31 ottobre
Rivoluzione a Covignano | Cannabis per mezzo milione | Il giorno di don Oreste
Cannabis hills, le colline della canapa: maxi sequestro a Covignano
(Rimini) Si è conclusa nella giornata di ieri con gli arresti e le ultime perquisizioni l’operazione denominata “Cannabis hills” che ha portato all’individuazione da parte dei Carabinieri Forestali della stazione di Rimini sulle colline di Covignano, già nella serata di sabato 28 ottobre, di una estesa piantagione di Canapa indiana con annesso laboratorio di prima lavorazione e all’arresto di due riminesi: il proprietario del terreno, incensurato, e il cosiddetto “custode” con analoghi precedenti di detenzione e spaccio.
Dalla successiva perquisizione, disposta dalla Procura di Rimini, che ha fin da subito coordinato le attività di indagine, della residenza del “custode” è scaturito il ritrovamento di una soffitta nascosta e completamente adibita ad essiccatoio e laboratorio di lavorazione delle infiorescenze di cannabis.
E’ stato posto sotto sequestro l’intero appezzamento di terreno di circa 1500 metri quadrati, situato tra le colline di ulivi del Colle di Covignano, nascosto alla vista con reti ombreggianti; sul terreno sono state ritrovate, pronte per essere tagliate e raccolte circa 250 piantine di Cannabis sativa del peso medio di circa 1 Kg. mediamente a pianta.
Sul posto era anche presente moltissimo prodotto vegetale raccolto e selezionato in base alla tipologia organolettica (infiorescenze, foglie, fusti ecc.), circa una cinquantina di Kilogrammi. di materiale verde, oltre a materiale per la prima lavorazione ed essicazione della cannabis. E’ proprio l’odore acre che proveniva dall’appezzamento, a causa dalla ventilazione forzata esercitata da un essiccatore ad aria, che ha insospettito i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Rimini che, nella serata di sabato stavano perlustrando il territorio collinare della città di Rimini. E’ così stato avviato il controllo che ha portato alla scoperta della coltivazione a cielo aperto e dell’annesso laboratorio di prima trasformazione e di una roulotte.
Sequestrati in loco anche bottiglie contenenti foglie di marijuana e rhum, contenitori e materiali per il trasporto, la coltivazione (forbici, fertilizzanti, impianto di irrigazione), la selezione e il frazionamento (bilancini) oltre ad una dose di 10 gr. pronta per la vendita, denaro in contanti e una sciabola in metallo..
L’area è stata posta sotto sequestro ed è tutt’ora oggetto di sorveglianza da parte dei militari della specialità forestale in attesa della disposizione che ne decreti la distruzione.
Sul posto era presente il riminese A.B., classe 1969, custode dell’appezzamento con precedenti specifici, direttamente coinvolto nell’attività di coltivazione che è stato arrestato. Successivamente è stato arrestato il proprietario del terreno V.C., riminese classe 1960, incensurato e anch’esso coinvolto nell’attività di coltivazione e detenzione. Entrambi dopo essere stati foto segnalati dai militari del Comando Provinciale CC di Rimini sono stati tradotti in carcere nella giornata di domenica.
Già nella notte, e a seguire nella giornata di domenica, le attività di indagine hanno interessato l’appartamento di proprietà di A.B. in Rimini – San Giuliano dove i militari hanno scoperto una soffitta, a cui si accedeva solo attraverso una botola, destinata all’essicazione e alla preparazione per la commercializzazione delle infiorescenze di cannabis.
Stimato un quantitativo di circa 50 kg. di materiale essiccato o in essicazione.
Annientata l’attività di coltivazione, produzione e prima lavorazione della cannabis, proprio in prossimità del centro urbano di Rimini, sono in corso indagini finalizzate alla caratterizzazione della rete di spaccio del materiale stupefacente.
Santarcangelo, casa: aumenta il fondo per soggetti fragili
(Santarcangelo) Sostegno alla locazione, la giunta comunale di Santarcangelo ha aumentato il fondo a favore di soggetti in carico ai servizi sociali. Allo stanziamento iniziale di 50.000 euro per l’anno 2017 si è infatti aggiunta una ulteriore somma di 50.000 euro per coprire le necessità che si manifesteranno fino a tutto il 2018 a sostegno dei nuclei familiari a rischio sfratto.
“La nuova progettualità messa in campo e i criteri stabiliti per l’erogazione del fondo stanno dando risultati positivi – commenta l’assessore ai Servizi sociali Danilo Rinaldi – perché puntano a superare il concetto di mero assistenzialismo favorendo invece progetti personalizzati volti a superare le problematiche di natura abitativa e a promuovere l’autonomia dei nuclei familiari. A Santarcangelo sono già 23 i casi in cui siamo intervenuti per risolvere in maniera efficace situazioni ormai prossime allo sfratto, o per concedere prestiti sull’onore che a fronte di un piano di rientro hanno permesso di coprire canoni di locazione non corrisposti, spese condominiali o depositi cauzionali. Da gennaio a ottobre abbiamo già erogato contributi per un totale di 38.200 euro a cui si aggiungono due progetti di housing first, per assicurare una soluzione abitativa a sei persone senza tetto in condizioni di grave marginalità tramite l’adesione a un progetto che prevede un loro impegno attivo per rendersi autonomi”.
Ma il fondo gestito a livello di Unione di Comuni Valmarecchia dal Servizio sociale territoriale per i Comuni di Santarcangelo, Verucchio e Poggio Torriana non è rivolto solamente ai nuclei familiari in difficoltà, dal momento che funziona anche come garanzia nei confronti dei proprietari di immobili per favorire la locazione delle abitazioni. Sono infatti previste erogazioni a fondo perduto una tantum a favore dei proprietari di immobili fino ad un importo massimo di 1.500 euro per coprire, ad esempio, affitti non versati o spese condominiali non corrisposte.
Oltre al Fondo per il sostegno alla locazione sono stati erogati altri contributi economici finalizzati al pagamento di alloggi temporanei per sei nuclei familiari con una spesa di 9.739 euro, mentre altri 1.360 euro sono stati assegnati per canoni di edilizia residenziale pubblica non corrisposti da parte di due nuclei familiari.
“Inoltre – conclude l’assessore Rinaldi – dal 6 novembre aprirà il bando per accedere al Fondo morosità incolpevole, dedicato a chi avendo perso il lavoro non è stato più in grado di provvedere al regolare pagamento del canone di locazione”. Il bando è rivolto a chi ha perso il lavoro o ha subito una consistente riduzione della capacità reddituale in conseguenza, ad esempio, al licenziamento, ad accordi aziendali o sindacali con consistente riduzione dell'orario di lavoro, all’utilizzo della cassa integrazione ordinaria o straordinaria, al mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipici, alla cessazione di attività libero-professionali o di imprese registrate. Per poter presentare domanda di contributo occorre essere destinatari di un atto di intimazione di sfratto per morosità, con citazione per la convalida e avere un reddito Ise non superiore a 35.000 euro o un reddito derivante da regolare attività lavorativa con un valore Isee non superiore a 26.000 euro. Le richieste vanno effettuate entro il 31 dicembre 2018.
Sanità, Lega nord: richiedenti asilo costano 500mila euro
(Rimini) Asl Romagna, secondo la Lega Nord le spese sanitarie per richiedenti asilo sono pari a 464mila euro nei primi 6 mesi del 2017.
In un quadro complessivo emiliano romagnolo, nel periodo 2014 - primo semestre del 2017 le Aziende sanitarie della Regione si sono sobbarcate costi per complessivi 8.382.000 euro.
“Cifre da capogiro – le definisce Morrone - a livello romagnolo, sono quadruplicate per un totale di 1.110.403 euro (dati riferiti sempre al periodo 2014 – primo semestre 2017). Una vera e propria zavorra in costante aumento. Se nel 2014 infatti sono stati spesi complessivamente 99.364€, nel 2015 si parla di 221.484€, nel 2016 si sale ancora fino a toccare quota 325.478€ e da gennaio a giugno 2017 si taglia il traguardo dei 464mila euro”.
“Certo sarebbe interessante sapere di che tipo di prestazioni sanitarie si tratti, anche perché” – conclude Morrone – “a tutto c’è un limite e la copertura di questi costi da parte di un’azienda sanitaria come quella romagnola si fa sentire. Non è possibile continuare a scaricare sui nostri cittadini costi di questo tipo.”
Verde pubblico, Rimini risale la classifica di Legambiente
(Rimini) Ecosistema urbano, Rimini è passata dal 50esimo posto del 2009 al 29esimo del 2017 nella classifica pubblicata dal Sole 24 ore, alla 24esima edizione. L'indagine annuale condotta da Legambiente e Ambiente Italia prende in esame diversi parametri divisi nelle macroaree Aria, Acqua, Rifiuti, Energie rinnovabili, Mobilità e Ambiente urbano. Quello che emerge è un trend in costante crescita per Rimini che, già qualche anno fa, aveva invertito la storica posizione di fanalino di coda in Regione, arrivando quest'anno a lasciarsi indietro realtà come Forlì, Ravenna, Modena e Piacenza. Un risultato possibile grazie al balzo in avanti di alcuni parametri presi in considerazione dall'indagine tra i quali, in particolare, sono da segnalare il verde urbano, dove Rimini arriva al 4° posto e quelli inerenti l'acqua, dove migliora di cinque posizioni il parametro generale del consumo e di sei quello della dispersione della rete idrica, arrivando alla 24esima posizione.
"Un miglioramento che conferma il nostro trend positivo sul lungo periodo – sottolinea l'assessore all'Ambiente Anna Montini – dove in otto anni siamo migliorati di 21 posizioni (solo nel 2009 eravamo cinquantesimi) superando quattro capoluoghi dell'Emilia Romagna, storicamente davanti a noi in queste rilevazioni. Aldilà del gioco delle posizioni, ciò che ha valore è il consolidarsi di Rimini come una realtà che ha colto l'importanza delle politiche di sostenibilità ambientale dove dimostra di riuscire migliorarsi di anno in anno. Numeri chiari, come il miglioramento sulle reti idriche, che dimostrano la bontà di alcuni importanti interventi di miglioramento strutturale, o come quelli sul verde urbano, dove arriviamo al 4° posto; stessa posizione ottenuta per il rapporto tra abitanti e numero di coloro che utilizzano mezzi pubblici, una voce importante perchè in grado di far diminuire l'impatto dei veicoli privati circolanti. Un tema importante che verrà ulteriormente potenziato nel 2018 con l'apertura del TRC (il Trasporto Rapido Costiero); insieme a questa importante infrastruttura, l'altra grande infrastruttura "dolce" che contribuisce a decongestionare il traffico è la bicipolitana e l'anello verde delle piste ciclabili che, entro la fine del mandato, aumenteranno di ulteriori 20 kilometri sia nell'entroterra, con la rete ciclabile che verrà estesa sulle direttrici di collegamento principali, sia in altre zone della città che vedranno anche un miglioramento della qualità dei percorsi sul lungomare con i lavori per il Parco del mare. Si tratta di misure che, riassorbendo parte del traffico veicolare privato, andranno ad incidere in maniera strutturale anche sul tema della qualità dell'aria, e quindi della presenza di Pm 10; un tema che per la sua importanza non vogliamo e non possiamo affrontare solamente sul versante emergenziale, con blocchi temporanei del traffico ad esempio, ma soprattutto potenziando le infrastrutture che rendono possibili alcune alternative pubbliche ed ecologiche al trasporto privato su auto. Il parco del mare, infine, produrrà sostanziali benefici sia in termini di fruibilità ciclo pedonale, sia in termini di mitigazione degli effetti del cambiamento climatico".
Don Oreste, “riminese verace”. Il ricordo del sindaco Gnassi. Un luogo simbolo della città in suo nome
(Rimini) “Oreste Benzi è stato un cittadino italiano, un riminese verace, ma anche un autentico cittadino del mondo”. Così il sindaco di Rimini Andrea Gnassi ricorda il parroco dalla ‘tonaca lisi’ a dieci anni dalla scomparsa. “Si è appassionato alla sorte dei poveri, per i quali ha gridato e pagato di persona. Pertanto è soprattutto il suo "magistero" sociale e politico che ora vorrei provare a raccogliere e rilanciare, ricordando però che il Don ha coerentemente vissuto una profonda unità di vita. In lui il cittadino e il prete non si sono mai né contrastati né sovrapposti, secondo il motto di un suo maestro: distinguere per unire".
Gnassi cita il Pvescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, per “provare a mettere in fila qualche riflessione sulla straordinaria modernità della figura di don Oreste Benzi, nel decennale della sua scomparsa. Rispondo subito a una ideale domanda: Rimini è migliore grazie al passaggio terreno del sacerdote dalla tonaca lisa? Sì, senza alcun dubbio. Don Oreste fa parte di quella esigua schiera di persone capaci di spingere un po' più in là il confine del quotidiano. E lui lo ha spinto, con energica pazienza e dolcezza, molto avanti. Senza paura e senza farsi intimidire da chi- venti o trenta anni fa- privatamente e pubblicamente lo 'consigliava' di pensare alle anime in cielo piuttosto che ai deboli, ai nomadi, alle prostitute, ai senza casa, ai poveri in terra. Discorsi irritanti e farisei, magari ammantati di 'senso comune', che si sentono e leggono anche oggi. Con una differenza però: nel frattempo c'è stato don Oreste Benzi. Presenza 'fisica' enorme anche a dieci anni dal suo addio, esempio e monito in ogni discorso o dibattito contemporaneo sul ruolo della persona nella città. Chi pensa al parroco come una icona da mettere sotto una teca, ricordandola superficialmente per quello che ha fatto al netto degli 'scandali' in senso evangelico che il suo passaggio ha provocato a Rimini, commette un errore marchiano. Don Oreste ha fatto e fa ancora adesso. E farà anche in futuro. L'impatto sociale della sua figura di uomo di fede è ancora oggi profondissimo. Che fosse un uomo ricco, perfino nelle contraddizioni, moderno, altruista, mai banale, scomodo per un modello di società paludata, concreto e puro, questo posso testimoniarlo direttamente anch'io, avendolo conosciuto sia personalmente che in alcune sue rivoluzionarie battaglie (i nomadi di via Portogallo, le case di via Acquario) che comunque hanno fatto salire Rimini di un gradino nella modernità e nella tolleranza. Spesso don Oreste diceva: 'Una Chiesa che non si schiera, si schiera con i più forti'. Non solo la Chiesa ma una società intera che non si schiera, perde il senso di se stessa”.
Per tutto questo, “che è poco rispetto alla grandezza di una figura caratterizzata prima di tutto da una eccezionale umanità, nel decennale della scomparsa, l'Amministrazione comunale di Rimini sta lavorando all'intitolazione di un luogo particolare e fortemente simbolico della città a don Oreste Benzi. Sarà uno spazio estremamente riconoscibile, a testimoniare quella capacità di aprire dialoghi, di stabilire relazioni, di empatizzare con il debole e il 'diverso', che portava con sé ogni giorno, in ogni posto, con ogni persona. Facendosi amare e ammirare da tutti, anche dai laici che riconoscevano in lui l'impegno spesso solitario nell'occuparsi degli ‘ultimi'".
Tenendo a mente “però una cosa: quella piazza, quella strada, quello spazio che dedicheremo a don Oreste sarà solo il piccolo segno di una 'intitolazione' più ampia, che tutta la comunità riminese vuole e deve per il sacerdote. Rimini stessa, da Torre Pedrera a Miramare, dal mare alla collina, respira dell'eredità di don Oreste, ora più viva che mai e più necessaria che mai. Rendere vivido e quotidiano questo suo enorme lascito morale e pratico a favore di chi soffre è il nostro compito più impegnativo e entusiasmante, non tanto misurare una piazza, una strada, un luogo".
Covignano, riapre il Pomod’oro. Un milione per la viabilità
(Rimini) Con 16 voti favorevoli e quattro astensioni ha ottenuto il parere favorevole della terza commissione consiliare permanente il progetto di ricucitura paesaggistica, ambientale ed architettonica del complesso della Galvanina presentato dalla Galvanina spa.
Si tratta di un progetto complesso sia per il luogo dove si svilupperà che per gli obiettivi ambiziosi che si pone, "perché – ha detto l'assessore al territorio Roberta Frisoni nella presentazione della proposta ai commissari – oltre ad accompagnare un'azienda storica del territorio nel suo programma di sviluppo in Italia e nel mondo, si tratta di riordinare, ampliare e dotare di nuove funzioni il suo core business in un luogo straordinariamente importante e delicato com'è il colle di Covignano."
Tre sono gli ambiti su cui si sviluppa il progetto: quello delle acque minerali, l'unico attualmente attivo, con lo sviluppo dello stabilimento e della sede amministrativa; quello dello sviluppo della produzione legata alla tradizione col rinnovato ristorante Pomod'Oro e il laboratorio di cucina; quello del benessere con la riqualificazione e il rilancio del parco e delle terme con l'obiettivo di farlo diventare centro benessere – wellness – spa. Un insieme articolato di funzioni, quindi, che ha l'obiettivo di dotare la Galvanina spa di uno strumento adeguato ai cambiamenti e all'evoluzione del mercato internazionale del "food, beverage and wellness", la filiera del benessere, capace di contribuire alla promozione dell'immagine aziendale soprattutto sul merato estero, che è attualmente il principale mercato dell'azienda riminese.
Uno sviluppo di un'attività produttiva privata d'eccellenza che si può configurare di "pubblico interesse" per le complessive ricadute positive sul territorio riminese a incominciare da quelle sull'occupazione destinata ad aumentare nella prospettiva fino a 20 nel settore produttivo e tra i 40 e 50 in quello delle terme e della ristorazione. Numerosi sono poi i vantaggi che la sua realizzazione avrà sul territorio sotto diversi profili, da quello paesaggistico - ambientale che la riqualificazione renderà maggiormente coerente sia architettonicamente che paesaggisticamente, a quello storico – culturale, con la riqualificazione dello storico fabbricato delle Terme realizzato negli anni '60 dall'architetto riminese Mario Ravegnani Morosini, per finire a quello socio – economico attraverso la valorizzazione e lo sviluppo di un'azienda storicamente insediata nel territorio comunale e la prospettiva della creazione di nuovi posti di lavoro. Il contributo straordinario, poi, già versato dall'azienda consentirà la realizzazione di interventi volti a migliorare la viabilità sia carrabile sia nelle connessioni ciclabili del colle di Covignano, che il recente programma dei lavori pubblici ha già recepito prevedendo opere per 750.000 euro per la viabilità Covignano – San Lorenzo monte e 200.000 per il collegamento ciclabile con l'Istituto Marvelli.
Particolarmente complessa la redazione e l'approvazione del progetto che col parere favorevole della terza commissione di oggi compie il primo passo in attesa dell'esame e del voto del Consiglio comunale. L'intervento, che ha dovuto far i conti con diverse modifiche della normativa dal momento della sua presentazione alla fine del 2014, potrà essere approvato in variante agli strumenti urbanistici ai sensi dell'art.8 del Dpr 160 del 2010. Sul progetto sono stati ben 15 gli enti che si sono espressi favorevolmente tra cui quelli delle soprintendenze per i beni archeologici che per quelli architettonici e paesaggistici.
La convenzione, dalla cui sottoscrizione inizierà a decorrere il tempo entro cui dovrà essere realizzato l'intervento previsto in cinque anni, definisce anche le modalità e le tempistiche dell'opera specie per quanto riguarda le opere abusive riscontrate nell'area (e per cui il Comune ha chiesto una polizza fideiussoria di 673.000 euro), che saranno effettuate preliminarmente in maniera da non inficiare la continuità del ciclo produttivo.
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Esuberi Carim, raggiunto accordo sindacale
(Rimini) Raggiunto ggi l'accordo sindacale sugli esuberi in Carim. L’intesa è propedeutica all'ingresso delle due banche nel gruppo Cariparma Credit Agricole, che aveva posto la sottoscrizione degli accordi come condizione per il buon esito dell'operazione di salvataggio.
"Già nel dicembre 2016 Carim aveva aperto la procedura di gestone degli esuberi e come Fabi avevamo dichiarato che avremmo discusso della questione soltanto davanti ad una chiara prospettiva industriale. Abbiamo rispettato quello che abbiamo detto un anno fa, come dimostra questo accordo che prevede uscite solo su base volontaria e incentivata. Ora ci auguriamo che possa avviarsi un percorso che valorizzi i tanti sacrifici fatti in questi anni dai lavoratori, preservando l'attenzione per la presenza dei due istituti nei territori di riferimento", commenta Mattia Pari, Segretario provinciale Fabi Rimini.
Gli accordi prevedono 243 esodi solo su base volontaria e incentivata, con permanenza massima di 80 mesi sul Fondo di solidarietà, di cui 147 in San Miniato entro il 2019 e 96 in Banca Carim entro il 2023, e l'assunzione a tempo indeterminato di tutti gli apprendisti in organico nelle due banche.
Si manterranno le polizze sanitarie aziendali, i contributi per i lavoratori con figli portatori di handicap e la proroga dei contratti integrativi fino al 2019.