Aggiornamento coronavirus: 35 positivi
(Rimini) Dall'inizio dell'epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 424.089 casi di positività, 351 in più rispetto a ieri, su un totale di 26.629 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dell'1,3%.
Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, estesa a tutti i cittadini sopra i 12 anni di età. Il conteggio progressivo delle somministrazioni di vaccino effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all'argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quanti sono i cicli vaccinali completati. Tutte le informazioni sulla campagna: https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/.
Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 6.487.099 dosi; sul totale, 3.299.009 sono le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.
Prosegue l'attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 140 sono asintomatici individuati nell'ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 148 erano già in isolamento al momento dell'esecuzione del tampone, 218 sono stati individuati all'interno di focolai già noti.
L'età media dei nuovi positivi di oggi è 38,9 anni.
Sui 140 asintomatici, 95 sono stati individuati grazie all'attività di contact tracing, 1 con lo screening sierologico, 26 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 4 tramite i test pre-ricovero. Per 14 casi è ancora in corso l'indagine epidemiologica.
La situazione dei contagi nelle province vede Parma con 63 nuovi casi, seguita da Bologna (57), Modena (54) e Ravenna (52); poi Rimini (35), Forlì (24) e Ferrara (18); quindi Piacenza e Reggio Emilia (entrambe con 13 nuovi casi), e infine il Circondario Imolese e Cesena (entrambe con 11).
Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all'andamento dell'epidemia in regione.
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 9.143 tamponi molecolari, per un totale di 5.843.023. A questi si aggiungono anche 17.486 tamponi rapidi.
Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 87 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 396.314. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 14.298 (+262). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 13.882 (+266), il 97,1% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano due decessi: uno in provincia di Parma (una donna di 96 anni), uno nella provincia di Modena (un uomo di 73 anni).
In totale, dall'inizio dell'epidemia, i decessi in regione sono stati 3.477.
Invariato, rispetto a ieri, il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva (46); 370 quelli negli altri reparti Covid (-4).
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 3 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri); 5 a Parma (+1); 1 a Reggio Emilia (invariato); 3 a Modena (-1); 15 a Bologna (invariato); 3 a Imola (invariato); 3 a Ferrara (invariato); 2 a Ravenna (invariato); 3 a Forlì (invariato); 3 a Cesena (invariato); 5 a Rimini (invariato).
Questi i casi di positività sul territorio dall'inizio dell'epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 26.259 a Piacenza (+13 rispetto a ieri, di cui 11 sintomatici), 32.440 a Parma (+63, di cui 23 sintomatici), 51.057 a Reggio Emilia (+13, di cui 8 sintomatici),71.756 a Modena (+54, di cui 39 sintomatici), 88.829 a Bologna (+57, di cui 43 sintomatici), 13.501 casi a Imola (+11, di cui 8 sintomatici), 25.593 a Ferrara (+18, di cui 14 sintomatici ),33.491 a Ravenna (+52, di cui 36 sintomatici), 18.598 a Forlì (+24, di cui 17 sintomatici), 21.382 a Cesena (+11, di cui 4 sintomatici) e 41.183 a Rimini (+35, di cui 8 sintomatici).
Miramare, nordafricano aggredito sul lungomare
(Rimini) La scora notte a Miramare il 118 ha soccorso un nordafricano gravemente ferito alla testa nella zona del lungomare. Si pensa si sia trattato di un regolamento di conti. Le indagini per chiarire le motivazioni dell'aggressione e trovare i responsabili sono affidate alla questura di Rimini. L'uomo ha riportato traumi alla testa causati da bastonate, è ricoverato all'ospdale infermi di Rimini, non è in pericolo di vita.
Eticredito, in un libro la parabola della banca etica riminese
(Rimini) "Dopo la crisi finanziaria del 2008, che ha messo in difficoltà parecchie banche, tanti avranno sentito ripetere fino alla noia che andavano salvate, sempre con soldi pubblici, perché "troppo grandi per fallire". Tradotto vuol dire che il danno, per i risparmiatori, gli azionisti e l'intera economia, di un loro fallimento sarebbe stato superiore al costo per salvarle. Quanto sia vera questa ipotesi è comunque da dimostrare, rispetto all'efficienza del sistema, quanto per le ricadute sui singoli". Inizia più o meno così il racconto della storia di Eticredito a Rimini.
"Paradossalmente, se invece siete una piccola banca, raccogliete denaro sul territorio, erogate piccoli prestiti, sostenete progetti e nuove imprese a forte valenza etico-sociale, facendo affidamento sulla responsabilità e la voglia di intraprendere e di riscatto delle persone con mezzi propri, il problema salvezza non si pone. Siete così piccoli, il danno che fate è così marginale, che potete tranquillamente chiudere. Magari, e questo è il secondo paradosso, non prima di aver trasferito il vostro capitale sociale, raccolto tra tante persone e imprese socialmente motivate, in una banca complementare, nonché azionista, come era la Carim, enormemente più in difficoltà di voi, ma per ragioni diverse e ben più gravi".
E' quello che è capitato ad Eticredito, una banca nata sulla scia della finanza etica in un periodo critico, quando cioè scoppiava la più grande crisi finanziaria dopo quella del 1929, che per questo ha dovuto fronteggiare, nei suoi primi anni di vita, i normali ostacoli di qualsiasi nuova impresa, più quelli aggiunti dalla crisi, prima finanziaria poi economica, che non l'hanno certo favorita. Nonostante, questo va sottolineato, Eticredito praticamente non registrasse crediti deteriorati. I primi bilanci di Eticredito hanno risentito, negativamente, degli oneri di avviamento più del previsto. Ma inattesa era anche la crisi.
Comunque niente che non fosse gestibile, come infatti gli ultimi dati, quando le perdite si sono drasticamente ridotte, da 850 mila euro del 2010 a 25 mila euro del 2012, cominciavano a dimostrare. "Sarebbe stato sufficiente attendere qualche anno in più, e magari ricevere da Banca Carim quel supporto amministrativo e promozionale promesso e mai arrivato, che avrebbe sgravato Eticredito di tanti costi, consentendole di camminare in acque più tranquille".
"Ma così non è stato. Al contrario, dopo la prima verifica della Banca d'Italia, gli ispettori, non senza avere riconosciuto la validità e la correttezza del lavoro svolto, consigliano, per fare massa critica, di accorpare di fatto Eticredito a Banca Carim, trasferendo in toto il suo capitale sociale, 14 milioni di euro, nella casse di quest'ultima, che si trovava in difficoltà ben maggiori e strutturali. Il risultato è stato che questa operazione non è servita, come è noto, a salvare Banca Carim, mentre sarebbe bastato infinitamente meno per rimettere su binari di sostenibilità Eticredito e salvare il capitale degli investitori, praticamente azzerato".
Eticredito che già il primo anno, il 2006, e con un solo sportello, era riuscita a raccogliere 5,2 milioni di risparmi, cresciuti ininterrottamente sino ad arrivare a 40 milioni nel 2012. Quando cesserà di funzionare. Con impieghi, che nello stesso periodo, avendo raggiunto un tetto di 2.800 clienti, salivano da 3,7 milioni a 35,1 milioni di euro. Con un grosso ruolo, proprio a ridosso della crisi, giocato dal microcredito. Prestiti di poche migliaia di euro, che nessuna banca concede, ma fondamentali per le persone in difficoltà. Senza dimenticare la presenza, tra i clienti, di numerosi immigrati, che in una fase coprivano quasi un terzo della clientela. Immigrati che si sono dimostrati solvibili più di tanti autoctoni.
"Ora tutto questo non c'è più e il territorio ha perso sia la "sua" banca di riferimento, passata a Crédit Agricole, che Eticredito. Proprio in un momento in cui, a seguito della crisi sanitaria, un istituto bancario vicino ai meno fortunati sarebbe stato di grande utilità, economica e sociale. L'insegnamento di questa storia è comunque chiaro: una banca troppo grande per fallire le Autorità preposte faranno di tutto per salvarla, per le altre, tanto più se tra la clientela annoverano persone e imprese che una normale banca, considera non bancabili, si farà pesare, senz'altra considerazione, la scure dei bilanci".
Questo libro "ha la pretesa di rendere testimonianza di una buona idea, sostenuta da tante persone e imprese di buona volontà, interrotta troppo presto e finita in un gioco più grande di lei. Lasciando il territorio più povero e con meno risorse a disposizione, nel silenzio generale. Perché, come ricorda il prof. Zamagni nella sua prefazione, si dimentica troppo spesso che l'idea fondativa del Monte di Pietà, che precede la finanza etica, era proprio che "il credito va concesso al povero perché questi possa essere aiutato ad uscire dalla sua condizione e a chi ha progetti da realizzare". Zamagni poi conclude con una domanda tuttora aperta: a chi spetta definire l'obiettivo rispetto al quale misurare l'efficienza della performance economica di un soggetto ? Aggiungiamo noi: perché mai devono esistere solo grandi gruppi bancari e vanno applicate le stesse regole a tutti, senza nessun riguardo per il diverso ruolo economico e sociale che svolgono ? Eticredito non c'è più, ma le domande, in attesa di risposte, restano ancora valide. Ma un fatto è certo: oggi, siamo tutti più poveri".
Polisportiva Riccione firma garanzie finanziarie per il comune
(Rimini) Prima la firma del Piano Esecutivo, che oggi verrà autenticata da un notaio, poi la sottoscrizione da parte della Polisportiva di due garanzie bancarie a favore del Comune di Riccione. Si è concluso regolarmente, sia per l'Amministrazione di Riccione che per l'associazione sportiva, l'iter necessario e non più procrastinabile per la regolarizzazione documentale dei rapporti tra Ente Pubblico e Associazione sportiva. Con tale regolarizzazione si interrompe dunque il blocco dei pagamenti operato dall'Amministrazione con relativo versamento dei fondi alla Polisportiva.
"Il Comune di Riccione ha bloccato il pagamento del contributo semplicemente perché è emerso che all'atto della stipula della Convenzione non fu mai sottoscritto il Piano Esecutivo di Gestione del project financing e mai prestata la relativa fideiussione di 200.000 euro prevista - ha spiegato la dott.ssa Cinzia Farinelli, Dirigente del Settore Bilancio, Tributi e Programmazione finanziaria del Comune di Riccione -. In tali condizioni l'istituzione della Commissione d'Indagine era atto dovuto per accertare le responsabilità, e ne vedremo gli esiti. Nel frattempo gli uffici si sono dati da fare per regolarizzare la situazione con la firma dei documenti mancanti e il rilascio delle necessarie garanzie da parte dell'Associazione".
"Nonostante le divergenze e la diversità di opinioni il comune e la polisportiva hanno lavorato insieme per ricomporre il rapporto e formalizzare la parte tecnico amministrativa. Grazie allo sforzo di tutti si è giunti ad un risultato positivo che permetterà alla Polisportiva e all'amministrazione di collaborare per continuare a fare sì che lo sport sia uno strumento di crescita e di sviluppo economico del territorio. Vanno ringraziati tutti coloro che hanno collaborato", è il commento del presidente della Polisportiva
Economia, imprese femminili in crescita
(Rimini) In Emilia-Romagna cresce il numero delle imprese femminili e supera i livelli pre-pandemia, a differenza di quanto avviene per le società non femminili. E' quanto emerge dai dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio di fonte InfoCamere elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna. Al 30 giugno 2021 le imprese femminili attive in Emilia-Romagna risultavano essere pari a 85.104, 768 in più (+0,9 per cento) rispetto allo stesso periodo del 2020 e, soprattutto, 243 in più (+0,3 per cento) con riferimento al 30 giugno 2019. L'andamento delle imprese femminili differisce da quello delle imprese non femminili che contavano a fine giugno 1.440 società in meno (-0,5 per cento) rispetto al periodo pre-pandemico. Le imprese femminili rappresentano il 21,3 per cento del totale delle società regionali; dieci anni fa la percentuale era di poco inferiore, 21 per cento.
La maggior dinamica dell'imprenditoria femminile potrà trarre ulteriore impulso dal Fondo regionale per l'imprenditoria femminile e women new deal voluto dalla Regione Emilia-Romagna e attivato da metà settembre con l'obiettivo di favorire il consolidamento, lo sviluppo e l'avvio di attività imprenditoriali a conduzione femminile o con maggioranza dei soci donne.
Le azioni a sostegno dell'imprenditoria femminile risultano ancora più rilevanti se si analizzano i dati più approfonditamente. Se è vero che il dato complessivo evidenzia una ripresa del numero delle società, la disaggregazione segnala un calo abbastanza consistente delle aziende femminili giovanili, -3,3 per cento il confronto tra il 2021 e il 2019; con riferimento alle imprese giovanili non femminili in calo si è fermato al -1,1 per cento. Va comunque sottolineato che tra le imprese femminili la quota delle giovanili è del 9 per cento, superiore al 6 per cento delle altre società.
Una forte dicotomia riguarda la nazionalità delle imprenditrici. Sempre con riferimento al confronto 2021 rispetto al 2019, le imprese con titolari italiane sono diminuite dello 0,8 per cento, quelle capitanate da straniere hanno segnato un incremento del 7,4 per cento. Ogni 100 imprese femminili 14 sono a guida straniera, percentuale che per le non femminili è al 12,7 per cento.
Dinamiche differenti si riscontrano anche guardando ai settori. Aumentano le imprese femminili nei servizi alle imprese (+5,5 per cento, 2021 rispetto al 2019) e nelle costruzioni (+3,4 per cento), tengono nei servizi alle persone, calano negli altri comparti. Nel commercio la diminuzione è dell'1,6 per cento, nell'alloggio e ristorazione la flessione si attesta allo 0,9 per cento. Le imprese femminili giovanili crescono nel settore agricolo e nei servizi alle imprese; agricoltura e servizi alle imprese sono anche in comparti nei quali le imprese femminili straniere registrano gli aumenti più elevati.
Riccione, prezzi calmierati dei tamponi per i residenti
(Rimini) Prezzi calmierati per i tamponi antigenici rapidi effettuati nei laboratori privati di Riccione. E' la proposta avanzata dall'Amministrazione comunale per garantire ai residenti nel Comune di Riccione, previa l'esibizione di un documento d'identità, i test anti Covid ad una tariffa di 10 euro. Hanno dato già risposta affermativa il laboratorio Alba, in viale Dante 258 e il laboratorio Pegaso, in via Angeloni 8. " L'auspicio è che, oltre ai primi laboratori aderenti che per questo ringrazio, anche altri accolgano la nostra proposta così come le farmacie, sia comunali che private - dichiara il sindaco Renata Tosi -. A partire dal 15 ottobre, data in cui scatterà l'obbligo del green pass per accedere ai luoghi di lavoro sia nel settore pubblico che in quello privato, questa sarà una agevolazione economica che consentirà al cittadino di risparmiare ai fini del rilascio della certificazione verde valida per 48 ore. Si tratta di un supporto prezioso in fatto di ascolto delle esigenze che provengono da più parti. Grazie alla sinergia con i laboratori privati e il Consorzio Riccione Intrattenimento, attraverso la dislocazione di vari gazebo sul territorio, dove poter effettuare i test rapidi, questa estate siamo riusciti a garantire tariffe calmierate. Un'esperienza che ha dato ottimi risultati per agevolare e rassicurare i villeggianti che hanno così potuto trascorrere le proprie vacanze senza preoccupazioni di costi elevati o difficoltà logistiche dove effettuare i test. Adesso che ci avviciniamo al periodo autunnale dopo la ripresa scolastica e lavorativa, ritengo sia fondamentale andare incontro e agevolare le persone per meglio accedere al servizio."
Indino: troppo alti i dati sulla disoccupazione
(Rimini) “I numerosi problemi di reclutamento del personale da parte delle aziende trovano evidenza anche nell’indagine della Camera di Commercio della Romagna resa nota nei giorni scorsi. La flessione di disponibilità a lavorare sconta anche gli effetti del Reddito di Cittadinanza che, così come è stato sviluppato, disincentiva le persone a cercare lavoro. Sul nostro territorio, ad altissima vocazione turistica, ne abbiamo avuto l’ennesima conferma quest’estate, con le aziende a fare i salti mortali per trovare personale stagionale". il presidente della confcommercio di Rimini Gianni Indino commenta i dati diffusi ieri dalla Camera di commercio.
"La richiesta di lavoratori sale, ma la disoccupazione rimane alta: significa che c’è qualcosa che non va. È giunto il momento di rimettere mano alla materia lavoro. La strada da percorrere per cavalcare la ripresa e permettere alle aziende di investire, anche in occupazione, è quella che contempla lo sgravio della burocrazia, la semplificazione degli adempimenti e l’abbassamento del costo del lavoro, che ad oggi è pressoché insostenibile per le imprese e poco appagante per i lavoratori".
"Le imprese, quelle del turismo in particolare, hanno bisogno di flessibilità e semplicità. Strumenti come sono stati i “Voucher lavoro” sono stati cancellati con troppa facilità, buttando via il bambino con l’acqua sporca. Erano strumenti utili, che potevano essere ridiscussi per correggerne i difetti creando un dispositivo che andasse incontro alle esigenze di determinati settori, quali soprattutto il turismo. Sarebbe opportuno che istituzioni e sindacati tornassero al tavolo per trovare soluzioni condivise. Ne ho parlato anche con il ministro del Turismo, Garavaglia, che ha mostrato attenzione sulla possibilità del ritorno dei Voucher per il settore del turismo".
"Da decenni stiamo lavorando con successo alla destagionalizzazione della nostra offerta turistica aprendo nuovi mercati e opportunità: dobbiamo valorizzare, potenziare e difendere questi asset con i denti, visto che fanno gola a tanti perché creano flussi rilevantissimi per l’economia di tutto il territorio. Di certo non lo possiamo fare se le aziende non trovano personale adeguato ai servizi che offrono. Quest’anno poi, nonostante la ripartenza del settore fieristico-congressuale e degli eventi, le limitazioni dovute alla pandemia non ci permettono di quantificare i flussi autunnali e la programmazione è una chimera; a maggior ragione, dunque, nel turismo avremmo bisogno dei Voucher".
"Ora l’introduzione del Green Pass obbligatorio nei luoghi di lavoro dal 15 ottobre rischia addirittura di fare lievitare la burocrazia per le piccole imprese che dovranno sostituire i dipendenti e i collaboratori che non vogliono munirsi di Green Pass. Si dovrà fare fronte a nuovi costi di gestione e nuove pratiche da pagare, senza nemmeno riuscire a sostituire i lavoratori per tutto il tempo necessario".
"Questo scenario impone una riflessione più ampia sul tema lavoro. Una situazione che si riflette tutti i giorni sul buon andamento delle imprese, ma anche dell’occupazione. Lo sguardo deve andare oltre all’emergenza Covid, dalla formazione alla sburocratizzazione, fino alle politiche attive per il lavoro, per far sì che le piccole imprese siano messe nelle condizioni di reclutare personale senza aggravi, costruendo percorsi e opportunità efficaci ed efficienti, che il tessuto imprenditoriale del territorio merita e attende. La ripresa, altrimenti, rischia di rimanere solamente un’illusione estiva”.
Elezioni | Sul sito del comune i risultati ai seggi in tempo reale
(Rimini) Domenica 3 e lunedì 4 ottobre si svolgeranno le consultazioni elettorali per l'elezione diretta del sindaco e il rinnovo del consiglio comunale. Domenica 3 ottobre si voterà dalle 7 alle 23 e lunedì 4 ottobre dalle 7 alle 15. Per seguire l'andamento del voto, sul sito del Comune di Rimini www.comune.rimini.it è stato predisposto un canale dedicato "Elezioni amministrative 2021" dove vengono raccolte tutte le informazioni necessarie all'espressione del voto e, dalle ore 15 di lunedì 4 ottobre, i risultati parziali che proseguiranno fino alla serata di lunedì, quando è prevista la conclusione delle operazioni di scrutinio.
E' alle ore 15 di lunedì, infatti, che i seggi chiuderanno le operazioni di voto per dare inizio allo scrutinio. Dopo il dato dell'affluenza (i parziali saranno pubblicati sul sito alle ore 12 e alle ore 19 e alle ore 23 di domenica 3 ottobre e alle ore 15 di lunedì 4 ottobre), sarà il voto sul candidato a Sindaco a essere scrutinato per primo. Faranno seguito i conteggi del voto sulle liste in appoggio alla candidatura del Sindaco e infine sul voto di preferenza dei candidati alla carica di consigliere comunale.
Sul sito del Comune di Rimini, sono pubblicate anche tutte le informazioni utili al voto: dalle tappe verso le elezioni alla normativa sulla propaganda elettorale, dalle modalità per richiedere il voto da casa per gli elettori che si trovano in quarantena per Covid, alle informazioni per le facilitazioni per i disabili o per richiedere il trasporto gratuito ai seggi per le persone con difficoltà motorie, i documenti per votare, e le modalità per esprimere il proprio voto.
Pubblicati inoltre tutti i dati relativi sia ai candidati alla carica di sindaco che quelli delle liste a essi collegate: accanto ai nominativi dei candidati sindaco, quelli dei candidati a consigliere comunale e delle relative liste ad essi collegate, nonché i programmi elettorali, i bilanci preventivi delle spese per la campagna elettorale dei partiti e gruppi politici in competizione e i curricula dei candidati.
Sono 21 le liste in appoggio a 6 candidati a sindaco che parteciperanno alla tornata delle elezioni comunali di Rimini. Gli elettori che potranno votare nelle 143 sezioni elettorali allestite in 35 luoghi di riunione, in totale saranno 120.146, con una maggioranza di donne (62.188), rispetto ai 57.958 uomini
Hanno diritto di voto tutti i cittadini di nazionalità italiana, iscritti nelle liste elettorali del Comune di Rimini, che avranno compiuto il 18esimo anno di età il primo giorno della votazione, nonché cittadini maggiorenni dell'Unione Europea residenti a Rimini che hanno presentato domanda per essere iscritti nelle apposite liste aggiunte.
L'Ufficio elettorale del Comune di Rimini invita tutti gli elettori a controllare il possesso dei documenti necessari con cui poter esercitare il diritto di voto. Queste le sedi e gli orari di apertura al pubblico degli uffici comunali per richiedere una nuova tessera in caso di smarrimento di esaurimento spazi:
Ufficio Elettorale, Via Marzabotto, 25 Aperto al pubblico con il seguente orario: venerdì 1 ottobre 08:00 - 18:00 orario continuato; sabato 2 ottobre 08:00 –18:00 orario continuato; domenica 3 ottobre 07:00 – 23:00 orario continuato; lunedì 4 ottobre 07:00 - 15:00 orario continuato.
Domenica 3 ottobre saranno aperte anche le seguenti sedi: Delegazione anagrafica Centro Storico, Corso d'Augusto n. 150; Delegazione Anagrafe ex Circoscrizione 3 (Miramare) P.zza Decio Raggi, 1; Delegazione Anagrafe ex Circoscrizione 5 (Viserba) Via Mazzini, 22; Delegazione "Corpolò", Via Marecchiese, 563 –Piazzetta del Tituccio-.; Delegazione Anagrafe ex Circoscrizione 6 (Villaggio 1° Maggio) Via Bidente, 1/P; con il seguente orario di apertura 08:00 - 23:00 orario continuato
Esclusivamente per il rinnovo delle carte d'identità, l'ufficio anagrafe di Via Marzabotto 25 rimarrà aperto nella giornata di sabato 2 ottobre dalle ore 8:00 alle ore 12:00 e nella giornata di Domenica 3 ottobre dalle ore 8:00 alle ore 21:00. Gli uffici per i duplicati delle tessere elettorali sono aperti anche lunedì fino alle 15.
Elezioni | Lisi: Rimini ha bisogno di un cambio di passo
(Rimini) "Mai come ora Rimini ha bisogno di una svolta, di un cambio di passo verso un governo cittadino che si lasci alle spalle un ciclo politico che in questi anni ha dato tutto quello che poteva dare ed affronti i problemi vecchi e nuovi, con una nuova idea e con un nuovo modello partecipativo che avvicini di più e meglio i cittadini al governo di questa città, rendendoli protagonisti e non più sudditi di un solo uomo al comando". Inizia così l'appello al voto di Gloria Lisi al termine della campagna elettorale.
"Vogliamo una amministrazione comunale che ascolti le persone, e li renda protagonisti delle scelte, a prescindere dal colore politico. Troppi talenti e intelligenze sono stati soffocati, troppo spesso dialettica e confronto sono stati ridotti ai minimi storici, in ossequio a quel pensiero unico che ha voluto dividere ciascuno di noi in buoni e cattivi. Il governo della città deve essere una paziente opera di ascolto e di confronto, tenendo però uno sguardo alto, sull’Europa e sul mondo in cui la nostra città è inserita, soprattutto grazie alla laboriosità delle sue persone e al dinamismo delle sue imprese, ovunque riconosciuti. Vogliamo una vera Città delle persone, non quella in cui alcuni gruppi ristretti da anni ne gestiscono il potere. A Rimini serve una proposta civica seria, forte e credibile, come quella avanzata da tutte le nostre Liste civiche e dal MoVimento 5 stelle, fatta d’impegno concreto sui problemi veri della Città e non basato sulla politica urlata, fatta di slogan e di promesse aleatorie, alcune davvero fantasiose o roboanti. Serve l’esperienza di chi, come me, ha conosciuto dal suo interno la macchina comunale e la Città e ha un profilo di serietà personale e competenze professionali per guidarla. La competenza, la moderazione e l’ascolto sono le virtù che consentono di risolverli. Virtù che ho sempre cercato di perseguire con grande umiltà ed impegno. Ci sono temi importanti, come quello della riqualificazione urbana, del rilancio del turismo, della valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale, su cui è oltremodo necessario intervenire con chiarezza e determinazione o come quello, improcrastinabile ed urgente, della sicurezza, della marginalità o del degrado che non possono essere liquidati come ineluttabili conseguenze della stagionalità turistica e quindi sottovalutati, o confinati, strumentalmente, solo nell’ambito dell’ordine pubblico e dell’altrui responsabilità. Sicurezza è anche poter esercitare diritti spesso negati, come quello alla salute, al lavoro, ad un ambiente sano, alla vivibilità nelle periferie, al decoro della città, ai diritti di famiglie, anziani, persone in difficoltà e bambini, che anche nella nostra comunità, soprattutto dopo l’emergenza Covid, hanno bisogno di sostegno e assistenza. I partiti tradizionali vi diranno che bisogna esprimere un voto utile. A chi o a che cosa? Il vero voto utile, nelle elezioni comunali, è quello dato a chi dimostra, senza lacci ideologici, senza condizionamenti di partito e senza supponenza, d’impegnarsi ogni giorno per il bene comune. La democrazia è occupare con dignità e competenza il posto che i cittadini ti assegnano e in questi anni io credo di aver egregiamente onorato con passione e con responsabilità i miei incarichi e dimostrato di meritare la fiducia dei cittadini. È una partita che può essere vinta e solo insieme possiamo farcela. Non permettiamo a Rimini di restare prigioniera del suo passato, ideologico e arrogante o di esporla ad un salto nel buio fatto dell’incompetenza e della rancorosa strumentalizzazione di chi guarda a questa città come un feudo nemico da conquistare. Qui non ci sono nemici da abbattere e bottini di guerra da razziare. C’è una città, bella e dinamica, appassionata ed orgogliosa da governare, con rispetto e devozione. Per questo faccio appello, ai cittadini di qualunque convinzione politica, a tutte le forze politiche, alle forze economiche, imprenditoriali, commerciali, sindacali, ai movimenti culturali, alle associazioni. Un appello soprattutto ai nostri giovani e per i nostri giovani. Domenica e lunedì dobbiamo andare a votare, per darci una amministrazione capace, competente che ci governi e che sappia progettare il nostro futuro e di questa città. Insieme a Gloria Lisi è possibile".
Sagre, a Sant'Agata torna la Fiera del tartufo
(Rimini) Perché sia festa, lo sia per tutti e in sicurezza. La Fiera Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato di Sant’Agata Feltria è pronta domenica 4 ottobre ad alzare il proprio “gustoso” sipario sulla edizione numero 37. Ed è pronta a farlo regalando a tutti una manifestazione sempre più attraente, e in grado di garantire efficaci misure di salute e di sicurezza.
L’inaugurazione della XXXV edizione della Fiera è in programma domenica 3 ottobre alle ore 11,30 in piazza Garibaldi. Al taglio del nastro saranno presenti numerosi ospiti istituzionali e dell’imprenditoria e della cultura. Tra questi: l’assessore al Turismo della Regione Emilia Romagna Andrea Corsini, il presidente di Visit Romagna Andrea Gnassi, parlamentari del territorio, autorità militari e industriali del territorio tra cui il presidente Orogel Franco Piraccini e Antonio Berloni (Indel B).
Gli ospiti saranno accolti dal sindaco di Sant’Agata Feltria Franco Vicini e dal presidente Pro Loco (organizzatrice della Fiera) Stefano Lidoni.
Sant’Agata Feltria si prepara a riapire a tutti i visitatori con il profumo intenso e unico dell’Oro dei Boschi e il suo gusto inimitabile. Il borgo da domenica e per tutte e quattro le domeniche del mese di ottobre (3, 10, 17, 24, 31) propone la valorizzazione di prodotti tipici, selezionando le eccellenze, primo fra tutti, appunto, il tartufo bianco pregiato.
Direttamente dal territorio dell’Alta Valmarecchia (una delle zone più vocate d’Italia), dal suo habitat naturale, i boschi, il prezioso tubero si trasforma in cucina per realizzare piatti di alto valore gastronomico, che sprigionano inebrianti aromi ben lontani dalla globalizzazione che spesso ci travolge, per salvaguardare l'integrità del nostro ambiente.
Ci sarà “Oro dei Boschi” nel paniere santagatese? Tra gli esperti regna l’ottimismo. “Le piogge scese in questi ultimi giorni, tardive e comunque poco abbondanti, garantiranno fioritura e risultati in termini di tartufo più avanti” allarga le braccia Marco Davide Cangini, uno dei massimi esperti di queste zone in fatto di oro dei boschi. In ogni caso, il prezioso tubero è garantito dalla presenza di 8 stand, in rappresentanza di zone diverse d’Italia ma tutte ad alta vocazione, dove la raccolta è anche partita prima rispetto a S. Agata Feltria e alla Valmarecchia.
Green pass e mascherine fin dagli arrivi nelle postazioni presidiate, ma il controllo non spetta ai volontari della Pro Loco: potrà essere effettuato dagli organi preposti. La prima domenica sarà presente anche una postazione mobile di vaccinazione. Il programma generale esclude gli spettacoli itineranti perché non consentiti, per il resto via come da tradizione ma con una grande novità: l’Ecomuseo del Tartufo. Il museo propone con immagini e oggetti la conoscenza del tartufo anzitutto nel suo ciclo biologico, ma anche nella tradizione della ‘cerca’ e dell'utilizzo nella gastronomia. Un filmato interamente girato nei luoghi di Sant’Agata Feltria mostra le vere e proprie tartufaie naturali cioè l’ecosistema dove il tartufo bianco pregiato vegeta e cresce. La voce narrante, seguendo scrupolosamente le immagini, descrive passo a passo le belle immagini coinvolgendo il visitatore fino a trasportarlo in quei luoghi dove le regole sono scritte e dettate dalla natura. Un touch screen permette di approfondire ogni tema del mondo complesso del tartufo, quello per il quale l'associazione Città del Tartufo ha chiesto il riconoscimento all’Unesco quale “patrimonio immateriale della umanità”.
Nelle quattro domeniche di ottobre S. Agata si trasforma dunque in un luogo dove immergersi in un'atmosfera suggestiva e profumata, passeggiare nelle vie e nelle piazze ad ammirare le numerose tipicità presenti nella manifestazione. La gara dei cani da tartufo, per conoscere dal vivo l’entusiasmante momento della ricerca del prezioso tubero in compagnia del cane fedele. La Piazzetta Bio, ovvero la Piazzetta dei prodotti biologici naturali e delle erbe, con numerosi stand ove sarà possibile acquistare prodotti biologici e naturali. Tale novità si inserisce in un più ampio contesto di valorizzazione del legame tra tartufo bianco pregiato e salubrità dell'ambiente ove esso vegeta.
160 gli stand – in arrivo da diverse regioni d’Italia – presenti in fiera, sempre più curati e capaci di regalare emozioni di vario genere merceologico.
Sant’Agata Feltria è dotata di una nuova zona adibita al parcheggio dei camper, a circa 200 mt dalla piazza principale (p.zza Garibaldi). Il parcheggio può contenere fino a 50 camper. Altre 2 zone adiacenti, che possono dare sosta ad altri camper.
Il “Capannone dei Ristoranti” è aperto tutte le domeniche di Fiera dalle ore 11:00 alle 17:00. Ogni piatto ha un costo di 9,00 euro.
Quattro i ristoranti che danno vita al “Capannone”: Villa Labor (Montecopiolo), La Giardiniera (Casteldelci), Il Palazzo (Palazzo – Sant’Agata Feltria), Sottobosco (Badia Tedalda).
La visita al paese è anche l’occasione per ammirare gli antichi monumenti di alto valore architettonico: il Teatro Angelo Mariani, Rocca Fregoso (ora trasformata nella Rocca delle Fiabe, una spettacolare e multimediale esposizione a tema), il Convento di San Girolamo, le fontane d’arte.
“Il nostro territorio, tutta l’alta Valmarecchia ha il suo valore aggiunto - è convinto il presidente di Pro Loco Stefano Lidoni - proprio nella sua capacità di proporsi unitariamente e Sant’Agata Feltria si propone con piacere in questo percorso. La Fiera rappresenta, infatti, una grande attrattiva per il paese, ma con le sue decine di migliaia di presenze è un prezioso volano anche per il turismo e l’economia di una intera vallata”.
“Lo scorso anno riuscimmo ad organizzare la Fiera in un momento di apparente calma della pandemia. Naturalmente la situazione non suggeriva né voglia di spostamenti né desiderio di grandi movimenti e noi riuscimmo a realizzare la manifestazione solo grazie alla volontà di adempiere tutta una serie di provvedimenti dettati dalle autorità preposte. - racconta Marco Davide Cangini della Pro Loco - L’obiettivo non erano i numeri, ma offrire ai visitatori un evento in piena sicurezza. Il risultato è stato perfettamente raggiunto anche grazie al senso civico e alla educazione dei visitatori che si sono sottoposti alle regole. Pur tuttavia l’affluenza alla Fiera (e di conseguenza le vendite) è stata comprensibilmente la metà di quella solita. Ma – ripeto – l’obiettivo primario è stato raggiunto: realizzare la fiera e dare continuità a questa storica manifestazione, nel rispetto delle regole per la sicurezza degli avventori, e mantenendo la qualità con un’offerta di tartufo bianco pregiato”.