Ponte Messa, incidente stradale: un ferito
(Rimini) Alle 8 di questa mattina in località Ponte Messa i vigili del fuoco sono intervenuti su un incidente stradale per estrarre Il conducente di un'autovettura a seguito di un' uscita di strada e consegnarlo alle cure dei medici presenti sul posto con l'ambulanza. Presenti sul posto anche i carabinieri di Novafeltria. Il ripristino delle condizioni di sicurezza sono durate circa un'ora.
Green pass obbligatorio dal 15 ottobre, le nuove regole del comune
(Rimini) Sono state diffuse attraverso una circolare a firma del capo dipartimento dei servizi di staff del Comune di Rimini le prime indicazioni operative che consentiranno di dare attuazione al decreto legge del 21 settembre scorso e che a partire dal 15 ottobre estenderà l'obbligo della certificazione verde Covid 19 al settore del lavoro pubblico e privato. Un provvedimento che impone alle pubbliche amministrazioni una importante riorganizzazione, soprattutto in considerazione del sistema di controlli che il legislatore chiede che venga adottato per il rispetto delle nuove disposizioni.
Così come da indicazione dal legislatore, sarà sottoposto ai controlli sul possesso del green pass indistintamente tutto il personale dipendente e tutti i soggetti esterni che svolgono servizio lavorativo nei locali dell'Ente. Allo stesso modo saranno sottoposti a verifica della certificazione i titolari di cariche elettive e i rappresentanti degli organi di indirizzo politico amministrativo. Il provvedimento invece non riguarda il personale educativo e scolastico e il personale delle strutture sanitarie e socio-assistenziali, già interessato da precise disposizioni.
A livello pratico, i controlli saranno effettuati all'ingresso delle diverse sedi di lavoro, dove un addetto attraverso un dispositivo dotato di specifica app accerterà la validità della certificazione. L'attività di verifica sarà effettuata nel rispetto della tutela della privacy richiesta dal legislatore, dunque non sarà possibile raccogliere informazioni sulla tipologia di certificazione verde (registrare cioè se il dipendente è vaccinato, se è guarito da Covid o se si è sottoposto a tampone). Ciò comporta la necessità di sottoporre a controllo giornaliero tutti i dipendenti, anche se vaccinati. I soggetti incaricati dei controlli saranno tenuti a mantenere il più stretto riserbo sugli esiti delle verifiche e dovranno quotidianamente comunicare solo ai referenti indicati dal dirigente responsabile i nominativi dei dipendenti che si sono presentati all'ingresso della sede di lavoro sprovvisti del green pass. La normativa prevede che il personale sprovvisto della certificazione verde (sia perché abbia comunicato di esserne privo, sia perché ne sia risultato privo al controllo) non potrà accedere al luogo di lavoro. Tale personale è inoltre considerato "assente ingiustificato" e per i giorni di assenza non avrà diritto a ricevere il trattamento economico e previdenziale. La condizione di assenza ingiustificata e la conseguente sospensione del trattamento economico perdureranno fino al momento in cui il dipendente produrrà la documentazione richiesta e comunque non oltre il 31 dicembre, attuale termine di cessazione dello stato di emergenza epidemiologica e di validità del decreto legge.
Sul piano del rapporto di lavoro, l'assenza ingiustificata determinata dall'assenza del green pass non comporterà responsabilità e quindi sanzioni disciplinari in capo al dipendente, che invece sono previste nel caso in cui il personale sprovvisto della certificazione verde Covid-19 sia entrato, nonostante il divieto di accesso, nel luogo di lavoro (ad esempio perché ha eluso i controlli agli ingressi). In tal caso la legge prevede che la violazione sia punita con una sanzione amministrativa pecuniaria, la cui applicazione compete al Prefetto. Identica sanzione pecuniaria è prevista anche per i dirigenti responsabili che non svolgeranno i controlli sul rispetto dei nuovi obblighi.
Disco aperte, indino: il 35% non è sufficiente
(Rimini) “Una cosa mi rende soddisfatto – dice il presidente del SILB-Fipe dell’Emilia Romagna, Gianni Indino - ovvero che il CTS finalmente si sia interessato al nostro settore e abbia dato indicazioni per la riapertura dei locali da ballo, gli unici ancora chiusi per Decreto. Una cosa per cui abbiamo lavorato con continuità e che aspettavamo da troppo, troppo tempo". Tuttavia, c'è qualcosa che ancora non va. "Purtroppo però non possiamo essere soddisfatti delle decisioni prese. A queste condizioni, infatti, non sarà possibile riaprire. Il 35% di capienza per i locali al chiuso è una percentuale difficile da accogliere perché per i nostri locali, che ricordiamo hanno già le capienze più basse d’Europa, è una capienza antieconomica, che non permette di rimanere sul mercato. Si pensi solamente a quanto personale serve per organizzare una serata, dai barman ai tecnici, dai dj al personale per la sicurezza. Riempiendo il locale solo al 35%, non si coprirebbero nemmeno i costi vivi. Vogliamo tornare a lavorare, ma non possiamo rimetterci. Non capiamo davvero perché, se tutti gli avventori devono essere muniti di Green Pass, non si possa avere una capienza ben più alta. A maggior ragione adesso che il governo ha deciso per l’ampliamento delle capienze per tutti i settori dello sport e dello spettacolo, all’aperto e al chiuso".
"Continuiamo con forza a chiedere un tavolo di confronto: come rappresentanti delle imprese da ballo sappiamo bene le dinamiche del nostro lavoro e vogliamo spiegare quali siano le reali esigenze di questo comparto per arrivare finalmente a una soluzione condivisa, che possa mettere insieme le necessità del settore e quelle sanitarie. Crediamo sia possibile".
"In questi giorni mi trovo a Madrid, dove i locali da ballo sono aperti ormai da tempo senza limitazioni di capienza. Non lo sono ancora in Catalogna dove mi hanno assicurato che riapriranno a breve. Nei territori dove il virus sta lasciando un po’ di tregua il governo spagnolo ha deciso di favorire l’apertura delle attività dell’intrattenimento da ballo permettendo alle regioni di legiferare in materia, secondo l’andamento dei contagi. Me lo ha confermato l’ambasciatore italiano in Spagna, Riccardo Guariglia, con il quale ho avuto un incontro. A Madrid ho incontrato anche l’amico Joaquin Boadas, segretario generale dell’International Nightlife Association e di Spain Nightlife, nonché tra i vicepresidenti dell’European Nightlife Association. Anche da parte sua c’è grande vicinanza alla nostra situazione e anche lui si è molto meravigliato perché l’Italia è l’unico Paese in cui le discoteche non sono ancora aperte nonostante la capillare estensione del Green Pass tra i cittadini. Quello che ho visto in Spagna mi conferma che sarebbe possibile aprire in condizioni di sicurezza e senza queste grandi limitazioni di capienza anche nel nostro Paese".
Domani, 7 ottobre, si riunirà a Roma il direttivo nazionale del SILB-Fipe, che prenderà atto formalmente delle decisioni prese dal CTS e valuterà se ci siano le condizioni per continuare a dialogare attraverso un tavolo di confronto, oppure se sarà necessario passare alle proteste rumorose e diffuse già annunciate. Ora la politica italiana può far sentire la sua voce: il periodo del bla bla bla mi auguro sia finito”.
6 ottobre
Toto giunta e rese dei conti | Aeradria: chieste condanne | Morto l’uomo caduto in bici in piazza Malatesta
Erbetta: ricomincio dal 1,84%
(Rimini) "I risultati di ieri hanno confermato la grande disaffezione dei cittadini verso la politica ma anche che i Riminesi hanno deciso che il Pd e i suoi alleati devono governare la Città". Così il candidato sindaco Mario Erbetta. "Ne prendo atto e riparto dai 1.131 Riminesi che mi hanno onorato del loro Voto. Da qualche parte dovevamo partire e partiremo dal 1,84% dei consensi ottenuti per continuare la nostra politica riformista. Sarei falso se non dicessi che mi aspettavo di arrivare al 3% per rientrare in Consiglio Comunale, ma questa è la volontà dei votanti e questa è la democrazia. Ringrazio tutti componenti di Rinascita Civica, tutti i candidati Consiglieri, gli amici dell'Avanti! e i Liberalsocialisti per l'appoggio e il sostegno in questa grande avventura. Ringrazio inoltre tutti i cittadini che hanno creduto in me come Sindaco dandomi in particolare tante manifestazioni di stima. Auguro a Jamil un buon lavoro perchè la città ne ha bisogno come auguro a tutti i consiglieri eletti di ragionare e votare solo per il bene della città. Questo non è un addio alla politica ma un' arrivederci alle prossime elezioni locali a partire dai comuni che andranno al voto l'anno prossimo. Rinascita civica è nata 3 anni fa prima delle elezioni Riminesi e continuerà a vivere dopo le elezioni. Avanti! Per la creazione di un vero polo riformista".
Lisi: il progetto continua
(Rimini) "Il risultato elettorale espresso dai riminesi è stato chiaro". Così Gloria Lisi, nel suo commento all'esito delle consultazioni elettorali. "Auguro al neo eletto Sindaco buon lavoro nell'interesse pieno della nostra Città. A lui, a tutto il nuovo consiglio comunale eletto, auguri di buon lavoro. Grazie ai candidati, simpatizzanti e sostenitori del nostro Progetto, che nato solo due mesi fa, non esaurisce certo qui il suo impegno ed i suoi obiettivi che saranno perseguiti secondo il ruolo che gli elettori ci hanno assegnato. Dal canto mio continuerò a lavorare sodo per portare avanti le proposte del nostro programma elettorale e rappresentare al meglio quella parte di città sana e pulita che mi ha dato fiducia. Ringrazio tutti i miei candidati al Consiglio comunale per la grandissima passione con cui hanno lavorato in questi due mesi. Il nostro lavoro, al di là del risultato, inizia oggi".
Rimini Coraggiosa: soddisfatti del 2,65
(Rimini) Rimini Coraggiosa esprime "soddisfazione per aver contribuito alla sconfitta della destra al primo turno, un risultato che è il segno di un lavoro coerente portato avanti unitariamente da tutte le componenti della coalizione di centro-sinistra". Ora "la comunità riminese può guardare al futuro con la consapevolezza di avere molti buoni progetti da realizzare ma anche molta responsabilità verso i cittadini che hanno votato ed anche verso i molti che hanno deciso di astenersi dal voto".
Il risultato di Rimini Coraggiosa, il 2,65% dei voti validi, "è un punto di partenza per un movimento che porterà in Consiglio Comunale i valori fondamentali di una Sinistra vicina alle persone e ai loro diritti, contro ogni forma di discriminazione, di disuguaglianza, in difesa del lavoro, avendo come riferimento la nostra Costituzione. Ma è anche un passo che ci avvicina alle prossime scadenze politiche con l’esperienza di un metodo di lavoro e di uno spirito unitario che sono fondamentali per battere le destre sovraniste".
Entra in Consiglio comunale il capolista Marco Tonti, presidente di Arcigay Rimini "che si è sempre impegnato in difesa dei diritti delle persone LGBT e delle persone più fragili, contro ogni forma di autoritarismo, di violenza e di sfruttamento". Dichiara Marco Tonti: “Sono felice di aver partecipato con Rimini Coraggiosa alla sconfitta netta delle destre, sconfitta tra l’altro di livello nazionale che smentisce la narrazione sovranista di Lega e FDI. Il mio impegno , come è sempre stato, sarà quello di difendere l’equità sociale e l’affermazione dei diritti, in un’ottica di vantaggio generale per tutta la società”.
Valentini (Rimini in comune): ci aspettavamo un po' di più
(Rimini) "Non nascondiamo che il risultato ottenuto non era quello atteso". Così Sergio Valentini, candidato sindaco di Rimini in comune. "Auspicavamo di poter riportare in Consiglio Comunale una sinistra autentica su posizioni autonome ed alternative e non come subalterna al partito democratico. Prendiamo atto di essere minoranza ma prendiamo anche atto che chi vince lo fa pur essendo minoranza (più strutturata e meglio organizzata). 30mila elettori su 120mila aventi diritto hanno determinato l’elezione del 60% del consiglio comunale".
"In questa tornata elettorale è evidente che l’elettorato che ancora si reca alle urne lo fa per sostenere esclusivamente proposte di governo (o di chi ambisce a governare). Pare finito il tempo in cui si dava rappresentanza ad un’idea, un’ideologia, un’identità collettive. Sapremo adattarci al nuovo contesto, sapremo esplorare ed inventare nuove forme di fare politica. Sapremo soprattutto stare assieme continuando a fare vivere la dimensione politica e sociale di Rimini in Comune. Ringraziamo i 591 elettori che ci hanno votato accordandoci la loro fiducia e le loro speranze, ci rimbocchiamo le maniche ripartendo da ciò che abbiamo fatto e da ciò che vogliamo continuare a fare nel tessuto sociale della nostra comunità di riferimento".
5Stelle, Piccinini: "A Rimini il peggior risultato"
(Rimini) "Il risultato del MoVimento 5 Stelle a Rimini è stato il peggiore in Emilia-Romagna e forse addirittura in Italia. Un risultato, purtroppo ampiamente previsto, e che deriva dall'enorme confusione che è stata alimentata da chi ha scelto di schierarsi con Gloria Lisi sconfessando la linea politica di Conte e la maggior parte delle scelte fatte in altre città. Confusione e mancanza di linearità che, nonostante la batosta elettorale di ieri, continua ancora oggi nelle parole di chi adesso parla di un futuro del M5S nel campo progressista quando quelle stesse persone a Rimini hanno scelto di appoggiare una candidata sindaca espressione del mondo liberale e conservatore, con affinità nella destra. Se si continuano a dare messaggi contraddittori di questo tipo ai nostri elettori alla fine non ci si può stupire dei pessimi risultati raggiunti". È questo il commento di Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo ai risultati delle elezioni amministrative a Rimini. "Chi ha voluto a tutti i costi l'alleanza con la Lisi oggi dovrebbe semplicemente prendere atto del fallimento su tutta la linea che ne è conseguito, assumendosene la responsabilità visto che il M5S per altri cinque anni sarà completamente assente dal Consiglio comunale – aggiunge Silvia Piccinini – Come avevo previsto già diverso tempo fa, la strategia della vendetta non ha pagato, ma anzi questo suicidio politico oggi ci condanna ad una sostanziale irrilevanza in una città importante come Rimini. Era necessario lanciare un messaggio chiaro fin dall'inizio, portando avanti un confronto serio con le forze progressiste, dialogo che invece non si è mai voluto davvero cercare. Di questa elezione resta solo l'amarezza di non poter portare le istanze del Movimento 5 stelle all'interno del Consiglio comunale" conclude Silvia Piccinini.
Riccione, la polisportiva sui contributi comunali: rendiamo merito alla caparbietà di Solfrini
(Rimini) “Siamo molto soddisfatti per aver finalmente concluso positivamente uno dei più complicati capitoli della storia dello sport riccionese. Lo sblocco dei contributi dovuti alla ASD Polisportiva Comunale Riccione da parte del Comune di Riccione mette la parola fine a mesi difficilissimi, in cui abbiamo dovuto difendere l’Associazione sportiva da attacchi interni ed esterni, da illazioni, mire e strumentalizzazioni e, materialmente, dal rischio più che tangibile di scomparire dopo 60 anni di storia". Così il consiglio direttivo della Polisportiva di Riccione in una lunga lettera inviata ai giornali.
"Ridare alla Polisportiva Riccione ciò che le spettava, permettendole di avere un futuro e continuare nella sua mission di promozione dello sport per tutti, passava dal tutelarne il primis l’autonomia. Questo è stato fin dall’inizio l’obiettivo di questo Consiglio Direttivo. Lo è stato fin da quando una parte di noi ha deciso di rimanere al fianco del presidente Giuseppe Solfrini, mentre altri preferivano salire sulla scialuppa lasciando la nave in mezzo alle onde e che oggi, a risultato ottenuto, si arrogano meriti che non spettano loro. In questa situazione altre persone di sport hanno deciso di impegnarsi personalmente per obiettivi comuni, creando di fatto un Consiglio Direttivo finalmente forte e coeso. Una squadra che ha stretto i denti anche nei momenti in cui sembrava che non saremmo riusciti a fare sopravvivere l’Associazione, in cui lo sconforto poteva farci gettare la spugna. Alzare bandiera bianca sarebbe stata la cosa più semplice, forse avremmo ricevuto anche qualche applauso, ma proprio dallo sport abbiamo imparato, tra le altre cose, a impegnarci a fondo per qualcosa in cui crediamo".
"La nostra Associazione si è trovata da un giorno all’altro da una parte stritolata dalle limitazioni dovute alla pandemia che non ci permettevano di aprire l’impianto sportivo al pubblico e dunque di creare incassi per far fronte alle spese vive e dall’altra dalla mancata corresponsione di quei contributi pubblici dovuti ma bloccati, che ci avrebbero permesso di passare la tempesta aspettando di riprendere l’attività giunti tempi migliori dal punto di vista sanitario".
"Se siamo arrivati in porto grande merito va dato prima di tutto alla caparbietà e all’enorme impegno del presidente Giuseppe Solfrini, ma anche alla professionalità e all’attaccamento all’Associazione sportiva dei dipendenti e dei collaboratori dello Stadio del Nuoto e della Polisportiva tutta, che hanno trascorso mesi lavorando pur sapendo di non poter essere pagati e con fiducia hanno gettato il cuore ben oltre l’ostacolo con la professionalità di sempre. Insieme a loro il Direttivo deve ringraziare anche i fornitori che, capita la situazione e fiduciosi nella capacità gestionale dell’ASD, hanno atteso i tempi necessari per non farci affondare. Ringraziamo anche chi, nel Comune di Riccione, ha lavorato affinché questa vicenda trovasse un finale positivo per tutti. Senza il rispetto che la Polisportiva si è guadagnata nei suoi 60 anni di storia e la vicinanza degli Associati non ce l’avremmo mai fatta".
"La nostra forza, quello che ci ha permesso di crederci fino in fondo, ha poggiato su un pilastro incrollabile: la sicurezza che la Polisportiva sia gestita in modo sano e trasparente, senza alcun fine che non sia il benessere della comunità. Ci siamo dovuti difendere da attacchi di ogni tipo, anche personali, da fango e illazioni sui bilanci e sulla gestione dello Stadio del Nuoto, su presunti interessi e mancanza di dialogo con chi al dialogo preferiva il monologo. Tutto questo ha arrecato un danno morale e di immagine non solo a noi e alla ASD che rappresentiamo, ma allo sport cittadino. Non ci sarebbe stato bisogno di tutto questo se fosse servita solamente la firma su un atto burocratico mancante già da molti anni. Per mesi le accuse sono state ben altre".
"Oggi però siamo finalmente felici. Felici per la vittoria del gioco di squadra, felici di poterci finalmente concentrare sulle discipline sportive, sulla gestione dello Stadio del Nuoto e sui nuovi progetti a cui questo gruppo ha continuato a lavorare anche nei giorni più bui. Ci siamo impegnati tutti in prima persona mossi esclusivamente dallo spirito di servizio, affinché la Polisportiva Riccione e tutte le società sportive affiliate e le sezioni sportive che la compongono, potessero non solo sopravvivere, ma tornare a prosperare in collaborazione con le istituzioni, dal Comune alla scuola, dall’Asl alle altre Associazioni, ma in piena autonomia, come crediamo che lo sport debba vivere. Siamo felici per il bene di tutti gli sportivi e dell’intera comunità. Ora che questo capitolo si è finalmente chiuso positivamente, possiamo continuare ad impegnarci per l’unico obiettivo che ci ha portati fin qui: il bene dello sport”.
Il Consiglio Direttivo
ASD Polisportiva Riccione