1Rimini | Carro esce dai binari, inchiesta di Rfi

 

Rete Ferroviaria Italiana ha avviato un'inchiesta per stabilire la dinamica dell'uscita dai binari del carro di un treno merci, di proprietà della compagnia Crossrail, alle porte della stazione di Forlì stamani. Dai primi accertamenti le cause dell'incidente sarebbero attribuibili al treno merci. La circolazione ferroviaria sulla linea Bologna-Rimini, sospesa dalle 7.10, è stata poi riattivata alle 9.45. Fino a 90 minuti di ritardo per i treni deviati sul percorso alternativo via Ravenna (Rimini).

mattoneRimini | Regione, bilancio assestato. Lombardi su 'era Errani'

 

Regione, approvato in assemblea legislativa l'assestamento al bilancio 2014. E se da un lato si parla di risorse per sanità, difesa del suolo e sostegno al credito per le imprese e del calo dell'Irpef regionale, (con la vicepresidente Simonetta Saliera a rivendicare: "Meno tasse per il 90% dei cittadini emiliano-romagnoli"), dall'altro è di tutt'altro segno l'intervento del relatore di minoranza, Marco Lombardi (Fi-Pdl).


"Anche con quest’ultimo assestamento dell’era Errani, questa Giunta e questa maggioranza non hanno fatto danni, ma non hanno certamente dato il segno di una capacità innovativa e moderna di accompagnare le imprese ed i cittadini di questa regione fuori dalla crisi", dice Lombardi di fronte a un provvedimento che "non rinuncia a riprodurre un vecchio modello e riserva ancora una volta un'importante quantità di risorse alla sanità, ma non solo – come dichiarato – per i livelli extra Lea, bensì per il ripianamento di vecchi debiti delle Ausl".


Troppo poche le risorse per il comparto produttivo, sostiene Lombardi. "Il lodevole contributo al consorzi fidi di 10 milioni, è un po' poco per una regione come la nostra per un tessuto industriale che pare resistere, ma necessiterebbe di maggiori contributi per la ricerca, innovazione ed internazionalizzazione. E poi lo stanziamento di 500 mila euro per la creazione di aree di sosta per il transito di minoranze nomadi, sulla cui opportunità Lombardi ha sollevato dubbi. Anche perché - ha detto – quando poi chiediamo tutele per i cittadini emiliano-romagnoli nell'accesso agli alloggi pubblici ci viene detto che non è possibile, o peggio che è discriminatorio".


Positivi sono la previsione di fondi per le fusioni di comuni, lo stanziamento di 2 milioni di euro (in realtà statali) per l'Unione dei comuni della Valmarecchia per completare il passaggio dalle Marche e la modifica alla legge 20 sull'urbanistica che rivede i vincoli previsti in caso di demolizioni e ricostruzione di edifici.


Guardando più in generale all'era Errani, Lombardi si sofferma sul "pericolosissimo neo-centralismo, che toglie spazio all'autonomia delle Regioni" e ha parlat di "un operato senza dubbio deficitario per quanto riguarda proprio il rapporto Stato-Regione. Un rapporto di cui Errani è stato protagonista, ma senza tuttavia spingere verso un vero federalismo regionale, né con il governo Berlusconi di cui è stato oppositore gentile, ma subdolo, né dopo con i governi amici".

2Rimini | Affannoso Galli, Giudici interroga il sindaco 

 

L'impresa capofila nei lavori di ricostruzione del teatro Galli a Rimini, la cooperativa imolese Cesi, è in liquidazione. Non è una novità. Come novità non è, per chi bazzica piazza Malatesta, che i lavori già da tempo fossero in affanno, con pagamenti in ritardo e cantieri bloccati. Purtroppo, quindi troppo tardi forse cadono le domande che si pone il consigliere Eraldo Giudici e che la commissione esaminatrice che ha affidato il cantiere a suo tempo potrebbe non essersi posta.


Domande del tipo: "se, e da quando, era nota al Comune una tale emergente situazione di criticità dell’impresa capogruppo?". Oppure, "quali verifiche di affidabilità nei confronti delle imprese sono state previamente esperite e quale consapevolezza aveva il Comune prima dell’assegnazione definitiva dell’appalto?". Giudici si domanda anche se, "dato un tale ribasso (del 36%), non sia ipotizzabile un errore di valutazione economica del progetto posto a base d’asta" e se il Comune si è tutelato con una polizza fidejussoria.


Tutto ciò, assieme a "ogni possibile informazione circa gli intendimenti che sarebbero stati esposti dalle ditte interessate, dai responsabili della Cesi capogruppo, ma non solo" è oggetto di una interrogazione al sindaco.

tortora-scuroRimini | Emergenza tari, Comune rinforza personale e infoline

 

L'internalizzazione della tassa sui rifiuti (tari), con scadenza fissata al 31 luglio, sta mettendo a dura prova gli uffici del Comune di Rimini, presi d'assalto da utenti che si sono trovati tra le mani bollette doppie, intestate a parenti morti, o a familiari emigrati. Il servizio fino allo scorso anno era affidato a Hera.
L’ufficio tributi si è dovuto dotare di un dipendente in più che affianca i cinque già operativi agli sportelli, di quattro persone che aiutano gli utenti nella compilazione delle denunce e ha attivato cinque linee telefoniche. Per evitare litigi di troppo è attivo anche l'eliminacode. Qualora l'intoppo non si potesse risolvere entro il 31 luglio il termine del pagamento della singola bolletta sarà prorogato senza aggravi per l'utente. L’ufficio è aperto al pubblico tutti i giorni tranne sabato dalla 10 alle 13,15, giovedì dalle 9 alle 17. Per informazioni: 0541.704637/704639/704176.

1Rimini | Diritti camerali, pressing di Petitti e Arlotti sul ministro Madia

 

I deputati riminesi del Pd, Emma Petitti e Tiziano Arlotti, hanno fatto due chiacchiere prima con il nuovo presidente della Camera di commercio di Rimini, Fabrizio Moretti, poi con il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia. A tema il taglio, ancora none definitivo, del 50 per cento dei diritti camerali, ovvero gli oneri dovuti dalle imprese verso le Camere di commercio. Cosa che se venisse confermata penalizzerebbe "pesantemente gli enti che fino ad oggi hanno messo in atto politiche virtuose come la Ccia di Rimini", dicono i deputati, che hanno contribuito allo sviluppo del territorio anche "attraverso la compartecipazione con le istituzioni locali alla realizzazione delle più importanti opere infrastrutturali come Centro agroalimentare, nuova fiera, palacongressi di Riccione e Rimini".


I due riminesi a Montecitorio propongono dunque che il taglio "non scatti dal 1 gennaio 2015, ma sia realizzata in tre anni, in un percorso più graduale che mantenga fermo l’obiettivo importante per le imprese di riduzione del 50% del diritto, ma che lo rimoduli su un lasso temporale più lungo, al fine di rendere più razionale e mirata la riforma del Sistema camerale". Praticamente i deputati propongono di ridurre del 30% a partire dal 2015, del 40% ne 2016 e poi del 50% nel 2017. Modifica che il ministro si è detto disponibile, annunciano Petitti e Arlotti, ad apportare in fase di conversione, prima delle ferie di agosto.

Giovedì, 17 Luglio 2014 12:57

elio e le storie tese sabato a bellaria

La rassegna di eventi “Milleluci” è pronta ad accendere la sua quinta edizione con l’evento clou di questo 2014: sabato 19 luglio, a partire dalle ore 21.30 presso il porto canale di Bellaria Igea Marina (lato Igea Marina – ingresso gratuito) andrà in scena il concerto di Elio e le Storie Tese

Giovedì, 17 Luglio 2014 15:23

domani al festival di santarcangelo

Continua la programmazione di Santarcangelo 14. Due i debutti assoluti domani: Survivre, spettacolo prodotto da S 14, debutta al Teatrino della Collegiata. All’Hangar Bornaccino lo svedese Mårten Spångberg presenta il suo The Nature. Claudio Morganti è allo SpazioSaigi con Mit Lenz. I Motus sono all’Hangar Bornaccino con La tempesta. War Now!  di Valter Silis/Teatro Sotterraneo replica al Lavatoio

Giovedì, 17 Luglio 2014 10:35

giornalaio, 17 luglio 2014

giornalaioFiere e congressi, Cagnoni: la privatizzazione "non s'ha da fare". Halcombe in volo verso Rimini, con scalo a Forlì. Moretti: Camere unite per affrontare i tagli del governo. Milano Finanza sulle Carisp romagnole 

 

Convention bureau nelle mani della Fiera. Entro fine mese la società di gestione del palacongressi di Rimini sarà internalizzata (Corriere).
I numeri: Cb "chiude i primi sei mesi dell’anno in perfetta linea con le previsioni: 4 milioni e 741mila euro di fatturato e un margine operativo lordo di 97mila euro" (Corriere).
Re Lorenzo: No alla privatizzazione. Di traverso, questa è la posizione di Lorenzo Cagnoni, presidente del gruppo RiminiFiera, rispetto all'ipotesi caldeggiata da Mario Ferri e Sergio Gambini (scortati in ciò dall'associazione Dreamini) da un lato, e sindaco e assessore al bilancio del comune di Rimini (ma scarsamente convinti in realtà) di privatizzare il settore (Corriere).
Il rischio. Secondo Cagnoni correre a privatizzare ad ogni costo e nel più breve tempo possibile non è una necessità perché ormai, dice, i conti non lo richiedono, ma soprattutto sarebbe una mossa sbagliata: significherebbe svendere (Corriere).


Aeroporto. L'investitore americano. A colloquio con Robert Halcombe. Per Miramare promette un piano di sviluppo in armonia con gli altri aeroporti regionali (sua l'unica offerta arrivata per il Ridolfi di Forlì), contatti con nove compagnie russe, i soldi di un fondo statunitense da investire per riqualificare servizi e commerciale del Fellini (Carlino, Corriere).


Camere unite. L'ipotesi è al vaglio degli enti camerali romagnoli. L'idea è quella di "unire le forze per non morire" dopo la scelta del governo di tagliare del 50 per cento i diritti camerali, ovvero la tassa versata annualmente dalle imprese iscritte (Nuovo Quotidiano). La confidenza è del nuovo presidente dell'ente riminese, Fabrizio Moretti.
I conti in tasca. "Nel 2013 su 12.084 milioni di euro incassati dalla Camera di commercio riminese 9.869 milioni sono stati di diritti annuali. Ciò significherebbe che in caso di dimezzamento si scenderebbe sotto quota 5 milioni di euro" (NQ).


Casse integrate. Lo dice Milano Finanza. La notizia è che il progetto di fusione delle Casse di risparmio di Rimini e Cesena si stia allargando a quelle di Cento e Ferrara. E sembra che anche Ravenna sia interessata (LaVoce).
Il punto di partenza. Cesena è convinta del passo da compiere, dopo l’incorporazione di Banca di Romagna, Rimini è in preda al dibattito tra banca e fondazione, Ferrara è in attesa, entro la fine del mese, dell’offerta da parte di Banca Popolare di Vicenza (LaVoce).
L'ipotesi. "Prevederebbe in un primo momento la confluenza delle quattro realtà in una maxi-holding, con un’unica struttura federale capace di garantire, almeno nelle fasi iniziali, l’autonomia e l’indipendenza delle singole banche, per poi aumentare sempre di più la collaborazione fino, magari, alla fusione" (LaVoce).

neroRiccione | Spaccio e accattonaggio, un arresto. Ex colonie setacciate dai carabinieri

 

Si è conclusa con l'arresto di un 37enne egiziano l'operazione dei carabinieri di Riccione, con il supporto della municipale, scattata all'alba di stamani. Obiettivi del controllo sono stati i fabbricati delle ex colonie, la “Papa Giovanni XXIII”, la “ex-Enel” la “Perla Verde”, “Savioli”, “Casa del Bimbo”, “Serenella”, “Reggiana” e “Verdemare” oltre ad alcuni parchi pubblici.


Venti i soggetti trovati all’interno dei fabbricati, italiani e stranieri, tutti pregiudicati per reati contro il patrimonio e per spaccio di stupefacenti e sul momento anche responsabili del reato di “invasione di terreni o di edifici”, 4 saranno proposti per l’allontanamento dal territorio nazionale.
Il ragazzo egiziano, arrestato, di fatto senza fissa dimora in quanto, è stato trovato in possesso di nove dosi di cocaina (sequestrate), pronte per lo spaccio, e di 2 telefonini rubati nelle notti precedenti presso la zona Marano. Rinvenuti anche diversi borsoni con marci destinate al commercio abusivo.


"Le condizioni di degrado ambientale - ha dichiarato il comandante provinciale dei Carabinieri di Rimini, Luigi Grasso - possono essere prodromiche allo sviluppo di svariati fenomeni di criminalità diffusa, è per questo che i carabinieri del Comando provinciale di Rimini continueranno le attività di controllo, con finalità soprattutto preventive, anche allo scopo di garantire la dovuta assistenza umanitaria a chi si trova a dimorare in condizioni difficili se non proibitive. In quest'ottica sarà indispensabile insistere con azioni congiunte che vedano più istituzioni e più compagini operative impegnate sullo stesso fronte. Ringrazio l'amministrazione comunale di Riccione per il sostegno che ci ha ancora una volta garantito in un contesto di strategie operative condivise".

5bCagnoni detta la linea ai soci pubblici su Fiera e privatizzazioni

 

Privatizzazione? Non c’è alcun stato di necessità che obblighi a questa scelta. Nel primo semestre 2014 i congressi hanno ripreso a marciare, i risultati di Rimini Fiera sono i migliori del sistema italiano. Se i soci pubblici hanno dei problemi, io ho la soluzione alternativa ma non la dico.
È un Lorenzo Cagnoni particolarmente all'attacco quello che si è presentato  ad una conferenza stampa di mezza estate convocata con l’evidente scopo di dire una parola definitiva – la sua – nel dibattito sui debiti del sistema  fieristico-congressuale e sull’esigenza di privatizzare, che si trascina ormai da diversi mesi. Per le quasi due ore di conferenza stampa l’atteggiamento del presidente di Rimini Fiera è stato quello di chi, viste le informazioni diffuse dai soci pubblici e da tutti coloro che sono finora intervenuti nel dibattito, finalmente svela come stanno le cose davvero e dichiara finita la ricreazione.
Ripercorriamo i passaggi del ragionamento e ritorniamo sulla conclusioni.


Cominciano l’amministratore unico Berardi e il direttore Agostini con l’annunciare che per Convention Bureau, che ha chiuso il 2013 con un milione di deficit, è arrivato il momento della riscossa tanto attesa. I primi sei mesi del 2014 si sono chiusi con 4 milioni e 741 mila euro di fatturato, 56 eventi ospitati ed un Mol (margine operativo lordo) di 97 mila euro. Tutto lascia pensare che a fine anno sarà rispettata la previsione di 8 milioni e 600 mila euro.  Un risultato ottenuto in uno scenario altamente competitivo, con le destinazione concorrenti che praticano prezzi al ribasso. Un risultato frutto di una grande sforzo di marketing e del miglioramento di efficienza della struttura.


Le magnifiche sorti del Palas
Cagnoni si incarica poi di spiegare a chi non l’ha capito che rispetto al business plan 2011-2016 (l’unico che conta, a suo giudizio) tutto è andato secondo le previsioni, con la sola eccezione del secondo semestre 2013.  Il futuro, secondo il presidente di Rimini Fiera, non può quindi che essere positivo. Aggiunge anche il carico da novanta: “Se non avessimo costruito il nuovo Palacongressi, che per caratteristiche architettoniche e capacità gestionali ha saputo tener fronte a questo complesso scenario, saremmo usciti dal mercato. Ed è invece proprio il nostro posizionamento ad assicurarci competitività”.
“Vorrei anche ricordare il formidabile rapporto costo/qualità del Palas, realizzato con 102 milioni di euro. A Roma, il nuovo centro congressi Italia, al quale si sta lavorando da oltre dieci anni, identico al nostro per caratteristiche ricettive, ne costerà 400”. Con poche battute Cagnoni liquida tutte le polemiche sui business plan faraonici, poi smentiti dalla realtà, che sono serviti a costruire la struttura. “Sono polemiche alimentate da strumentalità”, aggiunge.


Le magnifiche sorti della Fiera
Anche la Fera naviga in acque tranquille, secondo quanto previsto dal piano 2014-2016 che – si rammarica Cagnoni – ha suscitato in città un dibattito debole.  Rimini Fiera passerà dal volume d’affari di 63 milioni del 2013 agli 85,7 del 2016. Anche la redditività è forte: l’Ebitda del Gruppo salirà nel 2014 a 11.563.013 euro, nel 2015 a 12.987.913 e nel 2016 a 17.569.955 euro.  L’utile finale sarà di 2 milioni e 400 mila nel 2014, 3 milioni e 500 mila nel 2015, 8 milioni e 600 mila nel 2016.  “Nessuno riesce a fare questi risultati”. Aggiunge Cagnoni: “Posso dire che il primo semestre 2014 è in linea con queste previsioni ed è ragionevole pensare che lo saranno anche i prossimi risultati. Siamo la Fiera con il più alto rendimento a livello nazionale”.
E i debiti? Cagnoni ripete che nel 2016 si estinguerà il debito contratto per il nuovo quartiere fieristico. Anche la liquidità troverà respiro perché entro agosto sarà conclusa la vendita dell’area in via della Fiera, quella per cui il Comune ha approvato la variante Acquarena. Dovrebbero così rientrare i 14 milioni di euro che Rimini Fiera aveva prestato alla Società del Palazzo. Dal 2017 Rimini Fiera distribuirà ai soci pubblici 3 milioni di dividendi.


“Rischio Default? E’ ridicolo”
A questo punto Cagnoni parte lancia in resta e dichiara che con questi numeri parlare di rischio default per la Fiera è ridicolo. Non c’è alcun stato di necessità che obblighi ad una privatizzazione che per modalità e circostanze si potrebbe tradurre in una vera e propria svendita.
La Fiera paga i suoi debiti, ha pagato i 240 milioni per il nuovo quartiere, la storia della Fiera è una storia di debiti pagati.
“Non sono uno che sostiene la necessaria conduzione pubblica della Fiera. Io avevo già proposto di prevedere nello statuto la possibilità della maggioranza a privati, io ho avviato la prima privatizzazione con la vendita di azioni a imprese e associazioni. Il punto è il presupposto da cui si parte: non si deve dire che c’è uno stato di necessità”.


“Ho la soluzione ma non la dico”
Chiediamo allora a Cagnoni come mai i soci pubblici hanno avviato un processo amministrativo che porta alla privatizzazione: hanno un altro quadro della situazione? Hanno informazioni sbagliate? Risponde Cagnoni: “Beh, la Regione, che è un socio pubblico, non dice questo. Comunque la mia rappresentazione è assolutamente quella giusta. Non dico che non ci siano difficoltà, ma queste sono nei bilanci dei soci pubblici. Non si faccia confusione. Certo, se non hanno i soldi per pagare le rate dei prossimi tre anni è un problema. Si tratta di 10,8 milioni e non sono pochi, me ne rendo conto. Ma non esistono altre soluzioni? Io per privatizzazione intendo l’alleanza con un partner industriale, non un operazione di rapina”.
Non soddisfatti, insistiamo. Prima Cagnoni risponde che in una conferenza stampa non si fanno chiacchiere da bar, poi dice che lui ha soluzioni alternative per consentire ai soci pubblici di pagare le rate. “Non siamo al bar e quindi non le dico”, replica piccato. Cagnoni ha, en passant, parlato di possibili alleanze. Con chi? Con Bologna? “Non solo – risponde – e quando lo si vedrà si capirà la mia reticenza”.


Messaggio ai soci pubblici
E’ evidente che Cagnoni più che ai giornalisti parlava ai soci pubblici, Comune, Provincia e Camera di Commercio. Il messaggio è stato chiaro: finiamola con questa storia della privatizzazione, venite da me che vi spiego come uscire dall’impasse. La Fiera sta bene, è in buone mani, capaci di traghettarla verso il futuro. Smettetela di giocare al gioco delle privatizzazioni. Si spiegano così molte cose. Si spiega perché Cagnoni ha trattato con sufficienza la delibera approvata dalla Provincia, dando in qualche modo indiretta ragione a chi l’ha criticata per ragioni opposte, perché non chiara e determinata. Si spiega perché il Comune di Rimini, dopo i passaggi in commissione della scorsa settimana, non ha ancora convocato il consiglio comunale. Si spiega una dichiarazione di Gnassi del 12 luglio scorso che a grandi linee ricalca l’intervento di Cagnoni di oggi. Forse il consiglio comunale è stato messo in stand by perché doveva parlare Cagnoni. E Cagnoni ha parlato.