17 12 2014 | Rimini | No a consiglio su jobs act, Pazzaglia: Pd fascista
Rimini | No a consiglio su jobs act, Pazzaglia: Pd fascista
Jobs act, la maggioranza boccia il consiglio comunale con i sindacati richiesto dal consigliere di Fare Comune Fabio Pazzaglia allo scopo di analizzare le ripercussioni del provvedimento sul territorio riminese. "Al massimo - spiega Pazzaglia - ci concedono di fare solo una discussione monca tra noi Consiglieri Comunali senza l'apporto delle parti sociali. E magari nei giorni a cavallo tra dopo Santo Stefano e prima di Capodanno così non se ne accorge nessuno".
Secondo il consigliere di minoranza, "sarebbe doveroso dare ai nostri concittadini l'opportunità di essere informati in Consiglio comunale da chi, come la Cgil, ha i dati effettivi su quanti siano i lavoratori riminesi coinvolti dal Jobs act e su cosa rischiano (perdita tutele economiche). Il Pd invece ha deciso di tappare la bocca ai sindacati. Un atteggiamento che non abbiamo problemi a definire fascista. Il confronto è il sale della democrazia. La libertà di informazione è un principio inalienabile della nostra Costituzione e non una merce di scambio che il Pd può barattare come se fossimo al mercato".
Pazzaglia ha quindi deciso di passare all'azione. "Da domani in Consiglio inizia la protesta di Fare Comune: durante l'esecuzione dell'inno nazionale staremo in aula con la bocca bendata in solidarietà con i sindacati che non hanno la possibilità di parlare in Consiglio. Lo faremo ad ogni convocazione fino a quando il Pd non avrà la grazia di concederci un Consiglio Comunale aperto con i sindacati".
17 12 2014 | Rimini | Industriali e sindacati a Gnassi: Piano strategico e lungomare?
Rimini | Economia, le domande di industriali e sindacati a Gnassi: Che fine hanno fatto piano strategico e lungomare?
Che fine ha fatto il piano strategico? E la riqualificazione del lungomare? Se lo chiedono Cgil, Cisl, Uil, Unindustria Rimini e Ance Rimini, dopo l'allarme sul difficile stato dell’economia del territorio lanciato già lo scorso ottobre e avvalorato dai dati congiunturali diffusi qualche giorno fa dalla Camera di commercio. Da qui la richiesta, congiunta, alle amministrazioni locali di maggiore attenzione nei confronti dei lavoratori e degli imprenditori del manifatturiero e soprattutto verso quelli delle costruzioni che ancora resta il settore maggiormente colpito. "Il manufatturiero, insieme al turismo il pilastro portante dell’economia del territorio, meriterebbe di essere tenuto nella considerazione che gli compete anche in relazione al rilevantissimo valore aggiunto che distribuisce sul territorio. Soprattutto per le costruzioni è necessaria una scossa affinché possa riprendersi", spiega la nota congiunta. "Ricordiamo che il manifatturiero impiega la più alta percentuale di forza lavoro annuale e richiede maggior attenzione per poter riprendere la via della crescita. Se le aziende non possono sviluppare il loro potenziale, sicuramente a causa della crisi, ma anche a causa dei lacci e lacciuoli delle pubbliche amministrazioni, non crescono e addirittura muoiono e con loro spariscono i posti di lavoro e i progetti di vita delle famiglie".
Imprenditori e lavoratori hanno domande precise per gli amministratori. "Che fine ha fatto il Piano Strategico?", è solo la prima. "E’ arrivata l’ora - spiegano - di fare atterrare i progetti, dalle strategie occorre passare ai fatti. Pochi punti chiari, ma precisi e applicabili nell’immediato".
Attrattività del territorio. La proposta è quella di far crescere l’industria ecosostenibile. "Nell’ambito delle autonomie locali le amministrazioni devono avere un occhio di riguardo per le imprese, perché se continuerà l’aumento delle tasse (imu, tasi, tari) non solo non ci saranno nuove aziende interessate ad investire in provincia, ma anche quelle presenti saranno fortemente motivate ad andarsene. Apprezziamo il progetto “No Tax Area” del comune di Rimini, ma a noi sembra appena un inizio perché la portata è molto limitata. Senza dimenticare la modernizzazione dei servizi, partendo ad esempio dalla Banda Larga".
Collegamenti. "La provincia non può essere tagliata fuori dall’Alta Velocità, non può avere collegamenti stradali inadeguati (bene la Terza Corsia dell’A14, ma rimangono ancora nodi sulla Statale 16 e in altri collegamenti strategici, come la E45) e ovviamente necessità di un aeroporto che funzioni".
Competenze. Il Campus universitario già c'è, adesso "occorre far crescere la cultura diffusa nel nostro territorio con particolare riguardo alle competenze utili alle imprese. In questo quadro è necessario che il Campus di Rimini e il Tecnopolo, creino una rete di rapporti con l’Alma Mater e con gli altri campus e tecnopoli al fine d’integrarle con le competenze di altri dipartimenti non presenti a Rimini, utili però allo sviluppo delle aziende".
Servizi, bando alla "burocrazia che continua ad essere la palla al piede dello sviluppo. Le Amministrazioni locali dovrebbero individuare un modello organizzativo omogeneo capace di ridurre i tempi di attesa delle pratiche relative ai permessi di costruzione e di ristrutturazione (applicando le normative nazionali e stabilendo tempistiche standard oltre le quali si applica il silenzio assenso)".
E' necessario, ribadiscono industriali e sindacati, investire nelle ristrutturazioni e nelle riqualificazioni, a partire dal distretto turistico. "Sono quattro anni che aspettiamo la ristrutturazione del Lungomare. Quando?", è la seconda domanda. "Anche il Centro Storico va riqualificato - aggiungono - specialmente con la possibilità di frazionare le grandi unità immobiliari. Per farlo le imprese, gli operatori del settore e i privati, devono avere a disposizione normative urbanistiche e percorsi burocratici pensati in quest'ottica".
Quindi, ribadendo che "l'idea del non consumo del territorio è stata recepita e condivisa", dicono lavoratori e 'padroni', adesso ci si attende "la rapida approvazione di tutti gli strumenti di pianificazione necessari per dare prospettive ai lavoratori e agli imprenditori del settore con interventi che potrebbero ad esempio riguardare miglioramenti per favorire il risparmio energetico, per la sicurezza, in particolare quella sismica, il riuso dei sottotetti, i cambiamenti di destinazione d'uso, l’housing sociale.
Nell’ambito delle opere pubbliche, occorre avviare tutti i progetti cantierabili.
Precisando ancora meglio, gli appalti pubblici potrebbero essere il volano per far ripartire le piccole medie imprese dando lavoro alle aziende provate da questa crisi, ma è necessario che si prevedano tagli di appalti adeguati al tessuto imprenditoriale locale (dove possibile, si dovrebbero frazionare i lotti di eventuali grandi appalti) usando poi la legge 106/2011 che prevede l’affidamento con procedura negoziata e il Protocollo d’intesa per gli appalti pubblici della provincia di Rimini 16/9/2013".
I dati
Nel 2014, anno nero dal punto di vista occupazionale, si sono persi ulteriori 2000 posti di lavoro. I lavoratori in cassa integrazione sono oltre 5000, ai quali si aggiungono quelli oggetto di contratti di solidarietà. Da gennaio a ottobre le ore di cassa integrazione sono pari a 7,85 milioni (450 mila in più del pari periodo 2013). L’88% degli avviamenti al lavoro avviene con rapporti di lavoro a termine: tempo determinato, collaborazioni a progetto ed occasionali, atipici utilizzati in modo improprio, lavoro a chiamata, false partita iva ed esplosione dell’utilizzo dei voucher (34.000 erogati dall'Inps, di cui 14.000 da gennaio ad ottobre e 20.000 nell'anno 2013).
Da gennaio a oggi sono fallite più di 50 aziende.
L’indagine flash, riferita al periodo settembre/ottobre 2014, realizzata da Unindustria Rimini fra gli associati denota che: la congiuntura sembra rallentare la caduta, ma persiste ancora la piena crisi.
Produzione nel consuntivo: il 39,53% del campione dichiara un aumento e il 37,21% stazionarietà, mentre per il 13,95% è in calo.
Maggiore prudenza nei dati previsionali: il 51,16% dichiara stazionarietà, il 20,93% un aumento e il 18,60% un calo.
Gli ordini interni nel consuntivo sono in aumento e stazionari per il 34,88% e in calo per 25,88%, nelle previsioni sono stazionari per il 55,81% del campione, in calo per il 25,58% e in crescita per il 13,95%.
Gli ordini esteri nel consuntivo sono stazionari per il 30,23%, in aumento per il 23,26% e in calo per l'11,63%; Nelle previsioni sono stazionari per il 41,86%, in calo per il 13,95% e in crescita per l'11,63%.
Anche gli investimenti sono stazionari per la maggior parte del campione sia nel consuntivo che nelle previsioni, rispettivamente 46,51% e 51,16%.
Sinteticamente tutti i dati confermano che siamo ancora lontani da un’inversione di tendenza e tale riflessione sul piano locale viene confermata anche dal Centro Studi di Confindustria che per il 2014 prevede un PIL in negativo.
Anche la situazione del credito è difficile. Banca Italia rileva che nella nostra provincia, nel periodo settembre-agosto 2014, i depositi sono diminuiti per le imprese (-11,96%), per le famiglie (-0,08%) e per le Pubbliche Amministrazioni (- 6,89%). Gli impieghi accordati sono del -2,4% (pari a 126 milioni di euro) per le aziende, del 0,04% per le famiglie e 0,7% per PA.
Uno stato confermato anche dall'indagine rapida sul credito realizzata da Unindustria Rimini fra gli associati. Il 57,50% del campione ha dichiarato che nell'ultimo bimestre (dati settembre 2014) la concessione del credito è stata più selettiva e il 64,10% sostiene che sia in atto un razionamento del credito. Per il 68,42% si allungano i tempi di delibera per la concessione dei fidi.
Ancora più critici i numeri dell’edilizia: Nel riminese, nell'ultimo anno, sono diminuiti drasticamente il numero delle aziende edili e i posti di lavoro. Le aziende iscritte alla Cassa Mutua Edile di Rimini, dal settembre 2013 all'ottobre 2014, sono passate da 528 a 457 (- 23%). Un calo ancora più esponenziale e accelerato se si considera che negli ultimi sei anni la variazione è stata del - 42% (nel 2008 le aziende iscritte erano 788).
Il numero dei lavoratori sono passati dai 2.923 del 2013 ai 2.049 del 2014 (- 17,58%). Nel 2008 erano 4.572 (- 47%). In regione, dal 2008 al 2012, 8.347 imprese edili sono uscite dal mercato (dati Ance Emilia Romagna). La variazione dei permessi di costruire (nuovo e ampliamenti) nel periodo 2005-2012 ha subito una variazione del - 85%.
giornalaio, 17 dicembre 2014
Rublo debole, Gros in crisi | Area vasta per le liste d’attesa | Gnassi sogna la Rimini olimpica
La crisi del rublo spezza le gambe al Gros. Ci vogliono 90 rubli per fare un euro e i pochi russi che ancora si avventurano in vacanza in Italia, quindi anche a Rimini, rinunciano allo shopping. Alcune delle nostre aziende lamentano un calo degli affari con la Russia anche dell'80-90%, dice il presidente del Gros Semprini Cesari. Fino a un anno fa avevamo oltre 300 russi al giorno, ora siamo a 20-30, conferma il titolare di Justmode, Antonio Boccia (ilCarlino).
Anche i riminesi fanno i conti col portafogli. A Natale le tredicesime sono servite per pagare le tasse, altro che regali. C’è chi prenderà un pensierino solo alla mamma, chi solo ai suoi due figli, ma non oltre 50 euro per tutti e due (ilCarlino).
Liste d’attesa e sanità. C’è anche il caso di un cittadino riminese che dovrà attendere otto mesi, l’agosto del 2015, per una risonanza magnetica alla testa. Sulla prescrizione non è scritto ‘urgente’, ma otto mesi sono comunque troppi (ilCarlino). La Asl Romagna corre ai ripari con il centro di prenotazioni unico, che garantirà anche, dicono, l’azzeramento delle differenze tra le varie realtà sanitarie , pur mantenendo per chi volesse il criterio della prenotazione nell’ambulatorio più vicino (Corriere).
I tempi. A Ravenna il 57 per cento delle prestazioni avviene nei tempi, contro l'80 per cento di Rimini e Forlì e il 77 per cento di Cesena. A Rimini servono 50 giorni per una tac all'addome, nei tempi, e 42 per un'elettromiografia, 37 giorni di attesa per una visita oculistica, 34 per una ginecologica, 31 per quella neurologica e 27 per quella ortopedica (ilCarlino). La peggiore resta comunque Forlì che ha fatto registrare oltre 300 giorni per una visita dall’endocrinologo, 200 per quella pneumologica (ai polmoni) e 167 per l’elettrocardiogramma Holter (LaVoce).
Congressi, sarà il network Kpmg, attivo in 155 Paesi nel mondo, a svolgere il ruolo di advisor per l’attività di consulenza e assistenza finalizzate alla privatizzazione del settore fieristico-congressuale riminese (Corriere).
Rimini olimpica. Se Matteo Renzi lancia la sfida per Roma 2024, perché non pensare a giochi diffusi che possano interessare per un verso o per l’altro anche Rimini? Lo ha detto ieri il sindaco Andrea Gnassi. Visto che nella proposta italiana dentro ci sono anche Firenze, Napoli e la Sardegna. La ricetta è la stessa dell’Expo 2015 a Milano: gli eventi della Riviera tra gli appuntamenti fuori salone. Per esempio: se Bologna ospitasse alcune partite di pallacanestro e calcio, Rimini potrebbe metterci del suo con la capacità ricettiva e le eccellenze turistiche (ilCarlino).
Romagna Acque a bilancio con un attivo di 11 milioni 661mila euro, superiore al budget di 5 milioni 460mila e inferiore al consuntivo 2012 di 3 milioni 260mila, 300milioni di investimenti: entro il 2015 dovrebbe essere completato il nuovo impianto di potabilizzazione alle porte di Ravenna (il Nip2) che permetterà un minore utilizzo dei pozzi in momenti di siccità consentendo a Comuni come Cervia e Cesenatico di non dipendere interamente da Ridracoli, lasciando dunque per i territori di Forlì, Cesena e Rimini una migliore qualità di acqua potabile (LaVoce).
Arrestato sabato scorso un vigile del fuoco in servizio a Rimini. Il 34 enne, a Roma con alcuni colleghi per un corso, nel pomeriggio prende l’auto di servizio, una Punto rossa, e carica un transessuale brasiliano prima di andare in cerca di una dose. Dopo lla contrattazione con lo spacciatore, all’alt dei poliziotti lui non si ferma e tenta la fuga. Scatta l’inseguimento con tanto di speronamento della macchina della polizia. Bravata conclusa con un incidente, manette ai polsi e processo per direttissima. Un anno e quattro mesi di reclusione la pena, sospesa, ma i guai veri arriveranno di fronte al suo comandante (ilCarlino).
Savoia shopping gallery riapre domani. In 1.300 metri quadrati di esposizione 32 importanti marchi italiani ed internazionali. Ad investirci è stato Dario Aprile, direttore di BrEnergy una società di vendita di luce e gas con sede a Bologna (Corriere).
A San Giuliano dalla scorsa estate un piromane prende di mira i cassonetti di piazzale Vannoni dando ad essi fuoco. E’ successo nuovamente lunedì, in tarda serata (Nuovo Quotidiano).
A Viserba diatriba dei residenti con il sindaco Gnassi. L’oggetto del disappunto è l’area verde destinata ai cani. Ci sono dei rovi da potare, un animale si è già ferito con quelle spine aguzze (LaVoce).
Pd, Melucci soccorre Magrini, da alcuni giorni sotto attacco per via dell’astensionismo alle urne e per questioni interne tra correnti, alcuni renziani soffiano per farlo cadere. “Se l'affluenza alle urne delle regionali è scesa, in Emilia Romagna, del 30,36%, da noi si è ridotta del 28,95%. Se guardiamo poi al risultato del Pd i dati sono ancora più netti. A fronte di un incremento medio regionale tra il 2010 e 2014 del 3,92%, a Rimini il Pd aumenta del 6,18%”, conta Melucci (ilCarlino).
Intanto l’ex sindaco di Riccione ha rifatto la tessera. Intervista del Carlino a Daniele Imola. “Abbiamo bruciato la generazione dei Galli, Vescovi e Casadei. Oggi rischiamo di fare la stessa cosa con ragazzi volenterosi quali Ubaldi, William Casadei e Alessandra Pesaresi”, dice.
Rosso al Pepenero e non per la lap dance. Il locale riccionese è chiuso e le ballerine sono state licenziate. Dietro ci sarebbero grosse difficoltà finanziarie per gli ultimi gestori. Tant’è che l’amministratore giudiziario non riuscirebbe a riscuotere l’affitto e i fornitori sarebbero in ritardo con gli incassi (LaVoce).
Zamagni: a Rimini manca il "capitale civile"
Zamagni: a Rimini manca il "capitale civile"
Perché la politica torni ad appassionare i cittadini e produca decisioni utili per il bene comune, c’è bisogno, a Rimini come a livello nazionale, di un incremento del capitale civile. È la tesi sostenuta dal professor Stefano Zamagni nel corso di una conferenza tenuta ieri pomeriggio a Rimini nel salone di Palazzo Buonadrata per iniziativa dell’Università Popolare Igino Righetti.
Che significa “capitale civile”?, un’espressione che certo non ricorre di frequente nel dibattito politico quotidiano, così come – Zamagni lo ha rimarcato più volte – in Italia è calata la censura sulla democrazia deliberativa.
Prima di arrivare a questi concetti e di spiegarli, Zamagni ha tratteggiato brevemente le principali opzioni politiche – sinistra, destra, centro, impersonate da personaggi come Hobbes, von Hayek e Keynes – che si confrontano nell’agone pubblico e che tentano di differenziarsi fra loro a seconda del livello di libertà o di sicurezza sociale che promettono di garantire ai cittadini. Il problema – ha sostenuto Zamagni – è che le diverse ricette alla fine non si diversificano tanto, perché la somma dei costi sociali necessari per realizzarli è sostanzialmente uguale, pur con qualche variazione. La diversità riguarda unicamente l’attribuzione dei costi. Se si resta all’interno dello schema in vigore – Zamagni lo ha chiamato frontiera – non se ne esce. Bisogna abbassare la frontiera, cioè bisogna dare più spazio al capitale sociale, al capitale umano e al capitale civile.
Ora Rimini dal punto di vista del capitale sociale è in una situazione positiva. Per capitale sociale si intendono le cosiddette formazioni sociali intermedie, ovvero il mondo associativo in tutte le sue forme, da quello sportivo al volontariato. Sono quelle formazioni sociali che permettono di elevare i livelli di solidarietà che si offrono ai cittadini. Non è quindi il capitale sociale che fa difetto a Rimini e, a ben vedere, nemmeno il capitale umano. I riminesi sono certamente creativi, inventivi; magari a volte sono poco innovativi, cioè non trasformano la loro capacità inventiva nella produzione di qualcosa di nuovo. Comunque non sta qui la carenza più grave. Questa va invece rivenuta nella povertà di capitale civile. Civile deriva da civitas la città romana che, a differenza della polis greca, era includente, non escludente. Capitale civile significa quindi stabilire regole nuove per la governance, indicare un modello di cittadinanza attiva, definire i contorni di una amicizia civile.
Partiamo dalla governance. Zamagni ha puntato il dito contro il modello elitistico-competitivo di democrazia che si è affermato in Italia. È il modello secondo cui vince chi ottiene la maggioranza dei voti. Cioè si entra nello spazio pubblico con una preferenza già definita e poi si va alla conta. Vince appunto chi prende più voti. A questo modello il professore oppone la democrazia deliberativa, per la quale molti ritengono che gli italiani non siano maturi. Secondo questo modello di democrazia non vince chi prende più voti, ma chi più convince, cioè chi più sa dare le ragioni di una scelta ed è capace anche di descrivere la sequenza degli effetti che da quella scelta derivano. Se si fanno scorrere nella memoria questi ultimi venti anni di politica italiana, ed anche riminese, si intuisce a cosa alludesse il professore.
Secondo Zamagni un esempio di democrazia deliberativa era il processo messo in atto a Rimini con il piano strategico che poi – aggiungiamo noi - è stato frettolosamente archiviato con l’arrivo del sindaco Andrea Gnassi.
Democrazia deliberativa significa che lo sazio pubblico è caratterizzato da un’amicizia civile fondata sul rispetto dell’altro. Non si tratta di buone maniere ma del riconoscimento che l’altro sia comunque portatore di un grumo di verità che va valorizzato. Il contrario avviene quando l’altro è visto come un nemico da distruggere e basta. La democrazia deliberativa – spiega Zamagni citando Pericle - non fiorisce nemmeno se la maggioranza dei cittadini è “idiota”, cioè priva di una dimensione pubblica. Con linguaggio attuale si potrebbe dire se segue solo i propri interessi autoreferenziali.
Al contrario, un virtuoso esempio di cittadinanza attiva è quello introdotto dal Comune di Bologna che ha abilito il rapporto fra potere e cittadini basato sulla “concessione” per spostarlo sul piano del riconoscimento dei diritti. Tutto è partito a cittadini della via Fondazza, devastata dal degrado. A nulla sono servite lettere e petizioni. A quel punto i cittadini si sono rimboccate le maniche e si sono messi al lavoro. Sono arrivati i vigili a contestare e loro li hanno rispediti al mittente, cioè il sindaco. Fine della storia: il consiglio comunale all’unanimità ha approvato un regolamento – l’unico finora in Italia – che disciplina la libera iniziativa dei cittadini per i bene comune. C’è un giardino degradato? I cittadini si costituiscono in comitato, intervengono e poi fanno sapere al Comune cosa hanno fatto. Se ci sono state delle spese per materiali, il Comune paga.
Zamagbi ha più volte invitato il pubblico della conferenza a promuovere anche a Rimini un regolamento come quello di Bologna. Per fare il bene non bisogna chiedere l’autorizzazione a nessuno. A Rimini deve rinnovarsi lo spirito che le ha permesso di rinascere dopo le distruzioni della guerra, c’è bisogna di una minoranza profetica che sulle diverse questioni imponga il metodo deliberativo.
16 12 2014 | Riccione | Sicurezza, reati denunciati diminuito del 3% nel 2014
Riccione | Sicurezza, reati denunciati diminuito del 3% nel 2014
Si è riunito questa mattina nel Municipio di Riccione il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal Prefetto Claudio Palomba. Hanno partecipato all’incontro, oltre al prefetto Palomba e al sindaco Renata Tosi, il comandante provinciale Carabinieri colonnello Mario Conio, il capitano della Guardia di finanza Giovanni Linardi, il capitano della compagnia dei carabinieri di Riccione Antonio De Lise, il dirigente di Polizia Stato Achille Zecchini, Federico Capannolo del Corpo forestale, il comandante della Polizia municipale di Riccione Graziella Cianini, i sindaci di Cattolica e Misano Adriatico Piero Cecchini e Stefano Giannini ed il vice sindaco di Coriano Gianluca Ugolini. E' stata l'occasione per fare il punto su varie iniziative in materia di controllo e prevenzione durante le festività natalizie e in vista della prossima estate.
Nel 2014 nel comune di Riccione i reati denunciati sono diminuiti del 3%, in particolare del 39% i furti con strappo, 250 i furti in abitazione, 19 in meno rispetto al 2013. Considerevole la diminuzione dei furti di auto, moto e biciclette pari al 30%. Diminuzione in linea con gli altri comuni.
Recente l’operazione “ Tuono” della Compagnia dei carabinieri di Riccione che ha portato all’arresto di 3 persone autori di numerosi furti in abitazione.
Da parte dei rappresentanti delle Forze dell’Ordine è emerso il chiaro intento di mantenere sempre alta la guardia sull’attività repressiva con un’attenzione costante ai furti, all’attività investigativa e ai controlli nei locali da ballo, negli appartamenti fantasma e nei luoghi pubblici.
In particolare verranno intensificati i servizi di controllo del territorio durante le festività natalizie. Nel 2014 sono state elevate sanzioni per 250.000 euro relative alla vendita di alcol fuori orario.
Il prefetto Palomba ha posto l’accento inoltre sulla necessità di portare avanti azioni comuni tra le Forze dell’Ordine e le Polizie municipali nell’attività di contrasto all’abusivismo commerciale da concordare tra febbraio e marzo e attuare piani di intervento preventivi e coordinati a partire dal prossimo giugno.
Tra le questioni sollevate al tavolo e accolte dal prefetto, il mantenimento e rafforzamento delle iniziative di educazione alla legalità nelle scuole con un coinvolgimento crescente di genitori e dirigenti scolastici già dalle classi di scuola elementare. Sul versante della lotta al bullismo, è stata sollecitata dal prefetto anche per il 2015, l’attività di controllo nelle scuole.
In via di definizione tra Guardia di finanza e Comune di Riccione un Protocollo d’intesa di controllo sulle prestazioni sociali agevolate.
16 12 2014 | Rimini | Cyberbullismo, a scuola di internet con la Polizia postale
Rimini | Cyberbullismo, a scuola di internet con la Polizia postale
Sempre più reati a Rimini commessi online anche a sfondo sessuale dai minori verso altri minori attraverso l'uso di internet. E' per questo che il questore, Alfonso Terribile, rispondendo alle preoccupazioni di tanti genitori ed insegnanti, in collaborazione con la Direzione provinciale scolastica, al fine di sensibilizzare ed educare i ragazzi ad un corretto utilizzo di internet, per evitare che i giovani siano vittime o autori di reati online, invierà giovedì prossimo gli specialisti della Polizia postale e delle comunicazioni di Rimini, al Liceo scientifico Einstein per un incontro rivolto a studenti ed insegnanti.
La lezione di circa tre ore, verterà inizialmente sulla prevenzione e repressione del cyberbullismo, e sulla prevenzione del nuovo fenomeno del sextorsion, ovvero l'estorsione di immagini pornografiche attraverso la rete.
Il corso proseguirà poi sull’utilizzo responsabile del computer e di internet, con particolare riferimento ai reati commessi a volte inconsapevolmente dai ragazzi o dei quali sono vittime, quali: utilizzo dei social network, navigazione in chat, divulgazione dati personali e loro utilizzo fraudolento, rispetto ed impostazione della privacy sulla rete, file sharing, download, sexting. Durante l’incontro, verranno rappresentati casi realmente accaduti e trasmessi anche alcuni video.
16 12 2014 | Rimini | Economia, Petitti: Innovare nel turismo con l'art bonus
Rimini | Economia, Petitti: Innovare nel turismo con l'art bonus
Dalle indagini della Camera di commercio su congiuntura economica e innovazione emerge un quadro che "in particolare per ciò che riguarda il settore del turismo, evidenzia la necessità per le imprese riminesi e della riviera di spingere maggiormente sull'innovazione di prodotto, di processo e delle strutture", fa notare il deputato del Pd Emma Petitti. "E' perciò importante, alla luce di questi dati, che il nostro turismo sfrutti al meglio le opportunità della legge 106 “Art bonus”, che contiene disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo".
Il testo prevede una serie di misure utili a rendere l’Italia di nuovo competitiva a livello internazionale: il credito d’imposta del 30% per le spese sostenute fino a un massimo di 200 mila euro per interventi di riqualificazione delle strutture e per la digitalizzazione degli esercizi ricettivi; incentivi per l’adeguamento del tessuto ricettivo e alberghiero del Paese; la semplificazione burocratica per le 33mila imprese del settore; agevolazioni per i privati nella conservazione del patrimonio culturale; la riclassificazione alberghiera adeguando i criteri a quelli europei e internazionali, premiando accessibilità ed efficienza energetica; i distretti turistici a livello nazionale; l’introduzione della Tourist Card. Importante poi, nella legge, l'estensione dei Distretti turistici anche ai Comuni dell'entroterra e non solo della costa, che consentirà di ampliare la semplificazione delle procedure di avvio e di esercizio delle attività imprenditoriali, favorendo reti e startup.
"Il provvedimento - spiega Petitti - è un tassello essenziale per sostenere la ricettività con un pacchetto completo di misure che rilancino il turismo, per colmare il gap con gli altri paesi, avere più visibilità sui mercati internazionali e creare nuovi posti di lavoro. Ed è parte di una strategia più ampia, il cui obiettivo finale è liberare tutte le potenzialità del settore turistico del nostro Paese. In queste settimane abbiamo presentato la legge in diverse località Italiane con il ministro Dario Franceschini e il PD nazionale. Nel prossimo anno si terrà un appuntamento anche nel territorio riminese, per radicare, raccogliere e costruire un rapporto di sinergia con associazioni e istituzioni che ci deve permettere di continuare sul fronte del lavoro a sostegno dell'impresa turistica. I sistemi territoriali, la sburocratizzazione e il sostegno al credito sono le leve su cui occorre continuare".
appello all'umano
16 12 2014 | Rimini | Congressi, Brasini: Privatizzazione è passo necessario
Rimini | Congressi, Brasini: Privatizzazione è passo necessario
"Con l’aggiudicazione definitiva della gara relativa all’assegnazione di incarico ad un advisor per l’attività di consulenza e assistenza finalizzate alla privatizzazione del settore fieristico-congressuale riminese, si taglia uno step importante nella ricognizione che i tre soci principali di RiminiFiera hanno formalmente attivato mesi fa per verificare le potenzialità di partner forti, interessati ad investire nel sistema industriale fieristico", così l'assessore alle partecipate del comune di rimini, Gian Luca Brasini commenta la notizia di oggi.
"Il passo intrapreso da Camera di commercio, Provincia e Comune di Rimini - sottolinea - è di grande responsabilità e necessario. Dopo il riordino istituzionale, che ha radicalmente e forzatamente modificato l’architettura su cui si reggeva da sempre l’investimento pubblico in uno dei settori strategici dell’economia riminese, e le modificazioni cui è soggetto in questa fase il mercato fieristico e congressuale internazionale, si prosegue e si dà finalmente corpo a un percorso che, peraltro, era già stato ipotizzato a metà dello scorso decennio quando si era valutata la quotazione in borsa della società. Vogliamo verificare se sussista un potenziale mercato per il settore fieristico- congressuale riminese. Ora, l’assegnazione dell’incarico dell’advisor ci permetterà di avere elementi certi e verificabili circa l’appetibilità di uno dei nostri asset infrastrutturali di punta, evitando il rischio di incartarci in discussioni basate su opinioni, per definizione volatili come l’aria".
16 12 2014 | Rimini | Olimpiadi a Roma, il sindaco Gnassi dice sì
Rimini | Olimpiadi a Roma, il sindaco Gnassi dice sì
"Siamo tra quelli che pensano che le Olimpiadi a Roma e in Italia nel 2024 siano una grande occasione di rilancio. Il mio ottimismo viene dal vedere ogni giorno quanta forza ha il richiamo dell’Italia nel mondo, come ci ha ricordato qualche giorno fa anche il Country Brand Index, la classifica annuale dei brand Paese, dove l’Italia, pur perdendo posizioni su molti fronti, nell'indicatore che prende in esame Turismo e Cultura, ci vede al primo posto, senza flessioni da quando esiste questa classifica ormai decennale". Parole di Andrea Gnassi, versione sindaco di Rimini. Lui accoglie con favore l'iniziativa lanciata dal premier Matteo Renzi e che ha raccolto in realtà più polemiche che favori.
"Ci iscriviamo - aggiunge Gnassi - tra le fila di quelli che ritengono la candidatura della capitale ai giochi del 2024 una occasione, ‘una scommessa per non morire’ o, più prosaicamente, un’operazione per certi versi keynesiana, vale a dire di investimento pubblico per rilanciare l’intero sistema Italia. Non solo: la sfida che si ha davanti è quella di una generazione che non può arrendersi alla ‘inevitabilità’ degli scandali a stoppare ogni iniziativa di respiro internazionale. Se ci chinassimo a questa logica faremmo il gioco del malaffare, della criminalità, delle tangenti. Ai danni di un Paese che non avrebbe più strumenti, spirito e entusiasmo per risollevarsi".
Spiega Gnassi che "il nuovo format è quello di giochi Olimpici diffusi e non più raggrumati in una sola sede, con tutti i problemi che ciò comporta. Il via libera del Comitato olimpico internazionale ad aprire a “sconfinamenti” territoriali che diano la possibilità ad altre città di aspirare ad ospitare gare eliminatorie anche al di fuori della città delle Olimpiadi potrebbe rivelarsi lo schema vincente per i Giochi del 2024".
Roma al centro di un cerchio. Poi altre città come raggi. Perché no anche Rimini, "un modello che abbiamo condiviso con l’esperienza di EXPO. Cosa che Rimini ha cercato e cerca di portare avanti attraverso progetti che, come raggi, partono dal ‘sole’ evento principale e ci vedono protagonisti". Dire che il sindaco sia entusiasta è poco. "Come Emilia Romagna e come Rimini dobbiamo cercare di essere protagonisti di Expo così come di questa nuova ‘scommessa’ olimpica. L’Emilia Romagna partecipando al tavolo di confronto con il Governo, proponendo gli impianti per alcune discipline sportive che potrebbero svolgersi a Bologna (penso a basket e calcio, in particolare) e proponendo territori come il nostro che, per capacità ricettiva e eccellenze turistiche, può davvero diventare uno dei punti di riferimento nel 2024 per milioni di visitatori".
Quindi, "la Città di Rimini e la Regione Emilia Romagna devono fare squadra e iniziare a giocare la partita verso Roma 2024 e candidarsi per proporre quel binomio turismo e sport sempre abusato ma poco praticato. In questo senso, se la candidatura di Roma e dell’Italia andranno a buon fine, avremo almeno 6 anni per completare a Rimini gli interventi di riqualificazione urbana progettati e/o già in atto: dal lungomare al mare, alla mobilità, dobbiamo ancor più accelerare su questi processi, avendo davanti anche la possibilità di giocare un ruolo nell’eventualità dell’assegnazione alle Olimpiadi. Dai resoconti giornalistici odierni, all’indomani dell’annuncio della candidatura di Roma, pare emerga come le ipotesi organizzative in campo disegnino un quadrilatero mediterraneo tra Roma, Firenze, Sardegna e Napoli. Perché allora non coinvolgere la parte più orientale del Mediterraneo, cioè quella adriatica, che tra le altre cose potrebbe avere anche l’atout della sinergia con un altro Stato come la Repubblica di San Marino? Ripeto, non dobbiamo approcciare il problema con l’intento di costruire a Rimini nuovi impianti sportivi ma preparando il nostro territorio a presentarsi al meglio all’appuntamento, valorizzando la nostra piattaforma di ospitalità e ricettività unica in Italia".