2 dicembre
Il contagio | Viserba, apre il sottopasso | Pistola a scuola
Epidemia, superati i mille contagi settimanali
(Rimini) Nella settimana dal 22 al 28 novembre tra i casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo, si sono registrate 3.401 positività (6,5%) su un totale di 52.074 tamponi. Si registra un aumento dei nuovi casi in termini assoluti (+626). Rispetto alle previsioni del Piano aziendale si registra un tasso di occupazione di posti letto da parte di pazienti affetti da covid, che pone nel livello arancione. In totale sono ricoverati 176 pazienti, di cui 16 in terapia intensiva.
Nel riminese, sono stati 1.166 i nuovi casi diagnosticati su residenti, 1.187 i casi diagnisticati in totale, numero che fa schizzare Rimini in vetta alle province romagnole con un maggior numero di contagi, 1946 i casi attivi. Segnalato un nuovo focolaio in una strutura socio sanitaria, 55 le classi in quarantena. I contagi hanno superato la quota dei 250 ogni 100mila residenti, nel dettaglio si parla di 333 nel distretto di Rimini e 352 nel distretto di Riccione. La fascia d’età èiù colpita resta quella tra 0 e 11 anni. Sono infine, 81 i sanitari no vax sospesi dal servizio.
“Il quadro epidemiologico - commenta Mattia Altini, direttore sanitario di Asl Romagna - conferma una costante ed ampia diffusione del virus, anche nella settimana presa in esame. Ma al contempo sappiamo che una risposta efficace c’è, la terza dose, ma è necessario accelerare e convincere i cittadini che si tratta della scelta giusta. Il vaccino costituisce l’arma fondamentale della lotta al virus: è sicuro, efficace e necessario per proteggere noi stessi e gli altri. Tutti i dati confermano che c’è un’enorme differenza fra vaccinai e non vaccinati in termini di possibilità di contrarre la malattia, ma soprattutto in materia di ospedalizzazioni e morti. Una conferma che arriva anche dallo studio condotto a livello della nostra Regione, come pubblichiamo anche sul nostro bollettino
Il caso Israele inoltre mostra come le dosi aggiuntive e i booster siano efficaci nel ripristinare la protezione contro casi gravi e morti, oltre che nell’abbassare ancora il tasso di infezione.
Vaccinarsi è fondamentale, ma non basta. Terza dose, quindi , ampliamento della popolazione vaccinata, mantenimento delle prassi comportamentali per il contenimento dei contagi, tracciamento e isolamento dei focolai, utilizzo massiccio delle mascherine. Da parte nostra, l’impegno è massimo, tutti i nostri professionisti negli ospedali e sul territorio sono impegnati per garantire tutte le attività: tracciamento, vaccinazione e cura. È bene però sottolineare l’importanza che, in questa fase e con questi livelli di contagio, il sistema sanitario non vada in affanno. Per evitarlo, occorre continuare nell’azione di convincere le persone che ancora non hanno fatto neanche la prima dose a vaccinarsi.”
Aggiornamento coronavirus: 160 positivi, +2 in terapia intensiva
(Rimini) Dall'inizio dell'epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 457.044 casi di positività, 1.117 in più rispetto a ieri, su un totale di 35.981 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 3,1%.
Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, estesa a tutti i cittadini sopra i 12 anni di età.Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 7.444.868 dosi; sul totale sono 3.557.864 le persone che hanno completato il ciclo vaccinale. Le terze dosi sono 552.388.
Prosegue l'attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 474 sono asintomatici individuati nell'ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 425 erano già in isolamento al momento dell'esecuzione del tampone, 399 sono stati individuati all'interno di focolai già noti.
L'età media dei nuovi positivi di oggi è 40,1 anni.
Sui 474 asintomatici, 239 sono stati individuati grazie all'attività di contact tracing, 5 con lo screening sierologico, 55 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 9 tramite i test pre-ricovero. Per 166 casi è ancora in corso l'indagine epidemiologica.
La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 244 nuovi casi, seguita da Ravenna (169) e Rimini (160); poi Ferrara (129), Forlì (110) e Reggio Emilia (103); quindi Piacenza (47), il Circondario Imolese (44), Cesena (43); infine Parma (37) e Modena (31 casi).
Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all'andamento dell'epidemia in regione.
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 22.454 tamponi molecolari, per un totale di 6.632.796. A questi si aggiungono anche 13.527 test antigenici rapidi.
Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 410 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 421.737. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 21.510 (+701). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 20.767 (+718), il 96,5% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano sei decessi: uno in provincia di Piacenza (un uomo di 79 anni), uno in provincia di Bologna (un uomo di 82 anni), uno a Ferrara (un uomo di 64 anni) e tre in provincia di Forlì-Cesena (una donna di 92 anni e due uomini, rispettivamente di 72 e 80 anni).
In totale, dall'inizio dell'epidemia, i decessi in regione sono stati 13.797.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 76 (+1 rispetto a ieri), 667 quelli negli altri reparti Covid (-18). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 2 a Piacenza (-2 rispetto a ieri); 5 a Parma (invariato); 3 a Reggio Emilia (-1); 7 a Modena (+2); 20 a Bologna (-2); 6 a Imola (invariato); 9 a Ferrara (-1); 15 a Ravenna (+3); 3 a Forlì (invariato); 1 a Cesena (invariato); 5 a Rimini (+2).
Questi i casi di positività sul territorio dall'inizio dell'epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 27.610 a Piacenza (+47 rispetto a ieri, di cui 23 sintomatici), 34.150 a Parma (+37, di cui 18 sintomatici), 53.337 a Reggio Emilia (+103, di cui 86 sintomatici), 75.683 a Modena (+31, di cui 6 sintomatici), 95.621 a Bologna (+244, di cui 113 sintomatici), 15.037 casi a Imola (+44, di cui 29 sintomatici), 27.742 a Ferrara (+129, di cui 56 sintomatici), 37.767 a Ravenna (+169, di cui 117 sintomatici), 21.300 a Forlì (+110, di cui 96 sintomatici), 23.868 a Cesena (+43, di cui 29 sintomatici) e 44.929 a Rimini (+160, di cui 70 sintomatici).
Viserba, martedì apre il nuovo sottopasso
(Rimini) È prevista per il prossimo martedì - 7 dicembre - l'apertura ai veicoli del nuovo sottoposto carrabile di Viserba. Con il completamento dei lavori di asfaltatura di questi giorni infatti, dalla prossima settimana sarà aperto - e fruibile ai veicoli - l'importante infrastruttura realizzata da Rfi all'altezza di viale Garibaldi, tra viale Ghelfi e Viale Lamarmora.
Dopo l'apertura del sottopasso ciclopedonale, operativo da qualche mese perché inaugurato con l'inizio delle scuole - realizzato nell'ambito dei lavori per la soppressione del passaggio a livello tra via Morri e via Polazzi - tocca adesso all'altra grande opera stradale che darà sicurezza e fluidità alla viabilità non solo di Viserba. Un intervento in grado di garantire il collegamento tra l'asse stradale adiacente alla linea ferroviaria Ravenna - Rimini, a nord-est della stessa, e Via Libero Missirini, a sud-est del "Centro Studi" di Viserba. Con una rampa lato mare in discesa in posizione intermedia tra Viale Ghelfi e Viale Garibaldi, ed un lato monte collocata all'altezza dello spazio compreso tra la Scuola Media "E. Fermi" e il Liceo Psicopedagogico "M. Valgimigli". La lunghezza complessiva del tracciato dell'opera nella sua porzione interrata ha uno sviluppo lineare di circa 146 metri di lunghezza, 68,5 m dei quali coperti. La larghezza del percorso va da un minimo di 7,40 metri ad un massimo di 8 metri nel tratto rettilineo al di sotto della linea ferroviaria.
Come noto l'opera, integrandosi in modo sinergico con il contesto, ha reso possibile l'importante intervento di riqualificazione del lungomare nord, dove al posto della strada, adesso c'è una passeggiata e una pista ciclabile continua di oltre 6 km. Un intervento che adesso collega in modo strategico e più fruibile, Rimini nord con il centro della città.
L'intervento, che ha avuto un costo complessivo di 9 milioni di euro, è stato realizzato grazie a Rfi – Rete ferroviaria italiana che, in convenzione con il Comune di Rimini, ha svolto la funzione di Stazione Appaltante. Oltre alla gestione dell'intervento Rfi ha finanziato l'opera per 5,5 milioni di euro. A carico del Comune di Rimini i rimanenti 3 milioni e mezzo, inclusi nel quadro economico dei 18 milioni di euro del Bando delle Periferie.
Si informa la cittadinanza che anche nei giorni successivi all'apertura del sottopasso continueranno alcuni piccoli lavori di finitura che però non comprometteranno mai la viabilità. Saranno eseguiti infatti alcuni interventi di tinteggiature e lavorazioni di dettaglio, nelle ore notturne o comunque senza mai chiudere completamente il traffico veicolare.
Riccione, all'ex fornace, il museo del territorio
(Rimini) Cerimonia di posa della prima pietra del nuovo Museo del Territorio di Riccione questa mattina alla presenza della Giunta comunale, dell'assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori e del progettista Politecnica Building for Humans, Alessandro Uras. Con la benedizione di don Stefano Battarra e il dono all'assessore Felicori di un mattone lavorato finemente in ceramica dall'artista Giorgio Giulianelli raffigurante i loghi della Regione Emilia Romagna e del Comune di Riccione nell'anno del Centenario, è stato suggellato ufficialmente l'avvio dei lavori previsto entro l'anno.
La nascita del nuovo Museo del Territorio ricavato dall'ex fornace Piva cambierà profondamente la città potenziandone l'offerta culturale. A seguito della partecipazione al bando regionale con finanziamenti europei per progetti di riqualificazione dei beni ambientali e culturali del territorio regionale, Asse 5 Por Fesr 2014-2020, si è conclusa la complessa e articolata fase progettuale, prologo all'immediato cantieramento. Nello specifico si tratta del progetto " Nella vecchia fornace Piva spazio alla nuova sede del Museo del Territorio: mappe, reperti archeologici, ricostruzioni" finanziato dalla Regione per un 1 milione di euro. L'intero importo, comprese le fasi progettuali, ammonta a 4 milioni 200 mila euro, di cui 3 milioni e 200 mila stanziati dal Comune di Riccione. La progettazione del Museo coordinata dal settore Lavori Pubblici del Comune di Riccione, porta la firma della società di progettazione integrata POLITECNICA Building for Humans di Modena. Ad eseguire i lavori sarà la società Edile Costruzioni S.R.L. di Rimini individuata dopo apposita indagine di mercato e appalto dei lavori affidato al Consorzio Integra, società Cooperativa di Bologna e alla Cicai, società cooperativa consortile per azioni di Rimini.
Il progetto del nuovo Museo del Territorio – "Fin da subito abbiamo immaginato un museo con standard qualitativi elevati, per funzionalità e fruibilità in modo che l'opera fosse completamente ecosostenibile attraverso il restauro dell'involucro esterno e la realizzazione di un nuovo edificio energeticamente efficiente e a basso impatto ambientale. Il progetto interessa la struttura attuale della ex fornace Piva dove verrà creata internamente la nuova sede del museo che, grazie ad una rete di piste ciclabili collegata a tutta la città, sarà raggiungibile da tutti – afferma l'assessore ai Lavori Pubblici Lea Ermeti- .
Interventi nuovo Museo del Territorio. Il progetto prevede il mantenimento dell'impronta originaria all'interno del quale verrà realizzato un nuovo blocco a due piani. Nel contenitore culturale si assolveranno diverse funzioni: espositive, didattiche e attività di laboratorio. All'interno di una teca di vetro sorretta da una struttura in legno e acciaio, al piano terra, oltre alla hall di ingresso, sono previsti un bar caffetteria, un bookshop, aule e depositi per i reperti, pensati come spazi visitabili e interattivi, i laboratori e un'area forni per esercitazioni didattiche. Prevista inoltre una sala conferenze che consentirà di accogliere oltre 140 persone. Per arrivare al cuore pulsante dell'intervento occorrerà salire al primo piano dove troverà collocazione un'ampia sala per gli allestimenti permanenti in dotazione all'attuale Museo. Sarà uno spazio versatile e adattabile in funzione delle esigenze espositive richieste progettato per agevolare, anche in contemporanea, iniziative differenti con forte risalto alle attività scolastiche e di ricerca. Qui verranno sistemati anche gli uffici amministrativi.
I lavori architettonici. In totale l'area della superficie dei lavori è di 1975 mtq, di cui 1240 mtq al piano terra e 735 mtq al primo piano. L'intervento è incentrato sul rispetto dell'architettura originale dell'ex fabbrica attraverso un attento recupero e restauro delle facciate con lavori conservativi mirati, rispetto dei materiali originari e dei toni cromatici originali. La facciata prospiciente il fiume sarà costituita da lastre di vetro di grandi dimensioni così come i due lati d' ingresso, mentre totalmente opache saranno la parte che si affaccia alla scuola media "Geo Cenci" ed il tetto. E' stata inoltre volutamente mantenuta una distanza di rispetto di 2,5 metri tra le mura storiche e la nuova architettura in tutto il suo perimetro per consentire percorsi espositivi all'aperto. Il camino della fornace è stato convertito in un landmark urbano, rivestito di lame metalliche, illuminato e visibile di notte, quale simbolo del museo e punto di riferimento nella città.
Pensata per ospitare anche grandi gruppi di visitatori la hall consentirà di assolvere contemporaneamente a funzioni di controllo e gestione dei flussi con adeguati spazi di attesa. Sul versante della funzionalità e sicurezza l'impianto di illuminazione interna ai singoli locali e alle zone comuni prevede il massimo comfort visivo in rapporto all'attività lavorativa svolta così come l'impiantistica di climatizzazione sarà di ultima generazione a beneficio della qualità dell'aria.
Dal punto di vista dell'accessibilità l'area è servita comodamente dai percorsi pedonali e ciclabili preesistenti lungo il corso del Rio Melo e il Parco degli Olivetani o da Viale Einaudi da cui si accede alla scuola, dove sono presenti parcheggi per le auto e i mezzi di servizio.
"Una prima pietra è di per sé una grande notizia, perché viene subito dopo l'ultimo certificato, significa che sono finite le fasi della progettazione e delle autorizzazioni, apre il cantiere e già si intravvede il nuovo museo che apre le porte ai cittadini. La diffusione della cultura, importante per la qualità della vita di ogni cittadino - ha affermato l'assessore Mauro Felicori - ha nei musei, spazi attrezzati, multimediali, aperti a eventi e attività diverse, le proprie roccaforti. Fra i tanti, i musei del territorio sono particolarmente importanti perché ne rispecchiamo la storia, costruiscono identità – una idea complessa di identità – si prestano alla funzione didattica raccontando ai ragazzi i millenni e i secoli con l'evidenza di oggetti e di spazi familiari. Peraltro questo progetto riqualifica un immobile prezioso di archeologia industriale, esso stesso identitario e parte del racconto storico dell'area riccionese. La particolare attenzione verso la ecosostenibilità e il dialogo con la città sia attraverso le pareti trasparenti e inclusive, sia con veri e propri percorsi ciclabili, aggiungono un tocco di moderna eleganza al progetto. Da oggi il sistema museale regionale si prepara ad essere più ricco".
"Vogliamo il meglio e questo nuovo Museo sarà un fiore all'occhiello non solo per Riccione ma per tutta la Romagna - ha affermato il sindaco di Riccione, Renata Tosi - .Grazie ad un progetto di rigenerazione rispettoso dell'esistente andiamo a realizzare una struttura che finalmente darà risposte concrete alla necessità dell'attuale museo di spazi adeguati, bellezza e armonia. Niente di invasivo perché il nuovo edificio, moderno e trasparente, è stato concepito non per stravolgere bensì per immergersi in un'area della città destinata, dopo la realizzazione del Parco degli Olivetani, a divenire un nuovo punto di aggregazione e riferimento per i riccionesi e per i turisti. Con la posa della prima pietra che suggella l'immediato avvio dei lavori, presentiamo una grande occasione per ritrovarsi e guardare al futuro con ottimismo. Riccione è una località dove turismo, cultura, rispetto per l'ambiente con parchi e aree verdi, mobilità dolce e un grande fermento di eventi richiamano ogni anno migliaia di persone, e il nuovo museo sarà un prezioso arricchimento. Ringrazio la Regione rappresentata dall'assessore alla Cultura Mauro Felicori presente oggi a Riccione per questo fondamentale traguardo così come ringrazio tutte le professionalità interne ed esterne all'Amministrazione Comunale che hanno seguito passo dopo passo il corposo processo procedurale dell'opera".
"Con la posa della prima pietra prende vita il progetto firmato da Politecnica per il restauro dell'ex Fornace Piva, che oggi viene restituita simbolicamente alla collettività in forma rinnovata: da ex edificio industriale a Museo del Territorio, nuovo cuore pulsante della città – dichiara l'Architetto Alessandro Uras, socio di Politecnica e Responsabile della progettazione architettonica e del restauro – "Questa struttura a teca di vetro e acciaio esprime i valori di apertura, sostenibilità, rispetto e alta qualità che si riflettono nella progettazione di un luogo dove vivere un'esperienza culturale nuova, integrata e flessibile".
Per l'assessore a Biblioteca e Musei, Alessandra Battarra " Il progetto del nuovo Museo rientra nell'ambito di una strategia complessiva di valorizzazione dei luoghi culturali della nostra città e sarà sempre più strategico dal punto di vista dei servizi e delle iniziative che andremo a realizzare. Un luogo di incontro e di scambio di saperi affiancato da una tecnologia interattiva che guiderà i visitatori fornendo informazioni dettagliate sui reperti e percorsi espositivi in mostra."
Economia, a Rimini le startup crescono meno
(Rimini) Nel territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, a fine novembre, si registra un incremento delle start-up innovative, pari alla variazione regionale e inferiore a quella nazionale. Dopo le difficoltà incontrate nei momenti più critici della pandemia, che ne aveva decretato un calo, torna a crescere tale tipologia di impresa, fondamentale motore per lo sviluppo economico e serbatoio di innovazione. Nel dettaglio, ben tre imprese su quattro operano nel macrosettore dei Servizi, in aumento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Al 29 novembre 2021 le start-up innovative del territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) sono 163 e operano principalmente nel macrosettore dei servizi (121 unità) e nell'industria/artigianato (31 unità); in termini di variazione annua, si registra un incremento dell'11,6% (da 146 unità del 30/11/20 a 163 unità del 29/11/21), simile a quello regionale (+11,7%) ma inferiore alla variazione nazionale (+19,0%). L'area Romagna (FC-RN) si inserisce in un contesto regionale ad alta diffusione di start-up, con il 7,6% del totale nazionale che ha sede in Emilia-Romagna (quinta posizione, dopo Lombardia, Lazio, Campania e Veneto). Le province emiliano-romagnole con più elevata presenza di start-up innovative sono Bologna con 340 (pari al 32,0% regionale) e Modena con 160 (15,1%); le presenze più basse, invece, si registrano a Piacenza con 55 start-up (5,2%) e a Ferrara con 53 (5,0%).
"La startup innovativa è un'impresa giovane, ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita e rappresenta per questo uno dei punti chiave della politica industriale italiana. È stata pensata dal legislatore proprio per favorire lo sviluppo di nuova cultura imprenditoriale e la creazione di un contesto maggiormente favorevole all'innovazione, e quindi più competitivo e attrattivo – dichiara Roberto Albonetti, Segretario Generale e Conservatore del Registro Imprese della Camera di commercio della Romagna –. Per questi motivi, le startup innovative sono sostenute con incentivi ed agevolazioni finanziarie. Se iscritte nell'apposita sezione del Registro delle Imprese, sono previste, oltre a esenzioni e agevolazioni fiscali, anche alcune deroghe al diritto societario e una disciplina particolare nei rapporti di lavoro. La nascita delle startup, e di nuove aziende in generale, è strategica per molte, note, ragioni e perché è in grado di generare, concretamente, nuovi posti di lavoro in misura quantitativa e qualitativa apprezzabile. Le startup, inoltre, hanno dimostrato una forte resilienza e capacità di azione-reazione nel periodo critico della pandemia. Sebbene l'emergenza sanitaria abbia determinato la chiusura di alcune di queste, in molti casi si è assistito ad una loro crescita".
Le start-up innovative con sede in provincia di Rimini risultano 100, pari al 9,4% del totale regionale (quinta posto dopo Bologna, Modena, Parma e Reggio Emilia); il confronto annuo rileva un deciso incremento, pari al 7,5% (da 93 unità del 30/11/20 a 100 unità del 29/11/21), inferiore, comunque, alla variazione positiva che si registra in Emilia-Romagna (+11,7%) e in Italia (+19,0%).
Il 74,0% delle start-up innovative provinciali opera nel macrosettore dei Servizi (74 unità), di cui il 44,0% nei servizi digitali e informatici (44), il 19,0% nell'Industria/Artigianato (19 unità), il 5,0% nel Commercio (5) e il 2,0% nel Turismo (2); rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, si rilevano aumenti nei Servizi (+3 unità), nell'Industria/Artigianato (+2 unità) e nel Commercio (+3 unità), mentre una lieve diminuzione caratterizza il Turismo (-1 unità).
Delle 100 start-up, 11 sono gestite da giovani (under 35), 14 da donne e 5 da stranieri; 21 imprese, inoltre, sono in possesso di brevetti mentre 7 sviluppano e commercializzano esclusivamente prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico in ambito energetico. A livello territoriale, infine, 55 start-up hanno sede nel comune di Rimini, 12 in quello di Riccione, 11 a Santarcangelo di Romagna e 6 a Cattolica.
Santarcangelo, approvata variante per la ex corderia
(Rimini) Il Consiglio comunale di martedì 30 novembre si è aperto con le comunicazioni all’assemblea: la sindaca Alice Parma ha aggiornato l’aula sulla consegna all’Amministrazione comunale del bene confiscato alla criminalità organizzata, mentre la presidente Cristina Fabbri è intervenuta in merito alla violenza contro le donne. Il capogruppo di Un Bene in Comune, Domenico Samorani, ha ricordato invece l’inaugurazione del reparto rinnovato di Chirurgia/Senologia dell’ospedale Franchini, svoltasi lo scorso 21 ottobre.
Esauriti i preliminari di seduta, l’assessore al Bilancio Emanuele Zangoli ha presentato l’assestamento generale di bilancio 2021/23 – con la salvaguardia degli equilibri e le conseguenti variazioni – e l’aggiornamento del Documento Unico di Programmazione (Dup) 2021/23 in merito all’elenco degli immobili da alienare per l’anno in corso, al Piano triennale dei lavori pubblici e al cronoprogramma dei pagamenti 2021/23 nonché al programma 2021/22 per l’acquisto di beni e servizi. Tra le principali partite di questa variazione, ha detto in sostanza Zangoli, c’è il recepimento del contributo assegnato per finanziare la ciclabile che collegherà la frazione di San Martino al ponte sul Marecchia per circa 400.000 euro, mentre una quota di avanzo libero pari a 280.000 euro viene trasferita nel fondo di riserva per la copertura di eventuali imprevisti nella parte finale dell’anno. Nel Piano triennale dei lavori pubblici entrano il nuovo tratto di ciclabile lungo la via Emilia (circa 125.000 euro con contributo regionale di 86.000) e tre interventi per i quali sono stati richiesti finanziamenti sovraordinati: il restauro delle ex carceri, la ristrutturazione del Met e il nuovo centro sportivo. Da segnalare tra le voci di minori 40.000 euro circa di entrate da permessi edilizi – derivanti dalle attività legate al Superbonus 110% – e l’aumento di 8.000 euro del fondo esenzioni e riduzioni sulla tassa rifiuti per le utenze domestiche, che porta il totale a 73.000 euro: nel 2021, ha concluso Zangoli, quasi 500 famiglie ne hanno potuto beneficiare, con un incremento del 10 per cento rispetto al 2020. Le due delibere sono state approvate con il voto favorevole della maggioranza (Partito Democratico, Più Santarcangelo, PenSa-Una Mano per Santarcangelo) e quello contrario dell’opposizione (Un Bene in Comune, Lega Salvini premier Romagna).
A seguire, l’assessore alla Pianificazione urbanistica, Filippo Sacchetti, ha illustrato la variante specifica al Piano operativo comunale (Poc1), in riferimento alla scheda d’ambito riguardante le ex Corderie. La volontà dell’Amministrazione comunale – ha detto in sostanza Sacchetti – è creare le condizioni per l’attuazione di un comparto importante per la città, priva di una funzione da molti anni a questa parte, attraverso la condivisione di obiettivi con i privati. Alla richiesta della parte privata di modificare la scheda approvata nel 2017, è seguito un lungo lavoro per arrivare la variante: l’impianto di base si conferma valido, ma cambiano le condizioni attuative per rendere il piano realizzabile. Alla collettività questo intervento porterà un grande parco pubblico che collegherà in modo sostenibile il centro cittadino alla zona sportiva, mentre per migliorare la viabilità dell’area è prevista una nuova strada di collegamento tra via della Resistenza e via Piave, attualmente gravata da un traffico consistente. I privati realizzeranno una struttura commerciale di dimensione medio-piccola dove si trasferirà il supermercato, la riqualificazione di un’area di sosta attualmente inadeguata, che offrirà 200 posti auto in una posizione strategica rispetto al centro. Prevista poi un’area residenziale affacciata su via Togliatti in continuità con l’esistente e la riqualificazione dell’ex corderia, tra le principali fabbriche storiche di Santarcangelo. L’infrastruttura pubblica – oltre 1.500.000 euro di dotazioni straordinarie tra cessione aree, strada e parco – sarà interamente finanziata dai privati. La variante, che divide il comparto in tre sub-ambiti, rappresenta la cornice entro la quale si inseriranno i tre interventi dei privati, definendo la posizione della strada e il perimetro del parco. Da parte nostra ci sarà la massima attenzione, ha concluso Sacchetti, alla qualità architettonica e paesaggistica dell’intervento, in particolare per preservare il cono visivo da via della Resistenza sul centro storico. La variante è stata approvate con il voto favorevole della maggioranza e l’astensione dell’opposizione.
La seduta è proseguita con la presentazione dello schema di accordo per la progettazione di fattibilità tecnico-economica dell’adeguamento della SS258 “Marecchiese” da parte della vicesindaca e assessora ai Lavori pubblici, Pamela Fussi. L’accordo – che coinvolge Anas, titolare della strada, la Provincia di Rimini, i Comuni dell’Unione Valmarecchia e Rimini – ha l’obiettivo di migliorare la viabilità con interventi puntuali per innalzare il livello di sicurezza, l’efficienza del trasporto pubblico, la fluidità del traffico di persone e merci. Anche la Regione Emilia-Romagna si è impegnata a sostiene lo studio, mettendo al centro l’accessibilità di un territorio che va comunque tutelato. Il costo della progettazione, pari a 25.000 euro, sarà sostenuto per il 25 per cento dalla Provincia di Rimini – che avrà anche il ruolo di coordinamento delle procedure – e per la restante parte dai Comuni in base alla popolazione residente. La delibera è stata approvate con il voto favorevole della maggioranza e l’astensione dell’opposizione.
La sindaca Alice Parma ha introdotto invece l’approvazione dello schema di accordo quadro per la disciplina dei rapporti giuridico-economici tra il Comune di Santarcangelo e la Società Anthea srl per la gestione afferente all’attività di conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio comunale, dei servizi e delle attività accessorie e complementari. L’accordo quadro, ha detto in sostanza la sindaca, rappresenta un passo importante per l’ente sotto il profilo organizzativo e offre rilevanti possibilità in diversi settori dell’attività amministrativa. Al pari di quanto concordato con gli altri Comuni soci (Rimini, Bellaria Igea Marina e Morciano) l’accordo sarà valido fino al 2035 per consentire una programmazione dell’attività funzionale al lavoro dell’Amministrazione, soprattutto del settore Territorio. Lo schema di accordo definisce tutti i possibili ambiti di collaborazione con Anthea, alcuni dei quali ricalcano servizi già in essere (verde urbano, strade e cimiteri) e altri potranno essere oggetto di convenzioni future (edifici pubblici). In questi anni Anthea ha acquisito competenze specifiche per la valorizzazione del patrimonio pubblico, dalla sostenibilità all’efficientamento energetico: obiettivi condivisi dall’Amministrazione comunale, che dovrà svolgere un importante lavoro di allineamento su dati, bilanci e strumenti di programmazione come il Piano triennale dei lavori pubblici per cogliere al meglio tutte le opportunità di questo accordo. La delibera è stata approvata con il voto favorevole della maggioranza e l’astensione dell’opposizione.
A concludere i lavori dell’assemblea, la mozione per la riqualificazione di piazza Ganganelli, della facciata del Municipio e del Monumento ai Caduti, presentata dal consigliere Borghini (Un Bene in Comune) e sottoscritta da tutti i consiglieri dei gruppi Un Bene in Comune e Lega Salvini premier Romagna, respinta con il voto contrario della maggioranza e quello favorevole dell’opposizione.
Unione Valconca, Ciotti presidente
(Rimini) Sindaco di Morciano di Romagna, Giorgio Ciotti è il nuovo presidente dell'Unione Valconca. "Il primo caposaldo è quello di traguardare in atti quanto l'Unione e i Comuni hanno determinato e deliberato lo scorso mese di luglio", precisa prima di ogni altra cosa, il neo eletto. "Nel mese di luglio abbiamo rivisto la governance complessiva dell'Unione focalizzandoci sempre più sul fatto che i Comuni devono essere i propulsori dell'attività a cui l'Unione è chiamata. E ciò l'abbiamo fatto in due modi: da un lato integrando lo Statuto - con la creazione di sub ambiti omogenei rivolti alla realizzazione dei singoli servizi, in particolare Polizia Locale e Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) - e, dall'altro, rendendo più rispondenti alle esigenze dei Comuni le modalità con le quali vengono adottati gli atti di bilancio e le relative rendicontazioni".
Già convocate, nel giro di 10 giorni, tre riunioni della Giunta per "creare quell'unità d'intenti circa l'approvazione dei nuovi regolamenti di sub ambito; atti amministrativi che consentiranno ai Sindaci - sempre di più l'Unione si dovrà basare sul rapporto duale Unione-Sindaci - di enunciare, con un apposito atto, cosa i loro sub ambiti si aspettano di ottenere dall'anno nuovo, attività che vengono specificate con gli atti di Bilancio 2022-2024. Per quel mi riguarda vorrei adottare i regolamenti di sub ambito entro e non oltre i prossimi 10 giorni. L'approvazione permetterà ai Sindaci di pronunciarsi in merito al Bilancio 2022 e attraverso ad esso enunciare le modalità dei servizi da offrire alle comunità".
Il secondo caposaldo per il neo presidente "è inerente alle partite finanziarie. Da più parti s'indicava la necessità di avere in maniera più precisa e ordinata una tempistica che consentisse all'Unione di adottare il bilancio nei termini previsti dalla legge, ma in particolare di adottare un bilancio che facesse riferimento a criteri chiari di finanziamento da parte dei Comuni. Ricordo che l'Unione Valconca, come le Provincie, è un Ente di secondo livello: quindi non è alimentata da entrate proprie ma è sostenuta da fondi trasferiti dai Comuni. Va da sé che se tra Unione e Comuni non c'è un allineamento - io Unione investo le risorse dei Comuni ma i Comuni non trasferiscono le risorse all'Ente perché in disaccordo - la conseguenza sono investimenti non coperti e problemi di non poco conto".
Ieri - 30 novembre - il concetto di allineare i tempi da una parte con l'adozione dei Bilanci dei Comuni e dall'altra con l'adozione del Bilancio dell'Unione "è apparso assolutamente condiviso. Sempre ieri un punto del secondo caposaldo, vale a dire il rispetto del nuovo Statuto adottato, ovvero i Comuni più grandi tengano conto delle esigenze economiche dei più piccoli, è stato concretamente definito assieme a Morciano, San Clemente, Montescudo - Monte Colombo, concordando il via libera ad un fondo perequativo, alimentato dai tre Enti locali maggiori: sarà pari al 10% dei contributi che la Regione Emilia-Romagna trasferisce annualmente all'Unione. In altri termini, i tre Comuni più grandi aggiungono, oltre ai trasferimenti già programmati, un quid - il 10% dei contributi regionali - che servirà a ridurre i costi nei Comuni più piccoli".
"Dobbiamo prepararci a rispondere in maniera ottima ai bandi correlati al Pnrr. Il Pnrr andrà incontro a necessità di questo tipo, rispetto alle varie filiere di finanziamento: informatica, turismo, valorizzazione borghi, scuole, viabilità. I bandi dovranno essere presi in seria considerazione da parte dei singoli Comuni. Tuttavia esiste una buona pluralità di bandi, di cui sono già a conoscenza, che può premiare i Comuni con meno di 15mila abitanti ma che presentano richiesta in maniera collegiale, superando il tetto dei 15mila residenti. Nel caso dell'Unione Valconca tutti i Comuni hanno meno di 15mila ma la premiabilità da sfruttare sta proprio nel fatto di riunire i singoli e garantirsi una possibilità in più di ottenere il risultato".
L'idea di Ciotti è quella di creare "una struttura organizzativa piuttosto snella - composta da alcuni responsabili dei servizi dei Comuni e dell'Unione - in modo tale, che non appena vengono pubblicati i bandi sulla Gazzetta Ufficiale si possa rispondere celermente e tutti assieme. Ciò equivale a formare, formare, formare il personale che c'è e ci sarà in quanto pure il PNRR prevederà delle modalità di accesso ai finanziamenti che seguono una programmazione un po' diversa dalla normalità della Pubblica Amministrazione. Occorrono figure ad hoc che sappiano tradurre in atti le istanze dei sindaci".
Infine, Ciotti si sofferma sul turismo. "Nel corso della seduta del Consiglio dell'Ente, ho poi fatto alcuni riferimenti in materia turistica non solo per quel che riguarda Destinazione Romagna. Ho fatto riferimento ai luoghi decisionali nei quali, secondo il mio modo di vedere, è opportuno che l'entroterra ci sia. Non a caso ho fatto riferimento sia all'Unione Valconca sia all'Unione Valmarecchia. L'Unione Valconca da sola rappresenta circa 1/3 dell'intero territorio provinciale. Rappresenta una realtà con popolazione di medie dimensioni (facendo la somma dei singoli Comuni), dopo Rimini e Riccione. Dunque ho ritenuto di dire che, probabilmente, l'Unione debba entrare nelle compagini dove ancora non c'è e dove si vende il turismo - non solo mare, bensì entroterra, borghi, ambiente, food - per mezzo del racconto, fatto in Italia e all'estero tramite gli occhiali indossati dai Sindaci della costa. Ecco, io credo ci debba essere un raccordo più forte in questa direzione: in primis con l'Unione Valmarecchia e poi tra le due Unioni con la costa così da vendere un prodotto che sempre più non è soltanto mare".
Più legalità con la condivisione dei dati, giunta approva l'accordo
(Rimini) Aumentare l'efficacia dell'attività di prevenzione contro la criminalità e di contrasto all'illegalità nell'economia, rendendo più efficiente e meno costoso lo scambio di dati e informazioni tra le pubbliche amministrazioni coinvolte nelle attività di vigilanza. Questo, in estrema sintesi, l'obbiettivo dell'accordo di fruibilità della piattaforma di scambio dati del Comune di Rimini in attuazione del "Patto per la sicurezza avanzata nella Provincia di Rimini" e al "Protocollo per la legalità e lo sviluppo del settore ricettivo – alberghiero, approvato dalla Giunta di Rimini.
Il progetto consiste nella predisposizione e nella concessione in riuso ad altre pubbliche amministrazioni di una piattaforma informatica per lo scambio e la condivisione di dati relativi ad attività economiche. La piattaforma, prodotta dai servizi informatici del Comune – e conforme alla disciplina privacy e alle "Misure minime di sicurezza ICT per la Pubblica 1 Amministrazione" emanate da AgID - è stata concepita per facilitare l'adempimento degli obblighi informativi prescritti dagli accordi tra le Istituzioni e le Forze dell'Ordine.
In sostanza, si è trattato di creare un ambiente informatico, da rendere gratuitamente disponibile, nel quale i Comuni riversino i dati di loro competenza relativi alle attività di impresa, e che Autorità e Forze dell'Ordine (Prefettura, Questura, Comando dei Carabinieri e Guardia di Finanza) possano consultare per assumere informazioni in modo rapido, esaustivo e flessibile. Lo scambio di informazioni e la collaborazione tra amministrazione diventerà maggiormente efficiente, sia per la maggiore qualità del servizio rispetto alle soluzioni preesistenti (elenchi via posta elettronica) sia per il fatto di adottare per la condivisione dei dati un unico e omogeneo sistema di regole e un medesimo supporto tecnico per tutti i soggetti coinvolti. Lo schema approvato sarà inoltrato ai Comuni e alle Autorità e Forze dell'Ordine interessate, al fine della sua sottoscrizione.
"Un salto di qualità nella lotta all'illegalità – è il commento dell'assessore alla legalità Francesco Bragagni - e lo sviluppo di una rete istituzionale ancora più integrata. Lo schema approvato dalla giunta cela, dietro a tecnicismi informatici, uno strumento pratico dalla grande valenza economica e sociale, che aumenterà la velocità e l'efficacia delle azioni di controllo da parte delle forze dell'ordine. Non solo, grazie a questo strumento le istituzioni potranno giovare di dati integrati, utili per predisporre, ognuno per il proprio ambito di competenza, le migliori e più efficaci azioni per lo sviluppo della legalità".
'Canta per il mondo', a Natale torna il Corone solidale
(Rimini) Torna 'Canta per il mondo' il grande concerto di musica popolare internazionale del 'Corone', ensemble corale composto da oltre 50 cantanti e musicisti diretti da Laura Amati e Anna Tedaldi. L'ottava edizione del concerto si svolgerà a Riccione presso la chiesa Mater Admirabilis domenica 5 dicembre alle 18.
“Siamo felicissimi di tornare sul palco dopo un anno così difficile”, ha dichiarato Laura Amati, direttore creativo del Corone e di Ensamble Amarcanto. “La musica popolare da sempre svolge un compito essenziale nella società, quello di ricordare al cuore di ogni uomo che siamo fatti per la bellezza. E cosa c’è di più bello che cantare per un grande scopo?”.
E il Corone, fin dalla sua nascita, un grande scopo ce l’ha eccome: da otto anni, infatti, i cantanti e i musicisti che ne fanno parte dedicano il loro tempo libero a studiare e provare pezzi di tradizione popolare per raccogliere fondi a sostegno degli studenti della high school Luigi Giussani di Kampala, in Uganda”.
“Siamo partiti otto anni fa pagando 5 borse di studio a 5 studenti e studentesse, nella consapevolezza che aiutare questi ragazzi nel loro percorso scolastico significava ricordare a noi stessi che il modo migliore per ringraziare di quello che si è ricevuto è donare a nostra volta”, ha dichiarato Angela Flamigni, Presidente di Ponte sul Mare, associazione di famiglie del territorio di Rimini particolarmente legata al tema dell’educazione. “Nel tempo l’esperienza del Corone si è allargata come un grande abbraccio, coinvolgendo tante persone e arrivando a triplicare il nostro impegno con la high school Luigi Giussani: ad oggi il Corone sostiene ben 18 borse di studio annuali, contribuendo così all’educazione e al sostentamento di altrettanti studenti e famiglie ugandesi”. Un impegno importante, che ha portato quest’anno al Corone un importantissimo riconoscimento: “quest’anno il Corone è stato scelto come evento di lancio della tradizionale campagna di raccolta fondi “Tende” indetta da AVSI durante il periodo delle festività natalizie a sostegno dei tanti progetti internazionali seguiti dalla famosa ONG”, ha sottolineato Laura Amati.
L’appuntamento è dunque fissato per domenica 5 dicembre alle ore 18.00 presso la chiesa Mater Admirabilis di Riccione: per assistere al concerto è ancora possibile prenotarsi inviando una email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Ma non solo. Il concerto del Corone sarà infatti visibile anche in streaming collegandosi su www.coronerimini.it e in TV sul canale 91 del digitale terrestre, grazie al prezioso contributo di Icaro TV che curerà la diretta dell’evento. Durante la diretta sarà possibile effettuare donazioni online sul sito del Corone in tanti modi, aiutando così a sostenere le borse di studio per gli studenti della scuola ugandese.