Ex nuova questura, i proprietari chiedono d'incontrare il comune
(Rimini) "Con l'acquisizione da parte di Ariminum Sviluppo Immobiliare Srl della proprietà dell'area ed il perfezionamento della cessione al Comune di Rimini delle aree per dotazioni pubbliche richieste in base alla parziale attuazione del vecchio Piano integrato, ci auspichiamo si siano creati i presupposti per una pianificazione congiunta con la Pubblica Amministrazione". Sono le parole di Piero Aicardi, amministratore unico Ariminum Sviluppo Immobiliare.
"L'obiettivo è operare sul quartiere in modo integrato, per aumentare la qualità della vita degli abitanti, favorire l'inclusione e valorizzarne le risorse, invertendone l'attuale immagine e restituire alla città un patrimonio a servizio della stessa e dei suoi cittadini. Si intende avviare da subito lo sviluppo di un progetto di assetto e una strategia di attuazione pienamente fattibili e condivisi con l'Amministrazione stessa, che riguardi l'attuazione di opere di rilevante interesse pubblico, riattivando l'intero comparto con una 'marcata matrice verde' in cui saranno inserite ed integrate nuove funzioni miste".
Aicardi rileva, "la situazione di forte degrado in cui versano i vecchi edifici dell'ex Questura e l'importanza urbanistica dell'area oggetto di trasformazione", e "considerato anche il momento in cui si definisce e si attua", si augura "che un progetto così concepito possa rappresentare un intervento pilota di rigenerazione urbana, esemplificativo della strategia e delle modalità attuative del nuovo PUG, e come tale affiancarne la formazione, d'intesa con l'Amministrazione, anticipandone in modo concreto e visibile gli esiti più qualificanti".
infinde, confida che "l'amministrazione, quale attore principale, possa valutare l'opportunità di riavvolgere il nastro per favorire un ulteriore nuovo potente contributo alla sua immagine di città sostenibile. A tal proposito è stata comunicata all'Amministrazione la nostra volontà di organizzare un incontro operativo con la struttura tecnica e amministrativa. Sarà un privilegio per A.S.I avere un ruolo nel processo di rinnovamento già avviato. L'obiettivo è eliminare quello che oggi è indiscutibilmente un problema del territorio urbano e trasformarlo in una preziosa opportunità, a vantaggio della comunità e del tessuto economico cittadino".
Fusione fiere Rimini-Bologna, Sadegholvaad: un tentativo va fatto
(Rimini) Un'eventuale fusione delle Fiere di Rimini e di Bologna dovrà tenere conto del valore delle "manifestazioni di proprietà". Lo ha ribadito il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad a margine della presentazione del progetto Romagna Next. il lavoro di “Rimini e Cesena per fortificare le rispettive fiere e le loro manifestazioni, ospitate a Rimini, è riuscito”. In merito al rapporto con Bologna “comprensibile che ci siano dei temporeggiamenti”, dovuti a perplessità da parte di associazioni di categoria e della fiera stessa di Bologna. Per Sadegholvaad, invece, il Tentativo di creare il primo polo fieristico italiano e il terzo a livello europeo ha senso e va fatto".
Nodo centrale resta “il tema della governance e di dove si svolgono le manifestazioni”. La fiera di Rimini infatti, ricorda il sindaco, non solo ospita, ma "produce anche eventi di successo". Tra tutti si possono ricordare il Sigep, ma anche i recenti TTg, Ecomondo e Riminiwellness. Per Sadegholvad tutto ciò è da "da considerare adeguatamente nella trattativa sulla fusione”, anche in termini di "governance".
Aggiornamento coronavirus: 133 positivi, due decessi
(Rimini) Sono 133 i nuovi positivi al coronavirus tracciati oggi nella provincia di Rimini. Si tratta di 63 pazienti di sesso maschile e 70 pazienti di sesso femminile; 64 asintomatici e 69 sintomatici. E nel dettaglio: 38 per sintomi; 76 per contact tracing; 17 test per categoria; 1 test per rientro dall’estero; per 1 caso la pratica non è ancora conclusa. Si possono stimare in circa 33 le guarigioni. Oggi sono stati comunicati 2 decessi: due pazienti di sesso maschile di Rimini di 78 e 80 anni. Dall'inizio dell'epidemia in Emilia-Romagna si sono registrati 442.422 casi di positività, 929 in più rispetto a ieri, su un totale di 35.121 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 2,6%.
Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, estesa a tutti i cittadini sopra i 12 anni di età. Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 7.155.013 dosi; sul totale sono 3.534.822 le persone che hanno completato il ciclo vaccinale (88% della popolazione vaccinabile). Le terze dosi sono 325.583.
Prosegue l'attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 384 sono asintomatici individuati nell'ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 353 erano già in isolamento al momento dell'esecuzione del tampone, 453 sono stati individuati all'interno di focolai già noti. L'età media dei nuovi positivi di oggi è 41,7 anni. Sui 384 asintomatici, 199 sono stati individuati grazie all'attività di contact tracing, 4 con lo screening sierologico, 69 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 4 con i test pre-ricovero. Per 108 casi è ancora in corso l'indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 145 nuovi casi e Rimini con 133; seguono Forlì (107) e Ravenna (99); poi Modena (86), Ferrara (80); quindi Reggio Emilia (69), Parma (67), Cesena (64 casi) e Piacenza (44); infine il Circondario Imolese con 35 nuovi casi. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all'andamento dell'epidemia in regione.
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 19.719 tamponi molecolari, per un totale di 6.402.847. A questi si aggiungono anche 15.402 test antigenici rapidi. Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 343 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 416.703. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 12.030 (+577). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 11.529 (+576), il 95,8% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano 9 decessi: 2 in provincia di Piacenza (un uomo di 87 anni e un uomo di 81 anni residente fuori regione), 2 in provincia di Modena (un uomo di 80 anni e una donna di 74), uno a Bologna (un uomo di 78 anni), uno in provincia di Ravenna (un uomo di 95 anni), uno in provincia di Forlì-Cesena (un uomo di 90 anni), 2 a Rimini (2 uomini di 78 e 80 anni). In totale, dall'inizio dell'epidemia, i decessi in regione sono stati 13.689.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 45 (+4 rispetto a ieri), 456 quelli negli altri reparti Covid (-3). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 2 a Piacenza (invariato rispetto a ieri); 4 a Parma (invariato); 4 a Reggio Emilia (-1); 4 a Modena (invariato); 14 a Bologna (+1); 4 a Imola (invariato); 8 a Ferrara (+3); 2 a Ravenna (invariato); 1 a Cesena (invariato); 2 a Rimini (+1). Anche oggi nessun ricovero in terapia intensiva a Forlì.
Questi i casi di positività sul territorio dall'inizio dell'epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 27.064 a Piacenza (+44 rispetto a ieri, di cui 27 sintomatici), 33.608 a Parma (+67, di cui 11 sintomatici), 52.379 a Reggio Emilia (+69, di cui 57 sintomatici), 73.962 a Modena (+86, di cui 36 sintomatici), 92.639 a Bologna (+145, di cui 74 sintomatici), 14.325 casi a Imola (+35, di cui 27 sintomatici), 26.634 a Ferrara (+80, di cui 44 sintomatici), 36.052 a Ravenna (+99, di cui 71 sintomatici), 20.051 a Forlì (+107, di cui 81 sintomatici), 22.785 a Cesena (+64, di cui 48 sintomatici) e 42.923 a Rimini (+133, di cui 69 sintomatici).
Fondi europei, il Piano Strategico si allarga: ecco Romagna Next
Come si può giocare da protagonisti la sfida dei fondi del Next generation Eu e dei fondi strutturali europei? Ci vuole visione d’insieme e strategia; anche perché la cassa da cui attingere è particolarmente ricca. Guardando esclusivamente a Fondo sociale europeo e Fondo per lo sviluppo rurale, per l’Emilia Romagna si parla di 1.024 milioni di euro (fonte Camera di commercio). Con l’obiettivo primario di non perdere quest’occasione, si è ufficialmente insediato oggi il tavolo istituzionale di Romagna Next, e il 25 novembre inizierà a lavorare anche un board tecnico.
Cosa faranno? Da qui al settembre 2022 sono in programma: una diagnosi territoriale, la definizione di "vision e indirizzi di lavoro”, la formazione dei dipendenti delle amministrazioni, per arrivare infine alla definizione di un progetto pilota su salute e benessere. Il tutto in 10 mesi. Il progetto si chiama appunto Romagna Next e sarà finanziato per la precisione con il bando MediAree ‘Next Generation City’ di Anci. L’idea è quella di allargare all’area vasta l’esperienza del Piano strategico di Rimini e sarà infatti l’Agenzia del piano strategico a coordinare tecnicamente i lavori.
“E' un salto di qualità amministrativo, politico, soprattutto culturale: non si tratta più di un tentativo ma di una infrastruttura progettuale condivisa che ha l'obiettivo di superare campanili e forze inerziali per programmare un futuro di comunità su standard qualitativi altissimi, degni dell'Europa più innovativa di cui certamente la Romagna è un territorio a tutti gli effetti appartenente”, è il commento del sindaco di Rimini, capofila, Jamil Sadegholvaad.
Gli obiettivi a lungotermine, un po’ più nel dettaglio, sono stati defintiti direttamente dalla Regione: creare un nuovo modello di competitività e attrattività territoriale; rafforzare le pubbliche amministrazioni e la loro capacità di accedere ai finanziamenti; sperimentare modelli innovativi di governance; consolidare policy e servizi di area vasta. Gli strumenti da produrre, invece, sono: un piano strategico, uno studio di fattibilità in tema salute, corsi di formazione, laboratori di coprogettazione con Comuni e stakeholder, il bilancio di sostenibilità, azioni partecipative.
Le istituzioni coinvolte sono i comuni di Rimini (capofila di progetto), Forlì, Cesena e Ravenna, i comuni di Santarcangelo di Romagna, Misano Adriatico, Cattolica, Cesenatico, Bertinoro, Predappio, Tredozio, Cervia, Russi, le Unioni dei Comuni Bassa Romagna, Romagna Faentina, Valle del Savio, Rubicone e Mare, le Province di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna, le Camere di Commercio della Romagna e di Ravenna, la Regione Emilia-Romagna e i campus romagnoli dell’Università di Bologna.
Perché si è deciso di puntare sul tema, per altro molto attuale della salute?. “Il tema salute è da intendere ad ampio spettro, non è la salute o sanità in senso stretto”, spiega l’amministratore unico del Piano Strategico Maurizio Ermeti. “Parliamo infatti di ‘Salute, benessere, ambiente’. L’obiettivo è creare luoghi di vita che siano qualitativamente alti e ciò contempla anche la qualità della relazione tra uomo e ambiente”. Un raggio d’azione quindi ampio che potrebbe non escludere il tema dei collegamenti e delle infrastrutture per esempio, o quello delle nuove energie, all'insegna di uno sviluppo sostenibile e degli obiettivi dell'Agenda 2030 dell'Onu, per esempio. “Su come la fattibilità del progetto prenderà forma sarà il lavoro dei prossimi mesi a rivelarcelo”, conclude Ermeti.
La storia | Cristiana, dal tumore alla maratona di Ravenna
(Rimini) Sei ore, 20 minuti e 19 secondi: è il tempo che ci ha impiegato Cristiana Di Pietrantonio, runner del Club SuperMarathon e paziente oncologica, a tagliare il traguardo di Maratona di Ravenna, arrivando con dieci minuti di anticipo rispetto al tempo massimo imposto dalla manifestazione. Può sembrare un dettaglio in una impresa del genere, anche perché gli organizzatori della corsa avevano già dichiarato da tempo che all’esempio che voleva portare per tutti coloro che affrontano una diagnosi di tumore, ovvero che nulla è impossibile anche nella malattia, non si sarebbero applicate le regole ufficiali: ma questa è una storia di determinazione, coraggio e una buona dose di testardaggine, per cui l’atleta che per l’occasione vestiva una divisa col logo dell’Istituto Oncologico Romagnolo aveva imposto ai suoi compagni di viaggio, Liliana Farronato e Marco Mannucci, i runner che l’hanno accompagnata e sostenuta nei momenti di difficoltà, un’andatura che le permettesse di guadagnarsi la medaglia e percorrere i 42,195 km della gara entro la deadline imposta a tutti i partecipanti. Perché, come afferma la stessa Cristiana, «siamo malati, non siamo diversi».
La sfida proposta dallo IOR a questa paziente residente a Rimini era più che altro simbolica: visto che il 2021 rappresenta un po’ l’anno della ripartenza anche per le manifestazioni sportive come “Maratona di Ravenna”, che hanno subito lo stop causato dalla pandemia, l’idea di portare una runner affetta da adenocarcinoma polmonare avrebbe donato alla manifestazione che da anni sostiene la lotta contro il cancro un ulteriore profondo significato di rinascita e di resilienza. La preparazione di Cristiana Di Pietrantonio ha reso questa iniziativa una grande festa, oltre che una dimostrazione di quanto la forza di volontà possa portare una persona al di là dei limiti fisici che una patologia seria ci impone. «Quando l’Istituto Oncologico Romagnolo mi ha proposto la Maratona di Ravenna sono rimasta prima sorpresa, poi commossa: è una corsa a cui sono molto legata ma a cui non credevo avrei mai più potuto prendere parte a causa delle mie condizioni di salute. Questa è stata la 150° volta che ho tagliato il traguardo dei 42,195 km: probabilmente sarà anche l’ultima, fino ad ora ho voluto provare a cambiare il meno possibile nella mia vita ma non è prudente per me continuare con questa passione. Domenica 14 ho tagliato il traguardo a Ravenna: due giorni dopo mi sono sottoposta alla mia 28° chemioterapia». Per questo motivo la medaglia che le ha messo al collo il Presidente di Ravenna Runners Club all’arrivo, Stefano Righini, ha un sapore molto particolare. «Ho voluto mandare un messaggio a tutti i pazienti che affrontano la mia stessa esperienza – aggiunge – si può essere malati senza dover per forza rinunciare a quello che ci fa stare bene. Per me il running è libertà e condivisione: la Maratona costa sacrifici e fatica, però che bella sensazione quando arrivi a tagliare quel traguardo lontano!».
Per Cristiana, chiusa questa bella avventura, è tempo di pensare al futuro. «So che per il tipo di patologia che ho le statistiche prevedono una sopravvivenza di massimo 5 anni: ne sono trascorsi uno e mezzo dalla diagnosi, peraltro giunta due giorni prima dello scoppio della pandemia in Italia. Vivrò altri tre anni? Non lo so, non mi importa: voglio farlo comunque e sempre col sorriso, come mi ha insegnato il mio papà». Una bella lezione per tutti, a partire dai runner che l’hanno accompagnata. «La malattia non cambia il nostro essere né il nostro valore – spiega Liliana Farronato – Cristiana ci ha insegnato che nessun ostacolo è insormontabile se affrontato con fiducia e speranza. Sono stata onorata di aver corso al suo fianco e di aver imparato questo atteggiamento da lei: pur nelle difficoltà insisteva per non godere di alcun trattamento speciale e raggiungere il traguardo entro il tempo massimo». Anche Marco Mannucci conferma quanto sia stata speciale questa esperienza: «Da pacer correre per gli altri è sempre stata la mia grande passione, ma questa volta abbiamo dato una mano a dare una spinta ai sogni di chi, come Cristiana, vuole continuare a vivere la propria vita al di là del tumore. Penso sia una lezione importante per tutti: possiamo cadere ma dobbiamo rialzarci ogni volta e non arrenderci mai».
«La bellezza di questa esperienza e dell’impresa che ha portato a termine Cristiana si commenta da sola – afferma il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi – quando le abbiamo proposto la sfida abbiamo avuto mille remore ed accortezze, essendo consapevoli del fatto che si trattasse di uno sforzo considerevole per una paziente oncologica. Ma Cristiana ci ha sempre rassicurato: sapevamo che se una persona poteva portare a termine la “Maratona di Ravenna” al di là dell’adenocarcinoma polmonare che l’ha colpita, quella persona era lei. Ringrazio gli amici del Ravenna Runners Club per la collaborazione che ci hanno dimostrato in questo progetto e per il sostegno che non è mai mancato in questi anni: è anche grazie al loro contributo se possiamo continuare a garantire ai pazienti del territorio tutti quei servizi d’assistenza gratuiti che rendono un percorso di cura un po’ più agevole, e che fanno sentire i malati oncologici un po’ meno soli».
Sulla stessa lunghezza d’onda Stefano Righini, Presidente di Ravenna Runners Club che ha voluto premiare personalmente Cristiana all’arrivo, mettendole la medaglia al collo. «La collaborazione che da anni portiamo avanti con lo IOR ci ha permesso questa volta di porre l’attenzione verso una singola persona, una runner, che si trova a dover fronteggiare un avversario terribile e che deve sentire il sostegno del suo mondo in questa sfida. Cristiana, con la sua forza di volontà incredibile, è un esempio per tutti e un insegnamento per chi pensa di arrendersi davanti alle difficoltà. La sua prova a Ravenna è stata un capolavoro assoluto di sport e umanità, di tenacia e volontà. La nostra Maratona è già di per sé un grande contenitore di storie che vanno raccontate, dalla prestazione tecnica coi record dei runner fino alle prove che mettono in risalto aspetti della nostra vita che spesso rimangono, ingiustamente, più nascosti. Cristiana è una donna talmente forte che merita le copertine e i riflettori, i grandi palcoscenici e l’applauso di tutti. Una persona così rappresenta davvero il massimo esempio di come la volontà possa avere la meglio su tutto ed aiutarci ad affrontare sempre la vita col sorriso e a fronte alta»
Teatro Galli, arriva Lella Costa con 'Intelletto d'amore'
(Rimini) Una delle signore del teatro italiano affronta l'universo femminile di Dante Alighieri con il consueto sguardo ironico e la raffinata intelligenza che ne ha contraddistinto la lunga carriera. Lella Costa, presenza costante della stagione di prosa riminese, torna a Rimini venerdì 19 novembre (ore 21) con il suo nuovo spettacolo Intelletto d'amore. Dante e le donne, lavoro firmato a quattro mani con Gabriele Vacis che ne cura anche la regia. Ad accogliere Lella Costa un Teatro Galli già tutto esaurito e che vedrà seduti in platea e sui palchi una nutrita rappresentanza di ragazzi delle scuole, che dall'inizio della stagione stanno rispondendo con affetto ed entusiasmo alle proposte del cartellone riminese.
Per i giovani e meno giovani, lo spettacolo di Lella Costa rappresenta l'occasione per addentrarsi e scoprire i personaggi femminili ritratti dal Sommo Poeta nelle pagine della Divina Commedia. Nel capolavoro di Dante le donne, seppur poche, sono determinanti. Basti dire che ad accompagnare Dante nel paradiso è una donna, Beatrice: una scelta coraggiosa, affidando a questa figura femminile un ruolo sacerdotale, guida spirituale che precede un uomo nel cammino verso la salvezza. Uno scandalo per il medioevo del sommo poeta.
Il racconto scritto da Gabriele Vacis e Lella Costa sceglie alcune tra le donne di Dante e le fa parlare direttamente al pubblico, in modo confidenziale, da prospettive "insolite". Oltre a Beatrice, ideale dell'amore puro del poeta, c'è Francesca da Rimini che finalmente spiegherà perché Dante l'ha mandata all'inferno insieme al suo Paolo. Ci sarà Taibe, la prostituta delle Malebolge, costretta ad annaspare nel letame per un motivo ben diverso da quella che è stata la sua "professione". E Gemma Donati, la moglie del poeta, madre dei suoi figli, che spiegherà come si convive con l'ideale amoroso di tuo marito, se non sei tu. La narrazione delle protagoniste della vita artistica e privata del poeta si muove tra gioco e ironia, tenendosi sempre fedele al vero storico e alla larga dalla parodia.
Vaccino, terza dose: da lunedì prenotano anche i 40enni
(Rimini) La Regione è pronta al via: in Emilia-Romagna da lunedì 22 novembre le prenotazioni per la somministrazione della dose 'booster' di vaccino anti Covid-19 ai cittadini di età compresa tra i 40 e i 59 anni, una ulteriore platea di oltre 1 milione e 100mila persone. La macchina organizzativa è già in moto per rispettare, come sempre, richieste e tempi previsti dalla Struttura commissariale nazionale: dal 1^ dicembre partiranno le vaccinazioni di richiamo per le persone nate dal 1962 al 1981 che da almeno sei mesi hanno ultimato il ciclo primario.
Non solo, perché la Regione - con una circolare inviata nei giorni scorsi dall'assessorato alle Politiche per la salute - ha dato indicazioni alle Aziende sanitarie di procedere alla somministrazione della 'terza' dose, in questo caso a prescindere dall'età, agli ospiti delle strutture sociosanitarie e socioassistenziali (residenziali e semiresidenziali) dedicate a persone con disabilità, pazienti psichiatrici e delle dipendenze, nonché al personale che vi opera: si tratta di un ulteriore allargamento, visto che fino ad ora la dose aggiuntiva era limitata ai soggetti residenti o che operano nelle Cra e Rsa.
Un duplice, importante passo avanti nella campagna vaccinale dell'Emilia-Romagna, su cui ha fatto il punto questa mattina in video conferenza stampa l'assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini.
"Siamo pronti a partire- ha sottolineato Donini- con questa fascia, ampia, di età, per imprimere un'ulteriore accelerazione alla campagna vaccinale, in un momento in cui, pur essendo in Emilia-Romagna la situazione ampiamente sotto controllo, i numeri dei contagi sono in crescita come in tutto il Paese. Un impegno massiccio e veloce quello garantito dal nostro servizio sanitario regionale, che ringrazio ancora una volta: entro maggio, in quanto occorre programmare le vaccinazioni rispettando l'intervallo minimo di sei mesi dal completamento del ciclo primario, saremo in grado di ultimare la somministrazione della terza dose alle persone dai 40 anni in su, che sono circa 2 milioni e 200mila".
"Naturalmente lo sforzo è doppio- ha proseguito l'assessore- perché mentre avanzano le terze dosi si procede con le seconde e con le prime: siamo vicinissimi al traguardo del 90% degli emiliano-romagnoli vaccinati con una dose e dell'88% con due. Ma non basta, perché ancora troppe persone mancano all'appello, e come ha detto il presidente Bonaccini ci chiediamo cosa ancora debba succedere per convincere le persone a vaccinarsi. Questa è l'unica strada per uscire in modo definitivo dalla pandemia".
Terze dosi e richiami in corso. Al 18 novembre le terze dosi somministrate in Emilia-Romagna sono 317.241: per i cittadini con 60 o più anni la somministrazione della terza dose è in corso, e sono già 258.598 coloro che l'hanno ricevuta. I primi a partire con la dose aggiuntiva- secondo il calendario fissato a livello nazionale - sono stati, dal 20 settembre, i soggetti trapiantati e immunodepressi (e per questa platea è già stata superata la copertura del 90%); a seguire con il richiamo gli ultraottantenni, gli ospiti e gli operatori delle strutture per anziani - dalla prima metà di ottobre - e il personale sanitario, che adesso viene vaccinato a prescindere dall'età. Sempre a prescindere dall'età, la somministrazione della dose booster è in corso anche per chi ha ricevuto il vaccino Johnson e Johnson e per tutti coloro - la cosiddetta platea dei soggetti ad alta fragilità - che furono tra i primi ad essere convocati dalle Aziende sanitarie per la prima dose, a inizio anno.
Per quanto riguarda la somministrazione della terza dose ai 40-59enni che partirà il 1^ dicembre, l'indicazione ministeriale è sempre quella di rispettare la priorità della vaccinazione per le persone ancora in attesa di iniziare o completare il ciclo primario o che rientrano nelle categorie per le quali la terza dose è già raccomandata dal ministero della Salute (anziani e fragili in primis).
Dove si vaccina. Per la dose booster (dai 40 anni in su) le Aziende sanitarie hanno previsto come sede di vaccinazione gli Hub (almeno uno per provincia, come richiesto dalla Regione) o i punti vaccinali; i Servizi di Sorveglianza Aziendali per gli operatori del Servizio sanitario regionale; in alcune Ausl si aggiungono i medici di medicina generale a supporto della campagna di richiamo.
Con le farmacie convenzionate e aderenti alla campagna vaccinale antiCovid-19 è in corso la condivisione delle modalità del loro coinvolgimento per la somministrazione della terza dose di richiamo 'booster'.
Come si prenota. I canali di prenotazione, al fine di venire incontro alle diverse esigenze dei cittadini, sono per tutte le Aziende sanitarie, i seguenti: Cupweb, Cuptel, sportelli Cup, Fascicolo sanitario elettronico e inviti tramite sms rientranti in determinate categorie.
Potranno essere attivate inoltre sedute ad accesso libero presso gli Hub senza prenotazione e anche open day.
I medici di medicina generale e le farmacie convenzionate aderenti alla campagna, dove è prevista questa possibilità grazie agli accordi raggiunti, programmeranno le vaccinazioni direttamente con il paziente, in base alla propria organizzazione.
La platea delle 'terze dosi' e i tempi previsti per la somministrazione. In Emilia-Romagna le persone dai 40 anni in su (dai 18 anni in su se vaccinati con Johnson & Johnson) che hanno già completato il ciclo primario di vaccinazione e che devono ancora ricevere la terza dose sono esattamente 2.218.194.
Entro giugno 2022 si prevede di riuscire a concludere la somministrazione della terza dose per l'intera platea, considerando che va sempre rispettato l'intervallo minimo di sei mesi dal completamento del ciclo primario. Da qui a fine anno è prevista la vaccinazione di 693.616 persone, di cui 242.940 (al 17 novembre) hanno già prenotato.
Terze dosi, i numeri. In totale, alle ore 9,30 di oggi, sono state somministrate 317.241 terze dosi in Emilia-Romagna: se si guardano le fasce d'età, il maggior numero riguarda gli over 80 con 187.748 richiami somministrati, e a seguire la fascia 70-79 anni con 38.657, i 60-69enni con 32.193, 25.009 persone tra i 50 e i 59 anni, 16.106 tra i 40-49 anni, 10.311 nella fascia 30-39 e infine 7.217 under 30.
18 novembre
Scuola in quarantena | “Non è come un anno fa” | Dipendenti no vax
Riccione, Boeri presenta a Urbanpromo la riqualificazione di viale Ceccarini
(Rimini) Il masterplan del Distretto Ceccarini, documento programmatico di pianificazione strategica per la rigenerazione del cuore della città di Riccione, elaborato da Stefano Boeri Architetti in collaborazione con Mate Engineering società cooperativa e Studiosilva, è stato presentato questa mattina a Milano al Meet – Digital Culture Center, Fondazione Cariplo, nell'ambito della XVIII edizione di "Urbanpromo Progetti per il Paese" in programma dal 16 al 19 novembre. Il Distretto Ceccarini protagonista quindi di Urbanpromo che, nella cornice della rigenerazione urbana e del partenariato pubblico privato, raccoglie progetti e iniziative che spiccano nel panorama nazionale per il forte carattere innovativo dei loro approcci e dei loro contenuti. A presentarli sono i loro protagonisti: promotori pubblici e privati, progettisti, gestori e questa mattina l'architetto Stefano Boeri e il sindaco di Riccione, Renata Tosi hanno presentato il masterplan del Distretto Ceccarini nella sezione dedicata ai "Progetti per far rinascere parti di città grazie al partenariato pubblico privato".
"Il progetto che lo studio Boeri ha pensato per nostra città - ha detto il sindaco Tosi - è innovativo, perché sarà il primo distretto energeticamente autosufficiente d'Italia e allo stesso tempo rappresenta una sfida perché si inserisce in un contesto già urbanizzato, di tradizione e estremamente rappresentate della cosiddetta città diffusa della costa romagnola. Un ringraziamento all'architetto Stefano Boeri per il l'invito di oggi che dà a Riccione e al cuore della sua città una vetrina importante a Milano. I milanesi da sempre amano Riccione e la scelgono ogni anno come meta preferita delle vacanze in Romagna e quindi anche pensando alla vocazione turistica della nostra comunità che abbiamo pensato la città del futuro".
Covid: crescono i ricoveri, ma non è come un anno fa
(Rimini) Nella settimana dal 8 al 14 novembre, tra i casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo, si sono registrate 1.815 positività (5%) su un totale di 36.640 tamponi. Si registra un aumento dei nuovi casi in termini assoluti (+630). Rispetto alle previsioni del Piano aziendale si registra un tasso di occupazione di posti letto da parte di pazienti affetti da covid, che ci pone nel livello arancione. In totale sono ricoverati 109 pazienti, di cui 4 in terapia intensiva.
“Assistiamo ad un trend in costante crescita in queste ultime settimane”, commenta Mattia Altini, direttore sanitario della Asl Romagna. Il dato, spiega, è “allineato” a quelllo “nazionale e regionale che evidenzia la continua e costante circolazione del virus”. Nella provincia di Rimini sono 396 i residenti positivi registati nella settimana di riferimento, 704 i casi attivi, 413 i nuovi positivi totali. Il tasso di incidenza è di 109 positivi ogni 100mila abitanti nel distretto di Rimini e di 139 nel distretto di Riccione. Rimini ha il tasso più basso tra i distretti romagnoli.
Altini anticipa la risposta alla possibile domanda: cosa è cambiato dall’anno scorso quando la campagna vaccinale non era ancora partita? “Molto, si è passati dalla “notte al giorno”.In una fase, spesso caratterizzata dalla memoria corta e dalle notizie che si bruciano in pochi istanti, abbiamo voluto mettere a confronto lo stesso periodo dell’anno precedente con l’attuale”.
I dati forniti dalla Asl parlano di 3.744 nuovi casi nella settimana 9-15 novembre 2020 a fronte di 1.815 nella settimana 8-14 novembre 2021; 451 ricoveri a fronte degli attuali 109, di cui 41 ricoveri in Terapia Intensiva a fronte degli attuali 5. Per quanto riguarda infine i decessi 45 nella settimana 2020 presa in considerazione, a fronte dei 15 attuali.
“Se a questo si aggiunge che l’anno scorso eravamo in presenza di forti restrizioni, mentre oggi ci muoviamo in libertà, la differenza è ancora più evidente”, sottolinea Altini. “Ecco allora a cosa serve il vaccino! Ma da solo non basta. Occorre supportarlo ancora con le misure che conosciamo: distanziamento, mascherine e igiene delle mani. Abbiamo ancora una parte di popolazione che ha scelto di non vaccinarsi ed un’altra parte, i bambini , che ancora, speriamo per poco, non possono effettuare il vaccino. Ai primi non smetteremo mai di rivolgere l’invito ad aderire alla campagna vaccinale. Come si dice, i numeri non barano e dando un’occhiata anche distratta, alla slide17 di questo bollettino, le ragioni sono più che evidenti”.