29 aprile 2016
Pantani, indagherà il Parlamento | Maestra agli arresti, 5 famiglie dall’avvocato | Telecamere nei bus
Perde il lavoro, inizia a rapinare banche: arrestato
(Misano) Da muratore a rapinatore di banche. L'uomo, 38 anni, di Misano Adriatico, incensurato, perso un lavoro ne ha presto trovato un altro ed ora è accusato di aver rapinato il 13 gennaio scorso la filiale di Gabicce della Cassa di risparmio di Ravenna (pari a 4mila euro il bottino) e il 14 marzo la filiale di Gradara della Bcc (9mila euro). Identica la modalità. L'arrestato era in precedenza entrato come un qualunque cliente, per studiare il luogo (numero di impiegati, casse, vie di fuga)
I carabinieri lo hanno rintracciato grazie a una targa visibile nei filmati della videosorveglianza. La macchina era intestata a un suo familiare, ignaro dell’utilizzo che ne facesse. Nel corso della perquisizione, i carabinieri hanno anche trovato i giubbotti e le scarpe usate per rapine e sopralluoghi. A tradire l'uomo, anche una tipica espressione locale pronunciata durante le rapine: “vengo oltre”.
Arrestato, il raèinatore ha ammesso tutto e ora si trova ai domiciliari. Nessuna traccia dei 13mila euro rubati. L'arrestato sostiene di averli usati tutti per pagare dei debiti.
Confindustria Romagna: Forlì-Cesena si tira fuori
(Rimini) Dimissioni irrevocabili dalla presidenza di Confindustria Forlì-Cesena per Vincenzo Colonna.
E' quanto si legge in una nota secondo cui alla base della scelta delle dimissioni, rassegnate ieri sera, "c'è il voto contrario espresso dal Consiglio Direttivo dell'Associazione sul documento programmatico al progetto di fusione nell'unico soggetto Confindustria Romagna". La presidenza di Colonna era iniziata nel settembre 2013. Nel suo triennio a capo di Confindustria Forlì-Cesena Colonna, tra le altre cose, "ha riacceso il dialogo e il confronto con Confindustria Ravenna e Unindustria Rimini, ragionando sulla possibilità di fusione nell'unica Confindustria Romagna". E proprio "su Confindustria Romagna, però, si è via via delineata una frattura tra il Presidente e il Consiglio Direttivo. Frattura che si è poi palesata nei voti negativi espressi nella seduta consiliare del 15 aprile". In attesa della nomina di un nuovo presidente la reggenza di Confindustria Forlì-Cesena sarà nelle mani di un vice presidente (Ansa).
Lavoro è dignità, venerdì veglia con il vescovo a Villa Verucchio
(Rimini) Si terrà venerdì alle 21, presso la parrocchia San Paterniano di Villa Verucchio, la tradizionale veglia in occasione del 1 maggio, festa del lavoro e memoria liturgica di San Giuseppe lavoratore. La veglia dal titolo ‘Giovani, lavoro e fonte di vita’ sarà presieduta dal vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, ed è organizzata dall’Ufficio di pastorale sociale, diretto da don Antonio Moro.
Si tratta di un momento di preghiera itinerante. Vale a dire che ogni anno è ospitata in un luogo significativo della Diocesi, in particolare dove vi è presenza di realtà lavorative significative (per esempio Villa Verucchio, San Giovanni in Marignano, Cristo Re a Rimini per la presenza sul suo territorio delle Officine di Trenitalia, Villaggio I Maggio etc, Colonnella).
La scelta del luogo quest’anno è dovuta quindi alla presenza di numerose aziende (tra le quali Scm) e di tanti giovani, spiegano dalla Diocesi.
Durante la serata sarà ospitata la testimonianza di tre giovani che che si stanno costruendo una propria vita e che nel lavoro trovano un tassello fondamentale. Michele, ventenne, impegnato nella Gioc e nel lavoro; Bleir, un giovane albanese che si sta inserendo grazie all’associazione Agevolando; e Filippo, della Papa Giovanni XXIII, che lavora attento all’inserimento di persone normalmente “scartate”.
La serata sarà all’insegna delle parole di papa Francesco: “Il valore primario del lavoro è il bene della persona umana, perché la realizza come tale, con le sue attitudini e le sue capacità intellettive, creative e manuali. Da qui deriva che il lavoro non ha soltanto una finalità economica e di profitto, ma soprattutto una finalità che interessa l’uomo e la sua dignità”.
Economia e lavoro, segno meno per il valore aggiunto a Rimini nel 2015
(Rimini) Secondo le stime macroeconomiche più recenti, in provincia di Rimini non c’è stato nel 2015 il passaggio al segno più per l’andamento del valore aggiunto. Secondo i dati dell’osservatorio sull’economia e il lavoro della Cgil, mentre l’Italia e l’Emilia-Romagna hanno registrato una crescita, rispettivamente dello 0,8% e dell’1%, a Rimini c’è stato ancora un arretramento dello 0,5%. Le prospettive per l’anno in corso e per il prossimo biennio si allineano invece a quelle nazionali e prevedono una crescita moderata dell’1,4% annuo.
Gli indicatori congiunturali invece sono tornati in terreno positivo già nel corso del 2015. Il settore industriale ha visto crescere sia gli ordini che la produzione e il fatturato, dopo diversi anni consecutivi di riduzione. È però diminuito ancora il numero delle imprese attive, a testimoniare che continua il processo di consolidamento e ristrutturazione del settore.
Anche le esportazioni hanno subito una nuova battuta d’arresto lo scorso anno, con una performance deludente soprattutto se comparata con quella regionale (-0,5% contro +4,4%) e nazionale. Hanno pesato la crisi russa e il rallentamento di alcuni mercati dell’Unione Europea. D’altronde a Rimini il settore manifatturiero ha un incidenza minore rispetto alla media regionale e anche la propensione all’export è sostanzialmente la metà. Le esportazioni riminesi sono concentrate dal punto di vista merceologico (più della metà riguarda abbigliamento e macchinari) e quindi più esposte agli andamenti settoriali.
Per le costruzioni è stato un anno in chiaroscuro: alle variazioni ampiamente positive di produzione e fatturato delle imprese si è contrapposto un vero e proprio crollo dell’occupazione (-31%) che tocca i minimi di sempre.
È il terziario il settore preponderante nell’economia della provincia, contando sui ¾ del valore aggiunto e degli occupati e il 70% delle imprese attive, soprattutto per il peso del turismo e delle attività ad esso connesso. In questo ambito si è registrata una leggera crescita del numero delle imprese attive (+0,3%), ma soprattutto è aumentata l’occupazione (7%). Il 2015 d’altronde è stato un anno buono per il turismo che ha fatto registrare una crescita sia degli arrivi (+4,3%) che delle presenze (1,7%). Il turismo riminese è però ancora troppo legato al mercato nazionale: gli italiani rappresentano l’80% dei turisti, e solo 1 su 5 quindi viene dall’estero. Ci sono però positivi segnali di tenuta e di crescita rispetto ai principali mercati europei, ma ha pesato anche nel turismo ha pesato la crisi russa. I turisti dalla Russia, che nel 2014 aveva rappresentato il primo paese di provenienza degli stranieri, si sono dimezzati nel 2015, affossando anche le statistiche su arrivi e presenze dall’estero. Il turismo riminese quindi sembra subire sia in positivo sia in negativo i riflessi della situazione geopolitica mondiale e del mediterraneo.
Nel complesso la dinamica del mercato del lavoro è stata positiva, almeno stando agli indicatori classici: è leggermente risalito il tasso di attività, è cresciuto il tasso di occupazione al 62,9% (ma resta il più basso tra le province della regione) mentre è diminuito il tasso di disoccupazione attestandosi al 9,5%.
In questo quadro ci sono comunque segnali preoccupanti provenienti da alcuni comparti: il crollo dell’occupazione nell’edilizia (-31%), che riflette con ritardo le difficoltà che il settore ha vissuto negli ultimi anni, ma anche l’esplosione delle richieste di cassa integrazione straordinaria nell’industria dell’abbigliamento (+293%), che non lascia tranquilli per il futuro.
Il mercato del lavoro riminese però, anche come conseguenza della specializzazione del sistema produttivo, mostra diversi elementi di fragilità e vulnerabilità maggiori rispetto alla media regionale.
Innanzitutto c’è una forte stagionalità dell’impiego legato al turismo (il 70% delle strutture ricettive sono aperte su base stagionale) e quindi maggiore discontinuità del lavoro. Più della metà dei lavoratori dipendenti del turismo hanno un contratto stagionale. Anche come conseguenza di ciò, tra i lavoratori dipendenti, a Rimini solamente il 71% ha un contratto a tempo indeterminato contro l’86% della media regionale; nel turismo (alberghi e ristoranti) la quota non supera il 26%.
In secondo luogo c’è un maggior ricorso al lavoro part time che riguarda il 30% degli oltre 73 mila lavoratori dipendenti della provincia. Questi elementi vanno sempre tenuti in considerazione in quanto l’aumento del tasso di occupazione, soprattutto in periodi di debole congiuntura economica, può derivare semplicemente dalla riduzione dell’intensità di lavoro degli occupati (meno giornate lavorate nel corso dell’anno, riduzione dell’orario di lavoro, ricorso alla cassa integrazione guadagni) piuttosto che da un’espansione del mercato. Diversi elementi e indicatori ci fanno dire che questo fenomeno può essere più diffuso a Rimini che in altre province.
Sulla base di un calcolo che l’Ires propone da diversi anni, se l’intensità di lavoro fosse rimasta la stessa degli anni immediatamente precedenti alla crisi, oggi si registrerebbero fino a 14.000 occupati in meno rispetto a quelli rilevati dalle statistiche ufficiali, facendo quindi raddoppiare il tasso di disoccupazione.
Il 2015 è stato anche un anno di importanti riforme del mercato del lavoro, che hanno avuto un impatto anche nella nostra provincia. Si registrano però due fenomeni assolutamente divergenti.
Da un lato, se guardiamo ai dati del Sistema informativo lavoro della Regione, osserviamo un aumento dei nuovi contratti a tempo indeterminato avviati nel corso dell’anno. In percentuale sul totale arrivano al 10% il doppio rispetto al 2014 e un 40% rispetto alla media degli anni precedenti. Si tratta quindi di una decisa inversione di tendenza, confermata e rafforzata anche dall’aumento delle trasformazioni di contratto da tempo determinato a tempo indeterminato.
Sul versante opposto però è esploso, a Rimini come nel resto d’Italia, il ricorso al lavoro accessorio retribuito attraverso i buoni lavoro (i cosiddetti voucher). Secondo alcuni dati di stampa, Rimini è la terza provincia della regione per utilizzo del lavoro accessorio, con oltre 1,5 milioni di voucher venduti nell’ultimo anno (numero raddoppiato rispetto all’anno precedente).
Tirando le fila, si scorge a Rimini una ripresa ancora fragile e soprattutto più lenta e più incerta rispetto alle previsioni. Quello che appare evidente è che la crescita prospettata, anche per i prossimi anni, è del tutto insufficiente a recuperare nel breve e nel medio termine il terreno perduto negli anni della doppia recessione e a riassorbire le perdite di occupazione e di potere d’acquisto subite delle famiglie riminesi.
Hera, bilancio 2015 approvato. Sarà distribuito dividendo da 9 centesimi
(Rimini) L’assemblea dei soci di Hera ha approvato i bilanci economico e di sostenibilità del 2015, stabilendo la distribuzione del dividendo a 9 centesimi per azione.
In particolare, l’esercizio 2015 si è chiuso con risultati economici positivi e con tutti i principali valori in crescita grazie al solido modello di business e a una buona gestione operativa, finanziaria e fiscale: ricavi per 4.487,0 milioni di euro (+7,1% rispetto all’esercizio precedente), margine operativo lordo a 884,4 milioni di euro (+1,9%) e un utile netto per gli Azionisti a 180,5 milioni (+9,5%).
Lo stacco della cedola avverrà il 20 giugno 2016, con pagamento a partire dal 22 giugno 2016. Il dividendo erogato, in base alla quotazione del titolo Hera al 31/12/2015, corrisponde a un rendimento annuo di circa il 3,7%.
Nella seduta straordinaria l’Assemblea ha approvato la modifica dell’articolo 4 dello Statuto, che consiste nell’esplicitazione nell’oggetto sociale di Hera S.p.A. della facoltà di svolgere attività di gestione e/o fornitura di servizi energetici integrati.
Si tratta di attività già esercitate dalla Società ma che occorre precisare nello Statuto ai fini dell’ottenimento da parte di Hera S.p.A. della certificazione ai sensi delle norme UNI CEI 11352. Questo perché il D.Lgs 102/14, che ha dato attuazione alla direttiva 2012/27/UE, richiede alle imprese, a decorrere da luglio 2016, di ottenere tale certificazione per essere abilitate allo svolgimento di alcune attività nel campo della promozione dell’efficienza energetica, quali la diagnosi energetica e la presentazione dei progetti per l’ottenimento dei certificati bianchi.
L’Assemblea, oltre alla relazione sul governo societario e sulla politica di remunerazione, ha infine approvato il rinnovo dell’autorizzazione al CdA all’acquisto di azioni proprie (e le modalità di disposizione delle medesime), per un controvalore fino a 180 milioni di euro per 18 mesi. L’autorizzazione è stata richiesta per perseguire le finalità consentite dalla normativa e dalle prassi di mercato ammesse, fra cui le opportunità di investimento che implichino l’utilizzo di azioni proprie per aumentare la creazione di valore ed eventuali acquisizioni di partecipazioni che prevedano anche scambi azionari.
Fellini e le donne, domani la conferenza di Piegari
(Rimini) Raccontare l’opera di Fellini in chiave psicologica con particolare riferimento alle figure della donna e della madre. Sarà il compito, domani alle 17,30 a palazzo Buonadrata, dello psicologo Donato Piegari (il cui intervento era previsto per il 1 aprile scorso, ma all’ultimo momento non riuscì a raggiungere Rimini e la conferenza si svolse ugualmente con contenuti diversi).
Piegari, domani, parlerà della ‘città delle Madri’, alla scoperta di figure e archetipi del femminile in Federico Fellini. “Affronteremo l’opera di Fellini, i film ma anche i disegni – anticipa Piegari – da un punto di vista psicologico, poiché le opere cinematografiche sono fatti creati con questa chiave. Nello specifico la questione si concentrerà sulle figure della donna e della madre analizzate da un punto di vista psicologico, simbolico e archetipo, facendo riferimento allo psicanalista di formazione junghiana Ernst Bernhard. Tra Fellini e Bernhard si instaurò anche un rapporto professionale che ha dato una chiave psicologica alla produzione cinematografica, visibile soprattutto da 8½ in avanti. Durante la conferenza mostreremo immagini e opere per coglierne gli aspetti psicologici e psicanalitici”.
Giulio Cesare passa il Rubicone nell’antico sipario del Galli
(Rimini) L’antico sipario del teatro Galli sarà dispiegato domani mattina alle 11 nella sede comunale di via della Gazzella 27, a oltre vent’anni dall’ultima apertura. Occasione sarà la ricognizione dei tecnici comunali, in vista del restauro che ne garantirà la ricollocazione negli spazi del teatro. La grande tela realizzata nel 1857 da Francesco Coghetti raffigura una scena evocativa del ‘passaggio del Rubicone’. Nella tela, delle dimensioni di 11,30 per 14,70 metri e composta da 19 tele tra esse cucite, è raffigurato Giulio Cesare.
Renzi ‘sbloccascuole’, 5 milioni per l’edilizia nel riminese
(Rimini) Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha firmato ieri il decreto ‘#Sbloccascuole’. “Per le scuole del territorio riminese - rende noto il deputato Tiziano Arlotti - arriveranno quasi 5 milioni di euro, così ripartiti: 4 milioni 494mila euro alla Provincia di Rimini; 151mila euro al Comune di Montescudo-Montecolombo; 30mila euro al Comune di Bellaria-Igea Marina; 30mila euro al Comune di Saludecio; 12mila euro al Comune di Montefiore”. In totale il fondo libererà dai vincoli di bilancio degli enti locali lungo tutta la Penisola 480 milioni di euro per interventi di edilizia scolastica e per la realizzazione di nuove scuole. “L'operazione - spiega Arlotti - libera la spesa di risorse a valere sull'avanzo di amministrazione e sul ricorso al debito, andando a completare, per l’edilizia scolastica, lo sblocco delle somme per investimenti pluriennali attuato proprio con la Legge di stabilità 2016. Sono stati dichiarati ammissibili in tutta Italia 3.506 interventi, coinvolgendo complessivamente 1.508 Enti locali”.
Pantani, Arlotti: Commissione antimafia indagherà su fatti 1999
(Rimini) La Commissione parlamentare antimafia aprirà un fascicolo sul caso Pantani. Lo ha confermato ieri il presidente della commissione, Rosy Bindi, al deputato riminese Tiziano Arlotti.
“Ho incontrato nei giorni scorsi - racconta Arlotti - Paolo e Tonina, i genitori di Marco Pantani, insieme all’avvocato di famiglia Antonio de Rensis. Insieme abbiamo approfondito i fatti del 5 giugno 1999, quando il Pirata fu sottoposto a controlli a Madonna di Campiglio, e del 14 febbraio 2004, giorno della sua tragica fine. Dall’incontro con l’avvocato de Rensis e dall’esame di ulteriori elementi di indagine ho maturato ancor più il convincimento che si debba andare avanti nella ricerca della verità in una vicenda che ha fatto emergere scenari oscuri e inquietanti intrecci criminali”.
Da qui la decisione di parlare anche con Rosy Bindi, “che mi ha confermato l’intenzione di accogliere le mie richieste e la prossima apertura dell’inchiesta sul caso da parte della commissione stessa. Come riconosciuto anche pubblicamente dalla presidente Bindi, le mafie hanno sempre avuto grande interesse per il mondo dello sport e la gran mole di denaro che ruota intorno alle scommesse clandestine”.