(Rimini) La società di gestione dell’aeroporto di Rimini mette i puntini sulle ‘i’ dopo le dichiarazioni di ieri dei sindacati. Innanzitutto, “l’indisponibilità della sala di cui si fa menzione nel comunicato era stata preventivamente comunicata venerdi 13 maggio attraverso posta certificata, lo stesso canale con cui la riunione stessa era stata convocata. E’ stata comunque messa a disposizione la sala usata nelle occasioni precedenti”, chiarisce Airiminum.
“Con riguardo al numero di dipendenti dell’aeroporto di Rimini, va sottolineato che quando Airiminum 2014 ha assunto la gestione dello scalo i dipendenti erano 0 e non 80 come riportato dalle rappresentanze sindacali: ora l’attività dell’Aeroporto di Rimini sta gradualmente ripartendo e con essa è ripartito un piano di assunzioni, ovviamente che dovrà rispondere a logiche proprie di una gestione privata e non pubblica”.
Airiminum, “più che registrare le preoccupazioni sul piano di sviluppo dell’aeroporto, su cui non spetta alle rappresentanze sindacali un ruolo attivo”, si aspetterebbe dai sindacati “un rapporto collaborativo e costruttivo nell’interesse di tutte le componenti sociali ed economiche del nostro territorio verso un aeroporto già in difficoltà in seguito alla situazione venutesi a creare per effetto della sentenza del Tar di Bologna, poi cancellata dal Consiglio di Stato il 21 marzo scorso, ovvero meno di due mesi orsono”.
Infine, “lo scorso sabato 14 maggio, giorno in cui sono transitati dall’Aeroporto di Rimini oltre 3.000 passeggeri, Airiminum 2014 ha visto scongiurarsi all’ultimo la paventata chiusura dell’aeroporto per effetto della richiesta di astensione dal servizio formulata da parte di alcuni esponenti del sindacato ai dipendenti della società cooperativa esterna incaricata di gestire i servizi a terra”.

Martedì, 17 Maggio 2016 15:24

Seminario, la lettera del vescovo

(Rimini) Il vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, ha scritto “a tutto il popolo di Dio; ai membri del Presbiterio diocesano; alla comunità diaconale; alle comunità di vita consacrata; alle aggregazioni ecclesiali” sul seminario diocesano ‘don Oreste Benzi’, e sulle novità che riguardano questo luogo di formazione.


Carissimi tutti,
torniamo a parlare del nostro seminario diocesano, Don Oreste Benzi. Lo facciamo senza abbandonarci a svolazzi nostalgici o a sbavature retoriche: non scomodiamo nessuna "pupilla" del vescovo e neppure alcun "cuore" della diocesi. Ne parliamo tenendo conto di una situazione obiettivamente seria e molto complessa, come dimostrano i dati seguenti.
Dal 2014 a Rimini è rimasto solo il biennio di propedeutica, poiché dal settembre dello stesso anno i nostri seminaristi frequentano presso il Regionale di Bologna non solo l'ultimo quadriennio, ma anche il biennio iniziale. Negli ultimi tre anni, mentre continuiamo a godere di ben otto ordinazioni sacerdotali (di cui due nel prossimo settembre), non abbiamo avuto alcun ingresso in propedeutica. Pertanto la struttura "seminario" di Covignano risulta sovradimensionata rispetto ai prevedibili piccoli numeri di ingressi nei prossimi anni. Ovviamente speriamo e preghiamo il "Signore della mèsse" di smentirci e di mettercela tutta per sorprenderci...


Ci sono poi da mettere in conto anche le esigenze legate alla formazione pastorale dei seminaristi. Normalmente, secondo una tradizione consolidata, è ai seminari diocesani che viene richiesto di occuparsi della formazione pastorale dei seminaristi, i quali di solito vengono inviati a due a due in comunità pastorali o parrocchie in cui pensiamo si possa avere un buon confronto con i presbiteri presenti e ci auguriamo si possa attuare un inserimento significativo ed efficace, che tenga presenti i diversi aspetti della formazione al presbiterato.
Inoltre vanno attentamente considerate anche le esigenze legate alla formazione sacerdotale di persone adulte (over 35) orientate al ministero ordinato, per le quali non è prevista alcuna possibilità di accesso al Regionale, mentre qui a Rimini già dal 2008 abbiamo progettato un percorso formativo vissuto in una comunità pastorale, in modo da offrire a questi "giovani-adulti" un itinerario che risulti più aderente alle esigenze pastorali.
Da ultimo sono da tenere presenti le questioni connesse con l'esperienza degli stages pastorali, ossia di quei periodi in cui un seminarista, vivendo generalmente in una parrocchia, è impegnato in un programma di lavoro, studio, attività pastorali e accompagnamento educativo, pensato su misura per lui, allo scopo di verificare e rafforzare gli aspetti in cui deve maturare.


Ora ci chiediamo: l'attuale struttura del seminario corrisponde alle esigenze formative dei giovani che intraprendono il cammino propedeutico? Come valorizzare meglio la formazione pastorale dei nostri seminaristi senza lasciarla alla improvvisazione o delegarla alle comunità parrocchiali? Come offrire agli aspiranti "giovani-adulti" un cammino formativo adeguato alle loro esigenze e corrispondente alle loro potenzialità? Come proporre stages pastorali commisurati alle effettive necessità dei seminaristi ai quali viene proposta questa opportunità?


Con questi interrogativi ci siamo misurati in sede di Consiglio presbiterale e siamo giunti alla conclusione che inserire la formazione all'interno di un determinato contesto pastorale – possibilità espressamente prevista dalla Ratio per la "Formazione dei presbiteri nella Chiesa italiana" (n. 47) – potrebbe offrire molti vantaggi, soprattutto oggi che la spiritualità di comunione e la capacità di collaborazione diventano criteri determinanti e imprescindibili per il discernimento vocazionale e la formazione ministeriale. Pertanto il Consiglio presbiterale si è orientato all'unanimità per un trasferimento della propedeutica in una parrocchia e, meglio ancora, in una comunità o unità pastorale. Quindi, avuto il parere positivo del Consiglio episcopale, il Vescovo ha determinato che tale comunità pastorale sia quella di san Giuliano Borgo e di santa Maria Maddalena alle Celle.
Il nuovo Rettore sarà don Paolo Donati, coadiuvato da don Cristian Squadrani come padre spirituale e da don Marcello Zammarchi come vicerettore. Questi confratelli saranno anche parroci in solido dell'unità pastorale suddetta.


Colgo l'occasione per un sincero e sentito grazie a don Andrea Turchini per il suo servizio decennale nel discernimento e nella formazione dei nostri seminaristi, un servizio fedele, appassionato, generoso, sempre infaticabile e assai fecondo. Nutro fondata fiducia che altrettanto farà don Paolo Donati, coadiuvato da don Cristian e don Marcello, e li accompagno con la più cordiale benedizione e la più fraterna vicinanza.
Resta ora una domanda: cosa implica per il nostro presbiterio una scelta come questa, attentamente ponderata e tanto rilevante? Ne parleremo al presbiterio del 20 maggio p.v. Ma intanto lasciamoci sfidare tutti – pastori, persone consacrate, ministri e operatori pastorali, comunità parrocchiali, membri di associazioni e movimenti – dalla grinta di papa Francesco:


"In molti luoghi scarseggiano le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. Spesso questo è dovuto all'assenza nelle comunità di un fervore apostolico contagioso, per cui esse non entusiasmano e non suscitano attrattiva. Dove c'è vita, fervore, voglia di portare Cristo agli altri, sorgono vocazioni genuine. Persino in parrocchie dove i sacerdoti non sono molto impegnati e gioiosi, è la vita fraterna e fervorosa della comunità che risveglia il desiderio di consacrarsi interamente a Dio e all'evangelizzazione, soprattutto se tale vivace comunità prega insistentemente per le vocazioni e ha il coraggio di proporre ai suoi giovani un cammino di speciale consacrazione. D'altra parte, nonostante la scarsità di vocazioni, oggi abbiamo una più chiara coscienza della necessità di una migliore selezione dei candidati al sacerdozio. Non si possono riempire i seminari sulla base di qualunque tipo di motivazione, tanto meno se queste sono legate ad insicurezza affettiva, a ricerca di forme di potere, gloria umana o benessere economico" (EG, n. 107).


Vi saluto con grande affetto


+ Francesco Lambiasi

(Riccione) “Quest’anno la Giunta ha stabilito di ridimensionare tali risorse”, arriva l’ammissione da parte dell’amministrazione riccionese circa i tagli al fondo accessorio, in particolare quello di 80mila euro all’istruzione e al progetto sui beni naturali, ambientali e culturali, taglio denunciato dal Pd. L’amministrazione spiega anche, però, che “non c'è alcuna connessione tra il progetto stesso e il fondo di produttività. Questo progetto potrà trovare spazio nell'ambito dei progetti di miglioramento del Peg finanziati con le risorse della produttività collettiva”.
Risulta “fondamentale ridurre le risorse aggiuntive e seguire un criterio di equità riequilibrando le risorse tra i vari settori del Comune, distribuendole in base al merito a ai risultati concreti raggiunti”.
Da qui l’accordo decentrato sottoscritto tra il Comune e le organizzazioni sindacali nel 2013 sul compenso incentivante per il personale appartenente alle specifiche aree professionali dei servizi di pubblica istruzione. “E’interesse dell'amministrazione e delle organizzazioni sindacali delineare uno strumento per incentivare particolari modalità di gestione dei servizi della pubblica istruzione, che comportino il miglioramento dell'efficacia, dell'efficienza e della qualità dei servizi educativi”.

Martedì, 17 Maggio 2016 14:52

Elezioni, Gnassi su Ceis e anfiteatro

(Rimini) “Ai novelli Indiana Jones in salsa riminese, scopertisi archeologi per interesse elettorale, consiglio di fare una chiacchierata con il Soprintendente archeologo dell'Emilia Romagna Luigi Malnati per rendersi conto della complessità e della responsabilità di nuove campagne di scavi intorno all’anfiteatro". E’ la risposta del sindaco di Rimini Andrea Gnassi, ricandidato dal Pd alle elezioni amministrative del 5 giugno, alle parole dell’avversario Marzio Pecci, candidato dalla Lega Nord sull’eventualità di far traslocare il Ceis (questione annosa) per consentire la valorizzazione dell’anfiteatro romano, qualora vincesse le elezioni.
“E' chiaro - va avanti Gnassi - che un amministratore, anzi una persona che si riconosca nel valore della civiltà, operi per valorizzare insieme un bene storico e un patrimonio educativo che appartiene da 70 anni a Rimini, tenendo conto delle mille sfaccettature del problema. E' quello che sta facendo e che farà questa amministrazione comunale anche per anfiteatro e Ceis attraverso un progetto innovativo e solido finanziariamente.
Mai visto né sentito sinora candidati che propongano di 'deportare' nottetempo scuole”.

Martedì, 17 Maggio 2016 12:50

Bellariva, 17mila euro di multa a minimarket

(Rimini) Diciassettemila euro di multa per un minimarket di Bellariva. Il verbale lo hanno staccato ieri dal blocchetto gli agenti della polizia municipale di Rimini, durante un controllo scattato a seguito delle segnalazioni dei residenti che lamentavano la vendita di alcolici anche a giovani da parte dei titolari dell’esercizio.
Desolante il quadro emerso: dalla mancanza dei prezzi esposti, alla mancanza delle indicazioni sulla provenienza delle merci alimentari, alla mancata revisione dei mezzi antincendio fino a un abuso di natura edilizia. Ma la sanzione più grave è stata riscontrata in materia di privacy in quanto, pur essendo presente un sistema di videosorveglianza, la raccolta e la gestione dei dati personali non era assicurata in alcuna forma.
Dal Comune ricordano, inoltre, che dal 1 giugno 2016 entrerà in vigore l'ordinanza contingibile e urgente predisposta dal Comune di Rimini per contrastare l'abuso di alcol e il degrado urbano, vietando a tutti gli esercizi di vicinato del settore alimentare e misto ubicati nelle zone di maggior presenza turistica di conservare allo scopo di vendita bevande alcoliche di qualsiasi gradazione in qualunque sistema e apparecchio di refrigerazione e raffrescamento presso i locali e le aree esterne delle attività.

(Rimini) Lo sviluppo equilibrato del territorio, la tutela dell'ambiente, sono “valori irrinunciabili per una sinistra moderna, ma sono anche una condizione dello sviluppo, intendendo con ciò un'idea di sviluppo che ha superato definitivamente gli schemi della crescita quantitativa basati essenzialmente sul consumo del suolo”. Lo sostengono i candidati della lista Sinistra per Rimini, in coalizione con il Pd alle elezioni amministrative del 5 giugno a sostegno della ricandidatura di Andrea Gnassi, che ha tra i suoi cavalli di battaglia lo stop al consumo del suolo.
“Le decisioni che sono state prese per fermare la crescita edilizia, revocando anche previsioni contenute negli strumenti urbanistici hanno grande significato e nel contesto specifico di questa fase, sono in realtà un momento di regolazione di un mercato anche troppo saturo”, spiegano.
“Ma queste decisioni - continuano - hanno un valore che va oltre questo aspetto perchè l'idea, certamente non nuova, di riqualificare la città esistente, idea che la migliore cultura urbanistica propone da decenni, non potrà mai essere attuata se si continua lungo il solco dell'espansione edilizia, perchè inevitabilmente l'urbanizzazione dei nuovi insediamenti finirà per assorbire la gran parte delle risorse pubbliche disponibili, dopo aver calamitato il grosso delle risorse private”.
Dunque, nel campo urbanistico-edilizio “la priorità assoluta dev'essere data al recupero, al riuso del patrimonio esistente a cominciare dalle periferie e dalle parti della città maggiormente degradate”.

Martedì, 17 Maggio 2016 10:07

17 maggio

Assalto al portavalori | Indagine per Ceccarelli | Cento anni dal terremoto

(Rimini) "Aleppo in Siria è diventata una città fantasma dopo i continui bombardamenti e combattimenti del sanguinoso conflitto che si protrae da tempo in quel Paese e nel confinante Iraq, che ha provocato e continua a generare un flusso enorme di profughi costretti alla fuga. Ora più che mai diviene pressante il nostro 'appello all'umano' per la preghiera e la solidarietà verso i cristiani e le altre minoranze perseguitate e vittime della violenza", spiega il Comitato Nazarat che rinnova l'invito a ritrovarsi, venerdì 20 maggio alle 21 in piazza Tre Martiri, per pregare con il rosario e ascoltare la testimonianza di Rodolfo Casadei, il giornalista inviato di Tempi che recentemente è ritornato dalla Siria. "Vogliamo dedicare questo momento proprio alla città di Aleppo, dove vive e opera padre Ibrahim Alsabagh, che è stato testimone in altri nostri appuntamenti a Rimini e che recentemente ci ha inviato un appello drammatico alla preghiera perché cessi la violenza che colpisce i civili della sua parrocchia".
Continua anche la rete di preghiera e solidarietà di altri amici, che sull'esempio di quanto avviene a Rimini ormai da 22 volte, hanno convocato incontri in altre città; per esempio a Lugano e Cesena. Mentre continuano ad aggiungersi le adesioni alla preghiera di comunità monastiche e religiose. Sono tanti i conventi che hanno assicurato la comunione di preghiera. Questo accade oltre che in alcuni conventi di Rimini e del Riminese, in tante altre realtà italiane e all'estero.

(Rimini) Questa mattina la riunione sindacale dei dipendenti dell’aeroporto di Rimini si sarebbe dovuta svolgere all’interno della sala riunioni, il cui uso è stato prima concesso poi ritirato da parte di Airiminum, la società di gestione dello scalo. I dipendenti si sono visti lostesso, nella sala d’aspetto.
“Un piccolo esempio - commentano i sindacati - che testimonia le difficoltà di relazione tra Organizzazioni sindacali e Airiminum. Cosa sta succedendo in aeroporto, che intenzioni ha Airiminum, quali progetti per il futuro di questa preziosa infrastruttura? Nessuno sa nulla, probabilmente se chiedessimo ai cittadini se l'aeroporto sta funzionando pochi saprebbero rispondere. Quel che sappiamo è che prima del fallimento lavoravano 80 dipendenti, oggi sono più che dimezzati”.
Le organizzazioni sindacali, quindi, lamentano, “un problema di relazioni che ci preoccupa molto e stiamo valutando quali iniziative intraprendere per sollecitare un confronto con l'azienda, nel contempo pensiamo che anche la città, le associazioni economiche, le istituzioni e le forze politiche abbiano un grande problema, a meno che l'aeroporto, e certo non ce lo auguriamo, non sia considerato definitivamente perso”.

Lunedì, 16 Maggio 2016 16:57

Torna il Summer festival

(Rimini) Sarà l’ex batterista dei Simple Minds Brian McGee ad aprire il Summer Festival 2016. La terza edizione della rassegna musicale a targata Rose & Crow aprirà i battenti tra meno di un mese, il 9 giugno prossimo con l’omaggio alla band scozzese. Del resto, come spiega Richard Di Angelo, gestore con il figlio Roberto e il socio Denis Preite del primo british pub italiano (fondato nel 1964), ogni anno “la sera inaugurale deve almeno essere british, quest’anno sarà addirittuta scottish", perché scozzesi appunto sono le origini dei Simple Minds. Saranno nove giorni (fino al 17 giugno) ad alto tasso musicale tra piazza Marvelli e il primissimo tratto del lungomare Murri verso sud. A “grandissima richiesta” dopo il debutto riminese dello scorso anno torneranno i Vinile 45, ma il “pezzo forte” sarà Giuliano Palma.


Musica, ma non solo. “L’ottica - spiega Di Angelo - è far diventare il festival un prodotto turistico”. Da qui la collaborazione con Promozione alberghiera, che nei prossimi giorni si appresta a presentare la manifestazione a un centinaio di albergatori. “La nostra scommessa - sottolinea il direttore Eugenio Angelino - è aiutare gli alberghi in un cambio di cultura. Li vogliamo portare a vendere il territorio prima ancora delle loro camere, a comprendere che presentando meglio il territorio piazzeranno sempre meglio le loro camere”. Per questo lo scorso anno gli alberghi nei pressi del Rose&crown (da piazzale Kennedy a piazzale Pascoli) sono stati coinvolti in una campagna informativa sull’evento, anche attraverso la distribuzione di accessori brandizzati (tovagliette e bustine di zucchero). “L’obiettivo - spiega Angelino - era quello di far capire al turista che se l’anno successivo fosse tornato a Rimini in quel periodo avrebbe trovato ad attenderlo nuovamente il festival”. Quest’anno la campagna è stata aperta tutti gli alberghi della città ed è partita in anticipo. “Con un contenuto così, l’inizio della stagione a Rimini è già alta stagione”, conclude Angelino guardando ai concerti in calendario.


“Il Rose&crown fa parte della nostra identità”, sottolinea il sindaco Andrea Gnassi. “Il fatto che il primo pub inglese in Italia sia nato a Rimini dice di cosa Rimini sia stata. Mentre a Milano e Torino negli stessi anni si sentiva parlare siciliano e calabrese per via dei flussi migratori, questo posto qui ha spalancato le porte all’Europa in Italia”. Merito di imprenditori come Di Angelo, va avanti Gnassi, è “l’intelligenza di investire su chi siamo. C’è la Rimini romana, quella rinascimentale, quella balneare, quella del Rose&crown e tante altre, e coesistono. Non è detto che investire su di una significhi non poter investire sull’altra faccia di Rimini”.


Consulente musicale del Summer Festival, insieme a Lorenzo Gabuzzi, è Gianni Indino (presidente della Confcommercio provinciale) che approfitta della conferenza stampa di stamani per lanciare la collaborazione con Radio Gamma, di cui quest’anno si festeggia il 40esimo compleanno. “Durante le serate, tra l’altro, proporremo un djset che chiameremo Radio Gamma mix. Aspettatevi delle sorprese, soprattutto degli ospiti speciali e fuoriprogramma”, annuncia la speaker Tamara Cantelli.


Il programma: 9 giugno, ‘xSM - Simple Minds’ con Brian McGee, Anthony Seaman, Joseph O’Neil, Gary Irvine, Owen Paul McGee; 10 giugno, Rock legend, per ripercorrere le storia del rock attraverso i pezzi di Ac/Dc, Janis Joplin, Led Zeppelin, Queen e altri; 11 giugno, Rubber soul; 12 giugno, Ridillo e Hot boggie trio; 13 giugno, prima Italia-Belgio (Europei 2016 di calcio), poi Johnson Righeira e Ivan Cattaneo accompagnati dalla Dino Gnassi band; 14 giugno, Notte delle chitarre, Matt Backer (Elthon John), Mario Schilirò (Zucchero) e Giacomo Castellano (Vasco), accompagnati da Custodie cautelari (una presenza fissa del festival); 15 giugno, Vinile 45 con i pezzi della black music contemporanea; 16 giugno, Giuliano Palma; 17 giugno, la band Ostetrika Gamberini.