Rimini è in cima alla classifica regionale dell’illegalità nel ciclo del cemento. Lo dicono i numeri del rapporto delle ecomafie che Legambiente ha presentato oggi al Senato. Nella capitale della riviera si registrano 31 infrazioni accertate, pari allo 0,6% del totale nazionale, con 33 denunce e 7 sequestri. Seguono: Forlì Cesena con 18 infrazioni e 25 denunce, Bologna con 16 infrazioni, 34 denunce e un sequestro, Ravenna con 12 infrazioni, 12 denunce e un sequestro, Modena con 11 infrazioni e 12 denunce, Parma con 4 infrazioni, 4 denunce e 2 sequestri, Ferrara 4 infrazioni, una denuncia e un sequestro, Piacenza 3 infrazioni e 2 denunce, nessuna infrazione a Reggio Emilia.

Martedì, 05 Luglio 2016 11:00

Bimbo cade da finestra, grave

(Misano) L’altra sera intorno alle 23 un bimbo di nazionalità ceca di 4 anni è caduto dalla finestra dell’ostello dove si trovava in vacanza con la madre e la sorella più grande. La camera si trova al secondo piano, la caduta è stata da oltre sei metri di altezza. Il bimbo è stato soccorso dal 118 e immediatamente trasportato in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale Bufalini di Cesena in gravi condizioni.
E’ partita l’indagine dei carabinieri per capire le cause della caduta. Sembra che la madre e la sorella abbiano lasciato il bambino addormentato in camera per andare a comprare una bottiglia di acqua.

(Rimini) Visita del vescovo di Rimini Francesco Lambiasi alla Casa don Gallo, accompagnato dal vicario e dal responsabile della locale parrocchia. “Ha voluto sincerarsi di persona del lavoro dei volontari di Casa Don Gallo”, spiegano i volontari di Rumori sinistri, che cura l’ospitalità di persone senzatetto o che hanno subito uno sfratto.
“Ho incontrato delle persone – ha dichiarato Monsignor Lambiasi – che vivono un bisogno reale al quale nessuno di noi può sottrarsi. Come vescovo di questa chiesa sento che sia importante stabilire un contatto come abbiamo fatto oggi, mi sembra positivamente, e poi vedere quello che possiamo fare. Siamo anche noi impegnati con grande fatica e mi auguro che i prossimi passi vadano nella direzione di una accoglienza, di una solidarietà, di una integrazione, di cui qui abbiamo avuto una buona impressione”.
Ai volontari il vescovo ha augurato “di poter continuare sulla strada del dialogo, del rispetto e del grido di aiuto per le varie situazioni che si vivono insomma”. Applauso finale degli abitanti della casa per Lambiasi.

Martedì, 05 Luglio 2016 10:02

5 luglio

Corpo di una donna trovato in spiaggia | Grave bimbo caduto dalla finestra | Gnassi bis, oggi il consiglio comunale

(Rimini) Il corpo senza vita di una donna di circa 40anni originaria dell'ex Unione sovietica è stato trovato oggi all'alba in mare a Rimini, all'altezza degli stabilimenti 25-26 di Marina Centro. Indosso aveva il costume e le pinne. Secondo le prime informazioni era appassionata di immersioni e il suo compagno, un 40enne russo residente a San Marino, non aveva sue notizie da un paio di giorni. Anche lui stava cercando la donna residente da alcuni anni a Rimini. Il decesso sarebbe avvenuto con molta probabilità per annegamento. Sul posto questa mattina in spiaggia sono intervenuti gli uomini della Capitaneria di porto e della Scientifica della polizia di Stato (Ansa).

(Bologna) In Emilia-Romagna, il primo trimestre 2016 si è chiuso con una moderata crescita di produzione, vendite e ordini, che prosegue la tendenza in atto da un anno. E' principalmente la domanda estera, a sostenere la congiuntura, premiando le imprese più strutturate e i settori più orientati all'internazionalizzazione. Una zona d'ombra è però rappresentata dalla flessione dell'occupazione, sia alle dipendenze sia autonoma.
Sono queste alcune indicazioni che emergono dall'indagine congiunturale relativa al primo trimestre 2016 sull'industria manifatturiera, realizzata in collaborazione tra Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo.
La produzione in volume dell'industria in senso stretto dell'Emilia-Romagna è cresciuta dell'0,5 per cento rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente,in frenata rispetto al trend dei quattro trimestri precedenti (+1,5 per cento).


L'andamento settoriale non è apparso uniforme, con attività già fuori dalla recessione e altre che continuano a non vedere la ripresa, soprattutto le industrie della moda (-2,9 per cento), che registrano continue diminuzioni produttive dagli ultimi tre mesi del 2011. Anche le industrie alimentari hanno accusato un calo produttivo, pari allo 0,5 per cento, che ha interrotto nove mesi caratterizzati da un incremento medio dell'1,0 per cento. Negli altri comparti, aumenti, attorno al 2 per cento, dell'eterogeneo gruppo delle "altre imprese" che include, chimica, carta-stampa-editoria e lavorazione dei minerali non metalliferi, e del legno e mobili. Gli incrementi sono apparsi più ampi rispetto al trend di oltre un punto percentuale. L'industria meccanica, elettrica e dei mezzi di trasporto ha un po' segnato il passo (+0,7 per cento), rispetto al trend di crescita del 3,5 per cento.
La crescita produttiva delle imprese non è stata determinata da tutte le classi dimensionali: le piccole imprese, da 1 a 9 dipendenti, meno orientate all'internazionalizzazione, hanno accusato un calo dello 0,4 per cento, in contro tendenza rispetto al moderato trend dei quattro trimestri precedenti (+0,4 per cento). Stessa sorte, ma in termini più sfumati, per la media dimensione da 10 a 49 dipendenti, la cui riduzione dello 0,1 per cento, è apparsa anch'essa in contro tendenza rispetto al trend (+1,1 per cento). La crescita della produzione è stata pertanto determinata dalle imprese più strutturate da 50 a 500 dipendenti, più orientate all'export, il cui incremento dell'1,4 per cento ha consolidato la fase virtuosa in atto dagli ultimi tre mesi del 2014.


Il fatturato ha imitato la produzione: sia per la crescita registrata dello 0,5 per cento rispetto all'analogo periodo del 2015, in rallentamento rispetto all'incremento medio del 2,0 per cento riscontrato nei quattro trimestri precedenti, che per l'andamento settoriale e l'aspetto dimensionale.
La domanda si è allineata alla fase di rallentamento di produzione e vendite. I primi tre mesi del 2016 si sono chiusi con un aumento dello 0,5 per cento rispetto al trend dell'1,1 per cento.
Se s'incrociano i dati degli ordini totali con quelli provenienti dall'estero, apparsi in crescita del 2,1 per cento, ne consegue che ancora una volta è stato il mercato interno a frenarne l'evoluzione complessiva.
Come attestano i dati Istat, nel primo trimestre 2016, le esportazioni industriali emiliano-romagnole, pari a 13.394 milioni di euro, sono rimaste sostanzialmente invariate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La minor dinamica rispetto al trend di crescita a degli ultimi anni va ricercata in flessione dell'automotive verso gli Stati Uniti superiore al 40 per cento e alla contrazione di mercati importanti quali Brasile(-28 per cento) Russia (-13 per cento), Turchia (-11 per cento e Cina (-9 per cento). Tuttavia va ricordato che sono dati riferiti ad un solo trimestre, soggetti a forti variazioni e quindi da valutare con molta cautela.
L'Emilia-Romagna resta la terza regione per quota dell'export nazionale (13,5 per cento), preceduta dalla Lombardia (27,0 per cento) e dal Veneto (14,0 per cento) e seguita dal Piemonte (10,4 per cento).


L'indagine Istat sulle forze di lavoro ha registrato un andamento negativo, in contro tendenza rispetto all'andamento espansivo che aveva caratterizzato tutti i trimestri del 2015. per l'occupazione dell'industria in senso stretto. Nel primo trimestre 2016 si registra una diminuzione del 2,9 per cento rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente, che è equivalsa a circa 15.000 addetti. Il calo regionale è determinato da entrambe le posizioni professionali, in particolare gli autonomi (-14,5 per cento), a fronte della più contenuta riduzione dei dipendenti (-1,7 per cento).
Per quanto concerne la movimentazione avvenuta nel Registro delle imprese, nel primo trimestre del 2015 il saldo fra iscrizioni e cessazioni dell'industria in senso stretto è risultato negativo per 533 imprese, in misura più accentuata rispetto al passivo di 437 rilevato nell'analogo trimestre del 2015. Sotto l'aspetto della forma giuridica, le società di capitale sono state le sole ad aumentare(+1,4 per cento), consolidando la pluriennale tendenza.


Il credito bancario in Emilia-Romagna, secondo l'analisi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, nei primi mesi del 2016 conferma le tendenze evidenziate nel 2015, in particolare la ripresa dei prestiti alle famiglie e il calo più attenuato dei finanziamenti alle imprese. Tuttavia, il ritorno alla crescita dei prestiti alle imprese resta stentato. Il miglioramento del trend si è infatti interrotto nei primi mesi dell'anno, con una ricaduta del tasso di variazione a -1,5% a marzo, dopo il -1% di fine 2015. Tra le componenti del credito alle imprese dell'Emilia Romagna, si nota il ritorno in negativo della variazione annua dei prestiti all'industria manifatturiera (-0,7% dopo +1,3% a fine 2015). Tra le forme tecniche, prosegue la contrazione a due cifre delle aperture di credito in conto corrente e frena il miglioramento dei finanziamenti a scadenza, anch'essi ancora in calo.
Note positive continuano a pervenire dai prestiti alle famiglie consumatrici che, dopo essere tornati in crescita nel corso del 2015, hanno proseguito nel trend di ripresa. La dinamica del complesso dei prestiti alle famiglie consumatrici si è ulteriormente rafforzata, evidenziando un aumento dello stock dell'1,1% a marzo (dal +0,8% di dicembre). L'andamento osservato in Emilia- Romagna si conferma più moderato della media nazionale. La ripresa interessa sia il credito al consumo (+5,8% quello erogato da banche e finanziarie), sia i mutui residenziali. Il primo è favorito dall'aumento degli acquisti di beni durevoli, i secondi dal recupero delle compravendite immobiliari. Continua, in proposito, la robusta dinamica delle erogazioni di finanziamenti alle famiglie per acquisto abitazioni. In regione i flussi lordi trimestrali sono in crescita continuativamente dalla seconda metà del 2014, con un'accelerazione nel 2015 e un conseguente rallentamento a inizio 2016, su un ritmo che resta ampiamente a due cifre (+48% marzo 2016 dal +85% del 2° semestre 2015). Tale dinamica è spiegata solo in parte dalle surroghe e sostituzioni, che determinano circa un quinto delle erogazioni del 1° trimestre 2016, una percentuale in riduzione rispetto al 2015 così come osservato a livello nazionale. Difatti, la crescita dei mutui è fortemente correlata con la ripresa delle compravendite di immobili residenziali.
A livello provinciale per i prestiti alle imprese il quadro resta caratterizzato da andamenti molto differenziati. Considerando la variazione media dei primi 4 mesi del 2016, allo scopo di smussare i casi di elevata variabilità, dinamiche migliori della media regionale si osservano a Parma, Ravenna e Reggio Emilia. Andamenti più in linea con la media caratterizzano Piacenza, Bologna e Modena. Agli estremi restano Rimini, Ferrara, che hanno registrato le flessioni più forti, e Forlì-Cesena.
Per i prestiti alle famiglie consumatrici i miglioramenti sono significativi. Per quanto riguarda i mutui per acquisto abitazioni residenziali, quattro province mostrano una crescita dello stock dei prestiti in bonis a marzo 2016: Bologna, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini. Parma risulta in linea con la media. Le altre province, pur in miglioramento rispetto ai trimestri precedenti, restano ancora in calo. Questa evoluzione segue la dinamica delle erogazioni, che sono in crescita in tutte le province, con un massimo a Ferrara, dove raddoppiano rispetto a marzo 2015, e un minimo a Rimini, dove la variazione annua è relativamente modesta, ma i flussi di credito risultavano in raddoppio già dodici mesi prima. In tutte le altre province il ritmo di sviluppo è a due cifre.


L'andamento dei volumi beneficia delle condizioni favorevoli di accesso al credito, con tassi d'interesse ai minimi storici e un'offerta più distesa, accompagnata dall'espansione della domanda. Tuttavia, il ritmo di emersione delle sofferenze delle imprese resta elevato in Regione, dove il tasso di ingresso in sofferenza è aumentato anche nel 1° trimestre 2016, al 4,4% annualizzato, in controtendenza col sistema nazionale. Inoltre, l'indice dell'emersione delle sofferenze delle imprese da due trimestri è sopra la media nazionale, di 35 punti base a marzo 2016. Diversamente, nel caso delle famiglie consumatrici il tasso di ingresso in sofferenza è migliorato nell'ultimo trimestre 2015 e nel 1° 2016, scendendo sotto la media nazionale.

(Rimini) Sono stati oltre 2,5 milioni i partecipanti alla Notte rosa 2016, lungo 160 chilometri di costa adriatica, da Comacchio a Senigallia.
“Ogni anno sempre più grande, una partecipazione importante – ha commentato l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini - i cui numeri, composti da chi ha voluto trascorrere un indimenticabile weekend di musica, cultura, convivialità e divertimento, parlano da soli”.
Un bilancio “che rende evidente - continua l’assessore - la grande cultura dell'accoglienza e dell’ospitalità in Emilia-Romagna: i grandi valori che contraddistinguono la nostra industria turistica. E per il secondo anno anche le vicine Marche sono state protagoniste, insieme a noi, di questo grande evento, una kermesse di sistema che coinvolge tutta la macchina del turismo, dagli enti locali ai comitati di quartiere che si prodigano nel realizzare coinvolgenti iniziative che ancora una volta hanno affiancato gli appuntamenti con i big dell’intrattenimento, della musica e della cultura”.

(Rimini) “La città è al mio fianco, si vede che c'è, mi sto preparando al meglio per le Olimpiadi, intendo portare in alto il nome di Riccione”. Così ha esordito Simone Sabbioni in partenza per Rio dopo aver ricevuto domenica pomeriggio dal sindaco Renata Tosi una maglietta celebrativa con la scritta 'FromRiccioneToRio'.
La convocazione ufficiale per Rio è arrivata nei giorni scorsi, dopo che il dorsista azzurro aveva realizzato lo scorso aprile, in occasione degli Assoluti di nuoto a Riccione, il nuovo record italiano, 53.34, rientrante nei limiti della Federazione italiana nuoto per dare il via libera alle Olimpiadi in Brasile.
"A nome dell'amministrazione - ha detto il sindaco Tosi – va a Simone il mio personale e sentito in bocca al lupo affinchè possa raggiungere un altro risultato positivo nella lunga lista di successi che ha conquistato nella sua carriera già costellata di numerose vittorie”.

(Rimini) Il “confronto” sull’emergenza abitativa è “urgente” per il sindaco Gloria Lisi, che sta pensando all’impiego di risorse pubblico per fronteggiarla. Per questo ha convocato in Comune ill 13 luglio associazioni e realtà riminesi impegnate sul fronte dell'assistenza ai senzatetto per discutere delle azioni da intraprendere per rispondere in maniera sempre più efficace al tema della marginalità.
“La nuova amministrazione della città - spiega Lisi - intende ribadire la priorità del welfare nell'azione dei prossimi cinque anni: dobbiamo farlo ancor più in un contesto locale, ma senza distogliere lo sguardo dalla dimensione nazionale ed europea che mostra gravi segni di crisi economica e forse, prima ancora, di tenuta sociale e civile, di mancata condivisione di valori”.
Le risorse stanziate per il welfare in questi anni “dimostrano come l'ente locale abbia avuto piena consapevolezza della crescita di fenomeni di vecchie e nuove povertà: in occasione dell'inizio del nuovo mandato, intendo partire da voi e dal grande lavoro fatto insieme per rilanciare un'azione capace di dare risposte sempre più efficaci alla marginalità, alla questione abitativa, ai senzatetto”.

(Rimini) Secondo il recente dossier ‘Plastic free sea' di Legambiente il 95% dei rifiuti galleggianti monitorati nei nostri mari è costituito da plastica. Rifiuti che si scompongono in pezzi sempre più piccoli fino a diventare microplastiche, la parte più pericolosa dell’inquinamento marino da plastica.
Per contrastare l’inquinamento marino da microplastiche, anche il deputato Pd riminese Tiziano Arlotti ha sottoscritto la proposta di legge elaborata dal collega Ermete Realacci, che prevede che dal 1 gennaio 2019 sia vietato produrre e mettere in commercio cosmetici contenenti microplastiche e prevede inoltre multe salate per i trasgressori.
“Una delle maggiori fonti di microplastiche - spiega Arlotti - sono proprio i cosmetici: creme, scrub, bagnoschiuma, dentifrici, maschere, rossetti e schiume da barba ne possono essere composti al 90%. Nel 2013, nella sola Europa, ne sono state usate 5 mila tonnellate, finite in gran parte in mare. Essendo di piccolissime dimensioni, pochi millimetri, le microplastiche vengono ingerite e bioaccumulate da pesci e specie marine, entrando così nella catena alimentare”.
La proposta, sottoscritta da oltre 40 parlamentari di gruppi politici sia di maggioranza che di opposizione, è nata anche grazie alla campagna ‘Mare mostro’ di Marevivo.