tortora-scuroRimini | Gnassi, "la mia Provincia": Con Ceccarelli, per difenderci da Bologna

 

"Ente di secondo livello, e dunque non più elettivo, svuotato di competenze amministrative e di risorse finanziarie, ma nonostante ciò confermato nella sua strategica importanza in uno scacchiere regionale su cui pare torni a soffiare impetuoso il vento del ‘centralismo metropolitano’". Così il sindaco di Rimini Andrea Gnassi descrive la nuova Provincia secondo Delrio. "Inutile nascondersi: i prossimi tre anni saranno quelli in cui si determineranno i nuovi assetti territoriali in relazione alle parti della società e dell’economia che più hanno e avranno incidenza su presente e futuro dei cittadini dell’Emilia Romagna. E con Bologna, per convenzione Dotta e da oggi Metropolitana per decreto, che palesemente ‘picchia duro’, l’area riminese ha quasi l’obbligo di giocarsi questa partita con un inedito slancio di comunità, superando campanilismi, corporativismi ideologici e personalismi. Su questi stessi presupposti ho aderito alla richiesta di candidarmi avanzata dai Sindaci del centro sinistra e dal gruppo dirigente del Pd". Gnassi infatti è il candidato unico alla presidenza.


Gli avversari contro Bologna diventano alleati. "Il primo quadro d’insieme che emerge dalla composizione delle liste e dalle dichiarazioni del sindaco di Bellaria Igea Marina e capolista di ‘Il Buon Governo in Provincia’, Enzo Ceccarelli, e del sindaco di Coriano, Domenica Spinelli, rappresentano una chiara e positiva consapevolezza che attraversa sostanzialmente tutti gli schieramenti: la ‘nuova’ Provincia ha l’intenzione di misurarsi come territorio omogeneo e non come somma (o sottrazione…) di singoli interessi comunali con il campo largo regionale".


Programma. Secondo il futuro presidente della Provincia, "non è più tempo di contentini o promesse che finiscono in cocenti delusioni; Rimini, e più in generale la Romagna, mette sul tavolo esperienze innovative di governo di settori strategici della società attraverso le cosiddette ‘aree vaste’ che non possono essere derubricate a ‘fenomeni locali’ dall’Emilia e da Bologna".
Qualità e servizi decentrati. "La riorganizzazione sinergica dei servizi primari (sanità, trasporti, acque) attraverso un processo di riconoscimento e condivisione delle eccellenze è un metro di misura che si chiede debba essere regionale. L’alternativa è un centralismo metropolitano muscolare che può avere la tentazione di volta in volta di piegare o indebolire i diversi territori regionali ancor di più se questi si propongono divisi. Una prospettiva questa per noi riminesi con debole presente e nessun futuro".


Le incognite. "La Provincia di Rimini, non si sa ancora con quali competenze e risorse, ha dunque un compito politico fondamentale e alcuni asset prioritari d’intervento: l’accessibilità/mobilità/rigenerazione urbana del territorio; i servizi sanitari; l’edilizia scolastica la piattaforma dell’ospitalità".


Serrare i ranghi. "Il metodo di governo, a mio avviso, è stato già ben esemplificato dal percorso di avvicinamento alla presentazione delle liste e dalle intenzioni espresse dalla quasi totalità dei sindaci: fare del sistema riminese un protagonista forte e che si presenta unito invece che in mini campanili, che siano essi politici o territoriali.C’è la piena volontà di condividere, collaborare, discutere al di là degli steccati, perché la competizione non è tra Comuni limitrofi ma tra sistemi territoriali".

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Turismo a Rimini, i dati ufficiali "coprono" la crisi

 

Dunque, secono i dati (provvisori) dell’ufficio statistica della Provincia, questo anno turistico che vede gli albergatori lamentare vuoti e cali di fatturato (per non parlare di margini ormai ridotti all’osso, non è andato poi tanto male: gli arrivi sono aumentati del 2,8% e le presenze sostanzialmente stabili con un -0,5%.

Per il momento. Perché dalle tabelle diffuse ieri si apprende che mentre un mese fa luglio si era chiuso con -2% di arrivi e di presenze, adesso le presenze sono calate del 2,5% e gli arrivi del 2,2%. Vedremo che succederà il prossimo mese.

 

Tutto con il segno “+” è invece il mese di agosto: (+4,6% gli arrivi, +0,7 i pernottamenti).

Andando a scomporre i dati (Italia/Estero), il mese di agosto ha registrato negli arrivi italiani un +4,7% e un +4,2 in quelli esteri; +0,4% nei pernottamenti italiani, +1,6% in quelli stranieri.

La permanenza media dei turisti nelle strutture ricettive è pari a 5,9 notti. Si conferma la flessione dei flussi turistici dalla Russia (-5,3% gli arrivi, -0,4% le notti trascorse), mentre si registra l'incremento dei tedeschi (+7,6% gli arrivi, +3,7% i pernottamenti) che anche a livello assoluto confermano il loro primato con 35.979 arrivi, davanti a russi (28.616), francesi (16.740) e svizzeri (13.233).

 

Scontato e rituale il commento del presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali: «I dati dei primi otto mesi del 2014 confermano sostanzialmente l'appeal e la competitività del nostro territorio. La ripresa del mercato italiano si consolida con i numeri di agosto, e se guardiamo ai flussi provenienti dall'estero osserviamo che a fronte della prevedibile flessione della domanda russa, migliorano decisamente le performance riconducibili a quei Paesi che nel 2014 meno hanno risentito della recessione, Germania in primis, ma anche Svizzera, Austria e Paesi Bassi. Un segnale, questo, che fa ben sperare per il futuro».

 

Qualche rilievo però è d’obbligo. Nelle tabelle annuali spicca in modo clamoroso il -16,4 di presenze in febbraio e il -32,9% in marzo. È evidente che in questo caso c’è stato un crollo del turismo fieristico, congressuale e genericamente d’affari. La crisi induce molte aziende a tagliare su partecipazione a fiere e viaggi dei dipendenti.

I primi quattro mesi dell’anno (gennaio-aprile) rappresentano appena il 15 per cento delle presenze totali realizzate nei primi otto dell’anno. Sembra proprio che la crisi abbia innanzitutto colpito quella che viene chiamata destagionalizzazione. Poiché la crisi in Italia non accenna a risolversi e la recessione continua, questo non è di buon auspicio per il prossimo anno.

 

Agosto, il tradizionale mese di vacanze degli italiani, sembra sia andato bene. È probabile dipenda dal fatto che la crisi ha sconsigliato vacanze più costose e portato in Riviera anche chi di solito sceglieva altri lidi. Se questo è vero, significa che la Riviera conserva appeal per la clientela con il portafoglio meno fornito, con conseguenza vistose sulla politica dei prezzi alberghieri (mai come quest’anno c’è stata la corsa al ribasso) e sullo stato di “sofferenza” dell’indotto extra-alberghiero. Le tabelle della Provincia dicono che il buon risultato di agosto è dipeso da un consistente aumento (oltre il 5%) degli arrivi da Lombardia ed Emilia Romagna, al quale peraltro non è corrisposto un analogo incremento di notti trascorse. Si arriva di più dai bacini limitrofi e si pernotta di meno.

2Rimini | Delfini, il comune intima la società a tenere aperti i campi

 

L’amministrazione comunale riminese ha inviato oggi ai legali della società Delfini una diffida formale "a mettere in pratica la paventata chiusura dei nove campi di cui attualmente sono titolari della gestione. In particolare l’amministrazione ha confermato come quattro delle nove strutture in questione, ovvero quelle di Lagomaggio, San Vito, Vergiano e Rivazzurra, allo stato attuale possiedano tutte le certificazioni che ne attestano la completa e totale agibilità in piena sicurezza per gli utilizzatori, dunque non sussiste alcuna condizione o motivazione per procedere ad una chiusura".


Qualche problema ci sarebbe, però, per gli altri cinque campi (San Giuliano, Viserba, Miramare, Torre Pedrera e Ina Casa), per i quali "l’amministrazione comunale ha attestato l’agibilità parziale e ha quindi intimato alla società Delfini l’apertura degli impianti limitatamente ai campi da gioco e agli spogliatoi in modo da consentire il regolare svolgimento dell’attività calcistica".
Spiegano dal palazzo che "su questi ultimi cinque impianti infatti l’amministrazione comunale ha avviato una verifica in merito alle porzioni che sono state sottoposte ad ampliamento da parte dei gestori che si sono susseguiti, operazione questa che si concluderà entro e non oltre venerdì 3 ottobre. Questi ampliamenti non interessano il campo da gioco e gli spogliatoi, che dunque possono continuare ad essere normalmente utilizzati per l’attività sportiva".


Ci sono quindi, secondo il Comune, "le condizioni per proseguire l’attività", e dunque "l’eventuale chiusura dei campi da parte dei gestori risulterebbe una grave inadempienza contrattuale di cui sarebbero chiamati a rispondere. Nel caso di mancato adempimento, l’Amministrazione porrà in essere tutte le attività necessarie a garantire la regolare apertura degli impianti".

tortora-scuroRimini | Approvato alla Camera l'accordo di collaborazione finanziaria Italia-San Marino

 

Approvato in via definitiva ieri pomeriggio dalla Camera dei deputati il disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di San Marino in materia di collaborazione finanziaria.
"L’Accordo di collaborazione finanziaria - spiega il deputato del Pd, Tiziano Arlotti - disciplina e rafforza le relazioni in materia finanziaria e favorisce le stesse consentendo di prevenire e reprimere abusi di mercato, riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo e un adeguato sistema di controllo dei movimenti transfrontalieri di denaro contante".
In pratica, la ratifica dell'accordo finanziario discende dalla firma dell’Accordo di Cooperazione Economica e conseguentemente rende operativo lo stesso."Si tratta di dare in sostanza ulteriore impulso ad un rapporto di cooperazione capace di consolidare e aumentare le opportunità di lavoro (ad oggi oltre 5.500 italiani lavorano come frontalieri a San Marino) e di sviluppo, incrementando l’interscambio commerciale, pari a 4,5 miliardi di euro con un attivo di bilancia per l’Italia di un miliardo".

1Rimini | Economia, Unindustria a Gnassi: Sblocca l'edilizia. Meno sogni più fatti

 

Ieri la giunta e il consiglio di Unindustria Rimini si sono riuniti per esaminare lo stato di grave crisi che colpisce l'imprenditoria riminese. E' necessario, questa la rinnovata presa di coscienza da parte degli industriali, che l'attività amministrativa a Rimini sblocchi alcuni atti fondamentali, ma attualmente tenuti ben chiusi nei cassetti del sindaco Andrea Gnassi.  A partire dall'approvazione definitiva di psc e rue.
"Come sappiamo l'economia della provincia di Rimini è sostenuta da due pilastri: il turismo e l'industria. Se da una parte occorre sostenere il turismo dall'altra occorre favorire lo sviluppo dell'industria manifatturiera e delle costruzioni". Il dato di partenza, secondo gli industriali è che "in ambito locale il driver che muove trasversalmente diversi settori è proprio quello delle costruzioni. E' quindi da qui che occorre ripartire con un'azione concreta e indispensabile da parte delle autorità locali".


Il Comune di Rimini, dicono gli imprenditori, sembra aver effettuato una piccola mossa. "Diamo atto al sindaco Andrea Gnassi, che l'attività indirizzata alla realizzazione del nuovo sistema fognario e della viabilità, sembra avere intrapreso la giusta direzione. Ma non basta". Dal 2013 al 2014 (Periodo di riferimento terzo trimestre aprile-giugno, dati Cassa Mutua Edile di Rimini) in provincia le aziende edili sono passate da 409 a 325 (- 20%), i lavoratori da 2.075 a 1.595 (- 23%) con un calo delle ore lavorate pari al 22%. Dati ancora più sconfortanti se si confrontano i numeri del 2014 e del 2008 con le aziende in calo del 47,58%, i lavoratori del -51,18% e le ore lavorate del 57,17%. (Fonte Cassa Mutua Edile Rimini)


Fermo restando il punto di partenza comune, che è l'imprescindibile stop all'ulteriore consumo del suolo, gli industriali tornano a chiedere non nuove aree da destinare all'edilizia, ma tutti i provvedimento bloccati negli uffici dell'amministrazione: "norme chiare e incentivi per potere ristrutturare partendo dalla rigenerazione urbana (ad es miglioramenti per favorire il risparmio energetico e tutti gli interventi indirizzati alla sicurezza, in particolare quella sismica); approvazione definitiva del RUE e del PSC del comune di Rimini; appalti pubblici anche a portata delle nostre imprese (recentemente abbiamo rivolto un appello alle amministrazioni locali affinché si adeguino alla legge 106/2011 dando la possibilità di fare lavorare le aziende, con affidamento di lavori pubblici, tramite procedura negoziata per importi fino a un milione di euro); concretizzazione delle analisi fatte dal Piano strategico per dare il via ai grandi progetti per Rimini che potranno partire solo nel momento in cui ci sarà la certezza che ci sia il ritorno economico per chi investe; alleggerimento della pressione fiscale (TASI e TARI); alleggerimento della macchina burocratica chiedendoci se nell'attesa delle riforme, non si possa fare qualcosa di concreto in ambito locale per cercare di snellire, a regole invariate, la macchina amministrativa locale.
Particolare attenzione dovrà essere data, inoltre, al nuovo corso della Provincia in quanto desta qualche preoccupazione il passaggio di alcune sue funzioni alla Regione, come ad esempio gli uffici per l’impiego".


Un appello accorato, quello degli industriali, viste le 758 aziende chiuse in un anno e le 50 aziende fallite da gennaio. "Il tempo dei progetti deve rimanere ieri. Oggi occorre agire con determinazione nella convinzione che per uscire dalla crisi sia indispensabile un atteggiamento di fiducia verso il futuro. La nostra categoria continuerà a mettersi in gioco. Le nostre imprese in questi anni si sono ristrutturate per potere superare la crisi. Hanno investito in export e innovazione, anche grazie alle azioni di supporto dell'Associazione, e hanno intrapreso la strada del taglio dei costi. Ma come imprese siamo convinti di dovere fare ancora di più. Auspichiamo che la stessa via venga scelta dalle pubbliche amministrazioni con un impegno concreto da parte di tutti per fare finalmente ripartire la crescita".

mattoneRimini | Economia, l'indagine congiunturale di Unindustria: Non c'è ripresa all'orizzonte

 

Al 30 giugno 2014 le imprese attive sul territorio della Provincia di Rimini hanno subito un decremento del -2,1% rispetto al 30 giugno 2013 (elaborazione Infocamere Stockview su dati Registro Imprese Camera di Commercio di Rimini). Il calo è superiore sia al dato regionale (-1,3%) che a quello nazionale (-0,8%). In particolare il settore delle costruzioni è fra quelli più penalizzati (nella provincia di Rimini 185 iscrizioni, 317 cessazioni: -132 imprese).
Anche i recenti dati regionali di Unioncamere mostrano un calo del volume d’affari nel settore edile del 3% (nel secondo trimestre 2014 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) e le imprese attive a fine giugno 2014 sono diminuite in un anno di 1649 unità (-2,3%).
Per completare il quadro una recente indagine del quotidiano economico “il Sole 24 ore” stima un calo delle assunzioni nella nostra Provincia nel 2014 del 17% rispetto al 2013 (non considerando i lavoratori stagionali). Dato peggiore di tutta l’Emilia Romagna e confermato anche da un’altra indagine Unioncamere e Ministero del Lavoro che stima 1.630 posti di lavoro in meno nel corso del 2014.


Primo semestre 2014. Fatturato totale: è aumentato (+2,77%) rispetto al primo semestre 2013. Aumento determinato ancora una volta soprattutto dal fatturato estero (+5,43%), infatti quello interno aumenta del +1,10%. L’aumento del fatturato dopo anni di flessione però è determinato (oltre che dalle esportazioni) dall’utilizzo dello stock del magazzino (come dimostrano il calo consistente delle giacenze nelle grandi imprese e la riduzione della produzione).
Con riferimento alla classe dimensionale delle imprese, la performance migliore la registrano le piccole imprese (+11,10%), seguite dalle grandi (+4% con fatturato estero a +5,80%), mentre le medie imprese hanno visto una diminuzione del fatturato (-3,20%), anche se quello estero è positivo (+2,20%).
Il grado di internazionalizzazione delle imprese, inteso come percentuale di fatturato estero sul totale, si attesta in media al 56,50% con una percentuale del 64% nelle grandi aziende, del 51,10% nelle aziende comprese fra 50 e 249 addetti e del 19,40% nelle aziende con meno di 50 dipendenti.
Produzione: marginale diminuzione rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente (-0,07%), riduzione determinata dalle imprese con un numero di dipendenti maggiore o uguale a 250 (-3,80%), in quanto nelle medie (+2,60%) e nelle piccole (+4,90%) il dato è positivo.
Occupazione: diminuita (-1,57%) a causa del calo riscontrato soprattutto nelle grandi imprese (-2,50%). Anche nelle medie imprese c’è stata una diminuzione (-0,80%), mentre nelle piccole è aumentata del +0,30%.
Ordini totali: il 34,72% delle imprese li ha visti in aumento, il 16,67% in diminuzione e il 48,61% stazionari. Gli ordini esteri segnano una percentuale di imprese che li ha avuti in aumento del 37,50%, per il 51,79% sono stati stazionari e una percentuale del 10,71% li ha visti in diminuzione.
Giacenze: mostrano un aumento per il 18,37% del campione, stabilità per il 55,10% e diminuzione nel 26,53% dei casi (con il dato delle grandi imprese già commentato sopra).
Costo delle materie prime: aumentato per il 23,68% delle imprese, il 63,16% considera il dato stazionario e il 13,16% delle aziende l'ha visto in diminuzione.


Dal confronto con i semestri precedenti "risulta l'interruzione della perdita di fatturato che era stata una costante degli ultimi 18 mesi e si conferma la componente estera quella preponderante ai fini dell’aumento. Il mercato interno non mostra più i parametri negativi delle ultime rilevazioni, ma rimane comunque ancora debole".
"Si ribadisce come l’incremento del fatturato non sia avvenuto contestualmente ad un aumento di produzione che è un segnale sicuramente non incoraggiante. Infatti la produzione ha imboccato nuovamente il territorio negativo, mentre nell’ultimo anno era stata, seppur di poco, in aumento.
Continua anche la perdita di posti di lavoro come del resto documentato quasi quotidianamente su tutti i media nazionali e locali".
"Il dato riferito agli ordini totali ritocca, migliorandolo, quello di sei mesi fa: più di un terzo delle imprese li ha visti in aumento e quasi la metà stazionari. Invece il parametro degli ordini esteri è peggiorato rispetto all’ultima rilevazione (diminuiscono le imprese che li hanno visti in aumento e crescono quelle che li hanno visti in diminuzione). Diminuiscono le aziende che hanno visto in aumento i costi delle materie prime rispetto al semestre precedente , ma rimangono una percentuale molto maggiore rispetto ad un anno fa".


Previsioni secondo semestre 2014. Produzione: viene previsto in aumento dal 30,99% delle imprese, il 54,93% prevede una situazione di stazionarietà e il 14,08% degli imprenditori prevede una diminuzione. Tale dato negativo è in crescita rispetto ad un anno fa quando era pari all’8,33%
Ordini totali: il 28,95% degli imprenditori prevede una crescita, il 55,26% stazionarietà e il 15,79% una diminuzione. Gli ordini esteri sono previsti in aumento dal 27,12% del campione, per il 64,41% saranno stazionari e per l’8,47% in diminuzione.
Giacenze: sono previste stazionarie per il 70% del campione, il 10% le prevede in aumento e il 20 % se le aspetta in diminuzione.
Occupazione: sono stazionarie per l’80% delle imprese, in crescita per il 13,33% e in calo per il 6,67%. Nessuna grande impresa la prevede in ulteriore calo.
Ricorso alla cassa integrazione: il 14,67% lo considera poco probabile, il 30,67% lo considera probabile (il 24% probabile ma limitato e il 6,67% probabile e consistente) e il 54,67% lo esclude.


"In linea con i semestri precedenti, quindi, non si riuscirà ancora ad imboccare la via della ripresa viene confermato nei dati previsionali", spiegano da Confindustria. "Pur essendo positivo il saldo fra chi prevede produzione e ordini in aumento rispetto alle imprese che li prevedono in diminuzione, tale saldo tende a peggiorare soprattutto se confrontato con il semestre precedente. Nella produzione in particolare diminuiscono le imprese che la prevedono in aumento e aumentano (rispetto ad un anno fa) o rimangono invariate (rispetto a sei mesi fa) quelle che la prevedono in diminuzione".
Per gli ordini valgono sostanzialmente le stesse considerazioni. Merita una citazione, anche se non basta a rendere il quadro meno preoccupante, il dato che riguarda le imprese che prevedono in calo gli ordini esteri: è il più basso degli ultimi anni. Anche per l’occupazione non è previsto un cambiamento di scenario a breve, sebbene il dato relativo alle imprese che la prevedono in diminuzione (il più basso delle ultime rilevazioni) sembra far emergere un arresto della caduta. Le giacenze riflettono previsioni sostanzialmente in linea con quelle delle ultime indagini effettuate".


Accesso al credito, segnali di distensione. Dai dati di Banca d’Italia riferiti alla Provincia di Rimini risulta che a giugno 2014 gli impieghi delle banche alle imprese private sono diminuiti di 83,41 milioni di euro su base annua (-1,59%) dato in miglioramento rispetto al - 11,9% (708,67 milioni di euro) registrato nel giugno 2013.
Se confrontiamo il dato degli impieghi rispetto al mese precedente, gli stessi sono diminuiti di 68,61 milioni di euro rispetto a maggio 2014 (-1,3%), mentre a giugno 2013 la variazione mensile era del – 2,5% (135 milioni di euro).
Anche l’Indagine che Confindustria Rimini svolge periodicamente fra i propri associati denota quello che auspichiamo possa rappresentare un allentamento del credit crunch.
La percentuale del campione che ritiene sia in atto un razionamento del credito infatti è del 53,49%, dato più basso rispetto alla precedente rilevazione e al di sotto di tutte le altre rilevazioni effettuate nell’ultimo anno e mezzo.
Anche per quel che riguarda il costo del denaro, l’aumento dello stesso è avvenuto per il 42,22% delle imprese, percentuale non di poco conto, ma se consideriamo che un anno fa tale percentuale superava il 70%, si auspica che anche sul fronte dell’onerosità dei finanziamenti ci si possa avviare verso una situazione di maggior sollievo per le imprese. "In questo senso le misure annunciate recentemente dalla BCE vanno sicuramente nella giusta direzione per favorire gli investimenti delle imprese e di conseguenza stimolare la crescita".


In definitiva, quindi, secondo gli industriali, "la situazione conferma tutta la complessità del quadro economico. Si è ancora lontani dall’aver intrapreso il cammino che porta alla ripresa ed è addirittura difficile consolidare i piccoli risultati positivi che si intravedono.Si auspica inoltre che gli indicatori qualitativi previsionali, che si mantengono con un saldo positivo fra chi li prevede in aumento e chi in diminuzione, trovino finalmente riscontro nei dati quantitativi cosa che fino ad ora non è ancora avvenuta.A livello macro l’economia globale sembra ritrovare slancio grazie agli USA e ad alcuni mercati emergenti. Nell’Eurozona, invece, la ripresa che si era appena intravista è già in affanno".

tortora-scuroRimini | Quarantacinquemila spettatori per Castel Sismondo

 

Oltre ogni aspettativa i risultati di Castel Sismondo Estate 2014. Successo per la rocca malatestiana nella veste di contenitore di eventi culturali e spettacolari. Collezionati 45mila spettatori, a partire dalla conferenza inaugurale dedicata alla Romagna di Augusto Campana con l’intervenuto lo storico dell’arte Antonio Paolucci, direttore dei musei vaticani. Il palinsesto ha proposto 52 eventi.

pubblico arco in danza 1


Punte di partecipazione per Arco in Danza e Moby Cult. La rassegna di danza con le scuole del territorio e le serate con le grandi compagnie nazionali, unito con il calendario di presentazione dei libri di successo alla presenza degli autori, hanno da sole attirato 25.000 persone nella giardino della Corte del Soccorso. Si aggiungano il successo della mostra Poemi del Fuoco e della Luce (7.500 visitatori) dedicata all’artista Guerrino Bardeggia, Parco Poesia con il Festival della Poesia Giovane, le serate promosse dal Liceo Lettimi, i concerti della Banda città di Rimini, del Coro Amintore Galli, gli spettacoli teatrali, le rievocazioni, le serate dedicate alla lettura.


“Con il contenitore Castel Sismondo Estate – commenta Massimo Pasquinelli, presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Rimini – abbiamo resa concreta la volontà di avviare una nuova stagione nella quale le idee, la collaborazione e il dialogo generano opportunità in grado di sopperire al contenimento degli importi destinati alle erogazioni, sempre più rivolte al sostegno del bisogno sociale. Oltre a Castel Sismondo, abbiamo reso disponibile la professionalità della nostra struttura, coordinando e promuovendo il palinsesto scaturito da un dialogo con le associazioni cittadine. Ne è scaturito un volano potente, amplificatore del successo degli eventi e capace di anche assecondare i progetti destinati a raccolta fondi per iniziative di solidarietà. Siamo soddisfatti ed orgogliosi per quanto ottenuto. Torneremo nel 2015 con una proposta ancor più ricca e completa, sempre aperta alla città, per dare impulso ad un magnete culturale qual è Castel Sismondo”.

neroRimini | Aeradria, Sarti interroga su mancata azione di responsabilità

 

Fallimento Aeradria, il deputato 5Stelle Giulia Sarti ha depositato un’interrogazione ai ministri delle infrastrutture e trasporti e dell'economia e finanze sulla mancata, o quantomeno intempestiva, dovesse arrivare ora, azione di responsabilità contro i vecchi gestori dell’aeroporto di Rimini. Sarti si domanda in particolare se i ministeri “siano a conoscenza, anche per il tramite della Camera di commercio, delle ragioni per le quali non si sia ritenuto di promuovere un'azione di responsabilità nei confronti degli amministratori”, questo in “considerazione del danno sino ad oggi maturato (un buco da 56 milioni di euro, ndr) e di quello che ne conseguirà se l'aeroporto verrà chiuso. Sarti è certa, e lo dice anche ai ministri, che il danno, “sulla base delle evidenze contabili del 2010, non può che dipendere dagli amministratori”.

Mercoledì, 24 Settembre 2014 10:06

giornalaio, 24 settembre 2014

giornalaioMaltempo, tempesta perfetta su Rimini. Calcio, Delfini sfrattati. Tari, impossibile pagarla


Come a Trieste. Raffiche sopra i 100 chilometri orari lunedì sera verso le 23,30, a Rimini vicino al mare (picco di 106 a Bellaria). A Riccione ristoranti allagati, in porto a Rimini (mare forza 9), nel mezzo della tempesta, affonda un peschereccio, ma niente danni a persone. I pescatori erano tutti rientrati. Tra gli stabilimenti più colpiti i bagni 140, 22, 26 e la zona Nettuno. Tra via Griffa e via Carducci un pino è caduto abbattendo un palo dell'alta tensione, finendo su due auto parcheggiate. Alla scuola di via Bidente recinzione divelta. A decine le piante sradicate. Un enorme tiglio si è 'appoggiato' al Teatro Novelli e un olivo al porto, vicino alla ruota. A Cattolica salvato dai carabinieri un senzatetto extracomunitario 34enne che dormiva sotto un ponte a ridosso del fiume Conca, uscito dagli argini. Si era aggrappato a un tubo dell'acquedotto (ilCarlino, Corriere, LaVoce).


Basta Delfini. Il Comune toglie la gestione di tre campi da calcio alla società che due anni fa, grazie ad bando scritto male da palazzo Garampi si aggiudicò la gestione di ben nove su dieci impianti pubblici. Da allora un mare di polemiche da parte delle altre società sportive messe alle prese con un gestore che era allo stesso tempo anche loro concorrente. Motivazioni: non le inadempienze dei Delfini, che sono state a dire il vero poche, ma il venir meno dell'interesse pubblico, ovvero la promozione dello sport tra i ragazzi. Come dimostra il "deciso" calo degli iscritti (Corriere).
Alla notizia i Delfini hanno però alzato le mani da tutti e nove gli impianti. Una decisione già presa e comunicata sia al Comune sia alla Federazione, perché secondo la società i campi non sono agibili e dunque pericolosi. Già fissato al 2 ottobre un consiglio comunale tematico (LaVoce).
A Riccione la Fya, società che nasce dalle ceneri della vecchia gestione dei campetti comunali, che il comune non ha rinnovato, nonostante di mezzo ci sia un bando, non restituisce le chiavi dell'impianto di via Menaggio. Valuteremo la questione per vie legali, avvisa il presidente Bracalenti (NuovoQuotidiano).
Intanto continuano a versare nel degrado le condizioni dello stadio del baseball, sede operativa dei Pirati, la formazione sportiva riminese più blasonata con 11 scudetti e 3 Coppe Europa. Ogni anno la Federazione è costretta a cocnedere in deroga l'utilizzo di un impianto che risulta inadeguato: scarsa illuminazione e panchine allagate. Impossibile ospitare la finale di Coppa, spiegano dalla società, e anche la Rai si rifiuta di riprendere i match (Corriere).


Impigliati nella 'rete' i riminesi alle prese con la seconda rata della tari. Scade a fine mese, ma ai più risulta impossibile scaricare il modulo F24 dal sito del Comune. C'è il 'piano b': andare negli uffici di via Ducale e farsi aiutare dagli impiegati del Comune. E le file aumentano. Un giorno dopo l'altro (ilCarlino).


Fogne, il numero degli indagati sale a 4. Il fatto: tra il 7 e l'8 giugno 2012 un operaio di una ditta specializzata nello stoccaggio di materiali risultanti da scavi e demolizioni è stato visto dalle fiamme gialle spianare con una ruspa una duna di sabia e liquami per ripristinare la foce dell'Ausa, creando una montagna di colibatteri, come dimostrarono le analisi del giorno dopo. Da lì l'apertura di un fascicolo (Corriere).


Pantani, sarà il professor Franco Tagliaro dell'Università di Verona, esperto in tossicologia, a eseguire la perizia medico-legale. Lo ha nominato il procuratore Giovagnoli (ilCarlino).
Riminese a processo. Si tratta dell'ex direttore amministrativo dell'Asl Franco Casoli. Fissata al 16 settembre del 2016 l'udienza per il buco della Sanità forlivese (bilanci 2008-2009). L'accusa è di falso ideologico (Corriere).


Scuola, la coop Millepiedi si è aggiudicata un bando da 750mila euro per la gestione dei gruppi educativi per i ragazzi tra i 6 e i 14 anni (Corriere). La Millepiedi è la stessa che aveva presentato, e perso, il ricorso al tar dopo aver perso il bando per il servizio di integrazione degli alunni disabili.


Festival francescano, presentato ieri il programma. A tema la perfetta letizia. In programma oltre cento appuntamenti in tre giorni, con inizio venerdì alle 9,30 al Duomo, con la lezione di Gianpaolo Trevisi intitolata 'alle porte della felicità'. Altre lezioni magistrali con Beatrice Buscaroli , Alberto Dionigi, Dino Dozzi e fra Mauro Ruzzolini. Saranno esposte le reliquie di Amato Ronconi. Appuntamento teatrale 'Francesco secondo Giovanni', sabato alle 16 al Teatro degli Atti (ilCarlino).


Cento e più. Compie 107 anni Maria Donati, la donna che nel 2000 si candidò alle amministrative di Saludecio per sostenere la lista con a capo la nipote, Roberta Giacomini. Ventotto nipoti e una vita da romanzo per Maria, orfana di padre e madre, marito deportato durante la seconda guerra mondiale (ilCarlino).


Riccione, boom d'incassi per la tassa della discordia. L'imposta di soggiorno 2014 ha già in attivo 1milione 150mila euro fino a giugno e 1milione50mila euro tra luglio e agosto. Lo scorso anno negli ultimi 4 mesi dell'anno si sono incassati 600mila euro. Facendo due conti si parla di 2,8 milioni (ilCarlino).
Intanto, il presidente degli albergatori Bruno Bianchini, protagonista nei giorni scorsi di un discusso endorsement in favore dell'ids, proprio lui che l'ha combattuta fino allo stremo, è stato nominato dal sindaco Tosi presidente della Geat (ilCarlino).

2Rimini | Casetti, Sarti: Nominare subito garante

 

Visita in carcere per il deputato 5Stelle, Giulia Sarti. Accompagnata dai consiglieri comunali Luigi Camporesi e Gianluca Tamburini, la parlamentare, membro della commissione giustizia alla Camera, dopo aver sentito la versione fornitale dall'associazione Papillon ha deciso di vedere con i suoi occhi. "Ho potuto parlare con gli agenti di Polizia Penitenziaria e, da sola, ho potuto visitare i reparti", racconta Sarti.


Al di là del resoconto, Sarti chiama in causa l'amministrazione "della stessa Rimini" che potrebbe a suo dire "porre rimedio in breve tempo" a "una grave mancanza". Spiega il deputato che "molti dei 44 condannati in via definitiva, potrebbero accedere a misure alternative, ma manca loro l’assistenza di un garante che potrebbe interagire con l’unico Magistrato di Sorveglianza competente a valutare le richieste per Rimini e altre numerose carceri".
Necessario, quindi, che venga sbloccato l'apposito bando. "La nostra città - spiega Sarti - ha da tempo deciso che debba essere istituita questa figura di mediazione, ma i tre nomi che hanno partecipato al bando sono in attesa di non si sa cosa. Possibile che a fronte di una situazione così grave non si riesca a decidere fra tre opzioni tutte egualmente praticabili?".


Più in generale, Sarti rileva come "nonostante il personale addetto faccia di tutto e di più per garantire il minimo di decoro e dignità ai reclusi", si sia "trovata di fronte a problemi che sarebbero facilmente risolvibili senza l’ignavia delle istituzioni". Si riferisce allo "scarica barile statale", che "ha prodotto un direttore del carcere a mezzo servizio che, per quanto valido sia, deve dividere la sua efficacia su due strutture, Modena e Rimini. Questa situazione non è nient’altro che la riproposizione della latitanza della politica anche sui vertici dell’Amministazione Penitenziatia (DAP). Da mesi si attende la nomina di un direttore che attualmente non esiste, figuriamoci se riescono ad assegnare un dirigente in pianta stabile a Rimini".


La ricognizione. "Dalla mia visita ho potuto rilevare che: di 6 sezioni ne funzionano solo 4, una è completamente ristrutturata e a norma, manca solo il collaudo che non arriva e così i detenuti sono costretti a scontare la loro pena in celle fatiscenti con evidenti problemi di infiltrazione di acqua piovana. Il cortile ricreativo è un campo di cemento completamente esposto al sole, nonostante di fianco ci sia un’area completamente attrezzata con dei gazebo e delle sedie dove sostare, che non possono però essere utilizzati perché i lavori di manutenzione richiesti al perimetro non sono stati ancora autorizzati. Le attività ricreative sono ridotte al minimo per non parlare di quelle lavorative, essenziali per un reinserimento ed una rieducazione effettiva al rientro nella società. Mancano le risorse per le operazioni più banali come la pulizia della cella, affidata agli stessi detenuti, per la quale difettano di scope e spugne".