(Rimini) Rimini continua ad investire sulla mobilità sostenibile e prosegue nel percorso di promozione di nuove abitudini green per spostarsi sul territorio. Dopo gli ottimi riscontri a seguito dell'avvio della sperimentazione dal 2019, il Comune rinnova l'offerta dei servizi elettrici di mobilità in sharing. Nell'ultima seduta infatti la Giunta comunale ha approvato le linee di indirizzo per avviare un'indagine di mercato e selezionare i due operatori a cui affidare il servizio di noleggio di monopattini e di bici elettriche in condivisione con modalità free-floating per i prossimi tre anni.  La fornitura richiesta è di mille monopattini e di 600 bici elettriche, una dotazione capace di soddisfare la richiesta dei riminesi e dei tanti visitatori che soprattutto nella stagione estiva scelgono i mezzi elettrici per spostarsi in città. L'Amministrazione comunque si riserva di autorizzare in occasione di particolari eventi aumenti temporanei della flotta dei veicoli in circolazione messi a disposizione dagli operatori.  

La principale novità per la prossima stagione riguarderà l'area del territorio che sarà possibile raggiungere con monopattini e bici elettriche, che si estende rispetto a quella attuale, andando a coprire tutta la costa nord, fino a Torre Pedrera. Nel dettaglio, le aree coperte del servizio saranno per Rimini Sud tutta l'area a mare dell'asse della statale SS16 (statale esclusa);  nel Parco del Mare Sud già realizzato e di prossima realizzazione ad esclusione delle aree con pavimentazione in decking;  per Rimini Nord a partire da Rivabella tutta l'area a mare dell'asse della ferrovia;  area di Viserba-Rivabella compresa tra: Via Marconi, Via Sacramora, Via Beltramini, Via John Lennon, Via Fabio Tombari, Via Walter Ceccaroni, Via Luigi Zangheri, Via Maestri del Lavoro, Via XXV Marzo 1831; Via Iolanda Capelli, Via Galla Placida, Via Costantino il Grande per il collegamento con l'ingresso EST della fiera;  quartiere Celle delimitato dall'asse ferroviario direzione Bologna, SS16 e da Via Tonale[1]Via Antonio Labriola;  Via Emilia, per permettere il collegamento con l'ingresso SUD della fiera.  Sarà consentito anche l'accesso al centro storico, prevedendo però un limite alla velocità per i mezzi di 6 km/h, mentre nelle altre aree il limite massimo è fissato a 20 km/h.  

"Un bando che vuole offrire a cittadini e turisti un servizio di micromobilità elettrica integrato, potendo scegliere tra bici e monopattini, e che prevede nuove modalità per incentivare il rilascio dei mezzi in specifiche postazioni di sosta - sottolinea l'assessora alla mobilità Roberta Frisoni – L'avviso infatti richiederà ai gestori di prevedere non solo di individuare nuove aree per il deposito di monopattini e bici, ma anche di introdurre incentivi di tipo economico, come sconti sulla tariffa, per stimolare gli utenti ad una corretta riconsegna dei mezzi. Rimini è stata tra le prime città a sperimentare il servizio di monopattini in sharing, con ottimi risultati in termini di gradimento e con una costante crescita nel numero di utilizzatori, in particolare nella stagione. Oggi dobbiamo fare lo step successivo, trasformando quello che era un servizio innovativo in una offerta organica e integrata nella mobilità cittadina".   

(Rimini) La tragica morte di Farah Sfar Hancha, la giovane ragazza di origini tunisine rimasta coinvolta in un incidente stradale a Viserbella, in via Grazia Verenin, riaccende i riflettori su una delle arterie a scorrimento veloce più pericolose e discusse di tutta Rimini. “Gli incidenti – spiega in una nota il consigliere comunale della Lega, Matteo Zoccarato – sono il frutto di atteggiamenti superficiali e disattenzioni e l’effetto, a volte inevitabile, del mancato rispetto delle norme del codice della strada; ma le caratteristiche e la segnaletica delle nostre infrastrutture possono fare la differenza nell’esito di situazioni incidentali come quella verificatasi nei giorni scorsi a Viserbella".

Via Grazia Verenin, spiega Zoccarato, "per la sua conformazione, è una strada a scorrimento veloce dove la sola installazione di un autovelox risulta insufficiente per scoraggiare comportamenti imprudenti. Ci spiace dover tornare su questo argomento all’indomani di un evento così drammatico. Già nel 2015 la Lega, interpellata da numerosi residenti, aveva sollevato la pericolosità di questa strada, mettendone in evidenza le deficienze strutturali e la carenza di segnaletica dissuasiva. Lungo questa arteria è indispensabile procedere con la realizzazione di dossi e/o di una rotatoria nei pressi dell'intersezione con Via Lotti, dove giornalmente svoltano numerosi automezzi e dove si registra un’alta densità abitativa".

In merito alla pista ciclopedonale, Zoccarato commenta: "altro non è che una striscia gialla pennellata a terra, utilizzata quotidianamente da decine di famiglie e giovani riminesi per raggiungere la strada statale e prendere l'autobus. Le situazioni di pericolo sono dunque evidenti e meriterebbero, da parte di chi amministra questa città, un approccio risolutivo immediato, a tutela della pubblica incolumità. L’auspicio è che la giunta Sadegholvaad intervenga laddove per cinque anni non è intervenuta la giunta Gnassi e che lo faccia non per soddisfare una richiesta della Lega, ma per tentare di evitare tragedie come questa". 

Giovedì, 02 Dicembre 2021 16:10

Museo Fellini, apre il "bosco dei nomi"

(Rimini) Domenica 12 dicembre giunge a compimento il percorso che consegna alla città il nuovo polo museale diffuso ispirato all’immaginario di Federico Fellini con l’apertura del Palazzo settecentesco del Fulgor e il completamento dello spazio rievocativo della “campagna felliniana” in piazza Malatesta. Una doppia apertura che vedrà completato il riallestimento su tre piani dell'area museale nell’edificio del Palazzo Valloni, dove a piano terra ha sede il leggendario cinema immortalato in Amarcord e, contestualmente, lo spazio del “bosco dei nomi” ideato da Tonino Guerra, che interessa l'area compresa tra Teatro Galli e Via Poletti in piazza Malatesta.

Con questa inaugurazione trova così compimento il progetto del polo museale diffuso dedicato al genio di Federico Fellini, dopo l’apertura lo scorso 19 agosto delle sale di Castel Sismondo. ll bosco dei nomi è un insieme di fiori di pietra illuminato da tre lanterne in ferro battuto e vetro dedicate allo scrittore russo Lev Tolstoj, su cui sono incisi i nomi di grandi personaggi del cinema, amici di Tonino Guerra, tra cui Giulietta Masina e Federico Fellini.

Un’installazione artistica e luminosa al centro di un intervento sul verde con alberi e vegetazione bassa che va a completare la riqualificazione di piazza Malatesta, che grazie a questo rinnovato impianto urbano recupera la sua funzione originaria di incrocio e diventa elemento di saldatura tra le parti della città, mettendo in connessione classicità e contemporaneità. Su questa Piazza dei sogni si disegnano tre aree principali: la panca circolare, il velo d’acqua e il bosco dei nomi, che ricorda le scene rurali del film Amarcord.

Per accompagnare questa importante apertura il 12 dicembre a partire dalle ore 17,30 ci sarà uno spettacolo di videomapping in piazza Malatesta mentre alle ore 18.00 inizieranno le visite guidate gratuite al Palazzo del Fulgor fino alle ore 23.00, che poi proseguiranno lunedì 13 dicembre dalle ore 14.00 alle ore 19.00 (prenotazione obbligatoria su www.fellinimuseum.it).

(Rimini) Il presidente della delegazione della Confcommercio di Cattolica, Giacomo Badioli, e il provinciale Gianni Indino hanno fatto visita in municipio alla sindaca di Cattolica, Franca Foronchi.

“Un colloquio franco e costruttivo – spiega il presidente di Confcommercio Cattolica, Giacomo Badioli – in cui abbiamo trovato notevoli punti di convergenza, a cominciare dall’importanza dei corpi intermedi sottolineata dalla sindaca Foronchi, che ha ribadito la sua intenzione di avere le associazioni di categoria tra gli interlocutori di questa amministrazione locale per discutere e condividere soluzioni riguardo ad iniziative ed eventi che coinvolgono la città e il suo tessuto economico. Abbiamo parlato di temi a noi molto cari come l’esigenza di parcheggi auto a servizio dei viali del commercio, il suolo pubblico in concessione ai pubblici esercizi, il piano spiaggia e il decoro urbano. L’incontro è stato utile per iniziare un percorso e costruire un dialogo costante con l’Amministrazione  per portare avanti le istanze dei nostri associati attraverso idee e progetti, in primis per Cattolica, ma anche per lo sviluppo turistico e commerciale di tutta la costa della provincia di Rimini in un’ottica di sviluppo unitario della nostra zona”.

“Sono molto soddisfatto di questo primo incontro – dice il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino - che mi ha permesso di conoscere personalmente la prima cittadina di Cattolica, a cui auguro un buon lavoro insieme a tutta la sua amministrazione. Ringraziamo la sindaca Foronchi per questo incontro: sono convinto che saprà fare bene e mi aspetto grande condivisione dei programmi e un atteggiamento aperto e concreto. Davanti abbiamo cinque anni per lavorare insieme affinché le speranze di crescita e le giuste ambizioni dei commercianti e dei piccoli imprenditori del territorio vengano messe al primo posto. Sono convinto che con il dialogo e la ragione si otterranno ottimi risultati”.

“Ho incontrato con piacere ed ascoltato i rappresentanti locali di Confcommercio – dice la Sindaca di Cattolica, Franca Foronchi -. Le istanze che mi hanno rappresentato sono alla nostra attenzione e tra i temi che come amministrazione ci siamo impegnati a trattare. Ci adopereremo con fervore ad intervenire fattivamente per incidere sul tessuto economico locale andando incontro alle realtà imprenditoriali del territorio. Sono convita che avremo ulteriori occasioni di confronto con i quali verificare il progredire delle azioni messe in campo”

Giovedì, 02 Dicembre 2021 16:02

2 dicembre

Il contagio | Viserba, apre il sottopasso | Pistola a scuola

Mercoledì, 01 Dicembre 2021 18:07

Epidemia, superati i mille contagi settimanali

(Rimini) Nella settimana dal 22 al 28 novembre tra i casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo, si sono registrate 3.401 positività (6,5%) su un totale di 52.074 tamponi. Si registra un aumento dei nuovi casi in termini assoluti (+626). Rispetto alle previsioni del Piano aziendale si registra un tasso di occupazione di posti letto da parte di pazienti affetti da covid, che pone nel livello arancione. In totale sono ricoverati 176 pazienti, di cui 16 in terapia intensiva.

Nel riminese, sono stati 1.166 i nuovi casi diagnosticati su residenti, 1.187 i casi diagnisticati in totale, numero che fa schizzare Rimini in vetta alle province romagnole con un maggior numero di contagi, 1946 i casi attivi. Segnalato un nuovo focolaio in una strutura socio sanitaria, 55 le classi in quarantena.  I contagi hanno superato la quota dei 250 ogni 100mila residenti, nel dettaglio si parla di 333 nel distretto di Rimini e 352 nel distretto di Riccione. La fascia d’età èiù colpita resta quella tra 0 e 11 anni. Sono infine, 81 i sanitari no vax sospesi dal servizio.

“Il quadro epidemiologico - commenta Mattia Altini, direttore sanitario di Asl Romagna - conferma una costante ed ampia diffusione del virus, anche nella settimana presa in esame. Ma al contempo sappiamo che una risposta efficace c’è, la terza dose, ma è necessario accelerare e convincere i cittadini che si tratta della scelta giusta. Il vaccino costituisce l’arma fondamentale della lotta al virus: è sicuro, efficace e necessario per proteggere noi stessi e gli altri. Tutti i dati confermano che c’è un’enorme differenza fra vaccinai e non vaccinati in termini di possibilità di contrarre la malattia, ma soprattutto in materia di ospedalizzazioni e morti. Una conferma che arriva anche dallo studio condotto a livello della nostra Regione, come pubblichiamo anche sul nostro bollettino

Il caso Israele inoltre  mostra come le dosi aggiuntive e i booster siano efficaci nel ripristinare la protezione contro casi gravi e morti, oltre che nell’abbassare ancora il tasso di infezione. 

Vaccinarsi è fondamentale, ma non basta. Terza dose, quindi , ampliamento della popolazione vaccinata, mantenimento delle prassi comportamentali per il contenimento dei contagi, tracciamento e isolamento dei focolai, utilizzo massiccio delle mascherine. Da parte nostra, l’impegno è massimo, tutti i nostri professionisti negli ospedali e sul territorio sono impegnati per garantire tutte le attività: tracciamento, vaccinazione e cura. È bene però sottolineare l’importanza  che, in questa fase e con questi livelli di contagio, il sistema sanitario non vada in affanno. Per evitarlo, occorre continuare nell’azione di convincere le persone che ancora non hanno fatto neanche la prima dose a vaccinarsi.”

(Rimini) Dall'inizio dell'epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 457.044 casi di positività, 1.117 in più rispetto a ieri, su un totale di 35.981 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 3,1%.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, estesa a tutti i cittadini sopra i 12 anni di età.Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 7.444.868 dosi; sul totale sono 3.557.864 le persone che hanno completato il ciclo vaccinale. Le terze dosi sono 552.388.

Prosegue l'attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 474 sono asintomatici individuati nell'ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 425 erano già in isolamento al momento dell'esecuzione del tampone, 399 sono stati individuati all'interno di focolai già noti.

L'età media dei nuovi positivi di oggi è 40,1 anni.

Sui 474 asintomatici, 239 sono stati individuati grazie all'attività di contact tracing, 5 con lo screening sierologico, 55 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 9 tramite i test pre-ricovero. Per 166 casi è ancora in corso l'indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 244 nuovi casi, seguita da Ravenna (169) e Rimini (160); poi Ferrara (129), Forlì (110) e Reggio Emilia (103); quindi Piacenza (47), il Circondario Imolese (44), Cesena (43); infine Parma (37) e Modena (31 casi).

Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all'andamento dell'epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 22.454 tamponi molecolari, per un totale di 6.632.796. A questi si aggiungono anche 13.527 test antigenici rapidi.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 410 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 421.737. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 21.510 (+701). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 20.767 (+718), il 96,5% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano sei decessi: uno in provincia di Piacenza (un uomo di 79 anni), uno in provincia di Bologna (un uomo di 82 anni), uno a Ferrara (un uomo di 64 anni) e tre in provincia di Forlì-Cesena (una donna di 92 anni e due uomini, rispettivamente di 72 e 80 anni).

In totale, dall'inizio dell'epidemia, i decessi in regione sono stati 13.797.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 76 (+1 rispetto a ieri), 667 quelli negli altri reparti Covid (-18). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 2 a Piacenza (-2 rispetto a ieri); 5 a Parma (invariato); 3 a Reggio Emilia (-1); 7 a Modena (+2); 20 a Bologna (-2); 6 a Imola (invariato); 9 a Ferrara (-1); 15 a Ravenna (+3); 3 a Forlì (invariato); 1 a Cesena (invariato); 5 a Rimini (+2).

Questi i casi di positività sul territorio dall'inizio dell'epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 27.610 a Piacenza (+47 rispetto a ieri, di cui 23 sintomatici), 34.150 a Parma (+37, di cui 18 sintomatici), 53.337 a Reggio Emilia (+103, di cui 86 sintomatici), 75.683 a Modena (+31, di cui 6 sintomatici), 95.621 a Bologna (+244, di cui 113 sintomatici), 15.037 casi a Imola (+44, di cui 29 sintomatici), 27.742 a Ferrara (+129, di cui 56 sintomatici), 37.767 a Ravenna (+169, di cui 117 sintomatici), 21.300 a Forlì (+110, di cui 96 sintomatici), 23.868 a Cesena (+43, di cui 29 sintomatici) e 44.929 a Rimini (+160, di cui 70 sintomatici).

Mercoledì, 01 Dicembre 2021 16:06

Viserba, martedì apre il nuovo sottopasso

(Rimini) È prevista per il prossimo martedì - 7 dicembre - l'apertura ai veicoli del nuovo sottoposto carrabile di Viserba. Con il completamento dei lavori di asfaltatura di questi giorni infatti, dalla prossima settimana sarà aperto - e fruibile ai veicoli - l'importante infrastruttura realizzata da Rfi all'altezza di viale Garibaldi, tra viale Ghelfi e Viale Lamarmora.

Dopo l'apertura del sottopasso ciclopedonale, operativo da qualche mese perché inaugurato con l'inizio delle scuole - realizzato nell'ambito dei lavori per la soppressione del passaggio a livello tra via Morri e via Polazzi - tocca adesso all'altra grande opera stradale che darà sicurezza e fluidità alla viabilità non solo di Viserba. Un intervento in grado di garantire il collegamento tra l'asse stradale adiacente alla linea ferroviaria Ravenna - Rimini, a nord-est della stessa, e Via Libero Missirini, a sud-est del "Centro Studi" di Viserba. Con una rampa lato mare in discesa in posizione intermedia tra Viale Ghelfi e Viale Garibaldi, ed un lato monte collocata all'altezza dello spazio compreso tra la Scuola Media "E. Fermi" e il Liceo Psicopedagogico "M. Valgimigli". La lunghezza complessiva del tracciato dell'opera nella sua porzione interrata ha uno sviluppo lineare di circa 146 metri di lunghezza, 68,5 m dei quali coperti. La larghezza del percorso va da un minimo di 7,40 metri ad un massimo di 8 metri nel tratto rettilineo al di sotto della linea ferroviaria.

Come noto l'opera, integrandosi in modo sinergico con il contesto, ha reso possibile l'importante intervento di riqualificazione del lungomare nord, dove al posto della strada, adesso c'è una passeggiata e una pista ciclabile continua di oltre 6 km. Un intervento che adesso collega in modo strategico e più fruibile, Rimini nord con il centro della città.

L'intervento, che ha avuto un costo complessivo di 9 milioni di euro, è stato realizzato grazie a Rfi – Rete ferroviaria italiana che, in convenzione con il Comune di Rimini, ha svolto la funzione di Stazione Appaltante. Oltre alla gestione dell'intervento Rfi ha finanziato l'opera per 5,5 milioni di euro. A carico del Comune di Rimini i rimanenti 3 milioni e mezzo, inclusi nel quadro economico dei 18 milioni di euro del Bando delle Periferie.

Si informa la cittadinanza che anche nei giorni successivi all'apertura del sottopasso continueranno alcuni piccoli lavori di finitura che però non comprometteranno mai la viabilità. Saranno eseguiti infatti alcuni interventi di tinteggiature e lavorazioni di dettaglio, nelle ore notturne o comunque senza mai chiudere completamente il traffico veicolare.

Mercoledì, 01 Dicembre 2021 15:57

Riccione, all'ex fornace, il museo del territorio

(Rimini) Cerimonia di posa della prima pietra del nuovo Museo del Territorio di Riccione questa mattina alla presenza della Giunta comunale, dell'assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori e del progettista Politecnica Building for Humans, Alessandro Uras. Con la benedizione di don Stefano Battarra e il dono all'assessore Felicori di un mattone lavorato finemente in ceramica dall'artista Giorgio Giulianelli raffigurante i loghi della Regione Emilia Romagna e del Comune di Riccione nell'anno del Centenario, è stato suggellato ufficialmente l'avvio dei lavori previsto entro l'anno.

La nascita del nuovo Museo del Territorio ricavato dall'ex fornace Piva cambierà profondamente la città potenziandone l'offerta culturale. A seguito della partecipazione al bando regionale con finanziamenti europei per progetti di riqualificazione dei beni ambientali e culturali del territorio regionale, Asse 5 Por Fesr 2014-2020, si è conclusa la complessa e articolata fase progettuale, prologo all'immediato cantieramento. Nello specifico si tratta del progetto " Nella vecchia fornace Piva spazio alla nuova sede del Museo del Territorio: mappe, reperti archeologici, ricostruzioni" finanziato dalla Regione per un 1 milione di euro. L'intero importo, comprese le fasi progettuali, ammonta a 4 milioni 200 mila euro, di cui 3 milioni e 200 mila stanziati dal Comune di Riccione. La progettazione del Museo coordinata dal settore Lavori Pubblici del Comune di Riccione, porta la firma della società di progettazione integrata POLITECNICA Building for Humans di Modena. Ad eseguire i lavori sarà la società Edile Costruzioni S.R.L. di Rimini individuata dopo apposita indagine di mercato e appalto dei lavori affidato al Consorzio Integra, società Cooperativa di Bologna e alla Cicai, società cooperativa consortile per azioni di Rimini.

Il progetto del nuovo Museo del Territorio – "Fin da subito abbiamo immaginato un museo con standard qualitativi elevati, per funzionalità e fruibilità in modo che l'opera fosse completamente ecosostenibile attraverso il restauro dell'involucro esterno e la realizzazione di un nuovo edificio energeticamente efficiente e a basso impatto ambientale. Il progetto interessa la struttura attuale della ex fornace Piva dove verrà creata internamente la nuova sede del museo che, grazie ad una rete di piste ciclabili collegata a tutta la città, sarà raggiungibile da tutti – afferma l'assessore ai Lavori Pubblici Lea Ermeti- .

 

Interventi nuovo Museo del Territorio. Il progetto prevede il mantenimento dell'impronta originaria all'interno del quale verrà realizzato un nuovo blocco a due piani. Nel contenitore culturale si assolveranno diverse funzioni: espositive, didattiche e attività di laboratorio. All'interno di una teca di vetro sorretta da una struttura in legno e acciaio, al piano terra, oltre alla hall di ingresso, sono previsti un bar caffetteria, un bookshop, aule e depositi per i reperti, pensati come spazi visitabili e interattivi, i laboratori e un'area forni per esercitazioni didattiche. Prevista inoltre una sala conferenze che consentirà di accogliere oltre 140 persone. Per arrivare al cuore pulsante dell'intervento occorrerà salire al primo piano dove troverà collocazione un'ampia sala per gli allestimenti permanenti in dotazione all'attuale Museo. Sarà uno spazio versatile e adattabile in funzione delle esigenze espositive richieste progettato per agevolare, anche in contemporanea, iniziative differenti con forte risalto alle attività scolastiche e di ricerca. Qui verranno sistemati anche gli uffici amministrativi.

 

I lavori architettonici. In totale l'area della superficie dei lavori è di 1975 mtq, di cui 1240 mtq al piano terra e 735 mtq al primo piano. L'intervento è incentrato sul rispetto dell'architettura originale dell'ex fabbrica attraverso un attento recupero e restauro delle facciate con lavori conservativi mirati, rispetto dei materiali originari e dei toni cromatici originali. La facciata prospiciente il fiume sarà costituita da lastre di vetro di grandi dimensioni così come i due lati d' ingresso, mentre totalmente opache saranno la parte che si affaccia alla scuola media "Geo Cenci" ed il tetto. E' stata inoltre volutamente mantenuta una distanza di rispetto di 2,5 metri tra le mura storiche e la nuova architettura in tutto il suo perimetro per consentire percorsi espositivi all'aperto. Il camino della fornace è stato convertito in un landmark urbano, rivestito di lame metalliche, illuminato e visibile di notte, quale simbolo del museo e punto di riferimento nella città.

Pensata per ospitare anche grandi gruppi di visitatori la hall consentirà di assolvere contemporaneamente a funzioni di controllo e gestione dei flussi con adeguati spazi di attesa. Sul versante della funzionalità e sicurezza l'impianto di illuminazione interna ai singoli locali e alle zone comuni prevede il massimo comfort visivo in rapporto all'attività lavorativa svolta così come l'impiantistica di climatizzazione sarà di ultima generazione a beneficio della qualità dell'aria.

Dal punto di vista dell'accessibilità l'area è servita comodamente dai percorsi pedonali e ciclabili preesistenti lungo il corso del Rio Melo e il Parco degli Olivetani o da Viale Einaudi da cui si accede alla scuola, dove sono presenti parcheggi per le auto e i mezzi di servizio.

 

"Una prima pietra è di per sé una grande notizia, perché viene subito dopo l'ultimo certificato, significa che sono finite le fasi della progettazione e delle autorizzazioni, apre il cantiere e già si intravvede il nuovo museo che apre le porte ai cittadini. La diffusione della cultura, importante per la qualità della vita di ogni cittadino - ha affermato l'assessore Mauro Felicori - ha nei musei, spazi attrezzati, multimediali, aperti a eventi e attività diverse, le proprie roccaforti. Fra i tanti, i musei del territorio sono particolarmente importanti perché ne rispecchiamo la storia, costruiscono identità – una idea complessa di identità – si prestano alla funzione didattica raccontando ai ragazzi i millenni e i secoli con l'evidenza di oggetti e di spazi familiari. Peraltro questo progetto riqualifica un immobile prezioso di archeologia industriale, esso stesso identitario e parte del racconto storico dell'area riccionese. La particolare attenzione verso la ecosostenibilità e il dialogo con la città sia attraverso le pareti trasparenti e inclusive, sia con veri e propri percorsi ciclabili, aggiungono un tocco di moderna eleganza al progetto. Da oggi il sistema museale regionale si prepara ad essere più ricco".

"Vogliamo il meglio e questo nuovo Museo sarà un fiore all'occhiello non solo per Riccione ma per tutta la Romagna - ha affermato il sindaco di Riccione, Renata Tosi - .Grazie ad un progetto di rigenerazione rispettoso dell'esistente andiamo a realizzare una struttura che finalmente darà risposte concrete alla necessità dell'attuale museo di spazi adeguati, bellezza e armonia. Niente di invasivo perché il nuovo edificio, moderno e trasparente, è stato concepito non per stravolgere bensì per immergersi in un'area della città destinata, dopo la realizzazione del Parco degli Olivetani, a divenire un nuovo punto di aggregazione e riferimento per i riccionesi e per i turisti. Con la posa della prima pietra che suggella l'immediato avvio dei lavori, presentiamo una grande occasione per ritrovarsi e guardare al futuro con ottimismo. Riccione è una località dove turismo, cultura, rispetto per l'ambiente con parchi e aree verdi, mobilità dolce e un grande fermento di eventi richiamano ogni anno migliaia di persone, e il nuovo museo sarà un prezioso arricchimento. Ringrazio la Regione rappresentata dall'assessore alla Cultura Mauro Felicori presente oggi a Riccione per questo fondamentale traguardo così come ringrazio tutte le professionalità interne ed esterne all'Amministrazione Comunale che hanno seguito passo dopo passo il corposo processo procedurale dell'opera".

"Con la posa della prima pietra prende vita il progetto firmato da Politecnica per il restauro dell'ex Fornace Piva, che oggi viene restituita simbolicamente alla collettività in forma rinnovata: da ex edificio industriale a Museo del Territorio, nuovo cuore pulsante della città – dichiara l'Architetto Alessandro Uras, socio di Politecnica e Responsabile della progettazione architettonica e del restauro – "Questa struttura a teca di vetro e acciaio esprime i valori di apertura, sostenibilità, rispetto e alta qualità che si riflettono nella progettazione di un luogo dove vivere un'esperienza culturale nuova, integrata e flessibile".

Per l'assessore a Biblioteca e Musei, Alessandra Battarra " Il progetto del nuovo Museo rientra nell'ambito di una strategia complessiva di valorizzazione dei luoghi culturali della nostra città e sarà sempre più strategico dal punto di vista dei servizi e delle iniziative che andremo a realizzare. Un luogo di incontro e di scambio di saperi affiancato da una tecnologia interattiva che guiderà i visitatori fornendo informazioni dettagliate sui reperti e percorsi espositivi in mostra."

 

Mercoledì, 01 Dicembre 2021 15:54

Economia, a Rimini le startup crescono meno

(Rimini) Nel territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, a fine novembre, si registra un incremento delle start-up innovative, pari alla variazione regionale e inferiore a quella nazionale. Dopo le difficoltà incontrate nei momenti più critici della pandemia, che ne aveva decretato un calo, torna a crescere tale tipologia di impresa, fondamentale motore per lo sviluppo economico e serbatoio di innovazione. Nel dettaglio, ben tre imprese su quattro operano nel macrosettore dei Servizi, in aumento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Al 29 novembre 2021 le start-up innovative del territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) sono 163 e operano principalmente nel macrosettore dei servizi (121 unità) e nell'industria/artigianato (31 unità); in termini di variazione annua, si registra un incremento dell'11,6% (da 146 unità del 30/11/20 a 163 unità del 29/11/21), simile a quello regionale (+11,7%) ma inferiore alla variazione nazionale (+19,0%). L'area Romagna (FC-RN) si inserisce in un contesto regionale ad alta diffusione di start-up, con il 7,6% del totale nazionale che ha sede in Emilia-Romagna (quinta posizione, dopo Lombardia, Lazio, Campania e Veneto). Le province emiliano-romagnole con più elevata presenza di start-up innovative sono Bologna con 340 (pari al 32,0% regionale) e Modena con 160 (15,1%); le presenze più basse, invece, si registrano a Piacenza con 55 start-up (5,2%) e a Ferrara con 53 (5,0%).

"La startup innovativa è un'impresa giovane, ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita e rappresenta per questo uno dei punti chiave della politica industriale italiana. È stata pensata dal legislatore proprio per favorire lo sviluppo di nuova cultura imprenditoriale e la creazione di un contesto maggiormente favorevole all'innovazione, e quindi più competitivo e attrattivo – dichiara Roberto Albonetti, Segretario Generale e Conservatore del Registro Imprese della Camera di commercio della Romagna –. Per questi motivi, le startup innovative sono sostenute con incentivi ed agevolazioni finanziarie. Se iscritte nell'apposita sezione del Registro delle Imprese, sono previste, oltre a esenzioni e agevolazioni fiscali, anche alcune deroghe al diritto societario e una disciplina particolare nei rapporti di lavoro. La nascita delle startup, e di nuove aziende in generale, è strategica per molte, note, ragioni e perché è in grado di generare, concretamente, nuovi posti di lavoro in misura quantitativa e qualitativa apprezzabile. Le startup, inoltre, hanno dimostrato una forte resilienza e capacità di azione-reazione nel periodo critico della pandemia. Sebbene l'emergenza sanitaria abbia determinato la chiusura di alcune di queste, in molti casi si è assistito ad una loro crescita".

Le start-up innovative con sede in provincia di Rimini risultano 100, pari al 9,4% del totale regionale (quinta posto dopo Bologna, Modena, Parma e Reggio Emilia); il confronto annuo rileva un deciso incremento, pari al 7,5% (da 93 unità del 30/11/20 a 100 unità del 29/11/21), inferiore, comunque, alla variazione positiva che si registra in Emilia-Romagna (+11,7%) e in Italia (+19,0%).

Il 74,0% delle start-up innovative provinciali opera nel macrosettore dei Servizi (74 unità), di cui il 44,0% nei servizi digitali e informatici (44), il 19,0% nell'Industria/Artigianato (19 unità), il 5,0% nel Commercio (5) e il 2,0% nel Turismo (2); rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, si rilevano aumenti nei Servizi (+3 unità), nell'Industria/Artigianato (+2 unità) e nel Commercio (+3 unità), mentre una lieve diminuzione caratterizza il Turismo (-1 unità).

Delle 100 start-up, 11 sono gestite da giovani (under 35), 14 da donne e 5 da stranieri; 21 imprese, inoltre, sono in possesso di brevetti mentre 7 sviluppano e commercializzano esclusivamente prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico in ambito energetico. A livello territoriale, infine, 55 start-up hanno sede nel comune di Rimini, 12 in quello di Riccione, 11 a Santarcangelo di Romagna e 6 a Cattolica.

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