04.07.2014 | Rimini | Sarti cinesi, le fiamme gialle individuano capannone con sei lavoratori in nero
Rimini | Sarti cinesi, le fiamme gialle individuano capannone con sei lavoratori in nero
La ditta cinese, nei pressi dei Gros a Rimini, era in regola nel senso che fatturava per tutti i capi di abbigliamento prodotti. Eppure qualcosa che non tornava nei prezzi troppo concorrenziali offerti ad altre importanti imprese riminesi nel settore c'era: sei lavoratori completamente a nero. Tanti quanti ne hanno trovati i dieci militari della Guardia di finanza di Rimini bussando alla porta del capannone per verifiche nell’ambito della lotta al lavoro nero.
"A seguito di un’attività info-investigativa - spiegano le fiamme gialle - è stata individuata una ditta individuale gestita da un soggetto di origine cinese operante nel settore del confezionamento di capi di abbigliamento. Quest’ultimo aveva messo in piedi uno stabilimento di produzione apparso sin da subito sospetto ai militari della Compagnia poiché si presentava assolutamente privo di insegne ed aveva le finestre completamente oscurate, probabilmente per mascherare l’operatività della struttura. I finanzieri, invece, appostati nelle vicinanze sin dalle prime ore dell’alba, avevano notato che diverse persone, tutte di origine cinese, si aggiravano nei pressi dello stabilimento".
Dopo l'attività di osservazione, passando ai fatti, i militari entrati nel capannone hanno riscontrato "la presenza di 6 lavoratori intenti a confezionare jeans, magliette e abiti sia da donna che da uomo e ad apporre le relative etichette. Dall’analisi di queste ultime e dal riscontro della documentazione contabile rinvenuta ed acquisita, veniva rilevato, inoltre, che la ditta cinese controllata aveva come clienti alcune grandi imprese del territorio riminese, che avrebbero poi distribuito i capi prodotti a livello nazionale".
Dai controlli ai registri non è venuta fuori evasione fiscale perché la merce veniva tutta fatturata, era "la manodopera in nero" a consentire ai cinesi "di posizionarsi nel mercato con un pricing nettamente favorevole e competitivo rispetto al mercato regolare. I militari, a seguito delle interviste ai lavoratori, hanno infatti constatato l’assenza delle preventive comunicazioni di instaurazione del rapporto di lavoro al centro per l’impiego di Rimini, per tutti i lavoratori scoperti, procedendo quindi all’irrogazione di sanzioni amministrative per oltre 26 mila euro. Allo stesso tempo proponevano alla Direzione Territoriale del Lavoro di Rimini la sospensione della licenza ai sensi dell’art. 14 del D.lgs. nr. 81/2008. Al fine di evitare l’inevitabile chiusura dello stabilimento, il titolare ha preferito pagare l’intero importo della sanzione inflittagli e assumere formalmente gli operai".
04.07.2014 | Rimini | Scuola, dall'Europa 130mila euro per l'integrazione degli studenti stranieri
Rimini | Scuola, dall'Europa 130mila euro per l'integrazione degli studenti stranieri
Integrazione scolastica, la giunta di Rimini incassa circa 130mila euro dall'Europa per il progetto “la via che non ti svia” a supporto degli studenti immigrati. Del progetto fanno parte anche la Fondazione EnAIP S. Zavatta Rimini, Il millepiedi cooperativa sociale ar.l. Associazione di volontariato Madonna della Carità, Associazione Sergio Zavatta Onlus, Cooperativa Eucrante, Educaid Onlus, Madonna della Carità cooperativa sociale, Ufficio Scolastico Regionale. Il tutto in collaborazione con Azienda Usl, Provincia di Rimini e Unione dei comuni dell’alta e bassa Valle del Marecchia.
Il progetto è rivolto ai giovani immigrati di seconda generazione, alle famiglie dei minori e giovani stranieri, agli alunni italiani e stranieri delle classi dell’ultimo anno della secondaria di primo grado, a tutti gli alunni italiani delle classi coinvolte nelle attività di accoglienza, tutti i giovani italiani frequentanti i centri di aggregazione giovanile. Le azioni progettuali verranno attuate sia all’interno delle scuole che nei centri giovani del territorio, con lo scopo di promuovere il diritto allo studio degli studenti stranieri, l’accoglienza e il sostegno all’inserimento scolastico, la promozione del dialogo interculturale e dell’educazione alla diversità, il contrasto all’abbandono e alla dispersione scolastica, la formazione e aggiornamento professionale del corpo docente, la valorizzazione del protagonismo sociale dei giovani immigrati.
04.07.2014 | Rimini | Magliette della Juve contraffatte, denunciato commerciante bengalese
Rimini | Vendeva magliette della Juve contraffatte, denunciato commerciante bengalese
Si è beccato pure una denuncia alla procura il commerciante bengalese di viale Regina Elena visitato ieri dagli agenti della municipale di Rimini. Accanto ai 3.151 pezzi di bigiotteria, orologi, sveglie, portachiavi ed orecchini sequestrati perché non riportavano visibilmente e chiaramente le indicazioni previste dalla legge ed in lingua italiana e ai giocattoli sprovvisti di marchio europeo di certificazione (per un totale di oltre 15mila euro di sanzioni amministrative), infatti, i vigili hanno trovato nel negozio anche 45 magliette con i loghi di Juventus, Real Madrid e Barcellona contraffatti, ovviamente sequestrate e a disposizione dell'autorità giudiziaria.
04.07.2014 | Rimini | Taglio del nastro per il ponte di via Coletti. La riqualificazione andrà avanti con argini nuovi e quattro belvederi
Rimini | Taglio del nastro per il ponte di via Coletti. La riqualificazione andrà avanti con argini nuovi e quattro belvederi
Si sono presentati uno in maglia rosa l'altro con la bandiera a scacchi del Rimini. Ci hanno messo del loro i cerimonieri del taglio del nastro al nuovo ponte di via Coletti, ovvero il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, e l'assessore ai lavori pubblici, Roberto Biagini, assieme all’assessore ai Rapporti con il territorio Nadia Rossi, questa mattina. Il ponte è stato riconsegnato alla città dopo 109 giorni di lavoro.
"Ora però il progetto prosegue, non ci fermiamo. Questo infatti è un luogo straordinario, dove attraverso il Marecchia il mare incontra il Montefeltro", ha ribadito il sindaco. "E’ forse l’unico scorcio di Rimini che non ha un orizzonte finito. Per questo motivo vogliamo che diventi un luogo dell’identità. Riqualificheremo gli argini e saranno realizzati quattro belvederi, quattro piattaforme con opere artistiche in sintonia con il paesaggio". Questo è solo l'inizio ha confermato anche l'assessore Biagini, ricordando come il cantiere sia stato oggetto di controlli continui.
04.07.2014 | Rimini | Sfratti, anche per l'Unione inquilini Rimini è capitale
Rimini | Sfratti, anche per l'Unione inquilini Rimini è capitale
E' Rimini, con una sentenza ogni 154 famiglie, la capitale degli sfatti in Italia. Lo dice l’Unione inquilini rielaborando i numeri relativi al 2013 rilevati dal Ministero dell’interno, anche questo anno si conferma il trend degli anni precedenti, confermando più in generale il trend in crescita degli anni precedenti e puntando l'attenzione al rapporto sentenze emesse nel 2013 con le famiglie abitanti in provincia.
Seguono quindi Rimini nella classifica degli sfratti: Varese 1/206, Pistoia, 1/212, Vercelli 1/214, Lodi 1/ 214, Prato 1/215, Monza 1/219, Novara 1/220, Avellino 1/222, Asti, 1/224, Trieste 1/231, Livorno 1/232, Brescia 1/232, Parma 1/233, Cosenza 1/244, solo al 16esimo posto figura Roma una sentenza ogni 246 famiglie.
Qui quindi meritano un discorso a parte grandi aree urbane: Torino al 23esimo posto 1/266, al 29esimo Genova 1/284, Palermo al 32esimo posto 1/289, Firenze al 33esimo posto 1/291, Napoli al 44esimo 1/334 e Milano addirittura ben oltre il 50esimo posto 1/371.
Il distinguo serve all'Unione inquilini per far notare come "la stampa parla sempre o quasi sempre solo delle grandi aree urbane e il Governo propone iniziative quasi esclusivamente destinate alle grandi aree metropolitane. Da qui si evince come le politiche abitative o presunte tali risultino del tutto incapaci ad affrontare la vasta precarietà abitativa che attanaglia l’Italia".
Pigiando ancora un po' di più il dito nella piaga, fa notare l'associazione "il dato è assai peggiore in quanto il rapporto sentenze/famiglie residenti nelle province è al lordo ovvero comprende tutte le famiglie anche quelle proprietarie di case". A fare un po' i pignoli, dunque, e assumendo che le famiglie in locazione da privati (ovvero oggetto di sentenze di sfratto per finita locazione, morosità e necessità) siano mediamente il 20% del totale delle famiglie abitanti allora "il dato diventa ancora più drammatico e risulta essere per le prime 16 città il seguente: Rimini con 1 sentenza ogni 30 famiglie in locazione , seguono nell’ordine: Varese 1/41, Pistoia, 1/42, Vercelli 1/42, Lodi 1/ 42, Prato 1/43, Monza 1/43, Novara 1/44, Avellino 1/44, Asti, 1/45, Trieste 1/46, Livorno 1/46, Brescia 1/46, Parma 1/47, Cosenza 1/48 e solo al 16esimo posto figura Roma 1/49".
A ulteriore conferma che il problema è più a carico delle città piccole e medie piuttosto che delle aree metropolitane.
elisa
Elisa sarà in concerto per la Notte rosa oggi dalle 22 in piazzale Fellini a Rimini. Tutto il lungomare chiuderà a partire dalle 20
giornalaio, 4 luglio 2014
Notte rosa, barricate di sicurezza. Hotel al ribasso, è polemica tra Rimini e Riccione. Delfini, denuncia per truffa ai danni del Comune
Notte rosa, barricate di sicurezza. Accanto alle 300 divise operative sotto il comando in Capitaneria, locali e stabilimenti balneari stanno precettando, anche in queste ultime ore, vigilanti privati per difendersi da ladri e balordi ma anche semplicemente da ubriachi e incontinenti. "Chiuderemo gli stabilimenti con una rete da cantiere posizionata all’ingresso dei bagni e raddoppieremo gli addetti alla sicurezza", annunciano i bagnini di Marina centro, descrivendo una situazione che sarà pari pari fino a Miramare. "La Notte rosa è uno degli eventi in cui lavoriamo di più", conferma il vigilante Thomas Soli (ilCarlino).
Hotel al massimo ribasso. La sciabolata dell'albergatore assessore al turismo di Riccione Montanari (no alla 'riminesizzazione' della Perla in fatto di prezzi stracciati) ha ottenuto la reazione del presidente degli albergatori di Rimini, Patrizia Rinaldis. Lottiamo insieme per risolvere il problema, dice Rinaldis. Non serve a nulla denigrare il vicino se il nostro orizzonte in fatto di competizione è il mondo, aggiunge (Corriere).
Campi da calcio. Il Comune ritiene che non ci siano state da parte della società che si è aggiudicata la gestione di nove impianti irregolarità tali da sciogliere l'accordo. Le società sportive Rivazzurra calcio e Rimini united invece sono di parere opposto e hanno aggiunto ai due esposti dei mesi scorsi anche una denuncia per truffa ai danni del Comune. "La convenzione – spiega l’avvocato Vasini – vieta la sub-gestione anche per la manutenzione ordinaria. Infatti, sia per il 2012 che per il 2013 sui campi di San Giuliano e Rivazzurra i lavori sono stati effettuati dalle due società e non dai Delfini. Ciò significa che a nostro avviso è stata violata la convenzione in un punto fondamentale (l’articolo 4.2.2) perché la pena è l’immediata revoca della convenzione (articolo 9.1 lettera a)" (Corriere).
Gratis no, grazie. E' la risposta degli ex assessori provinciali Meris Soldati e Fabio Galli alla proposta di 'scortare' a titolo volontario il loro settore fino al passaggio di consegne nelle mani del nuovo consiglio e del nuovo presidente (di fatto i sindaci dei comuni della provincia), passaggio che dovrà avvenire entro il 30 settembre (ilCarlino).
03.07.2014 | Rimini | Concessioni balneari, Barnier flessibile su specificità italiana
Rimini | Concessioni balneari, Barnier flessibile su specificità italiana
Piena disponibilità del commissario Barnier a valutare soluzioni ragionevoli sulla questione delle concessioni demaniali marittime interpretando in modo flessibile la normativa europea". Lo annuncia il presidente della commissione per le Politiche Ue della Camera, Michele Bordo del Pd, al termine di un incontro con il Commissario europeo per il Mercato interno e i Servizi, Michel Barnier. "La Commissione europea ritiene applicabile alle concessioni demaniali marittime la Direttiva Bolkestein e pertanto chiede di stabilire criteri e modalità per l'assegnazione delle concessioni secondo procedure di evidenza pubblica- spiega Bordo- già nel 2009 la Commissione aveva avviato una procedura di infrazione contestando le norme nazionali e regionali che prevedevano preferenze in favore del concessionario uscente e il rinnovo automatico, di sei anni in sei anni, per le concessioni in scadenza". La procedura "è stata risolta sopprimendo tali previsioni e stabilendo una proroga, fino al 31 dicembre 2020, per le concessioni demaniali in essere alla data del 30 dicembre 2009 e in scadenza entro il 31 dicembre 2015. In sostanza- ricorda Bordo- si è preferito rinviare il problema delle concessioni demaniali marittime contando sulla tacita accettazione da parte della Commissione europea di questa proroga". Quindi, "anche in vista del rinnovo, nel prossimo autunno, della Commissione, occorre riavviare una riflessione sul tema" prosegue il democratico, l'obiettivo, continua il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera Michele Bordo- è definire un nuovo quadro legislativo che, pur rispettando la direttiva servizi dell'Unione europea, riconosca le specificità delle imprese italiane e dei loro investimenti, eliminando l'attuale situazione di incertezza e precarietà. Credo che si possa lavorare in questa direzione definendo criteri certi e rigorosi per l'attribuzione delle concessioni che, pur prevedendo limiti di durata minimi e massimi, come chiesto dalla Commissione, valorizzino comunque capacità tecnica e professionalità acquisita. Si potrebbe inoltre prevedere un numero massimo di concessioni attribuibili allo stesso soggetto, al fine di evitare la concentrazione nelle mani di grandi multinazionali, e riconoscere un indennizzo, a carico del concessionario subentrante, in favore di quello Mi adopererò perché la Camera riprenda tempestivamente la discussione su questo problema" conclude Bordo (www.michelebordo.it).
baustelle questa sera alla corte degli agostiniani, rimini
Aspettando la Notte rosa, questa sera a Rimini alle 21,15 alla Corte degli agostiniani si terrà il concerto della band toscana Baustelle
Crisi edilizia, Morandi ha chiesto il concordato
Crisi edilizia, Morandi ha chiesto il concordato
L’onda lunga della crisi edilizia è arrivata a coinvolgere anche uno dei colossi dell’industria del mattone a Rimini. Il 27 giugno scorso ha infatti depositato in Tribunale la domanda di concordato preventivo la Edile Carpentieri, la società che ha come socio e amministratore unico Bruno Morandi, il partner di Luigi Valentini (omonima industria del mobile, Mercatone Uno) nella Gecos, la società che ha realizzato i più importanti interventi a Rimini, dalla darsena al Leon Battista Alberti.
Quella che è stata depositata in gergo si definisce richiesta di “concordato in bianco”: la società si riserva cioè di presentare successivamente la documentazione, di dichiarare quali creditori intende soddisfare.
La Edile Carpentieri, una srl con socio unico, è la società storica di Bruno Morandi, che a sua volta vanta partecipazioni consistenti in una ventina di altre società edilizie ed immobiliari, prima fra tutte la Gecos, della quale possiede il 50 per cento delle quote, mentre le altre fanno capo alla Finanziaria Valentini.
Gli ultimi due bilanci della Edile Carpentieri si sono chiusi con una perdita, di 159 mila euro nel 2011 e di 65 mila euro nel 2012. Stando ai dati del bilancio 2012, la società ha accumulato debiti per complessivi 56 milioni, di cui quasi 18 con le banche, 11 con i fornitori e 25 milioni sotto la voce “acconti”. In generale il passivo supera abbondantemente l’attivo.
Nella nota integrativa all’ultimo bilancio disponibile, quello relativo al 2012, ci sono tutte le avvisaglie della crisi. Nel cantiere di Riccione in via Dante, restavano invenduti 3 appartamenti e 4 box; nel cantiere di Rimini, via Costa, restano da vendere 5 alloggi e 6 garage; viene sospeso un programmato intervento immobiliare in zona Padulli a Rimini e rallentato l’intervento a Riccione in via Oriani “a causa della inconsistente conferma di interesse da parte della clientela ed il calo dei prezzi” La nota afferma che “il portafoglio ordini 2013-2015 assicura un invariato valore della produzione, che viene costantemente monitorato per assicurare margini di contribuzione, con un profitto netto aziendale che sarà sicuramente penalizzato per la elevata onerosità del sistema bancario che nel secondo semestre 2012 ad oggi ha fatto registrare un innalzamento smisurato dei tassi”.
La conclusione è che “seppure tra mille difficoltà l’azienda sta resistendo in maniera egregia alla crisi che ha colpito il settore edile ma il sistema banca, con i progressivi rientri e l’onerosità smisurata sul credito concesso può seriamente compromettere l’attività sia sotto l’aspetto operativo che economico”.
Ed è quello che evidentemente è accaduto, vista la richiesta di concordato preventivo. La crisi del mattone miete così una delle vittime più illustri nella provincia di Rimini. Morandi è un “self made man” che, partito negli anni Cinquanta come semplice carpentiere, era arrivato a sedere nel “salotto” dell’edilizia riminese che conta. Ora all’età di 74 anni vede affogare nei debiti l’avventura imprenditoriale di una vita.
Non se la passa meglio la società partecipata Gecos, che al 31 dicembre 2012 aveva accumulato debiti per 44 milioni (di cui 34 con le banche) ed una perdita di esercizio di oltre 2 milioni. Tecnicamente fra i debiti sono calcolati anche acconti e caparre dei clienti per 6 milioni e 400 mila euro anche se rappresentano sostanzialmente un “attivo”. Dalla nota integrativa si apprende che è stato concordato con le banche un progetto di ristrutturazione del debito (una via di uscita che evidentemente non è stata possibile per la società di Morandi) che prevede di non procedere per il momento ai progettati interventi immobiliare in via Giuliani/Fucini e via Fantoni a Rimini, rimandati a tempi migliori. L’invenduto comprende più di duemila metri di superficie direzionale e commerciale nel complesso La Prua (darsena) più 7 appartamenti, garage e vari box auto, due appartamenti nel complesso QI, 2 uffici e servizi nel Centro Civico, 3 appartamenti e un negozio a Gabicce Mare, 7 appartamenti non prenotati in via Covignano, 4 appartamenti non prenotati in via San Gaudenzo. In portafoglio ci sono quindi immobili che non appena il mercato riprenderà potranno essere fonte di ossigeno finanziario.
aggiornato il 9 luglio 2014