Automobilisti indisciplinati, migliaia di sanzioni ai riminesi
(Rimini) Rimangono la sosta sulle strisce pedonali, l’omessa revisione del veicolo e la guida con lo smartphone, le tre maggiori infrazioni alle norme di comportamento del codice della strada, che commettono gli automobilisti riminesi, un trend negativo che viene confermato. È quello che emerge dal report sulle infrazioni contestate della Polizia Locale - aggiornato al 31 ottobre scorso - un risultato che, pur essendo ancora inferiore ai numeri registrati nel 2019, è in linea con i totali segnati in tutto il 2020. A seguire tutte le altre tipologie di infrazioni.
In cima alla lista delle brutte abitudini degli automobilisti riminesi viene confermata negli ultimi 3 anni quella di parcheggiare sulle strisce pedonali, impedendo con l’ingombro dell’auto il passaggio delle persone, delle bici e delle carrozzine. Una violazione prevista dall’art. 158 del codice della strada che se nel 2019 aveva superato le 1000 infrazioni contestate (1040 per la precisione), nel 2020 si era fermato a 816 in totale, ma nel corso del 2021 - numero aggiornato al 31 ottobre scorso - è già arrivato a 726 multe notificate.
Al secondo posto c’è l’omessa revisione del veicolo. Violazione che in questi primi 10 mesi dell’anno è arrivata a 397 sanzioni. Erano 226 in totale nel 2020 e 769 l’anno precedente.
Quella dell’uso del telefonino durante la guida non è solo una pessima abitudine, che comporta pesanti sanzioni ma anche un gravissimo rischio per la propria sicurezza e per quella degli altri. I rischi connessi alla guida col telefonino infatti sono risaputi, eppure questa violazione, prevista dall’articolo 173 del codice della strada, non accenna a diminuire tra gli automobilisti riminesi. Sono state in tutto 314 le notifiche che riguardano questo tipo di sanzione a fronte delle 566 registrate nel 2020 e delle 490 del 2019. Una violazione questa che secondo i più recenti dati Istat è l maggiore causa di distrazione al volante e la prima causa di incidenti in Italia, più che il mancato rispetto della precedenza e dell’eccesso di velocità. Le statistiche infatti confermano che guidare con il telefonino in mano allunga i tempi di reazione di circa il 50%. Mandare un messaggio equivale a guidare al buio per 10 secondi, digitare un numero di telefono a 7 secondi di buio e farsi un selfie a 14 secondi di buio, cioè dai 300 ai 500 metri di strada percorsi bendati. L’Anas infine ha stimato che per fermare il veicolo mentre si usa il cellulare occorrono 39 metri, 31 in più di quanti basterebbero in condizioni normali.
Le altre maggiori infrazioni contestate, che seguono in ordine decrescente, sono: il mancato uso delle cinture di sicurezza, 224 le multe fino al 31 ottobre ( 468 nel 2020 e 481 nel 2019); la sosta nello spazio riservato agli invalidi, anche in questo caso 224 le sanzioni contestate nei primi 10 mesi del 2021 (erano 179 nel 2020 e 238 nel 2019); la circolazione senza copertura assicurativa che fino ad oggi è stata notificata a 397 automobilisti. Un dato quest’ultimo in forte crescita rispetto alle 225 sanzioni del 2020 ma comunque ancora inferiore alla media registrata nel 2019, quando sono state contestate per questa violazione un totale di 769 sanzioni. Con numeri inferiori, ma sempre di grande importanza, sono infine le infrazioni che riguardano l’art. 191, ovvero la mancata precedenza ai pedoni sulle strisce pedonali. Una violazione che quest’anno è arrivata a 31 contestazioni, contro le 67 registrate in totale nel 2020 e le 78 dell’anno precedente.
Nuova ss16, Cia e Confagricoltura: "Stupiti da dichiarazioni Santi"
(Rimini) "Abbiamo letto con stupore nei giorni scorsi le dichiarazioni del presidente della Provincia di Rimini, Riziero Santi, sul progetto della nuova Statale 16". Così Danilo Misirocchi, presidente di Cia Romagna, e Carlo Carli, presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini. "L'ultimo incontro delle nostre categorie con le istituzioni sul tracciato, e su come impatterà in particolare a Rimini nord, risale ad agosto scorso, quando avevamo avuto dalla Provincia la promessa che sarebbe stato istituito un tavolo apposito. Tavolo in realtà mai convocato", spiegano. Mentre risalirebbe al "21 settembre la lettera congiunta con cui chiedevamo un incontro ufficiale all'assessore all'Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Alessio Mammi, al presidente della Provincia di Rimini, Riziero Santi, al Comune di Rimini e all'Anas".
In campagna elettorale, ricordano le associazioni degli agricoltori, "l'allora candidato e oggi sindaco Jamil Sadegholvaad, accompagnato dall'assessore regionale Mammi, aveva preso le distanze dal progetto di variante alla statale 16, riconoscendo il valore di Rimini nord come territorio ad alta produttività agricola e l'esigenza di armonizzare la mobilità con la tutela dei coltivatori. In quell'occasione si era parlato dell'alternativa di minor impatto ambientale, ovvero l'ampliamento della via Tolemaide, già a 4 corsie nella parte a mare dell'attuale statale 16, rivedendo il primo lotto del progetto che prevede il taglio in diagonale di appezzamenti agricoli, e potenziando la viabilità esistente", ricordano Cia e Confagricoltura.
"Non abbiamo mai messo in dubbio l'importanza della realizzazione della variante alla SS16, e auspichiamo anzi che sia realizzata per garantire al territorio un adeguato sviluppo. Ma riteniamo che una struttura così importante ed irrinunciabile dovesse essere e debba ancora essere oggetto di confronto con le rappresentanze agricole, a tutela del territorio e del lavoro di tante imprese che rischieranno altrimenti la chiusura permanente per mancanza di sensibilità e attenzione progettuale", ribadiscono Misirocchi e Carli.
Secondo le associazioni degli agricoltori, "il percorso stradale infligge infatti una profonda ferita al territorio agricolo interessato. Non possiamo non sottolineare e lamentare una cecità progettuale in diverse situazioni: la mancata verifica dello spezzettamento aziendale, che in diversi casi può ancora oggi essere evitato, permettendo la sopravvivenza di diverse aziende agricole; la viabilità minore, che con piccoli accorgimenti può garantire percorsi alternativi che non intasino la Nuova ss16 con mezzi agricoli; il corretto sgrondo delle acque piovane, che rischia altrimenti di causare allagamenti che potrebbero essere letali per le coltivazioni e dannosi per la stessa infrastruttura stradale".
Di fronte alle dichiarazioni del presidente della Provincia "non possiamo che ribadire con forza la nostra contrarietà allo spezzettamento "selvaggio" dei fondi agricoli che sarebbe causato dall'infrastruttura e dai suoi svincoli in base all'attuale progetto. Chiediamo una verifica del consumo del territorio e della tutela ambientale, a garanzia dell'attività delle aziende associate e di tutto il mondo agricolo, dello sviluppo del territorio e della comunità della provincia riminese", conclude la nota stampa.
Pnrr, Sadegholvaad: Rimini al lavoro
(Rimini) “Considero molto importante e lungimirante l’apertura pubblica, fatta ieri a Parma dal presidente Mario Draghi, circa il coinvolgimento e il necessario protagonismo dei sindaci e delle città per la realizzazione di quella straordinaria occasione di rilancio e di rigenerazione del sistema Paese che si chiama Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)". Così il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad."Il capo del Governo ha voluto sottolineare, rivolgendosi ai primi cittadini durante l’assemblea Anci, come ‘il successo del Piano è nelle vostre mani, come anche nelle nostre. C’è bisogno di cooperazione tra tutti i livelli dell’Amministrazione, nella fase di pianificazione degli investimenti e in quella di attuazione’.
Rimini, assicura Sadegholvaad, "investirà buona parte di questo mandato amministrativo per la redazione di progetti che possano intercettare a breve e medio termine le risorse economiche per dare gambe e spinta alla riqualificazione e alla rigenerazione non solo urbana ma tecnologica dell’intera città. Il processo di trasformazione in corso da qualche anno va completato con interventi strutturali che non possono che essere riferiti, per ambizione e complessità, ai fondi del Pnrr".
È di gran moda, di questi tempi, l’espressione di ‘città a 15 minuti’ ovvero convertita a un modello democratico di sua fruizione e di servizi di prossimità in un arco di tempo molto limitato. "Mi permetto, nel mio pragmatismo, di provare a guardare meno l’orologio e più alla sacrosanta sostanza della cosa", spiega Sadegholvaad. "Una città deve dare a ognuno dei suoi residenti, permanenti e temporanei, in ogni parte ove risiedano o soggiornino, la stessa possibilità di accedere a un servizio di eguale qualità e nella medesima sicurezza. Questo vuol dire ricompattare Rimini intorno a un modello innovativo e equilibrato, in cui ogni singola porzione del suo territorio sia allo stesso modo raggiungibile, vivibile, raggiunta da servizi pubblici e opportunità private, evitando dunque quella ‘metropolizzazione’ o concentramento della città in pochi poli attrattori i cui limiti sono stati drammaticamente rivelati dalla pandemia. Se proseguiremo nel lavoro svolto e lo alimenteremo con nuove idee e contributi, Rimini diventerà una città più semplice, con servizi e opportunità distribuite e vicine ai luoghi in cui si vive, con quartieri valorizzati e rigenerati, per questo più abitati, sicuri e identitari".
Tra missioni del PNRR e priorità di mandato, "il Comune di Rimini, di qui ai prossimi 2 anni, avanzerà i suoi progetti per attrarre risorse europee e nazionali in ordine alla riqualificazione e alla rigenerazione di tutto il patrimonio edilizio scolastico sul territorio comunale, all’impulso alla digitalizzazione dei servizi comunali per potenziare rapidità e presenza in ogni parte della città, al completamento degli interventi per una città sempre più connessa grazie a un sistema di mobilità integrato, che equilibri in chiave sostenibile gli spostamenti da, per e dentro la città armonizzando l’utilizzo dei diversi mezzi, pubblici e individuali, alla rigenerazione urbana (a partire dal completamento di tutto il parco del Mare) che è vettore di sviluppo per fare impresa e produrre benessere e occupazione".
Dal punto di vista strettamente amministrativo, "il lavoro e la visione dei prossimi 5 anni non prescinderanno da una profonda riorganizzazione della macchina comunale per rispondere alle grandi sfide che si chiamano PNRR, Patto lavoro e Clima. Agenda 2000, Fondi Strutturali e RomagnaNext e con le cui risorse e relazioni internazionali vogliamo completare il processo di rigenerazione urbana e trasformazione in atto e proiettare al 2026 Rimini tra le località europee più all’avanguardia. Questo significa interpretare il futuro, focalizzando ogni azione e attenzione verso le competenze e la condivisione allargata delle soluzioni".
Anci, i sindaci d’Italia "hanno già messo a parte il Governo circa la preoccupazione diffusa per un lavoro così complesso, sottoposto alla diminuzione del personale degli enti locali e la necessità di cooptare allo stesso tempo persone competenti. Questa è una sfida per i Comuni ma soprattutto è una sfida di tutto e per tutto il Paese. I tempi sono strettissimi. Noi, come Rimini, siamo già al lavoro per la definizione della struttura operativa che dalla Amministrazione (è stata anche istituita una specifica delega assessorile al Pnrr, nelle mani di Roberta Frisoni) coinvolge le straordinarie competenze del Piano Strategico. Ma lo sforzo deve essere comune, rapido e non disperso in mille rivoli che farebbero dimenticare l’obiettivo primario: rigenerare l’Italia nelle sue infrastrutture fisiche, tecnologiche, educative, morali”.
Commissioni consiliari, eletti presidenti e vice
(Rimini) Il consiglio comunale, nella seconda seduta della nuova legislatura, ha approvato con 30 voti favorevoli e 2 astenuti la costituzione delle commissioni consiliari permanenti e le elezioni dei rispettivi presidenti e vicepresidenti. Per la prima commissione Affari Generali ed istituzionali, presidente è Carlo Rufo Spina (Fratelli d’Italia), vicepresidente Loreno Marchei (Lega Salvini Premier), mentre per la seconda commissione Controllo e garanzia, presidente Matteo Zoccarato (Lega Salvini Premier) e vicepresidente Stefano Murano Brunori (Gloria Lisi per Rimini). Passando alle commissioni guidate dalla maggioranza, per la terza commissione Territorio, ambiente e mobilità presidente è Giovanni Casadei (Partito Democratico), vicepresidente Ilaria Messori (Rimini Rinata); per la quarta commissione Cultura, formazione, istruzione, sport e turismo presidente è Michele Lari (Rimini Rinata), vicepresidente Annamaria Barilari (Partito Democratico); per la quinta commissione Bilancio, finanze, economia, servizi al cittadino presidente Marco Zamagni (Rimini Rinata), vicepresidente Luca Cancellieri (Partito Democratico). Nel caso delle ultime due commissione è previsto al momento uno scambio di guardia a metà mandato tra Rimini rinata e Partito democratico.
12 novembre
Il virus dei piccoli | La “truffa” | Albawings vira su Forlì
Manifestazioni no green pass fuori dalle piazze Malatesta, Cavour e Tre Martiri
(Rimini) Oggi il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica ha recepito sull’ultima Direttiva del Ministro dell’Interno inerente lo svolgimento delle manifestazioni di protesta. Nel corso dell’incontro, cui hanno partecipato i vertici provinciali delle Forze dell’Ordine e l’Assessore per le Politiche alla Sicurezza Urbana del Comune di Rimini, è stata esaminata la situazione del Comune capoluogo ai fini dell’individuazione di specifiche aree urbane sensibili, di particolare interesse per l’ordinato svolgimento della vita della comunità, che possano essere oggetto di temporanea interdizione allo svolgimento di manifestazioni pubbliche per la durata dello stato di emergenza, attesa l’attuale situazione pandemica.
Per i motivi esposti e in ragione della natura di luogo caratterizzato da un notevole afflusso di persone, sul quale insistono sedi istituzionali rientranti nell'elenco degli obiettivi sensibili e in considerazione del valore architettonico e artistico dei palazzi sedi delle citate istituzioni, in via sperimentale fino al 31.12.2021, Piazza Cavour, Piazza Tre Martiri e Piazza Malatesta del Comune di Rimini sono escluse dall’essere destinate a luogo di svolgimento di manifestazioni pubbliche. Le esclusioni non si applicano: alle funzioni, cerimonie e pratiche religiose e alle iniziative direttamente attinenti alle finalità di culto o promosse dagli organismi associativi delle rispettive comunità religiose; agli eventi, manifestazioni, cerimonie e celebrazioni coorganizzate da enti pubblici.
Fiera, oltre le aspettative i risultati del terzo trimestre
(Rimini) Il Consiglio di Amministrazione di Italian Exhibition Group S.p.A. (IEG) società quotata dal giugno 2019 sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., ha approvato il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2021.
Principali risultati consolidati del terzo trimestre 2021. Con il termine dei divieti imposti dal Governo per lo svolgimento del business caratteristico del Gruppo, a partire dal 15 giugno per l’attività fieristica e dal giorno 1 luglio per quella congressuale, si sono susseguite tutte le manifestazioni che normalmente popolano il calendario dei mesi estivi e autunnali e sono stati riposizionati alcuni appuntamenti del primo semestre quali Enada, RiminiWellness, T.Gold (tenutasi in contemporanea con Vicenzaoro September) e le manifestazioni ospitate Expodental e Macfrut. Complessivamente nelle strutture gestite da IEG si sono svolti 8 manifestazioni organizzate dal Gruppo, 25 congressi e 3 manifestazioni di organizzatori terzi. Sul fronte internazionale è ripresa l’attività fieristica negli Stati Uniti, sebbene fortemente limitata dalle restrizioni alla mobilità internazionale venute meno solo lo scorso 8 novembre.
Il mercato si è dimostrato decisamente reattivo alle riaperture, evidenziando ancora una volta l’importanza e la centralità dello strumento fieristico nelle strategie di promozione e marketing delle imprese. Anche la domanda di congressi è ripresa con vigore a testimonianza del valore degli eventi in presenza.
I ricavi totali del Gruppo IEG nel solo terzo trimestre 2021 si attestano a 35,5 milioni di euro (di cui 10,4 milioni di euro collegati a contributi incassati a ristoro delle perdite conseguite per la pandemia Covid-19), in aumento di 29,1 milioni di euro rispetto al medesimo periodo del 2020.
L’EBITDA del terzo quarter è di 11,6 milioni di euro, in aumento di 18,1 milioni di euro rispetto alla perdita di 6,6 milioni del medesimo periodo dell’anno precedente. Anche depurato dell’effetto delle partite non ricorrenti l’EBITDA rimane positivo per 1,3 milioni di euro grazie alla buona risposta del mercato agli eventi tradizionalmente calendarizzati nel trimestre o riposizionati in via eccezionale in questo periodo e all’effetto sui costi che le politiche di contenimento adottate hanno prodotto.
Il Risultato Operativo (EBIT) del Gruppo, a seguito degli effetti degli eventi sopra descritti, si attesta a 7,9 milioni di euro, in incremento di 18,5 milioni rispetto al medesimo periodo dell’esercizio precedente.
Il Risultato netto del trimestre attribuibile al Gruppo, pari a 7,2 milioni, mostra un miglioramento di 15,7 milioni rispetto a quello dello scorso anno che beneficiava anche di imposte anticipate sulle perdite fiscali di 2,9 milioni di euro. Il Risultato del Periodo di pertinenza degli azionisti della Capogruppo ammonta a 7,6 milioni di euro contro una perdita di 8,2 milioni di euro del terzo trimestre dell’anno precedente.
Il terzo trimestre 2021 apporta risorse finanziarie per 15,3 milioni che derivano dalla gestione corrente per 17,0 milioni di euro (di cui 9,8 milioni relativi a ristori dei costi fissi non coperti da utili nel periodo dal 1° marzo 2020 al 31 dicembre 2020), da un assorbimento di disponibilità finanziaria per attività di investimento per 0,7 milioni di euro ed altri flussi in uscita per 0,9 milioni di euro relativi principalmente a oneri finanziari.
Risultati per area di attività del terzo trimestre 2021. I ricavi degli eventi organizzati del terzo trimestre 2021 ammontano a 11,1 milioni di euro, in crescita di 9,3 milioni di euro rispetto ai risultati conseguiti nel medesimo periodo dell’esercizio precedente.
Nel trimestre si sono riaperte le porte di Vicenzaoro September, affiancata, per la prima volta, da T.Gold September. I risultati conseguiti sono stati positivi oltre le attese, fornendo un chiaro riscontro da parte del settore circa l’importanza strategica dell’evento. Molto soddisfacente è stata anche la presenza di visitatori professionali, con afflussi complessivi non troppo distanti da quelli registrati nell’ultima edizione svolta (2019), soprattutto per quanto riguarda la provenienza dall’estero. Si ricorda che nel 2020, data la maggiore incertezza, la Società aveva organizzato VOICE, eventocon un format più semplice e con maggiore caratterizzazione digitale rispetto allo standard classico dell’eventoorafo.
Presso il quartiere fieristico di Rimini si sono invece svolte RiminiWellness ed Enada, entrambe riprogrammate rispetto al loro naturale calendario primaverile, al quale torneranno a partire dal 2022. Sempre in settembre, in contemporanea con Macfrut, si è tenuta con ottimi risultati la prima edizione riminese di Fieravicola, organizzata dalla controllata Fieravicola S.r.l..
Le manifestazioni gestite da organizzatori terzi, Expodental e Macfrut, che si svolgono usualmente nel mese di maggio, hanno trovato una nuova vetrina a settembre ed apportano 1,2 milioni di euro, mentre lo stesso periodo dell’anno precedente non aveva in calendario alcun evento ospitato.
Gli Eventi Congressuali accolgono i risultati derivanti dalla attività di concessione di spazi e sale per congressi ed eventi prevalentemente presso le strutture del Palacongressi di Rimini, del Quartiere Fieristico di Rimini e del Vicenza Convention Centre (VICC). Nel terzo trimestre 2021, queste “locations” hanno sviluppato 3,0 milioni di euro di ricavi con un miglioramento di 1,9 milioni rispetto al medesimo periodo dell’esercizio precedente ed un incremento di circa 0,9 milioni di euro rispetto al terzo trimestre 2019.
Il business dei Servizi correlati ha consuntivato ricavi per 8,5 milioni di euro, in netto incremento (+6,1 milioni) rispetto al medesimo periodo dello scorso esercizio e non eccessivamente distanti dai 10 milioni del terzo trimestre 2019.
Principali risultati consolidati dei primi nove mesi del 2021
I ricavi totali del Gruppo dei primi nove mesi del 2021, che includono ricavi non ricorrenti per 10,6 milioni di euro collegati principalmente ai contributi a parziale ristoro delle perdite connesse alla pandemia, si attestano a 42,5 milioni di euro, in calo del 37,7% rispetto ai 68,2 milioni del medesimo periodo del 2020, anno nel quale il blocco dell’attività era intervenuto dopo la conclusione dei principali eventi di IEG che si svolgono nei primi mesi dell’anno.
L’EBITDA dei primi nove mesi, si attesta a -2,5 milioni di euro, in riduzione di 11,6 milioni rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. L’EBIT al 30 settembre 2021 evidenzia una perdita di 16,6 milioni di euro contro una perdita di 7,1 milioni dello stesso periodo del 2020.
Il Risultato Prima delle Imposte evidenzia una perdita di 18,6 milioni di euro contro quella del 2020 di 621 mila di euro. L’apporto delle partite non ricorrenti è simile nei due periodi oggetto di analisi ed è pari rispettivamente a 6,9 milioni di euro e 6,3 milioni di euro, ma quelle del 2020 hanno carattere prevalentemente non monetario.
Il Risultato del Periodo del Gruppo non beneficia, in via prudenziale, di alcuna stima delle “imposte anticipate” sulle perdite fiscali del periodo, e perciò si attesta ad una perdita di 19,0 milioni di euro – rispetto all’utile di 0,8 milioni del 30 settembre 2020 – positivamente influenzato da 1,4 milioni di imposte anticipate. Il Risultato del Periodo di pertinenza degli azionisti della Capogruppo mostra una perdita di 17,5 milioni di euro contro l’utile di 1,6 milioni di euro dei primi nove mesi del 2020.
La Posizione Finanziaria Netta al 30 settembre 2021 ammonta a 132,8 milioni di euro, evidenziando un aumento dell’indebitamento netto di 3,7 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020. La PFN “monetaria” – che quindi non tiene conto del debito di 22,4 di euro derivante dall’applicazione dell’IFRS 16, degli eventuali debiti finanziari per future put options pari a 3,5 milioni di euro e del mtm degli strumenti finanziari derivati per 5,8 milioni di euro – si attesta a 100,0 milioni di euro comportando un incremento dell’indebitamento per 6,7 milioni rispetto alla fine dell’esercizio 2020. Parallelamente le componenti non monetarie della PFN che al 30 settembre 2021 ammontano a 32,8 milioni, si sono ridotte di tre milioni rispetto al 31/12/2020.
Riguardo alle misure volte a garantire l’equilibrio finanziario, proseguono le azioni messe in atto relativamente alla gestione del circolante e alla massimizzazione delle disponibilità finanziarie. La Capogruppo ha richiesto ed ottenuto il “Finanziamento e Cofinanziamento per il miglioramento e la salvaguardia della solidità patrimoniale a supporto del sistema fieristico” promosso da Simest S.p.A. il cui importo complessivo è di 10 milioni di euro (di cui circa 525 migliaia di euro a fondo perduto); le controllate Pro.stand e Summertrade hanno ottenuto nuovi finanziamenti per 4,5 milioni di euro
Grazie alle iniziative svolte finora, alla data odierna il Gruppo dispone di scorte di liquidità a cui si aggiungono linee di credito accordate e non utilizzate per un ammontare complessivo non inferiore a 53 milioni di euro.
Il patrimonio netto consolidato al 30 settembre 2021 ammonta a circa 74,4 milioni di euro in diminuzione, a causa della perdita di periodo, rispetto a quello del 31 dicembre 2020 che era pari a 93,0 milioni di euro.
Vanni: sentenza cdS calpesta categoria
(Rimini) La sentenza del Consiglio di Stato "sorprende e amareggia". Così Mauro Vanni, presidente di Confartigianato imprese demaniali. "Ci sono molti punti sui quali il giudizio calpesta gli interessi di una categoria che da anni si batte per arrivare ad una condizione di certezza ed equità. Sentenza da rispettare, certo, ma che contiene anche un sorprendente indirizzo, insolitamente preciso e dettagliato, sull’ambito di manovra per il Governo chiamato a legiferare in due anni. Se da una parte il Consiglio di Stato sgretola una Legge dello Stato che guarda al 2033, ritenendola ingiustamente generale, poi però applica lo stesso principio per fissare il termine a due anni prima delle gare".
"Due anni sono un periodo troppo breve per immaginare una Legge equa e stabile che riguardi l’ambito delle concessioni demaniali, così articolato e frammentato. Il Governo si è appena dato sei mesi per definire un quadro preciso sul quale intervenire. Siamo ormai in dirittura finale della legislatura e tutto questo lavoro sarà fra la fine di questa e l’avvio della prossima attività del nuovo esecutivo".
"La sentenza calpesta un settore che in questi decenni ha contribuito in maniera fondamentale a garantire al modello del turismo balneare uno standard qualitativo d’eccellenza. Il testo diffuso contiene riferimenti impropri come i giudizi superficiali sull’entità canoni, sulla redditività delle imprese. Un atteggiamento quasi politico, evidentemente condizionato da polemiche subdole. Gli operatori non hanno mai fatto battaglie sul costo delle concessioni, ma rifiutano che solo quello sia la base per giudicare la redditività e il valore dell’impresa, fra l’altro così diverse da territorio a territorio".
"L’evidenza pubblica a cui si richiama la sentenza è una tremenda sciabolata sul lavoro prodotto dalle imprese su ciò che abbiamo in concessione. Pare così ovvio considerare professionalità, investimenti, valore sociale ed economico dell’attività, esperienza e affidabilità. Compresa, si permetta, anche un po’ di riconoscenza per aver avuto in concessione sabbia e restituito un tassello decisivo per l’industria turistica balneare".
"Questa sentenza sradica un fondamento di ogni sentenza dell’Unione Europea, che ha sempre mirato alla tutela delle piccole e medie imprese. L’impostazione che il Consiglio di Stato offre abbastanza inspiegabilmente come soluzione al Governo, è una autostrada aperta all’intervento di grandi gruppi industriali. Non ci pare che le Amministrazioni stiano comprendendo appieno questo rischio. In definitiva si ritiene questa sentenza un vero e proprio atto ostile, inspiegabilmente privo di un’analisi obiettiva della realtà. Il Consiglio di Stato ha contribuito a creare ulteriore incertezza ed ora si profilano due estati all’insegna dell’immobilità degli investimenti su infrastrutture e risorse umane".
Coronavirus: 56 positivi, un decesso
(Rimini) Dall'inizio dell'epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 437.457 casi di positività, 617 in più rispetto a ieri, su un totale di 30.198 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dello 2%.
Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, estesa a tutti i cittadini sopra i 12 anni di età. Alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 7.037.978 dosi; sul totale, 3.517.865 sono le persone che hanno completato il ciclo vaccinale. Terze dosi fatte arrivate a 240.151.
Prosegue l'attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 222 sono asintomatici individuati nell'ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 255 erano già in isolamento al momento dell'esecuzione del tampone, 321 sono stati individuati all'interno di focolai già noti.
L'età media dei nuovi positivi di oggi è 41,1 anni.
Sui 222 asintomatici, 139 sono stati individuati grazie all'attività di contact tracing, 10 con lo screening sierologico, 21 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 8 con i test pre-ricovero. Per 44 casi è ancora in corso l'indagine epidemiologica.
La situazione dei contagi nelle province vede Modena con 117 nuovi casi; seguono Forlì (70), Ravenna (69) e Bologna (63); poi Rimini (56), Reggio Emilia (55) e Cesena (53). Quindi Ferrara (45), Parma (37) e infine Piacenza e il Circondario Imolese con 26 casi ciascuna.
Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all'andamento dell'epidemia in regione.
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 14.713 tamponi molecolari, per un totale di 6.296.657. A questi si aggiungono anche 15.485 tamponi rapidi.
Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 264 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 414.444. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 9.369 (+346). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 8.966 (+334), il 95,7% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano 7 decessi: 4 a Bologna (3 uomini rispettivamente di 98, 96, 90 anni e una donna di 85); uno a Imola (un uomo di 85 anni), uno a Modena (una donna di 84 anni) e uno a Rimini (un uomo di 89 anni).
In totale, dall'inizio dell'epidemia, i decessi in regione sono stati 13.644.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 40 (-1 rispetto a ieri), 363 quelli negli altri reparti Covid (+13).
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 4 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri), 6 a Parma (-1); 4 a Reggio Emilia (invariato); 3 a Modena (invariato); 13 a Bologna (+1); 2 a Imola (invariato); 2 a Ferrara (invariato), 2 a Ravenna (-1); 2 a Forlì (-1); 1 a Cesena (+1), 1 a Rimini (invariato).
Questi i casi di positività sul territorio dall'inizio dell'epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 26.831 a Piacenza (+26 rispetto a ieri, di cui 13 sintomatici), 33.349 a Parma (+37, di cui 15 sintomatici), 52.037 a Reggio Emilia (+55, di cui 47 sintomatici), 73.469 a Modena (+117, di cui 42 sintomatici), 91.683 a Bologna (+63, di cui 51 sintomatici), 14.099 casi a Imola (+26, di cui 16 sintomatici), 26.298 a Ferrara (+45, di cui 25 sintomatici), 35.443 a Ravenna (+69, di cui 38 sintomatici), 19.549 a Forlì (+70, di cui 61 sintomatici), 22.322 a Cesena (+53, di cui 37 sintomatici) e 42.377 a Rimini (+56, di cui 50 sintomatici).
Commercio, tutte assegnate le casette del villaggio di Natale a Riccione
(Rimini) Si è tenuta ieri pomeriggio la commissione comunale per l'aggiudicazione delle casette del Villaggio di Natale 2021-22. A breve sarà ufficializzata, attraverso comunicazione diretta e pubblicazione sul sito del Comune di Riccione, delle 20 strutture comunali, di cui una riservata alle associazioni di volontariato, montate a partire dal 15 novembre a cura della Geat, saranno quindi tutte assegnate. Sono state 31 le domande arrivate al Suap da parte di aziende, del territorio ma anche da fuori Regione, intenzionate a prendere parte al Villaggio di Natale di Riccione. Di queste 16 hanno la licenza per la somministrazione di cibi e bevande e 16 di varia merceologia sempre inerente e conforme alla vendita in periodo natalizio. Come per il Natale 2020-21, il prezzo di canone per le casette sarà calmierato e scontato (in esenzione Cosap) visto il perdurare dello stato di emergenza sanitaria. Il Villaggio di Natale come da bando comunale terminerà il 9 gennaio. Con il Villaggio di Natale l'amministrazione ha confermato anche quest'anno, a sostegno del tessuto economico riccionese e delle attività delle manifestazioni turistiche natalizie, in prosecuzione della sperimentazione avviata negli anni precedenti, l'apertura straordinaria delle attività di spiaggia e dei pubblici esercizi per l'intero periodo delle festività natalizie.
"Dal 15 novembre inizierà prendere forma il Villaggio di Natale che verrà poi ufficialmente inaugurato il 27 - spiega l'assessore alle Attività Economiche, Elena Raffaelli-. Dal 15 si inizierà anche a montare la pista di ghiaccio. Il Natale e tutte le festività fino a dopo l'Epifania, per il comparto economico della nostra città, sia quello legato strettamente all'ospitalità turistica, che commerciale, balneare e del settore dei servizi, ha avuto nella creazione del prodotto "Christmas" della Perla Verde un impulso decisivo per la destagionalizzazione e il consolidamento del brand tutto l'anno della nostra città. E' stata una serie ed energica iniziativa di questa amministrazione il Natale a Riccione e oggi è un capitale di know how oltre che economico riconosciuto a livello nazionale. Quest'anno infatti molte le domande di aziende del Nord Italia provenienti da mercatini invernali di località montane che hanno presentando domanda a Riccione scommettendo sul nostro prodotto "del mare d'inverno". Una sfida vinta che oggi ci dà la possibilità di avere una stagione lunga almeno da pasqua all'inizio di gennaio dell'anno successivo".