Lunedì, 03 Aprile 2017 08:38

3 aprile

Pd, Renzi al 62% | Nuovo appello per il killer delle vecchiette | Rimini in D

Sabato, 01 Aprile 2017 08:56

1 aprile

Identificata la donna del trolley | Lesioni cerebrali per Emmanuel | Maxi sequestro a edile riminese

(Rimini) La Guardia di finanza di Rimini ha dato esecuzione nei giorni scorsi ad un provvedimento emesso dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Rimini, sottoponendo a sequestro per equivalente 11 unità immobiliari per un valore complessivo di oltre 900.000 di euro.
A seguito di una verifica fiscale, infatti, nei confronti Ponteggi srl che negli anni dal 2011 al 2013 pur avendo conseguito profitti aveva omesso di istituire le scritture contabili e di effettuare le dichiarazioni fiscali. L’indagine ha fatto emergere ricavi non dichiarati per oltre 2 milioni di euro ed imposte evase per oltre 500.000 euro. Denunciati per omessa dichiarazione l’amministratore formale dell’azienda, di 48 anni e l’amministratore di fatto, imprenditore riminese di 49 anni. Quest’ultimo era già stato già condannato per bancarotta in relazione alla gestione di un’altra società sempre del settore edile. Più di recente, sono state concluse indagini penali a suo carico, in concorso con altri due soggetti, per lo stesso reato, in relazione alla gestione di un’ulteriore società, nell’ambito delle quali si è accertata la distrazione di circa 500.000 euro.
Sottoposti a sequestro i saldi dei conti correnti intestati agli indagati per oltre 7mila euro. Denunciata anche la moglie dell’imprenditore edile, per il riciclaggio di parte dei proventi dell’evasione fiscale, per oltre 80.000 euro.

(Rimini) A un mese esatto dalle primarie aperte del 30 aprile, Andrea Orlando arriva finalmente a Rimini per rilanciare, davanti al suo pubblico, i punti programmatici della mozione. "Il centrosinistra deve riscoprire la questione sociale, legandola alla questione democratica", scrive il ministro in un documento che mira a ricostruire il partito dal basso, "ridando valore alla tessera" e con "patti di ascolto con le forze organizzative della società". Ad accoglierlo, domani (1 aprile, ore 13) al ristorante Frontemare, ci saranno centinaia di iscritti e simpatizzanti. Del resto a Rimini la proposta di Orlando ha conquistato oltre il 40% degli scritti, una percentuale ben superiore alla media nazionale. E anche l'affluenza, punto dolente di queste consultazioni, in riva all'Adriatico è salita fino a quasi al 60%. Un segnale forte e chiaro quello che arriva dal nostro territorio, forte di una presenza capillare che ha portato a conquistare, uno dopo l'altro, circoli importanti come quello delle Celle e Santa Giustina. In provincia il guardasigilli ha sbancato anche in Valconca, San Clemente e Morciano, a Coriano e in parte della Valmarecchia, Santarcangelo-San Bartolo, Verucchio e Poggio Torriana.

(Rimini) A Rimini come a Bologna,Verona, Torino, Brescia e con la solidarietà dei genovesi, i lavoratori degli appalti di Mondo Convenienza, aderenti alla Filt Cgil, hanno scioperato oggi “per protestare contro le condizioni di sfruttamento in cui sono costretti a lavorare e contro il cambio di appalto che sembra ormai prossimo e che dovrebbe abbassare ulteriormente le tutele contrattuali”, spiega la sindacalista Ornella Giacomini.
“Si tratta dei lavoratori che ci consegnano a casa la merce acquistata a Mondo Convenienza. Guidano il furgone che devono pulire e riparare a loro spese anche in caso di incidente stradale, consegnano la merce ed effettuano il montaggio senza mezzi di movimentazione portando tutto a spalla e soltanto in due, pagano di tasca loro se la merce è rovinata o se viene procurato qualche danno nel luogo della consegna, pagano di tasca loro se il pagamento viene effettuato con soldi o assegni falsi. Non esistono rimborsi per straordinari o indennità di trasferta. Si parte la mattina alle 6 e si può rientrare anche alle 10 di sera, la paga è la stessa. Il contratto c'è, è quello del settore logistica, trasporto, merci e spedizione, ma chiederne il rispetto significa sottoporsi a delle ritorsioni, al massacro di turni e a maggior fatica, fino a non poterne più”.
La cooperativa riminese che ha in appalto il servizio è la Decor Express con deposito a Taverna di Montecolombo e sede legale a Roma. “Cambia il nome delle cooperative ma anche per le altre città gli amministratori sono sempre gli stessi Sono cooperative soltanto di nome che sfruttano e brutalizzano i dipendenti che la mancanza di lavoro rende più deboli e ricattabili. Una concorrenza, in questo caso una convenienza, tutta giocata sulla pelle dei lavoratori, favorita dal Jobs Act che sta facendo degenerare il mondo del lavoro e con esso la situazione sociale. La CGIL ha denunciato da tempo i pericoli che si celano entro il sistema degli appalti quando non vengono gestiti in maniera corretta e per questo è stato proposto il quesito referendario che, se trasformato in legge, renderebbe responsabile in solido l'azienda appaltante”.
La Filt Cgil e i lavoratori chiedono che “su orari di lavoro, straordinario, riconoscimento di ferie e permessi e sul rispetto delle condizioni di sicurezza sul lavoro previste dalle norme, si apra una trattativa per tutti i dipendenti che lavorano in appalto in tutte le città in cui è presente. In attesa di questo, lo sciopero verrà effettuato anche domani sabato 1 aprile e potrebbe proseguire ad oltranza”.

(Rimini) “Si terrà la sera del 5 aprile alla Camera la discussione generale sul decreto legge che regolamenta sia l’utilizzo dei voucher, sia la responsabilità in solido negli appalti. I tempi di approvazione saranno rapidi, per licenziare la legge la settimana successiva ed inviarla al Senato. In questa fase transitoria verrà garantita la possibilità di utilizzare i voucher acquistati entro il giorno del varo del decreto legge e stiamo lavorando per approntare un testo di legge organico (personalmente ho sottoscritto la proposta di legge dell’economista Carlo dell’Aringa “Istituzione del voucher universale per i servizi alla persona e alla famiglia”), verificando le condizioni per apportare miglioramenti che consentano di dare risposte a settori importanti come quelli del turismo e del commercio.
Ribadisco che dovrà essere individuato un percorso per l’uso del lavoro occasionale ed accessorio da parte delle famiglie, con una regolamentazione semplificata che riconduca lo strumento del voucher alla sua ispirazione originaria.
E’ cosa appurata e dispiace che le forme di abuso palesemente emerse nell’utilizzo dei voucher ne abbiano segnato il destino. Già con la mia prima interrogazione sull’argomento, nel 2015, avevo segnalato l’evidente evoluzione distorsiva di questo strumento rispetto a come era stato pensato: creava dumping, copriva il lavoro nero e a minor costo, non offriva tutele ai lavoratori.
La legge dovrà indicare un quadro generale, ma anche dare un ruolo specifico alla contrattazione collettiva per normare il lavoro a chiamata e intermittente. Ci sono le condizioni affinché questo progetto di legge possa essere discusso e il suo iter sia concluso entro l’estate, con le audizioni di tutte le parti sociali. E’ il percorso che come Partito democratico e come membri della Commissione lavoro ci siamo prefissi e su cui ci confronteremo con il Governo".

Venerdì, 31 Marzo 2017 14:45

Diocesi in lutto per don Josef

(Rimini) È tornato alla Casa del Padre don Jozef Matys. Nato a Byalka Tatrzanska (Polonia) il 17 luglio 1960, era stato ordinato sacerdote l'11 giugno 1986. Nella Diocesi di Rimini ha prestato servizio pastorale in diverse parrocchie, tra cui Bellaria, Torriana, Gemmano, San Lorenzo di Riccione.
Sabato 1 aprile, alle ore 16, nella chiesa di S. Rita si svolgerà il funerale con la Concelebrazione presieduta dal Vescovo di Rimini.
"Mentre ringraziamo il Signore per il ministero sacerdotale di don Jozef, lo accompagniamo all'incontro del Padre con la nostra preghiera" è il ricordo del Vicario Generale della Diocesi di Rimini, don Maurizio Fabbri.

(Rimini) Sono stati i vigili del fuoco “ad intervenire nel cuore della notte per spegnere un principio d'incendio che si era manifestato in un piccolo angolo esterno di un terrazzo della scuola elementare di Villaggio I Maggio”, comunica il Comune di Rimini.
“Dalle prime ricostruzioni sembra che la causa probabile sia da imputarsi al riscaldamento del materiale sottostante la guaina impermeabile su cui erano al lavoro gli operai della ditta costruttrice. Un intervento che avrebbe surriscaldato lo speciale materiale isolante sottostante innescando un principio d'incendio, che si è manifestato solo molte ore dopo la sospensione dei lavori e che ha riguardato un'area limitata, di circa 4 – 5 metri quadri di superficie”.
Gli operai “sono già al lavoro per riparare i danni. Per consentire l'intervento di ripristino le lezioni sono state sospese nella giornata di oggi”. Domani, invece, le lezioni torneranno ad essere regolari.

(Rimini) “Non ci stiamo a strumentalizzare in fini politici un'aggressione ad un giovane nigeriano compiuta da una persona con gravi problemi mentali”. Così il consigliere comunale Gennaro Mauro, del Movimento nazionale per la sovranità, comunica che “non farà domani la passerella in piazza Cavour” in occasione della manifestazione contro il razzismo promossa dal Comune di Rimini (ore 10).
“Concordiamo con l'impegno di combattere ogni forma di discriminazione razziale, ma siamo del parere che la manifestazione organizzata dal sindaco più che unire ha l'obiettivo di condannare quei riminesi che non vogliono le micro aree dei nomadi sparse per la città, quelli che condannano il vagare dei profughi per le strade, e quelli che dicono "prima vengono gli italiani”. Siamo convinti che a partecipare sarà il mondo dell'associazionismo, quello delle cooperative e gli imprenditori che si distribuiscono a Rimini una torta di almeno 10 milioni di euro all'anno per la gestione dell'emergenza profughi”.
Secondo Mauro“a Rimini non esistono i germi del razzismo, ci siamo sempre distinti per la cultura dell'accoglienza, e non possiamo definire razzista colui che è esasperato delle 35 o 60 euro giornaliere stanziate per i profughi quando vive in una condizione di indigenza dovuta dalla mancanza di lavoro, magari che si vede proprio preferito da un cittadino straniero extracomunitario solo perché accetta di essere sottopagato. Su questi aspetti bisogna aprire una seria riflessione che riguarda sia i profughi abbandonati a se stessi, sia le tante famiglie riminesi che non arrivano a fine mese”.
Mauro è dell’avviso che “lo Stato italiano debba corrispondere alle famiglie italiane che vivono in povertà le medesime risorse attribuite ai profughi. A Rimini significherebbe che le 2.000 famiglie più povere potrebbero essere aiutate con un contributo mensile di 400 euro”.

(Rimini) “Nella carne ferita e bisognosa di ciascuno di questi volti incontrati io riconosco la mia ferita, il mio bisogno di uomo, la mia esigenza di mendicare un abbraccio che mi permetta di guardare a me stesso con una briciola di simpatia, nel quale la mia umanità, non più definita dal proprio male, possa comunicarne il medesimo calore”. Il parroco di Marina Centro, don Roberto Battaglia, interviene dalle pagine del Carlino sull’aggressione della scorsa settimana ai danni di un giovane rifugiato, Emmanuel Nnamani, da parte di un altrettanto giovane, in cura psichiatrica, parrocchiano di San Girolamo, la chiesa di Marina Centro. La riflessione del parroco, diventa occasione per riflettere più in generale del clima in città, anche in relazione allre recenti polemiche scatenate dal piano del comune di Rimini per la chiusura del campo nomadi di via Islanda. La riflessione patte come immedesimazione in domande che sono di tutti.
“Le ferite nel corpo di Emmanuel rivelano la ferita altrettanto profonda della nostra umanità, che scopriamo accogliendo una sfida che interpella tutta la città. Cosa sta succedendo a Rimini? Qual è la natura del disagio espresso dai comitati che protestano contro la decisione del Comune di smantellare il campo nomadi di via Islanda? Qual è la natura della diffusa ostilità in cui si inserisce il gesto, seppur legato a un disturbo psichico, compiuto nei confronti di Emmanuel? Occorre guardare fino in fondo alla rabbia che traspare nei volti di tanti che si sentono soli e impauriti di fronte a una presenza percepita come ostile e pericolosa”.
Il parroco invita, seguendo in questo il papa e il vescovo, a superare “i muri” e piuttosto a “costruire ponti”. “Tutti i muri che stanno sorgendo nel mondo, come mai ci saremmo immaginati, rivelano che siamo immersi in questa paura in cui l’altro è percepito come nemico. Proprio per questo, i muri che si erigono pensando di risolvere il problema in realtà lo alimentano, incrementando la paura stessa e rendendo sempre più difficile la convivenza ad ogni livello”.
Perché, in fondo, dall’altra parte del muro ci sono “uomini e donne che cercano la felicità come ciascuno di noi e che sono preoccupati per il destino dei loro figli, come coloro che sono riuniti nei comitati che stanno protestando e come le famiglie dei sinti, riminesi da generazioni. Uomini feriti, come Emmanuel e come il suo aggressore”.
In città, fa notare don Battaglia dalle pagine del Carlino, ci sono già luoghi dove i muri sono abbattuti. “Penso all’opera della Caritas e dell’APG23 per gli ultimi, ai gesti con cui alcuni miei amici di Cl accompagnano tanti nella ricerca del lavoro, visitano le famiglie portando loro la spesa o insegnano l’italiano ai profughi, ai volontari della Caritas del centro storico che aiutano anche famiglie di immigrati, cristiani e musulmani, ai parrocchiani che hanno donato coperte e abiti, durante l’inverno, ai senzatetto ospiti della Capanna di Betlemme”.