(Rimini) Ieri sera intorno alle 22,45 gli agenti della polizia municipale di Rimini impiegati nel contrasto alla prostituzione su strada hanno colto in flagrante due uomini sul percorso pedonale all'altezza del bagno 146, a Miramare. “I due, un cittadino peruviano, già segnalato come esercitante l’attività di prostituzione ed un italiano del 1965 erano intenti a consumare il rapporto a poca distanza da un abitazione ed in luogo visibile dalla via Principe di Piemonte”.
Per ognuno è stata staccata dal blocchetto una multa amministrativa di 10.000 per entrambi. Gli agenti segnalano “nessuna reazione scomposta all'applicazione della nuova normativa depenalizzata, ma solo l'imbarazzo teso ad evitare l'inoltro del verbale presso l'abitazione di residenza”.

Mercoledì, 29 Marzo 2017 13:20

Elezioni amministrative l'11 giugno

(Ansa) I cittadini saranno chiamati alle urne l'11 giugno (con eventuali ballottaggi nei Comuni più grandi il 25) per eleggere sindaci e consigli comunali. La data è stata fissata dal ministro dell'Interno Marco Minniti con proprio decreto.
In Emilia-Romagna si vota in due Comuni capoluogo di provincia, ovvero Parma e Piacenza. Alle urne anche altri quattro Comuni superiori ai 15mila abitanti, ovvero quelli in cui se nessuno dei candidati raggiunge il 50% al primo turno si ricorre al ballottaggio fra i due più votati. Si tratta di Riccione (Rimini), Vignola (Modena), Comacchio (Ferrara) e Budrio (Bologna).

Mercoledì, 29 Marzo 2017 13:16

Turismo open air, Arlotti presenta la legge

(Rimini) Tra i quaranta firmatari della legge che disciplina il turismo open air il primo è il riminese Tiziano Arlotti (Pd). Il testo sarà presentato tra poco iù di un’ora nella sala stampa di Montecitorio. Si potrà seguire la diretta web tv dell’evento su webtv.camera.it/evento/10886.
“Il turismo all’aria aperta o open air - ricorda Arlotti - è un settore in continua crescita in Italia, che vale 3 miliardi di euro all’anno. Già nel 2015 il settore dei campeggi ha visto una ripresa generale, con un fatturato in aumento del 2,7 per cento, dopo anni di bilanci in negativo. Inoltre il turismo open air rappresenta una fetta significativa di turisti stranieri nel nostro Paese: circa 2700 aziende turistico-ricettive e 3 milioni di turisti che annualmente soggiornano in camper e rulotte; un comparto economico che dà lavoro a circa 45 mila addetti. In provincia di Rimini si contano 21 strutture ricettive all’aria aperta che nel 2015 hanno registrato 109.837 arrivi e generato 584.455 presenze. Con la proposta di legge presentata vogliamo disciplinare questo settore che ha un potenziale di crescita notevole. La proposta di legge è composta da 16 articoli e definisce il ruolo strategico del turismo all’aria aperta; individua i soggetti e la tipologia delle strutture ricettive; definisce le aree dove sono consentite le strutture. L’articolo 10 prevede una delega al Governo per semplificare le procedure amministrative e ridurre gli oneri burocratici per l’avvio dell’attività; ed infine la legge prevede la copertura finanziaria per il turismo open air”.

(Rimini) Salgono a otto le proposte di querela presentate dall’inizio dell’anno dalla Giunta comunale nei confronti di altrettanti gestori di strutture alberghiere che ad oggi non hanno provveduto al completo versamento dell’imposta di soggiorno corrisposta dai loro ospiti. Nella seduta di ieri infatti la Giunta ha approvato il procedimento per l’illecito penale di appropriazione indebita, come previsto dall’ordinamento, nei confronti di altri due gestori, per il mancato versamento di circa 12mila euro complessivi.
“Attraverso il sistema di verifica e recupero dell’imposta di soggiorno siamo in grado anche di monitorare l’anomalia di certe gestioni alberghiere – sottolinea l’assessore al Bilancio Gian Luca Brasini –. Solo pochi giorni fa, infatti, nell’ambito delle verifiche sull’imposta, i nostri uffici hanno effettuato alcune segnalazioni alla Guardia di Finanza dopo aver notato una serie di passaggi di gestione anomali. Queste segnalazioni hanno portato le Fiamme Gialle a constatare mancati versamenti per oltre 150 mila euro. L’attività di recupero dell’imposta di soggiorno dunque ha riflessi importanti non solo sull’equità del tributo, ma anche perché può agevolare l’attività delle forze dell’ordine su situazioni poco limpide, che finiscono per ‘inquinare’ il mercato dell’offerta alberghiera e che possono sfociare nell’illegalità”.
Solo attraverso le proposte di querela – che rappresentano l’ultimo step del procedimento di recupero delle somme messo a punto dall’Amministrazione e che arriva solo dopo l’invio di solleciti bonari, sanzioni amministrative, intimazioni di pagamento, ingiunzioni fiscali e atti di riscossione coattiva – sono stati recuperati 133 mila euro. Complessivamente, invece, si ricorda che la serie di azioni di recupero evasione (dai solleciti bonari fino appunto alla proposta di querela) ha portato nel triennio 2014-2016 al recupero di 1.552.000 euro, a fronte comunque di un basso tasso di evasione dell’imposta.

Mercoledì, 29 Marzo 2017 09:14

29 marzo

Un cicatrice sul viso | Economia tiepida | Per Carim 150mln londinesi

(Rimini) “Qualche piccolo segnale positivo”, nulla di più. E’ quanto emerge dal Rapporto economia della provincia 2016 di Rimini presentato oggi dalla Camera di Commercio della Romagna (Forlì-Cesena, Rimini), almeno dal commento del presidente Fabrizio Moretti.
Oltre 3240 km², 55 comuni, più di 730.000 abitanti, quasi 100.000 imprese e un valore aggiunto totale di oltre 19,5 miliardi di euro. Questa in numeri è la Camera di commercio romagnola, numeri che la rendono seconda in Regione solo a Bologna.
In base ai dati demografici al 31 dicembre 2016, la popolazione residente nella provincia di Rimini 137.127 abitanti, con un aumento del +3,0 per 1000 rispetto al 2015. Il saldo demografico inteso come differenza tra movimenti in entrata (nati e immigrati gradi) e movimenti in uscita (morti ed emigrati), risulta quindi positivo (+1.029 persone). In calo invece la popolazione straniera: 36.365 residente (-1,2%).
Livello del tasso di occupazione (15-64 anni) provinciale (62,9%) è inferiore al dato medio regionale (68,4%) e superiore a quello nazionale (57,2%).Il tasso di disoccupazione è risultato pari a 9,1% (in miglioramento rispetto al 5% del 2015), peggiore del dato regionale (6,9%) ma milgiore del dato nazionale (11,7%). Le ore di cassa integrazione guadagni autorizzate nel 2016 ammontano a 4,2 milioni, in flessione del 4,2% rispetto al 2015. E, la cassa integrazione straordinaria (62,8% sul totale) cala del -53,5%, unitamente a quella interroga (-51,5%), mentre aumenta quella ordinaria (+39,4%).
La stima del valore aggiunto totale prodotto nel 2015 è pari a 8,8 milioni di euro. I servizi incidono per i quattro quinti del totale (80,9%), industria manufatturiera per il 13,9%, le costruzioni per 4,2% e l'agricoltura per l'1%. Il valore aggiunto pro capite è stimato per 2015 è pari a 26.270 euro, inferiore al dato regionale (29.554 euro) e superiore al dato nazionale (24.107 euro). Al 31 dicembre 2016 si contano 42.911 localizzazione attive, intese come sedi di imprese e unità locali (+0,2% rispetto al medesimo periodo del 2015 - 0,2% Emilia-Romagna +4% Italia).
Rimini è una provincia particolarmente attiva dal punto di vista delle imprese. Il rapporto fra abitanti e imprese attive è di una a 7,9, 8,9 in regione, 7 a livello nazionale.
Le imprese artigiane al 31 dicembre 2016 risultano 10.702 (- 1,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente). Le start-up innovative al 6 marzo 2017 con sede in provincia di Rimini sono 80 (140 il numero complessivo per la Camera) pari al 10,6% del totale regionale in forte crescita annua +126%.
“Ben vengano le start up - cottolinea il presidente Moretti - ma non basta. Dobbiamo trovare processi che uniscano il mondo delle start up a quello delle imprese senior, perché una impresa innovativa che dopo tre ani non è più in grado di stare sul mercato non produce sviluppo”.
In agricoltura continua il calo generalizzato del numero delle sedi attive, 2.470 - 1,5% rispetto al 2015. Le aziende manufatturiere sono 3.328 (-0,1% rispetto al 2015). Andamento ancora negativo per l'edilizia dove continua la diminuzione di sedi e unità attive, 5.394 - 1,8% rispetto al 2015. Le attività commerciali sono 12.083, stabili rispetto al 2015.
Nel periodo gennaio-dicembre 2016 le esportazioni provinciali sono state pari a 2,14 miliardi di euro e sono fortemente cresciute (del 12,3% rispetto al 2015). I dati provvisori del movimento turistico del 2016 vedono per la provincia di Rimini un incremento annuo sia degli arrivi che delle presenze: +3,1% per ciò che riguarda gli arrivi e +1,6% per ciò che concerne le presenze. In aumento anche il movimento congressuale (incontri +7,1% partecipanti +7,5%) e fieristico (visitatori 2,2%, espositori +7,5%).
“Per uscire dalla crisi, bisogna agire in sinergia superando l’individualismo, che a livello territoriale non ha mai aiutato”, così Moretti commenta il dati, forse ripensando al mancato ingresso nella Camera di commercio della Romagna anche degli enti di Ferrara e Ravenna. Moretti definisce “irrevocabile” la decisione di Ravenna e Ferrara, “ma questo comunque non ci impedisce, se siamo tutti d’accordo, di lavorare in sinergia per temi specifici che possono essere l’alternanza scuola-lavoro o l’internazionalizzazione, passando per l’innovazione”.
Per Moretti, la Romagna soffrirebbe di meno il “il centralismo della città metropolitana (Bologna, ndr) se fosse più unita”.
La crisi in definitiva non è ancora finita. “Ci troviamo a fronteggiare un cambiamento profondo, una trasformazione molto decisa, come non se ne sono mai viste prima di ora nella storia del genere umano”, è il commento del segretario generale della Camera di Commercio, Antonio Nannini.
A margine una battuta sull’aeroporto di Forlì. “Si tratta di infrastrutture che devono avere la capacità di funzionare senza contare più sull’assistenzialismo. Non so se in Romagna ci sia posto o no per due aeroporti, ma qualora ci fosse mi piacerebbe fossero sinergici”, commenta Moretti.

(Rimini) “Da cosa si riparte, quando tutto crolla?". E' questa la domanda da cui prenderà il via la conversazione con un testimone d'eccezione del recente terremoto in Centro Italia: Padre Benedetto Nivakoff, priore dell'Ordine dei monaci benedettini di Norcia, la cui basilica dedicata a San Benedetto è stata pesantemente danneggiata dal sisma del 30 ottobre scorso.
L'iniziativa dal titolo ‘6 secondi, 1000 anni. Una regola che ricostruisce: pazienza, chiarezza e piccoli passi’ è organizzata da Cdo Rimini (Compagnia delle Opere) in collaborazione il Centro di Solidarietà e si terrà giovedì 30 marzo alle 18.30 presso la sala convegni del Centro Direzionale Est del Grosrimini (via Coriano 58).
Padre Nivakoff racconterà la sua esperienza personale e imprenditoriale (i monaci di Norcia gestiscono un birrificio artigianale) di fronte al dramma del terremoto che ha distrutto la loro casa e la loro azienda, spiegando che cosa lui e i suoi confratelli hanno imparato da questo drammatico evento e quale contributo l'adesione alla regola di San Benedetto gli stia offrendo nell'affrontare questa situazione. Al centro della riflessione, il viaggio alla riscoperta del valore del tempo, della pazienza e dei piccoli passi.
Al termine dell'incontro verrà offerto ai presenti un aperitivo e sarà proposta una raccolta fondi da destinare ai monaci benedettini per la ricostruzione del loro monastero.

(Riccione) Avanzo di oltre 8,4 milioni per il Comune di Riccione nel 2016. Il commissario prefettizio ha oggi presentato alle forze economiche e sociali della città i dati del bilancio consutivo di cui l’ex sindaco Renata Tosi si dice “orgogliosa”.
L’avanzo verrà “vincolato”, spiega Tosi, prevalentemente “a fondo svalutazione crediti (su Tari non pagata) e sul fondo contenzioso (lungomare 2 e San Martino) lasciando nella disponibilità della nuova amministrazione oltre 1,5 milioni di euro. L' avanzo, è bene sottolineare, proviene da economie e riduzioni di spesa ma soprattutto dai risultati dell'attività di contrasto all'evasione fiscale, che hanno portato nelle casse del Comune oltre 3 milioni di euro. Un altro elemento che fa di questo bilancio un ottimo bilancio è l'ottima situazione di liquidità che chiude il 2016 con un avanzo di cassa di oltre 6 milioni di euro. Parte di questi soldi potranno essere immediatamente utilizzati per dar corpo ai numerosi progetti ed iniziative già da noi programmate e definite. L'imposta di soggiorno testimonia invece che il percorso del rilancio turistico della città si stava consolidando. A dimostrarlo i dati di riscossione particolarmente positivi se confrontati agli anni precedenti: siamo passati dai 2,787 milioni del 2014 ai 2,968 milioni del 2015 ai 3,180 milioni del 2016. Ricordo poi che il debito, che nel 2013 ammontava a 79,5 milioni di euro, è sceso nel 2016 a 72,6 milioni di euro con una diminuzione di quasi il 10% in soli due anni e mezzo. Un bilancio consuntivo che guarda al 2017 con serenità e permette al Commissario di approvare un bilancio di previsione che muoverà oltre 159 milioni di euro in entrata e spesa, con una spesa corrente che non subirà alcun incremento e con oltre 10 milioni di euro stanziati per gli investimenti e la realizzazione delle opere già programmate, come la realizzazione del Museo del Territorio nell'area ex Fornace (con 1 milione di euro di contributi europei), vari interventi di manutenzione straordinaria delle strade, il prolungamento di Via XIX Ottobre e del sottopasso di Via Ceccarini. Non posso non ringraziare per questo soddisfacente risultato il lavoro svolto da tutti gli uffici comunali ed in particolare dalla dott.ssa Farinelli che hanno sempre collaborato con noi con professionalità e coerenza e guardo al futuro pensando che la città saprà cogliere in questi risultati tutti gli elementi necessari per apprezzare le nostre scelte che sono state sempre dettate dal nostro impegno di fare il bene della città. Abbiamo dimostrato la nostra capacità di gestire con responsabilità e competenza i soldi che i riccionesi ci hanno affidato senza fare venire mai meno il pieno controllo di ogni spesa, il livello dei servizi e la capacità di investire: di questo siamo orgogliosi, con modestia e umiltà, ma lo siamo”.

Certo che la foto ufficiale della presentazione di Patto Civico a Riccione suggerisce tutto fuorchè un movimento civico cittadino. Partiamo dall'ultimo aggregato, l'ex sindaco Terzo Pierani, che è in politica da quando alcuni degli altri protagonisti non erano ancora nati. Ma anche degli altri si può fare la stessa osservazione. L'on. Sergio Pizzolante è alla quarta legislatura come deputato e da sempre ha fatto politica o sindacato. Fabio Ubaldi, che di mestiere fa l'imprenditore, alle elezioni del 2014 era il candidato del Pd. Anche Carlo Conti non può rivendicare una verginità civica: per oltre due anni e mezzo ha fatto l'assessore, un ruolo eminentemente politico.

Sono le perplessità che già erano emerse nel corso della prima conferenza stampa. Mentre a Rimini c'è stato un reale movimento della società civile che voleva appoggiare il sindaco uscente Andrea Gnassi ed era alla ricerca di un contenitore politico (e Pizzolante è stato abilissimo a crearlo, con conseguente successo), a Riccione l'operazione ha subito avuto l'aspetto di un accordo fra politici che promettevano di garantire un ipotetico coinvolgimento della società civile.

Appare questo il principale punto di debolezza del Patto Civico in edizione riccionese. Ma ci sono altre considerazioni che si impongono, e molte domande. Se la politica ha una razionalità propria e le azioni dei protagonisti che vi sono coinvolti, al di là delle loro volontà o desideri nascosti, in qualche modo devono sottostare ad essa, a Riccione tutto questo sembra saltato. Per quale motivo Pizzolante è sceso in campo se, come voleva la logica, non ha stretto un accordo con il Pd? Sull'incontro dei ceti moderati con il maggior partito del centrosinistra ha impostato tutta la sua politica a livello locale e a livello nazionale. Avrebbe potuto dimostrare ancora una volta che la sua strategia è vincente e che per i moderati, visto il centrodestra a trazione lepenista e salviniana, non c'è altra strada che l'accordo con il Pd.

Questo non è accaduto e sarebbe interessante capirne le ragioni, visto che la segreteria regionale dei dem era intervenuta per sponsorizzare l'accordo con Pizzolante e anche il primo comunicato della direzione Pd di Riccione affermava esplicitamente che Patto Civico e Oltre erano i propri interlocutori principali. Poi però il Pd è ‘fuggito in avanti’ e ha candidato Sabrina Vescovi, seppure con la formula di una “messa a disposizione”; una fuga alla quale Pizzolante ha risposto pubblicando una lunga serie di domande che sembrava scritta per fare indispettire la Vescovi. E anche se la candidata ha abbozzato e in qualche modo provato a rilanciare il dialogo, l’alleanza è saltata.

Le cronache dicono che il pomo della discordia sia stata la presenza dell'ex vice sindaco Luciano Tirincanti nella compagine: voluto da Pizzolante, non voluto dal Pd. Difendendolo in modo appassionato, Pizzolante avrebbe accettato che la sua ipotesi politica subisse un freno nella sua Riccione pur di poterlo imbarcare con sé. Tutto questo è poco comprensibile, visto anche che la sua presenza ha di fatto dissolto il gruppo di Oltre, dove si è registrato un fuggi fuggi.

Forse Tirincanti è stato usato strumentalmente per coprire il fatto che a Fabio Ubaldi, il capolista del Patto Civico, stesse indigesta la candidatura di Sabrina Vescovi, così come ogni altra candidatura targata Pd. E Pizzolante non si poteva far scappare Ubaldi: che figura ci avrebbe fatto a presentarsi alle trattative con il Pd senza il pezzo più pregiato della sua argenteria? Invece alle trattative ci è andato con Tirincanti: che è stato come invitare a nozze il Pd a pronunciare un sonoro “no”, puntualmente arrivato.

Quindi alle prossime elezioni oltre a Renata Tosi, Sabrina Vescovi, il grillino Delbianco (non ancora certificato) ci sarà anche Carlo Conti che è (in questo caso l'anagrafe conta) il figlio della consigliera di Forza Italia che è andata dal notaio a firmare per la caduta della Tosi. Questo nuovo polo – è prevedibile – sarà perennemente sotto attacco dalla Tosi e dei suoi supporter. Pare già di sentirli: sono i traditori, quelli del notaio, quelli della congiura. Di certo è un'aggregazione molto composita che va dagli ex Pd alla destra, passando da ciò che resta di Unione Civica. Un insieme di ex di vario rango che dovrà faticare non poco a presentarsi come un’alleanza civica. Loro dicono di puntare al 20 per cento, forse riusciranno a fare il 10. Quanto basta, magari, per ritrovare il Pd in caso di ballottaggio e tentare un nuovo accordo. Ma sarà da vedere se il Pd vorrà imbarcarli: le recenti esperienze dicono che le alleanze al ballottaggio non portano fortuna.

Per completare il quadro, si può aggiungere che gli occhi sono puntati sul Movimento 5 Stelle che ancora non ha ottenuto la certificazione. Come interpretare questo silenzio? Si va verso un nuovo caso Rimini? È fin troppo evidente che a trarre vantaggio dall'assenza dei grillini sarebbe innanzitutto la Tosi.

Martedì, 28 Marzo 2017 09:22

28 marzo

Morta di stenti | Coesione per Carim | Pierani nel Patto