fare sì che lo sport sia uno strumento di crescita e di sviluppo economico del territorio. Vanno ringraziati tutti coloro che hanno collaborato", è il commento del presidente della Polisportiva