Spaccio nei parchi: 15 arresti in due mesi
(Rimini) Controlli nei parchi: in due mesi le pattuglie inviate dalla questura di Rimini nelle aree verdi della città per contrastare il dilagare di spaccio e prostutizione hannp prodotto 15 arresti, la maggior parte per spaccio di sostanze stupefacenti. In alcuni casi, le motivazioni sono state quelle della resistenza a pubblico ufficiale e della violazione delle disposizioni sull’ingresso sul territorio nazionale. Sono 32 le persone denunciate, la maggior parte per reati connessi con l’immigrazione o per porto abusivo di oggetto atto a offendere, migliaia quelle identificate, diversi gli etti di sostanza stupefacente rinvenuta e sequestrata grazie al fiuto dei cani della polizia di Stato, decine le segnalazioni da parte dei cittadini, 18 i provvedimenti di espulsione.
Suolo pubblico, 9 irregolarità riscontrate dalla municipale
(Rimini) Occupazione di suolo pubblico, giro di vite del Comune a Rimini. E’ scattata ieri la campagna straordinaria di controlli della polizia municipale. Nella prima giornata sono state impegnate due pattuglie per ogni distaccamento (Centrale, Viserba e Miramare) con risultati positivi. Sono state 9 le sanzioni complessivamente elevate su un totale di 62 verifiche effettuate. Le maggiori violazioni sono state riscontrate nella zona sud. Riscontrate sette violazioni al Reglamento Cosap e un’occupazione abusiva.
Una sola violazione riscontrata dal distaccamento centrale: un negoziante bengalese è stato sanzionato per aver ampliato l'occupazione della sua attività. Nessuna irregolarità a Viserba.
Riccione, i leghisti: Noi il motore della macchina Tosi
(Rimini) Orgogliosi e soddisfatti per il risultato di Renata Tosi, tornata sindaco di Riccione dopo il ballottaggio di domenica, e per i due consiglieri eletti, si dichiarano Jacopo Morrone, segretario per la Romagna, e Bruno Galli, segretario per Rimini, della Lega Nord. Il Carroccio, per loro, è stato il “motore” della “macchina Tosi”. Era il 24 di febbraio quanto “la Lega Nord, per prima e senza alcun ripensamento, riconfermava la propria fiducia nel progetto di Renata Tosi”. “Non ho mai nutrito dubbi sulla bontà e sulle capacità amministrative di Renata. Come Lega Nord le abbiamo comunicato e dimostrato il nostro appoggio incondizionato fin dalle prime ore della sua ‘caduta’ assicurandole il nostro contributo in quella che si prefigurava come un’intensa campagna elettorale”, sottolinea Morrone, che rivendica “la paternità della scelta di febbraio” e il coraggio di “uscire subito allo scoperto senza tergiversare in pericolosi tentennamenti”.
Proprio per questo “la vittoria del Carroccio vale doppio” per Galli. Secondo il quale “il contributo del nostro movimento, soprattutto in alcuni quartieri, è stato determinante”. In particolare a San Lorenzo, dove la Lega “ha fatto man bassa ottenendo risultati da prima della classe”: 69, 60 e 53 voti, rispettivamente nelle sezioni elettorali 29, 30 e 26, alla lista capeggiata dalla consigliera uscente Elena Raffaelli. A lei per i segretari leghisti va “intitolata la vittoria nel feudo rosso di San Lorenzo (in cui è residente) ma non solo. Elena ha fatto la differenza con le sue 207 preferenze dimostrando caparbietà e tenacia in tutti questi mesi di difficile e velenosa campagna elettorale”, conclude Galli che infine si congratula anche con il secondo degli eletti della Lega: “Andrea Bedina che, alla sua prima esperienza amministrativa, ha conseguito ben 51 preferenze”.
Street food solidale alla darsena nel week end
(Rimini) Approda a Rimini lo street food dedicato alle specialità del cibo di strada: i migliori food truck d'Italia saranno alla Darsena per un weekend gourmet e alternativo dal 30 giugno al 2 luglio dalle 11 alle 24. La manifestazione è organizzata dal comitato di San Giuliano Mare, in collaborazione con la Sunrise management.
Da venerdì 30 giugno a domenica 02 luglio, alla Darsena sarà possibile gustare le prelibatezze della tradizione gastronomica di strada italiana ed estera, preparate sul momento da coloratissimi camioncini, vere e proprie cucine itineranti.
Dopo Rimini, tappa iniziale, il tour dello Street food toccherà le più belle piazze dell’Emilia Romagna e delle Marche, e si concluderà nella piazza di San Severino Marche, dove verrà devoluta una somma per la realizzazione di una struttura scolastica.
L’ingresso alla manifestazione è gratuito, le giornate saranno allietate da DJ Set, musica Live e tanto divertimento per i più piccoli con trucca bimbi, bolle.
Riccione, Magrini risponde a Pizzolante: Basta con la politica dei due forni
(Rimini) “Caro Pizzolante basta raccontare frottole”. Il segretario provinciale del Pd Juri Magrini risponde all’analisi sulle elezioni a Riccione fatta questa mattina dal deputato di Aleternativa popolare Sergio Pizzolante. “Basta raccontare vicende ricostruite per come fa più comodo a te”.
Prendendo atto dalle parole di Pizzolante, “che a Morciano Ciotti era già in campo quando incontrava me ed il Pd di Morciano, deduco di essere stato preso in giro io e gli atri visto che nei vari incontri il professor Ciotti ha sempre sostenuto in maniera categorica che non era interessato a ricandidarsi, è talmente vero che il candidato della lista civica che il Pd ha sostenuto non mi risulta sia assessore a San Clemente”.
Su Riccione e Coriano, “siccome ci sono stati altri esponenti del Pd che per ruolo hanno gestito le vicende in prima persona aspetto per ora a raccontarle per rispetto nei loro confronti, ma non mancherò di farlo nei prossimi giorni, racconterò senza lasciare indietro anche le parti più scomode, non certo per me. Non capisco perché ti ostini a parlare sempre e solo del Pd, a criticare il mio segretario nazionale e il mio partito in quel modo becero come un qualunque commentatore, dimenticando che tu sei esponente di un altro partito, quel piccolo partito che fa della politica dei due forni un’arte. Quello che sta a Roma con Renzi e a Milano con Salvini. Lascia stare il Pd, le nostre beghe le risolviamo da soli, evita di fare da clava per conto terzi”.
La patente del civismo. “Dato che ci sono, siccome questa storia del civismo mi ha anche stancato, e la ricostruzione che viene sempre fatta ad arte da qualche alleato della stampa locale imbeccato nei pranzi quotidiani, ormai è stantia, lo dico senza mezze misure: il Pd ed in particolare quello di Rimini non ha nessun problema ad aprirsi alle esperienze civiche, al mondo dell’associazionismo e delle professioni. Il tema è che quella patente di civismo lì non la puoi avere tu, non la puoi dare tu, per quello che rappresenti nella politica odierna ed hai rappresentato negli ultimi 30 anni di quella riminese. Il civismo non sono gli esponenti politici che si riciclano da una parte all’altra,che passano da governi di destra e di sinistra nazionali e locali con disinvoltura. Il civismo vero è altro e credo che continuerà a stare nascosto insieme ad un bel pezzo di sinistra nel 50% di astensione dal voto. Come ho già detto ritengo questo uno dei problemi più seri della politica ed in particolar modo del Pd, ovvero l’incapacità di tenere insieme valori con le politiche che mattiamo in campo”.
Magrini conclude citando Valter Veltroni che oggi nella sua intervista su Repubblica ha dichiarato “oggi il partito non è più la forza innovativa e di sinistra che avevamo immaginato. Sembra la Margherita”.
Riccione e Pd, la verità di Pizzolante
(Rimini) “Il Pd è un partito perso”, per il deputato di Alternativa popolare Sergio Pizzolante. “Renzi attribuisce la responsabilità della sconfitta agli ‘altri’, che sarebbero i suoi compagni di partito o di altri pezzi della sinistra, e gli ‘altri’ l'addebitano a lui".
"Di più e peggio: il fiorentino dice addirittura che lui non ha perso e pensa a se stesso non come capo di un partito o di una coalizione, ma come dominus della propria corrente. Non avrebbe perso la propria corrente, sostiene. È come se De Gasperi o Fanfani, anziché lavorare per tenere insieme le varie correnti della Dc e gli alleati minori da La Malfa a Saragat, si fossero impegnati a ‘fotterli’ tutti sino a cercare marchingegni elettorali per tenerli fuori dal Parlamento”.
Scrive Pizzolante che il Pd “è un miscuglio di vecchi apparati e di nuove spinte politiche senza sostanza di pensiero. Nelle aree rosse hanno votato in massa Renzi alle primarie,per poi far di tutto per non invitarlo in campagna elettorale".
Anche in Provincia di Rimini "dove hanno perso quasi tutti i Comuni, se la cavano attribuendo la responsabilità a Renzi”.
E invece “il Pd locale ha responsabilità gigantesche. Sono stati fatti passi indietro persino rispetto ai tempi del PDS. Quello era un partito inclusivo, cercava Papi stranieri, alleati veri. Non era auto referente e autarchico. Oggi il partito è un miscuglio di grigiore antico e arroganti luccichii renziani. Il pensiero è tornato indietro, l'arroganza avanza”.
A Morciano, “dopo che Ciotti era già in campo, ci hanno detto che doveva ritirarsi perché loro volevano candidare un'assessore di San Clemente a sindaco di Morciano”.
A Coriano “la logica avrebbe portato ad un sostegno al sindaco uscente. Che in questi anni aveva sempre intrattenuto ottimi rapporti con il Pd”.
A Riccione “non è bastata la disavventura di 3 anni fa. C'era un'accordo sul modello governo nazionale, con Renzi allora al 41%. Ma all'ultimo momento il partito ha detto ‘Niet!’
Poi 4 mesi fa il partito( 30 persone) ha detto ‘ni'. Ci hanno cercato loro, hanno proposto un'accordo, ma senza discutere di programmi, di candidati sindaci condivisi. Niente. Hanno deciso candidato sindaco e veti personali sugli alleati desiderati. Nonostante il successo dell'alleanza di Rimini fra Gnassi( non quel Pd) e il mondo delle imprese e del ceto medio rappresentato dal Patto Civico, fosse stato un successo nazionale”.
Poi per il ballottaggio “ci hanno sempre cercato loro per dirci, sostanzialmente, nessuna alleanza formale, perché perderemmo sicuro (sic), ma dateci i voti. Nonostante il nostro 15%, che vale ancora di più del 14 di Rimini. Voglio fare l'amore ma voglio anche rimanere vergine”.
Difficile “immaginare un grande travaso di voti per la Vescovi. Io l'avrei votata, lo dico adesso nonostante la sconfitta, perché non mi nascondo mai e non sono ipocrita. Non l'ho fatto perché impegnato fuori per un'evento familiare. L'avrei fatto per il mio giudizio sulla Tosi, che non cambia. Soprattutto dopo la violenta campagna elettorale e le dichiarazioni post voto. Ma sarebbe stato senza alcun ardore. E senza non si vince, si perde. Anche se di poco”.
Sulla Tosi e ai “suoi amici dico che sarei felice di cambiare idea. Così come la cambiai, pubblicamente, nei mesi successivi alle elezioni di 3 anni fa, per poi pentirmene. Comunque, a modo suo, è stata brava. Una forza e una determinazione fuori dal comune. Dal giorno stesso della caduta è andata in tutte le case a recitare la parte di chi è stata tradita e offesa. Un'altra avrebbe accusato il colpo. Lei no”.
‘Dall’amore nessuno fugge’, il Portico tra magistrati e avvocati con la mostra di Avsi sulle Apac
(Rimini) “Qui entra l’uomo, il delitto rimane fuori”, questa la frase che si incontra prima di entrare nelle carceri Apac (Associazione di Protezione e Assistenza ai Condannati) in Brasile, dove le chiavi del carcere sono nelle mani dei carcerati. Un’esperienza eccezionale, che ha dell’incredibile e che abbiamo potuto conoscere meglio, proprio qui a Rimini, grazie ad una mostra allestita al Meeting lo scorso anno e che ora torna in città, su iniziativa del Centro culturale Il Portico del Vasaio, e precisamente nel luogo – il tribunale – che più significativamente vive tutto il dramma di quell’intreccio, complesso e difficile da dipanare, tra colpa, giustizia, possibile o impossibile redenzione.
La mostra sarà allestita presso la Hall del tribunale di Rimini dal 28 giugno, al 7 luglio 2017, con possibilità di prenotare visite guidate, chiamando lo 380/5435230.
L’inaugurazione prevede un incontro, dal titolo “L’esperienza delle Apac in Brasile”, il giovedì 29 giugno 2017, alle ore 16.00 in Aula Falcone – Borsellino, sempre presso la sede del Tribunale di Rimini. Moderati da Samuele de Sio (per il Portico del Vasaio), dopo i saluti di Massimo Di Patria (presidente del Tribunale di Rimini), di Giovanna Ollà (presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Rimini) e di Roberto Brancaleoni (presidente della Camera Penale di Rimini), interverranno Alda Maria Vanoni, presidente della Fondazione Avsi, Alessandro Cappello, sempre per la Fondazione Avsi (che collabora con le Apac brasiliane) e di Giorgio Pieri, responsabile del “Progetto Comunità Educante con i Carcerati” della Comunità Papa Giovanni XXIII.
Si potrà conoscere meglio, attraverso la voce di Cappello, l’esperienza brasiliana, dove il metodo Apac è nato, ma anche le realizzazioni che si stanno diffondendo in tutto il mondo, e in particolare le esperienze qui nel riminese, messe in atto dalla comunità papa Giovanni XXIII.
Un incontro dai significati molteplici, non solo per l’oggetto trattato, già di portata enorme, come si potrà ben comprendere visitando la mostra, ma anche per i soggetti che si sono dimostrati sensibili al tema.
Il coinvolgimento del Tribunale di Rimini, in tutte le sue componenti e nei suoi stessi vertici, indica quel movimento della libertà della persona, che è all’origine del metodo Apac.
È proprio grazie all’iniziativa di alcune singole persone, infatti, che le Apac sono nate e poi si sono diffuse. A partire dal fondatore, l’avvocato giornalista Mario Ottoboni, per arrivare a Valdeci Ferreira, un avvocato e teologo che per vocazione aveva deciso di dedicarsi ai carcerati, (di cui vi proponiamo una intervista video qui sotto) e che incontra il metodo Apac attraverso un libro (Meu Cristo Chorou no Cárcere – “Il mio Cristo pianse in carcere“). La storia di Valdeci si incrocia con quella di Ottoboni e del pluripregiudicato José de Jesus. Storie di uomini che liberamente si sono messi in gioco.
Grazie all’incontro ed all’appoggio di alcune autorità giudiziarie e politiche (ovvero anche in questo caso uomini cApaci di andare oltre il loro semplice “ruolo”), questa esperienza ha potuto acquisire una dimensione civile di prim’ordine.
L’esperienza di Apac non è, peraltro, un esempio marginale, ma sta cambiando il modo di concepire le carceri in tutto il mondo. Il presidente dell’organismo consulente delle Nazioni Unite Prison Fellowship International, ha detto che “il fatto più importante che sta accadendo nel mondo, per quanto riguarda il sistema penitenziario, è la diffusione del movimento Apac nato in Brasile”.
Ciò che più colpisce di questa realtà straordinaria è la dignità con cui ogni carcerato sconta la propria pena, consapevole del proprio errore, ma allo stesso tempo certo del fatto che ciò che lo determina non è il delitto commesso, ma il proprio essere uomo. Può sembrare un paradosso, ma l´esperienza Apac, basata totalmente sulla libertà di persone che ne sono private da una sentenza del tribunale, genera risultati che parlano da sè. Oggi sono circa 50 gli istituti di Apac, di iniziativa associativa e non dello Stato, che gestisce così circa 3mila “recuperandi”. Una piccola cosa in un Brasile di 750mila reclusi, ma una novità immensa per il suo metodo. “Dall’amore nessuno fugge” non è poesia. Nelle Apac la recidiva, che in Italia si aggira intorno all’70 %, si attesta sul 10 % e il costo di ogni persona ristretta è pari a un terzo di quello statale.
D’altro canto, le Apac non si propongono come obiettivo di essere un’alternativa al sistema comune delle carceri, ma si pongono come un’esperienza esemplare di come si può “recuperare l’uomo rimuovendo il criminale”.
27 giugno
Pd: "Siamo antipatici” | Cade in scooter, grave | Sesso mercenario, 200 mila euro di multe
Castel Sismondo, Rufo Spina (FI) chiede fondi per la tutela
(Rimini) Tra i sostenitori del ritorno di Castel Sismondo in gestione al Comune (domani il consiglio comunale voterà per la risoluzione della convenzione con Fondazione Carim) il consigliere di Fi Carlo Rufo Spina è intervenuto stamani in commissione ribadire come “gestione significa sia onori che oneri. Non possiamo più pensare che per eventi, sovvenzioni e assistenzialismo si trovino sempre i soldi (milioni, non spiccioli) e mai neanche i fondi minimi per la tutela e la conservazione ordinaria del nostro patrimonio storico-artistico. Ho richiamato anche oggi sulla gravità della situazione di degrado delle mura del castello, di quelle di cinta medievali, dei bastioni, dell'anfiteatro e del ponte romano di San Vito, infestati da cespugli, erbe rampicanti, alberi e altre sterpaglie che hanno causato vistose crepe e stanno causando la rovina di questi monumenti, che sono invece fonte di turismo qualificato e di notorietà internazionale per Rimini”.
Spina ha richiamato “l'attenzione sulla mozione da me presentata (e di prossima discussione in consiglio) inerente lo stanziamento nel prossimo bilancio di un apposito capitolo di spesa di 400mila euro finalizzato agli interventi di manutenzione dei monumenti sopra ricordati”.
Anche i dirigenti, sostiene Spina, “concordano sull'urgenza di questi stanziamenti stanziamenti. Vedremo se ci sarà la volontà politica: non serve a nulla avere e gestire direttamente dei monumenti se li si manda in rovina”.
Molo e Notte Rosa, la protesta dei poliziotti: Rinforzi arriveranno il 20 luglio
(Rimini) E’ arrivata un’altra estate e la segreteria provinciale del sindacato di polizia Siap di Rimini, “sente ancora una volta l’obbligo di sensibilizzare i cittadini, le autorità nazionali, provinciali e locali sulle condizioni lavorative dei poliziotti riminesi. Ci addolora constatare che giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, i problemi legati agli organici della Questura di Rimini non vengono mai risolti. La mortificazione che noi abbiamo come rappresentanti della categoria non riguardano solo e prettamente gli operatori della sicurezza, ma maggiormente le ripercussione negative che possono generare la percezione di sicurezza sui cittadini. Dobbiamo constatare che da parte dei parlamentari locali, non si è mai riscontrato un sincero impegno a risolvere una volta per tutte le problematiche legate alla logistica e al personale della Questura di Rimini. Non possiamo piu’ continuare a tollerare l’indifferenza totale su questioni che riguardano tutti. Non vorremmo trovarci nuovamente a riscrivere che la sicurezza non ha più energie”.
Cosimo Dipaola, il segretario provinciale del Siap, si dichiara sorpreso e amareggiato “che per scelte legate alla spending review l’arrivo dei rinforzi estivi sono previsti solo per un mese, ovvero dal 20 luglio al 20 agosto. Non contestiamo il numero dei rinforzi (80 unità), tra l’altro pressappoco identiche a quelli previsti negli ultimi anni, ma il periodo esiguo. Paradossalmente arriveranno dopo i grandi eventi che richiamano una grande affluenza di pubblico come la molo Street Parade (24 giugno) e la Notte Rosa (7 luglio). Doveroso è mettere in evidenza che se si è riusciti a garantire il buon esito della manifestazione della Molo Street Parade sotto l’aspetto dell’ordine pubblico, lo si deve al senso di responsabilità e di abnegazione dei poliziotti riminesi e di tutte le forze dell’ordine in servizio in questa provincia”.
“Non possiamo più tollerare che il controllo del territorio nelle 24 ore sia solo demandato a solo due equipaggi delle volanti composte da due operatori. Servono uomini, mezzi ed equipaggiamenti adeguati. Per garantire la sicurezza ed il sereno svolgimento delle innumerevoli manifestazioni che si susseguono tutto l’anno nella provincia di Rimini, il personale della Polizia di Stato è costretto, per senso del dovere, ad effettuare doppi turni di servizio, per colmare la carenza di personale, di contropartita, non vengono pagate le ore in eccesso di straordinario (mediamente vi sono tagli del 60-70%), ed oltre la beffa anche l’inganno, al personale in servizio non vengono neanche garantiti i rimborsi per i pasti nei tempi dovuti. Siamo esausti. La sicurezza è solo quella di non avere più energie”.