12 aprile
In cerca dei complici | Spaccio, 8 arresti | Carim, Cariparma e Banca d'Italia
Elezioni, Noi riccionesi sulla richiesta di dimissioni di Caldari: “Senza senso”
(Riccione) La lista civica Noi riccionesi chiama in causa la Costituzione della Repubblica italiana per ribadire il diritto di Stefano Caldari, attualmente presidente della New Palariccione spa (la società di gestione del palace) a candidarsi. A lui, infatti, con una nota alla stampa, questa mattina hanno chiesto di dimettersi i coordinatori di Patto civico, Marisa Grossi e Gioele Gaddi. “Senza avventurarsi troppo nella normativa vigente, chiedono a gran voce le dimissioni di Stefano Caldari da presidente della New Palariccione spa, rivenendo, in questo, elementi di incompatibilità con la sua candidatura alle prossime elezioni comunali, nella Lista Civica Noi Riccionesi”, commentano dalla lista civica. “Ritengono, a loro giudizio, che Caldari possa essere in qualche modo avvantaggiato. E, per far fuori Caldari, pretendono di riscrivere la Carta Costituzionale e negare così a Caldari quello che la Costituzione prevede e sancisce nei suoi dettami nell’art.49. In base al quale tutti i cittadini possono essere eletti purché abbiano i requisiti stabiliti dalla legge”.
I coordinatori di Patto civico, aggiungono da Noi riccionesi, “con l’avvallo del loro leader politico, vogliono anche riscrivere quelle stesse leggi che stabiliscono i requisiti necessari per essere candidati e sono pronti smantellare anche l’articolo 10 del decreto legislativo 235/2012, laddove recita che “a non poter essere candidati alle elezioni comunali e circoscrizionali…“ sono solo coloro i quali siano stati condannati con sentenza passata in giudicato per uno dei reati indicati al comma 1. Nella foga politica dell’attacco i coordinatori del Patto civico, pur avendo l’avvallo del loro leader politico, vorrebbero bruciare i tempi facendo una gran confusione tra incandidabilità, ineleggibilità e incompatibilità”.
Aggressione a Marina Centro, Emmanuel è fuori pericolo
(Rimini) “Forza Emmanuel, la città è con te. Coraggio, non resterai solo”. Così il sindaco Andrea Gnassi ha salutato questa mattina Emmanuel Nnumani, il 25enne richiedente asilo nigeriano aggredito e investito il 22 marzo scorso e da allora ricoverato al reparto di rianimazione dell’ospedale Infermi di Rimini. Oggi, a oltre venti giorni dal grave episodio, Emmanuel ha lasciato il nosocomio di viale Settembrini per essere trasferito in una struttura riabilitativa specializzata. “Un piccolo miracolo” l’ha definito il primario del Reparto di Anestesia Rianimazione Giuseppe Nardi che ha accompagnato il sindaco nella visita a Emmanuel, che è ancora visibilmente scosso, confuso e traumatizzato da quanto accaduto, ma le cui condizioni continuano gradualmente a migliorare.
Solo da poche ore i medici hanno potuto rimuovere la tracheostomia che lo aiutava a respirare: il ragazzo – fanno sapere dall’ospedale Infermi- è ora in grado di alimentarsi in maniera autonoma e di dire qualche parola. Riesce anche a relazionarsi e interagire col personale sanitario e con i membri del suo gruppo d'accoglienza durante brevi visite, sebbene sia ancora estremamente provato dal punto di vista fisico sia sotto l’aspetto psicologico. Il dottor Nardi e i suoi collaboratori hanno però sciolto la prognosi, dichiarando Emmanuel fuori pericolo di vita.
Un quadro clinico insperato alla vigilia, quando le condizioni del giovane apparivano disperate. Emmanuel ora dovrà affrontare un lungo percorso di riabilitazione e il cui esito non è affatto scontato. Al momento, oltre alla difficoltà a esprimersi, a livello motorio il paziente non muove la parte sinistra del corpo. “Avrà bisogno di un percorso di riabilitazione molto lungo e intenso - spiega il dottor Nardi - nella speranza di poter riacquistare la massima autonomia possibile. Diciamo che il fatto di averlo salvato è stato un risultato importante e per certi versi inaspettato. Sulla ripresa del paziente dopo la riabilitazione, al momento, è difficile fare ipotesi".
“Ho portato ad Emmanuel la vicinanza e l’incoraggiamento della città – spiega il sindaco Gnassi – Ha vinto una sfida importante, ma adesso si apre la fase più delicata e complessa, quella della riabilitazione. Un percorso che, grazie al permesso di soggiorno a scopo umanitario di un anno richiesto dal questore Improta, Emmanuel potrà portare avanti, nella speranza che possa recuperare quanto più possibile. Ora sarà importante stare al suo fianco, non lasciarlo solo, fargli sentire che fa parte di una comunità che lo vuole accogliere e che non intende abbandonarlo”.
Pagamenti commerciali, Rimini maglia nera
(Rimini) Le imprese della provincia di Rimini, dati aggiornati a fine marzo 2017, si posizionano all'ultimo posto in Emilia e quarantunesime in Italia in tema di puntualità nei pagamenti commerciali.
Il 38,8% infatti ha saldato puntualmente le fatture, mentre il 50,9% ha regolato i conti con un ritardo fino a 30 giorni dai termini concordati e il 10,3% oltre i 30 giorni. Una performance inferiore alla media regionale (44,8% di pagamenti puntuali) ma migliore di quella nazionale (35,6%). Si segnala inoltre il peggioramento dei ritardi gravi, passati in 7 anni dal 5,3% del 2010 al 10,3% attuale.
È quanto emerge dallo Studio Pagamenti realizzato da Cribis, la società del Gruppo Crif specializzata nelle business information, che ha analizzato i comportamenti di pagamento delle imprese emiliane nel primo trimestre 2017.
Entrando nel dettaglio provinciale, è Forlì e Cesena la provincia più puntuale della Regione, con il 49% di imprese puntuali. Seguono nella classifica Modena (47,5%), Piacenza (45,7%), Bologna (45,4%), Reggio Emilia (45,2%), Ferrara (44,8%), Parma (43,2%), Ravenna (43,1%) e Rimini (38,8%).
A livello nazionale le imprese emiliano romagnole sono delle ottime pagatrici e si posizionano al secondo posto in Italia, dopo il Veneto, in tema di puntualità nei pagamenti commerciali nei confronti dei fornitori. Ben il 44,8% delle 401.200 imprese infatti ha saldato alla scadenza le fatture, il 47,2% entro il mese, solo l'8% oltre i trenta giorni di ritardo. Sul terzo gradino del podio troviamo la Lombardia con una percentuale del 44,4%. Ma le buone notizie non finiscono qui. In un solo anno sono calati del 9,1% i ritardi gravi nei pagamenti, uno dei principali indicatori dello stato di salute delle imprese.
Rispetto al 2016 è anche leggermente diminuita (-0,2%) la percentuale dei pagamenti alla scadenza. Rispetto al 2010, invece, i ritardi gravi delle imprese emiliano romagnole sono aumentati del 70,2%, quelli alla scadenza hanno registrato una crescita del 9,8%.
Elezioni, Vescovi: in 150 all’incontro a San Lorenzo
(Riccione) Circa 150 persone al primo incontro pubblico, lunedì al Quartiere San Lorenzo, con Sabrina Vescovi. Ai cittadini la candidata sindco del Pd ha parlato dell'ex mattatoio "spazio che potrebbe essere destinato ad attività culturali e sportive a beneficio di tutta Riccione”, ma anche dei problemi di viabilità che ha creato l'introduzione del divieto di transito su viale San Lorenzo. “Traffico da risolvere anche su viale Veneto, ristretto dalla nuova pista ciclabile, per esempio con una bretella parallela che possa sgravare l'attraversamento di un centro abitato in cui ci sono anche numerose attività commerciali, suggeriscono diversi residenti”.
A tema anche “la necessità di intervenire sulle colonie marine e sull'hotel Savioli Spiaggia, una questione non solo di decoro ma anche d'identità. Forte la richiesta di uscire dall'immobilismo che ha contraddistinto questi ultimi anni di governo”.
Sabrina Vescovi segnala anche le prime dieci decisioni che la nuova giunta dovrebbe prendere, tra cui alcune esperienze “cancellate” dalla giunta Tosi. “Riapriremo l'Arboreto Cicchetti, subito. E ricostruiremo, in un luogo idoneo, il centro di buon vicinato di via Cantù”. In fatto di musica nei locali si cercherà “un corretto equilibrio che possa permettere alla città di riaccendersi”, insieme al regolamento delle attività accessorie in spiaggia “che ha finito per creare grande caos mettendo le categorie una contro l’altra".
All'incontro hanno partecipato tutti i rappresentanti della coalizione di centrosinistra che sostiene la candidatura di Sabrina Vescovi: Loris Castiglioni in rappresentanza di SiAmo Riccione, Francesco Cesarini portavoce della lista civica Immagina Riccione e il segretario del Pd di Riccione Marco Parmeggiani. A fare gli onori di casa Devis Paiardini, segretario del Circolo Pd di San Lorenzo.
Elezioni, Patto civico chiede dimissioni di Caldari
(Riccione) A dirsi “increduli” che Stefano Caldari, tra l’altro attuale presidente e amministratore delegato della New Palariccione, abbia “assunto anche la carica di capolista di ‘Noi riccionesi’” sono Marisa Grossi e Gioele Gaddi, in ualità di coordinatori Patto Civico Riccione. Per loro “il fatto che Caldari, che già occupa una poltrona figlia di un'amministrazione fallita e commissariata abbia accettato questa nomina è assolutamente fuori luogo”.
A Caldari Patto civico chiede di dimettersi. “Noi riteniamo che non solo avrebbe dovuto dimettersi dall'incarico già con la caduta della vecchia Giunta, ma che oggi più che mai sia incompatibile questa duplicità di funzioni. Una situazione assolutamente inopportuna in piena campagna elettorale che gli permette di utilizzare una posizione privilegiata (e che dovrebbe essere super partes) da amministratore di nomina politica che può influire in decisioni strategiche importanti per la città di Riccione”.
Dimissioni “tanto più doverose dopo che Caldari, incurante del ruolo istituzionale che ricopre, ha attaccato con post pubblicati in rete pieni di invettive e insulti i rappresentanti politici di altre liste”.
I coordinatori di Patto civico ricordno che “Caldari non è nuovo all'uso improprio dei social e se quando definiva "zombie" gran parte dei cittadini riccionesi esprimeva la sua personale considerazione dei suoi concittadini, oggi da presidente della New Palariccione s.r.l., si esprime anche da amministratore pubblico. Un ruolo nel quale dovrebbe essere garante del sistema economico e turistico riccionese e dal quale dovrebbe parlare a tutti gli operatori economici e non soltanto a quelli della sua lista”. In conclusione, Patto civico ritiene “si configuri una situazione inopportuna e di totale incompatibilità. Attendiamo pertanto che presenti al più presto le immediate dimissioni dall'incarico che ricopre”.
Vendita Carim, Cgil chiede chiarezza
(Rimini) Carim in vendita, i sindacati chiedono chiarezza. E’ di oggi la notizia che, dopo l’offerta di 150milioni di euro da parte del fondo inglesse JC Flowers, anche Cariparma ha fatto la sua: 150 milioni per le Casse di Rimini e Cesena, da unire nella nuova Cassa di Romagna.
“Dalle colonne dei quotidiani nazionali apprendiamo che sarebbe ormai giunto alle battute finali il piano per il salvataggio di Carim”, intervengono dalla Cgil. “Dalla Fondazione Carim invece solo silenzio, anzi, gli unici rumori che arrivano dalla Fondazione descrivono discussioni interne unicamente sul fatto che, tra l'altro anche giustamente a nostro avviso, i responsabili di questo dissesto debbano rispondere del loro operato”.
Già in passato il sindacato ha “aspramente criticato” le scelte della Carim. come accadde nel 2015, “a fronte di un piano lacrime e sangue per i dipendenti, come Cgil fummo i soli a scrivere all’azienda chiedendo di rivedere la decisione di chiusura delle filiali che ha portato alla scomparsa del marchio Carim da due intere regioni, sottolineando che quelle scelte non solo non avrebbero salvato la Carim, ma persino peggiorato la situazione”.
Dopo 18 mesi poi “l’azienda ha aperto una nuova procedura di esuberi di personale, proposto la chiusura di filiali, lasciato a casa più di un dipendente in scadenza di contratto e, notizia della scorsa settimana, deciso in modo autonomo e repentino di chiudere improvvisamente la procedura senza spiegazione. Anche questo modo di agire è sintomo di uno stato di confusione e di mancanza di strategie concrete”.
La richiesta della Cgil alla Fondazione è quindi quella di “recitare il suo ruolo di azionista di maggioranza, di fare finalmente una scelta nell’interesse del territorio, dei lavoratori, degli azionisti e dei risparmiatori. Finalmente operare in trasparenza, fare chiarezza coinvolgendo il territorio e confrontandosi, per evitare ulteriori passi falsi che potrebbero compromettere definitivamente la situazione”.
Droga: 6 ordinanze custodia, 2 già in carcere
(Rimini) Stroncato dai carabinieri un giro di spaccio nei parchi cittadini, sul lungomare e davanti ai locali notturni riminesi. Una decina di persone sono coinvolte nell'indagine, coordinata dal sostituto procuratore Marino Cerioni e condotta dai carabinieri del comando provinciale di Rimini.
I militari hanno eseguito all'alba un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, firmata dal gip del tribunale di Rimini Vinicio Cantarini, per 6 persone, quattro residenti nel riminese e due già in carcere a Reggio Emilia e Bologna. Nel corso dell'indagine, i carabinieri di Rimini hanno anche arrestato due spacciatori di eroina in flagranza. Infine, un indagato è stato colpito da obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e tre dal divieto di dimora nel Riminese (Ansa).
Congresso Pd, Barilari (Orlando): Primarie circoli sono una sconfitta per tutti
(Rimini) “Il Pd, anche a Rimini, deve tornare a fare la pace col suo popolo, quello degli iscritti”. Parola di Annamaria Barilari, portavoce comunale del comitato ‘Rimini per Orlando’, che cocnede una riflessione sull'andamento delle primarie e si abbandona a una piccola nota polemica verso quanti, si legga soprattutto i renziani, “vorrebbe far passare la tornata dei circoli come un successo di partecipazione”. Per Barilari, “le primarie, al di là del risultato finale, devono servire anche a questo (far pace con il popolo, ndr). Lo dico soprattutto a chi, dopo la tornata dei circoli, ha provato a sottolineare furbescamente il dato positivo dell'affluenza, facendo finta di non capire che avere le urne piene (uso un eufemismo) e i circoli vuoti rimane una sconfitta collettiva. Orlando, nel suo tour riminese, ha evidenziato con molto coraggio questa anomalia: avere dei circoli con 300 persone che votano a fronte di dieci che discutono è abbastanza deprimente. La sfida è questa, altrimenti non supereremo mai il conflitto dell'uomo solo al comando. Sarebbe ora di mettere dei "paletti", lo dico provocatoriamente: chi vota nei circoli deve dimostrare non solo di essere iscritto, ma di vivere il Pd a trecentosessanta gradi. Riconquistare gli iscritti non significa soltanto fare una telefonata prima del congresso, ma trovare gli strumenti per coinvolgere questi cittadini nella vita interna del partito”.
Prostituzione in strada, quarta coppia multata per 10mila euro
(Rimini) Nella notte tra venerdì e sabato gli agenti hanno sorpreso a Viserba un uomo e una prostituta intenti a consumare un rapporto sessuale e hanno contestato ad entrambi una sanzione amministrativa di 10mila euro. Si tratta del quarto caso a Rimini di violazione del codice penale, ora depenalizzato, che punisce gli atti osceni in luogo pubblico con una sanzione amministrativa e non più penale.
L’attività di controllo della Municipale nel fine settimana si è concentrata sulla zona di Rimini Sud: quattro le sanzioni da 1.000 euro ciascuna elevate nei confronti di due prostitute e due clienti per la violazione dell’articolo 32 del regolamento di Polizia Urbana che colpisce domanda ed offerta di prestazioni sessuali a pagamento su suolo pubblico. Altre quattro prostitute sono invece state sanzionate per infrazioni all'art.190 del Codice della strada che prescrive il comportamento che dev’essere tenuto dai pedoni. “Stiamo mettendo in campo tutti gli strumenti a nostra disposizione per contrastare il fenomeno, attingendo a codice penale, regolamenti, codice della strada. C’è l’intenzione – sottolinea l’assesspre alla Sicurezza Jamil Sadegholvaad – di fare tutto quanto nella nostre possibilità per tutelare la vivibilità e il decoro della città, soprattutto in previsione della stagione estiva. Va detto che i servizi a contrasto della prostituzione in strada, messi in campo in questo rimo scorcio di primavera e con la ‘novità’ della contestazione dell’articolo 527 del codice penale, stanno già ottenendo risultati di forte deterrenza, in particolare sul fronte della ‘domanda’. Continueremo nei prossimi giorni e nelle prossime settimane con tale attività”.