tortora-chiaroRimini | La ciclabile a lungomare, forse, i soldi della Regione riuscirà ad averli lo stesso

 

Ciclabile a lungomare, l'intervento in consiglio comunale di Giuliana Moretti (Ncd) chiama oggi un comunicato stampa da parte dell'amministrazione in risposta. Il consigliere di minoranza ieri, in discussione il bilancio di previsione, ha fatto notare che il comune di Rimini cambiando il progetto esecutivo della pista ciclabile del lungomare ha perso il contributo regionale di 450mila euro per la realizzazione. Cosa che dal comune non hanno potuto negare, anche perché alle 20,22 circa la seduta è stata sospesa per permettere a sindaco, presidente e consiglieri di andare alla messa del Corpus Domini), ma soprattutto perché di fatto è successa.


Da palazzo Garampi però corrono subito a precisare che il bando a cui avevano partecipato prevedeva il finanziamento di una sola tipologia di pista ciclabile e quindi l'amministrazione ha presentato un progetto che seguisse scrupolosamente le indicazioni della Regione (ma allora perché farne un'altra?). Tra i progetti finanziabili, ha fatto notare Moretti in consiglio, però non c'erano solo la ciclabile, ma anche altri interventi (quelli previsti dalla deliberazione di Giunta regionale n.1580/2008 ALLEGATO A: LINEE GUIDA PER LA MOBILITA’ SOSTENIBILE Tabella 1 B. "Mobilità ciclopedonale operativa": potenziamento e messa in rete dei percorsi ciclabili e pedonali urbani, con particolare riguardo al collegamento con i poli dei servizi; sviluppo della rete ciclabile di collegamento tra centri urbani; sviluppo dell'intermodalità con percorsi ciclo-pedonali di ricucitura della rete in accesso alle fermate del tp su ferro e gomma; messa in sicurezza dei percorsi ciclabili e pedonali; percorsi sicuri casa scuola; strutture per il parcheggio in sicurezza di bici presso i poli attrattori (es. scuole, centri sportivi, stazioni e fermate del trasporto pubblico, luoghi di lavoro); strutture per lo sviluppo della mobilità ciclopedonale nelle fasce giovanili; strutture per il deposito e il noleggio di bici in ambito urbano). 


Tra i limiti, secondo il comune, quello economico: per realizzare una pista secondo i criteri regionali sarebbero serviti 800mila (?)euro a chilometro, mentre il comune ne ha impiegati 90mila, spiega l'assessore Gian Luca Brasini su Facebook. "Basti pensare infatti che con 660mila euro è stata realizzata l’intera pista dal porto a Miramare, lunga oltre sette chilometri, conforme in tutto e per tutto al codice della strada e al decreto ministeriale 557/1999 che regolamenta le caratteristiche tecniche delle piste ciclabili".


Accanto alla modifica del progetto finanziato c'è anche da segnalare che dal giugno scorso il comune è in possesso del lungomare (prima nelle disponibilità del demanio). Cose che alla Regione, dicono da palazzo Garampi, sono state segnalate.


"La Regione, dal canto suo, in un primo momento aveva preannunciato la revoca del finanziamento; revoca che poi è stata sospesa in quanto è stata riconosciuta la validità dell’intervento effettuato sul lungomare. Per questo motivo la Regione sta rimodulando il contributo originariamente assegnato a Rimini operando su due fronti: il primo, riconoscendo una quota di contributo alla pista ciclabile del lungomare per quegli interventi coerenti con il bando; il secondo, destinando le somme rimanenti a nuovi interventi di realizzazione delle piste ciclabili da realizzarsi a Rimini e questa volta prevedendo il finanziamento per tutte le tipologie di ciclabili o ciclopedonali".

rossoRimini | Sicurezza, arrivano i rinforzi: 300 uomini dal 6 luglio

 

Sicurezza, rinforzi estivi rinforzati. Sono in arrivo nel territorio provinciale di Rimini 300 uomini che si aggiungeranno alle forze dell'ordine già presenti. Si tratta di 60 agenti in più rispetto al 2013. Arriveranno il 6 luglio, cioè solo dopo la Notte rosa, per cui, comune, sarà garantito un potenziamento del servizio di sicurezza. La notizia arriva dal deputato del Pd Tiziano Arlotti (che nei mesi scorsi ha interrogato più volte il ministro dell'Interno sulle intenzioni del governo rispetto ai rinforzi estivi per Rimini).
"Finalmente dal Ministero è arrivato un segnale forte e importante", è il commento del deputato riminese. "I posti stagionali di Riccione e Bellaria saranno inoltre aperti per una settimana in più". Merito, spiega Arlotti del lavoro svolto in raccordo con il viceministro Filippo Bubbico e dell'opera portata avanti dal prefetto di Rimini Claudio Palomba. "Dopo questo riscontro positivo per il nostro territorio - sottolinea - dovremo continuare a lavorare per arrivare anche ad anticipare la presenza dei contingenti".
Nel dettaglio, il piano per il potenziamento dei rinforzi estivi 2014 in provincia di Rimini approvato dal coordinamento interforze prevede 86 unità per la Questura di Rimini, 8 unità per la Polizia stradale che resteranno sul territorio fino all'8 settembre, 10 unità per la Polizia ferroviaria; 137 unità (erano 66 nel 2013) di Carabinieri effettivi più 18 marescialli; 36 unità per la Guardia di finanza; 5 unità per il Corpo forestale.

Venerdì, 20 Giugno 2014 10:20

giornalaio, 20 giugno 2014

giornalaioCiclabile a lungomare, la Regione non paga. Trc, il tar boccia il sindaco di Riccione. Fondo per il lavoro, a quota 21 le assunzioni. Fine della Provincia, Vitali si difende sul Corriere. Corpus Domini, il vescovo attacca sul gioco d'azzardo

 

Ciclabile a lungomare. Il comune di Rimini ha perso il contributo regionale. La notizia è venuta fuori ieri sera in consiglio comunale, nella discussione sul bilancio, con l'intervento del consigliere di Ncd Giuliana Moretti. "Da Bologna dovevano arrivare 450mila euro, il 60% della spesa prevista dal Comune, 750mila euro. «Ma la realtà è che abbiamo perso quei soldi, perché la ciclabile realizzata a Rimini è diversa da quella che era stata finanziata — rivela ora il consigliere di Ncd Giuliana Moretti, che da mesi interrogava l’amministrazione sulla vicenda — La Regione, nel gennaio di quest’anno, ha revocato il contributo perché l’intervento fatto non corrisponde a quello che era stato previsto inizialmente, e poi approvato da Bologna»" (ilCarlino).
Secondo l'assessore Brasini "i soldi non sono ancora stati revocati. E' in corso un confronto" (ilCarlino).


Trc, il tar ha bocciato l'ordinanza del sindaco di Riccione Renata tosi per bloccare il cantiere fino a fine mese. "«L’ordinanza che avevo firmato voleva prima di tutto evitare scontri, tutelando l’incolumità delle persone». DELLA serie, se riprenderanno i lavori e qualcuno si farà male, non venite a bussare in municipio". Lunedì prossimo si riunirà il coordinamento provinciale (ilCarlino).


Fondo per il lavoro. Raccolti ad oggi 300mila euro e assunti 21 lavoratori, lunedì l'estrazione della lotteria promossa dall'associazione Zeinta de borg. Stampati 40mila biglietti, il montepremi da 5 mila euro è destinato a 43 vincitori che potranno spenderlo nei negozi che hanno aderito (finanziando i premi) all'iniziativa (Corriere).


Fine della Provincia, la difesa di Vitali. "A proposito di privati, l’aeroporto e il fallimento di Aeradria (con tanto di inchiesta della magistratura) restano un punto dolente per Vitali. «Un fallimento anomalo - lo definisce-. C’era l’accordo con i creditori e tutti facevano il tifo per il piano industriale, i nuovi voli funzionano da un punto di vista economico. Tutto ciò al netto dell’inchiesta. Leggere le indiscrezioni dei contratti, che noi non potevano neppure vedere, mi ha fatto accapponare la pelle. Per questo negli Statuti di Fiera e Palas abbiamo introdotto il flusso delle informazioni ai soci»" (Corriere).


Aeroporto. Nella graduatoria degli scali in perdita quello di Rimini, dopo Verona, è risultato al secondo posto con un disavanzo di 6.203.769 euro. Lo dice l'elaborazione statistica dell’Istituto European Airport Traffic, riportata nel libro “Nei cieli europei del terzo millennio”, a cura di Mario Pari e Giuseppe Cilenti, edito da Raffaelli nel febbraio 2013. Lo studio ha stimato per il traffico aereo del 2011, nei 622 aeroporti delle 44 nazioni europee, un movimento di 1.639.049.114 passeggeri. Nel contesto europeo l’Italia rappresenta il 9,06% del traffico (LaVoce).


Corpus Domini, la parte politica del discorso del vescovo si è concentrata sui drammi legati al gioco d'azzardo, Rimini è tra le città in cui il fenomeno registra i numeri più preoccupanti. In termini concreti Lambiasi ha chiesto che si favorisca l’associazione per giocatori anonimi, che a Rimini c’è già, e che si lavori per un bollino qualità che certifichi i locali pubblici che non accettano il gioco d’azzardo. E a Rimini a oggi non ce n’è nessuno, ha ribadito il vescovo (ilCarlino).

8bIn consiglio provinciale unanimità per la privatizzazione di Rimini Fiera

Votate all'unanimità dai consiglieri provinciali le modifiche agli statuti di Rimini Congressi S.r.l., Rimini Fiera S.p.a. e Società del Palazzo dei Congressi S.p.a., nonché la delibera che apre formalmente il processo di privatizzazione del settore fieristico-congressuale riminese. E' l'ultimo atto del consiglio provinciale, che decadrà naturalmente il 25 giugno assieme all'approvazione (astenuto il Pdl) delle ricognizioni in merito al permanere dell’interesse pubblico nelle società e nelle associazioni partecipate dalla Provincia di Rimini.

Fra i documenti richiamati nelle delibere in approvazione ieri pomeriggio in consiglio provinciale sulla privatizzazione della Fiera ve n’è uno che nel giro di poche ore è diventato carta straccia. Si tratta dell’Aggiornamento del piano finanziario per la realizzazione del nuovo Centro Congressi di Rimini maggio 2014, nel quale i tre soci pubblici (Provincia, Comune e Camera di Commercio) impegnati nell’opera avevano riformulato i loro impegni. Ma da Roma è arrivata la notizia che nei provvedimenti sulla pubblica amministrazione del governo Renzi c’è anche il dimezzamento delle quote che le imprese pagano ogni anno alla Camera di Commercio. A Rimini pensavano addirittura di aumentarle del 20 per cento, il governo le ha ridotte del 50. Senza quelle entrate, la Camera di Commercio non ha più la possibilità di far fronte ai debiti contratti per il Palacongressi. Già si sapeva come era messa la Provincia (che dal 25 giugno non esiste più, almeno come capacità di spesa) e quindi l’unica strada che resta da percorrere, sperando che conduca presto alla meta e con successo, è quella della privatizzazione.  
Ed è ciò che di cui si occupa, per la sua parte, il consiglio provinciale. Dovrà poi essere il consiglio comunale di Rimini a prendere un analogo provvedimento, così come il consiglio della Camera di Commercio.
Il consiglio provinciale è stato chiamato a votare due delibere: una di modifica degli statuti delle società partecipate del sistema fieristico-congressuale, un’altra di indirizzo, che dà mandato al presidente Vitali di votare a favore della privatizzazione nelle assemblee a cui parteciperà.
La più importanza modifica statutaria è quella che elimina il vincolo della maggioranza pubblica delle azioni, premessa necessaria ad ogni volontà di vendere ai privati. C’è poi l’affidamento di Rimini Congressi ad un amministratore unico anziché ad un consiglio d’amministrazione; si riducono i compensi dei consiglieri che, a meno che non siano titolari di deleghe, riceveranno solo un gettone di presenza; la garanzia di un maggior flusso di informazioni dagli amministratori delle tre società verso i soci pubblici; viene ridotta dal 10 al 5 per cento la quota di utili che obbligatoriamente deve essere reinvestita nelle società.
La delibera di indirizzo sulla privatizzazione fa il punto sulla situazione debitoria. Il sistema fieristico congressuale riminese al 31 dicembre scorso aveva circa 87 milioni di debiti. La situazione debitoria è così distribuita: circa 42 milioni a carico di Rimini Congressi (società partecipata in quote paritarie da Comune, Provincia e Camera di Commercio) per il mutuo ventennale concesso nel 2010 da Unicredit, finalizzato alla realizzazione del nuovo centro congressi di Rimini e garantito da un pegno sulle azioni di Rimini Fiera (pari al 52,556% dell’intero capitale sociale) di proprietà di Rimini Congressi e garantito anche dalla famosa lettera di patronage del giugno 2010 dei soci pubblici; circa 27 milioni a carico della Società del Palazzo dei Congressi (la società concretamente incaricata di realizzare la struttura)  per il mutuo ventennale concesso dalla banca Monte dei Paschi di Siena nel 2009,  garantito da ipoteca sul Palacongressi medesimo; circa 18 milioni a carico di Rimini Fiera per il mutuo concesso dalle banche Intesa San Paolo e Unicredit (scadente nel 2015 e nel 2017) per la realizzazione del nuovo quartiere fieristico.
Nel 2013 Rimini Fiera è riuscita a pagare le rate dei propri debiti, mentre le altre due società hanno chiesto ed ottenuto la cosiddetta “moratoria ABI”: per il 2014 si paga solo la quota interessi senza rimborso del capitale, con conseguente allungamento di un anno della durata del mutuo. La decisione di Unicredit, data per scontata in questi mesi, è arrivata ufficialmente solo il 29 maggio scorso.
La Società del Palazzo dei Congressi e Rimini Fiera saranno in grado, nel triennio 2014-2016, di pagare le proprie rate, non altrettanto riuscirà a fare Rimini Congressi che a questo punto non dispone di entrate proprie, se non degli utili di Rimini Fiera che però saranno disponibili solo nel 2017.
A questo punto non resta che la strada della privatizzazione. Rimini Congressi ha già avviato le procedure per l’individuazione dell’advisor, cioè del soggetto che dirà alla società se ci sono investitori interessati all’operazione e a quali condizioni. Nel frattempo Rimini Congressi non pagherà più alcuna rata ad Unicredit. La moratoria concessa dalla banca scade il 31 dicembre prossimo, probabilmente non ci sarà un atteggiamento fiscale a fronte di atti che dovranno portare a tempi brevi all’ingresso dei soci privati e quindi a denaro fresco. Certo è che i tempi si sono fatti stretti e dovendo passare tutte le decisioni attraverso gli organi politici è ben difficile che seguano la velocità di cui avrebbero bisogno.
Ma quel che conta più di ogni altro discorso è la volontà politica reale di privatizzare. E su questo nessuno oggi metterebbe la mano sul fuoco.

 

 
 

tortora-scuroRimini | Fondo lavoro della diocesi, adesso c'è anche la lotteria per i disoccupati

Lunedì sera al centro congressi di Sgr a Rimini si svolgerà un'estrazione particolare, quella dei biglietti della lotteria promossa dall'associazione Zeinta di Borg, con Cna Commercio e Turismo e oltre 150 operatori del commercio riminese. La lotteria nasce per sostenere il fondo per il lavoro del vescovo. E anche i premi guardano molto al momento di crisi: il primo consiste in mille euro in buoni d’acquisto da 5 euro spendibili all’interno del circuito dei commercianti aderenti, secondo premio 500 euro, terzo 300 euro, inoltre, 40 premi da 80 euro, sempre in coupon da 5 euro. Ai 43 vincitori sarà data in omaggio anche la Card Cna Cittadini: una tessera nominativa che consente di accedere gratuitamente o a tariffe scontate a tutti i servizi Cna dedicati alle persone e offre sconti presso le tantissime imprese convenzionate. Alla Diocesi saranno donati 12 mila biglietti.

neroRimini | Bilancio 2014, Giudici: Censurato chi ha fame

 

Il bilancio 2014? Non tiene conto dei dati di peggioramento delle condizioni economiche della popolazione. Ecco perché il capogruppo di Ncd Eraldo Giudici oggi in consiglio comunale a Rimini proporrà un emendamento: "L’amministrazione comunale, per fronteggiare le necessità primarie di un numero sempre più considerevole di cittadini, nell’attuale persistente periodo di crisi economica, che investe soprattutto le fasce più deboli della popolazione sostiene sussidiariamente la raccolta di generi alimentari non deperibili, in collaborazione con le associazioni del terzo settore, alla luce delle sempre maggiori richieste di enti caritativi e famiglie bisognose".


La mossa di Giudici parte dall'analisi del rapporto sulle povertà della Caritas diocesana. Sono 7.455 le persone incontrate nel 2013 nei vari centri di ascolto, 430 in più rispetto al 2012, in 1.950 hanno minori a carico, per un totale di 3.547 bambini in stato di povertà. Delicata è la questione dei minori rimasti in patria senza genitori: circa 1.200 quelli delle famiglie incontrate in Caritas, cita Giudici.
Preoccupano anche le condizioni degli anziani (aumentati del 65% gli utenti tra i 65 e i 74 anni, del 56% quelli sopra i 75 anni) e di chi è costretto a dormire in strada (2.444 nel 2013, +4%). E crescono anche le difficoltà di chi non sa con che soldi fare la spesa per mangiare. "La mancanza di reddito ha reso più difficili anche le spese alimentari: 100 in più, in un anno, le famiglie che hanno chiesto pacchi viveri", 22.025 quelli consegnati dalle Caritas riminesi a fronte dei 20.098 del 2012. Oltre 71mila i pasti serviti a 2.765 persone (cui si aggiungono i 54mila pasti della Mensa dei Frati di Rimini), molte delle quali tornate più volte. Raddoppiate in un anno le docce (8.148 per 1.140 utenti), 889 le persone ospitate per 10mila notti contro le 7.400 del 2012.


"Forse che il sindaco ritenga controproducenti i dati di una “città che soffre”? Noi riteniamo occorra tenere conto anche dei fattori drammatici, per governare bene la nostra città, che vorremmo accogliente, e in cui possa permanere la speranza di una vita dignitosa", spiega in conclusione Giudici.

mattoneRimini | Cgil, la segreteria si rinnova di un terzo

Cgil, eletta nel pomeriggio la nuova segreteria dal Comitato direttivo confederale su proposta del segretario generale Graziano Urbinati che nel recente congresso della è stato riconfermato nel suo incarico. Ad affiancarlo sarà nuovamente Massimo Fusini. Il terzo componente è Claudia Cicchetti al suo primo ingresso in segreteria confederale, attuale direttrice del patronato Inca Cgil di Rimini.

tortora-chiaroRiccione | Abusivismo, 3 denunce per immigrazione clandestina

Abusivismo commerciale, giro di vite ai fenomeni connessi a Riccione. Tre denunce per sovraffollamento abitativo e immigrazione clandestina e oltre 50 le persone identificate oggi dai carabinieri con l'ausilio degli agenti della municipale.

L'operazione è scattata alle prime luci dell'alba e ha coinvolto 5 pattuglie per un totale di 20 uomini tra carabinieri e municipale, oltre a due ispettori dell’Asl di Rimini. Sei gli appartamenti controllati tra viale Dante e via Catalani. Gli identificati sono perlopiù bengalesi e marocchini, tre irregolari sono stati denunciati. Non solo uomini, ma anche donne e bambini vivevano stipati in condizioni disumane, ammassati nei letti a castello, nemmeno una mensola dove riporre i propri effetti personali, sparpagliati ovunque sul pavimento. In un caso è stato richiesto l'intervento del vigili del fuoco per mettere in sicurezza la palazzina (di proprietà di un ex assessore di Riccione).

I contratti di locazione venivano stipulati tra la proprietà e un unico “capo famiglia”, dopodiché quest’ultimo subaffittava per 200 euro a persona circa le singole stanze alle famiglie o ai singoli individui che chiedevano alloggio. Verranno fatte opportune segnalazione per verificare la regolarità da punto di vista fiscale dei contratti di locazione.

 

Giovedì, 19 Giugno 2014 15:48

Rimini, ultimo atto in Provincia

7bRimini, ultimo atto in Provincia

L’ultimo atto della “vecchia” Provincia è il sì alla privatizzazione della Fiera che sarà sancito oggi pomeriggio dal consiglio. Dal 25 giugno tutti a casa, tranne il presidente Stefano Vitali e gli assessori che restano a sbrigare l’ordinaria amministrazione come “volontari”, cioè senza percepire alcun stipendio. Ma la Provincia dal 25 giugno rinasce dalle proprie ceneri e diventa un ente di secondo grado al quale sono demandate alcune funzioni, sostanzialmente pianificazione territoriale, scuole e strade.  Entro il 30 settembre dovrebbe essere eletto dai Comuni il nuovo consiglio provinciale, il quale poi dovrà elaborare lo statuto ed eleggere il nuovo presidente, che sarà un sindaco. Si è usato il condizionale, perché sembra sia in dirittura d’arrivo un provvedimento che dà un’accelerata. Entro il 30 settembre si dovrà fare tutto. Forse. Si vedrà.
Il primo scoglio che dovrà affrontare la nuova Provincia sono proprio le elezioni. Fino a qualche tempo fa sarebbe stato facile mettersi d’accordo: tutte le amministrazioni comunali volgevano verso il colore rosso, bastava che a decidere fosse il partito di maggioranza.  Adesso ci sono due importanti Comuni, Bellaria Igea Marina e Riccione, che sono governati dal centrodestra , al quale si aggiungono gli altri piccoli comuni dell’entroterra che non sono andati alla sinistra.  Si dirà, ma quelli di sinistra sono la maggioranza! Non è così semplice, perché la legge prevede il voto ponderato, Riccione insomma non conta per uno ma per tutti i suoi abitanti, e così Bellaria, Rimini, e tutti gli altri.  Non a caso il presidente Stefano Vitali si è detto preoccupato della fase che si apre, visto quanto è ricca di incognite. Nello stesso tempo si rammarica di non poterla vivere da protagonista perché potrebbe anche essere divertente.
Vitali, stilando una sorta di bilancio, si è detto convinto che di Provincia ci sia ancora bisogno, nel senso di un ente superiore che sappia bilanciare e comporre in una prospettiva di sviluppo le spinte campanilistiche che vengono dalle singole comunità.  Insomma non deve più accadere che si costruiscano due Palacongressi a otto chilometri di distanza uno dall’altro.
Fra i Comuni un elemento di contrasto adesso è il Trc.  Vitali osserva che, dal punto di vista tecnico, non possono più esserci contrasti, visto che è stato assegnato un appalto. Nel merito politico, si limita ad osservare che una forma di collegamento veloce della costa è quanto mai necessaria, considerato la tendenza di Ferrovie dello Stato a “svuotare” le stazioni lungo la dorsale adriatica.
Altro punto dolente dei cinque anni di presidenza Vitali è il fallimento di Aeradria. Il presidente si è rammaricato che non si sia potuto concludere il processo di privatizzazione dell’aeroporto. Alla domanda di Inter-vista su di chi siano le responsabilità, prima si rifugia in un diplomatico “Ci sono inchieste in corso”, poi spiega che il problema fondamentale, al di là di quanto accerterà l’inchiesta della magistratura, è che sono stati fatti investimenti contando sul finanziamento delle banche che è mancato. “Ma al momento in cui sono stati programmati, nessuno poteva saperlo, il punto è che dal 2009 il mondo è cambiato. Quello di Aeradria – aggiunge - è un fallimento anomalo, è l’unico in cui i creditori spingono per poter gestire la società”.
Tuttavia l’esperienza di Aeradria ha suggerito misure precauzionali per il futuro. Nei cambiamenti agli statuti per la privatizzazione di Rimini Fiera è stato inserito il diritto dei soci a ricevere informazioni puntuali sugli atti della società. Non deve ripetersi – sostengono in Provincia – il caso del contratto Wind-jet (uno dei problemi di Aeradria) di cui non si è saputo niente finchè non è arrivata la magistratura.
E così si arriva al punto della privatizzazione di Rimini Fiera che secondo Vitali sancisce un punto di non ritorno: è finita un’epoca, l’ente pubblico non può più gestire società che hanno la missione di stare sul mercato.
Quanto a tutto il complesso delle società partecipate, in Provincia ancora non sanno quale sarà il loro destino. La Provincia ne rimane titolare, ma, come per la Fiera, non ha in cassa i soldi per far fronte agli impegni presi. Si naviga a vista, in attesa che da Roma arrivi un provvedimento. Vero che fra le province italiane quella di Rimini è quasi un caso isolato quanto ad importanza delle partecipazioni (vedi appunto Fiera e Palacongressi).

 

Giovedì, 19 Giugno 2014 14:51

il ministro maurizio martina

Il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina terrà a battesimo ‘Al Meni, il circo mercato dei sapori e delle cose fatte con le mani’, che si terrà a Rimini il 21 e 22 giugno. Al Meni verrà inaugurato sabato 21 giugno alle ore 11,30 alla presenza oltre che del ministro anche di Massimo Bottura e Oscar Farinetti