Complesso San Giuseppe, il Comune verso l’acquisizione dell’immobile
(Riccione) Il Tribunale amministrativo per l'Emilia Romagna ha respinto l'istanza con cui la la Michelangelo Società Cooperativa chiedeva l’annullamento dell’ordinanza di demolizione del complesso San Giuseppe emessa dal Comune di Riccione.
Realizzato per essere una residenza protetta per anziani, il complesso San Giuseppe negli anni non è mai stato adibito a questa destinazione bensì ad uso civile con appartamenti. Dalle ultime verifiche effettuate nel 2106, è risultato che non è stata presentata al Comune alcuna istanza di autorizzazione al funzionamento dell'immobile come Rsa.
Lo scorso ottobre il Comune ha ingiunto alla proprietà di ripristinare l'immobile all'uso "originario" ossia a casa per anziani. Ad oggi i termini per l'adempimento sono scaduti ( 20 gennaio 2017) per cui l'Amministrazione dovrà procedere all'acquisizione dell'intero immobile al patrimonio comunale, preceduto da debito verbale a seguito di sopralluogo che verrà effettuato dall'Amministrazione stessa.
10 febbraio
Inneggia all’Isis | Sesto colpo in farmacia | Nomadi nelle case
Stazione, ubriaco e armato di coltello tenta colpo
(Rimini) Ubriaco e armato di coltello si è presentato davanti a un negozio in zona stazione a Rimini, ieri verso le 18,30. L’uomo è stato però subito segnalato alla polizia, verso il centro storico. Le volanti si sono messe sulle sue tracce, ma durante le ricerche l’uomo è stato nuovamente segnalato davanti allo stesso negozio “in preda a una forte agitazione con atteggiamenti ancora più aggressivi e violenti”. Gli agenti sono arrivati sul posto e lo hanno disarmato, tentando di calmarlo. Dopo un po’ di resistenza, l’uomo ha spintonato violentemente i poliziotti che lo hanno quindi arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e denunciato per minaccia aggravata.
Inneggia all’Isis, rimpatriato marocchino detenuto ai Casetti
(Rimini) Inneggiava all'Isis e tentava di accattivarsi le simpatie degli altri detenuti di fede musulmana nel carcere dei 'Casetti' di Rimini. E quando ha appreso che lo avrebbero espulso, avrebbe detto: "Dichiaro guerra all'Italia, tornerò per farla esplodere". Protagonista un marocchino di 40 anni, rimpatriato ieri pomeriggio perché ritenuto pericoloso. Mohamed Adnan aveva avuto 14 condanne penali dal 1998 ed è stato detenuto per reati comuni in quasi tutti i carceri dell'Emilia-Romagna. Ieri intorno alle 17 lo straniero è stato accompagnato nel Paese di origine e alle 19.30 consegnato alle autorità locali. Partito con un volo di linea dall'aeroporto di Bologna, sarebbe uno dei 356 detenuti nel mirino delle autorità italiane perché a rischio radicalizzazione. Il trasferimento è stato eseguito da quattro agenti della Polizia di Stato di Rimini e Bologna (Ansa).
Crisi Carim, Cgil: Dov’è la Fondazione?
(Rimini) “Il problema che affligge la banca non è la rigidità dei costi fissi, e in particolare, di quelli del personale, né tantomeno la supposta modesta produttività pro capite. Questi, semmai, sono effetti consequenziali. Come si evince dai media il problema vero, al di la dei manager che si sono succeduti, è costituito dalla sottocapitalizzazione della banca che si declinerebbe, stando sempre a quanto riportano (senza smentita della banca) i giornali in un Tier 1 ratio pari a 6,97 contro il 9,30 assegnato dall’Organo di Vigilanza”. La Cgil scrive ai dipendenti della Carim, alcune decine sono stati recentemente dichiarati in esubero dalla banca, a cui spiega le difficoltà dell’istituto di credito.
“E qui s’innesca il circolo vizioso: poco capitale, meno impieghi, meno ricavi e minori utili. O addirittura perdite dopo aver rettificato crediti deteriorati. Tale deficit patrimoniale ha già determinato la riduzione degli impieghi e di conseguenza delle marginalità. Sono note a tutti, in tal senso, le operazioni di derisking sulle grandi esposizioni effettuate nel corso del 2016, la sistematica riluttanza ad erogare nuova finanza e le indicazioni ai direttori di filiale a non riempire i castelletti dello smobilizzo crediti”.
Già tempo fa il sindacato scrisse alla banca per segnalare alcune criticità. “A seguito della scorsa procedura (conclusa nel luglio del 2015, ndr) scrivemmo una lettera alla Direzione nella quale ci permettemmo di individuare i punti deboli di quel progetto. Siamo rimasti in ascoltati e oggi ci pesa dire: avevamo ragione. La Fisac propose all’allora direttore generale Mocchi, prima al tavolo e poi per iscritto, di ritornare sui propri passi perché convinta che gli strumenti allora individuati per la risoluzione della crisi aziendale fossero non solo inadeguati ma addirittura dannosi per il presente ma anche per il futuro della banca. Ci piacerebbe che oggi, alla luce di quanto sopra esposto e senza la pretesa di avere la soluzione in tasca, non si ripetessero gli stessi errori. Nell’interesse di tutti”.
Per la Cgil, “servirebbe un progetto in grado di dare corpo e spessore alla procedura pendente che, allo stato attuale, rischia ancora una volta di rimandare ad un futuro ancora più incerto la soluzione di un problema divenuto ormai improcrastinabile. E ci chiediamo, di fronte a questo grave stato di impasse ormai perdurante da un biennio, dove sia e cosa faccia la Fondazione, ossia la proprietà della Banca. Ci chiediamo infatti se la Fondazione sia interessata alle potenziali ricadute occupazionali sul personale, specie quello impiegato in Direzione Generale, se, una volta archiviata la procedura in corso, dovesse intervenire il “cavaliere bianco” tanto invocato”.
Comune, Mauro: Ritirate quei bandi
(Rimini) Questa sera in consiglio comunale il consigliere di Uniti si vince, Gennaro Mauro, chiederà il ritiro dei tre bandi (scadenza 13 febbraio 2017) per l'assunzione a tempo determinato di due dirigenti e un funzionario.
“Motivi di opportunità politica e rilievi di natura giuridica dovrebbero indurre l'amministrazione comunale a non procedere a conferire incarichi dirigenziali e di funzionario con un metodo costruito nella sostanza, esclusivamente solo sulla base fiduciaria. E' palese che il conferimento ad personam, gli organi politici cerchino di crearsi una dirigenza a loro "consonante" sul piano strettamente politico, al di là di ogni valutazione di professionalità e di qualsiasi vincolo derivante dalla separazione tra politica e gestione, imposta dalla Costituzione”, spiega Mauro.
“A Rimini purtroppo si è fatto un uso disinvolto di tale sistema, alla discrezionalità amministrativa e tecnica rivolta alla selezione del miglior candidato a ricoprire un ruolo pubblico si è passati all'arbitrio politico”, conclude il consigliere dell’oppsizione. “Ritenevamo ormai scontato che agli organi politici non è consentito creare un dirigente dal nulla senza un vero concorso, ma dobbiamo amaramente prendere atto che il sindaco Gnassi non è nel nostro stesso avviso. Eppure i rilievi mossi al sindaco Raggi, al sindaco Battazza e allo stesso Melucci per la nomina di Andrea Babbi a direttore generale dell'Enit, dovrebbero far riflettere”.
Fiere orafe, ufficializzata alleanza con Arezzo
(Rimini) Ieg e Arezzo Fiere hanno ufficializzato oggi a Roma l’accordo strategico che dà vita ad un'organizzazione unica per le manifestazioni del settore orafo-gioielliero.
Nel 2017, quindi, Italian Exhibition Group gestirà l'organizzazione di cinque manifestazioni: Vicenzaoro January (svoltasi da 20-25 gennaio), Oroarezzo (6-9 maggio), Vicenzaoro September (23-27 settembre), Gold Italy (21-23 ottobre), Vicenzaoro Dubai – The Dubai International Jewellery Show (15-18 novembre). Nel complesso delle cinque manifestazioni saranno ospitati circa 5.000 espositori, provenienti da tutti i distretti orafi italiani e da oltre 30 Paesi, e più di 80.000 visitatori professionali, il 50% dei quali provenienti da 130 Paesi.
A queste si aggiunge la partecipazione del brand Vicenzaoro ai più importanti Trade Show internazionali del settore orafo-gioielliero: l'Hong Kong International Jewellery Show, l'India International Jewellery Show di Mumbai e il JCK di Las Vegas, dove IEG gestisce da 11 anni il padiglione ufficiale italiano.
L'accordo annunciato oggi prevede che Italian Exhibition Group gestisca complessivamente l'organizzazione delle manifestazioni aretine dedicate al mondo dell'oro e del gioiello già nel 2017. Arezzo Fiere e Congressi potrà entrare nella compagine societaria di Italian Exhibition Group, ricevendo quale controprestazione della cessione dei marchi quote azionarie per un valore definito secondo criteri condivisi.
"Quella che siamo riusciti a trovare mi pare davvero una buona soluzione, che apre la strada all'ingresso di Arezzo Fiere nella compagine societaria del più grande player italiano nel settore dei congressi. La firma del protocollo consente alla città di Arezzo e al suo distretto orafo, ma direi anche alla Toscana, di avere un futuro garantito, ma anche all'oro aretino di svolgere – come merita – un ruolo da protagonista all'interno delle manifestazioni fieristiche che si organizzano in Italia”, è il commento di Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana.
"L'intesa - Lorenzo Cagnoni, Presidente di Italian Exhibition Group, ha affermato - è rilevante sia perché crea l'organizzazione unica delle manifestazioni orafe italiane in un quadro di politica industriale sistemica, ma anche perché rafforza la missione di Italian Exhibition Group, ovvero fungere da polo aggregatore per altre realtà e contribuire in tal modo al potenziamento del sistema fieristico italiano".
Il settore orafo-gioielliero italiano è il più importante in Europa per qualità della produzione, design e innovazione tecnologica, proiettato nella nuova frontiera del modello industria 4.0. Conta circa 10 mila imprese e 40 mila addetti, nel 2015 ha generato un fatturato di oltre 7 miliardi di euro, un export di 6,5 miliardi e un saldo commerciale positivo di 4,2 miliardi. Pur nel contesto negativo della domanda globale di oro per la gioielleria, nei primi 10 mesi del 2016 le esportazioni italiane hanno raggiunto i 4,8 miliardi di euro.
Campi nomadi, Rimini nei progetti della Regione
(Rimini) La Regione investe un milione di euro con l’obiettivo di superare i campi nomadi di grandi dimensioni. L’alternativa è quella di creare microaree pubbliche e private, queste ultime autofinanziate dai nuclei che si insediano, o agevolare la scelta di abitazioni tradizionali (alloggi sul mercato o quelli popolari in presenza dei requisiti). Dei 9 progetti che vanno nella direzione indicata dalla Regione Emilia-Romagna, 7 sono stati finanziati dalla Regione stessa nell’ambito del bando, rispettivamente presentati dai Comuni di: Modena, Carpi (Mo), Camposanto (Mo), Bologna, Casalecchio di Reno (Bo), Rimini e dall’Unione di Comuni della Romagna Faentina (Ra). Il bando approvato dalla Giunta (per un investimento di un milione di euro), attua la legge regionale sull’inclusione sociale di Rom e Sinti (16 luglio 2015, n. 11).
“Come avevamo deciso a inizio mandato, con questo ultimo finanziamento regionale, legato alla legge sui Rom e Sinti abbiamo inteso promuovere il superamento dei grandi campi e, laddove possibile, il trasferimento di queste comunità in aree molto piccole oppure in abitazioni, così come alcuni comuni hanno già cominciato a fare”. Commenta così la vicepresidente e assessore al welfare, Elisabetta Gualmini, il provvedimento della Giunta.
“Auspichiamo davvero di diminuire le tensioni e il degrado che spesso si accompagnano ai grandi campi e di favorire situazioni di abitazione gestibili, in cui i costi e i doveri di manutenzione sono interamente nelle mani degli abitanti”.
I progetti presentati dai Comuni e dalle Unioni riguardano la realizzazione di micro-aree familiari pubbliche, anche attraverso l’acquisto di terreni nell’ambito del territorio comunale, o interventi volti all’adeguamento delle microaree già esistenti: per queste azioni la Regione ha messo a disposizione 700 mila euro in conto capitale. Altri 300 mila euro sono invece previsti per gli interventi in spesa corrente quali il supporto economico per l’accesso o la gestione delle nuove soluzioni abitative, la mediazione sociale e dei conflitti, forme di sostegno sociale ed educativo dei nuclei familiari Rom e Sinti interessati dalle transizioni (ad esempio la scolarizzazione, la formazione professionale, l’inserimento lavorativo).
Ogni progetto ammesso a contributo viene finanziato per l’80% del costo complessivo, con un limite di 250 mila euro per gli interventi in conto capitale e di 70 mila euro per gli interventi di spesa corrente.
Rom e Sinti in Emilia-Romagna, i dati. In Emilia-Romagna, secondo i dati ufficiali aggiornati a novembre 2015, sono presenti 3.077 persone di etnia Rom e Sinti (lo 0,067% della popolazione regionale, di cui 1.081 minori, ovvero il 35,13%). La quasi totalità ha la cittadinanza italiana (95,9%). Vivono in 182 tra campi e aree (82 pubblici e 100 privati). I campi considerati di grandi dimensioni (ospitanti da 71 a 130 persone) sono 6, 8 quelli che ospitano da 41 a 70 persone. Quelli più piccoli (massimo 40 persone), perlopiù privati, sono 160. Le province con il maggior numero di campi e aree sono Reggio Emilia (76 insediamenti per 1295 persone), Bologna (29 insediamenti per 509 persone), Modena (35 insediamenti, 585 persone), Piacenza (9 insediamenti, 180 persone) e Rimini (14 insediamenti, 197 persone). Dal 2003 al 2012, le persone inserite dai Comuni negli alloggi hanno raggiunto una quota considerevole: 568 in 123 appartamenti.
Pari opportunità, Arcigay entra in commissione
(Rimini) Arcigay entra nella nuova commissione Pari opportunità del Comune di Rimini. E’ stato il Pd a designare Marco tonti, presidente del club riminese dedicato ad Alan Turing. La composizione della commissione è stata approvata martedì dalla giunta comunale.
Della Commissione fanno parte di diritto tutte le donne elette in consiglio comunale a cui si aggiungono i membri indicati dai singoli gruppi consigliari. Il nuovo organismo conta quindi 18 componenti: alle nove consigliere comunali (Giorgia Bellucci, Giulia Corazzi, Barbara Di Natale, Sara Donati, Milena Falcioni, Lucilla Frisoni, Barbara Vinci per il Pd, Daniela De Leonardis per Patto Civico, Diana Trombetta per la Lega Nord), si aggiungono oltre a Marco Tonti, Cinzia Salvatori (Patto Civico), Chiara Merlini (Lega Nord), Liliana Geri (Obiettivo Civico – Vincere per Rimini), Maria Gabriella Pezzuto (Forza Italia), Alice Casadei (Futura con Gnassi), Michela Orlandi (Uniti si vince), Donatella Gobbi (Rimini Attiva) e Beatriz Colombo (Fratelli d’Italia).
“La Commissione - spiegano da palazzo Garampi - si propone in primo luogo come uno strumento di promozione della cultura delle pari opportunità, attraverso l’attivazione o la partecipazione a progetti e iniziative che mirino a sviluppare una maggiore conoscenza nell’opinione pubblica della condizione femminile e del rapporto uomo-donna nel territorio di Rimini. Più nello specifico, particolare attenzione è sull’aspetto delle pari opportunità nel mondo dell’occupazione, sensibilizzando il territorio affinche uomini e donne possano avere gli stessi diritti e le stesse possibilità nell’ambito dell’istruzione, dell’accesso al mondo del lavoro e dell’avanzamento professionale. Ruolo della commissione è anche quello di vigilare affinché i soggetti pubblici e privati applichino le leggi in materia di pari opportunità e di sviluppare rapporti di collaborazione con gli organismi attivi su questo fronte, sia sul piano locale sia sul piano internazionale”.
Morciano, ieri Consiglio comunale senza Battazza
(Rimini) Si è svolto ieri a Morciano il primo consiglio comunale dopo le dimissioni del sindaco Claudio Battazza (ai domiciliari a seguito un’inchiesta sulla riqualificazione dell’ex pastificio).
La lettera di dimissione del sindaco è stata protocollata e la sua firma autenticata dal segretario comunale Rossana Furii, a Morciano di Romagna, presso l’abitazione dell’ex sindaco, lunedì mattina 6 febbraio.
Claudio Battazza ieri mattina è stato interrogato dal giudice per le indagini preliminari Vinicio Cantarini che dovrebbe decidere sulla misura restrittiva entro tre o quattro giorni. Se gli arresti domiciliari saranno revocati l’ex sindaco avrebbe tempo 20 giorni per ritirare le dimissioni. Altrimenti, il Consiglio comunale sarà sciolto e sarà nominato un commissario prefettizio.
“Nel caso che le dimissioni di Battazza diventassero definitive entro il 24 di febbraio, le prossime elezioni comunali di Morciano si svolgerebbero nella prossima primavera. Altrimenti, per soli due giorni di differenza (26 febbraio), verrebbero spostate all’autunno prossimo”, fa notare Hossein Fayaz, coordinatore del “Comitato per la difesa dei diritti del cittadino”.