Economia, contesto incerto
Economa, il contesto resta incerto. La Camera di commercio della Romagna ha presentato oggi i dati dati dell'Osservatorio economico, aggiornati con gli scenari Prometeia. Alla conferenza stampa di presentazione, che si è tenuta nella sede camerale a Rimini sono intervenuti Carlo Battistini, presidente camerale, Jamil Sadegholvaad, Sindaco del Comune di Rimini e Marco Maria Mattei, Direttore della Sede di Rimini del Dipartimento di Scienze Aziendali e Vicepresidente di Sede della Scuola di Economia e Management di Rimini. Ha coordinato l'incontro Simona Mulazzani, giornalista.
Il quadro che è possibile delineare a fine anno è caratterizzato da un contesto macroeconomico che resta fortemente incerto. L'economia mondiale sta rallentando e le prospettive di crescita sono condizionate dalle forti tensioni geopolitiche e dalla decelerazione dell'attività economica mondiale. L'inflazione nei paesi avanzati è in diminuzione ma ancora superiore agli obiettivi della politica monetaria che rimane quindi restrittiva. I rischi per la stabilità finanziaria in Italia beneficiano del miglioramento delle condizioni del sistema bancario e del basso livello di indebitamento del settore privato, ma il contesto macroeconomico resta incerto. Oltre alla debolezza dell'economia globale, pesano l'alto livello di debito pubblico, anche se in gran parte in mani italiane.
"I dati mostrano che il sistema economico-produttivo del territorio Romagna - Forlì-Cesena e Rimini sta vivendo una fase complessa, analoga per molti aspetti ai livelli regionale, nazionale, e internazionale, contrassegnata da segnali di rallentamento più accentuati nelle aree colpite dall'alluvione di maggio. Le previsioni più aggiornate relative al trend del valore aggiunto complessivo del nostro territorio per il 2023 sono in terreno positivo, ma orientate al ribasso rispetto a quelle precedenti e stimano un incremento annuo inferiore al dato regionale e nazionale, aumento confermato anche nel 2024, con una variazione percentuale simile a quella del 2023. L'obiettivo dovrà essere quello di recuperare il gap della produttività per addetto nei confronti dei dati regionali e nazionali – ha commentato Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna –. In questa fase di rallentamento, ritengo che la risposta non possa essere la riduzione degli investimenti, ma, al contrario, le imprese più avvedute possono concentrarsi sulle strategie per rafforzare la propria posizione sui mercati dopo un triennio di crescita impetuosa. Si tratta di programmare gli investimenti in innovazione (tecnologie digitali, big data, AI, sostenibilità energetica), che migliorano la produttività. Tema sul quale la Camera è fortemente impegnata con iniziative e progetti, anche in collaborazione anche con altre Istituzioni, per supportare lo sviluppo di imprese e territorio".
"Le aziende si governano con i numeri, le relazioni umane e una chiara visione strategica rispetto alle sfide che ci attendono. Voglio congratularmi con la Camera di commercio perché le iniziative volte a diffondere la conoscenza dei numeri e degli andamenti prospettici, come l'Osservatorio, possono aiutare concretamente le imprese a prendere le decisioni di investimento in modo più consapevole – ha dichiarato Marco Maria Mattei, Direttore della Sede di Rimini del Dipartimento di Scienze Aziendali e Vicepresidente di Sede della Scuola di Economia e Management di Rimini –. Sicuramente il tessuto economico della Romagna è solido e mostra un trend storico di lungo periodo positivo. In dieci anni il fatturato aggregato delle società di capitali, a valori corretti per l'inflazione, è passato da 32,7 miliardi di euro del 2013 a 45 miliardi del 2022. Nello stesso arco temporale è aumentata la capitalizzazione delle imprese romagnole (i patrimoni netti aggregati a valori correnti aumentano da 16 miliardi del 2013 a 23,2 del 2022) mentre si sono significativamente ridotte le passività (da 56 miliardi a 37,4). Sostenibilità, intelligenza artificiale e calo demografico sono le sfide del nostro presente e del prossimo futuro, che obbligheranno le imprese a cambiamenti radicali. La dimensione aziendale diviene quindi una variabile nuovamente critica, perché sarà sempre più indispensabile essere sufficientemente grandi da poter sperimentare modelli innovativi e sopportare il costo delle inevitabili sperimentazioni sbagliate".
"Il Report presenta di fatto dati speculari per le province di Rimini e Forlì-Cesena, nel senso che, al di là delle naturali differenziazioni dovute alle caratteristiche sociali ed economiche dei singoli territori, il dato complessivo è composto di luci e ombre – ha dichiarato Jamil Sadegholvaad, Sindaco del Comune di Rimini–. Specifico però un elemento: è il quadro nazionale e internazionale ad essere completamente in chiaroscuro a causa di una fase di transizione come quella attuale che, dopo la pandemia, ha pochi precedenti negli ultimi due secoli. In questo contesto, considero il quadro per il nostro territorio sostanzialmente di tenuta, a partire ad esempio dal settore turistico, con una crescita di arrivi e presenze turistiche nel 2023 in provincia di Rimini, pur in presenza di un sensibile rallentamento all'indomani della drammatica alluvione di maggio che ha avuto pesanti ripercussioni in quel mese e nei due successivi sulle prenotazioni alberghiere. A consentire un bilancio, seppur di poco, positivo è la crescita del turismo estero: alimentare questo segmento significa ancora una volta, parlare di aeroporti. Così come dobbiamo continuare ad investire e a credere sul fieristico e congressuale, alla luce dei dati da record che ci sta consegnando IEG".
SINTESI DEI DATI
I dati aggiornati del territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini
Al 01/01/2023 la circoscrizione territoriale della Camera di commercio della Romagna, che interessa le province di Forlì-Cesena e di Rimini, ha una superficie complessiva di 3.300 kmq e comprende 57 comuni; la popolazione residente ammonta a 728.952 abitanti, di cui l'11,1% ha nazionalità straniera.
Nel 2022 la stima del valore aggiunto nominale del territorio Romagna è pari a 22,9 miliardi di euro (+6,3% sul 2021) mentre il valore aggiunto nominale pro capite è di 31.352 euro; il reddito disponibile delle famiglie consumatrici (a prezzi correnti), sempre nel 2022, risulta essere di 17,1 miliardi di euro, con un reddito pro capite pari a 23.424 euro (dati Istituto Tagliacarne).
L'export complessivo dell'anno 2022 ammonta a 7,5 miliardi di euro (+13,2% annuo) mentre nei primi nove mesi del 2023 è pari a 5,6 miliardi di euro (+0,7% sullo stesso periodo dell'anno precedente).
Al 30/09/2023 risultano attive 70.356 imprese (sedi), in calo rispetto al 30/09/2022 (-2,3%). L'imprenditorialità è particolarmente diffusa: 97 imprese attive ogni mille abitanti (89 in Emilia-Romagna, 87 in Italia). I principali settori di attività economica del territorio Romagna sono, nell'ordine, il Commercio (22,6% del totale delle imprese attive), le Costruzioni (15,1%), Agricoltura e pesca (11,9%), Alloggio e ristorazione (10,5%), le Attività immobiliari (8,5%) e l'Industria Manifatturiera (8,2%).
I numeri del territorio delineano una realtà imprenditoriale articolata e intraprendente, caratterizzata da importanti specializzazioni e filiere: un mix produttivo composito nel quale alla rilevanza di un solido posizionamento nel settore primario (Agricoltura e pesca) e secondario (manifattura) si affianca il ruolo di rilievo del terziario tradizionale (Commercio, Turismo) e di quello sempre più promettente del terziario avanzato e dei "grandi servizi" (cultura, università, sanità). Anche la dotazione infrastrutturale è caratterizzata da importanti asset da valorizzare e innovare, non solo per la mobilità e la logistica ma anche in relazione al sistema fieristico e congressuale, tecnopoli, incubatori, centri di ricerca, campus universitari.
In base alle ultime previsioni Prometeia (rilasciate a ottobre), a fronte di un 2022 archiviato con un incremento tendenziale del 4,4%, per il 2023 si stima una crescita annua del valore aggiunto (a prezzi base e costanti) pari allo 0,4% (+0,8% Emilia-Romagna, +0,8% Italia), in calo rispetto a quanto previsto negli scenari precedenti (+0,9%, luglio scorso). A livello settoriale, tra le due stime (ottobre e luglio) si registrano poche differenze per l'Agricoltura (-4,9%, rispetto al -5,1% precedente) e l'Industria (-3,3%, -3,5% in precedenza); qualche differenza, seppur lieve, si riscontra per i Servizi (+1,6%, dal +1,9%) mentre lo scostamento vero e proprio riguarda le Costruzioni (+1,0%, rispetto al +5,4% stimato in precedenza). Per il 2024 si conferma l'aumento del valore aggiunto che, sulla base delle ultime stime, dovrebbe segnare una variazione annua sempre del +0,4% (+0,5% in Emilia-Romagna, +0,3% in Italia).
Focus: i dati aggiornati sull'economia della provincia di Rimini
Il tessuto imprenditoriale provinciale, al 30/09/2023, è costituito da 34.683 imprese attive (sedi), in calo rispetto al 30/09/2022 (-1,8%). L'imprenditorialità è particolarmente diffusa: 103 imprese attive ogni mille abitanti (89 in Emilia-Romagna, 87 in Italia). La metà delle imprese attive (il 50,3% per l'esattezza) sono imprese individuali, mentre le società di capitale, pari al 24,2% del totale, rappresentano una quota progressivamente crescente. Riguardo alla dimensione d'impresa, ben il 92,4% del sistema imprenditoriale provinciale è costituito da aziende con meno di 10 addetti. In diminuzione anche il numero delle imprese artigiane (9.608 al 30/09/2023, -2,9% sullo stesso periodo dell'anno precedente), così come il numero delle imprese cooperative (276 al 30/09/2023, -1,1% annuo).
Le start-up innovative a fine novembre 2023 risultano 93 (-10,6% annuo); la maggior parte delle stesse (65 unità) opera nel macrosettore dei Servizi.
Riguardo ai principali settori, al 30/09/2023 si contano 2.379 imprese agricole attive, in diminuzione rispetto al medesimo periodo del 2022 (-4,3%); in termini di produzione, le prime stime riportano cali decisi per l'Olivo (-70%) e moderati per la Vite (-10%).
Stabili, invece, le imprese attive del comparto Pesca e acquacoltura (188 unità). Nel Mercato ittico all'ingrosso di Rimini, nel periodo gennaio-settembre 2023, si rileva un aumento delle quantità commercializzate (+5,8% sui primi nove mesi del 2022) ed una crescita del valore del pescato (+8,5%), che risulta pari a 6,9 milioni di euro.
I risultati relativi all'Industria manifatturiera, derivanti dall'indagine congiunturale della Camera della Romagna (rivolta a imprese con più di 9 addetti), al terzo trimestre 2023, sullo stesso trimestre dell'anno precedente, sono negativi per le variabili analizzate: -4,5% la produzione, -1,3% il fatturato, -21,0% gli ordini interni e -12,7% la domanda estera. Su base annuale (media degli ultimi 12 mesi rispetto ai 12 mesi precedenti) la produzione, pur confermando il trend positivo (+6,7%), risulta in ridimensionamento dal secondo trimestre 2022. Con riferimento ai principali comparti del Manifatturiero riminese, essi appaiono ancora tutti in terreno positivo, tranne Prodotti in metallo (-1,8%). Inferiori al dato medio le performance produttive dei comparti Alimentare (+4,4%), Abbigliamento e accessori (+5,0%), Legno e Mobili (+3,2%); superiori, invece, la dinamica di Chimica e plastica (+9,1%), Elettronica (+10,3%), Meccanica (+10,2%) e Altre industrie (+18,5%). In tale contesto si inserisce la crescita della dinamica occupazionale degli ultimi 12 mesi (+5,8%). In merito, infine, alla struttura produttiva, si rileva una riduzione della consistenza delle imprese manifatturiere attive al 30/09/2023 (-3,1%, 2.458 unità), rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Nel settore edile (5.098 unità a fine settembre 2023) si riscontra una flessione annua del numero di imprese attive (-4,1%); stessa dinamica per il relativo volume d'affari nel terzo trimestre dell'anno, in parte dovuto alla rimodulazione del cosiddetto Superbonus fiscale: -1,4% rispetto all'analogo periodo del 2022 (indagine congiunturale di Unioncamere Emilia-Romagna).
Per ciò che concerne il Commercio al dettaglio, le vendite nel terzo trimestre 2023, in termini tendenziali, risultano in aumento (+1,3%), grazie sia al comparto alimentare (+0,6%) sia a quello non alimentare (+1,0%); riguardo alla dimensione, si riscontrano numeri positivi per la media e grande distribuzione (nell'ordine, +3,7% e +2,9%) e negativi per la piccola (-0,7%). In termini di numerosità, le imprese attive del Commercio al dettaglio (4.677 unità al 30/09/2023) risultano in calo (-3,9% annuo), così come la consistenza delle imprese nel settore del Commercio nel suo complesso (ingrosso, dettaglio e riparazioni autoveicoli), che conta, al 30/09/2023, 8.436 imprese (-2,8% rispetto al 30/09/2022).
Nei primi nove mesi dell'anno crescono lievemente le esportazioni in provincia di Rimini (pari a 2.296,2 milioni di euro): +0,7% rispetto allo stesso periodo del 2022, inferiore alla variazione regionale (+1,4%) e nazionale (+1,0%). Il dato relativo al 3° trimestre, però, risulta essere negativo: -5,9%, infatti, rispetto a luglio-settembre 2022. Analizzando ora l'intero periodo dell'anno in corso (gennaio-settembre 2023), riguardo ai principali prodotti, aumentano le esportazioni delle macchine utensili e per la formatura dei metalli (+4,8%, 16,4% del totale), degli articoli di abbigliamento (+8,5%, 14,5%), delle navi e imbarcazioni (+9,8%, 13,2%), degli altri prodotti alimentari (zucchero, cacao, condimenti vari, pasti pronti, alimenti dietetici) (+10,8%, 4,5%) e degli elementi da costruzione in metallo (+17,9%, 3,8%); calano, invece, le esportazioni delle altre macchine di impiego generale (forni, caldaie, condizionatori, distributori automatici) (-5,7%, 7,4% del totale), degli apparecchi per uso domestico (-0,9%, 3,9%), delle bevande (-2,6%, 3,0%), degli articoli di maglieria (-7,9%, 2,4%) e degli altri prodotti in metallo (contenitori, imballaggi, infissi, porte) (-33,2%, 2,2%). Per ciò che concerne i principali Paesi, in crescita l'export verso la Spagna (+1,4%, 4,2% del totale), in flessione verso gli Stati Uniti (-1,8%, 14,2%), il Regno Unito (-6,6%, 9,0%), la Francia (-1,2%, 8,0%) e la Germania (-7,9%, 6,8%).
Riguardo al Turismo, le imprese attive dei Servizi di Alloggio e ristorazione (4.723 unità al 30/09/2023) risultano in diminuzione rispetto al 30/09/2022 (-1,4%). Positivi, invece, i dati provvisori relativi al movimento turistico che, nel periodo gennaio-ottobre 2023, rilevano una crescita annua degli arrivi del 5,3% (3.422.255 unità) e delle presenze dello 0,5% (14.105.190 unità). Migliori, in tale contesto, i risultati della clientela straniera rispetto a quella italiana: +1,9% gli arrivi italiani e -3,4% le presenze nazionali, +18,3% gli arrivi stranieri e +13,2% le presenze estere. In calo, invece, nel terzo trimestre, il fatturato dell'intero settore (-0,8% rispetto al terzo trimestre 2022, come risulta da indagine congiunturale Unioncamere E-R).
Le imprese attive nel settore "Trasporti di merci su strada" risultano in calo annuo del 7,0% (522 unità al 30/09/2023), analogamente alla dinamica del settore principale, Trasporti e magazzinaggio (891 unità, -4,2%). Positivi invece, nel periodo gennaio-ottobre 2023, i dati sul movimento passeggeri all'aeroporto Fellini di Rimini: +29,4% di arrivi (130.805 unità) e +30,5% di partenze (131.472 unità).
I dati ISTAT Forze di lavoro relativi al 2° trimestre 2023 (media annua trimestrale) rilevano per la provincia di Rimini:
- un tasso di attività 15-64 anni (70,4%) inferiore al dato regionale (74,1%) e maggiore della media nazionale (66,1%);
- un tasso di occupazione 15-64 anni (64,8%) minore del dato regionale (70,4%) e superiore a quello nazionale (60,8%);
- un tasso di disoccupazione 15 anni e più (7,7%) più alto della media regionale (4,9%) e in linea con quella nazionale (7,8%);
- un tasso di disoccupazione giovanile 15-24 anni (30,8%) nettamente superiore a quello dell'Emilia-Romagna (17,4%) e dell'Italia (22,9%).
In crescita le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni nel periodo gennaio-ottobre 2023 (3,3 milioni di ore): +16,5%, infatti, rispetto ai primi dieci mesi del 2022. Nello specifico, aumenta sia la CIG ordinaria (+16,7%), che costituisce la maggioranza delle ore autorizzate (76,3%), sia quella straordinaria (+55,4%, 23,7% del totale) mentre si azzera la CIG in deroga. Il manifatturiero è il settore che assorbe la stragrande maggioranza delle ore autorizzate (92,7% del totale), seguito, a debita distanza, dalle Costruzioni (3,9%); entrambi risultano in deciso aumento (+35,6% l'Industria manifatturiera, +41,1% il settore edile).
Proseguendo, positivo il saldo attivazioni-cessazioni (dato destagionalizzato) dei rapporti di lavoro dipendente nel periodo gennaio-luglio dell'anno in corso: +2.466 unità, con 54.239 attivazioni (-3,4% su gennaio-luglio 2022) e 51.773 cessazioni (-7,6%). Un cenno, poi, alle dimissioni volontarie, che nel riminese, nel primo semestre 2023, hanno caratterizzato 6.931 rapporti di lavoro dipendente (il 17,9% delle cessazioni complessive); nel confronto col primo semestre 2022, si rileva un calo delle stesse pari al 4,9%.
Come sostegno economico di contrasto alla povertà, nel periodo gennaio-ottobre 2023 sono 3.121 i nuclei familiari che hanno percepito almeno una mensilità del Reddito di Cittadinanza, con un importo medio mensile di 500 euro (+2,7% sull'importo medio mensile 2022); 647 nuclei familiari hanno percepito, invece, la Pensione di Cittadinanza, con un importo medio mensile di 303 euro (+7,7% sull'importo medio mensile 2022).
Riguardo all'andamento del Credito, al 30/09/2023 i prestiti totali ammontano a 8.573 milioni di euro, di cui il 56,4% erogato alle imprese. Rispetto al 30 settembre 2022 si registra una diminuzione del 2,8% dei prestiti concessi; nel dettaglio, calano i prestiti alle imprese (-4,2%) e quelli alle famiglie (-0,9%). Se, da un lato, il calo verso le imprese si accentua, dall'altro, la flessione dei prestiti alle famiglie rappresenta una vera e propria svolta, dopo molti anni caratterizzati sempre da variazioni tendenziali positive. Per ciò che concerne i prestiti alle imprese, risultano in flessione quelli verso il manifatturiero (-1,5%), le Costruzioni (-2,2%) e i Servizi nel complesso (-5,4%). Si evidenzia, poi, un calo dei depositi (-6,3%, 10.993 milioni di euro al 30 settembre 2023), iniziato da quasi un anno. L'incidenza delle sofferenze sui prestiti totali, al secondo trimestre 2023, risulta pari all'1,7% (Emilia-Romagna e Italia: 1,3%), con un trend in progressivo calo; stessa dinamica per il tasso di deterioramento del credito rilevato in provincia a fine settembre 2023 (1,1%, 1,7 nel terzo trimestre 2022).
In relazione al Fondo di Garanzia per le PMI, i dati più recenti dicono che in provincia di Rimini, nel periodo aprile-giugno 2023, sono state accolte 323 operazioni di finanziamento (8,8% del totale regionale), con un aumento congiunturale del 13,3% (285 operazioni a gennaio-marzo). L'importo finanziato complessivo del 2° trimestre ammonta a 61 milioni di euro (+36,9% in termini congiunturali) mentre l'importo finanziato medio risulta di 189mila euro (219mila euro in Emilia-Romagna, 192mila euro in Italia).
In tale contesto si inserisce il discorso relativo all'inflazione sul territorio, misurata dall'indice ISTAT NIC (prezzi al consumo per l'intera collettività). Sulla base di tale indice, la variazione tendenziale media per il capoluogo di Rimini (estendibile all'intera provincia) nel periodo gennaio-ottobre 2023 è stata pari a +6,3% (Emilia-Romagna: +6,3%, Italia: +6,7%), con un trend costantemente in discesa da inizio anno (ad eccezione della ripresa di aprile); a conferma, a gennaio (+9,7%) e a ottobre (+1,3%) si registrano le variazioni positive, rispettivamente, più alta e più bassa dei primi dieci mesi. La maggiore crescita annua dei prezzi (periodo gennaio-ottobre 2023) riguarda la voce "prodotti alimentari e bevande analcoliche" (+10,6%), in rallentamento (da +13,2% di gennaio a +6,4% di ottobre); a seguire, "abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili" (+9,0%), al cui interno spicca la voce "energia elettrica, gas e altri combustibili" (+5,4%), entrambe in fortissimo ridimensionamento, partendo da un deciso incremento ad inizio anno (nell'ordine, +35,5% e +66,6% di gennaio) fino ad arrivare ad una sensibile diminuzione a fine periodo (rispettivamente, -19,3% e -38,8%).
In base alle ultime previsioni Prometeia (rilasciate a ottobre), a fronte di un 2022 archiviato con un incremento del 4,4%, per il 2023 si stima una crescita annua del valore aggiunto (a prezzi base e costanti) pari allo 0,6% (+0,8% Emilia-Romagna, +0,8% Italia), in calo rispetto a quanto previsto negli scenari precedenti (+1,1%, luglio scorso). A livello settoriale, tra le due stime (ottobre e luglio) si registrano poche differenze per l'Agricoltura (-4,5%, rispetto al -4,6% precedente) e l'Industria (-3,6%, -3,8% in precedenza); qualche differenza, seppur lieve, si riscontra per i Servizi (+1,5%, dal +1,8%) mentre lo scostamento vero e proprio riguarda le Costruzioni (+0,3%, rispetto al +4,7% stimato in precedenza). Per il 2024 si conferma l'aumento del valore aggiunto che, sulla base delle ultime stime, dovrebbe segnare una variazione annua del +0,4% (+0,5% in Emilia-Romagna, +0,3% in Italia).
[lettere] Le storia di Franco
Nella lettera inviata ai giornali dall'assessore alla protezione sociale del comune di Rimini, Kristian Gianfreda, una storia di Natale, una storia a lieto fine. E' quella di Franco, noto e storico clochard riminese. Dopo un malore (segnalato da una collega alla Caritas), che l'ha costretto in ospedale, è stato accolto nella Capanna di Betlemme e da lì è ripartita la sua seconda vita.
Caro Direttore,
Il Natale segna il tempo anche di tante storie piccole e memorabili, raccontate magari sul filo della commozione. Chi si dedica alle persone fragili ha un’occasione in più rispetto agli altri di trasformazione personale: si confronta ogni giorno con trame di vita difficili, dolorose, talvolta crude, in cui però, l’impegno, la fatica e il sudore sono un fattore trasformativo per sé e per chi si aiuta, che ci sia un ‘il lieto fine’ o meno. Un compito silenzioso, svolto quotidianamente senza riflettori. L'onore nei confronti di chi ce la sta facendo e verso chi si impegna affinché le persone possano farcela, vorrei sintetizzarlo nella storia del nostro Franco, soprannominato affettuasamente Franchino.
Scelgo Franco perché a Rimini lo conoscono in tanti.
Per anni e anni, dal 2005, ha vissuto in strada, soprattutto nel centro storico, tra piazza Tre Martiri e piazza Cavour.
Girava con i panni logori, consunti, sempre gli stessi. Aveva un modo diffidente, sua caratteristica ormai nota ai più. Non chiedeva carità e, anche chi si avvicinava gentilmente e con tutte le buone intenzioni per offrigli qualcosa veniva regolarmente ricambiato con uno sguardo contrito e uno sbuffo. Franchino ha sempre voluto pagare le sue cose in autonomia. L’indipendenza era il suo orgoglio e la sua gabbia. L’unica cosa che poteva accettare erano le immancabili sigarette, la solo ‘compagnia’ che gradiva con sé.
A febbraio Franco, però, è stato male. Già da mesi non stava bene, ma nonostante i ripetuti tentavi di aiuto, continuava a rifiutare ogni intervento di soccorso fino a quando non è stato ricoverato all’Infermi per un lieve malore. Molti, da quel giorno, non vedendolo più gironzolare per le strade cittadine e i suoi soliti luoghi, hanno temuto il peggio.
Invece Franchino, oggi, sta bene. Quel giorno, infatti, siamo riusciti ad attivare in sinergia tutti i servizi necessari insieme all’Ausl e al terzo settore. Così Franchino ha cominciato una nuova vita e quest’anno trascorrerà il suo primo Natale davanti a un albero, avvolto dal calore della sua nuova casa e famiglia: la Capanna di Betlemme, dove, a seguito del rilascio dall’ospedale, è stato accolto con premura da volontari e operatori che gli hanno aperto le porte cercando non solo di dargli un tetto e un posto dove ripararsi, ma di farlo sentire il più possibile a suo agio.
Da sempre refrattario al contatto e al dialogo con gli altri, i volontari all’inizio temevano potesse scappare, invece una volta lì, passo dopo passo, si è instaurato una grande e quasi commovente complicità, a tratti intangibile, tra sorrisi e piccoli ghigni d’intesa, che sono la sua dimostrazione di affetto. Tra caffè e yogurt, che lui adora.
Arrivato che pesava 30 chili, ora Franco per molti, quando lo incrociano per strada, è quasi irriconoscibile con il look rinnovato e i capelli corti. Oggi vederlo così, circondato dall’amore e dall’affetto degli operatori della Capanna di Betlemme dove tutt’ora vive, è una carezza al cuore che riassume l’instancabile lavoro delle associazioni, degli operatori e dei volontari del terzo settore, delle assistenti sociali e degli operatori sanitari che, con la loro dedizione e professionalità, dimostrano come la cura verso l’altro possa davvero cambiare l’orizzonte e la vita di tanti. In tanti sono ancora oggi in strada, ma vedere Franchino fa bene a tutti, anche a chi è ancora solo. È da qui che dobbiamo sempre ripartire per apprezzare e migliorare la solidità e il valore di una comunità, in cui le realtà del terzo settore e la capacità di cura delle istituzioni sono un faro luminoso contro l’isolamento e la solitudine.
Kristian Gianfreda
Alessandro La Motta, ‘Abitare il mito’, è uscito il catalogo
L’artista riminese Alessandro La Motta ha esposto nelle scorse settimane per Ieg nello spazio Convivio del Palacongressi di Rimini. Adesso le opere in mostra, una ventina circa, sono diventate un catalogo, 'Abitare il mito', a cura dell'artista. Vi proponiamo l'introduzione di Roberta Tosi
La parte, il frammento, e poi il tutto.
Il mito accede a uno sguardo diverso del mondo, a un orizzonte che si addentra nell’invisibile, squadernando la realtà. Cos’è il mito? Ha a che fare con la verità, la verità ultima ma non è verità. A volte è una fragile brezza racchiusa tra le labbra di splendide dee e arcaiche korai ma è anche una folgore, una tempesta nascosta nei sogni dei temerari, nell’utopia di animi inquieti. Accede alla necessità, alla memoria, a radici che diventano narrazione oppure destino, ma è anche fenomeno e speranza, corrispondenza di senso e vertigine ineguagliata. Il mito attraversa così le ere, travalica il tempo nella sua forma del dare e del prendere, generando rappresentazioni e simboli e fede. E s’invera, diventando carne e vita, si fa storia, trova la sorgente e si scopre nel cuore dell’essere umano fin dalle sue origini.
Cammina. Strada tra le strade. E polvere e cenere.
A tratti scompare e, sopito, sembra dissolversi ma solo per poco. Lascia tracce di sé, il mito, tra le mani, nei colori e i respiri, nei luoghi bui senza nome. Non a tutti è concesso sentirne ancora il richiamo, sospeso nelle vocali mute, aggrappato alla mancanza o al desiderio.
A fare del mito un mito, ha scritto Jean-Louis Chrétien è ciò che dell’essere umano non può dirsi, se non in un modo che prescinda dal canto inquieto del tempo ovvero «[…] la passione, il dolore, il felice incontro e la gioia che arreca tormento.»
Qui, nelle fessure della materia, nelle insidie dell’esistenza, tra i suoi splendori e i suoi inafferrabili pensieri si sporge la mano del cercatore, del poeta, del pittore. Perché nel mito c’è qualcosa di irrinunciabile e che splende.
«Quello che cerco l’ho nel cuore, come te.» Aveva detto Odisseo a Calipso, nei noti Dialoghi con Leucò di Pavese. Cosa cerca allora la mano di Alessandro La Motta? Cosa trattiene nel cuore quando lavora con l’olio, la cera, schiude il legno a raccogliere forme, impone al gesso, alla tela i gesti estremi di una bellezza eternata? Nel suo sguardo sorgono immagini come grida nel tempo e che al tempo appartengono, volti come ossessioni che si inseguono e accarezzano la materia con forza e delicatezza, cercando di mettere a tacere ciò che brucia e si scuote in fondo all’anima. Sono crepe, squarci rubati e forgiati nella loro purezza in una sorta di spazio ideale. Ne sente l’urgenza Alessandro La Motta, il richiamo a una militanza contro l’oblio e il rischio della deriva. È come se per l’artista qualcosa fosse andato perduto, disperso perfino nel proprio riflesso: la fame d’eterno, la potenza dell’essere, la ferita assoluta della bellezza, e per questo fosse necessario rievocarle, ora proprio ora, uguali e distinte, fondatrici di antiche trame attualissime. Sembra muoverlo una segreta hybris, che non conosce misura e non teme punizione alcuna.
Sarà per questo che sorgono come fenici, ma non dalle proprie ceneri perché non se ne sono mai andati veramente, i volti di Afrodite, Ulisse, Demetra, Efesto, Poseidone… lacerti strappati al fuoco e al vento, alla terra e all’acqua, assenza di corpi colmati dalla presenza di sguardi e labbra in attesa di nuove parole da pronunciare. Frammenti evocatori d’immagini compiute, fissati nella loro stessa eternità. Forme che attendono, sospese. E l’artista le nomina. Una a una.
«Nominare - aveva scritto Heidegger - è un dire (sagen), cioè un mostrare (zeigen). Nominare è mostrare aprendo, svelando […], affinché il chiamato venga salvaguardato nella sua lontananza […]. Perché il dire del poeta è preso in questa dimensione in cui occorre lasciar apparire (velando-svelando)…». Torna Omero e torna Dante e i poeti, gli scrittori, gli artisti prima e dopo di loro. S’inserisce qui allora la tensione che muove il gesto, lo spirito dell’artista, in questo movimento che è svelamento e apparizione insieme e per farlo Alessandro scava, come fosse un archeologo. La sua diventa una ricerca inesausta tra le stratificazioni, i depositi geologici che conosce solo l’arte. Lo spinge quello spirito sopravvissuto e mai davvero appagato che custodisce in ogni eidos e lo costringe a ricominciare ogni volta, come fosse la prima. Lo assedia l’anima, che lo vede nascere riminese, di fuoco e passione, illuminata dal calore della terra delle sue radici familiari, la Sicilia. Scava allora l’artista per esaltare ciò che appare dimenticato e renderlo manifesto nella materia, nello splendore ferito e incompiuto come se dovesse sempre sfidare ciò che è inafferrabile, lasciando scorgere, intravedere tra le pieghe del colore, quello che non si può del tutto rivelare. La Motta lo fa recuperando le radici profonde che appartengono alle origini, quelle mediterranee, echi che soffiano con il vento nelle vele gravide di memorie, leggende e che profumano d’antico, e di gelsomino. Si scopre poeta quando cerca la parola esatta da scolpire come fosse pietra tra le pieghe del suo sentire. E ai poeti guarda, s’ispira, interpreta. Lascia che le parole scorrano anche nelle sue opere e se ne approprino, versi inabissati nel mito o che sente più vicini e vivi, da incidere nelle trame di una tela, o nella materia che percepisce propria, scoprendo una pienezza di senso laddove esisteva solo il vuoto. Con loro intesse un dialogo fatto di rimandi, ispirazioni, tensioni.
«L’armonia del cosmo è effetto di tensioni contrastanti, come quella dell’arco e della lira», diceva Eraclito. A questa armonia guarda in fondo La Motta, cercando di restituirne la compiutezza, saccheggiandone l’istinto, avvertendo l’inquietudine nel momento in cui ne coglie le inesauribili sfaccettature. Si svela così una presenza, colma d’assenza. «Forse l’assenza è l’opera d’arte», aveva scritto Pierre Fédida, guardando all’immagine che si fa respiro per l’altro, aria e vuoto… In questi volti antichi, quasi nostalgici eppure modernissimi, che l’artista porta alla luce estraendoli dal baratro delle proprie inquietudini, si scopre dunque la ferita, la mancanza, lo sguardo vuoto quasi scarnificato degli dei, colmo della nostra essenza. L’illusione di bastare a se stessi della nostra stordente quotidianità, è come se venisse frantumata di fronte al richiamo di eroici bagliori, e di tremori che appartengono alla radice ancestrale del nostro essere, una perfetta incompiutezza che rammenta come l’ultima parola non sia ancora stata scritta.
Nel suo scuotere la materia dalla polvere di un passato glorioso ma già vissuto, La Motta ne sfida e allo stesso tempo ne recupera la sacralità. L’aura che rende quelle opere così distanti e inavvicinabili, l’alterità che potrebbe a tratti incutere timore, viene dall’artista afferrata e plasmata nel mito che attraversa con la determinazione e la sfrontatezza di chi stia compiendo un viaggio esaltante e misterioso. La meta? La bellezza. Quella che rifugge dalle categorie estetizzanti e posa, dove posano gli dei.
«Bellezza, portami qui, nel cuore profondo dell’esistenza, dove dolore e gioia si mescolano nel liquore sacro della vita…» ha scritto il poeta Davide Rondoni.
La bellezza spalanca allora voragini, vertigini che trafiggono l’essere umano e lo rivelano a se stesso e a ciò che lo eccede. E la ricerca di La Motta ne ferma le apparizioni, l’istante che si perpetua inesauribile, quasi si potesse sigillare nel tremito della voce e nel calore che plasma la forma, ogni forma, come fosse creta sopravvissuta agli affanni del tempo. Il suo viaggio è quello che lo vede ancorarsi al mito come ultima obbedienza all’arte per un destino di bellezza che possa ricominciare nel paradosso del fare e del disfare continuamente, nel frammento nostalgia del tutto e per scoprire, noi, quale sguardo, quale canto, quale mito, poter ancora abitare.
Roberta Tosi
Rimini, presentato il nuovo piano spiaggia
La spiaggia che verrà sarà accogliente, sostenibile, accessibile a tutti, sicura, innovativa per servizi e funzioni, una naturale estensione del Parco del mare da poter vivere quattro stagioni all’anno. Obiettivi ambiziosi raccolti nella proposta di nuovo piano dell’arenile, che dopo l’assunzione da parte della Giunta comunale nella seduta di ieri, inizia formalmente il suo percorso partecipato per l’adozione e la successiva definitiva approvazione. La spiaggia è quindi protagonista del percorso di rigenerazione e innovazione della fascia turistica in una stretta relazione con il nuovo waterfront riqualificato. Cinque gli obiettivi strategici che si propone il piano: migliorare la qualità attraverso il rinnovamento delle strutture di spiaggia e l’alleggerimento delle superfici, innovare il prodotto turistico, aumentare la fruibilità libera delle spiagge, migliorare la resilienza e sostenibilità ambientale della fascia a mare.
“Un piano pragmatico e visionario – sottolinea il sindaco Jamil Sadegholvaad - frutto del confronto con gli stakeholder durato due anni, che presenta importanti elementi di novità: in primis una pianificazione che si allarga anche la fascia immediatamente più a monte della spiaggia per la definizione di uno scenario più armonico, orientato ad incrementare la qualità ambientale, la rinaturalizzazione, innervato di molti elementi innovativi riguardanti le misure di contrasto ai cambiamenti climatici. Il considerare come un tutt'uno arenile e lungomare è la vera e grande rivoluzione di questo lavoro: ciò dovrà permetterci di risolvere armonicamente alcuni grandi buchi neri della Marina come, ad esempio, la colonia ex Enel e il Triangolone. Con questo piano affermiamo il ruolo della spiaggia come uno dei motori dell'economia e dell'occupazione complessiva di Rimini, ieri, oggi e nel futuro”.
“Puntiamo ad una spiaggia sempre più attrattiva e competitiva per rispondere ad una domanda turistica che chiede sempre più standard qualitativi elevati – sottolinea l’assessora alla pianificazione del territorio Roberta Frisoni – Una spiaggia più accogliente con strutture riqualificate, sostenibili e non da ultimo ancora più inclusiva. Lavoriamo in scia con quanto stiamo portando a termine con il Parco del mare, con la realizzazione di spazi urbani capaci di ospitare funzioni e servizi da vivere tutto l’anno”.
Cronistoria Il nuovo piano dell’arenile è uno strumento di pianificazione inserito nella cornice dell’Accordo Territoriale del Parco del Mare sottoscritto tra Comune, Provincia e Regione nel 2020 con l’obiettivo generale della riorganizzazione del lungomare a favore della pedonalità e della ciclabilità per permettere la continuità fra la spiaggia e la fascia a monte.
Questo nuovo piano arriva a dodici anni dall’ultima revisione dello strumento urbanistico (2011), introdotto per la prima volta nel 2006, a seguito dell’entrata in vigore della legge regionale che attribuisce ai Comuni le funzioni di programmazione e gestione delle spiagge. Prima di allora la spiaggia era disciplinata dal “piano particolareggiato dei servizi dell’arenile”, approvato nel 1980 per rispondere all’esigenza di una regolamentazione urbanistica che disciplinasse le infrastrutture da installare sulla spiaggia e per una migliore funzione dei servizi.
Le novità E’ l’integrazione tra spiaggia e waterfront la vera novità contenuta in questa proposta di piano dell’arenile. Per le aree complementari all’arenile si prevede prima di tutto il completamento del Parco del mare nelle aree già trasformate o in corso di trasformazione attraverso progetti di opera pubblica.
L’elemento innovativo è rappresentato da quello che viene definito “parco attrezzato” che include le aree delle piazze, pensate come elemento di ricucitura tra città e arenile e luogo prioritario di ingresso alla spiaggia.
Più spiagge a fruizione libera Uno degli obiettivi del piano è quello di incrementare le spiagge in forma libera e stimolare nuove modalità di viverle. Sono quindi individuate sia a nord sia a sud nuove ‘piazze del parco del mare’, spiagge di libera fruizione che possono ospitare diverse funzioni e che si propongono come varchi naturali tra il mare e l’infrastruttura verde urbana. Le spiagge a libera fruizione passeranno dalle attuali 14 a 26, con un aumento del 37% del fronte lineare rispetto alla situazione attuale.
Ex colonia Enel e Triangolone Tra le “piazze” individuate dal piano c’è l’area dell’ex colonia Enel: l’amministrazione procederà all’acquisizione dell’area, in parte interessata dal progetto di riqualificazione del Parco del mare (tratto 7) per poi procedere alla demolizione del manufatto edilizio esistente per creare uno spazio pubblico capace di integrare la spiaggia con la città costruita.
Altro spazio strategico per il completamento del parco urbano è quello del Triangolone. La trasformazione è affidata all’intervento pubblico e sarà orientata alla riprogettazione degli spazi e la realizzazione di attrezzature di servizio per funzioni sportive, ricreative, di spettacolo, culturali di pubblico esercizio).
Nel piano spiaggia sono previsti nuovi accessi pubblici al mare, in continuità con quanto già fatto con la passeggiata a mare in Piazza Kennedy. Le restanti piazze del parco del mare sud (Fellini, Marvelli, Croce, ecc.) quali cerniere urbane e di accessibilità della nuova passeggiata dovranno essere anche elementi di connessione monte-mare.
La spinta alle aggregazioni Il nuovo Piano dell’Arenile si propone di confermare le superfici di progetto del piano vigente (44.414 mq), mantenendo l’attuale numero delle concessioni oggi presenti. L’obiettivo del piano è quello di stimolare una riqualificazione completa dell’arenile attraverso la sostituzione edilizia, promuovendo aggregazione e accorpamenti tra stabilimenti e la riduzione delle superfici coperte, con specifiche premialità differenti a seconda del comparto nord e sud, che si distinguono per conformazione e dotazioni di servizi.
Per la zona sud sono previste tre modalità attuative: intervento singolo, microaggregato (due stabilimenti e un pubblico esercizio) o macroaggregato (più stabilimenti su un fronte di 300 metri). Pur salvaguardando l’impresa singola, il piano incentiverà le forme aggregative capaci di garantire maggiori vantaggi paesistici (cioè più corridoi liberi) e migliori servizi all’utente finale (bar e servizi più ampi). Per la zona nord sono previste due modalità attuative (intervento singolo, macroaggregato). Sugli stabilimenti privati tra Viserbella e Torre Pedrera, dove è evidente una maggiore carenza di pubblici esercizi stagionali si prevedono possibilità di dotare gli stabilimenti di piccoli chioschi bar. Per la zona di San Giuliano il piano assorbe il progetto Atuss (Agenda Trasformativa Urbana per lo Sviluppo Sostenibile), che prevede una serie di azioni di sistema integrate per la riqualificazione dell’ultimo tratto di Porto Canale e dell’area a verde pubblico del Lido San Giuliano.
Sarà mantenuta l’organizzazione dell’arenile per fasce (A zone verdi e servizi di sosta cicli, B servizi: bar, aree per lo sport, ecc, C area destinate all’ombreggio, D libero transito), aggiornandone le caratteristiche per meglio integrarla con la rigenerazione del waterfront.
La sostenibilità La pianificazione dell’arenile avverrà con forte attenzione agli aspetti paesaggistici e legati ai cambiamenti climatici. La pianificazione dell’arenile contempla una forte attenzione agli aspetti paesaggistici e legati ai cambiamenti climatici. La sostituzione delle strutture edilizie si integrerà con interventi ad hoc per mitigare il rischio degli impatti della ingressione marina, così come sono allo studio azioni sul fronte del recupero delle acque per rendere sempre più resiliente la spiaggia. Sempre al fine di garantire una maggiore resilienza, è prevista la possibilità di 'sopraelevare’ manufatti e nuovi pubblici esercizi sulla spiaggia rispetto alle altezze attuali, traguardando una quota di sicurezza stabilita dagli studi idraulici sui cambiamenti climatici con proiezione al 2050).
Le piscine Il piano prevede la possibilità di realizzare bio-piscine/giochi d’acqua sulla spiaggia: in accordo con la Soprintendenza saranno posizionabili strutture stabili ma reversibili, che dunque possano essere removibili allo scadere della concessione. L’inserimento di questo servizio sarà possibile solo nell’ambito di una macroaggregazione, perseguendo così un miglioramento riduzione della superficie coperta, allontanamento dalla battigia e incremento della permeabilità visiva.
Nuovo percorso pedonale sul litorale nord Il piano prevede la realizzazione di un Nuovo percorso pedonale sul litorale nord, in corrispondenza di quella porzione di lungomare riqualificato che ha conservato la percorribilità carrabile, in corrispondenza dell’abitato di Viserba. Questo percorso assume un ruolo fondamentale sia per offrire una fruibilità maggiore dell’arenile, sia per recuperare una visibilità del mare dalla spiaggia.
L’iter Con il passaggio in giunta, parte formalmente il percorso di partecipazione aperto agli stakeholder e ai cittadini, che potranno presentare le loro osservazioni. Per favorire la partecipazione, i contenuti del piano saranno nuovamente sottoposti alla Commissione consiliare e alla cittadinanza attraverso iniziative pubbliche. Dopo la raccolta delle osservazioni e l’elaborazione delle controdeduzioni, è prevista l’adozione del piano in Consiglio Comunale, che sarà poi sottoposto ai pareri della Regione e della Soprintendenza. Raccolti tutti i pareri si tornerà in Consiglio per l’approvazione definitiva.
Bilancio, ok in commissione per la parte corrente
La commissione bilancio del comune di Rimini ha espresso parere favorevole alla proposta di previsione del bilancio 2024 relativa alla parte corrente (domani, toccherà alla parte straordinaria dei lavori pubblici). A presentare la proposta l'assessore al bilancio Juri Magrini insieme ai dirigenti e funzionari degli uffici comunali.
Una manovra che, come è stato ricordato nel corso della seduta, conferma, sulla linea degli scorsi anni, la soglia di esenzione per l’addizionale Irpef per i redditi inferiori ai 16 mila euro di Isee a favore di circa 59mila cittadini riminesi. In buona sostanza, più della metà dei cittadini contribuenti, grazie a questa misura, non dovrà versare alcuna addizionale. A questo si somma la scelta, da parte dell'amministrazione comunale, di non ritoccare alcuna imposta comunale che grava sui cittadini.
“Un punto cardine del bilancio resta l’invarianza della pressione tributaria, la capacità quindi di garantire una manovra in equilibrio senza intervenire aumentando i tributi comunali per i cittadini riminesi – ha spiegato Magrini in Commissione - Anche in questa manovra saranno infatti mantenute le aliquote di Imu e Tari e le agevolazioni già riconosciute dall’Amministrazione comunale per le famiglie e le imprese. Un ruolo centrale, in questo senso, è affidato agli uffici comunali, impegnati costantemente sul versante del contrasto all’evasione tributaria. Va sottolineato ancora una volta come, negli ultimi cinque anni abbiamo recuperato 54 milioni di euro di evasione di tutte le imposte e tasse, permettendo quindi di realizzare numerose opere pubbliche che hanno innalzato la qualità urbana complessiva e l'attrattività della nostra città e, nel contempo, mantenendo una pressione tributaria inalterata da alcuni anni”.
Tra le misure ad alto impatto sociale si allinea il capitolo della riduzione dell’aliquota Imu al 50% per gli immobili locali nell’ambito del pacchetto del Patto per la Casa, un programma voluto dell’amministrazione comunale per favorire l’incontro tra i proprietari di case e gli affittuari al fine di dare una risposta alla generale crisi abitativa che sta investendo l’intero territorio nazionale e non solo.
Per quanto riguarda le imprese confermato il programma SISE - Sostegno alle Imprese e Sviluppo Economico (ex No Tax Area) con incentivi ed agevolazioni a sostegno delle attività imprenditoriali del territorio come start up, imprese giovanili e botteghe storiche. In tal senso, si ricorda anche la conferma di aliquote agevolate Imu per i capannoni industriali e artigianali e del progetto Rimini Open Space. Il sostegno alle attività imprenditoriali avviene anche attraverso un’azione indiretta che al tempo stesso conferma la solidità del bilancio comunale: la capacità dell’ente di pagare nei tempi le imprese.
Come è noto, nel 2024 saranno rimodulate rimodulate le aliquote dell’imposta di soggiorno, confermando tutte le esenzioni (per minori, anziani, invalidi, accompagnatori, autisti, militari, personale sanitario), In parallelo, prosegue la progressiva estinzione del debito, che al 31 dicembre 2024 sarà ridotto di quasi 19 milioni rispetto ad inizio legislatura.
“Ci tengo a sottolineare – continua l’assessore - il costante calo del debito, che al 31 dicembre 2024 sarà ridotto di quasi 19 milioni rispetto ad inizio mandato: un indicatore fondamentale della solidità economica e finanziaria del Comune di Rimini che si traduce, nei fatti, nella capacità di sostegno dei servizi dell’ente a favore dello sviluppo della comunità, a cominciare dalle scuole, dall’istruzione e dalle fasce più deboli”.
Nel corso della Commissione è stato posto un focus anche intorno al tema della nuova sede comunale che si ergerà nei pressi della stazione centrale. “Sulla base anche di un’interlocuzione e confronto con le società Sistemi Urbani di FS, stiamo riaggiornando e riprofilando l’accordo rispetto ai tempi di realizzazione di questo intervento nell’area del Settebello dove sarà trasferito in via temporanea anche il mercato coperto”, ha aggiunto Magrini
Lavoro, quasi 17mila ingressi tra dicembre e febbraio
Gli ingressi previsti (entrate per assunzioni a tempo indeterminato e determinato e per attivazioni di forme di lavoro flessibile) nelle province di Forlì-Cesena e Rimini, per il trimestre dicembre 2023–febbraio 2024, sono 16.730, secondo Excelsior Informa, il Bollettino mensile con orizzonte trimestrale sui fabbisogni occupazionali delle imprese industriali e dei servizi, realizzato da Unioncamere, Anpal e dalle Camere di commercio italiane.
Su base nazionale, gli ingressi previsti nel mese di dicembre sono 352.000 (meno del mese precedente), di cui il 7,3% (25.600, in calo sul mese precedente, anche per incidenza sul dato nazionale) in Emilia-Romagna. Il 15,7% del dato regionale, pari a n. 4.010 ingressi previsti, attiene all'area di competenza della Camera di commercio della Romagna (+1% rispetto a novembre). Ancora preponderante l'impiego dei contratti a tempo determinato, 78% per Rimini (percentuale costante) e 71% per Forlì-Cesena (-5%).
Per quanto riguarda le entrate, i 5 principali settori di attività, in valore assoluto, risultano i Servizi di alloggio/ristorazione/turismo (primi a Rimini, terzi a Forlì-Cesena), il Commercio (secondo a Rimini e primo a Forlì-Cesena), i Servizi alle persone (terzi a Rimini e secondi a Forlì-Cesena), le Costruzioni e i Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone a Rimini, le Industrie meccaniche ed elettroniche e i Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio a Forlì-Cesena, rispettivamente quarti e quinti.
Le entrate previste si concentrano nel settore servizi nelle due province (66% a Forlì-Cesena e 73% a Rimini e provincia) che comprende commercio, alloggio e ristorazione, servizi alle imprese e alle persone, e nelle imprese con meno di 50 dipendenti per il 55 (-1%) e 66% (+1%) rispettivamente nei due territori.
Nel mese di dicembre, una quota pari al 31% e 29% delle assunzioni previste riguarderà giovani con meno di 30 anni (in calo del 2% sia a Rimini, sia a Forlì-Cesena); rispettivamente il 23% e 21% delle imprese prevede di assumere personale immigrato.
Nel 64% e 66% delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore, ma in oltre 50 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati.
Il lavoro è una componente fondamentale nella vita della persona e una risorsa strategica per l'impresa, eppure la relazione fra organizzazioni e lavoratori non è più stabile. La difficoltà conclamata nella ricerca di giovani lavoratori è un ostacolo allo sviluppo della nostra economia e all'acquisizione in azienda di competenze abilitanti alla transizione verso modelli di business innovativi e responsabili.
Come attrarre e valorizzare i talenti e come creare engagement per favorire la condivisione di obiettivi e valori? È necessario un ripensamento delle strategie in tema di risorse umane, con un approccio sostenibile al lavoro e facendo leva anche su una brand reputaton in grado di evocare e trasmettere ai propri collaboratori, presenti e futuri, un'adeguata proposta di valore.
Del rovesciamento del senso del lavoro, ma non solo, si parlerà giovedì 14 dicembre 2023 alla Sala Marvelli della Provincia di Rimini a partire dalle 14.45 fino alle 17 con studiosi e imprese nell'ambito del ciclo di eventi 'Romagna: generazioni al lavoro'. Gli interessati possono iscriversi online all'evento Il lavoro, un valore per la persona e per l'impresa – tra nuovi equilibri e scenari non lineari; la partecipazione in sola presenza, è gratuita, possibile fino ad esaurimento posti. Interverranno Presidente e Vice Segretario Generale della Camera di commercio della Romagna Carlo Battistini e Maria Giovanna Briganti, Chiara Tamma Ricercatrice del Politecnico di Milano, Arnaldo Carignano di Randstad Italia, l'Assessore regionale Vincenzo Colla, Enrico Maria Fantaguzzi di Linkaut in Tavola rotonda con 4 imprese del territorio che hanno realizzato best practices in tema di welfare e inclusione.
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